"Un arco nuovo, per favore!"

Joanne&Phillip

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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    Esattamente cosa voleva? Non lo sapeva neanche lei, come al solito. Ma una cosa era certa: non voleva rinunciare a quella che era sempre stata la sua vita. Non voleva rinunciare alla sua passione e non voleva rinunciare ad allenarsi per diventare, forse, un giorno, un predone degno di essere ricordato a Denrise. Quella missione che aveva fatto mesi fa le aveva ricordato come la sua vera forza non era nella bacchetta ma nell'arco, oramai consumato, che si era costruita lei stessa. Non era mai stata brava con la sua bacchetta, forse anche perchè nessuno glielo aveva mai insegnato, ma cacciare era qualcosa che la rendeva libera e facendolo si sentiva bella, irragiungibile. Apollo era il dio con l'arco che aveva sempre ammirato, che aveva sempre pregato e forse era anche qualcosa di profano vista la religione dei Densiriani, ma lei credeva in quelle cose e ne andava fiera. Forse era la sua caratteristica migliore, forse era l'unica cosa che davvero la rendeva speciale rispetto a tutti gli altri ma a lei non interessava.
    Sapeva che la miglior armeria dell'isola era Brugnir Forgen ed aveva un terrore misto ad eccitazione ad entrarci, ma era il momento giusto per farlo. Aveva raccimolato un pò di soldi e voleva spenderli per qualcosa che l'aggradava veramente: un arco nuovo. Quindi si incamminò in quel luogo oscuro e tenebroso, ed una volta entrata si guardò intorno. Già solo il fatto di essere arrivata in quel posto le metteva i brividi. Come poteva essere quella una bottega tanto rinomata se, quasi, sembrava cascare a pezzi. Se non ci fosse stata un'insegna fuori, Joanne avrebbe anche pensato che non ci fosse proprio niente al suo interno e quel cigolio assurdo di quella porta la fecero trasalire un pò ed incoccare una freccia al suo vecchio arco. Che fosse uno scherzo? Che li dentro non ci fosse assolutamente niente? Ma una volta entrati la stanza rettangolare la faceva da padrona e li erano esposte armi di ogni genere e tipo. La bocca di Joanne si spalancò come se stesse vedendo la cosa migliore del mondo. Non riuscì a trattanere un espressione di ammirazione per tutto quello. La freccia rimase comunque incoccata all'arco anche se in maniera morbida e rivolta verso il pavimento. Era pur sempre una ragazzina che non era quasi mai uscita da quella che era la sua proprietà!Fece qualche passo verso la stanza accorgendosi del manichino di legno e dello spazio "duelli" solamente quando lo urtò e fece un passo indietro spaventandosi di se stessa. Rimise la freccia della feretra e l'arco dietro le sue spalle e si avvicinò ad un arco che era decisamente più bello e grande del suo. Lo prese in mano e lo guardò beatandosi del suo legno ruvido al tocco. Non si rese minimamente conto se dentro ci fosse qualcuno o meno, era troppo stupita, inebriata e sopratutto entusiasta di tutto quello.
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    Perché Joanne odiava gli uomini, e perché si ostinava a voler diventare una predona anche se aveva messo il naso fuori dalla sua fattoria tipo due volte in vita sua? E perché, in tutto questo, una denrisiana femminista avrebbe mai dovuto adorare un debosciato come Apollo al posto della più selvaggia Diana?
    Insomma: Joanne era proprio un bel mistero e postava con sé, come frecce nella sua faretra, diverse ipotesi, teorie e, perché no, misteri, e Phil, seduto sul suo sgabello, ovviamente ebbe un'altra bella domanda per lei "Che cazzo ci fai qui, Joanne?"
    Come sempre la gentilezza era di casa da Brugnir Forgen e l'ingresso in scuderia di Philipp aveva solo che causato la classica pioggia sul bagnato. Il ragazzo notò immediatamente la ragazza e la riconobbe all'istante come un membro della sua ultima spedizione: la folgorò all'ingresso, nonostante indossasse al momento solo una canotta e dei jeans strappati (e no, non erano alla moda: erano proprio strappati!), rivolgendole quella ben poco gentile domanda e rimanendo poi lì, ringhiante, in attesa di una risposta, flesso in avanti, manco fosse un puma pronto a saltare addosso alla preda.
    La studiò, la lasciò vagare, la vide sbattere contro al manichino, al che sbuffò 'Cogliona' si disse lui, decidendo di alzarsi quando la misura fu colma e la vide giochicchiare con le armi "No, ma tranquilla eh, fai lo stracazzo che vuoi manco fossimo a casa tua: già che ci sei, prendi la porta con una pedata in culoe vai a vendere in giro le nostre armi, che l'unico occhio di Odino si posi su di te e il tuo cuore, E MAGARI LO FERMI PURE!"
    Il fabbro era palesemente in fase suor Nausicaa il che probabilmente non avrebbe sorpreso poi molto Joanne, che in effetti era probabile non avesse mai visto di buon umore il biondo.
    Si avvicinò e quasi le strappò d'in mano l'arco "Sai almeno lo stracazzo che hai preso o lo strcazzo che vuoi? O sei venuta qui solo a giocherellare le armi?" ringhiò infine, osservando la ragazza, in attesa che ella decidesse la propria fine.
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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    La confusione che regnava nella testa di Joanne era quasi storia fatta in tutta l'isola, ma quel comportamento da parte di Phil non solo era assolutamente scontato ma altrettanto prevedibile. Joanne era una ragazzina un pò fuori dalla norma, un pò fuori da tutti gli schemi, ma il punto era che per quanto avesse un visino dolce e sopratutto amasse stare per fatti suoi, odiava quando gli venivano rivolte tali domande con un tono tanto scortese. Lui era li per lavorare e lei era li per comprare. Che diavolo di atteggiamento era quello? Alò un sopracciglio quando sentì la sua voce e lo guardò altrettanto male, prima di riprendere a fare i fatti suoi, ma quando il ragazzo si alzò e, praticamente, le urlò quasi in faccia e sopratutto le tolse l'arco dalle mani, Joanne, si voltò completamente verso di lui e sgranò gli occhi nocciola. Cosa pensi che si faccia in un negozio di armi? Capisco che la gentilezza non è nel tuo stile, o nel tuo dna, ma sei in un negozio... quindi almeno sforzati di essere un commerciante decente! Si, Joanne era una persona sempre molto timida, riservata ed anche pacata. Era la classica persona che non spiccava per carisma, ne per bellezza ne per intraprendenza, spesso e volentieri era tra l'invisibile ed il trasparente, ma non amava farsi trattare male, non in quel modo e non senza una ragzione. In genere, era sempre molto meno dura e sottona con le donne rispetto agli uomini, un pò per la sua natura, un pò perchè odiava il fatto che non potesse fare un pò come voleva ed un altro pò perchè non capiva come riuscire a tenere a bada certi istinti, ma in quel momento il biondino aveva colpito sul suo unico nervo scoperto. Mi stavo guardando in giro per capire bene come muovermi e cosa chiederti. Neanche ti avevo visto! Quindi non ti preoccupare, potevi continuare anche a fare quello che stavi facendo senza venire qui e levarmi qualcosa dalle mani. Cretino! Era il suo massimo di parolaccia che riusciva a dire. Sospirò e si strinse tra le mani una collanina che portava al collo. Era sacra per lei. Comunque, alla fine fece un passo indietro e sussurrò una qualche parola di "preghiera", si morse il labbro e cercò seriamente di darsi una calmata. In fondo non era da lei fare quelle cose e rispondere il quel modo. Prese l'arco che aveva dietro le spalle e glielo mostrò. Questo me lo sono fatta da sola quando ero più piccola, adesso ne vorrei un altro. Tutto qui. Non mi serve che tu dica tutte queste parolacce, ne tanto meno che utilizzi quella parola in particolare. é volgare e comunque è peccato. Quindi. Sono venuta per un arco nuovo che sia più leggero, più calibrato e che possa essermi utile davvero. Era stata abbastanza chiara? Non si vergognava affatto di quello che pensava e di come lo portava avanti. Voleva solamente essere presa in considerazione e farlo in un certo modo. Non sapeva ancora che direzione prendere della sua vita, ma l'arco e la freccia erano una sua passione e non avrebbe smesso per nessuna ragione al mondo. Su quello era certa.
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    Come ben noto, la simpatia non era di casa da brugnir forgen, un po' come in tutta Denrise e l'arrivo di Phil nel locale aveva non peggiorato la situazione (Brugnir era ancora più scorbutico), ma neanche apportato chissà quale miglioramento: l'unica speranza, di fatto, era entrare, ignorarlo, sapere cosa si voleva e prenderlo. E pregare.
    Joanne ignorò dapprima il biondone che la squadrò e richiamò la sua attenzione, salvo poi ignorarla esattamente come stava facendo lei con lui, almeno finché ella non superò il limite (il che, trattandosi di Phil, equivaleva al respirar troppo). Fu a quel punto che con gran classe avvicinò la ragazza, la chiamò per nome, la insultò e le strappò d'in mano l'arma.
    "Voglio vedere che cazzo mi fai se piombo da te e ti metto a soqquadro le cose!" fu al pronta risposta di Phil, controllando che l'arco da lei sfiorato fosse ancora integro "Se lo hai danneggiato, giuro che te lo faccio pagare coll'oro e col sangue!"
    Ovviamente non aveva nulla da ridire sulle remore di lei sui suoi modi di fare, neanche sprecò fiato a farle presente come Brugnir, vedendo sfiorata senza consenso una sua arma, verosimilmente le avrebbe tranciato una mano prima di sbatterla fuori dal locale: la fissò, pietoso e un po' schifato "E lasciarti toccare tutto? Ma col cazzo! Sono in mostra e in vendita, ma le puoi impugnare solo col mio consenso, se c'hai voglia di qualcosa in mano ti do il mio cazzo, sennò vattene su una drakkar, prendi il mare, ammazza qualcuno e rubagli l'arma!" insomma, due soluzioni pratiche e sicuramente legali (?).
    L'uomo ripose con violenza l'arma al suo posto, lasciando parlare la donna, interessandosi solo quando la ragazza parlò del suo arco "Mh? Fa' vedere!" disse lui, di fatto strappandole - con più delicatezza - l'arma d'in mano, scotendo ripetutamente la testa.
    "Un modello curvo aggiornato alle conoscenze magitecniche del pleistocene" e Dio solo sapeva come Philipp potesse conoscere quel termine. Ah, no, questo narratore lo sapeva, ovviamente, ma dubitava Joanne potesse averne un'idea (o anche solo sapesse cosa fosse)! "Tasso con corda di tendine di bovino?" chiese lui conferma, storcendo la bocca "Seriamente? Ora capisco perché cazzo quando mi sono svegliato contro il Gaunt della notte eri lì ad innaffiarmi: con 'sta ciofeca cazzo volevi farci?"
    Philipp scosse la testa più e più volte, mostrando ancora una volta quanto fossero graditi i clienti presso il negozio, provocando in questo umile narratore una fortissima nostalgia: solo a Genova, si potevano trovare commessi altrettanto simpatici! "Gli archi moderni - e non sto parlando delle merdate babbane, che Thor li strafulmini loro e la loro mania di rendere tutto uno sport per checchine - sono fatti di legno metallo e corde ottenute da tendini o materiali artificiali... ci sono ovviamente anche archi di merda in solo legno come il tuo, ma hanno lo stramaledetto difetto che sono difficilmente incantabili, mentre la parte metallica è molto più incantabile per il combattimento, e, come persino i babbani sanno, aiuta a renderli meno fragili e a tendere più facilmente la corda"
    Qualcuno aveva chiesto uno spiegotto sull'arco? No? Oh, beh...
    "Che cazzo ci vuoi fare con un arco comunque e non rispondermi ammazzarci le cose perché giuro su Frigg che ti taglio la gola e ci piscio dentro!" sbuffò "Ci vuoi prendere cose da vicino o cose da lontano? Se una ce centra il culo dei passeri in volo o sei una che sfonda anche le corazze con un colpo? Vuoi causare forti danni fisici o invece punti a incantare il bersaglio, oppure vuoi un arco che ti dia potenziamenti?" chiese, incrociando le braccia e rimanendo in attesa di charimenti, scorbuticamente a sua completa disposizione.
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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    Jaonne era una ragazzina tranquilla che aveva sempre vissuto un pò nella sua stessa ombra. Non era una persona che riusciva veramente a socializzare ed era anche abbastanza anonima. Non spiccava ne per bellezza ne tanto meno per intelletto. Ovviamente era vittima delle scelte sbagliate di due genitori troppo ignoranti per cambiare veramente, quindi guardò strabuzzando gli occhi il biondo e poi aprì la bocca per le sue parole.Io non ho danneggiato assolutamente niente ed inoltre non ho messo a soqquadro proprio un bel niente. Non mi sembra che qui dentro regni l'ordine e per l'amor di Freya ti sto portando i miei soldi, abbi un pò più di rispetto! Ecco magari quello non era il momento giusto per cacciare il proprio carattere, ma in quel momento si sentiva quasi offesa da tutto quello, quindi, di conseguenza, come ogni persona con l'uterno su quella terra, si sentiva piccata ed anche offesa. Lei era stata gentile, o almeno così credeva, e comunque sapeva di non meritarsi sicuramente quel dannato comportamento. Non parlare così sporco con me. Smettila anche solo di fare allusioni a certe cose. Mi fa schifo solo il pensiero di... prendertelo in mano! Era diventata rossa, aveva vergogna di quello che aveva detto e sicuramente si sarebbe quasi fustigata per tutto quello, anche solo di aver pensato ad una scena del genere. Ecco, 24 anni di repressione sessuale, facevano comunque i suoi scherzetti, ma lei sarebbe stata sicuramente più forte di tutto e di tutti, ne era convinta. Cercò di mettere in un angolino remoto quella conversazione ed andare oltre.
    Il suo consenso? Quella conversazione più andava avanti e più aveva dell'incredibile. Comunque non aveva nessuna intenzione di proseguire il suo gioco anche perchè non era in grado di stare al passo con l'arroganza ne tanto meno era all'altezza di quella discussione, quindi alla fine lasciò che lui gli strappasse l'arco di mano e che lo mettesse a posto l'arma che Joanne aveva puntato e poi scosse il capo. Alzò gli occhi al cielo e fece un segno verso l'alto come per ricordare a se stessa e a Freya di darle davvero la pazienza giusta. Alzò un sopracciglio quando gli strappò, questa volta il suo di arco dalle mani. Plesto che? Chiese poi scuotendo il capo abbastanza perplessa. Era una cosa che si mangiava? Era un insulto? Una parolaccia? Detto sinceramente anche la player si è andata a cercare la parola sul vocabolario, ma Joanne non sapeva neanche utilizzarlo un vocabolario! Si morse nervosamente il labbro inferiore prima di aprire la bocca incredula. Davvero lo aveva detto?Grazie a questa merda di arco tu sei vivo! Quindi... Si avvicinò di nuovo al biondo e tentò di riprendersi il suo arco. Smettila di insultarmi o di insultare il mio arco perchè io questo l'ho fatto da sola e non conoscendo assolutamente niente di tutto quello che stai dicendo tu. Quindi devi anche guardare le persone da dove partono e poi, forse parlare. Il suo discorso, almeno nella sua mente era sensato, doveva ammettere che non sapeva se aveva reso davvero l'idea di quello che voleva dire, ma il fatto era che comunque non aveva nessuna intenzione di ripeterlo di nuovo. Scosse di nuovo il capo. Doveva stare calma e farsi consigliare qualcosa di decente, quando Phil cominciò a fare il suo lavoro Joanne cominciò anche a rilassare i muscoli del viso e pensare intensamente alle parole che il ragazzo gli stava dicendo. Veramente esistevano tutti quegli archi diversi? Quando era andata li non ci aveva pensato minimente, sicuramente aveva una buona mira ma poteva essere sempre migliorabile. Si morse il labbro e poi posò l'indice sul mento che picchiettava nervosamente. Ed adesso cosa doveva dire a quel coglione patentato? Che non sapeva cosa era andata a cercare esattamente li? Ecco pensò a come formulare al meglio la frase. Io... Ecco ci aveva pensato ed alla fine quello era il risultato. Sbuffò, ma non per lui ma per se stessa. Ho una buonissima mira e no, non vado ad ammazzare la gente con il mio arco, figurati uno come te. Io con l'arco ci faccio tutto! Se serve prendo prede lontane, se serve che io rompa qualcosa da vicino so farlo. Ma non ho mai combattuto contro nessuno ed ancora non trovo veramente la mia strada. Volevo un arco. Un arco adatto a me. Sono qui per questo e se sapevo già tutto quanto non mi servivi tu. Io... e smettila di essere così scurrile! Non serve! Riflettè sul pisciare dentro la sua gola squartata. Scosse il capo. è l'unica cosa che so fare veramente bene e che riesce a proteggermi. Voglio un arco che, ecco si magari che potenzi le mie abilità e che faccia danni. Ma non utilizzerei mai un arco contro qualcuno a meno che non sia del tutto necessario! Erano delle informazioni abbastanza utili?
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    Joanne rimase colta in contropiede dall'offensiva di Phill 'Sfigata del cazzo' certo, trovarsi un omone come lui che urlava non era proprio cosa comune, ma era anche vero che le buone maniere erano certamente inglesi, e c'era una ragione se Dernise disprezzava tutto ciò che era inglese!
    "E allora porta anche tu rispetto: A DISTANZA!" Phil ripose l'arco preso dalla ragazza quasi con ferocia "Ah quindi non tocchi tutto quello che c'è, solo quello che ti va, eh!" insistette lui quando la ragazza avvampò "E tranquilla che non mi calo i pantaloni: non ti toccherei manco con la mia alabarda!" affermò lui, probabilmente recitando una variante dell'antica favola della volpe con l'uva "E poi figurati se una come te sa soddisfare un uomo: scommetto che saresti più morta dei cadaveri che si scopa Jason!" ammise lui ridendo gutturalmente "Ecco, sì, forse se ti ammazzo e ti porto da Jason, forse a quel punto scoperesti decentemente" e ritornò a ridere, incrociando le braccia.
    Phil non era esattamente uno volgare, anche se la vicinanza con Brugnir lo aveva peggiorato, e tanto, tuttavia in quel momento quello che lui stava facendo era mero e sano (?) bullismo (?!): lei aveva appena manifestato imbarazzo, verbalmente e non verbalmente, e lui ovviamente aveva iniziato ad infierire come uno scolaretto di dieci anni qualsiasi; del resto, a denrise così venivano trattati i deboli, o almeno, ciò era ciò che aveva sempre saputo e temuto il biondo, che, reputandosi fin troppo gentile e fragile, aveva sempre temuto di essere ridotto come ora stava riducendo la ragazza, creandosi la corazza e la maschera che tutti i giorni portava addosso.
    Vi era dunque qualcosa di davvero triste e meschino in quell'arroganza, in quella cattiveria, del resto egli stava esorcizzando i propri demoni divenendo il demone di qualcun altro, era una sorta di vampirismo, per nulla sano, ma del resto molte persone avevano condotte non sane, e comunque Phil, anche avesse deciso di cambiar registro, avrebbe comunque mandato nel pallone Joanne, così come fece usando il termine pleistocene, nota epoca archeologica dei primi ominidi, celebre per il divertentissimo libro "Il più grande uomo del pleistocene", che questo narratore aveva letto a quattordici anni e ancora vi rideva dietro "Un'arma che pure 'na scimmia poteva farla meglio!" sanò lui i dubbi di lei, osservando disgustato quanto offertole, osservando la spiegazione di lei, che rivendicava la sua utilità.
    "Seria? Cazzo, mi stavi innaffiando e quei cazzo di cosi ancora erano per aria a cagare il cazzo, che Thor vi strafulmini te e quell'altra puttanella di Rebecca!" s'infervorò lui diventando rosso come un pomodoro "E 'st'arma del cazzo ci credo che non ha concluso un cazzo... ma ehi, l'hai fatta tu, quindi scusa eh, complimenti, del resto abiti a denrise e dove cazzo lo trovi un armaiolo a Denrise vero? Meglio andare in giro con armi di merda: e dimmi, le pozioni pure te le fai te a casissimo? No per saperlo prima che così evito di bere qualsiasi intruglio tu mi rifili!"
    Insomma: Phil aveva molto apprezzato lo sforzo della ragazza, tantissimo! La lasciò parlare (più o meno) e ascoltò anche le sue confuse idee.
    Alla fine, soffiò aria dal naso "Insomma: manco tu sai che cazzo ci vuoi fare. Meno male che mi hai detto che ti imbarazzi facile o avrei pensato te lo volevi mettere su per la fica per godere" propose lui, voltandosi e prendendo al volo dalla rastrelliera due archi simili, entrambi lunghi e poco flessi.
    "Mi sa che sei da arco lungo: lunga gittata, comodo in ogni situazione" propose lui, mostrando due modelli, nello specifico.
    "Visto che ti piace fare da sola, te lo potresti prendere con le giunture di ferro: tasso, ferro e corda di bue. Ottimo se lo vuoi incantare" affermò lui, mostrando il legno chiaro, che posò poco dopo "Sennò potresti prenderlo con le giunture d'oro: te lo posso incantare perché tu sia più veloce, anche quando non lo usi. O più più coraggiosa..." propose lui con un sorriso un po' malevolo.
    Agitando la propria bacchetta e facendo apparire in centro alla stanza bersaglio e frecce.
    "Provali"
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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    C'era veramente qualcosa di sbagliato in tutto quello. Joanne non sapeva seriamente dire che cosa, ma sapeva che tutta quella situazione non gli piaceva per niente. Phil non solo la stava mettendo in imbarazzo ma la stava facendo sentire completamente inutile. Si stava vergognando come mai era successo nella sua vita non solo perchè non faceva altro che dire la parola "scopare" in tutti i modi ed in tutte le salse ma anche perchè continuava a farla sentire stupida. Infilare il nome di Jason in tutta quella questione, i cadaveri, scoparsi i cadaveri e tutto il resto dietro non la faceva sentire a disagio, ma la faceva sentire seriamente violata. Joanne non aveva il carattere per affrontare tutto quello e non era neanche una di quelle ragazza che sapevano risponderti a tono in qualsiasi momento, non aveva la battuta pronta e non sapeva minimamente come ci si difendeva. Lei senza un arco ed una freccia si sentiva completamente nuda. Il sentirsi nuda la rendeva nervosa, agitata, le sudavano le mani, le gote diventavano sempre più rosse ed ogni centimetro della sua pelle non feceva altro che trasudare imbarazzo e vergogna. Aprì la bocca in varie occasioni ma le sue corde vocali non vibrarono e non emisero nessun tipo di suono. Se avesse potuto scavarsi una fossa e sotterrarsi dentro, allora lo avrebbe fatto e non solo lo avrebbe fatto ma si sarebbe ricoperta anche di terra per scomparire per sempre. Lei non sapeva soddisfare neanche se stessa figurarsi un uomo, ma quelle cose non si facevano per soddisfare nessuno, ma solamente come un segno ed un gesto d'amore e sopratutto per avere bambini. Joanne ci credeva davvero in quelle cose ed era una di quelle persone che erano cieche a tutto se non alla religione. Ma quando era troppo era troppo quindi, alla sua frase "orse a quel punto scoperesti decentemente", non seppe esattamente cosa gli scattò in testa, ma quello era veramente troppo. Lei non aveva fatto niente di male per meritarsi quello che stava subendo li dentro. Era entrata in punta di piedi e lui neanche conosceva il suo passato, non conosceva il perchè era così e non conosceva il perchè non era una puttana stronza che andava scopando di qua e di la. Forse il problema era anche che Joanne si era rannicchiata in un angoletto di se stessa ed ad un certo punto aveva preferito non reagire, ma quello era troppo, quindi con le gote ancora rosse dalla vergogna, i pori che urlavano disagio e le lacrime agli occhi, con la mano destra gli diede un ceffone in pieno viso. Non voleva provocarlo ma le stavano seriamente sanguinando le orecchie. Ma come si permetteva anche solo di pensare che lei potesse essere una cavalla da monta. Non doveva permettersi e se c'era qualcosa che non poteva sopportare era proprio quello. Adesso il fatto che ebbe quello slancio di coraggio, non voleva dire che aveva veramente intenzione di affrontare quell'omone grande e grosso di fronte a lui. Ma era pur sempre una densieriana ed il suo essere stata messa in ridicolo anche per quanto riguardava quella parola che non aveva mai sentito, era stato troppo. Il problema era che era stato troppo anche sentirsi dire che forse si masturbava con il suo arco, oppure l'aveva comunque portata a pensare una cosa così sporca, così completamente sensa senso. Ma come si era permesso? Si rendeva conto che cosa stava succedendo oppure tutto quello era troppo per lui. Joanne non aveva il carattere e non aveva il giusto vissuto per essere bullizzata da uno come Phil ed uscirne sana davvero. Sentì una lacrima scendere sul suo viso. Preferisco il ferro. Non disse altro, la sua voce era tremante non solo da quello che era successo ma anche dalla paura di quello che poteva succedere. Quando lui gli consegnò l'arco e la freccia lei ne incoccò una verso il tiro a bersaglio e lanciò.
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    Vi era qualcosa di profondamente sbagliato in quell'incontro, anzi, forse in loro due: Philipp non era una cattiva persona e neanche Joanne, ma pareva che da loro sapessero solo estrarre il loro peggio; Phil era incline alla rabbia e soprattutto al costante mugugnare, eppure Joanne in qualche modo aveva via via alzato i toni involontariamente, di fatto costringendola a subire quelle che ormai erano urla becere, volgari e sconclusionate.
    L'unico modo per fermare quella turpe spirale fu una sonora e persino meritata sberla "Ma come cazzo..." vergogna e rabbia si sommarono nel ragazzo formando ardente ira, che però, nel posarsi sulla ragazza con lo sguardo, si spense alla vista di quell'unica, sofferta lacrima che accompagnò la decisione della ragazza su che genere di arma prendere.
    'Stupida inutile innaffiatrice di persone!' era un insulto e nella sua mente doveva suonare come tale, ma persino il suo pensiero era timido ed esitante, così come il silenzio che a quel punto il biondone emanava nel mentre, nel suo profondo, finalmente a bocce ferme, si chiedeva come diamine fossero arrivati a quel punto, faticando anche, qui e là, a riconoscersi in quei gesti e quelle parole. Ancora più spaventosamente, da certi punti di vista, si rivide in Joanne; per alcuni orribili istanti si rese conto che, non si fosse addestrato nel corpo e nello spirito, anche per reprimere sé stesso, forse sarebbe stato come lei.
    Fu un pensiero spaventoso che accompagnò l'agire della ragazza, cui egli fece seguire un cenno del capo. Le prese delle frecce comuni e una nuova faretra in cuoio, poi offrì tutto alla ragazza "Sono 200 galeoni in tutto" chiarì lui, attendendo di essere pagato, finalmente calmo.
    Eseguì la transazione, poi quando ella fece per andarsene la richiamò "Joanne!" la chiamò per nome "Sei a Denrise: non c'è pietà per i deboli, quindi non permettere mai a nessuno di trattarti male" le disse avvicinandola ed incrociando poi le braccia "Bella cinquina comunque... ma rifallo e ti stacco la testa" le disse poi, rimanendo sostanzialmente apatico e lasciando la ragazza libera dalla sua presenza, ma finalmente dotata di un arco degno di questo nome.
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