Sicuro di essere fratello di quella primadonna che è Blake?

Aaron & Jessica

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    Inverno. Una così bella stagione, fredda ma spettacolare. La neve che cade candida in fiocchi, il Natale, i regali... passare più tempo con gli amici... sì, era decisamente una stagione che la giovane apprezzava. Anche se non poteva passare del reale "tempo in famiglia", visto che ormai la sua famiglia quasi non esisteva più.
    Quel giorno, comunque, aveva deciso di andare a comprare un altro paio di regali che non aveva preso in precedenza il giorno dello shopping con Molly, perché ancora non sapeva quanto avrebbe poi tenuto a queste persone nel corso delle settimane. Quel giorno aveva lasciato che fossero gli elfi a badare al figlio; voleva un po' di tempo per se stessa. Tempo che, tra lezioni e Alex, sembrava proprio non avere! Non sarebbe stata additata come madre degenere se per un pomeriggio avesse lasciato suo figlio ai "babysitter", no? Ma anche se qualcuno l'avesse considerata così, l'avrebbe mandato tranquillamente a fanculo. Era ingiusto che le persone la giudicassero per essere rimasta incinta. Che ne sapevano loro delle dinamiche che avevano portato a ciò? Che ne sapevano di che cosa c'era dietro? Non sapevano assolutamente nulla di lei. A Jess importava solo cosa pensassero i suoi amici -o almeno provava a non farsi scalfire dai giudizi altrui- i quali avevano ormai iniziato ad affezionarsi davvero ad Alex, cosa che le faceva veramente tanto piacere.
    Era un sabato pomeriggio ed il natale era ormai vicino; la ragazza avrebbe preso un regalo specialmente ad una persona a cui aveva iniziato a tenere in modo particolare. Voleva comprargli qualcosa di particolare, qualcosa di semplice che allo stesso tempo grandioso e fatto col cuore, anche se non aveva idea di cosa. Magari avrebbe mandato un messaggio ad uno dei suoi amici maschi per chiedere un consiglio.
    Jessica stava camminando senza una meta precisa, visto che ancora non aveva idea di cosa avrebbe potuto comprare, quindi si perse in questi suoi pensieri, continuando a camminare fino ad andare totalmente fuori strada, rispetto ai negozietti di Denrise. E indovinate dove si trovava? Ebbene sì, aveva camminato veramente molto e si era trovata proprio affianco al luogo dell'incontro di quella fatidica notte... un brivido le percorse la schiena, provocandole un leggero tremito. Non poteva fermarsi ancora lì; le venivano i brividi solo a guardare quel posto incantato e potenzialmente mortale. Così, facendo violenza su se stessa, si costrinse a muovere le gambe e a costeggiare quel luogo che tanto la spaventava. Costeggiò la foresta seguendo l'inconfondibile rumore dell'acqua del fiume che la attraversava fino ad aprirsi in una cascata che ricadeva in un laghetto. Era uno spettacolo mozzafiato, l'acqua limpida e le montagne innevate, che si fermò ad osservare il panorama per un po' prima di decidersi e avvicinarsi, ovviamente cautamente. Era un luogo affascinante quanto mortale... beh, in quell'isola ogni singola cosa era potenzialmente mortale! Si posò le mani sulle guance con l'intento di riscaldarle da quel freddo polare e si sedette su un masso non troppo lontano dal laghetto, ma abbastanza perché non rischiasse di caderci dentro. Finalmente un po' di pace e di tranquillità.
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    C'erano tante cose che Aaron ultimamente non capiva e subito dopo quel dannato Halloween erano anche cambiate. Non si sentiva più spesso con Eilidh come doveva invece essere, aveva deciso di punire suo fratellolevandogli la bacchetta e sperando che i suoi amici non si sarebbero fati corrompere dal suo bel faccino, aveva tenuto Lilith in casa sua senza in realtà sapere esattamente cosa le stesse succedendo, ma sicuramente qualcosa di brutto visto e considerato che non era più la ragazzina che aveva veramente incontrato quel giorno di settembere a casa sua e con la quale aveva subito legato. Era preoccupato per lie, per Blake, per se stesso. Il braccio andava molto meglio e doveva ammettere che non era mai stato così contento che la positività dei dottori del San Mungo lo avessero colpito. Non sapeva bene neanche cosa dire esattamente ad Annie visto e considerato che sembrava quasi che la loro amicizia fosse definitivamente finita. Era confuso, arrabbiato e completamente depresso. Natale. Natale che doveva essere uno dei giorni belli e felici era diventato qualcosa di burtto e che non vedeva l'ora che passasse. Doveva fare il regalo ad Eil? E a che pro? Non si sentivano ne si vedevano da quella sera e non capiva neanche il perchè e forse aveva combinato un casino con Annie per niente. Sospirò appena contonuando a camminare per le vetrine di quella maledetta isola. Non c'era niente di niente e voleva andare a trovare il fratello, ma forse era meglio continuare a fare la persona arrabbiata. Si ricordava anche che dovevnao preparare una festa per una sua compagna di classe, ma non aveva idea se avesero cambiato idea entrambi. Sospirò di nuovo vedendo un orologio bellissimo e di marca, ma non nelle vetrine ma era bello esposto e luminoso sul suo smartphone che stava semplicemente contollando di tanto in tanto mentre passeggiava. Forse aveva trovato il regalo di Blake. Adesso però non era il momento di pensare a lui. Aveva deciso che doveva andare in un posto solitario a schiarirsi le idee, adesso basta rimuginare sulle cose e fare la vittima. Se alla fine non doveva andare la cosa, non sarebbe andata, ne con Eilidh, ne con Annie, ne con suo fratello ne con nessuno. Bisognava semplicemente continuare a vivere. Alla fine chi ci perdeva erano loro, non di certo lui, lui che alla fine cercava di fare il tutto e per tutto per fare stare bene tutti e tre. Scosse il capo e senza neanche accorgersene si ritrovòdavanti ad uno spettacolo assurdo. Wao! Pensò semplicemente prima di sorridere alle cascate. Avrebbe voluto essere esattamente come quell'acqua, completamente libero da qualsiasi cosa. Quando vide la figura della ragazzina li decise di rimanere un pò in disparte, ma poi guardandola bene ne riconobbe i lineamenti. Si avvicinò e tossicchiò per attirare la sua attenzione e non farla spaventare. Ciao! La salutò timidamente. L'esatto contrario di Blake, non c'era che dire. Sei una compagna di casata di Blake Barnes, vero? Chiese per esserne sicuro. Infondo non conosceva benissimo i suoi amici se non per qualche foto che ogni tanto, il fratello metteva sul suo profilo instagram!
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    Quello spettacolo era mozzafiato, non c'era nulla da dire. L'acqua scorreva tranquilla, quasi fosse priva di ogni preoccupazione. Ed in effetti, così era. Non doveva essere affatto male, non avere nessun pensiero, nessuna preoccupazione, non soffrire e non stare male per cose che, guardando quel panorama, sembravano quasi futili. Sospirò, ascoltando in silenzio lo scrosciare dell'acqua della cascata che cozzava contro le rocce. In quel momento cercò di non pensare a tutti i suoi problemi da adolescente che la attanagliavano. Perché sì, la maggior parte dei problemi che la affliggeva probabilmente sarebbe stata considerata stupida dagli adulti. Ma la verità era che lei, come i suoi amici, avrà anche il corpo di un'adolescente, ma dentro... beh, tutto era cambiato. Nessun ragazzo di diciassette anni dovrebbe rischiare la morte a quel modo! Da un lato, erano molto più maturi di tanti adulti che avevano preferito rimanere rintanati piuttosto che aiutare. Sì, ce l'aveva davvero tanto con la preside per non aver fatto assolutamente nulla per loro, lasciando che degli alunni rischiassero la vita per difendere se stessi e la loro scuola. Un altro sospiro lasciò le sue labbra, prima che un rumore le facesse tendere le orecchie. Si girò lentamente e, sebbene fosse chiaramente un tossicchiare umano, ebbe i brividi. Perché in quel luogo isolato, così vicino alla foresta, poteva anche non essere qualcuno di troppo pacifico! Ma la corvina si stava lasciando un po' troppo trascinare dalla fantasia, perché quando si voltò completamente, a pochi passi da lei ritrovò un viso riconosciuto. Lo aveva visto una sola volta, la notte dell'attacco, a riconobbe il ragazzo. Era Aaron, il fratello di Blake. Oh, ciao esclamò, ricambiando il suo saluto. Non immaginavo che potesse venire qualcuno qui, in un posto così isolato... rifletté, ma magari era anche ciò che poteva aver pensato lui nel trovarsela davanti. Lui la salutò con voce decisamente meno spavalda di quella del fratello minore e già là si chiese se fosse davvero suo fratello di sangue. Dipende rispose semplicemente, scrollando le spalle. Cos'ha fatto stavolta? chiese, alzando gli occhi al cielo. Sì, non aveva una gran fiducia nell'amico certe volte, ma lo adorava comunque. Era stato il primo con cui si era aperta (non in quel senso) e che l'aveva realmente accettata per ciò che era... per ciò che portava nel ventre, a dire il vero. E la cosa non aveva potuto che renderla felice. Ciò non toglieva, comunque, che il ragazzo non faceva altro che cacciarsi nei guai. Sì comunque, sono io. Alla fine decise di dare fiducia al baby Barnes, confidando che il fratello non lo stesse tipo cercando e, in caso, che non lo stesse cercando per dargli una bella strigliata. Ruotò completamente il corpo verso il ragazzo, in modo da poterlo guardare senza farsi venire il torcicollo. Cosa ci fai in un luogo sperduto come questo, a Denrise soprattutto? A quanto ne sapeva, lui viveva a Londra o giù di lì e non era troppo usuale trovare degli "inglesi" tra i densiriani, visto che non li vedevano troppo di buon occhio.
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    Forse Aaron e Blake funzionavano così bene insieme perchè erano due facce della stessa medaglia, forse il punto principale della questione era che Aaron e Blake si compensavano. Aaron era una persona riflessiva e pacata, Blake era una furia impulsiva ed anche abbastanza omicidia. Entrambi erano esplosivi e uno per l'altro saebbero morti. Quell'attacco alla sucola mise alla prova entrambi ed entrambi ne uscirono completamente distrutti nonchè perdenti. Aaron era stato impulsivo a saguirlo senza pensare nella foresta, senza aspettare che il popolo di Denrise facesse la sua parte e Blake non aveva fatto altro che peggiorare la situazione con i suoi modi di fare, con il suo atteggiamento da " non ascolto nessuno perchè solo io so cosa è meglio per me." Aaron si era dato tantissime colpe, si era allontanao da Eil, si era quasi isolato con Annie, visto che lei non ne voleva sapere di parlargli, si era preso una pausa da tutto e da tutti, anche da suo fratello stesso, ed adesso non capiva neanche il perchè, esattamente era li. Sorrise appena quando la ragazzina gli chiese cosa avesse fatto questa volta il ragazzo. Lui si ricordava di quella ragazza perchè era quasi morta e la cosa lo devastava. Lui era un medimago eppure non si era scomposto più di tanto, si era semplicemente prestato per aiutare suo fratello, non aveva aiutato altre persone all'infuori di Blake Barnes, e di questo se ne quasi vergognava. lui aveva deciso di diventare un medimago per aiutare le persone, per fare in modo che non soffrissero come aveva fatto la sua mamma... ed invece? Aveva visto due ragazze soffrire ed il suo unico pensiero era stato quello di salvre suo fratello. Suo fratello che era un testa di cazzo, che non aveva fatto altro che mettere in pericolo non solo se stesso, ma anche tutti i suoi compagni. Ce l'aveva con Blake in una maniera spropositata e la cosa non gli piaceva. Si sentiva in colpa per quello che gli era successo ed era arrabbiato perchè non aveva intenzione di perdonargli neanche una singola azione di quella sera, dal buttarsi dentro la nebbia come se si stesse facendo una passeggiata di salute, all'aver usato quel sonorus. E se fosse morto? Se Naga avesse fatto qualsiasi cosa su di lui? Scosse il capo cercando di non pensarci e sorrise alla ragazza, questa volta in maniera più decisa. Spero niente, non lo sento da ieri sera, e spero che Elisabeth e Jesse non gli ridiano la bacchetta fino a quando non imparerà ad usarla! Ossia quando deciderò io! Non aveva deciso ancora come gestire quella cosa, ma gliela avrebbe tolta se solo avesse frequentato un'altra scuola, se solo non gli fosse servita in maniera assoluta. Blake doveva imparare ad usare la magia come una persona normale, basta fare qualcosa solo perchè si credeva il re del mondo. Stavo semplicemente pensando! Rispose alla domanda della ragazza. Poi si voltò verso di lei. Invece tu? Lo sai che non dovresti neanche avvicnarti da queste parti completamente sola, nonostante questo, adesso, sia il luogo più sicuro del mondo... ma... Aaron aveva un tono completamente differente da quello di Blake, lui era più dolce, meno strafottente e sicuramente molto più gentile. Sorrise ancora a Jessica, si schiarì appena la voce. Sei tu la ragazza che ha chiesto a Blake una tenuta per il suo compleanno? Forse era meglio mettersi a parlare di cose più felici e distrarsi completamente da tutto quello.
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    Jessica era andata in quel posto per ritrovare un po' di serenità e calma, per non pensare al caos che aveva in testa e quello le era sembrato il posto ideale. Ogni giorno che passava si sentiva sempre più sola, anche se tecnicamente era sempre circondata da persone, da amici. Ma non aveva raccontato a nessuno ciò che le stava succedendo, se lo stava tenendo dentro anche a costo di implodere. Le cose che la turbavano non erano molte -più o meno- ma erano abbastanza "consistenti" da farle male. In primis quella notte che le aleggiava ancora nella mente, ma non tanto Naga, quanto il rischio che lei aveva corso senza pensare alle conseguenze, la morte quasi certa alla quale era andata incontro. Praticamente c'era mancato letteralmente un soffio. Un altro pensiero era il vago interesse che era iniziato a nascere nei confronti del professore di astronomia; in quel momento non era abbastanza forte da farle male, ma il pensiero era sufficiente da non farla essere completamente felice. Come ultima cosa, ma non di meno importanza, era il suo litigio furioso con Blake. Era passato meno di un mese, ma era comunque un tempo lunghissimo per non parlare con uno dei suoi migliori amici, quindi insomma... trovarsi davanti il fratello di Blake non era esattamente il modo migliore per non pensare all'Opale. Ma non poteva certo mandarlo via, quel luogo mica era proprietà privata di Jessica. Magari parlare con Aaron avrebbe avuto i suoi vantaggi, magari...boh, sarebbe riuscito a capirla, visto che aveva Blake come fratello e doveva sapere di sicuro cosa significasse litigare con lui.
    Ascoltò attentamente la sua risposta e lasciò che sulle sue labbra si dipingesse un mesto sorriso, prima di rispondere. Scrollò le spalle e rispose. No, non lo faranno commentò, sicura. Qual era il motivo di tutta quella sicurezza? Non lo sapeva esattamente. Ho notato che gliela danno a lezione e poi se la riprendono; sono entrambi dei ragazzi responsabili e vogliono solo il bene di Blake, quindi... sicuramente non gli danno la bacchetta quando non serve. Concluse, voltandosi per qualche secondo verso l'acqua che scorreva, indifferente a tutti i loro drammi.
    Questa scuola e tutto ciò che la circonda, non saranno mai posti sicuri... non mi stupirei se ci fossero un altro paio di attacchi durante l'anno. Alzò le spalle, rassegnata. Comunque anch'io pensavo... e ci riesco meglio quando sono sola, senza tutte quelle persone intorno. Avrebbe voluto che fosse estate; sarebbe andata in quel posto e si sarebbe stesa sull'erba, chiudendo gli occhi e dimenticandosi di tutto e tutti almeno per mezz'ora... cullata dal rumore dell'acqua. Non ho molte persone con cui parlare, ultimamente. Concluse prima di fare spallucce. Si strofinò le spalle con le mani. Faceva fottutamente freddo in quel luogo e lei non aiutava, con il suo abbigliamento, nonostante quel giorno avesse jeans ed un maglioncino.
    Quando poi lui cambiò argomento, la corvina tornò a girarsi completamente verso il ragazzo. Il sorriso precedente si trasformò in un sorriso amaro, triste, quasi con tratti imbarazzati. Sì, sì sono io ma... dopo gli ultimi sviluppi dubito che Blake voglia ancora che festeggi a casa sua... o che abbia qualcosa a che fare con lui rispose, gli angoli della bocca che si piegavano all'ingiù. Avrebbe voluto dirgli tante cose, in fondo era suo fratello e non una persona a caso, ma non sapeva nemmeno da dove iniziare. Abbiamo discusso in malo modo confessò, non sapendo se Blake glielo avesse detto o meno. Non aveva la più pallida idea di come continuare, quindi per un po' si limitò ad osservare il ragazzo, così simile a Blake eppure così diverso. Si ricordava la ramanzina che gli aveva fatto quella sera... e si vedeva che lui a Blake teneva, teneva davvero. Per qualche breve secondo, provò un leggero moto d'invidia. Anch'io vorrei aver avuto un fratello maggiore confessò, con naturalezza. Era vero, le sarebbe piaciuto... avrebbero affrontato insieme la fuga dei genitori, ed invece... si era ritrovata sola.
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    Suo fratello minore era sempre stato molto riservato sui suoi amici e sulle sue amiche. Aaron era sempre stato bacchettone su quelle cose e Blake lo aveva sempre preso sul serio, quindi prima di presentargli qualsiasi tipo di amico, Blake ci aveva sempre pensato molto, molto tempo. Però, al contrario, non rusciva a non confidarsi con suo fratello. Blake diceva tutto quanto ad Aaron, sia le cose belle che le cose brutte, diceva quando litigava con i suoi amici, cosa gli diceva e perchè lo faceva! Aaron era molto più riservato anche su quelle cose, ma piano piano si era cominciato ad aprire anche con il fratello e così erano diventati completamente inseparabili. Vivevano in simbiosi sotto tanti punti di vista e vedere il minore in quello stato, quella notte, lo aveva completamente devastato. Conosceva Jessica e tutta la sua situazione? Certo che la conosceva, sapeva anche del loro litigio e di tutto quello che Blake le aveva vomitato addosso. Non era veramente arrabbiato con lei ma con tutto quello che lei poteva rappresentare. Il problema principale era che Blake faceva tanto lo spavaldo ma c'erano vuoi incolmabili dentro di lui che lo rendevano veramente fragile. Non debole, ma molto fragile. Jessica era una madre e Blake, nel gesto della sua compagna, ci aveva rivisto molto quello che era stata sua madre. Sacrificarsi per qualcuno e lasciare un bambino solo. Blake aveva semplicemente cancellato completamente la figura di Jessica e pensato che quella fosse Helena e che lo stava lasciando solo. Il dolore gli era esploso addosso e l'unico modo che conosceva per farlo uscire era la rabbia. Come faceva a spiegarle tutto quello senza sembrare che stesse giustificando il comportamento del fratello? Ma facciamo un passo indietro. Aaron sorrise alla ragazzina quando gli disse che in realtà Jesse ed Elisabeth erano bravi nel loro lavoro. Beh, basta che non se la prende con loro per una mia decisione. Ma Blake deve imparare che la magia non è uno scherzo! Sospirò, non voleva annoiare la ragazzina e non aveva neanche voglia di farle chissà quale predica. Quella frase era un pò per tutti e doveva ammettere che la situazione cominciava a diventare quasi comica. Anche lei era andata li per pensare? E certo, quando si era da soli si pensava meglio, quindi anche lui decise di ritornare a guardare l'acqua andandosi a sedere poco distante dall'opalina. Sorrise appena beatandosi di quello scrosciare d'acqua. Quando la ragazza tornò a parlare Non è sempre un male non avere persone con cui parlare. Basta averne poche ma buone intorno! Aggiunse poi pensando ad Annie. Quanto gli mancava quella ragazza? Dio solo sapeva quanto Aaron era affezionato a lei e quanto stava soffrendo per quella specie di rottura. Non sapeva neanche come fare per farla ragionare. Annie era sempre stata così, doveva passarle e basta! Sospirò quando Jessica gli confessò anche lei del litigio. Lo so... me lo ha detto che avete litigato e che gli hai tirato un ceffone! E sa anche di aver esagerato nel dirti quelle cose. Si farà perdonare, ti vuole bene anche se ha strani...o meglio, incomprensibili modi di dimostrarlo! Non voleva giustificare suo fratello, non era sua intenzione, quando Blake sbagliava, lui era il primo a farglielo notare, ma era pur sempre suo fratello! Come poteva non cercare di farlo sembrare più buono di quanto in realtà non fosse. Si strinse nelle spalle. Beh.... Blake ti considera come una sorellina minore... quindi in realtà ce l'hai, non ti è andata benissimo perchè ti è capitato uno stronzo... ma ce l'hai! Certo che Blake avrebbe lasciato che la festa di Jessica si sarebbe fatta nella loro tenuta, alla fine aveva già predisposto l'allestimento e tutto. Ha davvero tanti difetti, ma quando promette una cosa la fa...Dovevano chiarirsi da soli, non poteva essere lui a fare tutto per il fratello. Poi sorrise. Allora, parliamo di questa festa, come la vorresti? Insomma, le decorazioni, la torta, vuoi un dress code? Sappi che Blake è maniacale quando fa queste cose... Era meglio parlare di qualcosa di leggermente più felice, infondo se lo meritavano entrambi. Tornò a guardare le cascate.
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    La corvina sospirò, costernata di tutte quella situazione. Avrebbe voluto si potesse risolvere tutto con un colpo di bacchetta, senza drammi e problemi. Ma, a quanto pare, la vita non era del suo stesso avviso e pareva divertirsi molto a vedere cosa succedeva agli esseri umani, povere, piccole formichine rispetto a tutto il resto. Avrebbe voluto essere un'altra ragazzina, una normalissima babbana che frequentava un normalissimo liceo con delle normalissime amiche e dei normalissimi amici, un normalissimo fidanzato eccetera eccetera... non un'adolescente magica che rischiava costantemente di perdere qualcosa. Cioè, le piaceva davvero essere una strega e tutto il resto... ma a volte avrebbe solo voluto essere un'anonima teeneger di un anonimo quartiere Londinese, magari pure felice con mamma e papà. Scosse la testa e tornò a concentrarsi sul ragazzo che si trovava davanti, sperando di trovare delle risposte, sperando che lui potesse perlomeno aiutarla a capire suo fratello. Almeno un minimo. Sebbene non fosse sicura che Aaron riuscisse a capirlo al cento percento.
    Ora, per avvalere la sua risposta, per fargli capire che Blake si stava comportando discretamente, almeno con gli altri e sulla faccenda bacchetta, avrebbe dovuto dirgli che aveva addirittura ridato la bacchetta di sua spontanea volontà a Liz durante Aritmanzia? Certo Jessica! Quale miglior modo per enunciare la bravura di qualcuno, che raccontare al fratello come si era comportato male con una prof?! Scansò immediatamente l'idea o meglio, decise di ritagliarla eliminando le parti che non avrebbero certo fatto fare una bella figura all'Opale, anche se magari glielo aveva già detto lui ad Aaron. Alzò le spalle. Non poteva saperlo. No, figurati. L'altro giorno, durante Aritmanzia, ha persino riconsegnato la bacchetta di sua volontà. Disse, non credendoci nemmeno lei. In realtà era andata più o meno così...
    Lo osservò attentamente mentre andava a sedersi ad un masso poco lontano e riprese la parola. Hai ragione, però... forse sembrerà assurdo sentirlo dire da qualcuno, ma certe volte Blake è la persona migliore con cui parlare. Anche se fa lo stronzo... sospirò, quando la conversazione virò appunto sul loro litigio. Però ridacchiò quando il ragazzo menzionò il ceffone. Non lo avrei mai fatto, in altre circostanze, ma in quel momento la mia mano si è mossa scollegata dal cervello. Fece spallucce per l'ennesima volta quel giorno. Anch'io gli voglio bene, non so nemmeno se sappia quanto... quindi spero che questo screzio finisca presto. Anche se non posso garantire che non gli arrivi un altro ceffone. Stavolta, finalmente, un sorriso un po' meno triste si allungò sulle sue labbra. Aaron certamente conosceva Blake meglio di tutti, quindi se lui diceva che si sarebbe fatto perdonare e che le voleva bene, beh Jessica non poteva fare a meno di crederci. Doveva farlo. Ne aveva il bisogno fisico. Credere che presto avrebbe potuto riavere il suo amico.
    Oh sì, a giugno mi ha promesso che ci sarebbe sempre stato, per me e per... beh, Alex. E lo ha fatto. A modo suo, ma lo ha fatto. Il suo sorriso scemò leggermente ma fu profondamente grata al ragazzo quando cambiò l'argomento del discorso a qualcosa di decisamente più piacevole. Beh, non ho più pensato ai dettagli visto tutto il casino che è successo... ovviamente si riferiva a Naga. Ma credo che sarebbe carina una pista di pattinaggio. Insomma, è romantica e... invernale? credo... per il dress code, non ci ho pensato a fondo ma puntavo verso qualcosa di non eccessivamente elegante, ma nemmeno troppo... sportivo, se così si può dire. Casual ma non troppo, credo. Insomma, qualcosa di comodo per pattinare concluse, con un sorrisetto. Era piuttosto confusa, si stava trasformando in Jesse in quanto a straparlare. Poi mi piacerebbero tutte delle lucette sul bordo della pista, è carino... e per quanto riguarda la torta... ne voglio una al cioccolato, adoro il cioccolato. Magari a più piani? E con la panna, sì, la panna! Okay, si stava decisamente sciogliendo. Beh, adorava organizzare e se poi si trattava della sua festa, doveva avervi un occhio di riguardo. Poi, se c'è una cosa che adoro più del cioccolato, è il gelato alla nocciola! Quindi spero abbiate un freezer. E se qualcuno dice che il gelato è solo invernale, beh, è un grande idiota. Concluse con convinzione. I brutti pensieri erano stati spazzati via per un attimo... poi... i palloncini con i numeri giganti gonfiati ad elio, hai presente? Forse è un cliché, ma sono sempre fighi! Così come i palloncini colorati. Poi... non saprei, non ci ho ancora pensato
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    Aaron lo sapeva benissimo che Blake esagerava in tutto quello che faceva, ma non poteva cambiarlo, Blake ra fatto in quel modo e lui lo adorava per la sua megalomania assurda. Come si poteva non amarlo per quello? Come si poteva non rimanere a bocca aperta ogni volta che faceva qualcosa. Si, sicuramente era qualcosa di discutibile, ma sempre qualcosa di grandioso. Blake, sfidando Naga, aveva semplicemente detto a Lilith che sarebbe morto per lei e che non gli fregava niente di quanto avrebbe dovuto soffrire, di quanto avrebbe dovuto penare, ma l'avrebbe sempre difesa e protetta. Lo aveva fatto nel modo giusto? NO, ovviamente no. Ma il messaggio che voleva mandare era esattamente quello. Insomma, stessa cosa con Jessica! Era rimasto talmente tanto sconvolto dal vederla completamente svenuta per terra che appena ne aveva avuto l'occasione, invece di abbracciarla e dirle che si era preso un colpo che per lui, lei era importante, aveva sclerato dicendogli che era una folle e che non teneva a suo figlio. Aaron lo sapeva bene, aveva fatto la stessa cosa anche con lui. Ma non poteva farci niente. Aveva deciso che Blake doveva cominciare semplicemente a cavarsela da solo, doveva cominciare seriamente a capire quando doveva stare zitto e quando doveva agire. Come doveva fare? Beh, non lo sapeva, ma confidava nel fatto che quell'esperienza gli avesse fatto capire che la vita si può perdere seriamente. Non rispose a niente di tutto quello che riguardava il fratello, si vedeva che Jessica ci stava male e lui non era una persona che amava girare il coltello nella manica. Sorrise alla ragazzina e le fece capire che tutti si sarebbe messo nel verso giusto quando meno se lo aspettava. Una cosa era sicura, Blake era imprevedibile. Una ne pensava e 100 ne faceva. Quindi, prima o poi sarebbe andato da lei ed avrebbe ricominciato esattamente dove avevano cominciato. E se pensava di volergli dare un altro ceffone... beh, sicuramente Blake se lo sarebbe meritato. Quando cominciarono a parlare della festa il sorriso della corvina sembrò diventare più rilassato e la cosa non gli dispiacque per niente all'aspirante medimago, e capì che aveva toccato la corda giusta per farla tornare un pò più serena. Se Blake si era legato così tanto a quella ragazza, allora voleva dire che ne valeva davvero la pena, ed Aaron si fidava del fratello più di quanto in realtà dimostrasse. pista di pattinaggio, lucine, palloncini colorati, palloncini giganti con il tuo numero, torta al cioccolato e gelato alla nocciola, ok, tutto chiaro. Mi serve un colore! Sicuramente non sarebbe andato lui ad addobbare tutta la sala che Blake aveva scelto per Jessica, ma infondo l'organizzazione della festa - da quello che Blake gli aveva detto precedentemente - gliela avrebbe regalata lui... quindi, sapeva già a chi si sarebbe rivolto. Prese il telefono e cercò una foto. Questa è la tenuta che Blake ha scelto per te, in realtà c'è la piscina, ma con un tocco di bacchetta può diventare una pista da pattinaggio tranquillamente, con tutto quello che hai descritto! In genere questa casa la tengo per quando devo studiare ed ho bisogno di relax, infondo è appena fuori Londra e possiamo metterci una passaporta per arrivare prima...! Non so se ne hai parlato con Hake, ma... ti piace, può andare bene? é piccola? Perchè per Aaron una villa nella campagna di Londra era "piccola" perchè lui la usava come "studio"! Ma alla fine era loro da generazioni e non avevano mai veramente pensato di farla diventare un albergo, più tosto se la tenevano per loro e per quelle piccole occasioni. Guardò la ragazza e sorrise. Vuoi qualche Band per la musica? Diciamo che da qualcuno la megalomania, Blake, l'aveva ripresa!
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    Parlare della sua festa di compleanno, sicuramente le avrebbe fatto bene. Aveva snocciolato un sacco di informazioni al ragazzo, seppur lo conoscesse da forse mezz'oretta, quindi sperava di non aver osato troppo, sebbene fosse il fratello di Blake. Ed era felice che Aaron le avesse chiesto particolari per la festa, significava abbastanza chiaramente che la festa si sarebbe fatta e lei non poteva che esserne più felice, quindi colse la palla al balzo per scacciare i brutti pensieri almeno per quel momento e dedicarsi all'organizzazione della sua festa, facendo una cosa per se stessa come non faceva da tanto. Non lo diceva, ma dover frequentare Hidenstone ed in contemporanea badare ad un bambino così piccolo, la sfinivano veramente tanto. Quindi era lieta di potersi dedicare a ciò che le piaceva.
    Io adoro il blu, l'azzurro ed ogni loro tonalità. Esclamò quasi automaticamente. Non sapeva esattamente cosa gli servisse, ma era il colore che più amava. Ed era davvero troppo felice che il ragazzo avesse accolto ogni sua richiesta senza problemi. Non aveva veramente idea di quanto in là potesse spingersi la ricchezza dei Barnes, ma non le importava. Certo, era una cosa veramente tanto utile in circostanze simili, ma i soldi da soli non facevano nulla... ecco perché anche la disponibilità che Aaron aveva, era importante e la colpiva molto!
    Quindi il giovane medimago tirò fuori il telefonino e le mostrò una villa... stratosferica! Piccola?! esclamò la ragazza, basita. Se lui considerava quella piccola, casa di Jess cos'era? Un buco per topi? Probabilmente i due ragazzi non sapevano nemmeno lontanamente cosa significasse davvero "casa piccola" ma a lei andava bene così. Cazzo, è gigantesca! Ops. Avrebbe dovuto moderare il linguaggio? Nah, in fondo non era in presenza di un suo professore, ma di un ragazzo come lei, seppur più grande. Mi sembra molto bella esternamente, sicuramente lo sarà pure dentro! esclamò, sinceramente colpita. Avrebbe voluto abbracciarlo per la gratitudine, davvero. Pure la piscina?! Wow! non smettevano mai di sorprenderla quei due. Nemmeno l'idea di una piscina riscaldata, oltre alla pista, sarebbe male ridacchiò la giovane, immaginandosi già lei in ammollo. Da quanto che non se lo concedeva! Sospirò, tornando a guardare Aaron. La adoro! Era sincera e gli sorrise mentre lo disse. Ma tipo... ci sarà dell'alcol? La buttò lì, non sapeva come la pensasse in merito lui, ma non avrebbe certo guastato. Sarebbero fighi anche dei comodi divanetti, sia dentro che fuori! E cibo, tanto cibo! Dolce, salato... di tutto! continuò, sempre più entusiasta di quell'idea. Per la musica... non credo di avere una band preferita, io adoro Ed Sheeran ma non so se le sue siano esattamente canzoni da festa ridacchiò, nervosa. Cavolo! Non ci aveva pensato per nulla. Però se tu, o Blake, avete in mente qualche idea, io sono tutt'orecchi! Basta che non sia musica classica altrimenti ci addormentiamo tutti scherzò. La musica classica non era male in certe situazioni, ma sicuramente non ad una festa!! E... grazie per tutto ciò che state facendo per me!
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    Una cosa carina c'era da dire, Blake sapeva scegliersi le persone da tenersi strette e sopratutto quelle che lo volevano veramente molto, molto bene. Blake non aveva mai avuto tanti amici, ma tutti quelli che aveva erano rimasti con lui sempre. Jessica sembrava non solo volergli molto bene ma sentire anche la sua mancanza, ed Aaron stava cercando il modo di far capire a quella testa di cazzo del fratello che fare il pazzo non risolveva assolutamente nulla. Comunque sorrise anche lui felice sentendo che la casa gli piaceva e poi ridacchiò. Effettivamente non era piccola, sicuramente più grande del loft che avevano al centro di Londra e dove in genere viveva, ma per lui era una casetta modesta, ancora arredata in vecchio stile, anche se comunque molto pregiata. Lui che aveva messo la tecnologia anche nel magno della sua camera, non vedeva quella casa come qualcosa di lussuoso, ma era evidente che Jessica non solo pensava che fosse bella ma anche "gigantesca!" Beh, ci sono letti abbastanza per rimanere a domrire tutti insieme, a patto che non fate cose sconce, per favore! E poi sono contento che ti piaccia e che sia abbastanza grande per quello che vorresti fare! aggiunse cercando delle foto dell'interno della casa, ma aveva solo foto dove si vedeva la casa, ma anche lui ed il fratello in costume a fare i coglioni, quindi non gli sembrò il caso. Insomma, quella casa era il loro rifugio, li si erano confessati le peggio cose e sopratutto avevano avuto le peggio litigate, li Aaron aveva detto a suo fratello che era quasi un peso per lui, li Blake si era sentito male la prima volta con l'alcool, gli aveva fatto bere la sua prima sambuca, la sua prima canna, forse aveva avuto anche la sua prima volta in quella sua stanza, ed Aaron la stessa cosa. Era casa loro e di conseguenza le foto che aveva di quella casa erano tutte compromettenti. Forse trovò un video. Eccola dentro... aggiunse poi sorridendo. Il video era stato girato da lui, Blake aveva appena 10 anni e stava nella sua stanza a dormire. I corridoi erano ampi, la sala era enorme e al centro c'era un tavolo di cristallo. le pareti erano bianche con foto e ritratti dei due fratelli e della loro madre. Si sentiva Aaron che camminava e quando aprì la porta della camera di Blake si vide solamente una testa biondo cenere su di un cuscino. Perchè dormiva sempre in mutande suo fratello? Lilith lo avrebbe ammazzato se avesse saputo che quel video lo aveva fatto vedere anche ad un'altra ragazza. La camera di Blake aveva 4 pareti di 4 colori diverse, una era rossa, una blu, una nera ed una con una scritta "Ma ti giuro che da sempre io punto all'eccellente, Se devo avere poco scelgo di avere niente" Era sempre stato il suo motto, fin da bambino. Era la prima canzone che aveva scritto e la cosa lo fece sorridere. Il dopo te lo risparmio, Blake potrebbe uccidere entrambi se solo sapesse che ti ho fatto vedere questo video, ma dentro è abbastanza grande e vi posso cedere la mia camera per dormire. Quella di Blake non ve l'assicuro, sai com'è geloso di ciò che è suo ossia di tutto quello che lo circondava e che lui riteneva prezioso! Beh... la festa te la sta organizzando Blake... credi davvero che non abbiate l'alcool? E poi il cibo, tanto cibo, dolce e salato... io credo anche che se ne uscirà con qualche sacchetto di fumo. Probabile, ma questo non voglio saperlo!Infondo era sempre il suo fratello maggiore, no? Ma conosceva suo fratello e le feste che organizzava e quanto odiava il Natale e le feste in generale. Sapeva come le affrontava. Forse i suoi amici no, ma lo avrebbero scoperto di li a poco. Va bene, per la musica ci pensiamo noi...Credo che non sia un problema! Quindi ricapitoliamo, pista di pattinaggio e piscina riscaldata! Perfetto! Non voleva sicuramente fare lo sborone, ma Aaron e Blake avevano da sempre avuto quelle cose in situazioni del tutto normale, se Jessica voleva una festa eslusiva e da sogno, perchè mai non dovevano accontentarla? Aveva sofferto abbastanza no?
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    Mentre parlavano della festa, Jessica ripensò alle parole di Aaron. Del fatto che Blake la vedesse come una sorellina. La cosa la faceva decisamente sorridere, perché non sapeva esattamente quanto Blake tenesse a lei; insomma, aveva strani modi di dimostrare il suo affetto verso le persone, anche se ormai erano tutti bene o male abituati a quel suo comportamento. Ciò, comunque, non toglieva il fatto che avessero litigato di brutto, che lei gli aveva tirato uno schiaffo e che lui... avesse detto cose orribili. Chiaramente da arrabbiati si dicono cose che non si pensano o, perlomeno, le si dicono nella maniera sbagliata e questa era una caratteristica del biondo... e lei non poteva farci nulla, eppure sentiva che le andava bene così.
    Tornando alla festa, lui le aveva mostrato una casa strepitosa. Era piuttosto chiaro che lui e il fratello la considerassero come lei avrebbe considerato un monolocale. Ma per Jessica che era abituata a vivere in casa decisamente più modeste, seppur non meno comode e confortevoli, quella casa sembrava tipo... la luna. Davvero non pensava che avrebbe mai messo piede in una villa del genere, eppure lo avrebbe fatto di lì a qualche settimana!
    Finse un'espressione contrariata. Oh, peccato allora... fece un sospiro teatrale E io che volevo trovarmi un bel ragazzo... e testarlo in ogni ambito ridacchiò, ovviamente scherzando. In quel periodo la sua testa era veramente presa da altro... da altre persone, per poter pensare ad un ragazzo.
    Comunque, seriamente parlando, non mi dispiace l'idea di dormire tutti insieme! Sai, di notte (e ubriachi soprattutto) si diventa molto più sinceri... commentò seria, memore di esperienze passate. Finalmente, comunque, Aaron trovò un video che mostrava l'interno della casa; si fidava delle sue parole se diceva che era bella, ma certamente non era male averne un video. Si avvicinò a lui per guardarlo meglio. Osservò ogni dettaglio con interesse, quando poi gettò un'occhio su delle foto dei due insieme ad una donna... probabilmente la madre? Non ne era sicura, ma era probabile... sembravano somigliarsi ed erano tutti e tre insieme. Ridacchiò quando vide un baby Blake dormire, ma sorvolò su ogni battuta che avrebbe potuto fare. Però era davvero carino da piccolo. Anche le pareti erano molto belle, di quattro colori diversi e con una frase scritta sul muro davvero significativa. Probabilmente, prima o poi, gli avrebbe chiesto a Blake qualcosa in merito.
    Rise. D'accordo, mi fido se mi dici che è bella! E grazie per lasciarci la camera, prometto che li terrò d'occhio che non distruggano qualcosa! replicò sorridendo. E sì, sapeva quanto Blake fosse geloso di ciò che è suo.
    La corvina inarcò un sopracciglio. Speriamo che non esageri. Con l'alcol e il cibo può fare ciò che vuole e portarne quanto vuole, ma non voglio certo dover camminare in una cortina di fumo. Stava scherzando, ma era anche seria in minima parte, tuttavia preferì non commentare ulteriormente.
    Poi se mi vengono in mente altre idee, te le faccio sapere! provò, sperando di poter osare così. Tipo... una palla da discoteca sarebbe figa no? Magari incantata o che ne so...
    E, siccome Jessica non sapeva proprio stare zitta, e non era esattamente la persona con più tatto di Londra, non seppe trattenersi dal fare quella domanda. Nel video... ho visto delle foto tue e di Blake con una donna molto bella... è vostra madre? A sua discolpa, non sapeva nulla dei loro genitori, perciò non poteva immaginare che forse non era l'argomento migliore da parlare con loro, ma Blake era il suo migliore amico e ci teneva a conoscerlo bene. Voleva potergli essere sempre vicina in ogni situazione e conoscerlo avrebbe sicuramente aiutato.
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    Rise quando Jessica disse che sperava di trovare qualche ragazzo da testare in ogni suo ambito. Gli adolescenti erano sempre così assurdi! Ed Aaron era abituato a parlare di sesso con Blake in ogni sua sfumatura! Non aveva la stessa dimistichezza con le ragazze e sicuramente si vergognava ed era troppo timido per affrontare un argomento del genere con qualcuno che conosceva di persona da si e no un'oretta, ma comunque quella sua espressione accompagnata a quanto detto lo fece divertire e ridere di conseguenza. Quella ragazza gli stava salvando la giornata senza neanche saperlo. Forse anche a lui stava facendo bene parlare di un argomento che non era troppo pensante, anzi era diverntete e sopratutto importante per Blake. Blake, Blake Blake. Oramai sembrava il fidanzato e non più il fratello, ma insomma! Cosa ci poteva fare? Niente, assolutamente niente, quella notte, vederlo quasi stritolato dal malboro, vedere come guardava Naga, vedere la rabbia sprizzargli da ogni poro, la delusione e l'afflizione mentre teneva Lilith tra le sue braccia, lo fecero completamente andare fuori di testa. Lui poteva anche morire... ma Blake no. Non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Scosse il capo per riprendersi da quei pensieri e poi le sorrise. Beh, Blake ha un sacco di amici molto carini a Londra, te li potresti anche far presentare! Ma no, non la voleva spingere con certa gente, anche perchè, purtroppo per lui, Blake non frequentava bravi ragazzi a Londra, anzi, prima se li levava di torno, meglio si sarebbe sentito. Non era più tempo di andare a fare risse in giro, anche perchè l'ultima volta non era finita poi troppo bene, per nessuno!Temi che qualcuno non sia sincero con te? Chiese quasi ingenuamente. Perchè mai aveva detto quella frase? Insomma, sembrava essere una bravissima ragazza ed anche fin troppo sincera, perchè mai doveva dubitare che qualcuno la prendesse in giro? Certe volte Aaron non sembrava davvero il fratello di Blake. Era sempre troppo, ma troppo gentile e positivo, il contrario di Blake che tenedava al pessimismo cronico e all'arroganza galoppante! Fece un sospiro ed annuì alla sua richiesta. Qualsiasi cosa... infondo ha detto Blake che la festa te la regala lui no? si diciamo che sui soldi lui era molto meno rigiro e non gli importava nulla se si potesse pensare che ne aveva tanti o se lo potessero avvicinare solamente per quello. Aaron conviveva con quella realtà tutti i giorni e mentre Blake ancora ci facev a cazzotti, il maggiore dei Barnes aveva imparato a fruttare la situazione a suo piacimento! Jessica voleva una palla da discoteca incantata? E che ci voleva? Bastava semplicemente chiedere! Inoltre, Blake, avrebbe capito se la sua mica era interessata a lui o ai suoi soldi per altre cose, non di certo per una festa. E la verità era che si vedeva lontano un miglio che la signorina Whitemore aveva una grande stima per il biondino e che sopratutto gli voleva veramente bene! Le fece vedere la casa all'interno e fu sosddisfatto che a lei piacque, sorrise ancora compiaciuto per il fatto del fumo e poi alzò le spalle. Altra cosa da sapere di Blake... non ti farà fumare mai! Ti dirà che fa male al bambino, quindi, nel caso, tu il fumo neanche lo vedrai... e speriamo che neanche lui lo veda! Blake da ubriaco/fumato non è proprio come ve lo immaginate! Aggiunse poi pensando che il fratellino diventava un agnellino quando fumanva prima e poi beveva, solo con l'alcool era ancora più bestia che da sobrio, invece! Si alzò da vicino a lei e si prese una sigaretta da dentro la tasca dei Jeans, poi notò che la ragazza non aveva la giacca, si tolse la sua e gliela posò sulle spalle. Si, è nostra madre... ed immagino anche che Blake non ti abbia mai detto niente su di lei... ed è per questo che... fece una piccola pausa, si accese la sigaretta con un accendino babbano e poi si mise seduto di nuovo vicino a Jessica. Non ne parla mai e magari non dovrei dirti neanche niente io... ma... ecco, nostra madre è morta dando alla luce Blake. Non è stata colpa di Blake, ma mia madre era testarda come lui, sapeva che la vita di Blake sarebbe costata la sua, per tutta una serie di complicazioni... ma lo amava così tanto... Fece un altro tiro alla sigaretta, questa volta più profondo. Jessica...non sono solito giustificare le cazzate di mio fratello, ma Blake, quando ti ha detto quelle cose, non credo che fossero indirizzate veramente a te... tu sei una madre, hai rischiato la tua vita per una buona ragione, ma Blake si è sentito di difendere Alex. Perchè sa benissimo cosa si prova ad essere abbandonati dalla propria madre... Non voleva farla sentire in colpa, voleva solamente farle capire il punto di vista di Blake, che Blake non le avrebbe mai detto. Avrebbe prefeito passare per uno stronzo senza cuore pur di dirle la virtà, pur di dirle come si era sentito veramente in quel momento. Non era da lui!
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    Certamente Jessica in quel momento aveva in mente una persona in particolare, che avrebbe volentieri voluto dimenticare e se il modo migliore era trovarsi qualche ragazzo per una notte... non si sarebbe tirata indietro! Senza però fare il fottuto errore di non usare un qualche metodo contraccettivo, preferibilmente il preservativo, non voleva certo beccarsi qualche strana malattia! Idea che fu rafforzata quando lui parlò di alcuni amici Londinesi di Blake. Non che li conoscesse, ma spesso, aveva incontrato gente non troppo raccomandabile e se erano come Blake... beh si salvi chi può! Ovviamente non lo disse, si limitò ad una risatina e a guardare Aaron, grata per averle evitato un pomeriggio in solitudine a pensare a quanto incasinata fosse la sua vita. Potrebbe essere una buona idea commentò con un sorriso Ma penso che passerò, per questa volta! Concluse, convinta. Forse non era troppo il caso di aggiungere casini alla sua vita, anche se fino a pochi minuti prima aveva pensato che farsi qualche ragazzo, potesse aiutarla a dimenticare colui che veramente stava iniziando ad interessarle pericolosamente.
    Sussultò alla sua domanda perché, in realtà, non ci aveva davvero pensato a fondo. Non lo so, sicuramente ognuno ha i suoi segreti... però sì, esistono fin troppe persone poco sincere e magari l'atmosfera, unita all'alcol.. sono cose che possono far miracoli! E poi, in questo periodo della mia vita, ho solo bisogno della sincerità. Rispose, rimanendo sul vago. Aveva bisogno di capire chi erano i suoi veri amici e di approfondire il rapporto che aveva con molti di loro, rapporto che in quel momento era fin troppo superficiale. Per esempio, lei sì voleva bene ad Erik, le era sempre stato vicino e tutto... ma quanto in realtà lo conosceva? Era proprio quello che voleva approfondire, anche una cazzata come il suo colore preferito... i suoi amici voleva conoscerli davvero!
    Oh sì, credo lo abbia detto... sospirò, con la mente che volava a quel caldo giorno di luglio, quando lui era andava a trovarla a casa. Ad oggi le cose erano cambiate davvero drasticamente... in meglio? In peggio? questo solo il tempo lo avrebbe deciso e sperava anche che il rapporto con Blake si sarebbe evoluto, ma non in senso romantico (che qui la gente fraintende tutto) quanto più nell'ambito dell'amicizia. Spero che non lo prometta a tutte le sue amiche scherzò la ragazza, fingendo un mezzo sorriso offeso e provando a ripristinare il suo buon umore che scemava ogni volta che certi pensieri le affollavano la mente.
    Allora se sapesse che un paio di sigarette me le sono fumate, mi ucciderebbe... commentò pensierosa, con un mezzo sorriso. E se sapesse che un docente ha praticamente lasciato che lo facessi, ucciderebbe lui sospirò, pensando che Blake, irruento com'era, lo avrebbe fatto davvero. Starò attenta che non esageri! Me la regala lui ed è a casa vostra, ma è pur sempre la mia festa e sarò diventata maggiorenne, dovrò pur essere responsabile delle persone che invito! spiegò, con convinzione. Era ancora persa in quei pensieri, quando sentì il dolce peso di qualcosa sulle spalle ed il calore che si irradiava nel suo corpo. Oh, grazie Aaron! disse, non appena capì che lui le aveva messo la giacca sulle spalle. Erano tutti così gentili con lei...
    Ma poi l'argomento tornò non propriamente dei più allegri, sebbene questa volta le interessasse molto per conoscere meglio il suo migliore amico. No, non le aveva mai detto nulla. Ma cos'era successo? attese che il ragazzo continuasse ed ebbe la sua risposta poco dopo.
    Oh fu tutto ciò che disse, maledicendosi. Quindi la madre di Aaron e Blake era morta. E forse il biondo si sentiva responsabile. Non voleva dire "mi dispiace" o cazzate varie, non era una frase giusta da dire in quelle situazioni; chi cazzo vuole sentirsi dire un misero "mi dispiace"? Jess decise semplicemente che, più di prima, ci sarebbe davvero sempre stata per l'amico. Non voleva che stesse così male, che soffrisse... e che lo facesse da solo, testardo com'era.
    Alla sua affermazione successiva, annuì. Quindi è per questo che ha reagito così, anche quando gli ho detto che noi siamo una famiglia... sospirò, triste. Non poteva capirlo appieno, i suoi genitori non erano morti bensì scappati, ma comprendeva il dolore di non avere i genitori, sebbene lei avesse avuto un'infanzia normalissima. Ora però, si sentiva male ad avergli dato quello schiaffo, sebbene un po' se lo meritasse perché non era comunque autorizzato ad usare quei toni. Non ti preoccupare, comunque... non sapevo nulla di ciò che è successo. Non posso fare molto, ma cercherò di stare vicina a quel ragazzo sempre e comunque, lo prometto. Esclamò, convinta. La storia l'aveva particolarmente colpita e prima o poi avrebbe chiesto qualcosa anche a Blake, magari quando avrebbero fatto pace. Rimase così, in silenzio e pensierosa ad osservarlo fumare.
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    Blake Barnes era la dannazione di Aaron, su quello erano tutti quanti d'accordo, ma in realtà, lui adorava suo fratello, era sempre stato un tipo particolare che riusciva a fare cose assurde. Dimostrava affetto in maniera assurda, era gentile ed altruista in maniera incomprensibile. Blake doveva semplicemente essere conosciuto, se non lo si conosceva veramente poteva sembrare semplicemente un pazzo!Era convintissimo che non avesse detto niente ai suoi amici perchè quello era un argomento che Blake non prendeva neanche con lui che era il suo unico punto di riferimento. Aaron sapeva quanto il biondino tenesse a lui e alla sua opinione, sapeva che a volte aveva sbagliato a trattarlo come uno sciocco ragazzino, ma Blake a volte, si comportava esattamente in quel modo ed Aaron aveva dovuto imparare fin troppo in maniera prematura ad essere anche un padre oltre che un fratello maggiore. Come madre non era mai stato bravo, ma anche a lui macava la sua mamma e di certo non avrebbe mai preso il posto di una persona che tanto amava. Ma prima di pensare a tutto quello Aaron sorrise alla ragazza e poi fece un altro tiro di sigaretta. Arriverà quello giusto... devi solo saper aspettare... l'amore è una cosa strana e sicuramente una cosa complessa! Quindi non sciuparti con tutti i ragazzi che ti fanno un occhiolino, penso che meriti molto di più di questo, ed inoltre, per quanto si possa pensare il contrario, ai ragazzi non piacciono davvero le ragazze troppo libere! Voleva un fratello maggiore? Beh, lui così aveva sempre parlato al minore dei Barnes. Aveva cercato di dirgli che le ragazze avevano un certo valore e che doveva smetterle di usarle come bambole gonfiabili. A volte era riuscito nel suo intento, a volte decisamente no. Ma questo era meglio tenerselo per se. Beh, l'alcool fa parlare, ma spesso le persone se ne pentono, se qualcuno ha dei segreti, dovrebbe dirteli da assolutamente sobrio, solo questo ti da la certezza e sicurezza che allora si fida di te e non sei semplicemente una delle tante che è passata nella sera giusta e nel momento giusto! I tuoi amici ti vogliono bene, o almeno Blake te ne vuole tantissimo, e boh, forse la sincerità, delle volte non è proprio la cosa giusta o comunque la più bella da sentire! in quel momento stava parlando più con se stesso che con Jessica. Lui, come il fratello, erano sempre stati fin troppo sinceri, ma se pensava a quando aveva confessato a Katrina di averla tradita, beh... un pò se ne era pentito, in quanto, alla fine era passato solamente come uno stronzo e lei non aveva mai e poi mai ammesso quello che era successo con quel ragazzo, quel giorno all'evento di Hidestone. Insomma, la sincerità non sempre pagava ed a volte era meglio farsi i fattacci propri. Sospirò e fece un altro tiro di sigaretta buttando il fumo verso le cascate. Lo sgrosciare dell'acqua era seriamente molto rilassante. Perchè non ci era mai andato in quel posto? Si stava così bene. Silenzio. Ma non quello imbarazzante, ma entrambi avevano bisogno di due minuti di pausa uno della volce dell'altro, lei per assimilare tutte quelle informazioni che Aaron gli aveva appena detto, e lui per assimilare il fatto che gliele aveva dette e che Blake si sarebbe arrabbiato fin troppo. Altro tiro di sigaretta. Sogghignò per quella presa di responsabilità anche nei confronti di Blake. Aveva fegato la ragazza. Beh, allora se Blake farà qualche disastro verrò sicuramente da te! Ma lo disse in tono scherzoso, come per farle capire che certe responsabilità, era meglio non prendersele e poi lei era responsabile solamente di quello che avrebbe fatto lei, gli altri, non sarebbero stati sicuramente dei teppistelli come Blake appunto. Ma quella era casa sua e sapeva come muoversi! Sorrise ancora prima di annuire per il ringraziamento del cappotto. Lui si era vestito così pensante che al momento, nonostante l'umido delle cascate, stava fin troppo bene. Nonostante parla sempre, Blake non parla mai di se stesso. Sono convinta che non sai niente sul fatto che lui suoni almeno tre strumenti, abbia una voce incantevole, sa scrivere dei testi bellissimi, ha inciso un cd, il suo colore preferito è il rosso ed ama fare dolci! Scommetto che Blake non ti ha mai detto niente di tutto questo... e non devi prendertela! è fatto così, ha bisogno di tempo, ha bisogno di spazio, ha bisogno di fidarsi...Ma, sono contento che vuoi stargli vicino, ma non prendertela se lui non vorrà mai l'aiuto di nessuno! Usa il suo stesso metodo: fai prima e poi comunica! Aggiunse poi finendo la sua sigaretta! Perchè le aveva detto tutte quelle cose su Blake? Perchè Blalke gli aveva rotto i coglioni per quasi un mese del fatto che Jessica non si faceva sentire, che non sapeva come stava Alex, che non si parlavano, che la festa di qua e la festa di la. Non lo avrebbe mai detto a lei, ma comunque Aaron sapeva che la corvina gli mancava e che era solo questione di tempo e poi l'avrebbe cercata!
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    17 YO Black Opal young mother
    this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪

    A quanto pare quello era il Blake day ma nessuno glielo aveva detto. D'altronde l'argomento cadeva sempre su di lui. Non che le dispiacesse; le mancava e almeno con suo fratello poteva parlarne. Voleva davvero fare pace con lui, ma il suo stupidissimo orgoglio glielo impediva. D'altro canto era lui che l'aveva ferita, era lui a dover rimediare. Sì, così la pensavano la corvina ed il suo orgoglio. Nella sua mente si stavano accumulando un sacco di cose da dirgli! E quel giorno, con Aaron, ancora non sapeva di tutti gli sviluppi che avrebbe avuto la situazione di cui voleva assolutamente parlargli. Sapeva che l'avrebbe capita e che, nel suo strano -stranissimo- modo, l'avrebbe aiutata. L'avrebbe aiutata più di quanto lui stesso si immaginava. A Jessica bastavano una parola di conforto, un abbraccio... non pretendeva certo la luna, ma sapere che qualcuno c'era per lei, era la sensazione migliore del mondo.
    Ascoltò i consigli del ragazzo annuendo leggermente, con gli occhi puntati contro la cascata che continuava imperterrita il suo viaggio lungo fiumi e ruscelli.
    L'amore fa schifo aggiunse, in risposta alle parole di Aaron. E forse qualcuno che mi interessa c'è, ma so che non ricambierà mai. Un sospiro lasciò le sue labbra e tornò a guardare gli occhi chiari del maggiore dei Barnes e riprese a parlare. Comunque puoi starne certo, sono troppo bella per la maggior parte dei ragazzi che incontro. E ne era fermamente convinta eh, insomma, non come Blake, ma pure lei aveva la sua bella dose di egocentrismo! Si ravviò i capelli con la mano destra e si alzò, avvicinandosi al ciglio del "precipizio", per guardare più in basso. Certo, se ne stava abbastanza alla larga, ma aveva forse bisogno di sgranchirsi un po' le gambe che ormai erano addormentate, ferme da più di mezz'ora al freddo. Si strinse nel giubbotto di Aaron e, nonostante si fosse leggermente allontanata, continuò ad ascoltarlo.
    Si girò, quindi, dando le spalle all'acqua, sorridendo al ragazzo seduto poco più in là. Hai ragione, non posso certo dissentire su nulla di quello che hai detto! Ma forse... credo di preferire la sincerità e lo sto capendo solo ultimamente. La sincerità può ferire, può far male ma almeno ti fa aprire gli occhi. Sai, per quanto incazzata con Blake, in questi giorni -dal nostro litigio- ho pensato molto alle sue parole e, al di fuori del fatto che avesse visto in me vostra madre che non lo sapevo, credo abbia avuto tutte le ragioni del mondo per dirmi quelle cose, anche se forse non ha avuto molto tatto... sospirò ancora. Era stata così presa dal mantenere la sua posizione di ragazza offesa, che non si era resa conto che sì, forse il biondo aveva ragione. Forse non doveva buttarsi così, alla cieca, con un figlio... ma dar ragione a Blake era come rinnegare tutto ciò che aveva detto a Kenna e Daniele e lei non era solita rimangiarsi ciò che diceva. Aveva detto loro che per i suoi amici avrebbe fatto di tutto, che era stato per quello se si era buttata nella mischia... quindi non poteva certo cambiare versione proprio ora. A loro aveva detto la verità e le sue idee non sarebbero cambiate.
    Silenzio. Un silenzio dolce e tranquillo, non teso. Un silenzio ristoratore per entrambi.
    Suppongo dovrai venire da me piuttosto spesso, allora... Blake farà un casino dopo l'altro come suo solito replicò, ridacchiando. Non era affatto certa che se ne sarebbe stato buono buono a godersi la festa come ogni persona normale!
    Le seguenti affermazioni, stupirono abbastanza la ragazza. No, davvero non sapevo niente di tutto ciò. Era arrabbiata, ora. Arrabbiata con Blake ma anche con se stessa. Con lui perché, pur essendo il suo migliore amico, non le aveva raccontato quasi un cazzo di sé, con se stessa per non avergli mai fatto domande, di non essersi mai interessata così tanto, sebbene non lo avesse fatto apposta. Oh, ma avrebbe rimediato. Ci farò un discorsetto con quel ragazzo decise, seria. Da quando ci siamo conosciuti, ne abbiamo passate così tante insieme, dannazione! Ormai è diventato davvero come una famiglia per me, anche se lui ha distrutto questo concetto, quel giorno. Concluse, sbuffando e puntando le sue iridi scure in quelle molto più chiare del ragazzo. Poi però cercò di alleggerire l'atmosfera. Uh, gli piace fare dolci eh? Interessante! Può cucinare lui la torta per la festa allora sorrise, scuotendo leggermente la testa. E mi sa che farò così, agirò -in caso ce ne sarà bisogno- ma non gli dirò nulla se non a cose fatte! sogghignò, pensando al fatto che probabilmente l'avrebbe uccisa.
    Comunque, forse è meglio rientrare, che dici? propose. Ovviamente lei sarebbe rientrata ad Hidenstone e lui... ovunque volesse. E... ehm... posso lasciarti il mio numero? Non per altro, ma magari per qualche dettaglio per la festa -se Blake non la smette di fare il testone- o se, insomma, se autodetona propose. Avere il suo numero sarebbe stato certamente utile per le emergenze, ma di certo non glielo voleva imporre.
    Jessica Veronica Whitemore-Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

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