Goodbye salary

La vita è come una ruota che gira... Ci vuole tanto tempo, molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglie ciò che semina.

Una volta entrato, non fu accolto da una semplice libreria, bensì da una libreria decorata in modo da adattarsi al periodo corrente, ovvero quello di Halloween e certamente il periodo che Charles preferiva di meno, ancora memore delle vecchie esperienze. Convinzione che si sarebbe consolidata nel corso del tempo, ma in quel momento era ancora ignaro di cosa sarebbe avvenuto quell'halloween e quindi era leggermente più sereno. Osservò tutte quelle che parevano pozioni coloratissime, spostando le sue iridi del colore del mare, sulle ragnatele e sui teschi. Beh, la proprietaria doveva essersi data un bel da fare a decorare quel posto, ma in realtà nel loro mondo bastava anche solo un colpo di bacchetta per modellare tutto a proprio piacimento.
Una volta entrato, salutò sperando di incontrare la donna che la gestiva -anche se effettivamente, ancora non sapeva se fosse uomo o donna. Intanto, si avvicinò ad un calderone e si sporse un po' sopra di esso, ritrovandosi in faccia uno sbuffo di zenzero che gli fece arricciare il naso, però lo trovò davvero carino ed innovativo. Quando sentì la voce decisamente femminile che lo salutò di rimando, alzò la testa dalla zucca che stava osservando e sorrise cordiale alla donna che era andata ad accoglierlo in quel suo vagabondare d'ottobre.
Anche lui, guardando quella donna, ebbe l'impressione di averla già vista da qualche parte. Non che avesse una pessima memoria, però proprio non riusciva a capire dove l'aveva già vista, del tutto ignaro che fosse un'ex professoressa della sorellina, quindi come aveva fatto la donna, anche lui lasciò cadere il pensiero e si concentrò, piuttosto, su quello che era realmente venuto a fare, lì. Annuì, un po' vago, prima di indicare lo scaffale della cartoleria. Vorrei curiosare, sì... però sarei interessato anche a quelli. Si avvicinò ad esso ed indicò con la mano, alcune cose: il pacco da 24 matite colorate, la confezione di 50 fogli da disegno A4, la confezione da 24 acquerelli ed infine, il taccuino Memoriae. Non costavano nemmeno troppo e lui era perfettamente in grado di permettersele senza andare in bancarotta, quindi non esitò a decidere di comprare qualcosa anche per il piccolo Logan e, se girovagando avesse trovato qualcosa, non si sarebbe tirato indietro nel comprarlo anche per Eilidh. Penso che queste cose potrebbero piacere ad un bambino, no...? Rifletté a voce alta, per nulla abituato ad avere in casa qualcuno dell'età di Logan. Fin da quando Mia era piccola, non aveva potuto avere molto a causa della loro famiglia ed aveva comunque dimostrato una grande predisposizione ed interesse verso i libri ed a casa avevano una biblioteca enorme, quindi non aveva mai dovuto comprarle nulla e quando erano scappati di casa, era abbastanza grande per non interessarsi a colori e quant'altro. Ovviamente in quella domanda, non si stava riferendo al taccuino; quello era per lui, sarebbe stato piuttosto utile. Dopo aver ascoltato eventuali affermazioni della donna, avrebbe volto lo sguardo verso gli scaffali. Se non le dispiace tenermeli qualche attimo da parte, io andrei a guardare laggiù. Ed indicò il dedalo, senza però perdere il suo sorriso. Ad un eventuale assenso della donna, avrebbe annuito e si sarebbe diretto nel labirinto.

La vita è come una ruota che gira... Ci vuole tanto tempo, molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglie ciò che semina.

Decisamente non era un esperto quando si trattava di bambini e cosa potesse piacere loro, d'altronde non ci aveva a che fare da una decina danni se non di più. Nonostante questo, provò ad indicare qualcosa che forse poteva andare bene, continuando a sorridere alla donna. Non aveva né il tono né l'espressione burbera della maggior parte dei denrisiani che avesse incontrato finora, anche se non erano poi molti. In effetti, da vicino aveva conosciuto solo il tizio che lavorava in un'armeria. Non sapeva minimamente il nome, ricordava solo che fosse biondo e che avesse degli occhi particolari. Ma comunque aveva osservato da lontano quella particolare popolazione, trovandola non proprio propensa all'apertura mentale.
Oh il bambino ha due anni rispose prontamente, sperando di aver centrato l'età del piccolo Logan, ripescando nei suoi ricordi delle conversazioni con Eil.
Ascoltò le sue parole con attenzione, annuendo di tanto in tanto. Dice quindi che gli acquarelli siano una pessima idea? Chiese, notando come avesse nominato solo le matite, tra le due opzioni per disegnare. Beh, era probabile. Avrebbe potuto ingerirle... e farci altri usi pericolosi che, al momento, a lui proprio non venivano in mente. Alla fine, comunque, le chiese se potesse addentrarsi nel dedalo di scaffali per curiosare e vedere se vi fosse qualcosa di suo interesse, rimuginando ancora sull'idea di libri per bambini, anche se non gli sembrava il luogo adatto. Magari avrebbe potuto comunque trovare qualcosa di interessante. La ringrazio. E detto ciò, iniziò la sua esplorazione, esaminando gli scaffali con le iridi color cielo, sfiorando ogni tanto il dorso di qualche libro. I suoi occhi, ad un certo punto, si fermarono su un libro in particolare che trattava dei licantropi e di come non meritassero di vivere. Strinse i pugni, guardando disgustato quel libro. Era proprio per motivi come quello, che non rivelava di essere un licantropo ed un auror, per quanto fosse comunque registrato, ma di certo le persone comuni non andavano a consultarlo. Quante persone ancora avevano quella mentalità? Per quanto avrebbero dovuto vivere nell'ombra? Scosse la testa, cercando di passare oltre. Dopo poco, si fermò ad osservare "Guida del Guaritore" e in un moto di generosità, decise che lo avrebbe preso. E non solo perché mi serve quel +1 in Empatia eh, ma perché magari ad Eil sarebbe interessato. Infondo era là, no? Non costava nemmeno troppo. Lo prese e lo tenne su con un braccio, mentre adocchiava diverse altre cose come "Fiabe" di Beda il Bardo. Insomma, alla fine del suo shopping tornò al bancone con i due libri sopracitati, "il Libro dei mostri" un po' a caso, "Bibbia del Battitore" -ehi, sua sorella era appena entrata in squadra!- e sì, aveva preso anche quello sui Lupi mannari, curioso. Ehm... prendo questi! Disse, posandoli e sentendosi liberato di un peso. Alla fine, comunque, il dubbio lo stava troppo assillando ed in quanto auror, non poteva rimanere con i dubbi (?)
Mi scusi, non vorrei essere indiscreto ma... l'ho già vista da qualche parte? Si grattò la guancia a disagio, dandosi dello stupido per quella sua domanda.

La vita è come una ruota che gira... Ci vuole tanto tempo, molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglie ciò che semina.

No, forse allora non è il caso... ammise, con una piccola smorfia. Non aveva proprio pensato a quanto potessero essere inadatti per un bambino dell'età di Logan, quindi forse erano troppi, gli acquerelli che aveva adocchiato. La ringrazio per il consiglio. Aggiunse poi, ritrovando il solito sorriso cordiale. Apprezzava davvero che non avesse cercato, ad ogni costo, di appioppargli qualcosa che non andava bene. Dopodiché, si perse in quel labirinto di libri e di scaffali, alla ricerca di qualcosa che potesse interessargli e, perché no, qualcosa anche per Logan ed Eil. Non perse nemmeno troppo tempo a chiedersi per quale motivo stesse usando tutta quella premura nei confronti di persone che vivevano con lui da circa un paio di settimane, eppure sentiva che avevano portato qualcosa di nuovo nella sua vita, o forse qualcosa che non aveva da tanto tempo, un po' di luce in quella casa fredda. Certo, c'era Mia ma lei frequentava l'Accademia di quell'isola quasi tutto l'anno, perciò lui si ritrovava a dover vivere da solo per la maggior parte del tempo ed ora, anche se difficilmente lo avrebbe ammesso, si sentiva molto meglio.
Ad ogni modo, prese diversi libri senza badare troppo al prezzo, impilando una serie di volumi sulle sue forti braccia ed avrebbe comprato anche altro, ne era abbastanza certo, ma aveva già troppi tomi in mano e temeva che potessero cadere da un momento all'altro o che comunque non gli dessero possibilità di visionare adeguatamente gli altri articoli, perciò decise che per quel giorno andava benissimo così. Con i suoi futuri acquisti, tornò al bancone, dove un altro cliente aveva appena varcato la soglia per uscire di nuovo nel freddo autunnale. Posò i libri sul bancone ed annuì alla sua domanda, riflettendoci su un secondo. Dei pacchetti sarebbero perfetti, tranne che per questo, questo e questo. Quindi indicò Il libro dei Mostri, il Taccuino ed il libro sui licantropi. A quelli non serviva la carta regalo poiché erano per lui, mentre il resto lo avrebbe dato a Logan, Eil e Mia, perciò sarebbe stato ottimo se fossero stati impacchettati. Osservò la donna destreggiarsi tra carta diversa carta colorata che sicuramente era perfetta per ogni destinatario dei suoi doni, quindi attese pazientemente, finché non furono impilati dei pacchetti fatti in modo ineccepibile.
Alla fine, prima di andarsene, decise di togliersi quella piccola curiosità e dovette dire che la risposta lo sorprese alquanto. Ma quindi lei era un'insegnante di mia sorella Mia! Affermò, convinto. Forse l'aveva vista a qualche colloquio -ammesso e non concesso che esistessero, ad Hidenstone- o la notte di Naga, o magari da qualche parte al Ministero. Ed anche io ci lavoro, là... solo che forse facciamo due lavori diversi. Sono un auror. Spiegò, cercando di rimettere insieme i pezzi. Avrebbe volentieri evitato di dirle la sua professione, ma effettivamente lei non lo conosceva e forse non lo avrebbe mai più rivisto.
Freeman. Charles Freeman. Si presentò, porgendo la mano alla donna, lasciando poi che sistemasse i suoi acquisti. Blu va benissimo! È un bel colore. Sorrise ancora, mettendo mano al portafogli e tirando fuori quanto richiesto, porgendo 91 galeoni precisi all'ex docente. Fu sorpreso quando la vide infilare una piccola confezione di acquarelli nella busta, quindi il suo sorriso si ampliò. È stata molto gentile, grazie. Ripasserò sicuramente e le farò sapere com'è andata. Il bambino sarà felicissimo. O almeno, Charles lo sperava. Detto ciò, si allontanò per imboccare l'uscio. Arrivederci! La salutò, prima di uscire nelle brulle strade Denrisiane.