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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueLa guardava da ore, ma non era mai certa di dove potesse essere definitivamente il suo posto.
Erano almeno cinque volte che spostava quel regalo che aveva ricevuto la sera prima: una rosa molto particolare, sembrava essere stata incastrata nel tempo. Una rosa che non sarebbe mai invecchiata, mai appassita di un rosso molto forte, quasi come i suoi stessi capelli e intorno volteggiavano delle lucine magiche che parevano quasi delle lucciole.
Era davvero affascinante, ma non riusciva a decidere dove metterla. La guardava pensierosa e sbuffava spesso, prendendo la teca e spostandola in un altro posto.
Adesso era posizionata in un angolo del bancone e Luke rideva sotto i baffi per l'indecisione della ragazza «Se non la smetti diventerai il primo a provare la sala torture, Luke.» - una minaccia fatta col sorriso, a cui il ragazzo rispose sollevando il dito medio.
Alyce prese uno sgabello e si piazzò a qualche metro di distanza dalla rosa, così da poterla vedere da lontano, ma standoci comune davanti.
Giocava con il piede ticchettando il decolté nero con le catenelle che lo decoravano, sul parquette del locale.
Indosso aveva qualcosa di decisamente particolare, con cui aveva deciso di presentarsi a lavoro, come se quell'apertura del giorno prima, l'avesse spronata ad indossare delle vesti decisamente diverse dal solito, almeno quando lavorava: una gonna stretta sui fianchi, che portava un velo dietro e rimaneva aperta sul davanti, dove mostrava una culotte di pizzo nero e delle autoregenti di velo nero. Sopra aveva un corsetto - anch'esso di pizzo - che si legava attorno al collo con un collare largo almeno tre dita, di un cangiante verde smeraldo che dava sul nero [x].
Era decisamente un abbigliamento appariscente, come d'altronde tutto quello che circondava la ragazza, ma lo portava con una certa leggerezza che sembrava stesse indossando un paio di jeans e una t-shirt semplicissima.
«O forse devo metterlo su una mensola lì in alto?» - sollevò lo sguardo, ignorando Luke che ancora se la rideva per l'indecisione della donna.
«Non decideremo mai dove metterla.
A me non piace.
E' molto carina, invero, e poi è stato un gesto così gentile.
Buttiamola a terra e vediamo che succede.
Ma che dici! Dobbiamo tenerla con cura, star attente che non si rompa.» - Aly scosse il capo, cercando di far zittire quelle stupide vocine, quindi balzò in piedi dallo sgabello, facendo sussultare appena anche Luke «Tranquillo, non è ora che devi aver paura.» - ghignò appena, quindi tornò vicino alla rosa, poggiando il mento sul bancone e guardandola sorridente «Luke, visto che non ti rendi utile a posizionare questa rosa, fammi qualcosa da bere.» - chiese gentilmente al barman, senza nemmeno guardarlo.©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueAh, le sorprese. Che cose divertenti e romantiche, nevvero? Quasi fuori dall'ordinario e quasi aspettate da ogni ragazza, a discapito del loro reale significato. Alyce, però, era fuori da ogni regola: lei non sognava il principe azzurro che la portasse in salvo dal drago cattivo; non cercava l'amore eterno che l'avrebbe portata all'altare (anche perché era certa che sarebbe finita come i suoi genitori, a lanciarsi piatti ogni qualvolta uno dei due incontrava l'altro). Lei non pretendeva nemmeno le sorprese anche perché, a dirla tutta, non sapeva come reagire a queste dal momento che non era molto brava a gestire le sue emozioni.
Il Rouge era chiuso al pubblico e lei si stava concentrando su quella rosa anche troppo, quasi come ne fosse ammaliata, non aveva necessità di fare altro, visto che il suo staff era bravo a fare il proprio lavoro (e lei lo era stata a sceglierli), quindi poteva continuare a spostare quella rosa mille e mille volte.
Seduta su quello sgabello, sbuffava di tanto in tanto, inclinando il capo prima a destra e poi a sinistra.
Sentì Rick gridare «Hm?» - poi scrollò le spalle e pensò che stessero ancora giocando come due idioti a guardia e ladro.
Alle sue spalle, il gorilla volò e la sola cosa che Alyce fece, senza nemmeno voltarsi fu sgridare il buttafuori «Rick, per favore, potete fare meno casino?» - l'incantesimo del docente, non era stato sentito, a causa del rumore dei bicchieri che il povero Luke faceva mentre sistemava il bancone, oltre al fatto che il borbottare ad altavoce dei due buttafuori che volevano fermare Brian, era talmente alto che aveva coperto quel magistrale stupeficium.
Se solo se ne fosse accorta prima, se solo avesse prestato più attenzione, forse non avrebbe quasi rischiato di cadere dallo sgabello al sentire la voce di Brian alle sue spalle.
Sobbalzò un po' troppo, tenendosi al bancone e rimettendo il suo sedere comodamente sullo sgabello dopo aver ritrovato l'equilibrio, quindi lo smeraldo - stupito e allargato - si posò sul volto del docente.
Schiuse le labbra per dire qualcosa, ma non uscì niente. Era rimasta quasi imbambolata dall'apparizione dell'Oscuro Signoredocente che non sapeva come reagire.
Si era voltata verso di lui, che adesso stava spiegando la sua presenza lì. Nel mentre, Luke, vedendo la rossa così imbambolata aveva riempito un bicchiere di acqua ed era veramente pronto a lanciarlo verso la ragazza, se lei non avesse alzato il dito indice verso di lui e approfittando della pausa sospiro di Brian lo lapidò con un «Ti distruggo.» - davvero poco promettente.
Luke rise strafottente e si rimise a lucidare i bicchieri, mentre la recluta dell'Acromantula tornò al docente.
Adesso aveva ripreso un attimino conoscenza «Immagino che tu sia stato abbastanza convincente e che loro abbiano scodinzolato tranquillamente, allontanandosi.» - ghignò appena, pensando a quanto sarebbe stato divertente abbaiare contro quei pivellini dello spaccio. «Hm? Una cosa?» - le sorprese non erano finite, a quanto sembrava e pareva proprio che Brian si fosse messo d'impegno, oggi, a voler stupire Alyce «Cosa mi hai portato?» - balzò giù dallo sgabello, quindi, tentando di avvicinarsi al ragazzo, arrivando a pochi centimetri dal suo petto per spiare se avesse qualcosa dietro le spalle, proprio come fanno le bambine quando qualcuno comunica loro di avere una sorpresa per loro «Daiii» - miagolò appena, osservandolo dal basso, vista la differenza d'altezza tra loro, con quegli occhi smeraldo che si addolcirono felini e predatori «Cosa mi hai portato, Brian?!» - voleva saperlo a tutti i costi e avrebbe perquisito il docente molto volentieri, era chiaro, per trovare quel che lui aveva portato (sì, solo per quello eh!)
Si morse il labbro, continuando a guardare Brian, quasi in trepidante attesa di sapere cosa avesse per lei, lo ascoltò ancora per poi riportare l'attenzione sulla rosa notata da Brian e quasi dimenticata da Alyce all'apparizione del docente «Non è stupenda?! Me l'ha data quel ragazzo che è svenuto dopo la roulette...Nick.» - la osservò ancora, sorridendo appena «Esatto, me l'ha data quando sono andata a controllare che stesse bene, nella stanza dove Rock l'aveva portato. Si era risvegliato e tra un dire e l'altro mi ha detto che aveva questa per me.» - tornò con lo smeraldo su Brian, quindi mosse appena la punta del naso.
In quel momento, Rick, ritornato in piedi dopo lo stupeficium, si avvicinò ai due «Signorina, questo tizio ha app---» - Alyce si voltò in sua direzione e poi tornò su Brian «Sei stato tu a fare tutto quel chiasso prima?» - voleva rimanere seria, ma non ce la fece e rise divertita dall'idea di Rick sobbalzato da Brian che era esattamente la metà nella corporatura «Rick, credo che tu abbia capito che è inutile fermarlo. Lui può entrare a qualsiasi ora, non preoccupatevi. E... vai a sistemare quello che hai combinato» - gli indicò un paio di cose cadute in seguito al suo urto, quindi il povero gorilla sospirò affranto e andò via «Allora? Cosa. Mi. Hai. Portato?» - ad ogni parola, si avvicinava sempre di più e tentò di alzarsi sulle punte per provare a mordergli il labbro, così senza pensarci un attimo di più, impulsiva e folle come sempre.©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueIl fatto era che Alyce, in quei panni da proprietaria, ci si trovava alla perfezione. Forse era il fatto che avesse quel briciolo di potere che la scuoteva dall'interno, o il pensare che quello che aveva era totalmente suo, costruito come le piaceva e come aveva sempre voluto. E poi, si sentiva davvero utile a far ubriacare e divertire i suoi clienti, che questo non aveva eguali. Il povero Rick, insieme al gemello gorilla, aveva sopportato ben altro di quello che Alyce aveva appena detto loro. Alla fine, era stata anche abbastanza gentile.
Ora, però, la sua attenzione era totalmente dedicata al docente che le aveva fatto una sorpresa inaspettata, portandole anche qualcosa che non aveva idea di cosa fosse.
Alyce, che era una maestra nel gestire le emozioni, fremeva dalla voglia di conoscere l'oggetto del mistero che Brian aveva con sé, ma era anche interessata al controllo della zona, che lo stesso ragazzo aveva riportato sotto il proprio dominio.
Quando accennò al mutilamento, Alyce sobbalzò, facendo illuminare quello smeraldo incastonato nel viso di porcellana «Io credo che in fondo, abbiano una certa passione per il masochismo e che vogliano provare sempre emozioni nuove.» - chiaramente, nella sua testa, questo era sacrosanto e non poteva vedere altre spiegazioni a quella passione di essere terrorizzati.
Quando Brian richiamò la valigetta, Alyce si fece appena appena indietro, così da non beccarsela in faccia. Aggrottò la fronte riconoscendo per un attimo quel contenitore «Mi hai portato dei pezzi degli spacciatori?» - disse, battendo le mani tra loro, come una bambina che non stava nella pelle per quel favoloso regalo «Oppure un orecchio? Un occhio? No, aspetta, la lingua!» - sì, non era decisamente normale credere che il ragazzo dietro cui moriva, gli portasse quaclosa come un pezzo di un ragazzino, per conquistare il suo cuore.
Era lì a guardare mentre cercava il regalo, spiegando com'era arrivata quella rosa sul bancone del Rouge. Scrollò le spalle «Sì, è stato davvero carino da parte sua portarmi questa rosa. Solo che non trovo un posto dove metterla, tu che dici?» - domandò muovendo la punta del naso a destra e sinistra, mentre lo smeraldo tornava su Brian.
Quando il dono fu trovato, Alyce saltò appena e lo guardò con un sorriso smagliante. Quando tra le mani le arrivò quel cofanetto, la gola si seccò per un breve istante e le mani le tremarono appena.
Era una sensazione strana, che Alyce riportò subito alla troppa sobrietà che stava vivendo in quella giornata così particolare e non al fatto che potesse essere un'emozione dovuta all'aver ricevuto quel pacchetto. Rimase a guardarlo per un tempo abbastanza lungo e quasi come se rinvenisse da un sonno profondo «Ah. Devo aprirlo. Sì.» - certo, era veramente brava a gestire tutte quelle emozioni insieme, nevvero?
Sollevò il coperchio del cofanetto e quando vide ciò che vi era dentro, le si fermò il fiato per troppo tempo che dovette aprire e chiudere la bocca più volte, senza nulla dire, per riprendere un po' di lucidità «Per Morgana.» - mormorò senza aver ritrovato totalmente la sua voce «Io, cioè...» - poggiò la scatoletta sul bancone, accanto alla rosa, cercando di togliere il pendente per afferrarlo tra le mani. Non si rese conto di quanto le guance le si fossero colorate della stessa tonalità di quel rubino, mentre continuava a specchiarcisi dentro. In quel momento si sentiva come se Diabolik avesse regalato ad Eva il diamante più prezioso che lui stesso aveva rubato con le sue mani.
Sentì la sua voce mentre si mordeva il labbro, incerta della strana sensazione che sentiva alla bocca dello stomaco. Quella domanda appena appena sussurrata, la riportò alla realtà. Annuì appena, senza esser sicura di quello che doveva dire, a lei non arrivavano mai regali, soprattutto di quel tipo, quindi tutto quello che sentiva era troppo strano per essere catalogato dalla sua testa folle «E'... è... stupenda...» - il tono le si strozzò in gola, come se non fosse abituata a tutta quell'attenzione che Brian le stava dando. Si spostò i capelli di lato, afferrando la fiamma rossa che aveva lasciato ribelle e facendo in modo che questa scoprisse la pelle candida del suo collo, poi avvicinò la collana a Brian e «Puoi...?» - non riuscì a terminare la frase, come se fosse tutto troppo normale per quel a cui era abituata. Si sarebbe voltata di spalle, lasciando che il ragazzo le mettesse la collana, se avesse accettato di aiutarla, quindi a cose fatte avrebbe afferrato il pendente tra le dita e lo avrebbe guardato ancora un po', mentre si voltava verso di lui «Ma non è tutto così strano? Dai, tu sei arrivato qui. Hai schiantato Rick - wow che schianto - e poi mi hai dato questa. Ok, sto cercando di elaborare la cosa, ma in realtà non ci riesco e... » - gesticolava e farneticava, di nuovo, con un sorriso quasi folle sul volto «... e non ho nemmeno bevuto un goccio di alcol! E' tutto così estremamente fuori dalle regole!» - certo, perché in realtà era tutto così normale, a dire il vero (eccezione per lo schiantesimo di Brian--- o forse no?!).
Impetuosa come sempre, si sarebbe lanciata per buttare le braccia al collo di Brian, tirando su una gamba e piegandola verso l'alto «Ti sei meritato anche tu una sorpresa.» - disse, con un sussurro perverso all'orecchio del ragazzo. E se glielo avesse concesso, lo avrebbe tirato per il polso «Luke, se mi cercano, dì che ... tornassero domani.» - disse frettolosa, mentre trasportava il docente al piano sotterraneo.
«Non ho avuto il tempo di mostrarti una parte del locale. C'era troppa gente l'altra sera ed è una cosa speciale per essere vista da molti. E soprattutto... non hanno l'accesso in molti.» - continuava a camminare con lui, volgendo le spalle alla strada da percorrere, perché ormai la conosceva a memoria.
Arrivata davanti alla porta in ferro, avrebbe allargato un braccio mostrandola e «A te l'onore.» - lo smeraldo vibrava di adrenalina mentre se il docente avesse aperto la stanza, vi avrebbe trovato un vero spazio dedicato alle torture. Sì, non era così romantico?©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueQuella serata, per Alyce, era diventata un groviglio di emozioni dalla quale probabilmente non ne sarebbe uscita vincitrice. Lei che non sapeva gestire benissimo i propri sentimenti emotivi, non sapeva come esporre la felicità di vedere Brian lì; adesso si trovava a fare i conti anche con un regalo che non si aspettava minimamente. Insomma, Brian sapeva certamente come stupirla, ma allo stesso tempo tentava di ucciderla molto facilmente.
Già, sul serio voleva parti di cadavere invece di quello che Brian le aveva portato? Alyce sgranò le iridi smeraldo, sentendosi un po' a disagio per quella domanda, quindi scosse la testa ridendo appena.
Quando Alyce aprì il pacchetto, si sentì quasi indifesa davanti al docente, sembrava aver colpito la rossa in un punto debole che adesso stava svelando: le sorprese. Lo stupore sul viso della ragazza era tale da aver perso più di qualche respiro nel vedere cosa le avesse portato. Se in quel momento Brian le avesse chiesto di strapparsi il cuore dal petto e metterlo sul bancone, probabilmente lo avrebbe fatto, presa com'era dall'inaspettata emozione che stava provando. Ogni parola che potesse dire, non avrebbe reso giustizia a quello che veramente aveva acceso quel regalo. Quando ritornò in sé, non attese un attimo di più, prima di indossare quel gioiello e chiese un aiuto al ragazzo. Un aiuto che sembrò rompere per qualche istante quella tensione che Alyce provava nel tornado di emozioni che sentiva, tuttavia Brian aveva davvero deciso di giocare sporco, quella sera e ci stava riuscendo benissimo. Fermò il suo dire, quando il calore del respiro e delle labbra di Brian sfiorarono la pelle del collo. Un brivido le percorse la schiena, mentre gli occhi si chiusero istantaneamente, come se privandosi della vista, si sarebbe potuta godere quel bacio che non si aspettava.
Doveva riprendere il controllo della sua già poca sanità mentale, quindi staccare per un attimo quel contatto fisico che la stava confondendo, fu un toccasana.
«Ah ahn. Non potevo mica mostrarla a tutti.» - disse mordendosi il labbro.
Quando Brian varcò la soglia, fu Alyce a puntare lo sguardo smeraldo sul volto del docente, per vedere quanto quella stanza lo avesse stupito e quanto l'avesse lasciato senza parole.
Chiuse la porta alle loro spalle notando soddisfatta l'iniziale mancanza di parole di Ensor. Sì, questa volta era stata lei a lasciarlo di stucco. Annuì alla sua affermazione «E' completamente insonorizzata, chi è lì fuori non saprà mai cosa succede qui dentro.» - la sua voce calò di qualche tono, quasi come un sibilo, con un ghigno divertito sul volto.
Quando le iridi di Alyce incrociarono di nuovo quelle di Brian, fu come se la rossa non potesse fare a meno di avanzare in sua direzione. Il sopracciglio sinistro si sollevò a quelle parole, osservando il fisico del docente. La lingua saettò a bagnare le labbra, quasi come se stesse pregustando il sapore di quel corpo che stava desiderando.
Tagliò lo spazio che li divideva, azzerando completamente le distanze. Le mani della rossa cercarono di sfiorare appena con la punta delle unghie, quel petto nudo, mordendosi il labbro inferiore «Interessante. Sentiamo, allora: quale delle fantasie vorresti esaudire per prima?» - sussurrò al suo orecchio, se le avesse permesso di avvicinarsi fin lì. Dopo quel sussurrò, infatti, avrebbe morso appena il lobo, mentre la mano avrebbe tracciato, con l'unghia, fino al limitare del suo pantalone. Il ghigno perverso sul suo volto si era acceso.©.