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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueUno di quei giorni caldi, ma veramente caldi, che Alyce non sopportava nemmeno la presenza del suo stesso respiro, figurarsi quello degli altri: questo era il giorno in cui stava vivendo oggi. Un giorno di agosto che pareva non avere mai fine, soprattutto se l'inizio della giornata era la notte, la quale era molto lunga, soprattutto quando la si passava a lavorare.
Tuttavia, Alyce aveva un lavoro che non le dispiaceva per niente, doveva ammetterlo: alcol, sesso e tanto altro giravano nel suo locale, talvolta con dei clienti un po' particolari, ma pur sempre dei clienti che pagavano e da quando gestiva il Rouge le sue economie avevano visto delle cifrette a dir poco divertenti. Senza contare che molti erano i passaggi dell'Acromantula che aveva trovato nel Rouge un posto dove poter stare, senza troppo preoccuparsi di essere scoperti. Insomma, la maggior parte dello Staff di quel posto aveva un legame con l'attività criminale, ma lì, nessuno si rendeva conto di quanto questo girasse intorno al locale.
Lei era in una delle sue stanze preferite, quella sotterranea dove spesso aveva voglia di portarci qualcuno anche solo per il gusto di divertirsi, ma dove ancora non aveva fatto metter piede a nessuna innocua vittima. Stava pulendo l'attrezzatura quando la porta si spalancò e «Alyce, mi sa che di sopra abbiamo dei problemi...» - la ragazza dalla pelle ebano fece segnò si sopra, corrucciando appena le labbra, con il suo corpo perfetto che sembrava non voler tornare più dov'era prima. Alyce spostò il suo sguardo smeraldo sulla donna, quindi sbuffò, mentre una ciocca rossa, ribelle, le scendeva davanti al volto e lei lo soffiava via «Silene, la vita è fatta di problemi, ma non per questo io vengo da te a lamentarmi, non credi?» - la prosti-cameriera sollevò gli occhi al soffitto e sbuffò «Intendo un vero problema: un auror. Vuole parlare con te.» - beh, quello sì che poteva essere un problema.
Alyce sgranò gli occhi, con quel luccichio che faceva intendere quanto quella fosse la scarica di adrenalina che aspettasse per risollevare quella giornata «Questo è interessante...» - sibilò come un cobra che ha trovato la sua preda, quindi superò a passi svelti la ragazza, lasciandola giù e con in mano la pezza con cui stava pulendo la stanza e risalì al piano della Hall
«Finiremo per combinare guai.
No, adesso ci divertiamo un pochino.
Nono, sono sicura che adesso combineremo un gran casino.
Sei una noia mortale.
Tu sei una pazza, invece.
Tu dici?» - le voci della rossa stavano discutendo come sempre, mentre avanzava nel percorso che la portava dall'auror.
Rick e Rock erano rimasti nei pressi dell'auror, con le braccia incrociate a controllare che tutto andasse per il meglio, quando arrivò alle loro spalle, Alyce «Riposo ragazzi, va tutto bene.» - le mani affusolate accarezzarono le spalle dei due uomini, mentre si aprivano a sipario per far passare la ragazza.
Xander si sarebbe trovato davanti Alyce in tutto in suo splendore: un top molto corto di pizzo nero, che lasciava scoperte le spalle e una buona parte di petto, le spalline scese e la pancia, sotto una minigonna a tubino, con uno spacco legato da dei nastri neri, dove si intravedeva il filo sottile dell'intimo, anch'esso nero di pizzo [x]. Ai piedi un paio di scarpe nere col tacco, che alla caviglia avevano una catena e tante altre corte che scendevano sul tallone. Guardò il distintivo cacciato e poi risalì lentamente agli occhi ghiaccio dell'auror, sorrise appena al suo presentarsi e annuì con il capo. Quando il ragazzo si avvicinò, lei rimase impassibile, come a voler dimostrare che non avesse alcun timore, né alcunché da nascondere.
Quando Alyce capì quello che l'auror stesse chiedendo, quasi un ghignò le si disegnò sul volto da bambolina «Una richiesta davvero interessante, signor Olwen.» - mosse appena il naso, non le piaceva dover mantenere una certa calma, ma la posizione che ricopriva lì dentro era pur sempre rispettabile e per fare andare avanti la baracca doveva pur sempre metterci del suo meglio. Fece segno all'uomo di seguirlo, quindi sollevò una mano verso il bancone e alzò due dita, ad indicare il numero due, mentre si accomodava insieme all'auror presso uno dei morbidi divanetti poco più in là. Erano da soli, la privacy era il must di quel posto, quindi Alyce si mise comoda e accavallò una gamba che si scoprì appena nel movimento «Venga le offro da bere, nel frattempo... sono piuttosto curiosa di sapere cosa lei stia cercando, realmente. Insomma, qui si viene per molti motivi e...» - lo guardò di nuovo, con lo smeraldo che brillava d'interesse «... mi sembra molto stanco e provato, potrei solo immaginare cosa le possa servire, ma non vorrei azzardare troppo... avanti, mi dica. Potrei trovare una soluzione ai suoi problemi nel minor tempo possibile.» - un sibilo incantatore, dal tono basso e caldo, mentre attese che il ragazzo facesse la sua mossa. Voleva essere sicura che quell'auror non fosse venuto lì a crearle problemi
«Finiremo in galera.
Un auror ci manca nella lista dei trofei.
Ma cosa dici! E' pericoloso.
Non mi pare poi così nocivo, eh.
Uffaaaaaaaa!» - il dualismo di quelle personalità era immenso, ma Alyce stava cercando di ragionare quanto più potesse, per non fare casini.©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueAlyce stava facendo molti progressi a gestire la sua nuova attività, non c'era che dire. Alla fin dei conti, vestire i panni di una proprietaria di locale, era come recitare una parte e a lei non dispiaceva mica. Tuttavia, prima di decidere quale personaggio interpretare, vagliava i suoi clienti e le loro richieste: l'auror era una patata bollente e poteva essere controproducente averlo all'interno di quel posto. Alyce lo osservava, mentre lo aveva di fronte, al divanetto e cercava di apparire tranquilla. Alla fine era entrato in casa sua e poteva cacciarlo quando voleva se le cose si fossero messe in maniera errata.
Sorrise alla sua richiesta e annuì appena, il cocktail sarebbe arrivato come lui desiderava, ma non era questo il momento.
Gli affari erano piacevoli seduti ad un divanetto, con la privacy giusta e con una dose di alcol, quindi Alyce si mise comoda, accavallando la gamba e dondolando appena appena il piede appeso.
Assottigliò gli occhi smeraldo, cercando di mettere a fuoco il suo volto e firmare le parole dell'auror, nella sua testa (altre voci, insomma, poraccia). Ancora un cenno leggero con la testa, poi un sorriso compiaciuto «Vedo che le voci corrono veloci in questo quartiere.» - il tono era basso, come se avesse appena espresso un pensiero a voce alta «Io potrei dirle come funziona qui, ma chi mi garantisce che poi... qualche suo amichetto non mi venga a piazzar storie sulle mie bambine?» - era chiaro che la rossa volesse assecondare le richieste dell'Auror, tuttavia le garanzie erano il primo passo verso un ottimo accordo contrattuale. Sollevò un sopracciglio, mentre Silene arrivava, passando attraverso entrambi i presenti, con il suo pantaloncino di pelle nera, estremamente corto che pareva più una culotte e il suo top - anch'esso di pelle nera - forse un po' troppo piccolo per mantenere la merce che trasportava sul petto. Diede le spalle all'auror e si chinò non preoccupandosi di mostrare il suo lato B al ragazzo, per poggiare i bicchieri sul ripiano. Alyce non disse niente e lasciò che il bicchiere fumante venne posato sul tavolo, mentre Silene si sarebbe voltata e con la coda dell'occhio avrebbe lanciato uno sguardo invitante a Xander.
«Un cocktail speciale per lei, non è sul listino: il Bacio. Il barman dice di averlo dedicato a me, probabilmente è quel tocco di piccante che arriva alla fine, che rende il suo gusto dolce, un peccato per la gola.» - il suo parlare era lento e deciso, mentre afferrava il calice e lo alzava verso l'auror «C'è un modo per avere tutte le mie ragazze quando lei desidera... ma voglio una garanzia e io potrei anche farle un prezzo decisamente migliore di quanto lo venderei ad un semplice cliente. Mi pare chiaro che lei, di semplice non ha proprio niente, o sbaglio?» - azzardava ancora, avanzando la richiesta di quello che Xander poteva darle, con un minimo di sconto sulla sua tessera.©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueIl bivio era alle porte, ormai. Nemici o amici.
Questa era la scelta e Alyce sapeva perfettamente che avere un auror tra i suoi nomi poteva essere una garanzia, ma anche un pericolo. Tuttavia, gli affari sono affari. Ascoltò con attenzione quello che Xander disse e annuì leggermente «Non tutti i suoi colleghi apprezzano il piacere, signor Olwen» - commentò sibilante, mentre si mordeva il labbro inferiore ricordandosi che quella situazione poteva essere scomoda, qualora fosse entrato un suo collega al momento «Son certa che averla in zona, sarebbe sicuramente meglio di vedere altri auror storcere il muso qui davanti. Chissà poi perché... Sono tutti così... freddi... Lei invece...» - inclinò il capo a guardarlo da testa a piedi «... sembra essere diverso.» - un complimento? Forse, tuttavia Alyce era davvero curiosa di sapere cosa avesse di particolare quell'auror, rispetto ai suoi colleghi.
Sorrise al commento sul cocktail, quindi lo invitò ad assaggiare con un cenno del capo e lei fece lo stesso.
«Fiducia nelle mie ragazze, dice? Uh, signor Olwen, avrà anche lei fiducia in loro.» - alzò il braccio e schioccò le dita, come a voler richiamare qualcuno. Il patto era chiaro, quel locale non doveva essere chiuso, no? Rise, poi, alla sua richiesta «I miei clienti speciali, hanno sempre in anticipo gli inviti alle nostre serate. Lei sarà il primo, glielo assicuro e avrà un posto d'onore e ... la nostra stanza migliore.» - nel frattempo Silene era tornata «Il suo nome sarà nel mio registro personale, dove non hanno accesso nemmeno i miei stessi dipendenti. La sua tessera sarà discreta e sembrerà un semplice bigliettino da visita. Lo mostrerà al bancone e verrà portato nella stanza che preferisce, ordinando... chi preferisce. Senza limite di entrate, né di ragazze.» - posò il bicchiere «Tornando alla fiducia, una volta conclusa la trafila, Silene sarà lieta di farle vedere le nostre stanze private e... accoglierla per darle il benvenuto nel nostro club. Sempre se ... non ha troppo da fare...» - Silene puntò lo sguardo su Xander, mentre lentamente la lingua passava sul contorno delle proprie labbra. «I suoi 50 Galeoni può lasciarli a Silene, può metterli ovunque lei desidera... a me deve solo dare il suo nominativo.» - ghignò appena «Confermiamo?» -©. -
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.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueNon poteva che concordare con quanto appena detto «Se solo sapessero cosa si perdono a rilassarsi un po'» - roteò gli occhi sbuffando, poi si ricompose. Sorrise compiaciuta a quello che disse riguardo il territorio intorno al Rouge poi sibilò ancora «Ti lascerò il mio numero, così potrai avvisarmi quando sei in zona e ti preparerò un ottimo dopo-lavoro.» - ghignò appena, in fondo era quasi divertente parlare con quel ragazzo, nonostante la sua carica.
Chissà cosa ne avrebbe pensato Damien ad avere un Auror sul libro dei tesserati del Rouge. Ma questo era roba che non importava adesso, visto che era arrivata alla fine di quell'accordo niente male.
Rise alle sue parole e lanciò uno sguardo a Silene «Fa' in modo che abbia tutto quello che desidera. Il suo piacere è il tuo dovere.» - fu imperativa, mentre lo sguardo si fece serio e quasi professionale.
Silene si sarebbe prodigata per lui, nella stanza più grande e accessoriata, così come le consumazioni che sarebbero state offerte dalla casa, come benvenuto al club.
Una volta terminata la sua permanenza, avrebbe incassato i suoi 50 Galeoni e poi avrebbe consegnato la sua tessera socio.©.