Risus Sardonicus

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    Markab Castlewine
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    "ABBELLA!"
    C'erano tante ragioni per cui Markab adorava Denrise: il clima, il mare, le vie, la gente, l'ottimo alcool, la possibilità di girare praticamente nudi (per lui era fondamentale!), ma soprattutto il fatto che non si fosse in vero territorio british e quindi il loro tossico e composto aplomb fosse di fatto bandito.
    Quindi eccolo lì, al bancone del locale, a chiamare con entrambe le mani davanti alla bocca una bionda dal nome Brigid al piano di sopra con la classe di un vero lord "PORTAMI ALTRE DUE STRACAZZO DI ZUCCHE, CHE SENNO' COL CAZZO CHE APRIAMO PER LA CENA, APRIAMO DIRETTAMENTE PER HALLOWEEN!"
    Inutile dire che Markab stava facendo la scimmia urlatrice, vero? Ormai erano mesi che non-lavorava (si poteva considerar lavoro il prestar servizio in un luogo e non percepire stipendio?) al Canto della Sirena e se già lui era uno che se gli davi un dito si prendeva il braccio, ormai lì si sentiva praticamente a casa sua, forse anche più che a casa dei suoi (dalla quale era scappato comunque anni prima), soprattutto da quando Jonathan aveva via via mostrato timidi atteggiamenti di accettazione nei suoi confronti, sfocianti persino nella fiducia, al punto di affidargli in certi momenti (sicuramente spinto dalla necessità e dal grosso vantaggio di non doverlo pagare) il locale stesso: era stato così che da barman improvvisato si era ritrovato ad essere buttafuori e sorvegliante delle ragazze, occupandosi dei pagamenti e che nessuno - tranne i clienti sconsiderati - si facessero male, il che ovviamente ormai lo faceva sentire stile Simba sulla rupe alla fine del Re Leone.
    Chiese le zucche alla ragazza, quindi riprese in mano il coltello e aprì quella che aveva davanti "Oh Jon, comunque, scusa un po', ma anche vuoi denrisiani avete 'sta merda di tradizione delle zucche?" chiese lui con la consueta eleganza, lanciando un'occhiata al ragazzone, che poi, sopra ogni cosa, costituiva la vera ragione per cui era lì: nonostante il suo carattere di merda, o forse proprio per quello, lo adorava.
    Affondò il coltello e sfilò parte della calotta col picciolo, iniziando poi pian piano a svuotare il contenuto riponendolo in contenitori in ceramica, come richiestogli dal locandiere, che ovviamente prospettava di dare tutto alla madre perché ne facesse qualche ricetta a tema "Nel senso, è comunque venerdì pomeriggio, preferirei enormemente essere a svuotarmi le palle che essere qui a svuotar zucche" precisò lui, continuando il proprio lavoro senza troppa sosta, allungando eventualmente il contenitore a una ragazza.
    "Spiegami un po' qualcosa, che non c'ho cazzo poi al 31 di sentirmi dire dai clienti che sono un inglese del cazzo e non capisco una fava di niente, porco il loro! Che sennò finisce che prima gli spacco in testa una bottiglia E POI GLIELA FACCIO PAGARE!" e signori, forse era per dettagli del genere che Markab era nelle grazie del ragazzo più di Rebecca: lui, gratis, non dava manco le bottigliate, in pieno stile Canto della Sirena, dove l'unica cosa omaggio erano le ossa rotte!
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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Assurdo, ma vero, Halloween era una tradizione che si era sviluppata anche in un territorio che tendenzialmente rigettava gli usi e le usanze di altre popolazioni, in special modo se questi erano stati adottati anche dagli inglesi. Ma di questo ne avremo parlato più tardi.
    Markab attualmente stava lavorando presso il Canto della Sirena e tutti - ragazze e clienti - oramai si erano abituati a vederlo trafficare nella locanda di quello stesso lupo di mare che tempo addietro disse parole a dir poco profetiche. Sicuramente non era affatto stimolante lavorare durante senza percepire uno stipendio, ma col tempo per quanto possibile gli atteggiamenti di ostilità di erano nettamente placati per quanto riguardava lo straniero, anche se in alcuni momenti di goliardia rimaneva comunque il soggetto di scherno per i più tradizionalisti che anziché offensivi cercavano con scarso risultato di sembrare simpatici.
    L'atteggiamento di Jonathan era invece ambivalente, molto dipendeva da come si svegliava la mattina o da quanto il Canto stesse incassando in quella giornata, ma tendenzialmente si manteneva sulla falsa linea del mi fido di te perché so che non vuoi che ti spacco la faccia. Comprensibile date le grosse manone del moro, il quale durante quel tardo pomeriggio stava trovando difficoltà nella preparazione delle zucche. Vaffanculo Markab, sì, pure noi c'abbiamo 'ste zucche demmerda che se sfracellano ar minimo tocco d'ascia. Effettivamente l'ascia barbuta non era lo strumento più adatto per intagliare gli ortaggi, ma fino a quel momento nessuno aveva trovato abbastanza coraggio per dir a Jonathan come si dovesse fare per risparmiare tempo, denaro, energie e zucche. Ecco l'ennesima che a seguito di un affondo violento si divise per metà. MA ODINO INFAME, LE MIE ZUCCHE SO' TAROCCATE. Sbottò a un certo punto, mentre Lola si avvicinò per pulire un poco la postazione di Jonathan che sembrava un vero e proprio campo da battaglia. Se le zucche fossero rosse, chiunque avrebbe pensato che avesse da solo sterminato mezzo villaggio.
    Uno sguardo omicida si spostò verso l'inglese, pronto a fargli scappare la propria ascia di mano, tuttavia apprezzò non poco come successivamente Markab si riprese, infatti addolcì quasi immediatamente il suo sguardo. Ben detto. Se poi gliele fai pagare puoi spaccare anche tutte le bottiglie della locanda. Anzi era la prospettiva migliore per l'oste più avaro dell'isola: in tal senso avrebbero guadagnato tantissimo, il giorno dopo sarebbero rimasti chiusi e Jon avrebbe rifornito la locanda per l'indomani. E se non vogliono pagare bisogna stenderli e derubarli di tutto ciò che hanno! Aveva una voce entusiasta, poi riportò lo sguardo verso la zucca che il moro stava intagliando. Halloween è Halloween. Da quel che dicono gli stronzi che se ne so'nnati via pe' qualche anno credo che non è tutta 'sta diversità dar vostro. Si alzò dallo sgabello su cui era seduto per raggiungere il bancone. Riempì un boccale di rum e l'altro d'acqua e ovviamente riservò a Markab il secondo. T'avevo detto che spesso prende la frutta nelle zone dei Caraibi, no? Sorseggiò il rum. Questo perché lì è pieno de isole con cui scambiamo prodotti. Lo so che stai a pensà: n'è più facile che 'nnamo là, famo fuori tutti e ce prendemo tutto? Eccerto, però potemo farlo una, massimo due volte l'anno, poi i prodotti devono cresce, c'è bisogno di chi li coltiva. Quindi, dato che stanno a fanculo e nun ce rompono er cazzp avemo accordi de commercio e da lì è arrivata 'sta stronzata de Halloween. Penso che 'sta cazzata vada avanti da 500 anni? o forse so' 600? Beh, n'è importante.
    Le ragazze della locanda per un attimo si erano fermate per ascoltare i racconti di Jonathan. Per quanto il predone non credesse fino in fondo di essere carismatico o di piacevole compagnia, solitamente alle ragazze e ai membri della sua isola piaceva sentirlo raccontare qualunque tipo di storia, forse per quel tocco di classe che ci metteva ogni volta. Aò, l'inglese che nun sa 'n cazzo è 'sto qua, non voi baldracche. Batté le mani più volte. Moveteve o ve faccio pulì er locale co' la vostra lingua. Tanto siete abituate a usarla fino allo sfinimento. Il grave problema di Jonathan era come non si capisse quanto fosse serio e quanto scherzasse, poiché uno come lui era davvero capace di tutto.
    Poi diciamo un po' pe' come accade per tutto, la leggenda è assai diversa, Potemo dì che c'avemo messo er tocco nostro, anche se manco i druidi sanno se 'sta storia è solo 'na leggenda o meno. Fantastico, peccato che cosa narrasse la leggenda Jonathan ancora non l'avesse detto.



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    Markab Castlewine
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    Markab era uno a cui non mancavano i soldi, il sesso e neanche le cose da fare: era un ragazzo giovane, pieno di ormoni, voglie, istinti e soprattutto di stimoli, dato il suo ottimo successo, quindi perché ma uno come lui doveva andar a lavorar gratis per Jonathan, lui, che poteva andare a letto con la gente anche per centinaia di sterline e unire l'utile al dilettevole?
    Forse era il tropismo di Jonathan per le zoccole, forse era una particolare forma di masochismo, o, forse, ancora, era banalmente un po' come per Hanna Baker: era quel maledetto sorriso.
    O forse era perché Jonathan era un concentrato di disagio, violenza e volgarità che trovava sempre il modo di piegare in due Markab dalle risate.
    "Ascia?" ora, Markab era stato abbastanza occupato quel pomeriggio, tra aprir zucche, dare pacche sul culo alle ragazze e impartire loro consigli, ordini, grida random e complimenti, sicché non aveva troppo prestato attenzione a Jonathan, lasciandolo nelle amorevoli e mai fredde mani di Lola, sicché quando alzò lo sguardo e vide il suo tavolo splatter rischio seriamente la vita 'Merda, muoio!' disse lui, coprendosi prontamente la mano rendendosi conto che se non fosse morto sputando un polmone, lo avrebbe fatto per aver riso di Jon: la prossima zucca da tagliare in due sarebbe stata la sua, nel caso.
    Sorvolò dunque sull'insulto alla sua persona e tentò di non essere ucciso, ridendo in cuor suo, alle spalle delle povere zucche, tacciate di essere tarocche e pure demmerda, azzardandosi ad aprire la bocca solo quando ebbe relativa certezza di non poter rendere troppo evidente la sua ilarità, o poterla comunque nascondere per allegria "Jon, che cazzo, è la tua locanda, è normale che vada così!" propose lui, incrociando le braccia "Qui tu spezzi tutto a metà, dalle zucche alle persone" propose lui "Lascia fare a chi sa svuotare le palle per lavoro" ghignò, indicando soprattutto le ragazze, tornando poi al proprio dovere, che, in teoria, non sarebbe stato ammorbare l'aria con la sua voce, ma si stava parlando di Markab, quindi quello era omaggio, per quanto le sue parole non parevano poi tanto indigeste all'oste più avaro dell'isola, che un poco si sciolse quando sentì parlare di teste rotte con bottiglie fatte pagare ai clienti.
    "E certo che gliele faccio pagare fino all'ultima, vaffanculo: hanno rotto il cazzo, quindi prima sucano e poi pagano tutto e poi si tolgono dalle palle! E SE ROMPONO IL CAZZO CI LASCIANO ANCHE UN DENTE!" chiarì lui, levando il pugno al cielo, aggirando poi il bancone per provare ad iniziare ad intagliare la sua zucca, levando poi gli occhi al cielo al continuo del discorso dell'altro "Sentito ragazze? Predente appunti eh, che qui quelle che sanno stendere e sono veloci di mano siete voi!" e giusto per non essere frainteso mimò con ambedue le mani gesti onanistici, non fosse mai che qualcuna si offendesse sentendosi dare della ladra!
    Continuò a provare ad intagliare ed insultare la zucca almeno finché non sentì Jon muoversi, al che lo osservò e ne seguì i movimenti, accettando poi il boccale "Grazie" affermò lui, salvo poi bere e quasi strozzarsi "Acqua?! Ma che merda! E dammi qualcosa che sia decente, porca troia, hai i meglio alcoolici dell'isola e mi rifili della fottuta acqua, già che ci sei rifilami il tuo piscio!" protestò vibratamente, salvo poi chiudere la bocca un po' come tutte le signorine del locale alla modalità cantastorie di Jon, apprendendo di come halloween riuscì a bucare Odino sapeva solo come il velo di ostruzionismo classico dell'isola, insinuandosi senza un vero perché nelle loro tradizioni.
    Sussultò quando l'oste richiamò le ragazze all'ordine, quasi destato da un sogno, ma poi si mise a gambe incrociate, a terra, e tornò ad ascoltare l'amico 'Porca troia, per una volta che fa qualcosa gratis col cazzo che mi lamento' pensò infatti lui, annuendo un poco ed inclinandola anche un poco scoprendo che la storia fosse più complessa.
    "... E quale sarebbe questa leggenda diversa?" chiese lui, grattandosi la testa, salvo poi balzare di colpo in piedi.
    "IDEONA JON!" esclamò allargando le braccia "Senti qui: ad Halloween permettiamo a Xhiu di uscire dalla cucina" e già questa non poteva essere definita una buona idea, anche se aveva un che di horror, in effetti (?) "Le facciamo Melofors, le viene la testa di zucca, la decoriamo e la mandiamo in giro a servire ai tavoli così!"
    Insomma, un'idea sobria, delicatissima e che sicuramente l'INAIL avrebbe approvato anche dal punto di vista della sicurezza del lavoro.
    Ah, ma erano a Denrise, quindi sticazzi!
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    Jonathan Baker | Predone
    Jonathan per un solo istante si sentì strano, ma non sapeva ricondurre le sensazioni che provava a un qualche tipo di emozione. Era felice, ma anche sorpreso. Era ottimista, ma allo stesso tempo tremendamente realistico. Ma quindi se persino Markab ha compreso come si lavora al Canto questo vuol dire che tutti possono riuscirci! Da datore di lavoro non poté che esserne contento, incoraggiandolo l'inglese con una delle sue migliori pacche sulla schiena. Nun t'allargà. Puoi spaccà er muso, ma la parte della bocca no o nun potranno ordinà la carne ar giro successivo. Quelli erano piccoli segreti del mestiere, tuttavia già il fatto che pensasse a ferire chi non pagava era un gran passo in avanti. Se la gente sa che ce rimette in salute tende a non rubà.
    Al battere le mani di Jonathan le ragazze tornarono tutte a lavoro e il moro poté offrire a Markab dell'ottima acqua liscia. Le conosci le regole: l'alcol solo a chi sta al bancone e dopo aver finito de lavorà. Disse, ridendo poi sguaiatamente quando l'altro aggiunse stremato che piuttosto avrebbe potuto dissetarlo col proprio piscio. In tal modo l'elegantissimo Jonathan posò la destra in direzione del proprio pacco. Non c'ho mai pensato, ma ce penserò. Ma non vojo sporcà i bicchieri. Affermò, avvicinandosi maggiormente a lui seduto e inclinando leggermente il proprio bacino in avanti. Magari dopo averte preso a cappellato pe' 'na cazzata c'hai fatto. Il tono del predone era assolutamente ironico, tant'era che allungo anche la destra in direzione dell'ascia. Se con questa fai prima te la lascio.
    Subito dopo cominciò a parlare delle tradizioni di Denrise e su come queste avessero ricevuto una lieve influenza dall'America. Nonostante entrambe le culture usassero delle zucche di Halloween, la storia che le circondava era estremamente diversa. In America c'era la leggenda degli spiriti maligni che si impossessavano dei vivi, a Denrise qualcosa di più diverso. Secondo le nostre credenze nella notte de Halloween gli spiriti dei valorosi combattenti del passato discendono dar Valhalla pe' tornà nelle case dove sono vissuti. Le luci nelle zucche intagliate stanno a indicà la via e pe' chi ha perso n'occhio in battaglia vengono messi pure boccali stracolmi della bevanda preferita der defunto. Forse la tradizione non era poi così diversa da come la festività era vista in Sud America ma Jonathan certo non era famoso per la sua cultura generale. E se qualcuno beve i boccali lasciati fuori dalle abitazioni lo potemo crepà de botte pe' poi legarlo a n'albero finché non avrebbero riempito lo stesso boccale cor sangue del tizio.
    Fu allora che un sorriso sornione si dipinse sul volto. Quindi, beh, se voi bere da un boccale trovato pe' strada te consiglio de nun farlo.
    Riguardo alla richiesta su Xhiu tornò immediatamente serio. Osservò Markab con occhi assottigliati e una strana apertura delle labbra. Po' esse n'idea, ma famo così: se fa casini la responsabilità è tua. Non era una proposta. Intanto il lupo di mare proseguì col terminare il suo boccale di rum, lasciandolo poi cadere e far per afferrare il giornalista per i capelli. A 'sto gira non c'abbandoni a Halloween come l'anno scorso, dico bene?


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    Markab Castlewine
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    Markab stava davvero imparando?
    In vero si poteva dire che fosse nato imparato: era sempre stato un trucidone truzzo, arrogante e tamarro, ma se l'Inghilterra lo aveva progressivamente reso più metrosexual, Denrise e Jon lo avevano forgiato in senso diametralmente opposto, facendo emergere il suo lato più cafone e urlante, nonché violento. Del resto così misuravano le persone a Denrise: in newton (forza dei pugni) e decibel (delle urla).
    Ironico che probabilmente solo Morrigan, in quel dannato posto, sapesse cosa fosse un'unità di misura!
    Markab incassò la pacca alla Canavacciuolo di Jonathan, tendendo opportunamente i muscoli per non sbattere la faccia sul bancone 'Porco Odino' si disse lui, levando lo sguardo "Roger... capo: gli spacco delle ossa al massimo... così vogliono alcol per anestetizzare il dolore" sentenziò, lasciando libero l'altro di fare il padrone di casa e servirsi del rum e rifilare a lui della misera acqua.
    Il ragazzo protestò vibrantemente, urlando in suo pieno stile, ottenendo da parte di Jonathan sono delle grasse risate "Sì, ma porca puttana, manco mi paghi, e che cazzo, almeno dammelo un boccale di qualcosa di decente!" lo rimbeccò prontamente, insultando quanto offertogli e rilanciando con molto sarcasmo con quella che l'altro intese, ironicamente e convenientemente, come un'offerta.
    "CHE?!" affermò lui quando l'altro indicò il proprio pacco 'Oh no, se questo realizza che il piscio gli costa meno dell'acqua sono fottuto!' realizzò per un istante, irrigidendosi e sgranando gli occhi quando l'altro si avvicinò: aveva un ottimo rapporto con Jon e questi stava anche sorridendo, ma aveva imparato come lui potesse passare dal sorriso alla più cieca ira senza alcun avvertimento 'Come le tempeste marine...' si disse lui, deglutendo (a secco, e dato il contesto andava bene così) e ascoltando il resto della frase.
    Sbuffò di sollievo, scosse la testa e si stampò in faccia il suo miglior sorriso arrogante "Ah beh, allora non c'è rischio: non mi hai mai preso a cappellate, perché sono troppo bravo e non faccio cazzate" propose lui, mettendosi le mani dietro il capo, tutto gongolante "E comunque meglio così, perché il piscio non lo bevo: una volta un tizio mi offrì tipo 1000 sterline per bere il suo piscio e io gli ho detto di andare a farsi in culo" rise lui, servendo come al suo solito aneddoti non richiesti.
    Le storie del Castlewine non interessavano a nessuno, soprattutto in un bordello, ma quelle di Jonathan erano di tutt'altro genere: avevano incantato le ragazze, ma anche il castano, che ormai pendeva dalle sue labbra e voleva conoscere a menadito tutti gli usi locali per halloween.
    Il ragazzo ringraziò per l'ascia, che comunque non usò, e, continuando a lavorare, ascoltò la storia delle anime dal valallah e delle offerte lasciate ai defunti sotto forma di bevanda "PUTTANA MORGANA" esclamò lui, fermando anche il proprio lavorare "CAZZO SE NON ME LO DICEVI ERA SICURO CHE MI SCOLAVO QUALCOSA E COMBINAVO UN CASINO! PORCO IL MIO!" affermò lui, bianco come un cencio "CHE CAZZO, MA NON PUOI SOLO RIMETTERCELO E CHIEDERE SCUSA? NO, TI DEVONO SGOZZARE, E CHE DUE PALLE!" strillò lui, chiaramente agitato al solo pensiero del casino che sarebbe scoppiato, non fosse stato avvertito per tempo 'PorcoThor, devo dirlo anche a Sky, che è un attimo che me lo stufano insieme al gatto!' pensò, deglutendo a secco e passandosi una mano sulla fronte 'Cioè, è un cazzo di anno che sto cercando di integrarmi: sarebbe una cazzo di sfiga rovinare tutto ora, porco il mio!'
    Stava facendo progressi, stava capendo ed imparando e questo lo spingeva anche ad esser propositivo, per quanto, a tratti, fosse soprattutto ironico. Fu quindi ironica la proposta su Xhiu, ma di fronte alla risposta semiseria, quasi provocatoria, dell'oste lui poté solo volgere al cielo i due pollici "Ok capo: o sarà un successo o prenderai a cappellate tutti e due" rise, certo che comunque l'idea sarebbe un sacco piaciuta ai commensali 'Specialmente se la mandiamo in giro seminuda!' con buona pace dei sindacati, affogati sul nascere in quella ridente cittadina.
    Bevve la propria acqua, soprattutto in rifletto a Jon, che si stava scolando il proprio alcool: era naturale per lui un po' scimmiottare l'amico in ciò che faceva, forse per la grossa complicità che li ricopriva, sicché lo lasciò quasi vuoto, sollevando un sopracciglio quando l'altro lo avvicinò ancora una volta "Ehi Jon, da quando sei così fisico: ti servono le coccole?" chiese lui trovandosi per l'ennesima volta a dividere la stessa aria con l'altro nel mentre veniva anche afferrato per i capelli 'Oh merda!' disse tra sé e sé, sgranando gli occhi e fissando l'altro dritto nei suoi "Che?!" fu la sua prima risposta, cui seguì un guizzo di comprensione "Ad Halloween?! Ehi, Jon, no, che cazzo! Ad Halloween non posso venire, porco il tuo! Eddai, lo sai: mi pagano uno sfracello per lavorare, cioè la mi danno alcol gratis e soldi, qui mi dai da sgobbare come un negro e mi devo pure pagare donne e bere... e che cazzo dai, non si può! Sorry, ma non si può, non esiste!" disse lui, cercando di divincolarsi ed incrociando le braccia a formare una X di diniego.
    "Nel senso, se vuoi vengo il 30 e ti aiuto ad allestire e vengo anche l'1 per disfare, ma il 31 porco il cazzo fammi scopare e soprattutto, porco Odino, fammi guadagnare due soldi!!!" chiese poi allargando le braccia.
    Pian piano si acquietò 'Fanculo' disse, probabilmente a sé stesso, nel mentre la calma lo pervadeva e lui ritrovava un po' di lucidità e si rendeva conto di una cosa: in fondo, gli dispiaceva "Nel senso... che cazzo, mi piacerebbe... ma il lavoro è lavoro" sbottò ancora, chiaramente mesto nella voce, un po' come un cane bastonato.
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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Questo narratore aveva da elencare mille che erano viste in maniera comune a Londra, ma che a Denrise apparivano come qualcosa di assurdo, anomalo e bizzarro. Quindi da voi c'è gente che spenne pe' far fare delle schifezze agl'altri? Inizialmente parve scandalizzato da ciò che aveva raccontato Markab, ma subito dopo parve più pensieroso. Ma che poi quanto cazzo valgono le sterline? Cioè me convene se mando 'na puttana a far cose là? Crucciò appena lo sguardo, riportandolo poi sul giornalista. O dato che sei n'inglese posso far fare a te le cose lì con chi minchia vuoi e poi mi dai quanto guadagni. Mi sembra onesto, no? Ah, sì, certo, tutto ciò che riguardava l'arraffare denaro col minimo impegno per l'oste più avaro di Denrise era onestissimo.
    Ovviamente il piano non poteva andare in porto se Markab veniva sgozzato e forse anche per questo lo avvertì riguardo le particolari usanze denrisiane che riguardavano il bere l'alcol destinato ai defunti. Ahò, primo non fermatte da lavorà, secondo te sto ad avvertì proprio ora, terzo questa qui è la legge. A nessuno qui frega se non sono per fighette come quelle inglesi, ma se non vuoi venì sgozzato nun te beve l'alcol che trovi pe' strada. Poi perché cazzo dovresti farlo? I prezzi qui sono ottimi. E a come avrebbe risposto all'ultima frase doveva prestare moltissima attenzione.
    E per guadagnare evitò anche di ucciderlo quando fece riferimento alle coccole. Anche se poi la rabbia omicida parve tornare quando il giornalista disse che per Halloween forse non ci sarebbe stato. COSA? Guarda che la mia attività non è una taverna! No, fanculo, cioè lo è, ma io ti spacco la faccia. Ruggì, riprendendo in mano lascia e sospirando sonoramente quando Markab propose il compromesso. Ok, ok, ma non vieni solo il 30 ad allestire e il 31 a disfare, te vojo qui pure er 29 e il 2. Intransigente come al solito, fece per allontanarsi e rientrare dentro alla locanda. Aveva l'umore rovinato a causa della notizia e per una volte si rese conto di essere troppo buono con lui. Ma gliela farò scontare, vedrà come gliela faccio scontare!




    RevelioGDR
     
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