Erik sarebbe arrivato?
Accoccolandosi ad un tavolino, il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, un po' guardingo, notando altri prefetti e studenti che, evidentemente, erano lì per ragioni che a lui sfuggivano
'Forse gli stanno simpatici' si rassegnò a pensare ad un certo punto, in vero soprattutto interessato all'arrivo del suo parabatai, soprattutto ora che si stava un po' fissando sul fatto che il suo uovo potesse rompersi.
E fortunatamente così fu: l'ametrino entrò poco dopo di lui e si diresse verso il piccolo Jesse, forse perché lo vide subito, forse perché il suo cuore tendeva sempre alla luce, o forse perché Coccolo era, tanto per cambiare, in fase
Sandokan e si era lanciato verso Jesse e soprattutto verso Roger.
"Uh!" una reazione abbastanza normale alle unghiette di Coccolo che si arrampicavano lungo il corpo dell'opalino, del resto il ragazzo era abitato ad altre misteriose e oblunghe creature, sicché allargò le braccia e si vide spuntare su una spalla il furetto
"Ciao Coccolo, sei anche oggi in fase suicida?" chiese lui, educatamente, voltandosi alla ricerca dell'amico nel mentre l'animale balzava sull'altra spalla in cerca di Roger, il quale si infilò dentro la divisa del ragazzo, uscendone solo per "aggredire" alle spalle il furetto e salirgli forse in groppa.
Loro si divertivano così, a giocare a guardie e ladri, ma a Jesse ben poco importava, specialmente in quel momento
"CIAO PARABATAI!" salutò lui, festoso come un cagnolino che doveva andare da tre ore a fare i bisognini e sentiva il rumore del guinzaglio, socchiudendo gli occhi quando sentì le mani tra i capelli ed accettando di buon grado sia il bacino sia l'abbraccione
"E come altro volevi salutarmi, scusa?" disse con un tenero sorriso, stringendo dolcemente l'amico nonostante la curiosa fauna che si era installata sulle sue spalle.
Osservò con occhi quasi innamorati Erik, carezzandolo, mai sazio del legame speciale ed unico che aveva con lui
"Sto bene" affermò lui, sgranando però quasi gli occhi
"Cioè, uh, sì, sto bene, ma uh, il mio uovo si sta schiudendo... credo!" e fu così che tornò seduto e prese il proprio uovo, cullandolo e carezzandolo
"Magari si schiude in mezzo a tutti questi dolci" propose lui, storcendo anche la bocca
"Cioè... sarebbe bello si schiudesse... e tipo in mezzo a questa cosa ecco" pigolò, quasi imbarazzato, non convinto delle sue parole, fissando poi di colpo l'amico
"Tu che ne pensi? Sarò un bravo padrone per lui?" chiese ancora, grattandosi la testa, chiaramente in panico.
Molte domande affollavano la mente e le orecchie di Jesse, ma forse qualcuno ora stava reclamando silenzio.
"Signori e signore, è con vero piacere che vi invitiamo a questa serata di degustazioni"Calò il buio più completo nella sala da tè, ma per fortuna almeno lì nessun avada kedavra fu scagliato. Un faro ad occhio di bue illuminò il capo-cuoco degli elfi, il quale, col suo alto cappello fece un inchino, fino a farlo cadere.
Schioccò le dita e si rimise in testa il copricapo, in piedi su un tavolo, quindi si schiarì la voce
"Da anni è vanto del castello avere la migliore pasticceria di tutte le scuole magiche al mondo, ma quest'anno per halloween desideriamo superarci, in gusto ed estetica, ed è per questo che abbiamo chiamato i più cari tra gli studenti, i nostri migliori clienti e quelli che da sempre ci seguono con più affetto per chiedervi il vostro più sincero parere"L'elfo schiccò ancora le dita e davanti a tutti i ragazzi comparvero dei cabaret di paste: in quell'occasione si trattava di bignè, tutti diversi, a forma di zucca, ognuno decorato in maniera diversa con colori che richiamavano la festa (arancio, giallo, nero): vi erano farce di cioccolato, zucca, caramello, crema pasticcera, ma anche zabaione, curcuma e cannella, in un tripudio di gusti e sapori.
"Vi prego: assaggiate a volontà e diteci i vostri preferiti! Abbiamo bisogno di voi!"Jesse fissò i propri pasticcini, semplicemente a bocca aperta
"Fortuna che a cena ho mangiato poco" disse lui, davanti alle dieci bignole a loro disposizione.
Carezzò ancora il suo uovo, quindi osservò il cesto di Erik
"Ehi, dici che Jolly ci sta nel tuo cestino? Sarebbe bello stessero insieme e facessero amicizia fin dal guscio... sì, insomma: loro devono stare insieme tutta la vita... come me e te... o Roger e Coccolo ecco..." propose lui, facendo spallucce e fissando speranzoso il suo parabatai, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.