Lezione del triennio - gennaio 2021

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    Andrè De Long-Prée
    Divinante | 24 anni


    Le lezioni per il docente di Divinazione erano sempre un momento aureo per conoscere meglio i propri studenti e per insegnare qualcosa che non fosse troppo astratto come spesso la sua materia veniva definita. Dopotutto, la divinazione non era unicamente un metodo per indovinare il futuro, come aveva sempre detto ai propri studenti, e in quella lezione i partecipanti avrebbero sperimentato una pratica molto particolare ed interessante, sfruttata specialmente nell’ambito medico e dell’investigazione. Per tutti coloro che avevano optato per il percorso sulla cura degli esseri viventi, quella lezione si sarebbe rivelata del tutto vitale per una primo soccorso nei confronti di un paziente in condizioni anche fin troppo instabili; sarebbe stato necessario per loro essere molto attenti, comprendere attentamente quanto il docente avrebbe spiegato e soprattutto impegnarsi nella prova pratica.
    Andrè non si smentiva mai in termini di stile, ed anche quel giorno era vestito come se dovesse fare una sfilata di moda: pantaloni in pelle lucida nera, estremamente attillati, abbinati ad un giubbetto avvitato dello stesso materiale, erano gli indumenti che più calzavano il suo corpo da silfide avvenente. A tutto ciò aveva abbinato una magliettina bianca semplice ed un paio di stivaletti molto eleganti, che smorzavano appena l’aria eccessivamente aggressiva del completo, donandogli una nota molto più intrigante. Come sempre attendeva i propri studenti seduto sulla cattedra a gambe accavallate e con le mani poste sul ginocchio superiore all’altro, osservando il modo in cui aveva adornato l’aula per l’occasione.
    Gli studenti avrebbero trovato una disposizione piuttosto solita dell’aula del professore, con tanto di banchi e cattedra al loro posto, se non fosse per una serie di tavoli posti tra la zona del docente e quella degli studenti. I tavoli presentavano sicuramente qualcosa al di sopra, ma non era stato rivelato nulla agli studenti: avrebbero scoperto tutto solamente a lezione iniziata, e per il momento avrebbero dovuto placare la curiosità.
    Sulla lavagna aveva scritto solo alcune parole con la propria calligrafia elegante, ma non aveva realmente la speranza che i ragazzi capissero a primo impatto a cosa si stesse riferendo con quell’espressione. “Individuazione dei corpi estranei”, ed era effettivamente un modo molto strano di affrontare una lezione di una materia che, per loro, si era presentata come totalmente differente sino a quel giorno. Andrè avrebbe avuto modo di introdurre la nobile arte dell’individuazione a tutti coloro che avrebbero partecipato a quella lezione, cercando dunque di instradarli alle tecniche più appropriate, applicandole anche nel loro stretto ambito di specializzazione. Una volta che vide entrare gli studenti in classe, il professore accennò uno dei suoi soliti sorrisi, salutando di tanto in tanto qualcuno che conosceva più approfonditamente perché, magari, era riuscito a farsi notare di più durante il corso degli studi. “Buongiorno a tutti! Prendete posto, fate presto perché oggi abbiamo un argomento molto particolare ed importante. Sono sicuro che questo nuovo metodo di approccio divinatorio vi piacerà moltissimo!”
    RevelioGDR


    Benvenuti alla prima lezione di divinazione del triennio! Sono molto felice di intraprendere questo percorso triennale con voi! Allora, per questa prima parte della lezione l'unica cosa che dovrete fare sarà un semplice post di ingresso: entrate, vi sedete e aspettate che la lezione abbia inizio! Sentitevi liberi di descrivere le sensazioni dei vostri personaggi e di interagire con tutto ciò/tutti coloro che volete!

    Scadenza: 16/10/2020 alle 23:59.
     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Divinazione era stata una delle materie determinanti per la scelta del corso di specializzazione di Erik. Apprezzava molto le sottili arti che componevano la disciplina, l'estrema cura che si aveva per il prossimo e anche la sua imprevedibilità. In fin dei conti la Divinazione era la materia dei curiosi ed Erik era un ragazzo che amava sorprendere e lasciarsi sorprendere dalla vita. Senza poi parlare del prof! Non sai che ti perdi, il metodo di insegnamento del prof De Long-Prée è quello che preferisco! E' così dolce con noi studenti! Già, non come Ensor, Black o l'anno precedente la McEwan.
    A ogni modo i ragazzi con cui aveva legato di più del suo stesso anno non erano del medesimo avviso. Loro avevano scelto qualcosa di più d'azione come Duello e Agonismo, ignorando come un ottimo medimago o indovino fosse utile in ugual misura a un auror.
    Prima di recarsi in aula passò nella propria sala comune per darsi un aspetto quantomeno presentabile, ci teneva a non presentarsi come un uragano nelle lezioni di André. Si diede una rapida pettinata, si spruzzò addosso un po' acqua di colonia, dopodiché si fermò un istante in Sala Grande e solo allora fece il percorso che l'avrebbe condotto in aula. Buonsalve prof! Disse con un tono raggiante, avvicinandosi a lui. Oggi ha un outfit spettacolare! E, ah, sì, ho anche due regalini per lei! Spero che li apprezzerà! Fu così che tirò fuori dalla tracolla una fetta di torta di mele presa dalla Sala Grande, dopodiché poggiò la stessa tracolla sulla scrivania, tirando fuori quaderni, tomi, fino a trovare il manuale di Divinazione aprirlo e prendere dalla prima pagina un disegno che lui stesso aveva fatto. Si trattava del docente con addosso uno dei suoi outfit più stravaganti e in alto c'era scritto in una grafia non molto ordinata la seguente frase: nella scuola che vorrei c'è lei. Sul fondo, invece, seduto in uno dei tanti tavolini c'erano Erik e qualche suo compagno di casata con gli dei cuoricini al posto degli occhi.
    Ehm, il disegno non è la mia arte, quindi fuggo a sedermi! Sorriso sulle labbra ed eccolo poggiare la tracolla su un banco. Oh, e quei tavolini chissà a cosa serviranno? Poi lentamente ruotò lo sguardo verso la lavagna: individuazione dei corpi estranei. AIUTO! Chissà cosa faremo!





    RevelioGDR
     
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    Andrè De Long-Prée
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    Andrè provava un forte affetto nei confronti dei propri studenti, e questa cosa si poteva benissimo notare dalle attenzioni che gli riservava sempre e comunque; non era scontato che loro ricambiassero quel bene nei confronti del docente, ma in quel momento stava ricevendo una bellissima dimostrazione di dolcezza da parte di un Ametrin. Erik era arrivato sin lì con un sorriso, una fetta di torta e un disegno dedicato al professore, motivazione per la quale il docente avrebbe dato un caloroso abbraccio a quel ragazzo, così da fargli notare che avesse apprezzato quel gesto. “Erik, ti ringrazio molto! Amo la torta alle mele, e questo disegno è davvero molto bello! Lo metterò in ufficio, così passerò tutto il tempo a guardarlo e ti penserò nel frattempo!” E glielo disse con tono molto dolce ed affettuoso, tentando poi di passare una mano nei capelli dell’altro, quasi a volerglieli scompigliare.
    Una volta atteso che il ragazzo si sedesse, però, Andrè sapeva benissimo che la lezione sarebbe dovuta cominciare nel minor tempo possibile. Un ultimo sorriso paterno nei confronti di Erik, e immediatamente la fetta di torta ed il disegno iniziarono a volare verso il suo ufficio, dove il docente avrebbe avuto modo successivamente di dedicarsi un po’ alle proprie faccende. Si passò una mano nel ciuffo biondo prima di iniziare effettivamente a spiegare gli argomenti del giorno, e dal suo sorriso si poteva benissimo notare quanto lui amasse ciò che stava per spiegare a tutti loro. “Ragazzi, come vi ho sempre detto, la divinazione non va semplicemente banalizzata alla pura capacità di intravedere nel futuro. I poteri che la nostra mente è in grado di sprigionare sono sconfinati!” E lo disse, questa volta, alzandosi e procedendo verso la stanza dei ragazzi. “Una delle pratiche più note della divinazione, infatti, è la Localizzazione, detta anche Individuazione, che ci permette di trovare la posizione di un oggetto, animale o persona nel momento esatto della pratica.” E si fermò un attimo per permettere ai ragazzi di prendere appunti in maniera corretta e coerente.
    “Tramite la localizzazione, quindi, possiamo ad esempio individuare con precisione la posizione di una persona all’interno di un’area geografica, in base alla cui estensione aumenterà la difficoltà della divinazione da noi eseguita. Ma non solo! C’è anche la possibilità di utilizzare la localizzazione per cercare un oggetto, magari qualcosa di smarrito, che noi stessi vogliamo ritrovare a tutti i costi. Come potete vedere, la divinazione ci permette di rendere le nostre vite molto più facili ed accessibili, ed il tutto avviene concentrandoci intensamente sull’oggetto o sulla persona da trovare.” Fece una breve pausa, andando poi a sfarfallare appena con gli occhi, quasi come se volesse guadagnare tempo per capire se i ragazzi avessero in qualche modo capito o meno ciò che il docente aveva detto. “Sulla localizzazione, ovviamente, influiscono moltissimi aspetti: l’estensione del raggio d’incidenza della nostra pratica, la specificità dell’oggetto, la precisione della localizzazione, le nostre capacità psichiche, la nostra conoscenza pregressa del luogo e dell’oggetto in questione, e molte altre variabili. Capite bene, dunque, che per via di quante variabili siano in gioco, è molto difficile definire questa tecnica come facile. La difficoltà è elevata, ma se eseguita correttamente i risultati sono più che eccezionali, ed in alcuni casi possono salvare la vita.” E, dopo quell’ultima frase, si sarebbe addentrato meglio all’interno dell’argomento odierno.
    Si passò una mano sulla spalla, abbassandosi di poco le pieghe che si erano formate sulla manica, per poi riprendere il proprio discorso con fare estremamente tranquillo, cercando di spiegarsi nel miglior modo possibile. “Nell’ambito di questo corso vedremo come applicare questa tecnica in un modo che si sposa alla perfezione con il percorso da voi prediletto, ovvero quello della Cura dei Viventi e delle Persone. Oggi infatti, nella parte pratica, utilizzerete le vostre capacità divinatorie per poter realizzare una corretta e coerente localizzazione di un corpo estraneo all’interno del corpo umano. Può capitare che non si abbia a disposizione la bacchetta in situazioni di estremo pericolo, ed è tramite la divinazione che possiamo localizzare in quale posto del corpo di una persona si trovi un oggetto non identificato. Spesso si utilizza questa tecnica per individuare la posizione di un corpo che ostruisca le vie respiratorie, o che sia in qualche modo di intralcio all’organismo, prima di procedere con cura al suo trattamento.” Fece una breve pausa, andando adesso a consegnare dei fogli ai ragazzi, mostrando quindi come la prova teorica di quella lezione stesse iniziando. “Nella prossima fase della lezione vi spiegherò come applicare questa tecnica, ma adesso ci limitiamo ad una riflessione sul tema in questione. Scrivete un testo all’interno del quale mi parlate di alcuni utilizzi che la localizzazione, in generale, potrebbe soddisfare. Per esempio noi abbiamo visto la localizzazione di un corpo estraneo, ma potrebbe anche essere applicata ad altri ambiti, ed è proprio qui che voglio che voi sfoggiate le vostre capacità di ragionamento logico e la vostra fantasia. Quindi, riassumendo, elencate e descrivete tre forme di localizzazione applicate in tre ambiti specifici. Pronti, via!”
    RevelioGDR


    Bentornati a questa lezione! In questa fase dovete semplicemente svolgere un compito all'interno del quale il vostro personaggio deve proporre, di sua inventiva e di suo ragionamento, tre situazioni specifiche nelle quali utilizzare la localizzazione! Mi raccomando, andate di fantasia, valuterò le capacità argomentative e la terminologia più adatta!
    Scadenza: 27/01/2021!
     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Il gesto di Erik non era finalizzato a catturare la simpatia del professore per un mero profitto in ambito scolastico, bensì dalla volontà di far un regalino a una persona che stimava molto all'interno della scuola. Quando sentì che André avrebbe tenuto il proprio disegno in ufficio le gote del ragazzo andarono letteralmente a fuoco. Il rossore aumentò visibilmente non appena la mano del docente si posò sul proprio capo e in preda all'agitazione approfittò del primo momento libero per tornarsene a posto. Se non l'avesse fatto avrebbe cominciato a balbettare e di certo non voleva mostrarsi in quelle condizioni di fronte al professore. Fu così che volse l'attenzione verso i tavolini, riportandola su André solo quando questo prese la parola quando tutti i presenti entrarono in aula.
    Localizzazione? Si chiese mentre aprì il proprio quadernino dai colori giallo viola e cominciò a prendere appunti. Quindi è un incantesimo che è utile sia nella vita di tutti i giorni che in occasioni più pericolose? Eh sì, trovò conferma nell'immediato e per rendere il tutto più chiaro scrisse due esempi: da usare quando mi perdo le biglie colorate, da usare durante un'apocalisse zombie se voglio ritrovare un amico che non è riuscito ad arrivare nel rifugio.
    Non tutto però era rose e fiori: per localizzare qualcuno c'era bisogno di considerare mille variabili. Ok, quindi non è così semplice come sembra. Corrugò la fronte, cercando con lo sguardo gli occhi di André. Erik aveva sempre avuto timore nel cimentarsi nelle nuove pratiche, così nel docente cercava ogni volta quella sicurezza che avrebbe potuto permettergli di far il tipico salto nel vuoto. In fondo la divinazione più di altre materie presuppone una certa metodica. Magari se ci sono dei passaggi potrei aiutarmi con quelli.
    Oh, ora vediamo come questa pratica possa essere collegata al nostro percorso di studio! Localizzare un corpo estraneo da una persona era un esempio d'oro, ma Erik sorrise nell'udire quale sarebbe stata la prova teorica. Praticamente è quello che ho fatto prima. Scosse rapidamente il capo, concentrandosi questa volta nel pensare a esempi più fattibili e concreti nella vita di tutti i giorni.

    La localizzazione è una pratica dai mille utilizzi. Può essere utile a dei ragazzi come noi per rintracciare qualcosa che abbiamo perso, ma anche agli adulti nelle situazioni più disparate. Un magizoologo ad esempio potrebbe utilizzare la localizzazione per rintracciare delle creature che son riuscite a fuggire dalle aree in cui erano osservate, gli auror potrebbero usufruirne per cercar persone scomparse o possibili criminali nascosti chissà dove. Un pozionista, abituato a maneggiare tantissimi ingredienti, potrebbe utilizzarlo per assicurarsi che un dato ingrediente si trovi già nel calderone e quindi salvar in tal modo la pozione evitando di inserirlo due volte.
    Così a occhio credo che sia una delle pratiche più versatili che abbiamo studiato qui a Hidenstone e sicuramente quella che meglio si collega con le altre materie.
    Erik Foster




    RevelioGDR
     
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    Andrè De Long-Prée
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    La prova teorica, tipicamente molto più classica e impostata come compito scritto, non era sicuramente la parte che Andrè amava maggiormente nelle proprie lezioni, ma sapeva benissimo che la valutazione degli studenti sotto ogni aspetto era importante, e per quanto la divinazione fosse una disciplina di applicazione pratica e diretta, doveva ugualmente dare spazio alla teoria e allo studio in cui, magari, alcuni studenti avrebbero potuto mostrare delle qualità in più. Attese il giusto tempo per permettere ai ragazzi di scrivere qualcosa sui fogli, e sapeva già che avrebbe apprezzato molto l’inventiva di tutti e la loro capacità di esprimersi in maniera corretta, coerente e coesa, motivo per il quale raccolse i fogli con un semplice movimento di bacchetta non appena passò il quarto d’ora dedicato a quella parte della lezione. Subito dopo quel leggiadro gesto, il professore dipinse sul proprio volto un sorriso molto sincero e confortevole, mostrando la bianca e perfetta dentatura prima di iniziare a tutti gli effetti a illustrare la pratica relativa all’argomento del giorno.
    “Bene ragazzi. Come avete potuto immaginare, spero, la localizzazione non è una pratica difficile. Tuttavia, oggi ci concentreremo su un tipo più specifico.” E la mano del docente indicò la frase che era scritta sulla lavagna. “La localizzazione di un corpo estraneo ci permette di individuare la presenza di qualcosa di indesiderato nel corpo di una persona. Possiamo dire che è uno degli ‘step’ più semplici della localizzazione, perché il nostro ambiente di ricerca è piuttosto ridotto. Ma prima di capire perché, facciamo un po’ di terminologia.” E Andrè prese proprio in quel momento a spiegare alcuni termini più essenziali per poter comprendere la pratica nel profondo, elencandoli e scrivendoli alla lavagna con un gessetto mosso magicamente. “Con ‘ambiente di ricerca’ si intende la parte che vogliamo sondare con le nostre abilità psichiche, con lo scopo di trovare quello che si chiama ‘elemento desiderato’, ovvero l’oggetto o la persona che stiamo cercando per mezzo della localizzazione. Nel caso della localizzazione applicata al corpo umano, il nostro ambiente di ricerca è il corpo umano stesso, mentre l’elemento desiderato è il corpo estraneo che è presente al suo interno.” Fece una pausa, cercando di capire se i ragazzi stessero seguendo correttamente quanto lui stava spiegando, per poi riprendere tranquillamente con la spiegazione. “Ovviamente il corpo umano è decisamente di dimensioni più ridotte rispetto ad una stanza o ad un’area geografica, e per questa motivazione è più semplice eseguire l’individuazione su di esso. Tuttavia, molto spesso, quando si cerca qualcosa nel corpo umano con l’individuazione, non si ha realmente idea di come sia fatto l’elemento desiderato, e questo può essere un fattore che potrebbe aumentare lievemente la riuscita dell’individuazione. Nonostante ciò, vedrete come conoscere l’elemento desiderato non sia di così vitale importanza, perché adesso vi inizio ad illustrare la procedura corretta.”
    E subito dopo quelle parole, il docente tolse le coperte dai banchi che si trovavano tra lui ed i ragazzo, e prese immediatamente posto davanti ad uno di essi. Sui banchi giacevano dei manichini di forma umana, al cui interno erano stati ricreati con premura gli organi e i vari sistemi in gommapiuma, che contenevano due corpi estranei ciascuno. Compito dello studente era quello di individuare entrambi i corpi estranei presenti nel manichino da lui indicato, seguendo ovviamente le direttive che Andrè stava per dare loro. “Innanzitutto, la prima cosa che dovete fare è concentrarvi. Dovete immaginare un flusso di energia psichica di un colore che a voi piace fluire all’interno del vostro corpo, per poi cercare di spostarlo verso il centro della vostra fronte semplicemente immaginandolo. La forza dell’immaginazione è ciò che vi permetterà di usufruire maggiormente delle mostre capacità psichiche.” Si fermò per qualche istante, guardando ogni studente in viso, così da capire se stessero tutti seguendo. “Dopo il processo di concentrazione e di condensazione dell’energia psichica al centro della fronte, il vostro compito è quello di trasferire quest’energia nei vostri palmi. Mantenendo gli occhi chiusi, a questo punto, sondate il corpo umano con le vostre mani, facendo attenzione a non toccarlo ma rimanendo ad una distanza di due centimetri da esso. In quel momento, dovreste riuscire a vedere accuratamente la parte corpo umano sulla quale avete avvicinato le mani, come se fosse una sonda, e dovreste riuscire a spostare le mani su tutto il corpo, avendo quindi una visione di ogni parte.” Fece un profondo respiro, andando successivamente ad annuire verso i ragazzi, per poi sorridere. “Ovviamente, una volta fatto questo, il vostro compito è individuare i luoghi in cui si trovano gli elementi desiderati e, ovviamente, dirmi di cosa si tratta. Ogni corpo ha due oggetti differenti, se non ci sono domande, potete tranquillamente avvicinarvi ad un banco ed iniziare la ricerca! Buona fortuna!”
    RevelioGDR


    Benvenuti alla prova pratica! Come avrete letto nel topic, dovrete semplicemente applicare la localizzazione su un corpo umano seguendo le procedure indicate da Andrè che vi riassumo sotto:
    - Immaginare un flusso di energia psichica colorata nel vostro corpo.
    - Condensare il flusso nella parte centrale della fronte.
    - Trasportare il flusso verso le mani.
    - Avvicinare le mani a due centimetri circa dal corpo umano, iniziando quindi a poter osservare dentro di esso.
    - Cercare i due oggetti (a vostra scelta, possono essere proiettili, ossicini andati di traverso, oggettini piccoli, scheggie entrate all'interno del corpo, ciò che più volete) semplicemente spostando le mani sul corpo ed indagando.
    - Esporre oralmente ad Andrè gli oggetti che sono stati individuati ed indicare anche il luogo di ritrovament.

    SCADENZA: 06/02/2021

    Buona prova pratica! <3
    Per qualsiasi dubbio o domanda sono a vostra disposizione sia su Telegram che qui sul forum!
     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Quando il professore raccolse i fogli, Erik incrociò le dita. Spero che apprezzi ciò che ho scritto, ho cercato di essere il più propositivo possibile. Ci teneva particolarmente a spiccare nelle lezioni di Divinazione. Nonostante lo studio dell'ametrino non fosse impeccabile e di tanto in tanto aveva bisogno di studenti ben più diligenti, ci metteva il massimo del suo impegno per raggiungere la fantomatica E. Non si tratta solo di me e delle mie lezioni, voglio fargli capire quanto apprezzi le sue lezioni.
    Sospirò. Era giunto il momento di andare avanti con la lezione. Vennero spiegati i concetti di ambiente di ricerca e di elemento desiderato, entrambi indispensabile per eseguire qualsivoglia tipo di localizzazione. Quindi se volessi cercare un'oasi d'acqua in un deserto sarebbe praticamente impossibile per me. L'ambiente di ricerca in quel caso sarebbe stato immenso e il giovane ametrino avrebbe dovuto sviluppare non poco il proprio intuito prima di giungere a una buona riuscita in un'azione così ardua.
    Nell'immediato venne spiegata quale sarebbe stata la prova pratica: gli studenti poterono avvicinarsi a dei manichini in gommapiuma e avrebbero dovuto localizzare dei corpi esterni dentro di essi. Quindi devo trovare oggetti di cui non conosco la forma. Sospirò, poteva farcela. Prima di cominciare non smise di focalizzare l'attenzione sul procedimento. André a differenza di altri suoi colleghi si premuniva di offrire a ogni studenti tutte le indicazioni necessarie per svolgere al meglio il compito. Oh, sono curioso di scoprire di che colore sarà la mia aura! Ok, ecco che l'attenzione andò a farsi benedire: quando si parlava di colori, l'entusiasmo del licantropo superava qualsiasi ostacolo. Vorrei che sia blu! Anzi rossa! No, fucsia! Era partito per la tangente e prima che potesse accorgersene la spiegazione terminò e giunse il momento di darsi da fare.
    Il giovane Foster chiuse gli occhi color nocciola. Nonostante stesse cercando di concentrarsi aveva un sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Respirava lentamente e nel mentre cercava di isolarsi dal brusio di fondo dei suoi compagni di classe. Voleva rimaner da solo col proprio io. Ok, non sento nulla. Inaspettatamente riuscì a percepire meglio gli odori intorno a lui e la mente cominciò a volare, ricostruendo per mezzo della memoria a breve termine gli elementi dell'aula di Divinazione. Qui di fronte a me c'è il manichino, a cinque metri c'è la cattedra del docente. Annuì come a darsi forza delle proprie convinzioni. Poi i pensieri andarono a generare l'aura. Non era irregolare, ma armoniosa, quasi come si trattasse di morbido velluto che accarezzava il proprio corpo. Il colore non era intenso, ma della tonalità pastello. Si avvicinava molto al lilla lo ricopriva dalla testa ai piedi. Per qualche istante, forse stava lavorando troppo di immaginazione, percepì meno il freddo del mese invernale, quasi come se quel sottile velo in qualche modo lo coprisse. Ora sali. Serrò i denti e chiuse i pugni. In quel frangente l'aura parve risalire dal suo corpo, scoprendo prima i piedi, poi le gambe, il bacino, il tronco, le braccia e si concentrò nel centro della fronte. Lo sente. Ce l'ho. Il potenziale psichico stava rispondendo alla sua immaginazione. Non è finita qui. Ora nelle mani. Come se fosse una fontana, due getti precisamente opposti partirono dalla fronte e scesero a cascata, rimanendo fissi sulle mani. Aprì i palmi. Li richiuse. L'aura non scenda, era come se fosse sorretta da una forza innaturale.
    Gli occhi rimanevano chiusi e avvicinò le mani sul manichino, restando a pochissimi centimetri da esso. Sfruttando la memoria sensoriale fece per passarla per l'intero corpo. Ricordava quale forma avesse il manichino, sapeva di cose avesse fatto, ma a rendere difficile il lavoro era il non sapere cosa stava cercando. Devo escludere dalla mia mente la gommapiuma. Quindi si concentrò su materiali ben diversi: il ferro, il legno, la ceramica, la plastica. Il tronco pareva pulito, fece scendere in direzione della gamba, ma non avvertì nulla, poi le caviglie e infine i piedi. Ok, lì c'era qualcosa di diverso. Era più duro della gommapiuma, ma estremamente piccolo. Presentava una superficie piatta e un piccolo punta al centro di essa. Una vite? No, la punta più fina, quasi impercettibile e più affilata. Un chiodo! Sì, ne era convinto.
    Non percependo più niente fece sondare il busto, successivamente le braccia e infine la testa. All'altezza del cranio ebbe la stessa sensazione di prima, ma in qualche modo più enigmatica. Era un qualcosa di duro, meno del ferro, ma dalla forma piccola e irregolare. Era qualcosa molto fine, lungo pochi centimetri, ma aveva più sporgenze, quasi filamenti. Non può trattarsi di una ragnatela. Si sarebbe sfaldata. Si morse appena il labbro e poi rifletté sulla sua durezza interna, ma le sporgenze erano estremamente morbide. Un campanello d'allarme si attivò. OK, so cos'è!
    Aprì immediatamente gli occhi e alzò la mano. Professore, ci sono! Se avesse ricevuto il permesso di parlare avrebbe risposto in tal modo: Allora ho esam-ehm, sondato il corpo. Chiedo scusa, vorrei sforzarmi a utilizzare la terminologia sin da subito. Abbassò per un attimo lo sguardo e poi tornò sul professore. Quindi ho sondato l'ambiente di ricerca e gli elementi desiderati - non per il povero manichino - sono un chiodo di ferro all'altezza del piede e una scheggia in legno nel cranio.




    RevelioGDR
     
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    Andrè De Long-Prée
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    La prova pratica inscenata dal professore durante quel giorno non sarebbe stata per nulla semplice, motivazione per la quale non avrebbe aspettato un ottimo risultato da tutti i propri studenti. Nonostante tutto, il docente si aggirò silenziosamente tra i banchi di lavoro, osservando bene il modo in cui tutti si stessero impegnando, chi più e chi meno, ed apprezzando vivamente chi effettivamente mostrava di comprendere i procedimenti e cercava di attuarli nel miglior modo che gli riusciva. Andrè osservava bene le espressioni del viso degli studenti per notare il loro livello di concentrazione, e man mano annotava sul proprio quadernino dalla copertina ‘pellicciosa’ qualche accorgimento per essere il più preciso possibile nella valutazione della prova.
    Attese giusto una decina di minuti, che era il momento che aveva concesso ai propri studenti per svolgere quella prova, per poi iniziare ad ascoltare tutto quello che loro avevano da dire. Annuiva di tanto in tanto, qualche volta sembrava fare qualche sguardo confuso in merito a quanto alcuni asserivano di aver percepito, mentre verso altri studenti liberò un sorriso splendente, candido come non mai. Tra questi studenti si ritrovò anche Erik che, proprio per via della sua esecuzione eccellente, aveva permesso ad Andrè di essere tranquillamente soddisfatto e pienamente convinto della valutazione da attribuire. “Molto bene Erik, davvero una prova impeccabile. Sono sicuro che sarai un uomo dalle doti psichiche eccellenti, in futuro, ci metto la mano sul fuoco!” E terminò poi la correzione degli altri studenti con la stessa serietà e calibrando bene le risposte da rivolgergli.
    Una volta terminata la correzione, il docente si limitò a battere un paio di volte le mani, facendo scomparire in un momento tutto ciò che aveva messo a disposizione degli studenti, liberando l’aula da altri elementi che non fossero i banchi degli studenti stessi. “Bene, sedetevi pure, la lezione è quasi finita.” E, subito dopo quelle parole, Andrè avrebbe fatto un breve resoconto così da spiegare per bene la sua posizione in merito alla lezione odierna. “Non tutti sono riusciti con risultati accettabili nella pratica dell’individuazione, e questo perché ormai abbiamo messo piede in quell’ambito della divinazione per il quale non basta solo leggere i significati nel Simbolario e conoscere bene i procedimenti.” Si fermò per qualche istante. “Adesso dovete iniziare a sviluppare quelle capacità intuitive, quelle abilità psichiche, necessarie per pratiche molto più complesse, quasi più astratte. Visualizzazione, individuazione, visione dell’aura e altre pratiche di questa tipologia saranno oggetto delle prossime lezioni e richiederanno uno sforzo ancora maggiore. Come fare per essere al passo? Meditate, dedicatevi momenti solo per voi e riflettete, sviluppare le vostre capacità mentali non può che esservi di estremo aiuto.” E terminò quelle frasi con un sorriso, indicando poi la porta che si aprì da sola al termine della lezione. “Potete andare, la lezione è finita! Ci vediamo!”
    RevelioGDR


    Benvenuto alla parte finale di questa lezione, quella in cui Andrè espone i risultati! Voglio complimentarmi con te, in primis per aver sostenuto i tempi pazzi ai quali ti ho sottoposto, ma soprattutto perché hai preso con estrema serietà questo argomento che ritengo importantissimo nella formazione di uno studente. <3
    Detto ciò, oltre a dirti che ti voglio bene, ti espongo i risultati del tuo Erik! <3

    AMETRIN: 20 punti casa.
    Erik Foster: 2+8+10=20, 1 PP Intuito, 1 PP Carisma, 6 exp. <3

    DIOPTASE: 11 punti casa.

    BLACK OPAL: 11 punti casa.

    Andrè De Long-Prée: 1 PP Intuito, 1 PP Carisma, 8 exp. <3

    Grazie ancora di aver partecipato! Bacini bacini!
     
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