Magi-Tecnica & Alchimia-Trasfigurativa finalmente s'incontrano.

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    Samuel Black
    28 giugno 2020
    Riguardo alle varie materie scolastiche Samuel Black non aveva troppe convinzioni, ma diverse.
    1) non avrebbe mai fatto salti di gioia per Divinazione
    2) Aritmanzia era dannatamente complicata, anche se sfiziosa
    3) Alchimia era indubbiamente la materia più affascinante

    Tuttavia, le sue dita ed i suoi occhi non si perdevano nel piacere di "La chiave del mutamento" e nemmeno in quello di "Io e la mia caffettiera" o di tanti altri colossal della saggistica alchemica.
    Quel giorno, infatti, era ben altro volume ad aprire per lui le sue gambe di carta: "Magitecnologia per principianti."
    Per Samuel, che si considerava tutto fuorché un principiante, era abbastanza umiliante dedicare le proprie attenzioni ad un libro con tale nome nel titolo, tuttavia l'esperienza gli aveva insegnato che a volte era giusto bendare il proprio orgoglio accademico ed andare avanti. Tutto per un bene superiore: ampliare la sua conoscenza e quindi quella del mondo intero.
    -Essi possono essere utilizzati per ogni tipo di operazione e scopo, simulando le istruzioni logiche di un programma in forma solida e non su software, laddove sia necessario una stabilità di alcune istruzioni primarie (immaginate il cosiddetto BIOS dei computer babbani, o quello che una volta veniva chiamata EPROM sempre per i babbani)- rilesse due volte quella parte. -BIOS, EPROM?- Il sopracciglio si arricciò come quello di una vecchia forgiata da novant'anni di sole, grappa, polenta e rastrello, davanti ad un foglio di programmazione in Cow.
    La nuca si appoggiò senza speranza sulla cima dello schienale della sua sedia da Vicepreside. Gli occhi studiarono le mattonelle di pietra del soffitto della sala insegnanti. -Chissà che direbbero se provassi a parlarci-, poi le palpebre si chiusero.
    Nell'oscurità di un pensiero, in un istante, comparve lui, quel manuale base, con tanto di copertina verde pisello e titolo dorato stile Mago di Oz.
    Un altro momento e la prima pagina si apri, poi seguirono a ruota tutte quelle che nell'ora passata aveva già sverginato. Umore, Carattere, le Categoria di Sostanza di Biasson. -Metalli, Materie Prime, Materiali Compositi.- In quel teatro in cui la mente dell'alchimista si era trasformata risuonò la sua stessa voce, scivolando fra le immagini del libro che riproducevano esempi delle categorie appena citate. Era come guardare un film, ma tutto ciò, per l'alchimista, cadrebbe sotto la parola "ripasso".
    Le sfere oculari scattavano sotto le palpebre, come il carrello di una vecchia macchina da scrivere, poi il ripasso finì e fu di nuovo la luce.
    I divani erano vuoti, il tavolo pure e l'eco della riunione sui M.A.G.O. di circa 70 minuti prima era ormai lontano quanto Crag, mandato in perlustrazione nei sotterranei con una scusa del cazzo. -Victoria è preoccupata per un disguido fra Ruri e Chef Rub. Trova la vampira e cerca di capire cosa sia successo.-
    Ovviamente non era capitato nulla di nulla, ma trovare Ruri era pressoché impossibile; di solito è lei a trovare te, non il contrario.
    Dopo quelle giornate così pesanti Samuel voleva tornare a studiare, alla fine per le prove era già tutto pronto. Per una volta dopo tanto tempo aveva un po' di tempo libero e fatalità aveva lasciato sulla scrivania della vicepresidenza quel manuale di Magitecnica, ma non poteva certo immergervisici con una cornacchia giudicante sulle spalle.
    Un sorriso affilato quanto un coltello di 32 centimetri si aprì nel guardare il trespolo vuoto. -Cerca, cerca Crag. Fai pure con comodo.- La risata dell'uomo riecheggiò per la sala, poi la sua attenzione tornò sul libro. -Dai, ce la posso fare. La cosa è complessa, ma estremamente interessante.-
    In realtà aveva trovato il libro semplice, intuitivo, e geniale.
    Stimava quegli studiosi del passato che avevano guardato alla materia inerte in maniera così diversa dagli alchimisti, ma allo stesso tempo azzeccata ed affascinante.
    Parlare con gli oggetti, cambiarli pur mantenendo inalterata la loro forma. Erano tutte idee quasi futuristiche e che aprirono il cervello di Sam verso infiniti orrizonti; aveva interiorizzato tutto in un attimo.
    Tuttavia la questione fu diversa con gli aspetti informatici della Magitecnica.
    Non che non fosse interessante, ma di computer ci capiva ben poco e forse proprio per quello aveva acquistato "Magitecnologia per principianti." Tuttavia su quello la scrittrice sembrava essersene del tutto fregata dei principianti. Come faceva un neofita a conoscere certe terminologie? Non c'era nemmeno una noticina, un glossario...il nulla.
    -Essi possono essere utilizzati per ogni tipo di operazione e scopo, simulando le istruzioni logiche di un programma in forma solida e non su software, laddove sia necessario una stabilità di alcune istruzioni primarie (immaginate il cosiddetto BIOS dei computer babbani, o quello che una volta veniva chiamata EPROM sempre per i babbani)-
    Era la quarta volta che rileggeva quella frase, ma stavolta lo fece a voce alta.
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    Morrigan Maverick
    è ambientato tutto 2 giorni prima dei M.A.G.O. verso le 16 del pomeriggio.
    Poco più di un ora prima avevano fatto una riunione sui M.A.G.O. e teoricamente tutto ciò riguardante le prove è già pronto, mancano solo pochi dettagli.
     
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    La fronte di Morrigan colpì la parete per l'ultima volta. Il bruciore gli avvolse il volto mentre nella mente risuonava una singola frase "Dove. Ho. Lasciato. La. Mia. Valigia."
    Se da un lato le regole di Hidenstone sembravano delle mura che, secondo dopo secondo, si stringevano l'uno vero l'altro opprimendo il povero magitecnico; dall'altro le effettiva mura dell'accademia sembravano dilatarsi sempre di più, come ombre, rendendo impossibile trovare ciò che si era perso.
    La perlustrazione dell'aula di Magitecnica aveva dato i suoi frutti. Morrigan era riuscito a trovare un pacchetto di patatine croccanti che aveva prontamente aperto per poi cominciare a cibarsi del suo contenuto.
    Il forte accento salato dello snack piacque particolarmente a Morrigan che, distratto dallo scrocchiare delle patatine, quasi non si accorse della presenza del collega "BIOS... EPROM... conosco questa roba."
    Il volto del mago fece capolinea dall'orlo della porta mentre un forte profumo di carta e inchiostro impregnò le narici del mago «Heyla!» Cominciò «Ne vuoi una?» Concluse, allungando il sacchetto contenente le patatine croccanti verso il collega alchimista mentre, passo dopo passo, Morrigan prese posto nella stanza.
    I due erano reduci da una lunga riunione sui M.A.G.O.
    Morrigan fu felice di elaborare la prova assieme a Daniele. Primo, i due erano riusciti a sopravvivere - più o meno - ad un'esperienza mortale, il che poteva essere un ottimo collante. Secondo, Daniele era diventato un vampiro e Morrigan avrebbe vigilato su di lui.
    Il Magitecnico era cresciuto a Denrise ed era ben conscio di come le navi non fossero create per restare in porto. Lo stesso pensava degli studenti. Eppure, Daniele era un abile mago e le nuove capacità da vampiro - combinate ad un possibile attacco di fame - avrebbero potuto portare al massacro di innumerevoli mocciosi.
    «Per caso hai visto una valigia in pelle di megalodonte nera?» Domandò, guardandosi attorno «Hey. Quel libro l'ho letto anche io. Cosa te ne pare?»
    La camicia blu profondo gli contornava il petto e i pochi bottoni liberi caddero in battaglia contro l'opprimente ricordo delle notti di studio passate su quel manuale. Al Mago mancò il fiato. Il docente avrebbe utilizzato un manuale diverso, magari più semplice. La Magitecnica è una materia pratica, schietta. Come le donne che piacevano a Morri. Un manuale troppo teorico avrebbe sfigurato una materia simile.

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    Samuel Black
    28 giugno 2020
    Bios ed Eprom erano sempre più minacciosi.
    Le loro armi e caratteristiche erano un mistero e Samuel si sentiva sempre più una principessa in balia di due cavalieri neri. Non sembrava esserci speranza di trovare trovare dei punti deboli per abbattere le difese di quelle terminologie.
    La voce si espresse con la stessa sicurezza di un castello di carte nel pieno di una tempesta -Ok... forse dovrei semplicemente continuare a leggere-
    In effetti, non c'è che dire, sarebbe stato un buon piano d'attacco, magari più avanti avrebbe trovato dei chiarimenti. Tuttavia, neanche il tempo di dire "Dizionario", che fece il suo ingresso un improbabile cavaliere bianco; colui che con la lucente lama della sua sapienza avrebbe senz'altro salvato la principessa dai misteriosi e terribili Bios ed Eprom.
    -Bhè volentieri-
    La testa si inclinò un poco ed un sorriso ringraziò Morrigan Maverick, l'inaspettato cavaliere senza macchia; in effetti erano ore che lo stomaco di Samuel non liquefava ed assorbiva alcun ché.
    La mano destra invitò la patatina offerta e l'insegnante ad avvicinarsi mentre gli occhi si assottigliarono con la luce del divertimento. -Intendi quella?-
    Dal divano proprio davanti alla scrivania del vicepreside, distesa sul bracciolo, faceva capolino una valigetta scura. Maverick, dal fondo della stanza avrebbe potuto intravederla. -Megalodonte? Scelta più che appropriata per un denrisiano.- Non c'era malizia nel suo tono , ma interesse e rispetto.
    Neanche servì tirare fuori l'argomento della difficoltà intelletuale con cui si era scontrato Samuel Black che il docente di Magitecnica riconobbe al volo il libro su cui Samuel stava affrontando i due testardi cavalieri.
    La mano destra andò in soccorso alla fronte con un massaggio mentra l'altra sfiorò la camicia bianca all'altezza del cuore.
    -Bhè diciamo che ho trovato manuali per principianti molto più semplici- il sorriso era stanco, ma il volto si ravvivò con una nota d'orgoglio, ci teneva a dimostrare il suo intelletto e le sue capacità. La mano si discostò veloce dal cuore e spazzolò piano i pantaloni di lino beige, mentre gli occhi risplendettero di luce propria e si piantarono in quelli del collega -In realtà è volato quasi subito. La parte sugli studi della materia è stata incredibile ed in un ora ho mangiato quasi tutto il libro- un sospiro un po' pesante, quasi come se si potesse abbracciare il suo dispiacere, -ma adesso, proprio alla fine, mi sono bloccato.- La mano destra volò sulla pagina che conteneva i suoi nemici terminologici. -Purtroppo non è presente un glossario ed io proprio non conosco i termini scientifici riguardo l'informatica, che sia babbana o magitecnica.-
    Fu allora che la principessa desiderosa di essere salvata emerse del tutto, gli occhi si addolcirono come affogati nella preghiera che stava per fare. L'orgoglio che era emerso qualche secondo prima era come sparito. -Che vogliono dire Eprom e Bios?-
    Poi, se Morrigan gli avesse effettivamente concesso la patatina offerta, avrebbe iniziato a masticarla con lentezza, un pezzettino alla volta.
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    Le iridi di Morrigan presero a luccicare mentre le pupille si dilatarono. La mano sinistra del magitecnico dunque scivolò sotto il sacchetto di plastica per accompagnarlo fino alla mano di Samuel «Sono tutte tue. Avrai un gran da fare nei prossimi giorni, ti serviranno per raccimulare l'energia necessaria, aye.»
    Tra tutti i docenti, Morrigan era forse il più svogliato. La prova che aveva in mente non prevedeva una singola goccia di sudore - per lui -. I materiali che avrebbe convocato li aveva già in mente, dal ferro di Sparta al Paravibranium. Li aveva scelti in base alla simpatia. Al contrario, gli automi che avrebbe lanciato contro gli alunni erano i rimasugli dei suoi esperimenti giovanili.
    E in tutto questo quale sarebbe stato il ruolo del vicepreside? Trattare con i genitori degli eventuali feriti, mutilati, scottati e traumatizzati studenti "Pura educazione denrisiana, un giorno i normali comprenderanno il nostro genio.".
    Lasciando il pacchetto di patatine al collega, Morrigan si avviò verso il divano. Il corpo cadde come un peso morto ma i numerosi cuscinetti attutirono il corpo. Al mago parve di nuotare, ancora una volta, tra le nuvole.
    «La concia della pelle è un processo interessantissimo. Quando poi la pelle appartiene ad uno squalo, figuriamoci. E i megalodonti sono i re degli squali.» Affermò lui, mentre le mani cinsero la valigia per poi sollevarla a mezz'aria. Al suo interno si trovava qualcosa di troppo prezioso per essere perso «Poi è perfettamente impermeabile. Può caderti di tutto sopra, e fidati, mi è caduto di tutto sopra, ma non si rovinerà mai.».
    In una danza monotona, le punte dell'indice e del medio scivolarono dalla valigia ai rombi del divano mentre la sua attenzione venne rivolta al collega. Morrigan trovava la discussione sui materiali estremamente interessante. Per quanto il magitecnico trovasse noiosi i druidi, gli sarebbe risultato impossibile negare la presenza di un'anima scindibile in qualsiasi materiale.
    Al contrario, la parte relativa all'informatica era molto più complessa. Quel materiale citava tecnologie babbane senza spiegarla nel dettaglio "Ottima idea Samuel, dovrò adottare un manuale con un glossario, aye".
    La mano del mago si piegò verso l'alto fino a congiungersi con il suo pizzetto «Cosa faresti se ti obbligassi a prendere parte in una spedizione al Polo Nord senza poter tornare indietro? Probabilmente saluteresti i tuoi cari per poi controllare che nella tua valigia ci sia tutto. Immagina di arrivare al Polo Nord per poi ricordarti di aver lasciato i vestiti termici a Londra, sarebbe un bel problema, vero?»
    Con estrema sicurezza, gli occhi del magitecnico incontrarono quelli dell'alchimista «Il BIOS è una soluzione ad un problema simile: Come assicurarsi che un computer possa partire? Creando un programma che controlli che tutto sia al suo posto, dalla RAM alla tastiera, dai dischi alle porte. In poche parole il BIOS è la mamma che controlla la valigia al figlio, facendolo partire solo se sta portando con sé gli opportuni - e funzionanti - vestiti termici.»
    Le braccia del mago scivolarono sul dorso del divano permettendogli di assumere una posizione tanto informale quanto comoda. Soppesare le parole per spiegare in modo semplice un concetto complesso richiedeva molta fatica «Concorderai con me che controllare la valigia prima di un viaggio sia importante. Allo stesso modo controllare che tutti i componenti di un computer, o più in generale, di un sistema di elaborazione siano al loro posto è estremamente importante, vero?»
    Il capo si mosse come a voler accompagnare quello del collega in un tacito 'si' «Per questo motivo il programma BIOS è il primo programma che si avvia al momento dell'accensione. Un compito del genere necessita, come dice il manuale, di una certa stabilità. Per garantire quest'ultima, il programma BIOS - l'anima - viene iscritto all'interno dell'EPROM - il corpo.»
    Morrigan amava inserire elementi umani all'interno di discorsi simili «L'EPROM è la parte fisica del BIOS. Mentre il BIOS è un programma, ovvero una serie di compiti da svolgere, l'EPROM è la vera componente fisica che si trova nel computer. È un elemento distaccato dal tutto il resto in modo da garantire una certa stabilità. È questo il punto focale che viene fatto presente in quel manuale.»
    Un sorriso comparve tra le guance del magitecnico «In poche parole, quello che vuole dire il manuale è che all'interno di un oggetto magico, la parte che ne regola il funzionamento è spesso esterna all'oggetto stesso, in modo da garantire una maggiore stabilità all'oggetto stesso.»

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    Samuel Black
    28 giugno 2020
    Gli zigomi saltellarono contenti -Bhé come si può dire di no ad un ca- stava per dire cavaliere bianco, ma riuscì a tirare il freno a mano giusto in tempo. -carineria tanto sincera?-. Il proprio sopracciglio, per l'istante di un sospiro, si alzò quasi per fare mea sul soffitto. -Quand'è l'ultima volta che ho sentito la parola carineria?-
    La testa dell'alchimista andò a destra e poi a sinistra e poi il sorriso fece di nuovo capolino. -Bhé allora non faccio complimenti!- Prese il pacchetto ed il rumore croccante di patatine fra un dente e l'altro, malgrado la bocca chiusa, iniziò a fare da colonna sonora ad un Morrigan intento a decantare le bellezze del megalodonte e del processo di conciatura della sua pelle.
    Gli occhi di Samuel parevano stelle filanti, ma avrebbe avuto tempo di approfondire l'argomento successivamente, ora doveva restare focalizzato sui due malefici cavalieri neri: EPROM E BIOS.
    Così lui espose il problema e chiese salvezza al cavaliere "senza macchia" ed il cavaliere distrusse le tenebre con poche spazzate della sua arma: una creatività intellettuale fuori da tradizionalismi spenti e sorpassati di tanti altri che osano definirsi studiosi.
    Se prima gli occhi dell'alchimista erano stelle filanti ora parevano stelle comete.
    EPROM e BIOS soccombettero davanti alla forte consapevolezza appena nata. Le patatine furono appoggiate alla scrivania -Sto seriamente valutando di trasfigurarmi in un adolescente brufoloso ed imbucarmi alla sua prossima lezione caro il mio professor Morrigan Dragomir Maverick- in un improvviso colpo di reni Samuel si alzò dal trono della vicepresidenza ed allungò la mano per congratularsi col collega. -Brillante come sempre Morrigan-
    Il professore di magitecnologia non sapeva in cosa si era ormai cacciato.
    -Dimmi...- si buttò sul divano, affianco del denrisiano -Già che sei qui perché non approfittarne?- Ancora una volta lo sguardo di Samuel pareva un pozzo senza fondo, assetato di conoscenza.
    Con una stoccata il braccio indicò l'astruso libro. -Sull'indice ho letto dei percorsi alchemici...- Le gambe si accavallarono. Il ginocchio d'appoggio rimbalzava su e giù come una pallina rimbalzina. -Che cosa sono?- la lingua schioccò forte sul palato -Nel senso, mi sto immaginando già almeno una decina di fantastiche spiegazione nonché modi in cui le nostre due materie possano collaborare.- Lo guardò dritto negli occhi. -Ma sono curioso di sentire le tue idee a riguardo, forse anche più della spiegazione dei percorsi alchemici-
    Samuel non stava certo pensando che forse il magitecnologo aveva ben altro da fare ed anzi; non gliene fregava nulla. Si stava parlando di conoscenza e la conoscenza era la sua vita, la sua ragion d'essere.
    Era curioso ed eccitato come un bambino e se Moriggan avesse mai voluto entrare nei favori di Samuel od avere la possibilità di instaurare con lui un'amicizia, quello era il biglietto d'oro della lotteria.
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    La mano destra di Morrigan ruotò verso il basso esponendo il palmo mentre un'espressione soddisfatta gli comparve sul volto «Oh, Sam, se continui così finirò per arrossire.» Confessò, prima di ricambiare il gesto dell'Alchimista.
    Nel vedere il collega gettarsi a sua volta sul divano, Morrigan sentì il petto gonfiarsi. L'idea di avere a che fare con qualcuno di così spontaneo lo rassenerò. Pochi mesi addietro il 90% del corpo docenti sembrava composto da musoni e ora Samuel, spogliato della sua compostezza, di musone aveva ben poco.
    «Spara» Un pugnetto sulla spalla del collega mentre gli occhi volarono al soffitto vittoriano mentre le palpebre presero ad assottigliarsi, come durante un Quiz televisivo.
    Nell'udire quella domanda riprese a respirare e i suoi muscoli si rilassarono «Le nostre frasi sono composte da parole, in particolare: soggetti, oggetti e verbi. Questi elementi, ordinati in un certo modo, possono svolgere una funzione e se, ordinati in un altro modo, un'altra funzione. Possiamo dire "We will go" per indicare che andremo da qualche parte. Se, al contrario, avessimo detto "Will we go" avremmo domandato se andremo o meno... dove è un altro discorso.»
    Le braccia di Morrigan formarono due segmenti paralleli mentre le dita si chiusero a pugno fatta eccezione per gli indici. Lentamente, il braccio sinistro scivolò sopra al destro, come a voler indicare quanto potesse essere facile cambiare l'ordine delle cose «Ricapitolando, le parole formano frasi. La disposizione dei soggetti, degli oggetti e dei verbi porta a significati e funzioni diverse. Ora, se prendiamo un circuito elettrico noteremo come al suo interno vi siano elementi diversi: Transistor, diodi, resistori... Combinando questi elementi in ordine diverso risolveremo funzioni diverse.»
    Un secondo di silenzio per far digerire il concetto «In magitecnica, al posto di transistor, diodi, resistori... al posto di soggetti, verbi, oggetti... abbiamo i sigilli funzionali. La parola "sigillo" va ad indicare una impronta ottenuta mediante l’apposizione di una matrice recante i segni distintivi di un’autorità, di una persona fisica o morale, come ad esempio una figura, uno stemma, una o più iniziali... In poche parole ad un determinato sigillo corrisponde un qualcosa o qualcuno. Alla tua firma, corrisponde la tua persona.»
    Il pollice e l'indice pizzicarono il pizzetto del magitecnico ma il suo volto era rilassato. Morrigan confidava nelle abilità del collega «Questi sigilli funzionali sono il riassunto di informazioni più complesse. Disposte in un certo modo possono svolgere una funzione piuttosto che un'altra.»
    I palmi si incontrarono un'ultima volta in un forte clap, come a voler destare dal sonno qualcuno «Un esempio di sigillo aritmantico è 4-5-10-5-13. Questa serie di numeri è il segno distintivo di un incantesimo, il Deleo. Molto comodo per salvarsi il culo da golem mangia elettricità, tra l'altro. Comunque, se trasformassi in numeri la parola "Bombarda" e la parola "Protego" avrei i relativi sigilli aritmantici. Se incidessi i due su un circuito, mettendo al loro interno THURISAZ ᚦ, la runa - nonché sigillo- che indica la protezione, avrei una frase che ... in poche parole ... mi indica "Ad un Bombarda deve corrispondere un Protego che svolga da protezione". Se avessi composto la frase al contrario, avrei avuto un "Ad un Protego deve corrispondere un Bombarda allo scopo di protezione". Per funzionare, la frase deve essere iscritta su un percorso aritmorunico. Se al posto dell'aritmanzia e delle rune avessi usato elementi alchemici, avrei avuto bisogno di un percorso alchemico. La differenza tra i due è data dai materiali. Entrambi svolgono la funzione della "riga" su cui scrivi la tua frase.»
    Il sorriso si affilò e il tono si fece più lieve, come a voler sussurrare un segreto «L'aritmanzia è estremamente rigida, anche le rune non sono da meno. Al contrario, l'alchimia è cambiamento. Qualche studioso sta cercando di sfruttare i precetti alchemici per ridurre lo spazio occupato dai circuiti, le nostri frasi, allo scopo di rendere i computer meno ingombranti. Altri ancora, con una morale più corrotta, cercano sfruttare la magitecnica e l'alchimia per superare i limiti della morte. E tu, se potessi scegliere, come vorresti sfruttarla?»

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    Era divertente.
    Altro che cavalieri. I due professori sembravano due universitari che cercano di sciogliere la distanza a colpi di manuali, frasi ad effetto e freschezza intellettuale.
    C'era un po' di nostalgia di Praga che strinse con una mano fantasma il cuore dell'alchimista, ma il pugnetto di Morrigan arrivò come una ventata d'aria di montagna. Il volto di Samuel non poté che aprirsi in un ghigno. -Ahi ahi! Allora spero che tu sia pronto!- Le dita schioccarono, intrecciate e tese e poi, con gli occhi verso un Morrigan pronto a concentrarsi così tanto da vincere le olimpiadi da fermo, arrivò la domanda.
    La risposta non si fece attendere e lo travolse.
    Samuel non si intromise, lasciò che Morrigan fosse un oratore tranquillo e geniale; non aveva bisogno di un trentaquattrenne tornato bambino che alza la mano ad ogni sillaba.
    I polpastrelli di indice e medio della mano sinistra tamburellavano come matti sul pollice.
    Anche quando il collega ebbe terminato, gli occhi rimasero alla "pesce lesso style" per qualche secondo -Ho sempre trovato il linguaggio una cosa fenomenale..- Le dita tambureggianti si spostarono agli angoli della bocca, per poi schiacciare la pella fra labbro e mento -Ma non mi aspettavo una tale..- Si aveva decisamente sbagliato a non approfondire prima il discorso Magitecnica.
    I bulbi oculari tornarono arzilli e puntarono con precisione da American Sniper quelli di Morrigan Dragomir Maverick. La mano si poggiò sulla spalla -Tu sei un genio!- Forse stava esagerando nello sciogliersi in quei complimenti, ma la parlantina del Denrisiano aveva preso a schiaffi il suo cervello, stimolandolo.
    Scatto in piedi ed iniziò a camminare su e giù, senza dire altro per qualche attimo; bisogna sempre dare importanza alla suspance.
    - Pensi che sia possibile costruire un percorso alchemico intrecciato ad un sistema base costituito da una serie di percorsi runico-aritmantici, sai che facciano da base energetica per...- Stava gesticolando si, stava parlando forte, si. Guardò Morrigan. Gli occhi sembravano ben puntati verso un miracolo. -Io vorrei costruire un portale capace di connettere le diverse dimensioni-
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    Un secondo di silenzio e Samuel droppò un complimento che gonfiò così tanto Morrigan da farlo esplodere. Il magitecnico alzò la mano destra smuovendo l'aria mentre il mento avanzava verso il vuoto «Se stai cercando di sedurmi, ci stai riuscendo.»
    L'ego che si portava dietro da Hogwarts, alimentato da un torneo vinto e l'ennesima ragazza conquistata, aveva raggiunto il picco durante gli anni passati da auror, tra una missione conclusa e un criminale catturato. I primi cenni della senilità avevano stemperato questa caratteristica ma non abbastanza. Eccola lì, pronta a tornare in superficie attratta dal primo amo su cui, come esca, era stato posto un complimento.
    Gli occhi tornarono puntati sulla figura dell'alchimista seguendone i passi con la curiosità di un gatto attratto da una falena. Morrigan aveva conosciuto diversi intellettuali e una manciata di genii. Menti dedite alla creazione, degli angeli in grado di fare da tramite tra Dio, le sue leggi e l'uomo. I pensieri di questi profeti erano una massa di fuoco in continuo fermento e, da quel poco che poteva vedere, il magitecnico concluse che il collega potesse appartenere a questa categoria "Percepisco energia da Corvonero."
    Un altro secondo di silenzio. Poi, la domanda. Le parole trafissero il cuore di Morrigan che curvò il capo verso lo schienale per poi tornare nella sua posizione originaria «Si, credo sia possibile viaggiare tra le dimensioni». Lo sguardo del magitecnico si affilò «Ma prima dobbiamo delimitare la dimensione che dobbiamo raggiungere. Se intendi la Dimensione ultraterrena e la Dimensione infernale esistono problemi, ma il più si presenterebbero arrivati lì. Direi che i sigilli runico aritmantici potrebbero essere utilizzati per generare l'energia sufficiente ma renderla stabile servirebbe condensare quest'ultima in un composto solido o liquido per poi stoccarlo. In poche parole, servirebbe un lavoro combinato di Lancelot, Eva e Airwen. L'energia prodotta dovrebbe essere convogliata in un materiale rigido d'umore attraverso i giusti sigilli alchemici. E qui entri in gioco tu. In poche parole, sarà necessario trasmutare la realtà contenuta dal materiale nella realtà della dimensione che vogliamo raggiungere. La rigidità d'umore del materiale ci garantirà che una corrispettiva copia del materiale nelle altre dimensione trasmuterà di rimando la sua realtà nella nostra per il principio della coerenza. Per accettarsi di non commettere errori, servirebbe che un medium possa individuare la copia del materiale in una delle altre dimensioni. Scommetto che Andrè potrebbe risultare perfetto per questo compito» Il flusso di coscienza rallentò «Ma se noi entriamo, qualcosa potrebbe uscire.»

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

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    Samuel Black
    28 giugno 2020
    Il cervello di Samuel Black aveva iniziato a farsi strada in un reame di idee e desideri. Il paesaggio? Un mare labirintico di radici da sbrogliare per poi legare in un percorso ben preciso e traducibile nella realtà.
    Le parole di Morrigan erano state accolte con un solletichio allo stomaco e palpitazioni aumentate. L'alchimista non lo interruppe, anzi. Il cervello, come un foglio di scottex, assorbiva il succo di ogni frase che poi scivolava giù, in quell'intricato reame di idee e desideri dando da bere alle radici giuste e ignorandone altre.
    -Ogni grande scoperta ha un possibile rovescio della medaglia-
    Era ancora in piedi, lo sguardo inchiodato su quello del collega. -La dinamite è stata creata per scopi minerari ed ha permesso alle varie rivoluzioni industriali di portarci dove siamo oggi, ma al contempo ha spento innumerevoli vite.- Gli occhi non nascondevano una fiamma sacra, ma anche insensibile. -Discorso non dissimile a quelli che si potrebbero fare riguardo all'elettricità e la magia.-
    Riprese a camminare su e giù. Il passo lento, da riflessione. -Indubbiamente costruire un portale del genere sarebbe un pericolo.- La testa virò come quella di un gufo puntando Morrigan. L'ardore sacrale negli occhi si accese ancor di più. -Ma hai idea di quanti benefici potremmo trarre?! Dimensione ultraterrena ed infernale sono le uniche di cui abbiamo una vaga certezza. Ma se ne esistessero infinite altre?-
    Sfilò la bacchetta dal fodero e la mosse. Davanti a lui comparì l'immagine di una stratificazione di veli opachi. -Senza perderci troppo sulle teorie delle varie dimensioni nascoste negli intrecci del nostro stesso spazio- con la bacchetta iniziò ad indicare strato per strato -dove ogni dimensione avrebbe delle condizioni di base identiche a quello della nostra, ma le scelte fatte dalle varie forme di vita presenti l'avrebbero portata verso nuovi scenari.- Indicò sé stesso -Ad esempio, una in cui io non fossi venuto qui ad insegnare o un altra in cui mio padre fosse rimasto in Germania senza tornare da mia madre e concepirmi.- Un'alzata di sopracciglio ed uno scuotere dei polsi rese evidente che Samuel si fosse reso conto di star uscendo dal binario che voleva percorrere insieme a Morrigan. -Insomma quelle dimensioni che a me piace chiamare doppleganger- la mano scattò verso il cielo nascosto dalle spesse mura di pietra del castello -ma lì in fondo, nello spazio profondo sono celate chissà quante possibilità!-
    Con un altro movimento della bacchetta l'immagine della stratificazione cessò di esistere e comparve il sistema solare.
    Il catalizzatore fu puntato prima sulla terra e poi sul sole. Era palese la differenza di grandezza. Sembrava di comparare una pallina del geomag con una palla da calcio. -Noi siamo piccoli, ma lo è anche il nostro sole.-
    Con un altro movimento lo scenario mutò di nuovo mostrando la via lattea.
    -La nostra galassia non è nient'altro che un insieme di granelli di polvere, i vari sistemi solari, posti a centinaia di migliaia di chilometri l'uno dall'altro- lo sguardo era febbricitante -ma le galassie sono così tante che se solo si provasse a contarle non finiremo più!- Ancora in piedi il volto si avvicinò a quello di Morrigan, la voce si fece più bassa -Se si cominciasse a identificare, definire, e visitare la dimensione ultraterrena e quella infernale sarebbe solo l'inizio! Chi ci dice infatti che viaggio interdimensionale e viaggio nello spazio siano così diversi? Dovrebbe essere sempre una questione di piegatura, deformazione spaziale e sfruttamento energetico del magnetismo.- Con un colpo di reni tornò all'immagine artificiale che galleggiava vicino a lui. La visione cambiò di nuovo ed ora vi era un mare di dischi sottili, un oceano sterminato di galassie. -Le potremmo connettere!- la bacchetta ne indicò con agitazione una decina. -Studiare, trovare altre forme di vita intelligente! Ma anche quello sarebbe un ulteriore inizio!.- Samuel iniziava ad avere il fiatone ed a sudare, ma non si voleva fermare.
    Guardò Morrigan e con un sorriso tornò sulla visione. -Noi possiamo osservare solo la regione di spazio compresa nell'orizzonte cosmico, ovvero la distanza che la luce a percorso nei 13,8 miliardi che sono trascorsi dal big bang a oggi.- Un altro colpo di bacchetta e ad apparì ad entrambi una sfera di un metro di diametro piena di puntini luminosi, poi attorno il buio; e fu proprio questo buio ad esser indicato febbrilmente. -Ma cosa si cela dietro ciò che non possiamo vedere? Un oceano di spazio tempo simile al nostro, oppure altri universi creati da altre bolle di spazio tempo che ad un certo punto hanno deciso di esplodere ed espandersi? E se questo fosse stato il caso, le condizioni iniziali potrebbero esser state lievemente diverse dalle nostre e magari quegli universi avrebbero leggi fisiche diverse, la formulazione del dna potrebbe essere differente.-
    Samuel si avvicinò sudato e con gli occhi di un bambino, fino a stringere le spalle del collega! -Se possiamo iniziare tutto questo, che mi entri pure l'inferno dentro casa! Al diavolo!- Sorrideva sinceramente -Potremmo rivoluzionare il senso stesso della vita, ampliare così tanto la conoscenza dell'uomo che non potrebbe nemmeno più definirsi tale!-
    Era chiaro come Samuel desse per scontato che tutto ciò si sarebbe fatto, come dava anche per scontata la collaborazione di Morrigan Dragomir Maverick, e come non aggiungere quanto chiara fosse anche l'esaltazione che gli invadeva il corpo. Goccioline di sudore comparivano qua e là, mentre gli occhi erano due soli.
    Il momento di quiete dopo la tempesta gli fece tornare in mente il discorso principale. -Ah, ah, perdonami. Mi sono lasciato andare un po' troppo- Si era rialzato e la mano portata alla nuca, mentre un sorriso un po' imbarazzato gli colorava il volto.
    -La cosa è fin troppo emozionante- Ridacchiò e poi la bacchetta fu mossa per l'ennesima volta; l'immagine "olografica" spenta ed il catalizzatore riposto nel fodero della cinta.
    -Ad ogni modo tutto il discorso riguardo il principio della coerenza, lo trovo geniale. L'umore dei materiali potrebbe essere una delle chiave che potrebbero sbloccare la situazione.- La mano scivolò ad incontrare il mento -Io cercherei anche di guardare alla manipolazione dell'energia magnetica ed alla conseguente curvatura dello spazio-tempo.- La lingua però iniziò ad essere fatta schioccare. -Ma ti prego continuiamo a discuterne nel mio ufficio che ho bisogno di bere.- le sopracciglia si alzarono e le labbra si distesero in un espressione complice. -Rum, whisky, birra, vino e molto altro ancora- Le braccia si allargarono alla ricerca d'epicità -Le mie ampie scorte sono al tuo servizio- Un lieve inchino e poi una risata.
    Se Morrigan fosse stato favorevole, Samule avrebbe preso alcune cose per poi guidare il collega al piano superiore e dentro l'ufficio di Alchimia.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance
     
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    La mano gli affondò tra i capelli per sopprimere quel feroce prurito dietro il capo. Sul suo volto aveva nascosto uno dei suoi migliori sorrisi ma le parole di Samuel lo avevano trafitto come spade. Il Magitecnico comprese il suo discorso e il relativo significato senza tralasciare una virgola o un punto "Una perfetta visione dell'insieme, proprio come ci si aspetta da un maestro della materia."
    Ciò che differenziava i due era il fine che li muoveva. La teoria della materia vivente suggerisce come lo stesso materiale può essere forgiato in un singolo modo e avere comunque funzioni diverse. Era una parabola che invitava i giovani magitecnici a rimanere vigili. Una spada può ferire o parare, spetta allo spadaccino diventare creativo nel suo utilizzo.
    Nel loro essere simili, sia Morrigan che Samuel avrebbero compreso un discorso simile con estrema facilità. Eppure, dove il primo avrebbe visto qualcosa da fare al solo scopo di divertirsi, il secondo vedeva un oceano limpido in cui pescare sarebbe stato semplice. L'idea che un mago del genere reputasse il mondo in cui viveva come un oceano rosso, ovvero una porzione d'acqua che aveva assunto questo colore per simboleggiare la mancanza di possibile pescato in seguito ad anni di pesca, lo spaventò "Una sete di conoscenza infinita è paragonabile ad un peccato ma similmente ai Mefistofele, io amo i Faust. Al contrario, una sete di conoscenza infinita che ha ormai consumato il mare in cui vivo mi fa tremare."
    L'indice e il pollice strinsero il pizzetto mentre gli occhi seguivano l'alchimista all'interno del suo regno. Una tecnologia del genere gli avrebbe dato modo di soddisfare la sua sete? «Sembra pericoloso. Quando cominciamo?»
    Nonostante il basso punteggio di Coraggio, Morrigan amava l'adrenalina. Aveva preso parti a spedizione mortali con i denrisiani, aveva dedicato gli anni migliori della sua vita alla cattura di criminali e aveva dato il suo contributo per sventare un attacco della più importante organizzazione terroristica moderna.
    Quando le mani del collega gli cinsero le spalle, lui lo lasciò fare. Samuel aveva un buon profumo «Ci sto, Sammy, ma ora la tua casa ha una coinquilina a cui sei molto affezionato. Non sarai da solo ad affrontare l'inferno, il che può essere sia un bene che un male, ma di sicuro è un rischio. Ma questi discorsi si fanno meglio di fronte all'alcool. Ti seguo con piacere.»

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