4evah 21

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    Summer Parton
    Prof di Astronomia? | 27 anni

    ‘Uff - è già febbraio…’
    Quanti mesi erano già passati da quando si trovava in Inghiterra, la Terra dei Cocchi della Regina? Aveva messo piede in quell’Accademia, Hildeborne o Hiddlestone, come diamine si chiamava, presentandosi per diventare la professoressa di Astronomia, ma senza vere e proprie speranze di divenirlo. Tuttavia, Lady Fortuna aveva girato dalla sua parte: era bastato tirare fuori le conoscenze acquisite a Ilvermony (per fortuna, si era impegnata) e bluffare di avere una qualche sanità mentale.
    ‘Mmm - sabato sera…’
    Passare tutto il tempo nella scuola non era il suo ideale di vita, e aveva difficoltà relazionali con i colleghi; anzi, era più corretto affermare di aver sempre avuto problemi relazionali con tutti.
    Passeggiare per Diagon Alley era sembrata una buona idea per conoscere nuove persone, ma nel momento in cui era arrivata a Londra si era quasi pentita di essersi trasferita in Inghilterra. Las Vegas d’inverno non presentava certo temperature molto più alte della capitale britannica, ma era mille volte meno umida.
    ‘Vivere qui mi farà crescere il muschio pure nella…’
    “Figo, ‘sto bar! Well, for Britain’s standards… sembra proprio il genere di posto dove si possano fare incontri interessanti!”
    Entrò ne La vie en rouge, salutando come sua abitudine; forse l’avrebbero trovato strano, ma a chi importava? Le regole europee di convivenza civile erano così noiose: nessuno ti salutava in giro, però tutti in qualche modo cercavano di impicciarsi nella tua vita.
    “Un Cosmopolitan, grazie!”, chiese ad uno dei camerieri che gironzolavano per i tavoli. Suo padre, che frequentava i bar peggiori di Las Vegas, le aveva insegnato la regola d’oro di qualunque bettola, e lei la applicava nei rapporti sociali: “Anche se non te ne importa nulla, tratta tutti bene - soprattutto se devono maneggiare il tuo cocktail”.
    Certo, suo padre usava espressioni ben più colorite, ma il succo era quello.
    “Oh, qualcuno si vuole fare una partita a blackjack?”
    Ripescò nella sua borsetta (una Luis Vuitton probabilmente contraffatta - o peggio, forse rubata) due mazzi di carte francesi da 52, che iniziò a rimescolare mentre guardava gli avventori di quel sabato pomeriggio. Non ne scorgeva di particolarmente interessanti (leggasi polli da spennare o da sfruttare in qualche modo), ma sperava che Lady Fortuna le desse un’opportunità.
    ‘Pfft, who could’ve thought once I’d be dreaming a British Dream…’ ('Chi avrebbe mai pensato che avrei creduto nel Sogno Britannico...')
    “Thanks, sweetheart!”: prese un sorso di Cosmopolitan, continuando a rimescolare le carte con lo stile che le aveva insegnato un dealer conosciuto per caso.
    'O era una dealer?'
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Per Nick Ross.
     
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  2. Nick Ross
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    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Era sabato e, per una volta, non lo avrebbe passato con Thomas né con nessun altro che conoscesse. Voleva staccare un po' dalla monotonia della propria vita, uscire, conoscere persone nuove e fare qualcosa di diverso dal solito, in sintesi. Essendo che aveva ottenuto una tessera annuale per il Rouge, decise bene che avrebbe iniziato ad utilizzarla, perciò sarebbe stata proprio quella la meta della serata; magari tra alcol e sesso, avrebbe trovato qualcuno di interessante da conoscere con interessi che andassero oltre il mero portarselo a letto. Sì, aveva deciso.
    Proprio per quello, quello stesso giorno si trovava a Diagon Alley indossando un outfit senza troppe pretese: una camicia di jeans e dei pantaloni blu sbiadito. I capelli cosparsi di gel e perfettamente in ordine in un ciuffo che virava verso l'altro e l'andatura sicura di chi è certo di rimorchiare ad ogni angolo.
    Le strade erano piene di persone che avevano voglia, un po' come lui, di divertirsi quel sabato.
    Arrivò al Rouge poco dopo, dirigendosi al bancone e, contemporaneamente, guardandosi attorno e cercando di capire se vi fossero pupe -o pupi- appetibili.
    Salutò l'omaccione dietro al bancone che ormai conosceva bene o male, poi andò a sedersi ad un tavolo, rivendicandone il possesso fino a notte fonda, probabilmente. Oh sì, aveva proprio voglia di divertirsi e non pensare a quanto fosse stata strana -oserei dire assurda- la sua vita fino a quel momento. Avrebbe potuto passare tutta la serata a cercare la preda perfetta, oppure avrebbe potuto semplicemente accettare l'offerta di una donna, gridata a gran voce, per giocare a Blackjack. Era ricco, cagava soldi... non aveva niente da perdere. O meglio sì, ma uno o due milioni in meno non avrebbero certo fatto la differenza, nel caso di sconfitta.
    Si avvicinò, quindi, piazzandosi praticamente davanti al tavolo, abbandonando il proprio. O meglio, scostò una sedia e si sedette proprio, senza troppo chiedere il permesso. Buonasera. La salutò con un piccolo ghigno, scrutandola -almeno la parte che non era coperta dal tavolo. Ho sentito che cerchi qualcuno per giocare ed eccomi qua. Cosa intendesse esattamente per "giocare", non era dato saperlo. Era carina, non poteva negarlo, ma contrariamente a ciò cui tutti potrebbero pensare (?) a Nick non interessava solo il sesso.
    Anche l'idea di giocarsi tutti i suoi soldi, non era male. La osservò mescolare le carte, fermando lo stesso cameriere che, guarda caso, era passato di là. Portami ciò che hai portato a lei. Ed anche qualcosa da mangiare, già che ci sei. Potrebbe andare per le lunghe. Ordinò, posando i gomiti sopra il tavolo. Sono pronto, quando vuoi. Ovviamente, tutto ciò se non avesse deciso prima di cacciarlo a calci in culo; tutto era possibile e quella donna lui non la conosceva.
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    Summer Parton
    Prof di Astronomia? | 27 - no, ops, 28 anni

    L’arrivo dello straniero (‘No, aspetta - sono io la straniera…!’), cioè, dello sconosciuto fu seguito da un’occhiata di studio; forse avrebbe dovuto essere più discreta, ma non sembrava che al tizio dispiacessero le attenzioni. Anzi, a prima vista sembrava un modello di Abercrombie a cui avessero permesso un look più ispido, per così dire.
    “Mmm - e sei sicuro di saper giocare, aspirante Mr Gray? Beh, vedremo…” rivolse al ragazzo un sorriso ambiguo, pensando che fosse l’ennesimo sprovveduto che, vedendo una ragazza sola al bar, avrebbe abbassato i livelli di allerta.
    “Hai un nome, o solo addominali? Beh, non che ci sia qualcosa di male, but… io sono Summer. Niente Summy, Sum, Mer, o qualunque aberrazione ti venga in mente.”
    ‘Magari potrai chiamarmi Sailor Summer, un giorno…’
    “Non sono una sgallettata inglese, quindi sta’ attento!”: quella velata minaccia fu pronunciata con un sornione tono di sfida.
    Lo osservò mentre ordinava il Cosmopolitan e il cibo; non aveva ancora abbastanza informazioni sul comportamento dell’altro, per cui avrebbe usato quei primi minuti per studiarlo più a fondo. Sarebbe stato un nuovo amico (sort of) o qualcuno da detestare cordialmente?
    “Beh, direi che se vogliamo giocare davvero a blackjack, abbiamo bisogno di un banco imparziale… tu!” apostrofò un ragazzo dallo sguardo abbastanza stranito che si era avvicinato, a suo rischio, al richiamo del blackjack. Aveva notato che le stava osservando il seno, e ora avrebbe dovuto pagare pegno: “Sai, puoi guardare più a lungo - se fai da mazziere nella nostra partita. A te sta bene, buddy?”
    Spiegò le regole del blackjack: preferiva la variante europea (‘Yeah, it’s a paradox!’), in cui anche il banco gioca a carte scoperte, per cui chiese se tutti fossero d’accordo con quella. Quindi, restava solo da decidere per cosa avrebbero giocato.
    So, puntare soldi fa così 1921… quindi,se a voi sta bene, potremmo giocare mettendo in palio qualcos’altro - che ne dite? Fate la vostra richiesta!”
    Chissà se quel ragazzino-banco improvvisato non l’avesse buttata sul sessuale; in quel caso, avrebbe dovuto vincere - non era il suo tipo. Il modello di Abercrombie perduto, invece, forse non sarebbe stato tanto male; ma non l'avrebbe data vinta (in tutti i sensi) facilmente.
    Avendo visto la propria famiglia perdersi e dilapidare quel poco di patrimonio che avevano avuto nella ludopatia, sapeva benissimo di rischiare la stessa sorte; per quel motivo, da quando era arrivata in Inghilterra, aveva tentato di trovare vie alternative per ottenere il rush di adrenalina del gioco d’azzardo.
    "Io, per esempio, mmm...": cosa avrebbe potuto chiedere, che non fossero soldi - o almeno, solamente soldi?
    "Vorrei una giornata di trattamenti di bellezza in una SPA, almeno 3 stelle - se vinco, la pagherete voi due assieme, no?"
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    Richiedo l'intervento del Fato per fare da banco, sotto le spoglie del ragazzo che le guardava le tette.
     
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  4. Nick Ross
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    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    L'idea di passare la serata a puntare soldi -o qualsiasi altra cosa- non gli dispiaceva poi così tanto, anzi non vedeva l'ora di mettersi alla prova, vedere se si ricordava ancora come si giocasse.
    Sorrise alla sua occhiata, per nulla infastidito, permettendole di osservarlo quanto avesse voluto.
    Se c'è una cosa di cui sono sicuro, è la mia abilità. Tu invece, dovresti prepararti a perdere. Il passaggio per il "lei" in un posto del genere, non c'era stato, iniziando subito con qualche confidenza, suvvia erano in un luogo come il Rouge, sarebbe stato strano parlare come se si trovassero ad un formale colloquio di lavoro.
    Inarcò un sopracciglio, accennando una risata. Scosse la testa. Okay, Summer... sottolineò il nome per farle capire che avesse inteso il concetto, anche se di certo non lo prese con troppa serietà. Io sono Nicholas. Ti pregherei del contrario, ovvero di non usare il mio nome completo. Chiamami Nick e basta, è molto meglio. Le disse, ammiccando e rimanendo molto sorpreso per il suo accento che non era per nulla quello inglese, come più o meno confermò lei un attimo dopo. Nemmeno il suo accento era inglese, essendo in Inghilterra da poco più di un anno.
    Non ho intenzione di provarci -forse- se è quello a cui stai pensando replicò, alzando le braccia al cielo e frapponendole tra i due, i palmi rivolti verso la donna con la quale di lì a poco avrebbe giocato -e non nel senso che spesso intendeva lui.
    Il suo cosmopolitan arrivò poco dopo assieme ad una ciotola con alcune patatine e gradì il fatto che fosse qualcosa di semplice, niente di eccentrico. Spinse la ciotolina al centro del tavolo, segno che se voleva, poteva servirsi. Non le avrebbe certo chiesto il conto.
    Sorrise quando incastrò un povero ragazzo che forse nemmeno sapeva giocarci, a blackjack. Beh, avrebbe dovuto imparare per l'occasione, in caso.
    Sì a me sta bene. Replicò semplicemente, sistemandosi meglio nella sedia ed ascoltando ciò che aveva da dire.
    Dimmi una cosa, prima che io ti risponda, sei per caso americana? Domandò con una certa dose di sicurezza; non era né sparato a casa, né metagame da parte della player, semplicemente Nick era nato e cresciuto a Los Angeles ed aveva viaggiato parecchio sia per l'America intera, sia che per gli Stati Uniti.
    Si passò una mano nel ciuffo, spostandoselo verso destra, quasi ridendo. Babe, posso pagarti un anno in una SPA. A te e qualsiasi amica tu voglia. E non spenderei nemmeno un quarto di ciò che guadagno in una settimana. Nemmeno lo diceva per ostentare la sua ricchezza; a lui veniva perfettamente naturale fare osservazioni di quel tipo, un po' come camminare o respirare.
    Ma ci sto, purché sia una SPA di lusso. Fece una pausa, incrociando le braccia al petto e pensando a cosa mettere in palio. Ci rifletté su un attimo, meditando. Lui aveva già tutto praticamente sia in senso materiale che in qualsiasi altro senso potesse esistere, quindi cosa chiederle?
    Un segreto. Furono le sue enigmatiche parole, prima che si schiarisse la voce e cominciasse a spiegare. Se vinco io, voglio sapere un vostro segreto inconfessabile -si stava rivolgendo anche al ragazzo- qualsiasi esso sia. Ecco, questa è la mia proposta. Tornò a rilassarsi sulla sedia, aspettando che il gioco partisse.
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    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Post scritto con Sanremo in sottofondo e all'una e mezza di notte, spero sia decente ùù
     
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    Gli Snasi
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    GabrielSi chiamava Ralph e non è che avesse proprio una passione per le tette, semplicemente non ne vedeva un paio non virtuale da mesi e non ne toccava uno da vent'anni circa, ovvero da quando era stato completamente svezzato.
    Non aveva colpe Ralph, se non quello, porello lui, di essere troppo vicino a Summer nel momento sbagliato "Che? ah... ecco...." colto in contropiede il ragazzo avvampò, quasi pronto alla fuga, certamente convinto che alla lo volesse prendere a botte per la sua insolenza e farlo fuggire, anche se, maldestramente, finì col sedersi al tavolo, ascoltando l'inizio del discorso dei ragazzi e iniziando a rigirarsi le carte nelle mani.
    "Ok... faccio... il banco" affermò lui, dando la chiara idea di non saper di cosa stesse parlando, ma un angelo biondo senza scoiattoli annessi giunse per porre fine a quell'agonia "Ehi, questo è la Vie en Rouge: si può giocare a cosa si vuole con chi si vuole... basta che sia dello staff... e si paghi abbastanza" ammise con una breve risata un ragazzo estremamente avvenente e in forma, cose si poteva dedurre dalla camicia a fiori aperta, che mostrava un fisico perfetto da ballerino.
    Ralph squittì qualcosa e lasciò il posto al nuovo venuto "Black Jack, quindi?" affermò lui divertito, scurendo di colpo la propria barba bionda, rivelando la sua natura da metamorfomago e facendo dunque intuire che anche quei capelli verdi non fossero semplicemente tinti "Piacere, comunque, mi chiamo Gabriel, e lavoro qui: sarà un piacere essere il vostro banco" ammise con un occhilino, iniziando a rigirarsi le carte, controllandole una ad una con grande attenzione, non essendo del locale.
    "Niente soldi? Divertente..." disse pigramente nel suo ricontrollo, lanciando comunque un'occhiata divertita a Nick, lasciando che i due ponessero la loro posta e scoppiando a ridere quando udì la spacconata del moretto "Perfetto, quindi se vinci tu, lui ti offre una spa a cinque stelle... e facciamo così, noi ti offriamo da bere: in fondo, a te i soldi non mancano no?" lo stuzzicò un poco "Ma se vinci tu, ti dobbiamo rivelare un segreto... ok... solo un attimo che chiedo conferma al capo: sapete, Alyce è una maniaca del controllo... adora queste cose, ma vuole sapere tutto"
    Un occhiolino e il ragazzo si alzò un istante, lasciando ai due il tempo per ammirare il suo fondoschiena perfetto, fasciato in pantaloni neri a sigaretta, salvo poi vederlo risedersi tutto sorrisi "Andata. Un segreto... se invece vince il banco... il capo vuole che lavoriate per noi per una sera. Gratis" propose facendo spallucce, tornando poi a mischiare le carte.
    Con gran maestria il ragazzo lanciò due carte a testa a ciascuno di due, quindi poi mise le sue sul campo, osservando le loro mani, quindi la sua, visibile come quella di tutti loro. Al che si concesse un sorriso "Io sto" affermò poi, posando un po' sornione una guancia sul pugno.


    Sì, mi ero scordato. Non giudicatemi.

    I dadi corrispondono alle carte, considerando jack 11, donna 12 e re 13.
    I semi li ho scelti a cazzo (?).

    Summer: 5 di fiori, 6 di denari
    Nick: 6 di cuori, 8 di denari
    Banco: re di picche, 10 di fiori
     
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    Summer Parton
    Prof di Astronomia? | 28 anni

    “Come desideri, Nick…”; rivolse al ragazzo un sorriso sghembo, accontentando la sua richiesta ma calcando il nome con una certa spacconeria seducente.
    ‘Certo, dite tutti che non volete provarci, ma poi molti di voi non esitano a tentare di sedurre una povera ragazza che credete indifesa…’
    Fidarsi delle persone era estremamente difficile, per lei; forse era per quello che aveva deciso un mazziere dall’aria abbastanza innocua, per gli standard del luogo. Forse sarebbe stato più facile tenere la situazione sotto controllo.
    “Certo che sono americana - you don’t say? Las Vegas, carino… e tu? Non hai l’accento di un clone mal riuscito del Principe Harry, quindi… sei americano pure tu?”
    Rise quando l’altro si vantò della sua ricchezza; quel genere di machismo, atto ad impressionare una bella ragazza, lo trovava pateticamente divertente. Fino a quel momento, dovette ammettere a se stessa che Nick non l’aveva impressionata così tanto, se non per l’aspetto fisico. Tuttavia, tenne quelle riflessioni per sé: era il genere di commento che, se espresso ad alta voce, non ti aiuta di certo a fare amicizia.
    ‘E poi, non sarebbe male una S.P.A. superlusso.’
    “Un segreto? Beh, si vede che i soldi non ti mancano, ciccino.”
    Quando però il banco che aveva scelto fu sostituito, non fu molto felice: così era molto più difficile tenere la situazione sotto controllo. Una piccola parte della sua testa, però, produsse noradrenalina e la inebriò, dandole la consapevolezza che non essere più in controllo, pur se solamente parziale, le era gradito.
    “Uh, I beg your pardon - non ero a conoscenza delle regole del locale. Piacere nostro, Gabriel”: forse quella partita sarebbe diventata una gara tra ragazzi sul chi ce l’avesse più lungo, ma Summer adorava vedere gli effetti del testosterone sui cervelli maschili. Era come lanciare un casco di banane in un branco di scimmie dello zoo, solo con più urla e scazzottate.
    Il banco si segnò i premi in palio, per poi proporre il suo: Summer non era certo il tipo di ragazza a cui piacesse lavorare gratis, ma quel locale sembrava abbastanza losco, e forse fare la cameriera per una notte le avrebbe fruttato qualche conoscenza interessante.
    ‘E poi, what the hell, non sarà mai terribilmente noioso come Hidenstone…’
    Le carte che aveva ricevuto non sarebbero state male, se il gioco avesse avuto regole simili al golf in cui vince chi ha il punteggio più basso; purtroppo, il banco aveva già fatto 20, per cui in ogni caso era più probabile perdere.
    ‘Ho un 11… beh, tentiamo la sorte, direi. È solo la prima mano, dopotutto.’
    “Carta, bellezza. Se mi accontentassi, me ne faresti pentire ancor di più, no?”: sorrise al banco, cercando di restare il più calma possibile. Non era ancora il momento di arrendersi.
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    Summer chiede una carta.
     
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  7. Nick Ross
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    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Incrociò le braccia al petto, posando la schiena contro la seduta, annuendo alla sua domanda con un mezzo sorriso. Los Angeles. Mi sarò trasferito a Londra da, non so, forse un anno ammise, con una scrollata di spalle. Non era stato eccessivamente difficile abituarsi al nuovo clima, alle abitudini della gente e alla città completamente diversa, anche se la sua terra natia gli mancava comunque ed anche abbastanza, tanto da tornare a farci visita ogni qualvolta potesse, anche per verificare che le sale giochi da lui gestite -sebbene delegasse a persone di estrema fiducia- andassero a gonfie vele.
    I soldi sono banali e tremendamente impersonali, non credi? Mentre un segreto... è molto più intimo. Si passò una mano tra i capelli, osservando vagamente divertito, il cambio del banco, che venne sostituito da un ragazzo decisamente più interessante e gradevole da guardare, almeno per lui. Il cambio non gli era dispiaciuto più di tanto, doveva ammetterlo, per lui uno valeva l'altro, l'importante era iniziare a giocare, sebbene questa povera narratrice avesse lasciato a marcire la role due settimane in più del previsto perché non sapeva giocare a black jack. Lei, non Nick.
    Sì, piacere, Gabriel fece eco alla docente, ascoltando quindi cosa il ragazzo dai capelli verdi, avesse da dire. Interessante era anche il fatto che fosse un metamorfomagus. Va bene, andata. Lavorerò volentieri per Alyce, seppur gratis commentò, alzando gli occhi al cielo e riflettendo su quanto spesso, il banco fosse impostato per vincere sempre. Era un espediente che utilizzavano anche i ragazzi che lui stesso aveva delegato per badare alle sale giochi al di fuori di Londra, sebbene nella sua, lo usasse solamente ogni tanto dopo una rapida valutazione dei giocatori, giusto per capire se gli piacessero o meno.
    Ad ogni modo, arrivò il momento di giocare, non senza aver potuto osservare abbondantemente il culo del ragazzo, che forse interessava Nick ben più di una serata di black jack. Oddio, quello era successo poco prima ma l'americano aveva ancora quella visione ben piantata in testa. Comunque, prese le sue carte. Il banco per ora pareva in vantaggio, ma Nick sperava che la propria fortuna (o quella di Giada) riuscisse a ribaltare ben presto la situazione. Insomma, bisognava far ventuno per vincere e Gabriel era già... quasi alla vittoria? Dopo aver guardato attentamente tutte le opzioni di gioco e non trovandone nessuna adeguata, per quel momento, decise anche lui per quella più semplice, sperando comunque di non ricevere una carta più alta del numero che gli sarebbe servito per giungere a 21.
    Carta anche per me, per ora commentò, sospirando e sperando. Non gli dispiaceva perdere per i soldi o per il lavoro gratis, quanto più per orgoglio personale.
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    GabrielSummer era infastidita dalla presenza di Gabriel e dal fatto di aver perso il proprio pollo nr2 da spennare (senza offesa pollo nr1 Nick!)? Probabile, ma a Gabriel decisamente non importava; anzi, importava, nel senso che era giunto appositamente per quello, come forse rimandò con quel sorriso fintamente innocente che usò sul piccolo broncio di lei.
    "I segreti sono cose che si dicono a letto, nudi..." confermò il ragazzo, notando un certo interesse da parte di Nick, che ricambiò con quelle parole, ma anche col suo sguardo, che si soffermò sul suo corpo quanto bastava per farglielo cogliere, tornando a Summer solo quando l'altro ebbe compreso e l'astrologa fece le sue scuse, che lui accettò, da parte di tutto il locale, con un occhiolino.
    Mischiò le carte, le diede e la sua mano fu la più forte, ma questo non parve scoraggiare gli altri, che infatti subito vollero rilanciare, forse e soprattutto perché avevano tutto da guadagnare e nulla da perdere.
    Con un sorriso serafico, Gabriel diede una carta sia alla donna sia all'uomo, lasciando poi che fossero loro a girarle "Cinque di picche per Summer, che non basta... asso di fiori per Nick... che sbanca" decretò, osservando poi il giovane "Alyce sarà felicissima di averti a bordo per un giorno... sono sicuro non starà più nella pelle!" propose con un occhiolino, tornando poi ad avere occhi solo per Summer.
    "Un'ultima carta, immagino..." affermò lui, mischiando ancora il mazzo e poi offrendo il mazzo alla giovane perché lo dividesse "Le probabilità sono contro di te, ma in fondo il bello del gioco d'azzardo... è crederci fino all'ultimo"
    Gabriel sostenne lo sguardo di lei, impaziente, forse anche un po' ebbro di adrenalina; si mordeva elettrizzato il labbro nel mentre sollevava con calma la carta, osservandola in anteprima e tradendo un sussulto, poi la girò di scatto "Cinque di picche: hai sbancato anche tu!" concluse con un morbido sorriso, lasciando poi la carta vicino alle altre, affinché la giovane potesse effettuare eventuali ricontrolli.
    "Potete scegliere voi la serata di lavoro... Alyce non è tipo da mettere fretta... ma Alyce non è neanche una troppo paziente, quindi evitate di farla sclerare" propose con una risata, riprendendosi le carte e tornando a mischiarle "Un'altra mano o siete a posto cospì?" domandò lui, inclinando la testa "Perché io mi sono appena scaldato..."
    Uno sguardo di sfida si posò sui due, mentre posava il mazzo sul banco "Due carte per iniziare, poi le altre dietro un prezzo: per una carta un segreto" affermò posando lo sguardo su Nick, che aveva proposto quel premio il giro precedente "Chi vince avrà la sua giornata alle terme con spa... e se fa blackjack alla prima mano potrà anche fare una domanda agli altri due in più" e a quel punto osservò Summer, che in fondo credeva non avesse rinunciato al suo progetto "E chi sbanca... dovrà fare uno strip sul palco" concluse con una risata, posandosi sullo schienale della sedia "Ci state?" chiese lui, alzando una mano e chiamando per i ragazzi un cameriere, ben lieto di offrire alla coppia qualsiasi drink avessero voluto (uno solo), gratis.


    Rieccoci!
    Metto tutte le carte uscire, le nuove in grassetto u_u

    I dadi corrispondono alle carte, considerando jack 11, donna 12 e re 13.
    I semi li ho scelti a cazzo (?).

    Summer: 5 di fiori, 6 di denari; 8 di cuori; 5 di picche totale: 19, poi 24 e sbanca
    Nick: 6 di cuori, 8 di denari; asso di fiori; totale: 25 sbancato!
    Banco: re di picche, 10 di fiori.

    Regole per la nuova sfida, se accettate:
    - chi vice va in spa/terme a spese degli altri;
    - se uno fa blackjack: spa + 1 domanda da rispondere sinceramente;
    - ogni carta dopo la seconda costa un segreto da dire subito;
    - chi sbanca fa lo strip sul palco
     
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