A kind of magic

Acquisto nuova bacchetta Aurore Nieto

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Erano due settimane che non usava la sua bacchetta. Gli dava sempre problemi e alla fine dopo un normale incantesimo domestico, quella decise di rompersi. Aveva chiesto ad esperti se era possibile ripararla ma niente.
    Quella bacchetta doveva essere cambiata. Allora fu il momento di dover fare una visita al negozio di bacchette Ollivander.
    Dopo essersi sistemata, si incamminò senza fretta per le strade di Londra fino all'ingresso del paiolo magico. Entrò e raggiunse il muro che portava a Diagon Alley. Lì si fece aprire, perché non voleva fare danni con la sua bacchetta e attraversò finalmente il muro.
    Si immerse nella folla di Diagon Alley e si incamminò. Era cambiato molto dalla prima volta che era entrata lì. Essendo una nata babbana, Aurore non conosceva nulla, si trovava spaesata. Ma ora che ormai faceva parte di quel mondo che amava follemente, si sentiva sempre a casa.
    Ricordava bene la prima volta. Fu suo nonno ad accompagnarla, ed era più spaesato di lei e al ricordo le scappò un sorrisino divertito. La prima cosa che Aurore volle prendere, quel giorno, fu proprio la bacchetta.
    Dopo un po' arrivò di fronte al negozio, si avvicinò alla porta e la aprì. Entrò e si avvicinò al bancone.
    Arrivata lì si fece sentire, perché al bancone non c'era nessuno.
    “Buongiorno! C'è qualcuno? Sono venuta per cambiare la mia vecchia bacchetta. E' possibile?”
    Si guardò intorno. Era come l'aveva visto la prima volta, forse era cambiato qualcosina ma tutto sommato era il solito negozio di bacchette da Ollivander.
    Mentre attendeva l'arrivo del negoziante Aurore decise di sbirciare le cose che erano sul tavolino alla sua destra. C'era una foto di Ollivander e probabilmente la sua famiglia. Gli stava molto simpatico quel mago. Quando prese la sua bacchetta dovette provarne 3 o 4 prima di trovare quella giusta per lei.
    Chissà questa volta quale bacchetta le sarebbe capitata.
    Aurore Nieto

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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Da quanto lavorava per Olivander? 'E' un anno... ormai è un anno'
    Un anno che era letteralmente volato: Kether sapeva come il tempo sapesse scorrere rapido, ma quando quel pomeriggio realizzò quella semplice verità ebbe quasi un brivido; dovette addirittura sedersi: aveva le vertigini 'Un anno che sono il suo app- assistente!' stava per dire apprendista, ma dopo un anno poteva ancora considerarsi o spacciarsi come tale?
    Aveva tanto da imparare, ma in fondo anche il signor Olivander aveva ammesso di aver tanto da imparare, pure alla sua età 'E lui cos'ha? 110 anni tipo?' non glielo aveva mai chiesto, in effetti: certe domande erano fin troppo imbarazzanti e pericolose, e preferiva tenersi il posto di lavoro e con essa la curiosità.
    C'era tanto da imparare e lui lo aveva imparato e continuava a farlo. Quel giorno indossava un classico abito da mago sul giallo crema, semplice, pratico, comodo, ideale anche da fungere come protezione nella lavorazione del legno. Portava i capelli ordinati col gel (ovviamente bio, come tutto quello che indossava) e stava al momento lucidando delle bacchette 'La lucidatura è una fase importante sempre troppo sottovalutata' si disse lui, arrossendo lievemente, osservando poi il proprio magifonino 'Forse... dovrei scrivere a Tom...?' si chiese, un po' lascivo, interrotto nelle sue fantasticherie dall'arrivo di Aurore.
    "Buongiorno e benvenuta da Olivander" disse lui alzandosi in piedi ed avvicinando la giovane con uno dei suoi migliori sorrisi "Vuole cambiare la sua bacchetta? Ma certo, è nel posto giusto: Olivander, come ben saprà, vende solo il meglio" il biondino fece un cenno del capo in senso affermativo, quindi fece cenno alla donna di introdursi maggiormente nel locale.
    "Solo... comprenderà che il cambio di un catalizzatore magico è una questione delicata... intima oserei dire" propose con un sorriso più imbarazzato del precedente "Così come trovare una nuova compagna... quindi... le potrei chiedere la sua motivazione? Sta riscontrando problemi con il suo catalizzatore?"
    RevelioGDR

    perdona il ritardo!
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Un giovane ragazzo si presentò davanti a lei ed Aurore, con un sorriso gentile, annuì alla sua prima domanda, avvicinandosi poi al bancone.
    “Oh grazie mille! Il signor Ollivander come sta? Mi sarebbe piaciuto rivederlo. Me lo ricordo ancora la prima volta che venni qui, quando venni assunta ad Hidenstone...avevo già la bacchetta, però mi piaceva un sacco venire qui.” Lo aveva conosciuto quando frequentò l'accademia di Hidenstone ed aveva conosciuto Diagon Alley amando quel posto a prima vista. Non aveva comprato la sua bacchetta lì, però a volte amava farci un salto e magari farsi lucidare la bacchetta. Da quando finì Hidenstone e rilevò il madama mcclan non aveva più avuto il tempo di pensare alla bacchetta. Infatti cominciò a rovinarsi e alla fine cedette. Gli impegni, il negozio e le commissioni le levavano la maggior parte del tempo libero che aveva prima di avere il negozio.
    Aurore si guardava intorno e lei tornò ad innamorarsene più di prima. Adorava le bacchette ed era molto affezionata alla sua.
    La giovane sarta prese la sua bacchetta dalla tasca e la mostrò al ragazzo. “Vede? E' da due settimane che avevo problemi con questa...poi, mentre cercavo di incantare i piatti per metterli a lavare, ha deciso di spezzarsi. E ora la punta è praticamente spezzata...vede?” E gli mostrò la punta della bacchetta spezzata.
    “Ecco...credo sia arrivato il momento di cambiarla. Ce l'ho dal primo anno a Beauxbaton...Tra l'altro non trovo più nemmeno il pezzo mancante...”
    Sorrise al ragazzo, appoggiando la bacchetta sul bancone.
    “So benissimo che si tratta di una cosa delicata. Me lo diceva sempre l'artigiano dove ho preso questa bacchetta. Spero solo che mi capiti una bella bacchetta...anche se qui ogni singolo catalizzatore è un'opera d'arte!”
    Dopo un po' di silenzio, Aurore tornò a parlare “Questa vecchia potrei tenerla? Perché sono affezionata...oppure la devo consegnare a lei?
    Aurore Nieto

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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Chi non pretendeva di essere servito da Olivander in persona, in genere almeno chiedeva come stesse, giusto anche solo per assicurarsi che non fosse in un freezer a fare da prestanome al povero Kether, che, diciamolo, aveva proprio l'aria di uno che non avrebbe torto niente manco ad una mosca, figuriamoci un illustre artigiano!
    Il castano annuì dunque alla domanda della donna, non avendo nulla da nascondere "Il signor Olivander gode di ottima salute, considerata la sua età" ammise lui con una piccola risata "Solo... ormai è troppo anziano per mandare avanti la bottega e il negozio e così... eccomi qua" ammise lui facendo spallucce, ben sapendo di non essere l'auspicato e di non potersi neanche minimamente paragonare al maestro.
    Rise sapendo che la donna fosse venuta spesso in negozio, ma non disse niente, forse un po' colpevole: lui ci aveva messo piede praticamente due sole volte, per la sua prima bacchetta e per essere assunto 'E da lì ogni giorno' rifletté, incrociando le braccia nel mentre la stilista mostrava il proprio catalizzatore, cosa che lo lasciò sgomento.
    "Per il Dio e la Dea" affermò lui, mettendosi le mani nei capelli alla vista di quello scempio, manco fosse un cucciolo stirato da un'auto. Rimase esterrefatto, poi allungò le mani "Posso?" chiese lui, esaminandola con affetto e delicatezza, annuendo alle parole della ragazza, fino a restituirgliela, anche se con un dubbio 'Ma l'ha presa qui?' si chiedeva infatti, cosa confermata dal suo favellare.
    "Non tutti sono destinati a condividere l'intera propria esperienza magica con una sola bacchetta... alcune volte si rompono o sono difettose, in altri casi è il mago cambiare, così tanto da non essere più adatto alla bacchetta... del resto, alla fine, è la bacchetta a scegliere il mago, non viceversa... e ciò che dà può togliere..."
    Sconsolato osservò lo stecco, evidentemente portato al suo limite fino alla rottura 'Se solo se ne fosse accorta prima che l'affinità era scesa...' si disse lui, levando poi gli occhi alla ragazza e sorridendole "Ma certo che può tenerla, ci mancherebbe altro: solo, mi raccomando, non la usi, per nessuna ragione al mondo. Dopo tanti anni di servizio, non faccia il torto al suo catalizzatore di doverle arrecare danno: ne soffrirebbe" propose lui.
    Il ragazzo si avvicinò e con un metro magico prese alcune misure della donna, in maniera discreta, poi si allungò, tornando dopo con una scatola porpora, che aprì sul bancone rivelando una bacchetta al suo interno.
    "Legno di ciliegio, flessibile, lunga 11 pollici, animata da un capello di fata della Gran Bretagna" enunciò lui, porgendola con gran rispetto "Non è sempre facile trovare il catalizzatore giusto da subito, ma le prometto che farò il possibile per trovare quello che si abbini al suo nuovo io" propose, indicando alla donna di eseguire una magia per vederne il comportamento.
    RevelioGDR

    vedi spoiler del post precedente XD sorry davvero

    esegui un incantesimo con la bacchetta e sii pure autoconclusivo: se l'evento sarà in linea con la descrizione della magia, allora Kether decreterà di aver trovato la bacchetta giusta, sennò te ne proporrà una nuova.
    See ya!
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il venditore rispose alla domanda sul signor Olivander e lei annuì con un sorriso “Sono felice che stia bene, il signor Olivander...e se lui a riposto la sua fiducia su di lei, vorrà dire che lei è davvero un ottimo artigiano!” sorrise al ragazzo.
    Quando Aurore gli mostrò la sua vecchia Bacchetta e lui reagì in quel modo, doveva aspettarselo. Era stata davvero stupida a non avergliela portata prima. Magari gliel'avrebbero riparata...
    Annuì senza dire nulla, porgendo la bacchetta a Kether.
    “E' vero” Iniziò lei, dopo che sentì le parole del ragazzo “Ma se fossi venuta prima, quando già sentivo che non andava bene, probabilmente avrei potuto ripararla. Ora invece è solo un pezzo di legno...” sospirò, osservando quella bacchetta e ricordando, con malinconia, i momenti che aveva passato con lei. Era stata la sua compagna di vita. Notò che il ragazzo sembrava davvero esperto in quell'ambito. Aveva fatto bene, il signor Olivander a dar fiducia al giovane.
    “Ma certo, non ho intenzione di utilizzarla, ne stia certo. La riporrò in un cassetto, dentro una federa, magari...oppure la metterò in esposizione sulla scrivania del mio negozio, come monito per non ridurre così la mia prossima bacchetta!” si mise a ridere “Sbadata come sono...Comunque, lei sembra davvero esperto in queste cose! Come immaginavo, il signor Olivander ha scelto benissimo il suo successore. Ah un'altra cosa...mentre ci sono. Ho visto che vendete delle fodere auto-appellanti...potrei avere anche questo fodero?”.
    Lasciò che il ragazzo le prenda le misure, in silenzio e lo osservò prendere una bacchetta.
    Lui la ripose sul bancone e ne sentì le caratteristiche. Dal legno già la adorava e sperava davvero che quella bacchetta si rilevasse quella giusta.
    “sembra davvero bella...ok...proviamola” prese la bacchetta in mano, dalla borsa prese un foglio di carta e lo poggiò sopra il bancone.
    Puntò poi la bacchetta verso il foglio e mormorò la formula “Chartanimus!”
    Quel foglio di carta cominciò a trasformarsi in un piccolo topolino che cominciò a squittire ed a scorrazzare avanti e indietro sul bancone.
    Guardò il ragazzo con un sorriso ed attese il suo giudizio(?). “Non credo sia andata male, no?”.
    Aurore Nieto

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    Spero di aver capito bene hahahah
    ho chiesto anche di comprare il fodero auto-appellante, non ricordo se fosse possibile fare più acquisti in una role...in caso, fai come se non avessi detto nulla u.u
     
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Se si lavorava da Olivander, parte del proprio lavoro era appunto aggiornare sullo stato di salute di Garrik, il quale, ormai, era un'istituzione paragonabile solo alla Regina Elisabetta per la controparte babbana, sicché lui neanche se la prendeva, rispondendo sempre con garbo e, al bisogno, arrossendo e ridendo agli eventuali successivi complimenti, che spesso lui non poteva che considerare di circostanza "Per gli dei pagani, lungi da me negare di avere delle competenze - o non sarei qui - ma senza il signor Olivander sarei perso e mai sarei in grado di eguagliarlo, anche se ovviamente è mio desiderio raggiungere il suo livello e poter garantire che la qualità delle bacchette inglesi si mantenga alto quando lui deciderà di essere troppo stanco per continuare a fabbricarne: sarà un giorno di lutto in tutto il Regno Unito, e spero di non unirne un secondo al primo" propose lui, battendo le mani ed annuendo, spostando poi il discorso sulla donna e soprattutto la sua povera ed incompresa bacchetta, ormai ridotta ad uno stecco quasi inutile.
    Non ebbe il cuore di dire alla negoziante come avesse avuto una corretta intuizione, circa la salvezza del catalizzatore, ma emise invece un sospiro nell'apprendere che ne avrebbe fatto un cimelio, un simbolo "Nessun problema, anzi... credo sia... una fine degna dopo tanti anni di onorata amicizia e fedeltà..." propose lui, allargando un sorriso ammirato e raggiante, che tradiva il suo altissimo tasso di approvazione per quella decisione "E... esattamente come troveremo la bacchetta perfetta per lei, troveremo anche il fodero giusto!" propose dopo, porgendo un primo tentativo, ovvero un legno di ciliegio.
    La donna parve subito colpita dallo stecco, ammettendone immediatamente la pregevole fattura, sicché il castano si fece indietro ed osservò strega e bacchetta in azione, aprendosi quindi in un ampio sorriso alla comparsa di alcuni topolini, che non infastidirono affatto la donna "Mi sembra un'ottima affinità" ammise con un applauso, forse anche a sé stesso.
    "Mi sembra chiaro che la bacchetta l'abbia scelta, Aurore" decretò dunque, ponendo con delicatezza il vecchio legno della sarta nella scatola che aveva contenuto fino a quel momento la nuova bacchetta, dedicandosi infine a ciò che avrebbe contenuto la nuova.
    "I foderi auto-appellanti sono un tipo di fodero che io trovo indispensabile per un mago che vuole essere sempre pronto alla battaglia... o che tende a distrarsi e dimenticarsi le cose in giro. Richiama la bacchetta nel fodero se resta per troppi secondi non nella mano del proprietario; la magia si trova nella stoffa, interna, quindi abbiamo foderi di tutti i materiali, le forme e i colori, dal cuoio al ben più ecosostenibile lino e canapa" con un gesto della bacchetta il ragazzo pose sul bancone più e più foderi di ogni materiale e colore, alla completa mercé della donna.
    "Scelga liberamente: come spesso accade non si paga tanto la foggia quanto l'incantamento... il prezzo è calmierato a 30 Galeoni" che non era neanche proprio pochissimo, ma ehi, lei lavorava in una boutique e sapeva come giravano certe cose!
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    “Credo che se il signor Olivander smetterà di fabbricare bacchette, tutti i maghi che hanno acquistato una sua bacchetta lo ringrazieranno con migliaia di lettere. E tra queste ci sarei io. Sarà un giorno molto triste, quindi spero sia il più tardi possibile” Annuì con un sorriso dopo aver ascoltato le parole del ragazzo. La sarta aveva un grandissimo rispetto per quel fabbricante. Tutti ne parlavano bene, tutti lo consigliavano e non credeva di aver mai sentito qualcuno parlarne male o uscirne non soddisfatto.
    Annuì nuovamente alle parole di Kether “Perfetto! La ringrazio!”.
    Dopo aver fatto l'incanto, per provare la bacchetta e il venditore decretò che la bacchetta aveva scelto la sua strega lei si rigirò il legno tra le mani e la osservò felice “Mi piace molto, questa bacchetta. Non avrei potuto desiderare di meglio!”.
    Spostò lo sguardo sulla scatola dove Kether aveva posato la vecchia bacchetta “Per la mia vecchia bacchetta dedicherò un posto nella mia vetrinetta. Deciso.”
    Arrivò il turno di scegliere i foderi. Aveva deciso per quelli auto-appellanti. Ascoltò le informazioni del venditore e ridacchiò “Credo che per me valga proprio la seconda opzione. Tendo spesso a distrarmi e perdere la bacchetta. Non può immaginare quante volte ho temuto di averla persa per davvero, quella signorina lì dentro! Sono proprio una sbadata!”
    Guardò il ragazzo muovere la sua bacchetta e diversi modelli di fodero si posarono sul bancone. Aurore spalancò gli occhi entusiasta e sorpresa per l'imbarazzo della scelta.
    “Sono davvero tanti Modelli! Uno più bello dell'altro, poi...”
    Prese in mano un fodero di cuoio e ne accarezzò la stoffa con il pollice, con l'altra ne prese uno in lino e fece la stessa cosa. “Anche il materiale è ottimo. Non mi aspettavo altro che ottima qualità nei materiali. Sono davvero indecisa su cosa prendere. Il lino potrebbe essere ottimo...credo proprio che prenderò quello di lino...magari di colore bianco, in modo che possa metterlo in ogni occasione. Niente colori sgargianti o stravaganti” Annuì infine, osservando il ragazzo e posando il fodero in cuoio nuovamente sul bancone.
    “Ottimo. Credo di non aver bisogno di altro! Quanto viene il tutto?”
    Chiese infine al venditore, prendendo dalla borsetta il suo portafogli. Appena Kether disse il prezzo Aurore avrebbe preso i galeoni richiesti e li avrebbe consegnati al ragazzo.
    Aurore Nieto

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    Il paradosso di certe figure del mondo magico era il fatto che, restando sulla cresta dell'onda per decenni e decenni, un po' come succedeva alla Regina Elisabetta, accadeva che ad un certo punto dal rompere le palle facessero il giro e diventassero una figura fissa con un misto di nostalgia e sicurezza tale per cui erano considerati insostituibili, la cui dipartita non era una semplice perdita, ma la reale fine di un'epoca.
    La morte di Garrik, o la sua completa perdita di interesse nel mondo, sarebbe di conseguenza stata la fine di un'epoca e di ciò Kether era perfettamente cosciente, così come lo era Aurore, che diede una descrizione abbastanza fedele di cosa sarebbe potuto accadere. Non era la prima a farlo, per inciso, ma vi mise una dolcezza tale che il castano dovette, di cuore, sorridere "Lo speriamo tutti" si limitò a dire, dedicandosi poi anima e corpo nella diagnosi circa la bacchetta della ragazza e quindi sulla ricerca della nuova, che non solo fu trovata al primo colpo, ma fu letteralmente amata dalla negoziante, al punto da far arrossire l'apprendista.
    Disquisirono di cosa farne della vecchia e l'idea di riporla in bella mostra in una vetrinetta parve soddisfare e rassicurare entrambe le parti, permettendo quindi di discutere di dove mettere quella nuova: decisamente, serviva un fodero!
    "Decisamente allora è un acquisto indovinato!" il bacchettaio rise all'ammissione della ragazza "Le bacchette si indispettiscono molto quando sono perdute" ammise lui con un occhiolino, lasciando poi alla ragazza scegliere quale materiale e colore, e, trattandosi della proprietaria di Madama, la cosa richiese ovviamente tempo e studio.
    Incassò i complimenti, quindi annuì all'apprendere come la scelta fosse ricaduta sul lino bianco "Mi sembra perfetto... si sporcherà facilmente, ma immagino che per una come lei non sia un problema: coi tessuti ci saprà certamente fare" sentenziò il ragazzo, riponendo il fodero in una busta e offrendo il tutto alla donna "Sono 80 Galeoni in tutto: 50 per la bacchetta, 30 per il fodero autoappellante" spiegò lui con la massima serenità, incassando quanto dovuto e potendo finalmente congedare la donna.
    "Grazie per la sua gradita visita e, in caso di problemi o dubbi con la bacchetta, non esiti a fare un salto o mandarci un gufo. Buona giornata!" affermò lui, lasciando libera la sarta, tornando poi a sistemare il negozio.
    RevelioGDR
     
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