Duelli e durelli

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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    “Era ora di rimettersi un po’ in forma - ‘ste cazzo di vacanze mi hanno distrutto.”
    Skyler aveva finalmente ripreso ad allenarsi dopo gli stravizi del Natale. E del Capodanno. E dell’Epifania. Insomma, avete capito - il fisico dell’Infermiere aveva risentito del cibo e, soprattutto, degli alcolici.
    Certo, il corpo reclamava la sua parte; tuttavia, dopo l’increscioso incidente con quella vecchia strega di Naga, Skyler si era reso conto che anche le sue abilità magiche necessitavano di una revisione e, perché no, anche di un upgrade. Sapeva bene che le sue eccellenze personali erano la cura e la difesa - ed era estremamente difficile poterle allenare per bene in solitaria. Quindi, chi meglio di Markab per fare da punching ball umano (sperando di riuscire a difendersi)?
    Aveva interpellato il suo bro, che aveva accettato di buon grado: non gli aveva raccontato esattamente tutta la storia di Naga, ma gli aveva accennato i punti salienti di ciò che era capitato a lui. Per tutto il resto (rapimenti, rischi di morte e marijuana dentuta ed assassina) aveva preferito rimandare, per potergli raccontare con dovizia di particolari l’eccezionale scoperta - ossia che, a questo giro, Skyler era stato quello meno coglione.
    Era stato difficile trovare un momento in cui entrambi riuscissero ad essere liberi da impegni, così come un posto in cui allenarsi in santa pace: ovviamente, se avesse potuto tornare a casa qualche giorno, avrebbero potuto usare il giardino sul retro, lontano da sguardi indiscreti. Oppure avrebbe potuto raggiungere Markab chissà dove, tranquillo e senza problemi. Tuttavia, la soluzione migliore era stata chiedere un permesso alla vecchia megera Preside per un weekend, in cui aveva promesso al suo amico alcol e… un campeggio.
    Certo, forse in pieno inverno non era propriamente una buona idea, ma che cazzo: erano maghi o no? La tenda che aveva comprato per l’occasione aveva un interno spazioso, arredato in stile minimale ma funzionale, e potevano scaldarla con la magia. Aveva poi scelto più o meno la zona in cui si era tenuto il Rainbow Gathering, ma a questo giro assicurandosi al 1000% che non ci fossero Troll nei paraggi.
    “Ok, dovrebbe essere quasi qui…”: una volta che Markab fosse arrivato al punto di estrazione, Skyler avrebbe raggiunto il posto che aveva scelto (poco lontano da una sorgente, abbastanza al riparo dai venti e senza dannati Troll): Avrebbe dunque usato un Incantesimo di Costruzione per erigere la tenda, prima di pianificare la sessione di allenamento - o meglio, il duello - con Markab.
    “Mmm, forse sarà meglio anche qualche incanto perimetrale… Salvio hexia, Cave inimicum - forse questo è meglio che lo lanci Markab... non è il mio forte… boh, vedremo… nell’attesa…”
    Guardò con cupidigia il frigobar che aveva portato con sé (su cui ovviamente era stato applicato un Incantesimo di Estensione Irriconoscibile) pensando di prendersi una birra, ma resistendo all’impulso: l’ultima volta che aveva bevuto prima di svolgere una mansione, proprio in quei boschi, non era andata a buon fine…
    Rabbrividì, forse per l’umidità dei primi di febbraio, o forse per il ricordo.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Markab Castlewine
    La role vale per entrambi come provino, per le skill di Scudo Magico (Skyler) e Duello 1 (Markab).
     
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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    "Mi ricordi perché cazzo ci stiamo venendo ad allenare a tron di Dio, Sky? Nel senso, sai che amo andare in camporella e praticamente ci ho fatto su una cazzo di carriera sull'outdoor - e non parlo, per una volta, della sezione di Youporn - ma oh, potevamo anche starcene di un weekend pizza e gnocca! Sei il mio segugio da figa! Ti vorrei portare in giro a volte!"
    Com'era possibile che Markab e Skyler non avessero mai copulato (tra di loro, sul resto era ampiamente noto come praticassero l'amore libero in ogni luogo e ogni lago) eppure ci fossero riferimenti sessuali e sadomaso in ogni cosa che facevano?
    La risposta in vero era complessa e si radicava forse sul fatto che sapessero parlare efficacemente solo di quello (il sesso) o tramite esso (coprolalia).
    In vero a Markab non dispiaceva essere ancora a Denrise e in montagna: amava l'isola e se la poteva esplorare con l'altro non poteva che esserne più felice, eppure era nella sua natura, in fondo, far pesar tutto all'altro, manco questi dovesse essere costantemente in debito con lui "E' perché preferisci andare in montagna che sulle tette di una donna: scopassi come la Maga Circe insegna, ora saresti leggero come l'aria, sullo stomaco e nelle palle!" in vero forse questo accumulo di debito era finalizzato al consentire al reporter di essere sempre così passivo-aggressivo nei suoi confronti, e forse ciò si rendeva necessario non tanto per sminuire il gattaro più sexy dell'isola, ma il suo constante scodinzolare per l'altro, perché Markab Castlewine non aveva problemi a dichiarare come Skyler fosse il suo migliore amico e fosse la sua anima gemella, ma quello era niente ad ammettere quanto fosse disposto a fare per lui, e il giusto compromesso a riguardo era l'appunto farlo sembrare un piacere.
    O forse erano solo due coglioni e questo era il tentativo di questo umile narratore di dare un senso a qualcosa che non l'aveva, manco si fosse in una canzone di Vasco Rossi.
    Zaino in spalla, i due si erano arrampicati fino a raggiungere la zona ove più o meno avevano stanziato quasi un anno prima per il Rainbow "Ah, quanti ricordi qui eh? L'alcool, le donne del canto della sirena, i troll, le troie del canto della sirena... ah, sì, davvero, bei tempi!" ammise lui, chiosando il discorso con una grassa risata a pieno petto, volgendo lo sguardo all'amico, che intanto stava montando la tenda "Ah beh, allora sai ancora usare la bacchetta per montare qualcosa, buono dai!" lo canzonò lui, facendo un giro intorno alla stessa ed insinuandosi poi dento "Ficoooooo!" urlò poi entusiasta, fuoriuscendo ed armandosi di cellulare "Selfie?" propose lui rapido, ponendosi in posa davanti all'ingresso, in attesa del suo best friend forever.
    C'erano cose prioritarie e cose meno, e tra le prime rientravano sicuramente le donne e i selfie, e nel secondo... beh, tutto il resto. Ma anche Skyler rientrava nella prima categoria, e anche il non morire giovani, quindi eccoli lì a castare incantesimi in ogni dove "Sì, ci sta, abbiamo detto che era una cosa a due e se proprio voglio un'orgia che almeno ci siano un sacco di tette, non gente che non si lava dallo sbarco in Normandia!" propose lui, castando un Cave Inimucum al bisogno, seguito a breve giro da un Muffliato, per essere sicuri di non essere troppo uditi.
    Castò le magie, poi si stiracchiò e con nonchalance prese dal frigobar una bibita fresca, optando per una energetica "Allora, Sky, allenamento eh? Tipo che devi rinforzare le tue difese? Mi stai tipo dicendo che finalmente ho il permesso di sfondarti come meriti?" propose lui con uno sguardo birichino, ma anche sottile, nel mentre beveva: Markab era una persona competitiva e, sotto sotto, non gli dispiaceva l'idea di gareggiare con l'amico, e magari metterlo in riga.
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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    Skyler sbuffò, a metà tra il divertito e il vagamente scazzato, mentre ascoltava la quasi invettiva di Markab sul campeggio improvvisato; dargli torto, effettivamente, era difficile. Tuttavia…
    “Per un semplice motivo: quello è il programma del post allenamento. Insomma, non vuoi farti sollazzare il flauto magico dopo aver lavorato sodo? Dai, non dirmi che non c’è più gusto così…”
    La verità era che per il giorno dopo non aveva organizzato qualcosa di particolare, ma non ci sarebbe voluto molto, una volta finito il duello, andare al Canto della Sirena e rimediare gnocca o gnocchi. Erano praticamente già al villaggio di Denrise.
    “Al momento preferisco la montagna ai Monti di Venere perché… beh, insomma, l’ultima volta una fottuta Druida ha cercato di ucciderci tutti - e per una volta, forse, è più utile allenare le nostre abilità magiche, rispetto alle nostre altre bacchette… e poi dai, non dirmi che non vorresti farti più grosso con le tipe dicendogli che sai aprire varchi nelle montagne con uno Stupeficium - dai!”
    Dopo che ebbero raggiunto il posto designato e montato la tenda, Skyler rispose al socio: “Beh, con la bacchetta di carne so montare ben altro - e forse anche meglio di te”. Il tutto fu accompagnato da un sorriso sghembo e dal classico occhiolino: certe abitudini sono dure a perdersi. “Sì, dai - il selfie ci sta: petto nudo direttamente? Sai, tipo i modelli che fanno le nuotate nella neve… certo, si rischia un po’ di assideramento - ma cazzo, il Fuocondro lo so usare pure bene! Cioè, se ci ha salvato il culo dai Troll può anche scongelarci, no?”
    Respirò anche lui l’aria fresca di montagna: in quel momento si sentiva un po’ tornato alle origini, quando ancora erano studenti e se ne andavano a fare le tendate in camporella con le ragazze. In fondo, Markab aveva ragione: la figa mancava. Ma ormai erano cresciuti, e potevano anche resistere un po’ di tempo senza scopare e compiendo il loro dovere, per così dire. E poi, visto che crescere significava dover avere a che fare con terroristi, Troll e megere decrepite… forse, per una volta, pensare al dovere era utile. Se fossero morti non avrebbero più potuto scopare, no?
    “Sì, ho bisogno di allenare le difese - ma sei sicuro di riuscire a intaccarle? Perché… detta tra noi… secondo me hai perso un po’ il tuo tocco da ariete da sfondamento!”
    Rise di gusto, prendendo in giro l’amico. Anche se sapeva che avrebbe dovuto comunque stare attento: doveva allenarsi negli Incanti Scudo, e ciò voleva dire che non poteva schivare gli incanti diventando un Golden Retriever… come se fosse stato abbastanza rapido, coi riflessi, da schivare qualcosa.
    “Come suggeriresti di procedere? Io pensavo a qualcosa stile duello d’onore nei film: dieci passi mentre ci rivolgiamo di spalle l’uno all’altro, al decimo ci si gira e tu provi a colpirmi ed io a difendermi… forse aiuta anche coi riflessi.”
    Avrebbe accettato le varie idee di Markab, anche se fossero state non proprio ottime - certo, se avessero rischiato l'osso del collo avrebbe obiettato: ma tutto ciò che potesse essere vagamente pericoloso ma efficace sarebbe andato bene. Si fidava del suo bro.
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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    Denrise stava inevitabilmente catapultando Markab nella sua realtà (con sua somma gioia, come facilmente intuibile), ma ciò no poteva significare, per lui, che dovesse anche cambiar abitudine e, se anche ciò fosse stato, lui certo non lo avrebbe fatto certamente in silenzio 'In silenzio ci stanno solo gli schiavi, se ordinato!' pensò lui, stampandosi in faccia un po' a caso un ghigno.
    In effetti il castano era specializzato in frantumazione di gonadi, testicoli e pertugi, e certo non sarebbero bastate due motivazioni a caso del suo miglior amico per placarlo, soprattutto quando gli fu ricordato come, tra tante cose sfondate, non vi fosse il culo di una druida centenaria di sua non-conoscenza 'Grandissima vacca, mi stapperei una bottiglia di plastica solo per spararla ancora più a fanculo, lei e le sue follie ecologiste!' pensò lui, semplicemente furioso, in quanto incapace di sperimentare davvero l'impotenza, essendo qualcosa di completamente lontana da lui "Così impari a cacciarti nei guai e non chiamarmi, coglione del cazzo!" esclamò lui, allargando le braccia, anche se poi si accigliò di colpo, quasi il suo cervello avesse fatto un ragionamento "A parte che oh, prima la pazza maniaca dei babbani" ciao Cora "Poi la pazza salva-natura: ma che cazzo di problemi ha la tua scuola con le pazze?"
    Stava fiutando una pista, uno schema? Il suo senso da reporter un po' risuonava, ma certo non ne sarebbe venuto a capo quel pomeriggio "E comunque certo che prima amo sudare e poi scopare: le donne vanno matte per l'uomo sudato, ma le donne le preferisco accanto e arrapate, non da ricercare a fanculo, che cazzo!" precisò comunque, puntando il dito contro l'altro ed osservandolo montare ben altro, come soleva fare fin troppo spesso di recente e pareva volerci costringere pure lui. Markab stava iniziando a chiedersi se Skyler stesse crescendo - o meglio, per citarlo, cambiando - ciò era in effetti possibile, ed era la sua più grande paura, ma se ciò stava avvenendo era qualcosa di progressivo, di evolutivo, del resto il biondo che lui aveva imparato ad amare era sempre lì, magari un po' timido e riflessivo, ma sempre lì.
    Lo vedeva nel suo tono di parlare, ma soprattutto nelle sue battute, nelle sue provocazioni. Incrociò immediatamente lo sguardo dell'amico quando gli fece presente che forse poteva montare ben altro e anche meglio di lui, al bisogno. Sostenne lo sguardo e allargò un sorriso malefico "Parli solo perché hai la lingua in bocca e non sul mio cazzo" rispose lui a tono "Ringrazia il nostro patto, o ti fotterei fino a farti chiedere scusa" propose lui, sollevando il mento con fare arrogante, nel mentre lo avvicinava e metteva una mano attorno alle sue spalle per un selfie, che immediatamente l'altro volle rendere più trash.
    Markab rise e si spogliò senza alcuna esitazione "E a chi cazzo serve fuocondro? Pensa a tutta la figa che bagnerai e ti scaldi da solo!" dichiarò lui lanciando la sua maglia nella tenda, al momento.
    In effetti l'eccitazione aiutava a non sentire il freddo, ma era comunque febbraio ed erano in montagna, sicché non sentire il morso del gelo era difficile persino per uno come lui, tuttavia essere uomini, stalloni, richiedeva quel genere di sacrificio: il mito dell'uomo indistruttibile non si generava da solo, del resto!
    Riprese il magifonino e scattò una foto con l'amico, poi, bestemmiando, cercò con apparente calma di pubblicare la foto 'Minchia che cazzo di freddo!' pensava infatti, tanto da curare lievemente meno del solito la foto, per quanto, una volta pubblicata, non poté non strappargli un sorriso, soprattutto alla vista di quanti cuori gli stesse fruttando.
    Alzò lo sguardo, luminoso come non mai e tentò di battere il cinque all'amico e quindi di abbracciarlo "Fanculo Sky, tu, i troll, la troia ecologista e la montagna: resti comunque il meglio, anche per delle cazzo di foto rizzacazzi!" gli disse lui, staccandosi poi poco dopo, apprendendo di come in effetti fosse forse la sua occasione di sfondar l'altro (o almeno tentarvi) in una sorta di duello d'onore.
    "Perché no" propose lui, carezzandosi il mento e poi andando a coprirsi (ormai al limite) "Ci sta un duello d'onore" gli andava anche bene la parte dei riflessi, in effetti, in fondo lui ci teneva molto a quella parte di allenamento, puntando molto sulla sua agilità "Però, se è un duello, ci vuole un cazzo di premio" rifletteva lui,come sempre su dilemmi esistenziali "Ci sono: chi perde al Canto della Sirena paga le troie!"
    Era incredibile come ogni idea del reporter andasse a puttane - letteralmente - per la gioia di Jonathan, tuttavia quella fu l'offerta, molto convinta, tra l'altro, cui seguì il mettersi schiena contro schiena e iniziare a contare, ad alta voce, dieci passi.
    'Girati, punta e spara, tipo quando lei succhia ma vuole che vieni in faccia!' si disse lui, sobrio come sempre, concentrandosi sui propri muscoli e cercando di immaginare, su quel terreno innevato, cosa fare esattamente.
    Alla fine, al dieci, fece un piccolo balzo e piroetta in aria e, puntando sulla propria agilità, puntò il petto dell'amico "Bombarda!" esclamò lui, chiarendo come quel giorno non ci sarebbe certamente andato leggero.
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    Skyler Mave
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    “Ma che cazzo di problemi ha la tua scuola con le pazze?"
    “Beh - se calcoli che pure la cara vecchia - decrepita - Vicky è pazza, credo che Hidenstone sia costruita su un gigantesco magnete per i folli. Cioè… credo di essere quello più sano di mente, là dentro.”
    Si mise a ridere alle provocazioni dell’amico: sembrava che per lui il tempo non passasse mai, e che fosse ancora lo stesso ragazzo che aveva conosciuto ad Hogwarts. Certo, probabilmente almeno un milione di volte più arrapato di quando aveva undici anni, ma in sostanza era lo stesso; un po’ invidiava questo aspetto del suo carattere. Markab era riuscito a rimanere coerente a se stesso nonostante l’età che avanzava; Skyler invece si trovava sempre più spesso a chiedersi quanto effettivamente lo Skyler del passato si sarebbe riconosciuto in lui. Certamente, il fatto di essere un gattaro sarebbe stato di grande aiuto, in quel caso improbabile.
    “Non ricordavo che ti lamentassi così tanto - da quando sei diventato una suocera? E comunque, cosa ti fa pensare che mi scoperesti così bene da farmi chiedere scusa?”
    Seguì l’esempio del socio, togliendosi la maglietta e restando a petto nudo: porca troia se faceva freddo. Sperava che almeno i like fioccassero come la neve.
    “Da quando non ti prendi un’ora per mettere filtri e cose simili? Chi sei tu, e cosa hai fatto al vero Markab?”; mentre si rivestiva canzonando l’amico, evocò per davvero uno Scudo Ardente, in modo tale che entrambi si potessero riprendere da quell’esposizione violenta al freddo.
    “Uno… due… tre…” si mise a contare dopo aver voltato le spalle a Markab. Sapeva che probabilmente avrebbe rischiato qualche escoriazione e danno, anche perché non era propriamente un duello pari: Markab avrebbe usato molti incantesimi offensivi, e a lui non restava che ripararsi e poi provare a… attaccare? Non era il suo stile: forse sarebbe stato meglio provare a destabilizzare l’avversario.
    “Dieci!”: si voltò più lentamente di Markab, a causa dei suoi riflessi rallentati. Vide quindi il fascio di luce del Bombarda volare nella sua direzione, ma era troppo in ritardo per tirare su la bacchetta e usare un incantesimo ad alta voce. Per tale motivo, d’istinto pensò ‘Protego!’ senza quasi alzare la bacchetta davanti a sé: il risultato fu che l’incantesimo offensivo venne smorzato, ma non parato, per cui Skyler avvertì un colpo al petto non così forte da provocare dolore, ma abbastanza da mozzargli il respiro e farlo indietreggiare di un passo. Forse valeva la pena impegnarsi davvero, in quel duello - sia usando incanti verbali, che non verbali. A dirla tutta, in questi ultimi avrebbe certamente avuto più difficoltà; ma se fosse riuscito ad evocare anche un solo scudo in quel modo, sarebbe stato davvero soddisfatto.
    ‘PORCA TROIA! Bel colpo, cazzo - mi ha colto davvero di sorpresa.’; normalmente il gallese avrebbe parlato all’amico, ma i un duello come quello che stavano fronteggiando occorreva essere più seri. Riprese un respiro, puntò la bacchetta contro di Markab e urlò “Legilimens!”. Il razionale di quell’azione era tentare di carpire quali mosse Markab avrebbe usato contro di lui, per decidere quale incanto scudo sarebbe stato meglio usare. E in fondo per evitare di essere semplicemente un punching ball passivo sotto i colpi di Markab.
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    Markab Castlewine
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    Hidenstone aveva un problema con le pazze? Markab sembrava esserne convinto e Skyler trovò diverse prove su quella teoria, che andavano anche intorno alla Preside "Porca troia, ci potrei fare su un articolo bomba!" fece notare lui aggrottando la fronte e alzando un pollice chiedendosi quanti favori potesse chiedere a Skyler prima che lo licenziassero 'Si, porca troia, mi sarebbe utile una cazzo di spia in quel posto, la Victoria pare bella pazza, ma cazzo è il mio migliore amico, se perde questo lavoro è un casino. Poi magari mi finisce a far marchette ed è un disastro!'
    Il ragazzo, senza neanche conoscere Lilith, aveva già dedotto che ci fosse una storia da raccontare ad Hidenstone, eppure si rendeva anche conto di come non potesse sempre e solo sfruttare Skyler, mettendo a rischio la sua carriera, specialmente visto che il lavoro lo stava patendo, certo, ma gli piaceva anche un sacco 'Però oh, almeno la pianterebbe di lasciarmi solo e starebbe dove deve stare: con me'
    Ciao Blake, che ci fai nel corpo di Markab?
    Sorvolando su certi ego ipertrofici e possessivi, i ragazzi si recarono al loro obiettivo, non senza che Markab facesse a dovere la scimmia urlatrice, o, come lo definì Skyler, la suocera "E da quanto tu rendi tutto così maledettamente complicato: abbiamo un cazzo e a londra è piena di figa bagnata: che-cazzo-ci-faccia-a-fanculo? SCOPIAMO!"
    Come già detto in verità a Markab andava bene tutto, semplicemente doveva farlo pesare, esattamente come doveva far presente come lui fosse più bravo a letto, tanto che alla messa in discussione del biondo lui dilatò gli occhi "Oh, Skyler, tutto bene?" chiese lui, passandogli una mano davanti agli occhi per controllare ci vedesse "Sono Markab, il tuo migliore amico, quello che se si scopasse quella vecchia fossile della McGranitt la farebbe urlare come un tenore all'opera, ricordi?"
    Poteva sorvolare su molte cose, ma non che lui si fosse scordato di come lui fosse la sella del cavallo, colui che scopava il mondo, e in senso piacevole del termine. Era per lui un mantra, uno scopo di vita, qualcosa che andava ben oltre banalità come i filtri instagram, che Skyler notò carenti nella foto fatta "Oh, bro, ti insegno un trucco" affermò lui avvicinandosi all'altro e mettendogli una mano intorno alla spalla "Pelo, muscoli, gnocchi" affermò lui indicando quanto detto sullo schermo "I filtri quando hai 'sta roba non servono ad un cazzo"
    In vero i filtri servivano sempre, ma Markab poteva davvero dire all'altro che era così contento di vederlo da non poter reggere di passare un minuto a perder tempo sui filtri: fosse stato cruciale lo avrebbe fatto, ma potendo evitare lo fece.
    Ciò che non fece invece fu risparmiarsi in duello: Skyler doveva allenarsi e lui doveva ricordargli come fosse utile in combattimento, visto che era andato ad affrontare una pazza millenaria senza di lui, quindi eccolo lì, a lanciare incantesimi senza ritegno, sfondando anche le difese dell'altro "Me la cavo ancora bene eh?" affermò lui osservando l'altro indietreggiare sotto la sua potenza, cosa che lo ringalluzzì, anche se la cosa morì lì non appena questi tentò il contrattacco con una magia mentale.
    'Merda' fu un lampo, un pensiero, poi puntò la bacchetta verso il basso, sulla neve vicina ai piedi dell'amico "Reducto" pensando a schizzarne buona parte contro di lui e, perché no, farlo cadere 'Vai pure di legillimens, tanto io non ho paura di rivelarti cose' pensò lui, preparandosi a mostrare cose di sé nel mentre però evocava un'altra magia diretta sul ragazzo "incarceramus"
    Skyler forse avrebbe visto l'allegria con cui Markab aveva disdetto tutto e tutti per correre da lui, ma in cambio il ragazzo si sarebbe preso un brutto colpo e quindi sarebbe finito nell'ennesima sessione di bondage che era la loro vita.
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    Skyler Mave
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    “Da quando alla gente piace leggere le notizie su vecchi folli al potere? Insomma, credo che inizi un po’ a stufare, come soggetto di scoop, no?”
    Non era il tipo da informarsi sulla politica internazionale, ma non serviva di certo un genio per rendersi conto che in tutto il mondo pareva scoppiata la moda di avere al governo tizi ricchi, fuori di testa e che sembravano usciti da una via di mezzo tra un racconto distopico e un film dei Monthy Pithon. Bastava pensare a Trump, Johnson, Putin e Bolsonaro…
    ‘Vabbé, pensiamo alle cose serie e importanti: sesso e allenamento. La politica Babbana è così futile...
    “Non rendo tutto più complicato - volevo del tempo solo con te. No homo, bro - però prima di prendersi cura delle nostre bacchette di carne, incrociamo quelle di legno!”
    Si rivestì, godendosi il tempore del Fuocondro, mentre Markab lo canzonava per la storia dei filtri. Dovette riconoscere che aveva ragione, ma ciò non gli tolse l’occasione per rispondere.
    “Beh, pensavo che il tuo uso sapiente dei filtri fosse dovuto alle tue velleità artistiche, non al bisogno… insomma, che Maginfluencer sei? Non vuoi far vedere a tutti le tue doti?”
    Forse avrebbe fatto meglio a concentrarsi, e non a parlare a vanvera, visto i risultati del primo assalto del suo amico. Si massaggiò per un secondo il petto, nell’istante di pausa datogli dal suo Legilimens.
    Purtroppo la sua azione non destabilizzò affatto Markab, probabilmente ben più abituato di lui all’azione: per un attimo provò una sensazione di euforia e velata gelosia provenire da Markab, che sotto sotto sembrava godersi quella vacanza alternativa. Il Reducto del socio tuttavia ruppe la sua concentrazione e, pur evitando di finire a gambe all’aria in mezzo ad una distesa di neve, non riuscì a schivare completamente l’Incarcerarmus.
    “Oh porca puttana!”; aveva fatto appena in tempo a passare la bacchetta nella mano sinistra, prima che il polso destro venisse bloccato dall’Incarcerarmus.
    “Ci credo che sei euforico - quando mai ti ricapita di legare un figo simile?! Però sai, il bondage al momento non mi va tanto - devo scaldarmi ancora un po’!”
    Puntò la bacchetta verso il polso destro: “Protego totalum!”. Sapeva che non era propriamente la situazione adatta per uno Scudo, poiché aveva una buona esperienza della forza di Markab negli incanti offensivi - e probabilmente non si sarebbero spezzati solo con una buona difesa. Tuttavia quella barriera bastò ad allentare la presa e non finire incaprettato (in tutti i sensi) dal suo migliore amico.
    Rivolse in un battito di ciglia lo sguardo verso Markab, cercando di sostenere lo sguardo dell’amico.
    “Dismundo!”: avrebbe cercato di instillare una visione orribile nell’immaginazione di Markab.
    Qualcosa di seriamente brutto.
    Tipo una gnocca con la quinta che lo rifiutava, o la Umbridge in bikini - ovviamente rosa.
    Poi, se il suo piano avesse avuto effetto, avrebbe potuto liberare nuovamente il polso destro da quella presa e pensare al contrattacco. O a una migliore difesa.
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    Markab Castlewine
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    Il fatto che Markab e Skyler si stessero costantemente ritrovando a vivere a Denrise era strano per tutti e due, così come lo era lo scoprire di non essere proprio aggiornatissimi sui rispettivi obiettivi e target "Che scherzi? I Boomer si sgrillettano sulle vecchie pazze manco fosse Playboy!" affermò lui allargando le braccia "Farei un mega scoop, roba che mi succhierebbero il cazzo con ingoio tutto il giorno pur di pubblicarlo!" chiarì poi, usando le consuete metafore che rendevano la conversazione tra di loro più adatta e comprensibile. Più al loro livello via, ma non quello reale, ma quello cui amavano tenersi. Generalmente svestiti, anche se generalmente impegnati su terreni diversi, con soggetti diversi.
    Abbozzò un sorriso al sentirsi dire che l'altro voleva passare del tempo con lui: lo voleva anche lui, anche se non era da lui ammetterlo oltre lo scontato "Prima facciamo fumare le bacchette di legno, poi quelle di carne..." confermò lui, dando via ad un duello amichevole, certo, ma allo stesso tempo senza esclusione di colpi.
    Markab non si trattenne, ben sapendo quanto fosse tankone l'amico, mentre questi a sua volta non lesinava in sortilegi scudo di ogni foggia e dimensione e, ancor peggio, in incanti mentali.
    "So che hai un animo slave, Skyler" ghignò il reporter nel mentre ammirava come l'amico si stesse destreggiando fantasticamente con i suoi lacci, facendo balzar via la bacchetta da una mano all'altra per vanificare il suo assalto 'Che grande!' rifletté infatti, anche se le sue parole furono ben diverse "Lo so da quando ti ho visto a quattro zampe a implorarmi di metterti un cazzo di collare, ma non preoccuparti bro: lo sai che con te sarò sempre delicato e gentile" disse quello che aveva appena cercato di legarlo come un salame e farlo cadere nella neve: da manuale proprio!
    Nulla di tutto ciò gli era al momento successo e Skyler, dopo aver eretto una barriera di cui l'altro non comprese a pieno il senso, se non quello di obbligarlo ad attendere 'Non ci penso neanche a bucare quella cosa: prima o poi crolla da sola tanto' si disse lui, subendo poi l'ennesimo attacco dell'amico, che gli fece alzare entrambe le sopracciglia e puntare la bacchetta "E BASTA CON 'STE CAZZO DI MAGIE MENT-AH!" in teoria avrebbe voluto reagire con un expelliarmus, ma si era tanto perso ad imprecare che non gli riuscì, gettandolo nelle terrificanti visioni della magia, che, nello specifico, fecero diventare Skyler una donna.
    "Minchia bro, sei una donna..." esordì lui con sguardo allucinato puntando l'altro, salvo poi progressivamente l'incubo prender forma, costringendolo a spalancare atterrito la faccia "No... cazzo... no no no no no no!" e il panico si fece via via sempre più grande: Markab stava vedendo davvero la Ubridge in costume rosa.
    "No, no... NO!" si chiuse gli occhi e li coprì anche con le mani, piantando le unghie quasi volesse strapparseli e gettandosi poi a terra, ove iniziò a strillare con tutto il fiato che aveva in corpo "NOOOOOOOOOO!"
    Ora, l'immagine di Skyler era oggettivamente orribile e questo narratore non si sarebbe spinto così in là dal descrivere nel dettaglio la terrificante docente, facendo solo presente come, trattandosi di un incubo, ovviamente il costume era quantomeno ridotto ed attillato, non certo quindi un intero ecco, e non dilungandosi oltre su ciò, ma, in ogni caso, davvero poteva qualcosa del genere destare una simile reazione in Markab, forgiato da fuoco di mille preservativi e anche qualche smarchettamento negli States?
    Ovviamente no: l'immagine era terrificante, ma il ragazzo di base stava recitando, nel tentativo di attrarre l'attenzione dell'altro ed indurlo ad avvicinarsi [Carisma 33 + Maginfluencer] facendo leva proprio sul loro legame e, perché no, su un velato senso di colpa.
    "INCARCERAMUS!" il ragazzo si sarebbe rigirato a terra senza sosta per un po', rotolando anche per allontanarsi un poco e ritardare l'eventuale arrivo dell'amico: quando lo avesse sentito vicino o avesse sentito svanire l'effetto dell'illusione, si sarebbe girato a terra, puntando senza troppi scrupoli il suo catalizzatore contro l'altro, al fine di ridurlo come un fantastico cotechino a capodanno, solo ancora da cuocersi.
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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    “Avrò anche un animo slave, ma pretendo dei padroni migliori - mica dei palloni gonfiati buoni solo a parlare! Non sei ancora riuscito a legarmi per bene, mi pare!”
    Era divertente prendersi in giro a vicenda, e doveva ammettere che gli era mancato: il loro rapporto si fondava su quello (tra le altre cose) sin da quando erano bambini. Più o meno come due gattini che imparano a combattere giocando tra loro, per Markab e Skyler era più o meno sempre stato così; per farsi la pelle più spessa, ogni tanto occorreva mordersi a vicenda, anche se non per ferire davvero.
    Tuttavia, doveva ammetterlo, ergere una barriera attorno al proprio polso non aveva avuto molto senso - l’impulsività aveva avuto la meglio. Il Dismundo, d’altro canto, sembrava essere stato una buona mossa: vide Markab cadere a terra e contorcersi.
    Certo, sembrava recitare - almeno fino a un certo punto: l’immagine della Umbridge in bikini avrebbe spinto chiunque tra le braccia della pazzia.
    ‘Oh cazzo - forse ho esagerato?’: non voleva certo correre il rischio di rendere il suo migliore amico più scemo di quanto già non fosse pazzo.
    Soccombendo all’animo da crocerossina che sotto sotto aveva, si avvicinò a Markab con meno cautela di quanta avrebbe dovuta averne: ma quando vedi un tuo amico rotolare per terra come se stesse andando a fuoco, perdipiù per colpa di un tuo incantesimo, un po’ di senso di colpa ti prende. Fu per tale ragione che l’Incarceramus di Markab lo colse di sorpresa.
    ‘Merda! Protego!’; il tentativo di difendersi fu però troppo lento (e a dirla tutta, piuttosto blando: non era poi così esperto di magia non verbale, soprattutto in situazioni di emergenza). Si ritrovò completamente legato.
    “Porca troia, coglione - mi hai fatto preoccupare!” rise, riconoscendo di essere stato sconfitto. “Beh, almeno hai imparato a difenderti contro un Dismundo - anche se immagino che tu abbia trombato cose più inchiavabili della Umbridge in bikini. È per questo che sei riuscito a liberarti, vero?”
    Certo che, per essere un cotechino alla mercé di Markab, ne aveva ancora di fiato in corpo.
    “Se mi sleghi possiamo anche ubriacarci…dici che il Canto della Sirena fa consegne di accompagnatrici da asporto? Non vorrei aver sprecato il tempo per ergere la tenda...”
    Sebbene riteneva il divertimento indispensabile, non aveva certo montato una tenda per smontarla solo dopo qualche ora. Potevano anche stare un po’ da soli, e andare alla locanda il giorno dopo; qualunque cosa avesse deciso Markab, il primo giro di alcol era a carico di Skyler.
    ‘Glielo devo - non mi divertivo così da un bel po’!’
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    Markab Castlewine
    Reporter | 23 anni
    "Ehilà, guarda come alza la cresta lo schiavetto" l'Incarceramus del ragazzo non era certo stato dei suoi migliori e quindi non si stupì che l'amico - decisamente forte - si fosse liberato al volo, ma ciò non toglieva che lui avesse il dovere, nonché il diritto, di prenderlo per i fondelli comunque "Ci sono andato leggero perché pensavo ti piacesse, non mi aspettavo ti ribellassi: forse dovevo puntare il collo" lo canzonò lui, ben sapendo come in realtà questi si fosse liberato interamente per proprio merito, ma dovendo comunque reggere il ruolo, la parte, era costretto a certe dinamiche, come era costretto a vincere, e trovare un modo creativo per farlo, allo scopo di non umiliare troppo l'altro, sia perché gli voleva troppo bene, sia perché non voleva rischiare di perdere.
    L'idea finale del reporter fu puntare sulla propria arte recitativa, certamente non da oscar, ma con una sua validità, specialmente con uno come Skyler 'Sei un fottuto - in tutti i sensi - medimago Skyler, e io sono la tua fottutissima Persona: non mi lascerai qui, in mezzo alla neve, a marcire e contorcermi per una TUA visione' del resto, uno dei punti che rendeva tanto adorabile uno spaccone come Markab era la sua cieca fiducia negli altri: il castano non stava puntando tutto su sé stesso e sul suo talento e la sua velocità, stava puntando ogni cosa sull'affetto che Skyler provava per lui e sulla sua bontà d'animo
    'Dai... dai, vieni!' si contorceva, urlava, rotolava, tutto cercando di avere comunque sempre uno sguardo sull'altro, nel sentirlo esitare, dubitare e poi, pian piano, avvicinarsi a lui come Bambi nella foresta 'Più vicino... più vicino... più vicino...ORA!'
    Reagì di scatto, passando dalla disperazione all'azione senza passare dal via. Schizzò in ginocchio, puntò e sparò il colpo, generando nell'altro una prevedibile bestemmia, prim'ancora di una formula, che, ahilui, giunse troppo tardi, quando ormai era comunque legato come un salame "Vittoria!" ghignò lui, schizzando poi in piedi con un salto, manco fosse super-Mario.
    Atterrò con un ghigno a tratti feroci e rise alle parole dell'amico "Ehi, dovresti saperlo che io sono un vero stallone e posso scoparmi qualsiasi cosa!" propose alzando i pollici e avvicinandosi poi all'altro, sedendosi, almeno parzialmente sul busto di questi "Allora, alla fine sei diventato un vero slave" propose lui carezzandogli i capelli "Da dove cominciamo, dallo spanking o dal baciarmi i piedi?" propose lui, carezzando solo le natiche dell'amico, senza però in effetti sculacciarlo.
    Lo tese un po' sulla graticola, sentendolo parlare di donne da asporto ed altre mirabolanti idee "Nah, Jon non molla le donne un attimo: è certo che se le manda via quelle si fanno pagare in nero e non ci prende uno scellino" chiarì lui, sovrappensiero, sobbalzando poco dopo "Te l'ho detto vero che aiuto nel locale di Baker, vero?" chiese infine, alzandosi e quindi liberando l'amico "Comunque donne e alcool ci starebbe a bestia... ma ormai siamo qui... solo io e te... quindi godiamoci la cosa che è una vita che non parliamo: a scopare, penseremo domani"
    Markab aveva davvero messo qualcosa davanti al sesso? Il giovane tese la mano verso l'amico con un sorriso disteso, perfettamente conscio di quanto aveva proposto, ma del resto si parlava di Skyler, e lui era tutto.
    RevelioGDR
     
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9 replies since 3/2/2020, 21:37   185 views
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