Prove di terrore

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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    'Ci siamo quasi...' con l'ennesima occhiata al suo magifonino, il prefetto dei black opal verificò l'ora e soprattutto a che punto fosse il suo adorato e dolcissimo parabatai.
    Era un sabato sera di metà ottobre come tanti, ma lui indossava ancora la divisa, senza una vera ragione che non fosse la ragione per cui era stato invitato al quella particolar serata da parte degli elfi domestici: il suo essere prefetto 'Sì e beh, l'essere simpatico ecco... credo'
    In vero non ne era molto certo, ma quando gli elfi avevano recapitato ad un gruppo selezionato di studenti (tra cui, come sopra accennato, i prefetti) un invito per il 24 di ottobre alle ore 21 per provare in anteprima le leccornie che intendevano proporre al banchetto di halloween e fornire loro un sincero parere, lui non aveva potuto che accettare lusingato. E immediatamente correre dalla persona al mondo che più amava le cose calde, dolci e colorate: Erik.
    "Erik sarà al settimo cielo: adora queste cose, lo sai, Roger?" aveva dunque indossato la divisa per indossare la spilla da Prefetto, forse perché sentiva il bisogno di ricordare al mondo che non fosse lì a caso, ma in quel momento, volgendo di lato il capo, il ragazzo stava parlando col su camaleonte, il quale, come spesso accadeva, osservò il ragazzo alcuni istanti, poi usò le proprie estremità aderenti per camminare lungo il corpo del ragazzo e posarsi sull'altra sua spalla.
    "Uh, sì, beh, hai ragione... e comunque sono contento che ci siate anche voi: immagino che sarà importante l'opinione di tutti" perché, certamente, agli elfi sarebbe molto importata l'opinione di qualcuno che trovava sublime un pasto a base di mosche, ma purtroppo si stava parlando di Jesse e lui tendeva a pensare e dire cose a caso e quel giorno poi era particolarmente agitato; non a caso, sottobraccio, portava un altro ospite: il suo uovo.
    Lo aveva con sé da mesi e lo aveva coccolato in ogni modo possibile senza non troppi risultati; ora però egli iniziava a sentire colpetti e questo gli stava iniziando a far credere che fosse giunta l'ora della schiusa "Ci pensi che bello che sarà quando tu e Jolly sarete assieme come migliori amici... tipo me e Blake... o me e Erik?" propose lui, con un tono di voce allegro, ma anche un po' agitato: in fondo, ogni cosa lo agitava e certo la schiusura di un uovo in ciò non poteva essere un'eccezione.
    'Erik... arriva, presto!' pigolò, mentre questo umile narratore sperava non lo facesse impanicare come quella volta a maggio.
    RevelioGDR

    role a tema halloween u_U
     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Erik aveva ricevuto l'invito per partecipare a quella particolare iniziativa. Solitamente a nessuno era permesso assaggiare in anteprima le leccornie degli elfi per non crear situazioni di preferenze o gelosie con gli altri studenti, ma quella volta fu un eccezione. Magari stanno provando delle nuove ricette! Ecco, sì, questo spiegava tutto. Per l'occasione non si era cambiato, rimanendo con la divisa che portava fiera i colori degli ametrini, la spilla da prefetto, Coccolo sulle spalle e l'ovetto all'interno di un cestino in vimini che portava sulla mano destra. Dell'uovo fuoriusciva solo un'estremità, poiché l'altra era custodita al calduccio per mezzo di una copertina viola scuro con numerose stelline gialle.
    Una volta giunto bussò due volte alla porta della Sala da tè, poiché entrò.
    Buonasera! Non fece in tempo a terminare la frase che Coccolo prese la rincorsa per poi balzare sullo schienale di una sedia lì vicino, atterrare poi sulla seduta, scendere sul terreno e arrampicarsi su qualunque cosa l'avesse potuto condurre a Roger per arricciare una propria zampetta sulla sua coda. Jesse, sei già arrivato! Esclamò il moro, avvicinandosi a passo lesto verso di lui per poi accarezzarlo sui capelli e dargli un bacino sulla guancia. Anzi, ti saluto come piace a me! Questo voleva dire un abbraccio gigantesco. Come stai? Che fai? Hai già visto i dolci? Eh, oh, ti prego, dimmi, ci sono anche quelli a forma di zucca che sanno di zucca su un vassoio a forma di zucca? Naturalmente il moretto andava pazzo per i dolci con la zucca e le carote, ma anche quelli al cioccolato non gli dispiacevano.
    Subito dopo avrebbe fatto per guardarsi intorno. Gli elfi dove sono? Oppure siamo noi a essere arrivati in anticipo? Chiese, posando poi il cesto che conteneva l'uovo su uno dei tanti tavolini della Sala da tè.




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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Erik sarebbe arrivato?
    Accoccolandosi ad un tavolino, il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, un po' guardingo, notando altri prefetti e studenti che, evidentemente, erano lì per ragioni che a lui sfuggivano 'Forse gli stanno simpatici' si rassegnò a pensare ad un certo punto, in vero soprattutto interessato all'arrivo del suo parabatai, soprattutto ora che si stava un po' fissando sul fatto che il suo uovo potesse rompersi.
    E fortunatamente così fu: l'ametrino entrò poco dopo di lui e si diresse verso il piccolo Jesse, forse perché lo vide subito, forse perché il suo cuore tendeva sempre alla luce, o forse perché Coccolo era, tanto per cambiare, in fase Sandokan e si era lanciato verso Jesse e soprattutto verso Roger.
    "Uh!" una reazione abbastanza normale alle unghiette di Coccolo che si arrampicavano lungo il corpo dell'opalino, del resto il ragazzo era abitato ad altre misteriose e oblunghe creature, sicché allargò le braccia e si vide spuntare su una spalla il furetto "Ciao Coccolo, sei anche oggi in fase suicida?" chiese lui, educatamente, voltandosi alla ricerca dell'amico nel mentre l'animale balzava sull'altra spalla in cerca di Roger, il quale si infilò dentro la divisa del ragazzo, uscendone solo per "aggredire" alle spalle il furetto e salirgli forse in groppa.
    Loro si divertivano così, a giocare a guardie e ladri, ma a Jesse ben poco importava, specialmente in quel momento "CIAO PARABATAI!" salutò lui, festoso come un cagnolino che doveva andare da tre ore a fare i bisognini e sentiva il rumore del guinzaglio, socchiudendo gli occhi quando sentì le mani tra i capelli ed accettando di buon grado sia il bacino sia l'abbraccione "E come altro volevi salutarmi, scusa?" disse con un tenero sorriso, stringendo dolcemente l'amico nonostante la curiosa fauna che si era installata sulle sue spalle.
    Osservò con occhi quasi innamorati Erik, carezzandolo, mai sazio del legame speciale ed unico che aveva con lui "Sto bene" affermò lui, sgranando però quasi gli occhi "Cioè, uh, sì, sto bene, ma uh, il mio uovo si sta schiudendo... credo!" e fu così che tornò seduto e prese il proprio uovo, cullandolo e carezzandolo "Magari si schiude in mezzo a tutti questi dolci" propose lui, storcendo anche la bocca
    "Cioè... sarebbe bello si schiudesse... e tipo in mezzo a questa cosa ecco" pigolò, quasi imbarazzato, non convinto delle sue parole, fissando poi di colpo l'amico "Tu che ne pensi? Sarò un bravo padrone per lui?" chiese ancora, grattandosi la testa, chiaramente in panico.
    Molte domande affollavano la mente e le orecchie di Jesse, ma forse qualcuno ora stava reclamando silenzio.
    "Signori e signore, è con vero piacere che vi invitiamo a questa serata di degustazioni"
    Calò il buio più completo nella sala da tè, ma per fortuna almeno lì nessun avada kedavra fu scagliato. Un faro ad occhio di bue illuminò il capo-cuoco degli elfi, il quale, col suo alto cappello fece un inchino, fino a farlo cadere.
    Schioccò le dita e si rimise in testa il copricapo, in piedi su un tavolo, quindi si schiarì la voce "Da anni è vanto del castello avere la migliore pasticceria di tutte le scuole magiche al mondo, ma quest'anno per halloween desideriamo superarci, in gusto ed estetica, ed è per questo che abbiamo chiamato i più cari tra gli studenti, i nostri migliori clienti e quelli che da sempre ci seguono con più affetto per chiedervi il vostro più sincero parere"
    L'elfo schiccò ancora le dita e davanti a tutti i ragazzi comparvero dei cabaret di paste: in quell'occasione si trattava di bignè, tutti diversi, a forma di zucca, ognuno decorato in maniera diversa con colori che richiamavano la festa (arancio, giallo, nero): vi erano farce di cioccolato, zucca, caramello, crema pasticcera, ma anche zabaione, curcuma e cannella, in un tripudio di gusti e sapori.
    "Vi prego: assaggiate a volontà e diteci i vostri preferiti! Abbiamo bisogno di voi!"
    Jesse fissò i propri pasticcini, semplicemente a bocca aperta "Fortuna che a cena ho mangiato poco" disse lui, davanti alle dieci bignole a loro disposizione.
    Carezzò ancora il suo uovo, quindi osservò il cesto di Erik "Ehi, dici che Jolly ci sta nel tuo cestino? Sarebbe bello stessero insieme e facessero amicizia fin dal guscio... sì, insomma: loro devono stare insieme tutta la vita... come me e te... o Roger e Coccolo ecco..." propose lui, facendo spallucce e fissando speranzoso il suo parabatai, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Trattenere Coccolo era come tener a bada una mandria di Graphorn impazziti. Il furetto prese immediatamente possesso della postazione Jesse e andò alla ricerca di Roger. Erik non poté far altro che avvicinarsi con calma al suo parabatai e prendere le difese del suo famiglio. Ehi, Coccolo non è suicida. No, certo. A ogni modo il prefetto della casata più dolce di Hidenstone fu accolto a braccia aperte da un Jesse così felice da riscaldare il cuore del suo parabatai che si ritrovò a stringerlo con una tale forza da trasmettere tutto il suo calore.
    Secondo i miei calcoli non dovrebbe mancare molto anche alla schiusa del mio uovo. Praticamente li abbiamo accuditi sempre insieme e hanno ricevuto più o meno le stesse cure, quindi ci sta che magari si trovino nella stessa fase di pre-schiusa. Per chi era avvezzo al mondo dei pokémon: si sente un rumore, forse qualcosa sta per schiudersi?
    Ma comunque non farti problemi, sono certo che sarai un ottimo amico per lui. Nonostante padrone fosse il termine corretto, Erik da sempre aveva scelto deliberatamente di non usarlo. Lui per i suoi famigli sarebbe stato un amico, un maestro, un educatore, ma non un padrone. Insomma, basta vedere com'è cresciuto Roger! Ecco, io invece spero davvero di riuscir a costruire la nostra piccola famiglia felice: tu, io e i nostri quattro amichetti. Il tono era raggiante, purtroppo però venne interrotto dal capo cuoco e nella sala da tè calò il silenzio. I pasticcini che sbucarono dai cabaret erano sensazionali e le mille farciture lasciavano spazio solo all'immaginazione per quanto potessero essere buone.
    Esattamente com'era prevedibile, non appena fu dato il via degli assaggi, una grossa calca - con Erik in prima fila - corsero ad armarsi di piattino e di dolciumi. OH, SI', METTI PURE JOLLY NEL CESTINO, COPRILO ANCHE SE VUOI! Urlò, mentre il player di Erik aveva trovato un senso per dar un alto valore di rapidità di mano anche a questo pg. Riempì il suo piattino con un bignè al cioccolato, uno con curcuma e cannello, uno con la zucca e sette col caramello. Indovinate qual'era il suo preferito? Con non poco impegnò riuscì a liberarsi, raggiungendo poi il tavolo su cui aveva lasciato il cestino. Jesse, sei sopravvissuto alla calca? Uh, stavo pensando, se utilizzo l'incantesimo di appello per prendere tutti i bignè si arrabbiano più gli elfi o gli altri studenti? Quello si che era un bel quesito. Ora però bando alle ciance. Ho aspettato te per l'assaggio. Comincio con uno al caramello, di questi ne ho presi solo sette! Già, povero cucciolo affamato.





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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Coccolo era suicida o era solo euforico? Jesse non ne aveva francamente idea, del resto i suoi più cari amici erano Blake ed Erik, non esattamente due ottimi esempi di autoconservazione "Uh, fico, scusa Coccolo, non più furetto suicida" disse lui, tentando anche di carezzare il mammifero, tutto gongolante, non tanto perché l'animale non era più a rischio morte improvvisa tipo i bambini nella culla per la SIDS, ma perché Erik non pareva più avere quel genere di paure 'Sono felice abbia così fiducia nel suo famiglio: se lo meritano' pensava infatti, come al solito godendo di felicità riflessa: siccome Erik stava bene, anche lui stava bene.
    Forse anche per cose come quella erano perfetti come parabatai, sorvolando sul fatto che Jesse si piegasse ed adattasse a tutti gli abbracci caldi e melensi dell'amico, reggendo anche le sue più alte pressioni (non a caso farmava Resistenza!).
    Lasciò che Coccolo e Roger giocassero a guardia e ladri sul suo corpo, nel mentre lui a volte rabbrividiva per un po' di solletico, prendendo posto e scoprendo come le sue ansie e gioie fossero comuni a quelle dell'altro, giacché anche Erik pareva essere in dirittura di arrivo col suo uovo, cosa che lo rese assolutamente raggiante.
    "MA E' FANTASTICO!" schizzò lui in piedi sbiancando "COCCOLO, ROGER: TUTTO BENE?" chiese ai due, essendosi mosso troppo bruscamente. I due erano ancora saldamente attaccati al suo corpo e Roger protestò solo scagliando la sua lingua contro la faccia di Jesse, poi tornò a farsi gli affaracci suoi.
    "Bleah, che schifo!" protestò lui, tornando a sedersi, carezzandosi la guancia nel mentre Erik cercava di rassicurarlo su come sarebbe stato un buon amico anche per il nuovo venuto, riuscendoci fino ad un certo punto. Lanciò uno sguardo al camaleonte, ma sorrise comunque, specialmente quando anche Erik mosse le proprie perplessità "Non saranno mai soli... e questo... è già tantissimo, non trovi? E poi siamo simpatici: sono sicuro che saranno felici!" ridacchiò, portandosi le mani dietro la nuca, lentamente, per non disturbare eccessivamente i due animali.
    Chiacchierarono del più e del meno, ma poi altri esseri entrarono in scena: gli elfi, coi loro dolci "uh, fic-- ah!" manco il tempo di realizzare che non solo s'era generata una calca, ma Erik era schizzato via alla velocità della luce.
    Anche lui si alzò, posò l'uovo di Jolly nel cestino, lo carezzò con affetto e quindi si avviò con calma verso i dolci "Roger, saltami sul braccio" disse al famiglio, portandoselo sulla mano ed allungandolo poi in avanti, tra due ragazze "Attenzione, passaggio di lucertola!" disse poi, mentre queste squittivano e schizzavano via, liberando il passaggio al castano, che così poté reclamare il proprio bottino e tornare quindi al tavolo.
    Si sedette e sorrise all'altro, sgranando poi gli occhi alla vista di ciò che l'altro aveva arraffato, dimostrando di avere verosimilmente un +15 al rubare "Uh, si potevano prendere più pasticcini per ogni tipo?" chiese lui, sveglio come un'aquila impagliata, osservando l'altro con enormi occhi, anche se a volte osservava più i loro piattini "Dici... che gli elfi si offenderanno? Dovrei chiedere il bis o fare un altro..." giro? Sì, il concetto era quello, ma aveva appena messo in bocca la farcia di zucca, restando senza parole.
    "Non... ho ben capito cosa sia... zucca? Ma... cavolo... ne voglio... dieci... dodici... tutti!" esclamò lui, facendo poi rapidamente delle foto da mandare a sua madre, che in fondo era una foodblogger anche.
    "Mh... sì, non credo sia carino fare Accio... però... possiamo fare il bis..." e fu così che si buttò in bocca rapidamente un altro paio di pasticcini a caso e si alzò, fiondandosi ancora al bouffet e tornando con quattro pasticcini per tipo, ovviamente da dividersi con l'altro.
    "Siamo prefetti e siamo allenati e in forma: noi possiamo!" disse lui, prendendo uno di quelli al caramello e gettandoselo in gola, tutto goduto.
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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Erik trattava i propri animali domestici come i suoi amici: ogni giorno gli faceva visita per sapere come stavano, dava loro un sacco di attenzioni e, perché no, anche la loro dose di coccole giornaliere. Esatto e non solo siamo simpatici, ma ci prendiamo cura di loro. Cioè, non so tu di preciso come ti prendi cura di Roger, ma spesso e volentieri pettino il pelo di Coccolo con la sua spazzolina arcobaleno e d'inverno hai la tua sciarpina di tassorosso, non è vero piccolo Coccolo? Il furetto emise un verso simile a quelle dei gatti quando facevano le fusa e ciò avvenne anche quando l'opale si rivolse a lui.
    A ogni modo i due prefetti erano lì per una ragione: assaggiare i dolciumi per Halloween, così prima di tornare al tavolo andarono a procacciarsi il cibo. I piatti che avevano riempito erano profondamente diversi tra loro: quello di Erik era estremamente abbondante, mentre quello di Jesse molto più sobrio e caratterizzato da un dolciume di ogni tipo. Ma non penso abbiano preparato i dolci contati. Affermò il licantropo, sperando che ciò potesse giustificare il suo prenderne sette solo al caramello. Se Erik aveva trovato la sua passione nei dolcetti più dolci sul bancone, Jesse rimase stregato da quelli con la zucca. Mah, non saprei, se io fossi un elfo sarei più che felice di offrire un bis se richiesto. Evidentemente non aveva idea di cosa volesse dire offrire da mangiare a un branco di studenti affamati. In quel preciso istante notò però qualcosa muoversi dal proprio cestino. JESSE, LE UOVA! Gridò, indicandole. Le aveva visto muoversi, ne era certo! Ti prego, Merlino, fa che nasca una creatura pacifica, vivace e solare! Io le vorrò bene e la tratterò come se fosse parte della mia famiglia. Coccolo anche non vede l'ora di far nuovi amici, quindi, ti prego ancora una volta, fa che nasca una creatura sana e coccolosa!



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    Gli Snasi
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    SodH



    Per una volta Erik ci aveva visto lungo. Dal cestino in vimini qualcosa si stava muovendo e quel qualcosa proveniva dalla parte che la copertina stava procedendo. Le uova di entrambi si mossero di un poco. Osservandole bene, i due giovanotti le avrebbero viste muoversi di nuovo, finché sulla superficie alta non si cominciarono a formare alcune sottili crepe, diventando poi sempre più evidenti fino a formare dei veri e propri buchi.
    Dai fori posti in alto sbucarono due testoline. Le creature si guardarono e a occhi e croce parevano due gocce d'acqua se non fosse stato per il loro colore. Quasi all'unisono i due musetti verso i loro proprietari, i quali li avrebbero potuti riconoscere come due cuccioli di chocobo.
    Quello di Jesse era di un insolito colore rosato, mentre quello di Erik era caratterizzato da un improbabile lilla. Al di là del colore, oltre all'aspetto, le due creature furono simili anche nella reazione: emisero un verso molto acuto e rapidamente i loro occhi divennero lucidi. Probabilmente avevano fase e sicuramente il luogo affollato e rumoroso sicuramente non li aiutava ad ambientarsi al meglio.

    Note sugli esemplari:
    - Solitamente i chocobo si cibano di alcuni insetti, ma vanno letteralmente ghiotti di Erba Ghisal (un particolare tipo di erba che cresce unicamente a Denrise e nei luoghi di alta montagna). Oltre a ciò Jesse scoprirà col tempo che il suo Chocobo amerà in particolar modo i frutti rossi, mentre quello di Erik le carote.
    - I chocobo sono creature estremamente fedeli, ciò nonostante con estrema difficoltà tendono a eseguire un ordine che non è stato imposto dal loro padrone. Il chobo di Jesse, infatti, in quel caso tenderà chinare il capo e osservare con aria vagamente confusa, mentre quello di Erik agirà in maniera contraria rispetto a cosa verrà chiesto.
    - Entrambi gli esemplari amano correre all'aria aperta e farli abituare a ricoprire grandi distanze sarà fondamentale nel corso della loro crescita. Si dice che un chocobo tenuto per troppo tempo in luoghi chiusi o in recinti possa incattivirli anche nei confronti del loro padrone.


     
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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Jesse mangiava pane e ansia, un po' come Erik, non a caso si erano scelti come parabatai: in realtà non erano costantemente in ansia e forse il loro segreto, la loro forza, era proprio quella di ansiarsi per cose diverse, al fine di potersi calmare vicendevolmente.
    Quella volta, toccava ad Erik placare l'altro e lo fece col suo solito ottimismo, che lo spingeva a credere tutto il mondo un posto fantastico pieno di persone fantastiche (spacciatori inclusi) "Sì... forse hai ragione..." che per l'aspirante marine equivaleva ad un , semplicemente reso ipotetico perché si trattava di un complimento, e il ragazzo non accettava mai complimenti sulla sua persona, d'istinto. Sorrise al moretto, poi storse la bocca "Mi spazzola arcobaleno... beh Roger è multicolor... forse gliene serve una: ehi Roger, vuoi una spazzla arcobaleno?" chiese al proprio famiglio, che intanto si stava ancora rincorrendo con Coccolo; alle parole del suo padrone si fermò, quasi ghiacciato, ruotò l'occhio destro fino ad osservarlo poi di colpo ruotò la testa ed estese la lingua fino a prendergli la punta del naso.
    "Bleah, che schifo!" si ritrasse lui, inorridito "Lo prendo per un no..." borbottò poi, forse un po' offeso che un animale senza peli, ma con squame, non volesse una spazzola.
    Lasciò perdere Roger, quindi si grattò il naso per tornare a vedere Erik, il quale ben presto si diede alla macchia per l'assalto alla diligenza ehm dolci: tornò con qualsiasi cosa, praticamente con tutto il tavolo, in netta contrapposizione con la sobrietà di Jesse, cosa che i due non mancarono di notare.
    "Uh... hai ragione... sono elfi... hanno sempre il bis pronto, sennò poi... si picchiano da soli" rifletté lui, dimentico di come quella fosse solo una dimostrazione e fosse ragionevole pensare che i dolci fossero in quantità più limitata.
    Ognuno addentò i dolci che più lo interessavano, ma ben presto le loro attenzioni furono catalizzare da ben altro "MERLINO, LO VEDO!" fu Erik a dare l'allarme, anche se, almeno, quella volta, non aveva gridato di aver avvistato gli alieni.
    Jesse schizzò in piedi accanto alla cesta, chinandosi ad osservare da vicino cosa stesse succedendo, cosa stesse uscendo dal suo uovo "Dai Jolly: sono qui, ti aspetto, dai... ci sono anche i dolci!" propose lui, ben sapendo come non si dovesse disturbare un cucciolo che usciva da un uovo, dovendosela cavare da solo, se non si volevano far danni.
    Rimase lì a fremere, lanciando sguardi ansiati al suo parabatai, balzando un piedi quando emerse la testa "Wah!" disse infatti, salvo poi rigettarsi sulle ginocchia, per avvicinarsi ancora di più "E'... un uccellino!" fece notare lui "E' un pulcino!" precisò poi all'altro, osservando il becco e il piumaggio bagnato e roseo, man mano che il bipede si liberava dal guscio e rivolgeva le sue attenzioni al primo umano che incrociava, emettendo il suo caratteristico verso, anche se più pigolante.
    "Jolly!" esterrefatto, l'aspirante marine, tremolante, allungò le mani, cercando di farvici salire sopra il pulcino "Ciao... benvenuto... sono Jesse... e mi prenderò cura di te... lui... lui è Roger, e sarà tuo amico" il camaleonte era sulla spalla del ragazzo che osservava perplesso la scena, forse non troppo interessato, in vero. Però non si muoveva, non allungava la lingua: osservava e basta, e se Jesse lo conosceva bene, voleva dire che fosse comunque colpito.
    "Lui... lui è il mio parabatai, è Erik... e questo è Coccolo... e questo... credo sia... sì insomma, penso sia tuo fratello"
    Quasi con le lacrime agli occhi, il ragazzo portò al petto il pulcino, incapace di separarsi da lui. Aggirò il tavolo ed andò da Erik in cerca di un abbraccio "Ce l'abbiamo fatta: sono nati insieme... solo... secondo te sono mashci o femmine... e... sono chocobo o sono... boh, struzzi?" pigolò lui, tutto felice, nel mentre nella sala si generava un boato di applausi per la lieta novella, con tutte le ragazze che correvano a vedere i pulcini con occhi a cuoricino.
    Persino gli elfi parevano colpiti "Dei cuccioli, che bella cosa: lasciate che vi facciamo i nostri più sentiti auguri!" e fu così che sul tavolo dei ragazzi, tutta per loro,comparve una torta a forma di zucca, fatta di pan di spagna, cioccolato e caramello.
    "Wow..." fu il suo unico commento, cercando ancora di stringere con una mano le spalle dell'amico mente con l'altra sorreggeva il pulcino "G-grazie" disse infine, andandosi a sedere, un po' rosso in viso, tagliando alcune fette, soprattutto ad uso dell'amico.
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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Non stava sognando, Erik ci aveva visto giusto. L'ovetto riposto con cura all'interno del cestino in vimini si era mosso e lo fece ancora e ancora. Stanno nascendo, Jesse, stanno nascendo! La voce era a tratti emozionata mentre a seguito di un colpettino la testolina della creatura fuoriuscì dal proprio guscio e lo sguardo del piccolo rapace venne rivolto su Erik. Ma è un pulcino bellissimo! Ed è lilla! Sulle labbra dell'ametrino si dipinse un sorriso intenerito e senza poterne far a meno si avvicinò al cestino e dopo di Jesse proseguì con le presentazioni. ohi ohi, credo che sia bisogno di un nome diverso da quello a cui avevo pensato: da oggi ti chiamerò Piuma! Piuma, io sono Erik e il nostro furetto è Coccolo. Fece le presentazioni anche per quanto riguardava il gruppo di animali di Jesse. Siamo tutti una grande famiglia e in famiglia ci si vuole un mondo di bene! Esclamò, facendo poi cenno a un elfo di avvicinarsi. Gentilissimo elfo, posso chiederle un favoruccio? Questi due cuccioli sono appena nati, per caso avete un po' di frutta che vi avanza? Posso passare anche io a prenderla nelle cucine e già che ci sono vi faccio i complimenti per i dolcetti, erano tutti buonissimi! Attese con calma una risposta che non tardò ad arrivare. Nessun problema, tanto i dolci li avete già assaggiati e siamo felici dei vostri commenti positivi. Se volete potete andare subito, giù troverete Guercia, dovrebbe avere un po' di mele e banane. Oppure della verdura se preferite.
    Il sorriso di Erik si allargò a trentadue denti, così riprese l'audace Coccolo dal corpo di Jesse in modo tale che potesse raggiungere le proprie spalle, dopodiché impugnò il cestino con entrambe le uova. Amicone, noi ci siamo saziati, ora direi che è il momento di pensare a loro due! Magari potremo tagliargli le mele a forma di pipistrello, così potranno festeggiare halloween in anticipo anche loro! A parer suo era una splendida idea, così i due fecero per abbandonare la stanza e dirigersi verso le cucine.




    RevelioGDR
     
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