Dopo un giorno di duro lavoro

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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    Era stato un venerdì sera come tante al Canto della Sirena: molti uomini si erano recati al locale per festeggiare il fine settimana, festeggiare e basta o senza alcun bisogno di scuse per abusare di alcool e donne.
    Markab rientrava nella terza categoria, in genere (per quanto non amasse pagare le donne), ma apprezzava unire l'utile al dilettevole e poter eccedere ancora più del solito con la scusa di festeggiare.
    "Che dici, Jon, ce lo siamo meritati un cicchetto?" quel giorno Markab non era andato al locale come cliente, comunque, ma come tuttofare, o qualsiasi altro nome con cui il Baker definiva il suo sfruttarlo al locale promettendogli in cambio un giorno che mai si sarebbe davvero visto di portarlo con sé in drakkar. Era stato dietro al bancone quella sera e in effetti si era divertito anche abbastanza nello spillare birra, offrire rum e preparare per i pochi meno trogloditi un po' di cocktail degni di questo nome, sempre comunque visto ad occhio dal proprietario, ma anche dalla conturbante Lola.
    Si era dato da fare e in pieno stile denrisiano aveva anche fatto un casino, insultando, minacciando, urlando, gridando e comunque tenendo sempre un tono di voce forte e deciso. Aveva saltellato per il bancone tutta la serata, parlando con tutti e provocando anche di più, sempre allo scopo, ovviamente, di gonfiare maggiormente le tasche del suo datore di lavoro, stuzzicando per quella donna o al bere di più, e in alcuni casi anche indirizzando le attenzioni sulla sua persona, per una sfida magari, o anche meramente per la sua prestanza 'Nel locale vengono per le donne, ma non puoi mai sapere' aveva notato qualche cliente troppo concentrato sul bancone e ovviamente ne aveva approfittato al punto di presentarsi quel giorno con abiti molto denrisiani, ma anche molto atipici per il suo stile: scarponi in cuoio, pantaloni in cotone bianchi e una sorta di gilet blu con sotto assolutamente nulla, tranne due fasce di cuoio alle braccia.
    Si era molto divertito e ormai, alle due di notte, orario di chiusura, era anche piacevolmente stanco "Insomma, noi Inglesi alle 2 a malapena usciamo di casa: è un po' presto per andare a letto, non trovi?" ghignò lui, sedendosi al bancone, dalla parte dei clienti, guardandosi poi in giro per vedere dove fossero le ragazze, giusto per capire se fosse da solo o meno.
    RevelioGDR


    jonathan baker


    Edited by Lo Snaso Sibillino - 11/5/2020, 01:33
     
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    Jonathan Baker | Predone
    A discapito di ciò che poteva pensare il mondo esterno quel sano rapporto tra Jonathan e Markab non era affatto un vile sfruttamento, bensì uno scambio reciproco: Markab aiutava Jonathan con la sua locanda senza ricevere un compenso in denaro e Jonathan permetteva al reporter di darsi da fare per il Canto della Sirena senza offrirgli un compenso in denaro. Legittimo, no? In tal caso entrambi erano felici, soddisfatti e il razzismo di fondo si appianava. Ok, ciò non era del tutto vero, poiché il predone era ancora profondamente convinto che tutti gli inglesi fossero delle vacche pigre e scostanti, tuttavia doveva ammettere che Markab nell'ultimo periodo stava cercando di farsi notare e qualche cliente abituale si era ormai abituato alla sua chiassosa presenza. Ok, lo apprezzano di più quando sono ubriachi, ma è un inizio, no?
    Lola, invece, apprezzava quando l'inglese spingeva i clienti a farsi avanti per l'ennesimo giro di birra, meno convinta sui cocktail non propriamente denrisiani. Insomma, per far un vile esempio se mai avesse presentato un comunissimo sex on the beach a un denrisiano, questo si sarebbe sentito terribilmente offeso, poiché trattato come un bambino. L'alcol al Canto della Sirena non mancava mai perché tutto sommato, insieme alle donne, era la principale entrata della locanda e una cattiva reputazione su di questi li avrebbe costretti a chiudere bottega.
    Voi un cicchetto? Affermò, crucciando immediatamente lo sguardo. Sappi che te lo detrarrò dalla p-oh, vaffanculo, è l'abitudine. Markab, infatti, non aveva una paga. Siccome non sapeva di preciso come rispondere e non voleva far scena muta per pensarci o risultare stupido annuì vigorosamente.
    Sbuffò mentre da sotto al bancone prese due bicchierini a forma di teschio e preparò a tempo record due Betty Suicide: samabuca, whisky e qualche goccia di succo di ciliegia per dar le tipiche venature rossastre. Si sedette di fronte a lui dall'altra parte del bancone mentre Lola e le altre ragazze preparavano le camere per la notte e davano un'ultima passata di scopa all'interno della locanda. Jonathan indossava un semplice canottiera grigia, pantaloni marroni e i classici stivaletti che solitamente sfoggiava a bordo della sua drakkar. Era tornato sull'isola quello stesso pomeriggio a seguito di una missione e non aveva avuto il tempo necessario per cambiarsi a dovere.
    Alzò il proprio bicchierino e lo fece scontrare contro quello del castano, bevendolo poi tutto d'un fiato. Le abitudini di voi inglesi non ci interessano, qui le cose funzionano diversamente. Incalzò, ruotando poi lo sguardo la bottiglia di sambuca, riempiendo nuovamente il proprio bicchiere. Siamo già una delle locande che rimangono aperte più a lungo e come vedi non siamo tantissimi. Insomma, se così non fosse non avrebbe di certo schiavizzato un ragazzo inglese. Se dopo facessimo baldoria chi aprirebbe domani? Senza contare che poi la presenza di Jonathan era quantomeno provvidenziale, poiché fungeva anche da buttafuori e per le ragazze lui era una garanzia.
    Poi, non per ultimo, c'era un ultimo dettaglio da valutare: Poi, a quest'ora che vorresti fare? Tutte le locande sono chiuse, i pescatori che scommettono sono via con i loro pescherecci e il resto del villaggio già dorme. A meno che tu non voglia darti alla preparazione di Pozioni o rischiare la vita cercando di derubare qualcuno non c'è molto altro da fare.


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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    Makab amava sgobbare, sopra ogni cosa, non sapeva bene dire perché, ma traeva letteralmente piacere dallo stillar sudore e dal sentire i muscoli tesi, forse perché gli dava l'impressione di aver vissuto davvero 'Se non ti stanchi ti annoi' pensava lui in alcuni frangenti, per quanto sapesse benissimo non fosse necessariamente così.
    Denrise faceva dello sforzo fisico il suo regno e questo lo faceva molto sentire a suo agio, forse anche più che lo stare a Londra, inoltre il suo animo chiassoso nel complesso si sposava bene con quel mistico villaggio, per quanto fosse indubbio anche che gli altri ancora lo soffrissro 'Ma scommetto che mi odiano solo perché non sono nato qui: loro fanno uguale'
    Si poteva dire che fosse felice, persino di essere sfruttato, anche perché l'essere parte di un'attività ti permetteva di vederne dei lati altrimenti preclusi: il Canto della Sirena per essere un locale denrisiano chiudeva tardi, e quando accadeva le donne finalmente smettevano i sorrisi forzati che avevano tutto il tempo, smettevano di camminare ritte come fusi e si addolcivano, diventando più sboccate e chiacchiericcie, e lo stesso, in una certa misura, succedeva a Jonathan, che certo non diventava un simpaticone, ma smetteva di essere un gargoyle col perenne ciclo e assumeva tratti umani, mostrando emozioni, sentimenti e anche banalmente debolezze quali la fatica.
    Forse erano cose futili, anche perché fondamentalmente a nessuno davvero importava, ma a Markab sì, facendo emergere forse proprio in quei contesti quello spirito che lo aveva spinto a tentare la carriera da reporter e non quello - per esempio - di marchettaro ben pagato, e spingendolo a prolungare quel momento, quel periodo, magari includendo anche chi lo aveva portato lì, lo sfruttava e, perché no, chi lo aveva davvero colpito: Jon.
    Fu naturale chiedere un ciecchetto, del resto non erano forse in un bar? In genere Jon faceva pagare e pesare tutto, e ciò valeva anche quando si rilassava, ma diventava comunque più condiscendente e soprattutto generava ilarità involontaria "Detrai detrai! Ci sto, eccome se ci sto!" rise lui, decisamente troppo sguaiatamente, battendo anche ripetutamente la mano sul bancone nel mentre l'omone preparava il drink.
    Lo vide prendere i bicchieri e si avvicinò osservando cosa stesse preparando. Storse la bocca, cercando di riconoscere senza troppo successo il cocktail, ma ad un ingrediente si fermò "Porca puttana, ma quella è sambuca!" esclamò lui, manco avesse visto un denrisiano socievole o Victoria Burke nuda "Credevo che solo quel rottinculo di Aaron la conoscesse!" ingiunse infine, additando la bevanda.
    Il drink conteneva alcune gocce di sambuca e a quel punto ai due non rimase che brindare e berne poi buona parte in un colpo "Minchia, è una cannonata!" affermò lui, leggero, reggendo pienamente la bordata, facendo anche presente come fosse in effetti presto - almeno per il suo animo londinese.
    Ovviamente gli fu risposto che a nessuno fregava un cazzo di lui, figurarsi di Londra, cosa che fece girare gli occhi al cielo al reporter, che poi continuò a sorseggiare quanto preparatogli nel mentre gli veniva fatto presente come a Denrise non fosse presto, ma fosse addirittura tardi "Ma sentito parlare di after, zio?" chiese lui alzando un sopracciglio "Da me succede che non si va proprio a dormire e poi si resta svegli fino alla sera dopo... nel senso... io è facile che domani sera se sono a Londra manco vado a dormire e magari crollo a mezzogiorno o la sera direttamente" ammise facendo spallucce, ben sapendo come il giorno dopo l'after fosse in genere un cadavere che camminava, ma era anche uno abbastanza imbottito di ormoni ed energie da reggere tutto "Comunque mi fa ridere che qui sia tardi... fossi a Londra ora probabilmente mi starei lavorando la tipa per la notte e conterei di mettermi il preservativo sul cazzo verso le tre-tre e mezza" spiegò lui, grattandosi il mento.
    Non è che il ragazzo avesse poi molta voglia di confrontare le loro culture diverse, del resto lui a Denrise stava comunque bene, ma alcune diversità lo colpivano sempre e gli riusciva impossibile non dirle, forse anche perché gli era impossibile chiudere la bocca, in effetti.
    A Londra sarebbe stato in discoteca, o in un pub, cercando di rimorchiare qualacuno, era indibbio, ma lì erano a Denrise e non solo non c'era poi molto da rimorchiare, ma nel dubbio era anche tutto chiuso e le uniche attività possibili - illegali - non erano certo raccomandate. Rise delle proposte dell'amico, sommessamente, poi sollevò il bicchiere "Sì lo so che qui non c'avete un cazzo: non credere che non abbia già cercato, e non nego che mi piacerebbe portarti una volta in una serata di delirio con me, ma alla fine, che cazzo ci serve? Un bar, dell'alcool, donne e buona compagnia" disse lui indicando sé stesso e l'altro "Direi che abbiamo tutto" propose facendo spallucce.
    "Per esempio mentre ce ne preparo - e pago - altri due, potresti dirmi che cazzo hai fatto oggi. Prima le tipe dicevano che venivi da una Missione" fece notare lui, alzandosi e cercando di aggirare il bancone per prendere i liquori usati dal ragazzo e mettersi al lavoro, lanciando, a volte, sguardi allegri e cuoriosi.
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    Jonathan Baker | Predone
    Jonathan assottigliò il proprio sguardo non appena udì Markab ridere così sguaiatamente e per un solo attimo impugnò la propria ascia barbuta. Prova a pijarme per il culo e te giuro su ciò che avemo incassato oggi che te tajo la gola. In fin dei conti un Markab impagliato poteva far sempre la sua porca figura all'interno della locanda, magari al posto di un centrino per le freccette.
    A ogni modo Lola ripose sul proprietario uno sguardo severo. Aveva quasi finito di pulire e sicuramente non voleva trascorrere altro tempo per pulire chiazze di sangue o chissà quale parte del loro corpo a seguito di una violenta rissa. Il modo per uscirne puliti era facendo quei cicchetti, crucciando lo sguardo quando Markab riconobbe la sambuca. Non fece una piega quando udì nominare Aaron e con fare piuttosto compiaciuto ripose la bottiglia dopo averla usata. Non vedo perché non dovremo averla, in fin dei conti è a base di fiori di sambuco, anice stellato e zucchero, tutte cose che abbiamo in abbondanza. Denrise per quanto riguardava erbe e spezie era un vero e proprio paradiso naturale e da sempre i vecchi condottieri del passato utilizzavano i loro beni per produrne qualcosa di forte in grado di rilassare gli animi più iracondi o per donar un po' di coraggio liquido a chi partiva per l'avventura.
    Aaah! Dopo aver bevuto si asciugò le labbra con il braccio sinistro, finendo col sorridere compiaciuto quando l'inglese definì tale miscuglio come una cannonata. Come preparo i drink io, nessuno! Esclamò con aria spavalda, tentando di dar una pacca sulla spalla del londinese. Oramai aveva preso confidenza con quei gesti amichevoli del denrisiano, gesti amichevoli che però a causa delle sue grosse manone risultavano come vigorose sberle di una ragazza molto mascolina dopo aver cercato di baciarla senza il suo consenso.
    Poi ci furono due cose estremamente sbagliate nelle parole di Markab: after e zio. Me fai incazzà quando t'inventi parole che n'esistono. Mica so' Brugnir che crede a 'ste fesserie. Pensa che secondo lo stronzo le cazzo de asce affogano pure. Eh sì, quante brutte persone incontrava Jonathan tutti i giorni. A ogni modo, dopo quelle parole uno sguardo assassino venne puntato nuovamente su Markab, poi sull'ascia, poi ancora su Markab. Prova a daje ragione e t'ammazzo.
    A ogni modo lo strano fuso orario in cui vivevano i londinesi non era attuabile in un luogo come Denrise, dove un po' tutti erano gli imprenditori della propria bottega, i gestori della propria terra e i venditori delle proprie merci. Andar a dormire a mezzogiorno voleva dire rinunciare a una buona parte del salario giornaliero.
    Poi accadde l'impensabile: Markab avrebbe voluto portare Jonathan con sé. Che avrebbi fatto tu? Quando l'inglese era un'opinione. Non sono fatto per il divertimento inglese. Il tè mi fa schifo ar cazzo, i giochi de parole me fanno incazzare de brutto, credo sia da dementi girà da 'na parte all'artra così a caso. Ah, e gli uomini che indossano la gonna me fanno ribrezzo. A Londra te porti la gonna? Ecco, sì, viva gli stereotipi e il detto tutto il mondo è paese, in fin dei conti aveva unito qualche luogo comune e una bizzarra tradizione scozzese.
    Certo era che un uomo col gonnino a Denrise probabilmente non sarebbe sopravvissuto. Sì, son tornato poco prima de cena. Dovevamo condurre un carico in un'isola della Norvegia, ma ci siamo imbattuti in alcuni pirati. Il loro capo me fa Damme er carico io gli faccio non t'accollà che me fai perde tempo. Poi m'ha puntato 'na spada contro e io gli ho aperto la coccia con l'ascia. Racconto molto interessante, quasi emozionante. Dopo c'hanno lasciato stà e semo tornati.
    Un secondo giro di cicchetti fu preparato in tempo zero, ma a questo giro niente sambuca, solo whisky. Ma t'interessa davvero ciò che faccio in mare? Domandò con un cenno di curiosità, socchiudendo poi appena lo sguardo. Sai che se stai scrivendo un articolo su di me e se non ci sono solo cose belle ti taglio la giugulare? Ok, qualche minaccia doveva sempre esserci, tuttavia era passato dal non scrivere di noi come popolo a puoi scrivere solo cose belle.

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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    Markab poteva riconoscere in Jonathan molti aspetti che riconduceva a pregi, quali l'avvenenza, la forza e la volgarità, tuttavia sopra ogni cosa l'aspetto che più adorava nell'altro era la sua rabbia. Erano seduti al bancone, a chiacchierare, e di colpo a Jonathan era salita la mosca al naso e questi aveva afferrato da Dyo sapeva solo dove la sua ascia bipenne, puntandola ben presto contro il ragazzo "Ehi, oh, calma, ti pare che ti prendo per il culo. Prima regola: mai prendere per il culo il capo. Seconda regola: mai prendere per il culo chi è più grosso di te. E terza regola, mai e poi mai prendere per il culo Jonathan Baker!" lo disse ridendo, ma il ragazzo era davvero balzato indietro non appena aveva visto afferare l'arma, portandosi a distanza di sicurezza e protendendo le mani in avanti, forse per intercettare la lama o supplicare alla bisogna, del resto era abbastanza convinto che l'oste non lo avrebbe fatto a fette per così poco 'Ma mai scommettere su Jon!' si disse lui, avendo quasi un brivido lungo la schiena, che ben conosceva ed era tipico degli sport estremi: il pericolo, con Jon, era sempre dietro l'angolo, feroce e spietato, e lui era quasi dipendente dall'adrenalina che ne derivava.
    Come una falena con la fiamma, Markab non poteva allontanarsi troppo da Jonathan e comunque non poteva neanche esimersi dallo stuzzicarlo un po', anche a rischio di finire impagliato in qualche angolo del locale, oppure dal tentare, sempre, di condurlo in qualche avventura con sé o comunque far paragoni con l'Inghilterra.
    "Boh da noi 'sta roba non si trova un granché. La conosco un tizio con cui sono uscito beve solo 'sta roba" ammise lui, molto incuriosito dalla bottiglia e dalla bevanda, al punto di ricercarne le note una volta che si scolò quanto preparato dall'altro, aggrottando anche la fronte, ma non sentendo poi molto 'Boh, è fortissimo e buono... ma io non ci sento un cazzo di quella roba là' si disse lui, ammettendo comunque la pregevolezza di quanto scolato, cosa che illuminò Jon "Un grande!" propose lui agli auto-complimenti dell'altro, levando il calice e terminando quanto offertogli, anche se quando ricevette la pacca sulla spalla quasi cadde dallo sgabello "Oh, porco Merlino, non spingere, che sono su un fottuto sgabello: chi cazzo ti lavora gratis venerdì prossimo sennò, oh!" protestò lui, decisamente troppo veementemente, cercando di colpire il moro laddove era più suscettibile: sul portafogli.
    In realtà il predone era suscettibile un po' su tutto, ma in genere ogni cosa lo verteva in rabbia, mentre alcune specifiche cose lo sedavano un minimo. Una cosa che lo faceva inferocire, per esempio, era l'usar termini che lui non conosceva (cosa oggettivamente semplice), aspetto che lo spingeva sempre ad insultare la madre dell'interlocutore e minacciare qualcuno di morte. Nel caso dell'after non fu diverso, ovviamente, cui si aggiunse un curioso aneddoto riguardo il più noto fabbro della città "Oh, cazzo vuoi? Io non invento un cazzo le parole e comunque chi minchia è 'sto Brugnir e da quando le asce affogano? Ma dove cazzo vive 'sto coglione, sulla luna?!"
    Ora. Markab sapeva perfettamente che le asce affondassero in mare, per quanto non lo avesse mai visto accadere in prima persona, quindi com'era possibile che stesse dando ragione all'altro? Semplice, era un miracolo generato della barriera linguistica: Jonathan era talmente troglodita che aveva usato il termine affogare al posto di affondare, generando un corto circuito linguistico che aveva spinto Markab a scandalizzarsi e dar ragione all'altro. Insomma, era come a Tabù qualcuno faceva una descrizione, la cannava completamente, ma l'altro era talmente bacato che ci arrivava lo stesso: miracoli da anime gemelle. O da coglioni simili, almeno.
    In effetti il reporter trovava diversi elementi in comune con l'altro, per quanto non lo potesse ammettere. Gli sarebbe anche piaciuto uscire con l'altro e farlo devastare per almeno una notte: era certo gli sarebbe piaciuto, ma sapeva anche come l'altro fosse troppo chiuso sulle sue posizioni per qualcosa del genere 'Piuttosto che venire in disco con me, mi porta in drakkar' pensò lui, nel mentre il predone iniziava ad elencare una serie di luoghi comuni imbarazzante, quanto bastava per fargli volgere gli occhi al cielo "No che non porto la gonna, al massimo la levo alle tipe che mi scopo" precisò lui "E certo non ti porterei a bere uno stracazzo di te, porco il tuo, ma ti pare che sono uno che beve te?!" propose indicandosi con ambedue le mani, quasi scandalizzato "Dicevo di andare in giro per locali inglesi a scolarci la peggio roba nel mentre si rimorchiavano tipe: uno come te, a Londra, si fotterebbe anche la regina in persona!" rise lui, cercando di rende appetibile l'idea 'Sì, ok, lo so che non fa, ma io ci provo!' del resto la costanza era un'altra dei suoi punti forti, che lo aveva spinto a non mandare a fanculo Jonathan da mesi.
    Si alzò e si mise a preparare lo stesso cocktail appena bevuto, cercando di curare le dosi e le percentuali almeno ad occhio, nel mentre ascoltava l'altro parlare della sua poco-ordinaria giornata "Pirati?" esclamò lui, osservando l'altro "Ci sono i pirati? Nell'Atlantico?" fece lui, assolutamente confuso dalla cosa, allungando poi il nuovo drink all'altro e tornando a sedersi, alzando gli occhi al cielo alle sue parole 'Paranoia portami via'
    "Sì sì, lo so, se lo faccio, mi stacchi la testa e ci pisci dentro" propose lui, un poco seccato "Tranquillo, non ti uso per i miei articoli: sono qui solo per andarci su quelle cazzo di navi, oltre al fatto che mi sei simpatico e qui mi trovo bene" fece notare lui "Te lo chiedo solo perché siamo amici e ti chiedo come cazzo ti è andata la giornata. Poi tu non sei un cazzo di medimago del san mungo che passa il tempo a curar ferite e impedire al fratello di suicidarsi" ogni riferimento ad Aaron era ovviamente causale, ma Markab, così tanto gesticolando, manco ci fece caso "Mi parli di stracazzo di pirati e botte da orbi, è normale che mi interesso. La mia vita in Gran Bretagna mica è così figa, ok, scopo come un riccio e faccio un sacco di sport estremi, ma vuoi mettere con i pirati?" affermò lui, allargando le braccia, manco quella parola (pirati) dovesse detonare sul posto e riempirlo tutto, scoppiando poi a ridere.
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    Jonathan Baker | Predone
    Non importava quanta rabbia avesse Jonathan in corpo, al Canto della Sirena l'atmosfera era sempre estremamente conviviale, allegra e vivace anche dopo la chiusura. Alcune ragazze avevano finito di rifar il letto e riordinare le camere superiori, così pian piano scesero, salutarono Lola e i due ragazzi, tornando poi alle loro abitazioni.
    Oramai non si sorprese più di osservare lo stupore di Markab dopo aver assaggiato ciò che gli preparava. A Londra non capiscono un cazzo di alcol. Insomma, non avevano il rum che producevano loro, la sambuca era poco conosciuta e già solo questo eliminava buona parte della lista di cocktail che in quel locale erano soliti preparare. Sì, lo so, là bevete solo distillati ricavati da escrementi di avvincino. Ecco, probabilmente se Jonathan fosse andato in Inghilterra si sarebbe azzuffato con tutti i barman del Paese, accusandoli di avergli servito scorie radioattive anziché alcol di prima qualità.
    Poca importanza diede alla pretesa di non essere spintonato. Jonathan amava solo un tipo di contatto fisico ed era sempre violento. Se il reporter aveva intenzione di approfondire la conoscenza con lui, allora avrebbe anche dovuto imparare a reggere le sue pacche. Daje, non fa er gracilino che t'ho appena toccato. Ciò era estremamente vero, ma quella discussione fu messa un attimo in pausa, poiché a Jonathan avevano cominciato a girar le palle per aver udito una parola che secondo lui non esisteva. Markab negò. T'ho detto che non esiste! Cosa ci facevi con l'Accademia della Crusca quando avevi Jonathan Baker? E non c'era storia su chi dei due avesse ragione. Esatto, chi poteva facilmente reperire una tanica di benzina.
    A ogni modo, anche se per motivi differenti, entrambi erano d'accordo sul fatto che le asce non affogassero. È l'armaiolo del villaggio. Comunque la pensamo allo stesso modo, mo venerdì famo così: prima de venì da me, va dallo stronzo e dije che le armi n'affogano. Era una saggia idea? Beh, se Markab si teneva a debita distanza forse sì, in fin dei conti non ricordava che il fabbro fosse famoso per la sua rapidità.
    Fino a qualche mese fa non gli avrebbe chiesto di far una cosa del genere, ma col trascorrere del tempo il loro rapporto era quantomeno diventato spontaneo. Sì, ok, complice anche il fatto che Markab non arrivava a lavoro in gonnella col tipico accento inglese con in mano il suo tè delle cinque una fetta di red velvet che forse avrebbe apprezzato. Lo sguardo di Jonathan non fu molto rassicurante quando Markab gli chiese se sembrasse o meno il tipo da tè. Ma se urli appena te tocco. Piccola precisazione: chi non urlava quando Jonathan toccava qualcuno? A ogni modo l'idea di fottere la regina in persona gli procurò un brivido agghiacciante. Dici pe' la classe, evvè? Ho sempre pensato de poté fa er conte. Annuì, piuttosto compiaciuto. O er principe? Come me ce vedi de più? Crucciò poi immediatamente lo sguardo e mostrò un sorriso a trentadue denti. Così potrei mannà un inglese cor gonnello da mi madre e digli che c'è una lettera per lei nella sala da tè che la manda in camera da letto, che la manna in giardino, che la fa tornare nella sala da tè e boom je tajo la gola e divenno er re! Poi se conquista er mondo. Insomma, non capiva il motivo per cui tutti i capi di stato non trascorressero le loro giornate a dichiararsi guerra. Oppure anziché mandarti da Brugnir te manno da Sigurd e je chiedi se posso diventà er capo villaggio. Insomma, non aveva la stoffa del comandante buono e generoso? No, a dir il vero avrebbe mollato dopo due secondi a causa di tutte le complicazioni che dovevano affrontare. In fin dei conti così son già il capo di me stesso.
    A proposito di uccisioni, raccontò a Markab di come uccise quel pirata che stava rompendo il cazzo. Me pari babbano. I pirati stanno ovunque, forse solo nel Mediterraneo non praticano più. In fin dei conti quella zona non era chissà quanto comoda a causa dello stretto di Gibilterra. In tutta risposta? Restò piuttosto perplesso dalle parole di Markab. Perché menzionò un medimago che doveva star attento al fratello? Da noi si chiamano baie. Come scopano i ricci? Domandò piuttosto perplesso e quasi schifato dalla cosa. Cioè voi li vedete mentre ci danno dentro? Inglesi, che creature particolari!
    A ogni modo nessun membro del mio equipaggio si è ferito e ho portato alla locanda provviste in abbondanza con parte del guadagno. Questo è il mio modo pé n'andà mai in perdita. Se alla fine le puttane guadagnavano in base agli extra che facevano e con il lavoro di predone riusciva a ricavare ciò che necessitava per mandar avanti la locanda, ciò voleva dire che tutti gli incassi erano pura rendita. Ciò la diceva lunga su quanto il moro fosse importante per quell'attività e di come Rose probabilmente avrebbe chiuso bottega se non fosse stato per lui.
    Fu la madre del ragazzone a uscire dalla cucina dopo un po' e si avvicinò al bancone. Jonathan, sei riuscito a trovare il mango? Ecco, forse l'unica pecca di Denrise consisteva nell'assenza di prodotti esotici o estremamente orientali. Probabilmente aveva sentito qualche studente per le vie del villaggio nominare quel frutto e la curiosità la spinse a chiedere a Jonathan di reperirlo. Me so scordato. Sbuffò, vedendola poi allontanarsi. Domani riparto, per il pomeriggio l'avrai. Sbuffò, indurendo poi lo sguardo riportando l'attenzione su di Markab. Stasera non torni a casa, rimarrai pure domani. Insomma, viva la democrazia.


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    Con Jonathan la prima regola era non prenderlo mai per il culo, ma la seconda era certamente che gli inglesi facevano schifo.
    In vero quella era una regola di un po' tutta Denrise, e Markab ormai lo aveva imparato, non a caso si era abbassato a lavorare sottopagato per il Baker, conscio del fatto che quella comunità richiedeva una certa dedizione per entrare nelle sue grazie, e anche una certa dose di masochismo.
    Quindi eccolo lì, a sopportare Jonathan, il suo lavorare, il suo insultarlo e anche le sue leggere pacche, nonché la sua riscrittura del vocabolario inglese "Sì, ok, boss: non esiste!" esclamò lui, alzando gli occhi al cielo e dimostrando ancora una volta perché mai Jonathan non gli avesse ancora staccato la testa per usarla come boccale per la birra: alla fine, cedeva e diventava ubbidiente.
    In vero l'ubbidienza era più apparente e reale, semplicemente il ragazzo aveva accettato di non essere a casa propria e di doversi piegare alle regole locali: valeva per gli States, Instagram, Twitch e Onlyfans, ma valeva anche per il Canto della Sirena. Non aveva quindi staccato il cervello, semplicemente lo accedeva quando serviva, per imparare quello che occorreva, tipo come non farsi squartare o sputare in faccia da un armaiolo famoso "Boh se vuoi ci andiamo anche" disse lui includendo un plurale non certo majestatis e che sicuramente Jonathan non avrebbe comunque usato "Ma tanto sono un fottuto inglese, lo sai anche tu cosa risponderebbe" propose lui, schiarendosi poi la voce e rendendo la voce gracchiante e petulante "Sei un cazzo di inglese che beve piscio e non sa manco cosa cazzo voglia dire navigare, figurati se sai se le armi affogano o no!" propose lui, gesticolando anche molti, aprendosi poi in un sorriso compiaciuto, chiedendosi se la sua imitazione avrebbe divertito l'altro o almeno lo avrebbe colpito la sua rassegnazione alla propria condizione di foresto.
    Sicuramente lui era uno straniero in patria, ma Joanthan in Inghilterra sarebbe stato un novello Jack lo squartatore. Markab aveva sognato di portarselo in giro a rimorchiare, ma ovviamente Jon non era tipo, un po' come non era certo un nobile inglese 'Seh, er principe de sto cazzo' pensò lui, faticando non poco a non scoppiare a ridere in faccia all'altro, cosa che gli riuscì solo perché aveva visto il filo della sua ascia da vicino da troppo poco tempo per essersela scordata.
    Scosse la testa e poi rispose "Più conte: lontano dalla regina, a difendere i confini e fare lo stracazzo che vuoi vessando i contadini e scopandoti tutte le contadine" propose lui, concedendosi finalmente la risata che gli stava ormai sfondando il petto dal bisogno impellente che provava nel doverla esplodere.
    Rise un poco, anche immaginando uno scontro tra titani tra lui e la Regina 'Minchia, i due immorali' inclinando poi la testa quando propose di proporlo come Capovillaggio "Chi cazzo è Sigurd mo? Ma la smetti di sparare nomi come se i dovessi sapere chi stracaz... MA PARLI DEL CAPOVILLAGGIO?!" disse lui, accendendo un neurone al bisogno e schizzando in piedi, salvo poi sedersi ancora "Ma ti pare che riceve uno come me? E poi scusa, ma voi non vi dovete tipo sfidare in duello mortale per diventare Capovillaggio?" chiese lui, vagamente confuso, grattandosi la testa e mettendosi poi a scimmiottare non troppo male il drink realizzato dall'altro per dare ad entrambi un secondo giro.
    Osservò di sfuggita le ragazze, facendo ad un paio di loro - per deformazione professionale - un occhiolino, ascoltando l'avvincente racconto di Jonathan, scoprendo come in mezzo al mare ci fossero molti pirati, alcuni dei quali con la coccia aperta "Serio?" chiese lui, troppo sorpreso per mascherarlo, aggrottando anche la fronte "Ma depredano i babbani? E soprattutto da dove stracazzo vengono?" chiese lui, dimentico del fatto che non solo Jonathan parlava per luoghi comuni, ma era pure ignorante come la merda!
    Rimase lì, a pendere dalle sue labbra, vedendolo poi perplesso quando usò un modo di dire squisitamente inglese (più o meno...) "Che?" esclamò lui, facendoci intendere come gli influencer avessero la tendenza a porre domande a tre lettere (?) "E' un modo di dire" fece lui, aggrottando la fronte, confuso a sua volta quanto l'altro "E non è che passo il tempo a fissare i ricci ma... voi non avete i ricci nelle campagne?" chiese lui, inclinando la testa "Cioè, non lo sapete che i ricci quando scopano fanno un casino assurdo, roba che sei in casa, dici oh cazzo succede, che è sto casino, sarà qualche mostro oscuro esci, cerchi con Lumos e ti trovi su due cosetti lì che scopano e ti guardano pure come a dire che cazzo vuoi?" chiese lui, ben intuendo in effetti la risposta, scoprendo poi come nessuno a parte i suoi nemici si fosse fatto male in mare... nonostante si fosse scordato il mango.
    "Il mango?" chiese lui, quasi sorpreso che la mamma di Jonathan conoscesse quel frutto esotico, tanto da accigliarsi e poi sgranare gli occhi quando l'altro pure disse che sarebbe andato a prenderglielo. Per mare. Il giorno dopo.
    E che lui sarebbe dovuto restare alla Locanda "Che?!" eh sì, era decisamente l'equivalente del ma chi? di Alexander "MA IO DOMANI VOLEVO SCOPARE!" fece notare lui. In un bordello, giusto per ricordarci quanto a volte fosse idiota.
    Osservò il predone perplesso, non cogliendo poi molto il suo gesto, la sua apertura, ma incrociando le braccia e sbuffando quasi subito "E va bene, MA SOLO PERCHE' MI HAI FATTO UN COCKTAIL CON I CONTROCAZZI!" disse lui, mentendo, comunque contento di poter essere di aiuto ed evitando saggiamente di parlar di soldi 'Terza regola con Jon: mai insultare sua madre' che poi quella valeva un po' per tutti, ma se avevi un'ascia barbuta valeva doppio! 'Quarta regola, mai parlare di soldi con Jon' sempre che non si avesse la perversione di vernir scippati o picchiati a sangue e poi derubati.
    Si stiracchiò un poco, poi iniziò a fissare l'altro, confuso e forse un po' combattuto, non sapendo se osare o meno 'Uh, fanculo, quando l'ho buttato in culo ad Aaron non l'ho mica fatta così lunga, e che cazzo!' si disse lui per darsi coraggio, senza un vero senso, portando il proprio peso in avanti ed avvicinandosi quindi un po' all'altro "Ma quindi... vai tipo a fare la spesa in drakkar in sud America per il mango... o tipo accetti una missione da quelle parti, ammazzi un po' di cose e torni anche con i mango...?" domandò infine lui, un po' perplesso sulle dinamiche di quello strano scambio di battute con Rose, non capendo bene cosa intendesse fare l'altro.
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    Jonathan Baker | Predone
    Ok, doveva ammettere che Markab stava imparando a conoscere Denrise e il suo popolo. Aveva ragione, l'armaiolo e il Capovillaggio avrebbero risposto in un modo estremamente simile a quello che in qualche modo aveva scimmiottato, suscitando anche una sguaiata risata da parte dell'oste più avaro dell'isola.
    Man mano che il discorso andava avanti quella convinzione si faceva sempre più forte, specialmente quando fu chiesto se Jonathan fosse più adatto a rivestire il ruolo di conte o principe. Effettivamente, come l'inglese aveva detto, il lupo di mare era poco avvezzo a sbrigare pratiche burocratiche, anzi di fronte a un foglio con scritte piccole, piene di paroloni difficili avrebbe probabilmente risposto con la sua ascia barbuta. Ma io non vesso i contadini. Affermò lui con un tono più serio. Certo, in un'ottica prettamente economica erano clienti come tutti gli altri, ma da un punto di vista più umano i contadini non erano il tipo di persone con cui avrebbe voluto azzuffarsi. Sono lavoratori, faticano tutto il giorno e sono lontani dalle diavolerie tecnologiche. Certo, ignorava il significato di agricoltura intensiva, altrimenti probabilmente avrebbe depredato ogni singola coltivazione. Quelli hanno già troppo impicci pe' cazzi loro, io vojo er cash da quelli che si son mal trasfigurati in pinguini. Tradotto: che indossavano un completo a tinta unita con tanto di giacca e un'irritante aria di superiorità.
    La destra si spostò verso il bicchierino e terminò anche il secondo cicchetto del post-chiusura. Forse prima si era sbagliato, Markab non conosceva così bene Denrise. Insomma, come poteva non sapere che Sigurd fosse il Capovillaggio? MA VAFFANCULO! Alle urla il moro rispondeva con le urla. Ormai ho perso il conto de tutte le volte che sei qua a rompe er cazzo e ancora non sai come cazzo si chiama il cazzo di Capovillaggio? Cazzo! Beh, il suo nome era Sigurd, ora lo sapeva. Ovviamente non ricordava il suo nome, ma ricordava benissimo quella tradizione secondo cui per diventare il capo bisognava sfidare l'attuale leader in un duello mortale. Sono solo dettagli. Stai forse dicendo che io non possa sconfiggere Sigurd? Quella frase non risuonò come una domanda, bensì come una vera e propria minaccia. A ogni modo non ho interesse a farlo. Non voglio le sue responsabilità e non voglio sulla coscienza le sorti del villaggio. ogni tanto ci pensava davvero, ma alla fine trovava sempre mille motivo per cui preferire il Canto della Sirena al risolvere le problematiche dei suoi compaesani.
    Un altro argomento di cui credeva tutti fossero a conoscenza erano i pirati. Certo, depredano anche i babbani, ma non tendono a utilizzare la magia per non essere tracciati. Non so un cazzo sull'Ordinamento Magico Internazionale, so solo che è tremendamente lungo, noioso e pieno di cose che non si possono fare. Non mi piace. Probabilmente fanno così perché non cercano rogne. Riguardo alla provenienza dei pirati, invece, non poté far altro che alzare le spalle. Probabilmente altri villaggi affacciati alla costa che detengono il dominio su una certa area. Noi controlliamo buona parte delle acque dell'atlantico, ma sono certo che un grosso covo di pirati si trovi in Norvegia e un'altro ancora nel Mediterraneo. Se sapessimo esattamente la loro ubicazione probabilmente ci sarebbe una guerra. Insomma, il mare non era abbastanza grande per essere attraversato da navi di pirati oltre i predoni di Denrise.
    Terminata la lezione di geografia fu aperta una parentesi su come scopavano i ricci su cui Jonathan poté soltanto stendere un velo pietoso, ritrovandosi poi di fronte a una brutta realtà: al mercato si era dimenticato di acquistare il fottutissimo mango. Ma una mela no? L'unica soluzione che vide era quella di chiamare Markab a lavorare anche domani. La reazione del reporter però non fu quella sperata e costrinse il negoziante a socchiudere appena gli occhi. Vorrà dire che scoperai dopo il turno. Se non ti va bene domani mattina prendi una scopa nel ripostiglio e dai una spazzata per terra. Davvero voleva sottrarsi a una giornata di lavoro solo per una scopata? Sbuffò. Alla fine accettò per via dell'ottimo cocktail offerto.
    Vedo cosa offre la bacheca delle locande vicino al porto. Se trovo qualcosa da fare in quelle zone accetto, altrimenti vorrà dire che sarà un viaggio speso unicamente per comprare il fottutissimo mango. In Sudamerica. Giacché vado vuoi che ti prenda anche un casco di banane? Insomma, in fin dei conti Markab era sempre la sua scimmia urlatrice del Bengala.
    Aspetta, stavo pensando a una cosa. Avanzò la destra in direzione di Markab per dargli un pugnetto sulla testa. Se farai la brava scimmia domani, magari un giorno ti porto con me al mercato. Via drakkar? Ovviamente no, quello dal lato dell'Inghilterra che con un po' di fortuna avrebbe potuto raggiungere con la smaterializzazione o col treno. Questo messaggio non lo disse, ma se non altro era un piccolo passo in avanti rispetto al star a gestire la locanda sotto lo sguardo vigile di Lola

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    Markab Castlewine
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    Non aveva scopato quella sera, né gratis né a pagamento, e probabilmente neanche quella dopo, a quanto pareva, ma c'erano cose per cui valeva la pena sacrificarsi tanto (?), come per esempio la sguaiata risata di Jonathan 'E mostrali quei cazzo di denti, Jon!' pensava lui, sentendo quasi un peso sciogliersi nel cuore al veder l'altro ridere della sua imitazione, non solo per la sintonia, ma soprattutto perché gli ricordava come, nonostante tutto e tutti, fosse sulla strada giusta 'Questo è il mio posto'
    Certo, il mondo doveva ancora scoprirlo e lui doveva sopravvivere a Jon, ma la strada sembrava tracciata 'Devo solo giocre bene le mie carte' si illuse lui, iniziando, per esempio, non sfottendo il suo datore di lavoro e non offendendolo "Dici? Io ti ci vedevo" propose lui, facendo spallucce, celando dietro di essa la sorpresa nel suo volto, che in vero era riferita a ben altro 'Davvero sa il significato del verbo vessare?' si chiese lui, chiedendo come ci fosse finita quella parola nel parco vocabolario del predone.
    L'oste più avaro di Denrise si sentiva un po' robin hood, togliendo ai ricchi e non ai poveri, e anche a questo lui si limitò ad annuire, evitando di far presente come la sua famiglia fosse piuttosto ricca, smettendo di essere assertivo solo quando l'altro arrivò a parlare di Sigurd ed alzò il tono di voce "E SI' CHE LO SO, MERLINO SCIACALLO!" Jon sava urlando, quindi perché mai lui, più simile ad una scimmia urlatrice del Bengala che ad un uomo, avrebbe dovuto essere da meno "SIGURD VIKKAR, PORCO IL TUO. LO SO COME CAZZO SI CHIAMA, SOLO CHE MINCHIA NE SO CHE INTENDI LUI. Io mica li so tutti gli stracazzo di nomi di voi denrisiani! In genere vi presentate ad insulti, penso che potrei chiamare mezza isola vaffanculo!"
    Diverse donne uscirono dalle stanze per controllare cosa stesse succedendo, rilassandosi poco dopo quando si accorsero come fosse solo Markab ed allarmandosi solo quando questi chiese all'altro se lo reputasse in grado di battere uno come il Capovillaggio 'Ma io che minchia ne so, manco l'ho mai visto. Dicono che abbia un kraken come famiglio, ma che cazzo ne so io di cosa può battere lui!' un po' paralizzato rimase a sentire l'altro, traendo un lieve, ma sentito, sospiro di sollievo quando l'altro realizzo che forse er conte lo poteva anche fare, ma non certo il capovillaggio, del resto, lo fosse diventato, come avrebbe fatto a menarsi coi pirati o doversi procaccare manghi in giro per il mondo?
    La paura celata dietro l'infifferenza scomparve quando sentì nominare altri pirati "Ci sono... altre isole?" chiese lui, manco fosse un bambino che aveva scoperto una nuova torta di cioccolato tutta per lui. Si sporse in avanti, assimilando tutte le informazioni dell'energumeno 'Ma perché non ne ho mai sentito parlare?' si chiese per un paio di istanti, sbattendo le ciglia (salvo poi imprecare) quando gli fu detto come questi rispettassero in un certo senso lo Statuto di Segretezza della Magia "Siete tipo i villaggi ninja di Naruto? Vi nascondete agli altri per non uccidervi?" si chiese lui, dimentico di aver ripreso a parlare straniero, cosa che sicuramente gli sarebbe valso un insulto, tanto quanto ciò gli valse l'essersi opposto - di primo acchito - a venire anche il giorno dopo.
    Gli fu risposto che avrebbe potuto praticare sesso in altre fasce orarie, o avrebbe potuto scopare in altri sensi "Ehi, io ho dei bisogni: sono un cazzo di stallone!" fece presente lui allargando le braccia quando comunque si era ormai arreso al suo destino e aveva già detto che sarebbe venuto, per quanto la motivazione gli paresse assurda, anche se la maniera in cui si sarebbe svolto in tutto lo intrigò, spingendolo persino a sbuffare dalla frustrazione "Che figata alzarsi al mattino e decidere dove cazzo vai a rischiare la vita..." si disse lui, incrociando le braccia e guardando non con troppo entusiasmo ciò che lo circondava 'A tra non molte ore... purtroppo...' già, perché la sveglia a Denrise era presto e lui sapeva come sarebbe mortalmente suonata per lui (sempre che non volesse essere ucciso nel sonno).
    Stava giusto valutando di andarsene quando gli fu proposto di ricevere un casco di banane. Storse la bocca "No, tranquillo, a potass... NON SONO UNA CAZZO DI SCIMMIA!" disse lui, saltando come una stupida scimmia qual era.
    Non aveva reagito tardamente, semplicemente il predone aveva finito il proprio ragionamento, spiegando il senso del dono, salvo poi iniziare a trattarlo davvero da scimmia "FANCULO, NON SONO UNA CAZZO DI SCIMMIA, SONO UN FOTTUTO BARISTA!" urlò lui, sobbalzando a quelle parole e rendendosi conto di quanto non fossero proprio vere.
    Una mano alla nuca, imbarazzata, quindi fissò la porta "E non portarmi al cazzo di mercato. Portami al fottuto porto di 'sta ceppa di minchia!" fece presente lui, incrociando le braccia, mordendosi poi, avidamente, un labbro, indeciso su cosa dire o fare.
    Ci rifletté un poco, poi prese le sue cose: finì il drink al volo e fissò in alto le signorine, che salutò "Ma non domani: tu domani hai un mango da trovare... e io questo posto da non far fallire" fece presente lui, rendendosi conto di come sarebbe stata la prima volta che lui vi avrebbe messo piede come lavoratore senza lo sguardo minaccioso dell'altro a tenerlo in riga 'Sì, insomma... vuol dire che si fida...' si disse lui, allargando un ampio sorriso e alzando la mano in segno di saluto "Quindi ora fammi andare a casa, che se domani non scopo mi devo ammazzare di seghe almeno" ghignò, avviandosi poi verso l'uscio, che varcò, salvo poi riaprire la porta ed affacciare solo la testa "Ma se porti una banana, forse, la mangio!" propose lui, con una linguaccia, scappando via nella notte, sperava non inseguito dall'ascia barbuta dell'altro.
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    Jonathan Baker | Predone
    Era tarda nottata per un qualunque abitante di Denrise e, quasi come se fosse la stessa locanda a voler mandar via il suo gestore e chi lo stava aiutando, anche lo scoppiettante fuoco del camino si spense. Le uniche luci ora erano offerte dagli alti lampadari, ma non c'era motivo di lasciarli ancora accesi: da lì a poco Jonathan e Markab avrebbero abbandonato quel luogo, intenti a raggiungere il loro accogliente letto per ricaricare le energie spese e prepararsi per una nuova giornata di lavoro.
    Nonostante fosse ora di andare Jonathan doveva ammettere che preferiva conversare di notte fonda piuttosto che al mattino. Con il cielo stellato, infatti, la stanchezza lo rendeva più socievole e nonostante l'impegno che Markab metteva costantemente per essere fatto fuori in un modo o nell'altro continuava ancora a urlare da una parte all'altra del Canto della Sirena.
    Proprio al reporter venne dedicato uno sguardo a tratti annoiato quando gli fu chiesto se ci fossero altre isole. Dov'era nato? Davvero gli inglesi non ne erano a conoscenza? Probabilmente alcune non sono isole, ma semplici villaggi costieri lontani da qui. In fin dei conti se fosse stato certo della loro ubicazione i denrisiani avrebbero imposto il loro dominio sui mari senza battere il minimo ciglio. Poi vennero nominati Naruto e i villaggi ninja. MA ODINO IMPICCATO LA SMETTI DE INVENTARTE COSE CHE N'ESISTONO? Sbuffò. Ok, forse era prematuro portarlo in giro con lui. Insomma, non poteva inventarsi cose che costringevano Jon ad ammettere di non sapere di cosa stava parlando. Piuttosto di giustificarmi gli taglio la giugulare.
    Sono d'accordo, andiamo che è meglio. Spense le luci rimaste accese, chiuse la port del locale e scosse il capo. Allora domani avrai la tua banana. Che non si dica in giro che poi ti sfrutto. Insomma, tutti quei giorni di lavoro in fondo potevano valere una banana, no?

    RevelioGDR
     
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