Good evening prof!

Cam e Daniele

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    18 YO Dioptase Big bro
    NEVER TRUST ANYONE TOO MUCH, REMEMBER THE DEVIL WAS ONCE AN ANGEL

    Se c'era una cosa in cui Cameron eccelleva, era proprio fare disastri... e non pentirsene minimamente! Cosa aveva fatto quel giorno? Aveva semplicemente (si fa per dire) buttato a terra un telescopio! Perché lo aveva fatto? Bellissima domanda, gli era girato così e lo aveva fatto, uno dei suoi soliti scatti d'ira. Ed era tutta colpa di quel coglione di un Ametrin che lo aveva fatto incazzare e non poco. Ma chi si credevano di essere quelli? Tutti spocchiosi e saputelli. Se lui non fosse stato Cameron Cohen, probabilmente avrebbe reagito in modo diverso, avrebbe contato fino a dieci e avrebbe ignorato l'altro ragazzo, ma il problema era proprio che lui era Cameron Cohen e non conosceva altro modo per sfogare la rabbia, se non scopando. Quindi ora si trovava lì, nell'ufficio del professore ed aveva solo voglia di dormire. La lezione era finita da poco e, trattandosi di astronomia, era stata fatta la sera. Aveva voglia di tornare al dormitorio dioptase e buttarsi nel letto, dormire e non pensare a nient'altro. Anche se sapeva che qualche incubo l'avrebbe sicuramente tormentato e tenuto sveglio, impedendogli di chiudere occhio, quindi avrebbe passato la notte in bianco come spesso accadeva. Ma forse era una prospettiva migliore che dover stare a sentire un professore, con tutta probabilità incazzato, per tutta la sera. Anche se, come biasimarlo? Chi non si sarebbe incazzato se un alunno avesse danneggiato del materiale? Che fosse arrabbiato erano solo sue supposizioni, magari era tranquillo... chissà. Non gli restava che aspettare, seduto su quelle sedie ad aspettare la sentenza. Si guardò intorno. Sembrava un ufficio come tanti altri, nulla degno di nota, quindi il suo interesse scemò subito e la sua mente iniziò a navigare per ben altri lidi. Aveva davvero detto quella cosa su sua sorella? Aveva davvero insultato Arya? Insomma, ma che problemi aveva? Era un po' come quando litigavi con una persona e quella ti insulta la mamma. Ma che cazzo di senso ha? Quel tizio aveva dato una classica risposta da "so tutto io" alla Mia Freeman (anche se stranamente, stavolta, la risposta non l'aveva data lei) e Cam lo aveva semplicemente zittito, perché mal sopportava i secchioni (non che lui, comunque, in fondo non lo fosse. Non aveva voti così male) e questo aveva avuto il coraggio di dire una cosa come "zitto lo dici a tua sorella, sicuramente stronza come te". Insomma, a Cameron gli si poteva dire stronzo, coglione, pezzo di merda, di tutto... ma non bisognava mai, mai e poi mai parlare di sua sorella in quei termini. Là non ci aveva visto più e aveva scagliato il telescopio che aveva davanti a terra con un colpo secco, i capelli che già iniziavano a diventare rosso fuoco, tipico di quando si arrabbiava o provava emozioni forti. E avrebbe buttato l'ametrino giù dalla torre, se solo non avesse avuto così tanti testimoni. Non voleva finire ad Azkaban a soli diciott'anni. Sbuffò sonoramente, spaparanzandosi sulla sedia e mettendo le gambe sopra la scrivania quasi fosse a casa sua! Chissà come sarebbe andata quella serata, chissà che punizione avrebbe preso e quanti punti avrebbe fatto perdere alla sua casata, non che gliene fregasse qualcosa dei punti, per lui potevano perderli anche tutti. Lui non si sentiva parte dei dioptase, per quanto di fatto fosse uno di loro. Prese persino un pacchetto di sigarette dalla tasca e se ne accese una, incurante di essere nello studio di un professore in attesa che quest'ultimo arrivasse, dopo averlo convocato, per metterlo al patibolo.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]

     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,024
    Reputation
    +393

    Status
    🗲
    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Daniele non era un professore famoso, non uno di quelli che veniva temuto come Ensor, ne uno di quelli che veniva amato particolarmente come Lance. Daniele si limitava a fare il suo lavoro cercando comunque di risultare simpatico e cercando di capire sempre le esigenze ed i vari comportamenti degli alunni. Non era uno che amava la maleducazione in generale, ma capiva benissimo che alcuni di loro, avevano dei problemi molto più grandi della semplice scuola. Il punto era sempre lo stesso, Daniele era una persona buona e sopratutto comprensiva, e quindi quando Cameron aveva rotto il telescopio e qualcuno gli aveva detto che era stato lui, non fece niente di eclatante, scrisse semplicemente un richiamo al ragazzo intimandolo ad andare nel suo ufficio. Ufficio, che ultimamente, vedeva troppi studenti ed una studentessa in particolare durante ore non troppo professionali. Comunque, in quel momento, Jessica doveva rimanere fuori dalla sua testa. Entrò nel suo ufficio un pò in ritardo in quanto una ragazza lo aveva fermato per chiedergli qualcosa della lezione e lui, come al solito, si era perso in chiacchiera. Gli piacevano gli studenti che facevano domande e che si interessavano, gli piacevano gli studenti che davano libero sfogo alla loro mente, a volte, dicendo anche cose completamente assurde, ma comunque pensate. Niente e nessuno poteva dire a qualcuno che fosse stupido o cose del genere. Si morse il labbro vedendolo fumare, con i piedi sulla sua srivania e sopratutto con quell'atteggiamento. oh, fa pure come se fossi nella tua stanza... lo apostrofò ironicamente, facendolo rimettere in ordine con un solo tocco della bacchetta. Innanzi tutto la divisa tornò ad essere perfetta, la sigaretta gli si smaterializzò dalle mani, i piedi tornarono per terra ed anche la sua posizione tornò ad essere quella di un alunno normale. Cohen. Per quanto io possa essere una persona indulgente, sono sempre un tuo professore e mi sembra quasi il caso di mantenere almeno una posizone di rispetto nei miei confronti. Il suo tono non era mai seriamente duro, ma infondo non poteva neanche far finta di niente e poi, come già detto, stava semplicemente svolgendo ils uo lavoro ed odiava la maleducazione. Immagino che tu sappia il perchè sei qui... e credo anche che tu non sia un tipo di persona a cui piace girare intorno alle cose, quindi sarò breve. Ho sentito la versione del tuo compagno di scuola... adesso vorrei sentire la tua. Perchè hai rotto il mio telescopio? Daniele aveva imparato che non si poteva avere lo stesso metodo di insegnamento per tutti quanti gli alunni, perchè tutti gli alunni non erano esattamente uguali, quindi un bravo professore avrebbe sicuramente fatto in modo di avere la situazione sotto controllo e avrebbe capito, in breve tempo, quale fosse il metodo giusto. In quel caso il metodo giusto era applicare il famoso detto "patti chiari e amicizia lunga!"
    the heart is deceitful above all things,
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    18 YO Dioptase Big bro
    NEVER TRUST ANYONE TOO MUCH, REMEMBER THE DEVIL WAS ONCE AN ANGEL

    Cameron era un ragazzo facile agli scatti d'ira e, purtroppo, agli attacchi di panico. Non per nulla, ma talvolta quando faceva quegli incubi su sua sorella -o su suo padre- non poteva fare a meno di sentirsi malissimo. E il primo dei due casi, ovvero la rabbia, l'aveva manifestato quella sera durante una normalissima lezione di astronomia. Già mal sopportava le persone, figurarsi quelle che anche solo nominavano sua sorella per niente. Era solo stato fortunato che gli studenti del primo anno non sapessero usare le Maledizioni senza perdono, sennò ne avrebbe senz'altro utilizzata una, tipo Crucio, su di lui e su quella sua arroganza... eppure era un ametrino, non dovevano essere tutti docili e tranquilli? No, evidentemente no e ne aveva la prova con Mia Freeman, quella strana ragazzina che solo poche notti prima aveva incrociato per i corridoi. Di notte. Dopo i suoi incubi. Si guardò distrattamente le nocche. Erano ancora sbucciate per tutti i pugni che aveva rifilato al muro innocente davanti all'ingresso della stanza delle necessità.
    Quando il prof entrò, disturbandone i pensieri, il ragazzo ghignò. Non si preoccupi, non me lo faccio ripetere due volte annunciò, sprezzante. Nessuno poteva capire quando fosse grande l'odio che da anni covava per i professori, perché era stato proprio uno di loro a far suicidare la sorella. Strinse con forza il pugno libero dalla sigaretta, prima che questa scomparisse come per magia. Beh, era stata effettivamente la magia. Anche la divisa che il ragazzo aveva indossato senza badare troppo a sistemarla, tornò in ordine, una forza invisibile fece tornare i piedi di Cam a terra e... ora sembrava proprio un bravo alunno, se non fosse che aveva appena distrutto un telescopio. Non che se ne pentisse.
    Alla sua frase, il castano alzò le spalle e roteò gli occhi. Non si creda speciale, è l'esatto comportamento che tengo con ogni... professore. Sputò l'ultima parola con tono sprezzante, quasi non li considerasse nemmeno persone. Il che, effettivamente, un po' era così. Sbuffò, sentendo terribilmente la mancanza delle sue sigarette. Se ne sarebbe volentieri accesa un'altra, però lui gliel'avrebbe fatta sparire di nuovo e, con tutto quello che costavano, non aveva intenzione di sprecarne di più. Quando l'uomo gli chiese la sua versione dei fatti, a Cameron tornò nitidamente alla mente ogni particolare dell'accaduto, portandolo quindi ad arrabbiarsi nuovamente. Abbassò lo sguardo sprezzante, sentendo la rabbia che tornava a scorrergli nelle vene. Voleva davvero spaccare qualcos altro. Non tollerava che un figlio di puttana qualunque desse della stronza a sua sorella senza nemmeno sapere se avesse una sorella e, in quel caso, cosa le fosse successo. Strinse i braccioli della sedia imponendosi la calma, calma che difficilmente sarebbe arrivata, mentre tra i suoi capelli castani iniziarono a spuntare i primi ciuffi rosso fuoco, segno che non stava esattamente ottenendo il suo obiettivo di rimanere calmo.
    Ha dato della stronza a mia sorella riuscì a dire, alla fine, dando un calcio alla propria borsa che giaceva ai suoi piedi. Era la cosa più vicina che riuscì a raggiungere. Non permetto che un insignificante pezzo di merda come quella testa di cazzo dell'ametrino in questione, anche solo nomini Arya. Gli era sfuggito il nome della sorella, tuttavia si vedeva bene da aggiungere ulteriori dettagli. Non badò al linguaggio né al fatto che pareva una reazione eccessiva quella che aveva avuto lui solo perché un ragazzo aveva dato della stronza alla sorella. Se vuole punirmi, faccia in fretta concluse, desideroso di andare a spaccare qualcosa o, meglio, la faccia di quel ragazzino.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]

     
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,024
    Reputation
    +393

    Status
    🗲
    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Camero Cohen. Aveva preso il suo fascicolo in mano prima di convocarlo. Aveva una storia più o meno assurda come la maggior parte di quei ragazzi in quella scuola. Daniele era sempre più convinto che ci volesse un psicologo tra uqelle mura e la cosa assurda era che davvero tutti quanti erano disturbati ed avevano un qualche tipo di patologia. Insomma. Il fatto era che tra attacchi di panico ed attacchi d'ira, attacchi di suicidio, attacchi di omicidio e drammi vari, ultimamente non faceva altro che fargli male la testa. Era solamente gennaio e lui voleva l'estate come mai aveva voluto nient'altro. Insomma cosa diavolo avevano tutti quanti? L'ammissione in quella scuola era per sole persone disturbate? Ma comunque, non era quello il punto. Lui era li perchè aveva rotto qualcosa che non avrebbe dovuto neanche toccare. Perchè lo aveva fatto? A quanto pareva perchè qualcuno aveva insultato qualcuno che gli era molto caro. Dopo averlo rimesso in ordine come avrebbe dovuto, gli sorrise andandosi a sedere non dietro la cattedra, bensì affianco a lui, nella seconda sedia che c'era di fronte alla sua scrivania. Aveva imparato che i ragazzi che si sentivano costantemente minacciati da qualcuno, dovevano sentirsi a loro agio e non comandati o rimproverati a prescindere. Fece un respiro profondo per il suo tono di voce e cercò di evitare una seconda predica su chi era il professore, chi l'alunno e quale atteggiamento fosse davvero quello giusto. Il che mi fa pensare che nonostante tu sia in una scuola da anni ancora non impari la scolarizzazione, o per meglio dire la civiltà. Rispose poi tranquillamente prima di ascoltare la sua vera versione dei fatti. Lo osservò stringere i braccioli, far diventare i suoi capelli rosso fuoco, era arrabbiato e non si stupì affatto del calcio alla cartella che aveva davanti a lui. Non disse niente per quanto riguardava la punizione. Si limitò semplicemente a sorridere, un sorriso che la diceva lunga. Non ti punirò Cohen. Rispose secco prima di prendere il telescopio che il ragazzo aveva rotto poco prima. Hai una bacchetta.... immagino che tu conosca l'incanteisimo per riparare gli oggetti. Quindi... ripara il danno che hai fatto e smettila di fare il coglioncello! Era forse sbagliato utilizzare il suo stesso tono? Eppure Daniele era convinto che non avrebbe capito mai la predica fatta in maniera differente. Le conseguenze ci sarebbero state, ma non come pensava lui. Daniele era una persona che aveva studiato per tutta una vita, si era interessato solamente delle stelle ed aveva avuto talmente tanto tempo per leggere libri e per osservare le persone, come per osservare le stelle ed il cielo, che aveva sviluppato quasi un sesto senso nel capirle al volo le persone. Puoi spaccare tutto se sai come ripararlo. Il punto è sempre lo stesso. Se non sai gestirti, saranno gli altri a gestire te. Credi che mostrando quello che è il tuo punto debole, quel ragazzino non lo sfrutterà a suo favore? Chiese poi cercando di fargli capire che nella vita bisognava essere furbi prima che forti. Cohen, se vuoi uscire da qui dentro devi riparare quel telescopio. Trova il modo. Aggiunse poi alzandosi da quella sedia. Nel frattempo io comincio a correggere i vostri compiti. Non avrebbe detto altro. Era inutile parlare con una persona che non aveva intenzione di ascoltare. Avrebbe capito da solo che quello non era l'atteggiamento giusto.
    the heart is deceitful above all things,
     
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    18 YO Dioptase Big bro
    NEVER TRUST ANYONE TOO MUCH, REMEMBER THE DEVIL WAS ONCE AN ANGEL

    Se c'era una cosa che non andava mai e poi mai fatta davanti a Cameron, quella era proprio insultare la sorella. Il dioptase cercava di fare il duro, cercava di non far scalfire da nessuno la corazza che si era costruito per evitare che gli altri ne scorgessero i sentimenti, ma la verità era che quell'altro ragazzo aveva toccato un tasto davvero dolente per Cam... forse il suo unico punto debole a livello emozionale. O almeno così credeva lui. Il ragazzo non faceva fatica a pensarsi con in mano un qualsiasi oggetto contundente e si immaginò anche ad usarlo, se ne avesse avuto uno a portata di mano. Certo, qualsiasi oggetto poteva diventare pericoloso, ma non si poteva certo mettere a picchiare il ragazzo con un quaderno o con il telescopio stesso. Avrebbe preferito qualcosa tipo un coltellino. Oh sì, e lo avrebbe usato senza ombra di dubbio. Non avrebbe fatto nulla di che, magari glielo avrebbe piantato sulla mano. Lo osservò in silenzio sedersi accanto a lui. Non disse nulla, era troppo impegnato a cercare di non palesare troppo la sua rabbia, anche se i suoi capelli lo mostravano per lui. Un piccolo prezzo da pagare per trasformarsi in animale quando voleva... in effetti lo avrebbe fatto anche in quel momento, magari per sgattaiolare in un posto più piacevole.
    Io so essere civile rispose lapidario, con sguardo truce. Non riusciva a stare vicino ad un professore per più di trenta secondi senza che l'odio che provava per loro, si manifestasse in un modo o nell'altro. Con chi mi porta rispetto. Concluse. Sì perché Cam non ragionava secondo il principio che bisognava rispettare tutti indipendentemente da chi fossero, no. Lui ragionava in un modo diverso. Chi lo avesse rispettato, non avrebbe avuto problemi, in caso contrario erano cazzi loro. Cameron sapeva essere distruttivo, se solo lo avesse voluto. In quel momento, tuttavia, pareva più controllato del solito. Perché? Faceva finta di non saperlo, eppure ogni volta una biondina faceva capolino tra i suoi pensieri. Era quello a tenerlo più caldo, il pensiero "che cosa penserebbe di me poi?"... ma nemmeno quello sarebbe riuscito a tenerlo tranquillo troppo a lungo, visto il suo temperamento tutt'altro che tranquillo e pacifista.
    No. Fu tutto quello che rispose alla richiesta del docente. Se lo ripari da solo o lo faccia riparare a quel figlio di puttana là concluse, alzandosi in piedi. Non voleva stare in quella stanza un minuto di più. Ma proprio quando si stava avviando verso la porta, sentì le parole di lui che lo fecero infuriare ulteriormente. Si girò lentamente verso il docente. So come ripararlo, semplicemente non voglio farlo espose, con voce tremante di rabbia, mentre con le dita sfiorava l'impugnatura della bacchetta. E non certo per usare un "reparo". Che si azzardi solo a parlare ancora di mia sorella... sarà l'ultima cosa che dirà minacciò il ragazzo, senza sapere concretamente cosa avrebbe potuto fare, ma di metodi ce n'erano parecchi... e non solo magici.
    No, non ha capito. Io me ne vado adesso, non ho intenzione di perdere tempo con lei. Qualcuno ha in sospeso un volo giù dalla torre. Si riferiva a quell'ametrino che avesse trovato e non sarebbe finita bene per lui.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]

     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,024
    Reputation
    +393

    Status
    🗲
    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Era convinto che dare troppa importanza ai gesti di una persona che non sapeva controllarsi era un errore. Era convinto che chi aveva quegli attacchi di rabbia o di panico, o di stupido, era semplicemente una persona che realmente non sapeva condurre se stesso verso la scelta migliore e la cosa assurda era che non si rendeva di essere un debole. Le persone che non sapevano controllarsi erano deboli per natura e quella era una cosa molto pericolosa. Un animale ferito ti attacca senza neanche pensare che chi è di fronte a te, magari, vuole solamente aiutarti. Un animale ferito attacca a prescindere, perchè infondo, non c'è miglior difesa dell'attacco. Adesso il problema era che Cohen non sapeva gestirsi e la cosa interessante era anche che lo ammetteva apertamente. Esattamente il contrario di Barnes che era talmente tanto orgoglioso che pur di non dartela vinta si dava fuoco da solo. Cameron non aveva deliri di onnipotenza, non mascherava le sue ferite, Cameron le mostrava e ti fulminava con gli occhi se solo provavi a passargli un disinfettante. Daniele non si sarebbe mai prestato a quel gioco. Quindi quando lo vide alzarsi, con un colpo di bacchetta chiuse la porta a chiave. Era stato chiarissimo se quel telescopio non lo avrebbe aggiustato, allora non sarebbe uscito da dentro quella stanza.Non mi sembra che io non ti stia portando rispetto, ma penso che sia il contrario, quindi secondo le tue regole, io dovrei mancarti di rispetto a brevissimo e la cosa finirebbe davvero male. Fece una pausa. E non certamente per me. Non stava utilizzando lo stesso tono che utilizzava a lezione, Daniele sapeva riconoscere quando bisognava essere duri e quando invece si poteva essere leggermente più morbidi. Quello era il momento della durezza e Cameron, che a lui poteva piacere o meno, ne avrebbe subito tutte le conseguenze. Come si diceva? Non c'è peggior cattivo di un buono che si arrabbia? Bene, se non voleva sperimentare quanto fosse vera quella dannatissima frase, avrebbe fatto davvero bene a smetterla di fare il presuntuoso e cominciare ad utilizzare un semplice incantesimo. Le parole successive di Coeh diedereo a Daniele la sua chiara risposta. Cosa fece Daniele, assolutamente niente, prese i compiti, si alzò dalla sedia e si andò a sedere, questa volta, sulla sua sedia morbida, prese la sua penna e tornò a guardare il ragazzo. Dormo poco e sono molto paziente. Più cose romperai, più cose avrai da riparare. Ma da qui dentro non esci fin quando non hai ubbidito. Rispose semplicemente prendendo un compito e cominciando a leggerlo per la correzione. Sbuffò alle sue parole, poi alzò di nuovo la testa e lo guardò, questa volta più duramente, diede una rapida occhiata alla sua mano con la bacchetta e fece un sorrisetto. Voleva duellare con lui? Allora parla tu di tua sorella. Come si chiama? Possiamo dare un nome a questo argomento che ti fa andare fuori di testa? Oppure preferisci duellare con un tuo insegnante? Cameron. Ti sto dando un'opportunità, non fare lo stupido e comincia a ragionare. Lui era tranquillissimo. Il fatto era che davvero quell'uomo aveva pazienza da vendere, quindi il dioptase poteva avere solamente due opzioni, distruggere tutto e rimanere tutta la notte con l'insegnante oppure mostrarsi ragionevole e cominciare a riparare il telescopio che aveva rotto, smetterla di minacciare il suo compagno di scuola e sopratutto smetterla di avere quell'atteggiamento con il suo insegnante. Non voleva farlo? Bene, allora la notte sarebbe stata lunghissima per entrambi.
    the heart is deceitful above all things,
     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    18 YO Dioptase Big bro
    NEVER TRUST ANYONE TOO MUCH, REMEMBER THE DEVIL WAS ONCE AN ANGEL

    Ma davvero faceva? Davvero voleva tenerlo là tutta la notte se non avesse aggiustato quel maledetto telescopio?
    Non provò nemmeno la maniglia della porta per vedere se realmente il professore l'aveva chiusa a chiave, il movimento della bacchetta e il leggero scatto della serratura parlavano da soli. Dannazione. Voleva uscire dalla stanza, andare a cercare l'ametrino e ucciderlo di botte. Sarebbe stato senz'altro liberatorio, anche se poi lo avrebbero messo in punizione per tutti e cinque gli anni o, peggio, espulso. Ma alla fine, a lui cosa importava? Anzi, tanto meglio. Non avrebbe più dovuto forzarsi di andare in quella scuola solo per far piacere alla madre. Madre che sicuramente avrebbe deluso per l'ennesima volta. E allora? Era la madre di Arya, non certo la sua... lo aveva solo adottato quando si era messa con suo padre... Arya. Ecco, per lei avrebbe dovuto davvero resistere; non avrebbe voluto vederlo buttato fuori da un'Accademia tanto prestigiosa, no?
    Lo guardò con sprezzo, ma non rispose. L'unica cosa che fece, fu tirare un pugno allo stipite della porta, così forte da farsi male, ma non lo avrebbe mai ammesso. Oltre al fatto che ormai era abituato a quel dolore così familiare, sì perché era l'unico modo che aveva il giovane di esternare la sua rabbia! Non ne conosceva altri e il parlare, non era ammesso. Eppure... Lo guardò con un cipiglio irato quando si mise a correggere i compiti, lasciandolo quindi bloccato lì. Cameron non era un ragazzo che amava scendere a compromessi, le regole o le dettava lui o faceva come gli pareva, ma non era stupido. Sapeva che davvero non sarebbe uscito da quella stanza se non avesse fatto come voleva lui. Un rumoroso sospiro lasciò le sue labbra, prima che impugnasse la bacchetta e la puntasse verso il telescopio. La voglia di pronunciare un incantesimo per farlo rompere ancora di più, era davvero davvero troppa; dovette esitare diversi secondi prima di essere sicuro che le sue labbra avrebbero detto ciò che il suo cervello voleva. Reparo. Aveva dovuto davvero farsi violenza per pronunciare quella semplice parola. Il fatto era che... non voleva andarsene da quell'Accademia, non più. Non perché gli piacesse, beninteso, ma perché non avrebbe sopportato lo sguardo di Mia se fosse successo. Ma perché cazzo dava così tanta importanza a quella ragazzina? Era proprio vero che era identica ad Arya; forse per questo non poteva farsi sbattere fuori. Non lo sapeva nemmeno lui. Arya disse solo, a denti stretti. Si chiamav... si bloccò prima di finire la frase, rendendosi conto di quello che stava per dire. Stava davvero per dire, seppur implicitamente, ad un prof che sua sorella era morta? Si chiama Arya si corresse. Mise nuovamente la bacchetta in tasca. Aveva già detto troppo, doveva andarsene da là. Subito. Guardò il telescopio che ora sembrava esattamente come nuovo, poi fissò i suoi occhi nocciola in quelli più scuri del docente. Posso andare, ora? Sillabò, al limite della sua pazienza. Se non se ne fosse andato, probabilmente il "reparo" che poco prima aveva lasciato le sue labbra, si sarebbe trasformato in un incantesimo ben peggiore, distruttivo -certo, nei limiti delle sue conoscenze, anche se non avrebbe disdegnato di provare un bombarda maxima.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]

     
    .
6 replies since 24/1/2020, 14:51   111 views
  Share  
.
UP