Era una notte buia e tempestosa...

Nick&Gyll

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Nick Ross
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Il sole stava calando lentamente per dar spazio ad un cielo scuro ed un paesaggio illuminato solo dalla luce naturale della luna e delle stelle. Nick era seduto sui duri scalini di legno di una delle diverse baite presenti sui monti di Denrise. A tal proposito, perché si trovava all'isola in pieno ottobre e da solo? Molto semplice: aveva bisogno di tempo per se stesso, per pensare e stare in pace, senza nessuno tra i piedi. Adorava la calma e proprio quella aveva trovato, salendo fin lassù. Aveva ben pensato di fare campeggio. Si era portato un piccolo zaino magicamente espanso con dentro tutto ciò di cui aveva bisogno. Sorrise guardando il cielo che, però, si stava rannuvolando, promettendo un tempaccio niente male. L'uomo aveva ancora il fuoco acceso, dove si era cucinato qualcosa da mettere sotto i denti ed avrebbe dovuto spegnerlo a breve perché non era mai sicuro allontanarsi lasciando le fiamme incustodite. Ma non era ancora ora e magari sarebbe stata proprio la pioggia a spegnerlo per lui, no?
    Si stiracchiò sui gradini ed estrasse il suo magifonino, sebbene sapesse che gli strumenti tecnologici non andavano sull'isola, ma ciò non gli avrebbe certo impedito di riempire la sua galleria di selfie e così fece: scatto dopo l'altro, Nick si riprese in una miriade di pose diverse, almeno finché non cadde un filmine non troppo lontano da là e che lo fece sobbalzare ed il telefono quasi rovinò a terra, probabilmente rompendosi. La temperatura quasi mite di quella sera, venne spazzata via da folate di vento che lo fecero rabbrividire, portandolo ad arraffare una felpa ed indossarla, anche se essa metteva bene in evidenza i suoi muscoli definiti e robusti. Proprio in quel momento, la prima goccia iniziò a colpire il terreno, seguita da altre gocce, aumentando man mano d'intensità finché il paesaggio non fu coperto da una cortina d'acqua fastidiosa che lo fece ritrarre in quel portico, mettendosi sotto il tettuccio per non bagnarsi, anche se sarebbe stato figo pure da bagnato. Come previsto, il fuoco iniziò piano piano a spegnersi. I suoi occhi nocciola fissarono il luogo attorno, rendendosi conto di quanto all'improvviso il tempo fosse cambiato, ma per fortuna lui era al riparo.
    Scheda | Stat. | Rich
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf
     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    318
    Reputation
    +192
    Location
    Highlands, Isola di Skye

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    «Oh, lo sapevo! Oggi non era proprio giornata di fare una gita.» - continuava a borbottare l'Opalina, mentre cercava disperatamente di trovare la vera strada per tornare indietro, far rientro ad Hidenstone senza che le bestie selvagge di quei boschi la mangiassero.
    Era fuori da un paio di ore e non aveva fatto caso a quanto si stesse allontanando, che subito si era trovata ben distante dall'Accademia, in un posto sperduto di quelli che i monti di Denrise dipingevano. Bellissimi, non c'era che dire. Ma Gyll avrebbe volentieri fatto a meno di perdersi, da sola, sui monti. Aveva anche lasciato Pixie ad Hidestone, per non farle prendere freddo e lei, non si era portata altro che una felpina leggera che adesso aveva fatto anche sporcare, dopo un ruzzolone che aveva preso poco prima.
    Continuava a camminare per quei monti, cercando un posto che almeno un minimo fosse riconoscibile come la via di casa.
    Sentì quel tuono e saltò, nel vero senso della parola, come un gatto che cade in una bacinella.
    «Oh no, la pioggia no, ti pr---» - manco il tempo di finire la frase, che il pulcino biondo si ritrovò anche bagnato.
    Non era proprio uno dei periodi migliori per l'Opalina che cercava di mettercela tutta per riuscire ad ottenere la sufficienza a scuola e imparare qualcosa del mondo dei grandi.
    Si mise a correre, tirando sul capino anche il cappuccio che poco poteva fare con quella pioggia ottobrina che sembrava volerla bagnare anche oltre i vestiti.
    Gyll corse verso una delle baite lì vicino, appena poco dopo che il fuoco di Nick si spense.
    Gyll arrivò lì correndo e nel buio della notte non vide che non era sola «Uffa, e ora come torno a casa!» - sbuffò appena, rimanendo sotto la pioggia «Mi prenderò anche un bel raffreddore, ma che noia!» - si strinse nelle sue stesse braccia, cercando a destra e manca un posto dove ripararsi.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, II anno

    code by ©#fishbone

     
    .
  3. Nick Ross
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Non sapeva come, ma stava addirittura riuscendo ad appisolarsi su quel portico, nonostante il freddo e nonostante il rumore incessante della pioggia. Ma forse i suoi muscoli contribuivano a scaldarlo. Ed anche la sua felpa, così felpata e calda, aiutava a mantenere una temperatura mite al suo corpo, ma forse era il caso di entrare in casa. Si sollevò a sedere, stiracchiandosi e sbadigliando. I suoi occhi color cioccolata, si posarono sul cielo e sulle nuvole che ricoprivano il cielo, oltre all'imbrunire che stava avanzando rapido. Eh già, avrebbe dovuto passare la notte in quella baita, sperando che fosse stata abbastanza comoda. Con un balzo, si mise in piedi e fece per girarsi, quando una voce giovanile, catturò la sua attenzione. Tornò ad osservare l'esterno, circospetto. Non aveva idea di cosa avesse portato un ragazzino lassù con quel tempo, ma non fece troppo tempo a chiederselo, che individuò un cosetto biondo con i capelli tutti attaccati alla fronte e alle guance, oltre che con i vestiti niente affatto asciutti. Oh Merlino, ma cosa ci fa una ragazzina là sotto la pioggia? Si chiese a voce alta, saltando con un balzo tutti i gradini e percorrendo la breve distanza che lo separava da lei -dopo essersi tolto la felpa perché non si bagnasse- ed in pochi secondi la raggiunse, artigliandole un braccio con le dita da pianista. Che fai qui? Sei pazza? Sbuffò, trascinandosela dietro fino al portico da dove era partito, piazzandola al riparo e guardandola col sopracciglio inarcato. Certo, non si era troppo impegnato per risultare gentile o per non farla spaventare, ma insomma era parecchio sorpreso, comunque cercò di tornare sui suoi passi. Nick Ross si presentò, passandosi una mano tra i capelli bagnati. Tu devi essere una studentessa di Hidenstone, vero? Domandò, perché non si ricordava di aver mai visto ragazzini figli dei denrisiani, quindi quella era l'unica possibilità. Non credo potrai tornarci molto presto, ti conviene restare in questa baita. E dicendo questo, spalancò la porta ed esaminò lo spazio disponibile; al centro c'era un piccolo braciere per accendere il fuoco, circondato da qualche panca, mentre su un lato, c'era un giaciglio singolo. Se vuoi stare qui, stavo giusto per fare qualcosa da mangiare... e si adoperò per accendere il fuoco, aspettando che la ragazzina decidesse cosa voleva fare. Ah tieni questa. Le lanciò la sua felpa che sicuramente le sarebbe arrivata fino alle ginocchia. Togliti i tuoi vestiti bagnati e copriti con questa, altrimenti ti prenderai un malanno. #Nickperilsociale.
    Scheda | Stat. | Rich
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf
     
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    318
    Reputation
    +192
    Location
    Highlands, Isola di Skye

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Non doveva assolutamente andare in quel modo. Lei doveva essere già di ritorno da un po', nella sua calda stanza di Hidenstone e sotto le sue calde coperte. Invece era rimasta bloccata da quella pioggia che sembrava non avere la minima intenzione di arrestarsi.
    Guardava gli alberi attorno a sé, sperando di trovarne uno abbastanza fitto dove ficcarsi sotto per ripararsi, ma quello che trovò, ad essere onesti fu una voce che richiamò la sua attenzione. Quasi in pochi attimi, si sentì trascinata da quello che era un perfetto sconosciuto, in mezzo ai monti sperduti di Denrise e con tanto di felpa bagnata.
    Gyll iniziò a sentire un briciolo di paura, questa volta l'aveva fatta proprio grossa e non sapeva che fine avrebbe fatto. E se quello fosse stato un assassino di ragazze? Insomma, chi oltre lei poteva restare da sola in mezzo ai boschi, con quel tempaccio? «Ehi - no. Cioé. Un attimo, signor---» - non fece in tempo nemmeno a tirare via una frase di senso compiuto che si trovò sotto un portico. Se ne accorse solo quando non sentì più la pioggia battere sul suo corpo, già fradicio d'acqua. Alzò lo sguardo, verso il cielo, notando com'era adesso al coperto. I capelli biondi erano appiccicati al viso, così come la sua felpina leggera che aveva delineato tutte le sue forme naturali, quasi fosse una silouette di quelle disegnate con precisione.
    Gli occhi di cristallo di Gyll si mossero dal soffitto del porticato, al volto del ragazzo che l'aveva portata al coperto. Sbattè le palpebre un paio di volte e dalle lunghe ciglia caddero delle goccioline che potevano parere rugiada di prima mattina, sui fili d'erba.
    Gyll era quasi sconvolta dal fatto che si fosse lasciata trascinare via con così tanta facilità. Non era riuscita ad opporre resistenza e se fosse stato un maleintenzionato?
    Insomma, non aveva ancora la certezza che non fosse così, tuttavia l'aveva portata lì dove non pioveva e questo era già un ottimo inizio: se fosse stato un maleintenzionato, almeno era uno di quelli gentili, no?
    Quando lui si presentò, Gyll si rese conto che non aveva ancora spiaccicato una parola in croce. Scosse il capo, mentre un brivido di freddo le fece tremare il corpicino. Annuì alla sua domanda, mordendosi il labbro inferiore e chinando appena lo sguardo. Era zuppa, imbarazzata e un tantino impaurita. Sgranò gli occhi al pensiero che non potesse tornare indietro «Ma! Il coprifuoco!» - mormorò appena, quasi terrorizzata dal fatto che se l'avessero scoperta... forse poteva avvisare Jessica, lei avrebbe potuto coprirla, no?
    Spiò, da dietro le spalle di Nick, l'interno della baita. L'idea del fuoco che scoppiettava l'attirava come una civetta con le allodole. Sentiva la necessità di quel calore e forse si sarebbe anche dovuta asciugare.
    Lo vide entrare e lei rimase titubante sulla porta. Per un attimo non sapeva esattamente cosa dovesse fare, se fidarsi o meno, ma ad aiutare la sua scelta, un forte tuono che risuonò nel cielo terso l'aiutò.
    Gyll balzò in aria, entrando di colpo nella baita e chiudendosi la porta alle spalle, spaventata da quel rumore fragoroso che l'aveva colta di sorpresa. Si voltò verso il ragazzo, intento ad accendere il fuoco e quando le venne lanciata la felpa, Gyll l'afferrò quasi a fortuna, stupita da quanto ci stesse mettendo ad essere così gentile e ospitale quel ragazzo.
    Non aveva mica tutti i torti, Nick. Insomma, aveva i vestiti zuppi, che ancora gocciolavano e sentiva il freddo di quell'acqua che le penetrava ovunque.
    Tuttavia, la conoscete ormai tutti questa sprovveduta e quando Nick le disse di togliersi i vestiti, lei... beh. Si avvicinò ad una delle panche, per poggiare la felpa del ragazzo asciutta, quindi iniziò a fare ciò che assolutamente non andava fatto con uno sconosciuto, da soli in una baita, lontano, nei monti dispersi: spogliarsi.
    La prima cosa che fece cader giù, fu la felpa che non aveva avuto il minimo utilizzo nel ripararla. Sotto scoprì una maglia bianca che ormai era trasparente per quanto fosse zuppa, lasciando intravedere il reggiseno nero con dei fiorellini rosa pesco.
    Mentre iniziava a togliersi gli abiti zuppi, Gyll si sentiva già meglio, come se il freddo la stesse pian piano abbandonando.
    Dopo la felpa, venne il momento dei jeans, che avevano cambiato colore per l'acqua che li aveva bagnati. Li fece scivolare via, dopo aver tolto le scarpe e aver lasciato liberi dai calzini, anche i piedini che stavano diventando un pezzo di ghiaccio.
    Poi si liberò della maglia e così, senza nemmeno rendersene conto era rimasta in intimo in una baita con un ragazzo sconosciuto.
    Giocò appena con i piedi, sfregandoli tra loro, forse per l'imbarazzo, quindi prese la felpa di Nick e vi infilò la testa sbucando in quell'immensità di tessuto. Prima di infilare le mani, portò le braccia a slacciare il reggiseno, che scivolò in terra, sul mucchio di abiti bagnati di cui si era liberata, quindi terminò di ficcarsi in quella calda felpa.
    Socchiuse appena gli occhi, notando come quell'indumento le arrivasse fino alle ginocchia, quindi si strinse in questa, apprezzandone il calore e anche il profumo che probabilmente doveva appartenere a lui.
    «Gyll McKenzy» - mormorò imbarazzata, mordendosi di nuovo il labbro, in un sussurro di timidezza. Si era scordata di rispondere alla presentazione, ma meglio tardi, che mai, no?
    «Io... grazie per la felpa...» - disse, non sapendo dove guardare realmente.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, II anno

    code by ©#fishbone

     
    .
  5. Nick Ross
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Nick non era uno che faceva buone azione gratis, era un imprenditore e sapeva benissimo come ci si dovesse comportare in certi casi. Non faceva mai nulla senza ottenerne un compenso a meno che non tenesse davvero a qualcuno o che... che non fosse una stupida ragazzina sperduta per i monti. Ma non le davano le previsioni, lassù ad Hidenstone? Oddio, non che lui fosse arrivato proprio preparato all'acquazzone, ma certamente lo aveva gestito meglio di quanto avesse fatto lei. Decise di essere caritatevole e di trascinarsela dietro, all'asciutto. Non era così stronzo da lasciare una bambina -dal suo punto di vista- sotto la pioggia mentre lui rimaneva solo un'impassibile spettatore.
    La tirò fino al portico senza badare troppo alle buone maniere, soprattutto con un tempo come quello. Non aveva proprio pazienza di spiegarle che non avrebbe dovuto rimanere là a prendere pioggia.
    Oh ti prego, non mi chiamare "signore". Non sono così vecchio! Sbuffò quando furono finalmente al riparo. Guardò la pioggia che continuava a scrosciare all'esterno della baita, sbattendo contro il duro legno ed i vetri con un ticchettio quasi melodioso che, in alcuni casi, riusciva persino a rilassarlo. Lanciò giusto un'occhiata al suo corpo al quale si era incollata la sua felpa, così come i capelli bagnati tutti appiccicati alla faccia. Era piuttosto buffa e difficilmente riuscì a trattenersi dal ridere, anche se aveva delle forme parecchio interessanti, oltre che un viso dolce... e lui era pur sempre un uomo a cui il sesso piaceva. Uomini, donne... non importava proprio. Sorrise tra sé. Di certo, però, non era uno che si approfittava di ragazzina spaurite trovate in mezzo al bosco. La sua offerta era sincera e con il solo scopo di farle passare una notte all'asciutto; magari il giorno dopo l'avrebbe riaccompagnata a valle e non si sarebbero più visti. In quel preciso momento, non gli interessava nemmeno troppo.
    Si stava per adoperare, quando la sua frase lo fece bloccare e voltare. Proruppe in una piccola risatina. Mi dispiace, ragazzina... non penso che tu possa tornare ad Hidenstone, non stanotte. Con un cenno del capo, indicò il palese ostacolo che la divideva dall'Accademia, ovvero le fredde e pericolose montagne sotto una cortina di gocce sempre più spesse ed insistenti. Alla fine, entrò nella baita e si avvicinò allo spazio adibito al fuoco che occupava un quadrato al centro stesso della casa, con l'intento di far scoppiettare un bel fuoco. Incendio. Mormorò, osservando l'incantesimo che andava ad incendiare la legna con tanta facilità. Sorrise. Finalmente avrebbero avuto un po' di calore: se i magifonini a Denrise non funzionavano, lo stesso non si poteva dire delle bacchette, per fortuna.
    Non si trattenne e scoppiò a ridere quando un tuono la fece spaventare e fu proprio ciò che la spinse ad entrare. Con un altro colpo di bacchetta, il moro chiuse la porta in modo che il freddo non entrasse ed il caldo non uscisse. Le lanciò la sua calda e felpata felpa. Le disse di spogliarsi, certo, ma non credeva che lo avrebbe fatto in modo tanto spudorato. Pungolò il fuoco con un bastoncino, poi il suo sguardo si alzò verso la ragazzina che stava rivelando le sue forme, ma forse non era il caso di infierire, sebbene non riuscisse davvero a scostare l'occhio. La maglia le aderiva perfettamente al corpo, mettendo in mostra quel reggiseno nero con fantasia a fiorellini, ma Nick non disse niente, rizzando la schiena.
    Lo sguardo di Nick si fece più penetrante quando quasi tutti i vestiti volarono via, eccezion fatta per quell'intimo che, secondo il ragazzo, erano solo d'impiccio, ma anche quella volta non disse niente e si avvicinò a lei, raccogliendo i vestiti che aveva lasciato, facendoli volteggiare in aria con la bacchetta e ponendoli davanti al fuoco in modo che si asciugassero in breve tempo. Compreso anche il reggiseno che si era tolta poco prima, indossando la sua felpa decisamente oversize per lei. Forse è un po' grande... ma sicuramente meglio dei tuoi vestiti zuppi. Commentò, con un sorriso gentile e quasi compassionevole.
    Gyll. Molto bene, facciamo passi avanti, eh? Adesso so come ti chiami. Togliti tutti i vestiti. Soffiò fuori, andando a sedersi su quel giaciglio non proprio comodo, a dirla tutta. Non c'è molto da mangiare, per non dire niente. Solo delle scatolette di cibo un po'... non lo so ma non mi ispirano e con la magia non si può far apparire il cibo. Hai qualcosa che si è salvato dalla pioggia? Non mi va di dover andare a caccia. Stava scherzando ma nemmeno troppo.
    Scheda | Stat. | Rich
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf
     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    318
    Reputation
    +192
    Location
    Highlands, Isola di Skye

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il temporale era una delle cose che Gyll odiava di più al mondo, soprattutto quando si trovava nel bel mezzo del suo scoppio, senza nemmeno un ombrello. Era chiaro che non aveva dato importanza alle previsioni meteo, anzi, non le aveva proprio guardate, altrimenti non sarebbe stata lì. Aveva però seguito quello che un saggio auror le aveva detto qualche tempo prima, ovvero di fare quello che voleva quando voleva. E lei aveva solo voglia di fare una passeggiata. Passeggiata che non comprendeva una doccia, chiaramente.
    Tuttavia non era stata l'unica a trovarsi da quelle parti per fare un giretto: quando Nick l'aveva trascinata con sé, Gyll aveva visto il film della sua vit, ops, diciamo più le poche diapositive dei suoi pochi anni, viaggiare nella sua mente, pensando di essere finita nelle mani di uno squilibrato maniaco che le avrebbe messo le mani ovunque e avrebbe fatto di lei il suo pasto caldo.
    Beh, probabilmente ancora non era salva, ma sicuro era che Nick non aveva fatto ancora niente di troppo preoccupante e - al contrario - l'aveva portata in salvo, donandole anche qualcosa di caldo da sostituire ai suoi vestiti zuppi come se fossero appena usciti dalla lavatrice.
    Dentro quella baita, Gyll si sentiva già meglio, soprattutto quando il ragazzo chiuse la porta e lasciò fuori quei rumori così molesti del temporale. Nel suo ideale di eroe, probabilmente l'imprenditore aveva appena vinto il podio, diventando il modello su cui ispirare tutti i suoi principi azzurri. Sbuffò quando Nick confermò che non sarebbe potuta tornare in Accademia e già immaginava il suo richiamo da parte di Jessica o di Jesse. Avrebbe però potuto dire che aveva passato la notte con un gentilissimo ragazzo che l'aveva protetta dal temporale e l'aveva tenuta al caldo nella sua felpa, no? No. Suonava decisamente male.
    Male andava anche quel suo spogliarello così spontaneo che nella testa di Gyll non aveva niente di peccaminoso o errato. Insomma, era stato lui a dirle di spogliarsi, no? E non era stato nemmeno un consiglio così sbagliato, visto che era completamente bagnata.
    Una volta infilato il vestitino caldo di Nick, Gyll guardò i suoi vestiti volteggiare appena appena in aria e poi venir messi ad asciugare. Le mutandine continuavano a gocciolare acqua, ma questo era a dir poco imbarazzante, rispetto al fatto che aveva il timore di sedersi, consapevole che avrebbe lasciato la forma del suo sederino bagnato sulla felpa di lui.
    Le sue iridi di ghiaccio fuggivano dal voler osservare il volto dell'imprenditore, ma allo stesso tempo a nascondersi da lui. Si avvicinò appena appena al fuoco, sentendo le sue parole e facendo scappare un piccolo risolino a quell'affermazione sul passo avanti. «T-tutti? Cioé, anche...» - si toccò appena appena in avanti, unendo le mani, quasi imbarazzata e con il capo chino. Effettivamente avrebbe fatto bene a togliere tutto ciò che era bagnato, quindi annuì appena appena, quasi incerta se fosse la cosa giusta. Portò le mani sotto la felpa, lasciando che si sollevasse appena, quindi tirò giù gli slip abbinati al reggiseno e li lasciò scivolare muovendo due volte, avanti e indietro, le gambe snelle. L'intimo scese e Gyll - adesso - si sentiva completamente nuda. Ma sicuramente un po' meno bagnata. Sistemò anche quell'ultimo pezzo di stoffa vicino gli altri, per farli asciugare e, cercando di rompere il ghiaccio, si avvicinò anche lei all'unico giaciglio che era all'interno della baita. Si accomodò incrociando le gambe sotto la felpa, sentendone il tessuto caldo carezzarle la pelle morbida e fresca del sedere.
    Allargò le iridi di cristallo e si voltò verso il ragazzo. Scrollò le spalle e poi la testa «L'unica cosa sana che si è salvata dalla pioggia, credo di essere io e, per quanto possa essere fatta di carne, non credo di poter essere commestibile.» - rise appena, per poi arrossire all'idea che aveva forse osato un po' troppo con quella battuta.
    Si sistemò meglio su quel posto a sedere e adesso anche il corpo era rivolto verso Nick «Hai davvero così fame? Sai, lì fuori piove, non credo sia il caso uscire, soprattutto ora che non hai più la tua calda felpa. Potremmo fare... qualcosa per ammazzare il tempo, magari la fame ti passa, non credi?» - domandò, poi, facendosi coraggio e azzardando a trovare qualcosa che potesse interessare al ragazzo. Fece un saltello da seduta «Avanti, cosa ti piacerebbe fare? Credo che ne avremo per un po', quindi puoi scegliere tutto quello che vuoi e lo faremo! Insomma, devo ringraziarti per avermi salvata da quel temporale lì fuori, no?» - sfoggiò uno dei suoi più innocenti e solari sorrisi, inclinando il capo sulla spalla sinistra.
    Ma forse non gli diede nemmeno il tempo di parlare, che sobbalzò in piedi e andò verso quei mobili dove il ragazzo aveva visto il cibo in scatola «Magari c'è qualcos'altro che può tenerci al caldo, provo a vedere!» - disse con la sua voce che stava prendendo un po' più di confidenza e quindi iniziò a rovistare, aprendo qualcuno dei pochi scaffali che vi erano.
    Cibo in scatola, no. Ancora cibo in scatola, no. Si piegò verso l'ultimo mobiletto che sembrava molto impolverato e lo aprì. Dentro vi era rimasta una sola bottiglia d'acqua e una di whisky. Gyll le prese entrambe, tornando al giaciglio «Ehm... possono bastare? A me l'acqua va bene, non... non ho mai bevuto, quindi se vuoi questa...» - allungò la bottiglia verso l'imprenditore, con il suo sorriso semplice e i suoi occhi di cristallo che sembravano vetro liquido.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, II anno

    code by ©#fishbone

     
    .
5 replies since 23/10/2020, 15:50   99 views
  Share  
.
UP