Votes taken by Cassedy Hartmann

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    CITAZIONE (Lydia. @ 13/11/2022, 20:58) 
    Numero di partecipanti: //
    Sezione in cui aprire: Da decidere
    Info aggiuntive: In attesa dello smistamento, mi piacerebbe organizzare qualcosa per la mia piccola peste. Venghino signori, venghino. Giuro che non mordo (ma non posso garantire lo stesso per Lydia).

    Io ci sono!
  2. .
    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Tutto si aspettava tranne quello che stava succedendo. Era bagnata, sconsolata, davanti alla sua torta, ad affogare ogni tipo di dispiacere mentre le sue amiche erano con quel ragazzo bellissimo a ciuciuettare, senza neanche preoccuparsi della sua salute. Ma era evidente che avevano altro da fare e lei, invece di incazzarsi come una bestia e come avrebbe dovuto, non disse niente. Anzi, le stava giustificando, stava pensando al fatto che fosse giusto così, che lei aveva fatto la sua parte e che doveva essere contenta se una di loro avesse fatto colpo su Adrien. era così che si chiamava no? Tanto lui era così bello, era così elegante e posato, che una come lei non l'avrebbe mai vista neanche di sfuggita. Stava affondando, per l'ennesima volta, la forchetta nella sua torta quando sentì chiaramente la sua voce raggiungerla e la sua mano prendere il suo polso. Lei si voltò, semplicemente e poi si strinse nelle spalle. Io...Non sapeva che dire, vide Betany scuotere il capo in segno di dissenso. No, non doveva andarci, non doveva farlo, ma alla fine, era davvero pronta a non farsi almeno salvare? Anche perchè Adrien era stato saldo, gentile, e risoluto e lei non aveva abbastanza coraggio da dirgli che no, non poteva andare perchè se no... se no cosa? Betany si arrabbiava? Possibile, era veramente, ma veramente possibile, ma comunque non osava dire altro. Andò con lui in disparte e quando lui gli disse che sarebbe andato a prenderle un pezzo di carta per farla asciugare sgranò gli occhi. Ma chi era quello? Davvero? oppure era tutto un piano per farle ancora più male? Magari la sua amica la stava mettendo alla prova. Quando Adrien andò a prendere quella carta, il terrore le attanagliò il cuore e soprattutto lo stomaco. Si morse il labbro, forte, si stava trucidando le mani, aveva paura di una nuova umiliazione, l'ennesima alla quale non avrebbe avuto il coraggio di ribellarsi. Solo suo padre e sua sorella si erano sempre preoccupati della sua salute, neanche più sua madre le diceva quelle cose e lui invece, non solo lei aveva fatto la stronza, adesso era lui a prendersi cura di lei? No, era impossibile, scosse il capo e si andò a nascondere, anche se aveva una chioma rossa inconfondibile anche se bagnata. Attese in un angolino, già pronta per delle conseguenze che lei non voleva subire. Non disse niente. Ma quando lui tornò da solo e con dei fazzoletti, Cassedy li prese. Grazie...Sussurrò poi con la voce tremante. Sentiva freddo, ma il freddo le veniva semplicemente da dentro. Si asciugò i capelli. Io.. non so come ringraziarti. Ti ricomprerò il libro! Sussurrò poi cercando di non piangere ed almeno conservare quel minimo e briciolo di dignità che le rimaneva.
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Non era un animale da festa e non era una di quelle ragazze che cercavano attenzioni dai ragazzi. Si era sempre sentita fuori luogo in quelle occasioni e non aveva mai provato neanche ad essere la più carina del suo gruppo, la più gentile o altro. Aveva sempre cercato di passare inosservata e si era sempre sentita in difetto se qualcuno guardava lei invece che le sue amiche. Non si sentiva bella, non si sentiva magra e non si sentiva appetibile. Lei era una ragazzina brutta e sicuramente qualcuno non all'altezza delle varie aspettative. Sorrise ancora prima di accettare l'invito con lui e cominciare a ballare non troppo lontano da lui. Cassedy, purtroppo, non aveva davvero un carattere così spiccato e comunque non sapeva dire di no alle persone, quindi era sicuramente più facile ingannarla ed essere sempre completamente fuori luogo e fuori contesto per lei. Si muoveva in maniera leggermente goffa, no, non era brava, ma tutto quello che implicava mettere in mostra il suo corpo, per lei era impossibile e soprattutto difficile. Con quel complesso che aveva, con la bulimia che non faceva altro che fare capolino era impossibile andare veramente avanti. No, io sono tedesca. Sono nata in Germania! Infatti il mio cognome è proprio tipico di li! Rispose fiera delle sue origini. Sorrise ancora mentre muoveva sinuosa i suoi capelli, le piaceva da morire ballare, nonostante si sentisse a disagio, ma forse l'alcool e quel ragazzo così spontaneo stavano dando i loro frutti. Quando lui disse che era bella, Cassedy si stava per strozzare, per fortuna che la musica era alta, le luci erano psichedeliche e che tutto quello che lei esprimeva con la sua espressione non era visibile. Non disse niente, continuò semplicemente a ballare! A quell'ennesimo complimento gli venne da scuotere il capo, si avvicinò al suo orecchio per farsi sentire. Allora vuol dire che non hai mai visto veramente una ragazza ballare, oppure sei troppo ubriaco e non riesci a valutare come si deve!Ridacchiò e poi si allontanò leggermente da lui. Si stava divertendo. Tu invece sei di qui?Chiese curiosa.
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    il ragazzo che la riprese aveva un sorriso veramente, ma veramente straordinario. Arrossì appena per quello che successe e poi si strinse nelle spalle. No, non mi sono fatta niente!Grazie... tu invece?Come si poteva esser fatto male se era seduto ancora sullo sgabello e soprattutto era stata lei a cadere come una sciocca? Si sentiva osservata e non si sentiva a suo agio con quegli abiti addosso, ma il suo personaggio, quella sera, era sicuramente un altro e non aveva nessuna intenzione di rovinare la serata alle sue amiche con quelche suo piagnisteo. Sorrise appena ancora al ragazzo e poi sentì la canzone e ridacchiò. Era una delle sue preferite a dire il vero! Quindi le venne spontaneo muoversi un pò per ballare. Quando lui la invitò al suo tavolo Cassedy non fece altro che sgranare gli occhi. Lei non riceveva mai quegli inviti, lei era sempre il piano b di tutti, e quando quel ragazzo così bello e perfetto le aveva chiesto di andare con lei al suo tavolo quasi voleva morire. Stava succedendo davvero a lei? Infatti si indicò, come per chiedergli se lui stava chiedendo proprio a lei di andare insieme a lui. Era ovvio, stava parlando con lei! Ma non era così scontato per la rossa, comunque, la canzone scelta era troppo, ma troppo bella per fermarsi. Io sono Cassedy! E prima di venire al tuo tavolo, che ne dici di ballare un pò? Questa canzone è veramente bellissima, ha un ritmo spaventoso! Disse poi rinuniando al suo drink e cominciando a ballare con il ragazzo. Insomma doveva fare amicizia, era quello che si era ripromessa ed aveva tutta la voglia e l'intenzione di farlo.
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Alla fine non era stata male la prima lezione di divinazione e non era neanche stata male la sua entrata in società: aveva conosciuto un sacco di persone e sembravano essere tutte quante molto carine. Non immaginava neanche, effettivamente, che potesse riscuorere tutto quel successo, forse perchè era l'unica del primo anno che si stava mettendo veramente in gioco... eppure lei non pensava veramente di essere una ragazza intraprendente ed ambiziosa. Comunque era una ragazza che si impegnava nello studio. Doveva diventare un'auror come sua sorella e di conseguenza non voleva, in nessun modo deludere la sua famiglia, specialmente sua madre. Sua madre ci teneva palesemente ai voti, per lei i voti erano tutto quanto e quella E a divinazione doveva essere solamente una di tantissime altre. Si morse il labbro con il suo manuale di rune, e mentre si faceva largo in mezzo a quegli alberi, cercava di ripetere a memoria l'alfabeto runico e cercava anche di individuare quale fosse la sua runa nominale, esattamente come veniva richiesto nel compito. Non lo so. KENAZ. Fiaccola, illuminazione, creatività. Si sono abbastanza io, ma... non lo so, sarebbe carino che qualcuno mi dicesse effettivamente come sono realmente. Stava decisamente parlando da sola. Ma era qualcosa che doveva fare per forza visto e considerato che si, aveva fatto qualche amicizia, ma adesso era sola no? E poi c'era quell'Adrien che la spaventava da morire senza contare che le faceva ricordare quanto era stata stronza e vigliacca quel giorno. Chissà Betany che runa nominale avrebbe scelto per lei. NO. Devo pensare a me. ANSUZ. Onestà, incontri. Ma io non sono per niente onesta, specialmente con me stessa e... uffa odio questi compiti introspettivi. E così dicendo si mise seduta su di un tronco, posando a destra il libro di rune, e portandosi le mani, per una volta prive di guanti, sulla faccia. Sperava di non dover incontrare nessuno, nel caso aveva comunque le tasche. SOWILU. Energia. Io energica? Io lo sapevo che dovevano chiamarmi in un altro modo e non Cassandra. Che poi per fortuna che nessuno lo sa e mi chiamano tutti Cassedy. Buona mossa a dire la verità. Doveva assolutamente smetterla di parlare da sola ed ad alta voce.
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    Ciaoooo!!!!

    Io sono veronica, in realtà sto da poco qui!!!
    Ho solo la mia cassedy, ma hai una firma interessante, o meglio il pv lo è <3
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    In quel posto era tutto troppo assurdo. Ammetteva che non si aspettava dei compagni del genere. Tutti quanti erano stati abbastanza carini con lei, mettendosi subito a disposizione. Era bello per una volta non essere derisa e non essere sempre la "debole" del gruppo. Sorrise ad Erik, e con una mano salutò tutti i ragazzi che si presentarono a lei. Adrien lo aveva conosciuto in estate e, quando fece quel "bu", trasalì appena. Ehi, ciao... io... scusa. Scappò il più lontano possibile da lui andando ad incappare in un altro ragazzino: Brooks. Sorrise, era carino, non tese la mano per stringerla alla sua, non aveva dei guanti troppo spessi e non voleva fare una cattiva impressione. Oh io sono Cassandra, ma chiamami pure Cassedy! Era simpatico, accogliente e quando fece quella domanda, si voltò verso quei due ragazzi. Beh... no. Effettivamente potrebbero anche evitare in pubblico! Ecco, adesso quasi si riconosceva. Non lo pensava veramente, ma, oltre ad Erik, e Adrien che l'odiava, lui era l'unica persona che poteva essere sua amica e non voleva indispettirlo. E se lo avesse fatto, se invece avesse risposto che erano carini? No! Lo avrebbe tenuto per lei, l'opinione di Brooks era più importante. Se la sorella avesse sentito quelle parole l'avrebbe uccisa anche solo con lo sguardo, ma a lei non importava! E inoltre non avrebbe mai deluso la sorella dicendole certe cose. Sorrise ancora al ragazzo, prima di accertarsi cosa avesse preso. Una foglia d'acero. Gli piacevano le foglie d'acero! Sorrise anche a Julian in maniera solare e ridacchiò per le sue parole. Incubo nel senso buono, giusto? No perchè era scappata dal suo incubo e non ne voleva un altro, in nessun modo! Ma in quel momento si sentì completamente persa. Come si giocava? E poteva andare dappertutto? Sentì le parole di Erik, perchè non sceglieva lui cosa fare? Non rispose alle domande, non disse niente di niente a dire il vero. Si morse semplicemente di nuovo il labbro giocando spasmodicamente con il suo dito, quasi a farsi male. Poi Sentì la voce di Brooks dirle che se voleva poteva andare con lui, lui l'avrebbe protetta, e lei annuì semplicemente mimando un "Grazie" e seguendolo. Ok, doveva trovare un punto d'osservazione. Perfetto! Si guardò intorno, vide Cameron ed Elizabeth andare verso un punto alto. Fece segno a Brooks mentre lo vedeva tirare quella pozione proprio verso il ragazzo di cui si era "lamentato" prima, ed allora vide se c'era qualcuno nelle vicinanze che potesse colpirli. Avrebbe coperto le spalle al Black Opal ed avrebbe lanciato la pozione verso qualsiasi persona avesse provato a colpire Brooks. Non si sarebbe difesa a prescindere, non ne era il tipo, se c'era un altro vicino a lei, allora diventava automaticamente la sua priorità. Vieni! Forse ho trovato un ottimo nascondiglio! Aggiunse poi indicando al ragazzo una piccola collinetta, non troppo lontana a dire il verso, ma almeno era rialzata! Si poteva fare no?



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    Saluta tutti, va con Brooks e individua una collinetta (non so se effettivamente ci sia, oppure l'unica cosa che c'è per ripararsi è dove sono andati tutti gli altri, ma ci ho provato, se non va bene, si può modificare? Scusate l'imbranataggine ed il ritardo! Cavolo!)
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Voleva morire. Morire veramente. Si sentiva così male a sapere che quel ragazzo era solamente una delle tante vittime della sua codardia che voleva morire e buttarsi l'acqua addosso da sola, ma Betany si era alzata, gli aveva preso il bicchiere dalle mani e lo aveva fatto prima di lei. Voleva morire doppiamente. Scusala, è una bambina sciocca e prepotente. Voleva attaccare bottone con te ed ha questi modi così sciocchi per farlo... io sono Betany! Cassedy avrebbe voluto veramente scomparire dal cosmo terrestre in quel momento. Non sapeva neanche cosa dire e l'unica cosa che riuscì a fare fu trattenere le lacrime. Un gomito arrivò al suo esile fianco come per dire: di qualcosa muoviti! Si! Lei ha perfettamente ragione, ma poi vedendoti da più vicino sei ancora più carino, volevo dire bruttino. Nel senso che da lontano mi sembravi... Altra gomitata. Ok, aveva fatto quello che doveva fare, adesso poteva anche andare via. Sarebbe rimasta di nuovo da sola, ne era convinta ed avrebbe di nuovo avuto incubi e rimorsi su quello che aveva fatto. Avrebbe voluto davvero urlare in quel momento, dire a quel ragazzo che era una stupida che si pentiva di quello che aveva fatto e che non aveva neanche idea del perchè lo aveva fatto. Gli aveva rovinato anche il libro. Riuscì a leggere il titolo. Se mai avesse capito il suo nome e cognome avrebbe cercato di recapitarne uno nuovo a casa sua. Si, si sentiva una perfetta idiota. I suoi occhi chiedevano scusa in tutti i modi possibili, ma la sua voce diceva tutt'altro. Si sentiva male a doverlo fare ogni volta. Aveva bisogno di cibo. Guarda li, ti abbiamo preso una fetta di torta! Disse ridacchiando. Beh, loro due sapevano. Quindi alla fine non disse altro, sorrise appena e si andò a sedere di fronte a quella fetta di torta. Ne ordinò altre e due, ed ancora le patatine ed anche un tramezzino. Il cibo, in quel momento le serviva davvero. Doveva uscire da quel loop lo sapeva, ma era così difficile.

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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Odiava uscire nei locali come quello. Non si riusciva mai a parlare con nessuno o a fare davvero conoscenza con qualcuno. Era come se tutto quanto fosse ovattato e le ragazze si mettevano in mostra come se fossero delle bambole, da essere spogliate ed usate. Lei era diversa, ed infatti anche il suo abbigliamento lo era: pantaloni eri a sigaretta, tacco rosso laccato, body accollato a maniche lunghe, trasparente per intero tranne che sul seno, rosstto rosso, coda alta con un fiocco nero ben ordinato. Era ovvio che non voleva far sfigurare le sue amiche, ma comunque era molto più vestita del 90% delle persone che erano li dentro e non aveva nessuna intenzione di essere come loro, almeno per quello. Aveva avuto una brutta esperienza con i ragazzi, alla fine la uavano tutti quanti per arrivare a Betany o a Cistal, quindi nessuno era davvero intenzionato a conoscerla. Perchè lei doveva essere bella? E poi era impossibile esserlo. Sua madre le aveva tolto i guanti perfetti per quella occasione, quindi rimase con le mani in tasca per tutta la sera. Le sue amiche erano andate a ballare con ragazzi carini e a lei non rimaneva altro che bere qualcosa e fare il palo alle loro borsette e giubetti. Un sex on the bitch! Disse al barista cercando di attirare la sua attenzione. Ma possibile che anche urlando non la sentiva? Si sporse così tanto dal bancone da quasi perdere l'equilibrio e senza neanche pensarci, per puro spirito di sopravvivenza, si aggrappò al ginocchio di una persona affianco a lei. Poi si sentì morire sapendo che le sue mani potevano essere notate ed allora la ritrasse immediatamente. Scusami, non volevo! Dise semplicemente al ragazzo sorridendogli un pò imbarazzata.

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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Non voleva far ridere nessuno. Ma quando lesse LAB, lei cercò in lungo ed in largo dei laboratori. Si, lo fece per davvero. Cassedy, su moltissime cose era veramente una persona ingenua, era una che non aveva moltissimo intuito, ma compensava moltissimo con la sua curiosità. Alla fine aveva sentito degli altri ametrin dirigersi verso il laboratorio ed aveva deciso di seguirli, senza dire troppe altre cose. Si sentiva veramente una stupida. Il primo giorno di scuola e già non sapeva neanche lei dove andare? Possibile che l'evento di inizio anno non le aveva insegnato niente? Ma non disse altro, rimanendo chiusa nei suoi bocoli, con i capelli fiammeggianti che le ricoprivano le guancie altrettanto fiammeggianti. Era la lezione di divinazione, quindi decise per un paio di guanti a mezze dita, giusto per corprire le nocche rovinate. Quella notte era risuccesso: aveva mangiato così tanto da essersi sentita in colpa ed aver vomitato tutto dopo circa un'ora. La situazione stava degenenrando, visto che quella abbuffata arrivava dopo tre giorni di digiuno. A chi avrebbe dovuto dirlo? A sua sorella? No, non ci pensava minimamente, sarebbe tornata da chissà dove era e lei non voleva rovinarle la vita. Comunque, adesso si doveva assolutamente concentrare. Avere dei voti alti poteva essere una buona distrazione. Una volta seguito il flusso, arrivò anche lei davanti al labirinto e non facendo caso ad una radicie ci inciampò e cadde a terra. Chiuse gli occhi stretti, sperando che nessuno l'avesse vista, poi quando li riaprì scoprì che, forse, era davvero invisibile, nessuno stava ridendo, per il momento o comunque lei non lo sentiva, quindi alla fine decise di alzarsi con una certa dignità e sentire il professore parlare. E quell'uomo era? Alzò la mano. Buongiorno Professori. Il labirinto non è un posto pericoloso? Chiese seriamente. Aveva letto la storia dell'accademia ed un pò, quel posto, le metteva leggermente ansia! Poi abbassò di nuovo la mano, cercando di non morire dall'imbarazzo. Quello stare in mezzo a persone che non la conoscevano affatto, voleva per forza dire essere così intraprendente? E da quando lo era? Cercò di pulirsi le ginocchia scoprendo di essersi fatta qualche graffio, ma non disse niente, anzi, si guardò intorno e fece un bel respiro profondo, come se l'aria di quel posto, comunque potesse davvero guarirla.

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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN

    Era stata smistata da un giorno negli ametrin ed era qualcosa di incredibilmente assurdo. Per una volta nella sua vita aveva deciso una cosa per se stessa e si era anche realizzata. Sorrise quando si svegliò, si stropicciò gli occhi ed immediatamente si andò ad infilare sotto la doccia e subito dopo la sua bella divisa. Era contanta. Per la prima volta nella sua vita poteva dirsi contenta di quello che le stava succedendo. Non aveva visto nessuno delle vechie conoscenze, il giorno prima, in sala grande. Comunque, insieme alla sua divisa, quegli immancabili guanti. Scese più tardi, non fece colazione, si limitò ad immaginare le torte che c'erano ed il latte caldo o fresco, dipendeva dai gusti. Era sazia. Lo sentiva. Lo stomaco a quel pensiero già non brontolava più. Per quella giornata decise di indossare dei guanti neri, che le coprivano completamente le mani, con delle unghie corte, e con dello smalto messo il giorno prima viola. Ci teneva tantissimo alla sua casata ed ad essere ordinata e fare bella figura. Era veramente, ma veramente importante. Uscì da sola dalla sua camera e poi seguì il flusso. ok, dovevano andare a labirinto. Si strinse in uno scialle giallo e viola, per una folata di vento. Chissà se tutti gli evento ad Hidenstone sono così! Lo disse ad una ragazza che si era affiancata a lei, forse era del terzo anno, o forse più piccola, non ne aveva idea, questa, comunque decise di sorridere appena ed annuire. Poi accellerò il passo e Cassedy lo fece a sua volta arrivando di fronte alla preside. Quella donna le metteva un pò paura a dire la verità. Ma non voleva pensarci minimamente. Si fermò, al centro della folla e guardò i suoi compagni, erano tutti quanti molto carini, simpatici e soprattutto nessuno era da solo. Ecco, in quel momento si sentì un pò fuori luogo, ma poi fece un bel respiro profondo, si sistemò la gonna nervosamente e si voltò verso una ragazzina bionda. Ciao! Mi chiamo Cassedy Hartmann e sono del primo anno. Tu come ti chiami? Chiese poi sorridendole e tendendole la mano per stringerla. Se l'avesse stretta, avrebbe sentito una stretta di mano debole, aveva paura di far del male a qualsiasi essere umano. Poi sorrise vedendo una chioma conosciuta, affianco alla biondina. Ma quello è Erik!?Era una domanda un pò camuffata da affermazione. Ma cosa doveva fare esattamente? Oddio, nessuno che le diceva cosa fare e lei andava nel panico. Aveva bisogno di mangiare, anzi no, se ne sarebbe pentita, ma dio solo sapeva come in quel momento era l'unica cosa che voleva fare. Poi la invitarono a scoprire la sua stagione. Spero che io sia estate... anche se effettivamente ho i toni dell'autunno...! Pensò ad alta voce prima di pescare un qualche oggetto. La sua presa guantata, un guanto di cotone, non le dava modo di sentire al tatto in maniera indistinta, ma amava le sorprese!

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    Fa la sua entrata e decide di interagire con Emma Lewis! Vede vicino Erik e chiede conferma ad emma se sia affettivamente lei.


    Ps. Ho seguito un pò lo schema degli altri, spero di non aver dimenticato niente.
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
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    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    30 giugno 2022. Aveva un paio di guanti rosso sangue, a lei piacevano tantissimo, erano di cotone e a mezze dita. Si, certo, a giugno con i guanti? Ma a lei piacevano così tanto e se li toglieva solamente in alcune occasioni non troppo felici. Sua madre le aveva appena ricordato quanto fosse incapace a fare qualsiasi cosa e che ultimamente aveva i capelli sfibrati e forse doveva smetterla di mangiare caramelle. Cassedy aveva immediatamente fatto una faccia colpevole e si era precipitata davanti allo specchio. Oddio, si, forse stava veramente ingrassando. Doveva… Un vuoto allo stomaco arrivò inesorabilmente, voleva vomitare, si, effettivamente si sentiva un po' pensate. Non perse tempo, a dire il vero, corse in bagno, accese la musica, levò il guanto destro e infilò due dita in gola. Le caramelle che aveva mangiato poco prima non erano più nel suo corpo e lei poteva stare più tranquilla. Si lavò i denti, le mani, si mise una bella crema che profumava di vaniglia nera, infilò di nuovo il guanto destro ed uscì, con la sua migliore amica, o comunque quella che lei reputava tale. Sorrise Appena al mondo, il sole splendeva e lei aveva messo n bellissimo vestitino rosso, non troppo corto, delle converse bianche con i bordi altrettanto rossi, un rossetto fiammante ed un filo di trucco. I capelli erano raccolti in una bella coda di cavallo alta e molto tirata. Sorrise appena vedendo la sua amica sempre meravigliosa e le rivolse una serie di complimenti assurdi, come ad esempio: quanto sei bella, sei meravigliosa, vorrei essere come te, lo sai che oggi il sole ti da dei riflessi ai capelli unici? Ti sta proprio bene quel rossetto, e così via dicendo, fino a quando arrivarono ad un bar. Ecco, Cassedy poteva sopportare di uscire con lei ed essere comandata a bacchetta, ma tutto il gruppo insieme… ed adesso cosa avevano in mente? Sorrise, pur di essere accettata e fare una bella figura avrebbe fatto di tutto, quindi, alla fine quando venne palesemente ignorata e lasciata in disparte, si mise seduta ad un angoletto, cercando di intromettersi in una discussione, dove non era palesemente gradita. Poi, Cristal e Betany la guardarono, parlottarono e le porsero un bicchiere d’acqua. Io e Betany pensiamo che dovresti andare li a prendere un po' di acqua fredda e buttarla in testa al ragazzo che abbiamo dietro. È un americano e a noi, sai benissimo, non piacciono! Non era vero. Era un modo per attaccare bottone con lui e screditare Cassedy. Lei contorse un po' lo sguardo, cercò di dire qualcosa, ma alla fine la stessa Betany, occhi verdi, rossa, lentiggini, corpo scolpito da modella, abiti firmati, fece gli occhi dolci e Cassedy, senza dire altro, ed anche con entusiasmo ed un grande sorriso, andò verso la fontanella, prese l’acqua e contorcendosi lo stomaco dal dolore e dalla vergogna, guardò il ragazzo e fece esattamente quello che le venne richiesto. Facendo ridere le ragazze che alla fine si alzarono quasi indignate e Cassedy si sentì davvero una scema. Possibile che ogni volta non riusciva a ribellarsi a tutto quello? Rimase affianco al ragazza oramai bagnato, senza dire niente, abbassando lo sguardo.

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    Edited by Cassedy Hartmann - 3/9/2022, 10:15
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Non vedeva l’ora di andare a scuola e non vedeva l’ora di sapere in che casata sarebbe stata smistata! Era come se ogni muscolo della sua pelle fremesse e non vedeva l’ora di non vedere più quelle che credeva fossero le sue migliore amiche. Cassedy aveva i muscoli in fermento, non riusciva a stare ferma; aveva comprato dei guanti nuovi, erano in pizzo neri con delle sfumature di viola! Porterà fortuna, me lo sento! mugugnò tra sè e sè prima di infilare una tutina di un colore giallo sgargiante, rossetto rosso, un frontino per tenere i capelli lunghi e boccolosi, e uscire di casa. Era felice quella mattina, voleva fare un semplice giro per Londra e voleva andare sotto la London Eyes per scattare qualche foto. Oddio come amava la fotografia e catturare qualsiasi cosa che vedesse e che le piacesse. Faceva foto a rotta di collo, scoiattoli, persone anziane, bambini, il cielo, le nuvole. Qualsiasi cosa le capitasse a tiro che le interessava voleva imprimerlo nella sua mente. La macchinetta fotografica era una parte integrante della sua vita e non aveva mai fatto neanche un passo senza di lei. Era sotto un albero, seduta su un muretto, con le gambe penzoloni, a godersi quella vista mozzafiato: stava guardando quella torre dell’orologio così scintillante, lì, da troppo tempo, eppure sembrava immortale, completamente ferma, austera e bellissima. Prese la macchinetta fotografica e decise che con quella luce sarebbe uscita una foto pazzesca, quindi scese dal muretto e la fotografò. Pazzesca!! Disse, guardando nello schermo digitale della stessa. Poi sorrise e zoommò l’immagine in varie angolazioni. Sgranò gli occhi. Oddio! Aveva ripreso anche un ragazzo, tra le altre cose di una bellezza disarmante e la foto era bellissima. Lo cercò sperando che non si fosse mosso da dove era e quando lo individuò gli picchiettò la spalla. Ciao, sono Cassedy e ti ho fotografato, certo per sbaglio, lo giuro. Insomma non sono una stalker, ma ti ho fotografato ed è una foto bellissima. Sorrise poi, facendogliela vedere. Ad essere socievole era socievole, quello era ovvio, ma quando era imbarazzata non faceva altro che parlare, parlare e parlare! Se ti piace te la stampo o te la mando, oppure se non vuoi darmi il tuo numero o dirmi come ti chiami non so… posso trovarlo da sola? Nel senso che, se mi dai il permesso, la metto sul mio profilo e tu puoi prenderla da li! Logorroica. Ecco cosa diventava.

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    Ma quanti siete! <3 <3 <3
    Farò una studentessa, non mi sento pronta a crescere e vedo che gli adulti sono sempre a rischio morte ( ho letto un pò di quest - e solo il pensiero mi mette ansia! Bastano i compiti in classe di matematica a farlo ;_; ;_; ;_;)
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    Ciao a tutti!
    é da un pò di tempo che mi aggiro nel forum, ma è estate e fa caldo e non riuscivo a prendere una decisione!
    Ma alla fine eccomi qua!
    Mi chiamo Veronica, ho 17 anni e sono di Torino!
    Niente, vado a finire di leggere e comincio a lavorare sulla scheda, sperando di non fare casini!
    Bacetti!
15 replies since 7/8/2022
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