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.SPOILER (clicca per visualizzare)Cassedy Hartmann.
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.CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANNNon si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRINOdiava uscire nei locali come quello. Non si riusciva mai a parlare con nessuno o a fare davvero conoscenza con qualcuno. Era come se tutto quanto fosse ovattato e le ragazze si mettevano in mostra come se fossero delle bambole, da essere spogliate ed usate. Lei era diversa, ed infatti anche il suo abbigliamento lo era: pantaloni eri a sigaretta, tacco rosso laccato, body accollato a maniche lunghe, trasparente per intero tranne che sul seno, rosstto rosso, coda alta con un fiocco nero ben ordinato. Era ovvio che non voleva far sfigurare le sue amiche, ma comunque era molto più vestita del 90% delle persone che erano li dentro e non aveva nessuna intenzione di essere come loro, almeno per quello. Aveva avuto una brutta esperienza con i ragazzi, alla fine la uavano tutti quanti per arrivare a Betany o a Cistal, quindi nessuno era davvero intenzionato a conoscerla. Perchè lei doveva essere bella? E poi era impossibile esserlo. Sua madre le aveva tolto i guanti perfetti per quella occasione, quindi rimase con le mani in tasca per tutta la sera. Le sue amiche erano andate a ballare con ragazzi carini e a lei non rimaneva altro che bere qualcosa e fare il palo alle loro borsette e giubetti. Un sex on the bitch! Disse al barista cercando di attirare la sua attenzione. Ma possibile che anche urlando non la sentiva? Si sporse così tanto dal bancone da quasi perdere l'equilibrio e senza neanche pensarci, per puro spirito di sopravvivenza, si aggrappò al ginocchio di una persona affianco a lei. Poi si sentì morire sapendo che le sue mani potevano essere notate ed allora la ritrasse immediatamente. Scusami, non volevo! Dise semplicemente al ragazzo sorridendogli un pò imbarazzata.do it for the aesthetic -- ms. atelophobia.
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.CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANNNon si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRINil ragazzo che la riprese aveva un sorriso veramente, ma veramente straordinario. Arrossì appena per quello che successe e poi si strinse nelle spalle. No, non mi sono fatta niente!Grazie... tu invece?Come si poteva esser fatto male se era seduto ancora sullo sgabello e soprattutto era stata lei a cadere come una sciocca? Si sentiva osservata e non si sentiva a suo agio con quegli abiti addosso, ma il suo personaggio, quella sera, era sicuramente un altro e non aveva nessuna intenzione di rovinare la serata alle sue amiche con quelche suo piagnisteo. Sorrise appena ancora al ragazzo e poi sentì la canzone e ridacchiò. Era una delle sue preferite a dire il vero! Quindi le venne spontaneo muoversi un pò per ballare. Quando lui la invitò al suo tavolo Cassedy non fece altro che sgranare gli occhi. Lei non riceveva mai quegli inviti, lei era sempre il piano b di tutti, e quando quel ragazzo così bello e perfetto le aveva chiesto di andare con lei al suo tavolo quasi voleva morire. Stava succedendo davvero a lei? Infatti si indicò, come per chiedergli se lui stava chiedendo proprio a lei di andare insieme a lui. Era ovvio, stava parlando con lei! Ma non era così scontato per la rossa, comunque, la canzone scelta era troppo, ma troppo bella per fermarsi. Io sono Cassedy! E prima di venire al tuo tavolo, che ne dici di ballare un pò? Questa canzone è veramente bellissima, ha un ritmo spaventoso! Disse poi rinuniando al suo drink e cominciando a ballare con il ragazzo. Insomma doveva fare amicizia, era quello che si era ripromessa ed aveva tutta la voglia e l'intenzione di farlo.do it for the aesthetic -- ms. atelophobia.
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.CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANNNon si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRINNon era un animale da festa e non era una di quelle ragazze che cercavano attenzioni dai ragazzi. Si era sempre sentita fuori luogo in quelle occasioni e non aveva mai provato neanche ad essere la più carina del suo gruppo, la più gentile o altro. Aveva sempre cercato di passare inosservata e si era sempre sentita in difetto se qualcuno guardava lei invece che le sue amiche. Non si sentiva bella, non si sentiva magra e non si sentiva appetibile. Lei era una ragazzina brutta e sicuramente qualcuno non all'altezza delle varie aspettative. Sorrise ancora prima di accettare l'invito con lui e cominciare a ballare non troppo lontano da lui. Cassedy, purtroppo, non aveva davvero un carattere così spiccato e comunque non sapeva dire di no alle persone, quindi era sicuramente più facile ingannarla ed essere sempre completamente fuori luogo e fuori contesto per lei. Si muoveva in maniera leggermente goffa, no, non era brava, ma tutto quello che implicava mettere in mostra il suo corpo, per lei era impossibile e soprattutto difficile. Con quel complesso che aveva, con la bulimia che non faceva altro che fare capolino era impossibile andare veramente avanti. No, io sono tedesca. Sono nata in Germania! Infatti il mio cognome è proprio tipico di li! Rispose fiera delle sue origini. Sorrise ancora mentre muoveva sinuosa i suoi capelli, le piaceva da morire ballare, nonostante si sentisse a disagio, ma forse l'alcool e quel ragazzo così spontaneo stavano dando i loro frutti. Quando lui disse che era bella, Cassedy si stava per strozzare, per fortuna che la musica era alta, le luci erano psichedeliche e che tutto quello che lei esprimeva con la sua espressione non era visibile. Non disse niente, continuò semplicemente a ballare! A quell'ennesimo complimento gli venne da scuotere il capo, si avvicinò al suo orecchio per farsi sentire. Allora vuol dire che non hai mai visto veramente una ragazza ballare, oppure sei troppo ubriaco e non riesci a valutare come si deve!Ridacchiò e poi si allontanò leggermente da lui. Si stava divertendo. Tu invece sei di qui?Chiese curiosa.do it for the aesthetic -- ms. atelophobia.
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.CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANNNon si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRINEcco, per una sera stava succedendo qualcosa di piacevole, qualcosa che non le stava facendo sentire quel senso di vomito che aveva sempre, costantemente. Quel ragazzo era simpatico, era carino e soprattutto era gentile. La gentilezza, per lei, era qualcosa di realmente importante. Non pensava mai di essere lei stessa gentile, e delle volte era anche fin troppo evasiva e maleducata, ma non riusciva davvero a non pensare al suo aspetto o a cosa gli altri avrebbero potuto pensare di lei. Sorrise a quel ragazzo continuandosi a muovere come meglio poteva. In realtà era brava nel ballare, ma era troppo, troppo insicura per farlo davvero capire a se stessa. Per studio! In realtà dovei entrare a settembre in un'accademia di alto lignaggio. Non vedo l'ora! Ammise seriamente. Ecco si, cercava di rimanere sempre molto sul vago perchè, alla fine, era una di quelle persone che ci teneva alla sua fedina penale, specialmente per il cpercorso che voleva intraprendere. Sorrise ancora al ragazzo e poi posò la sua mano sulla sua spalla per stare un pò più vicino a lui, se no, come si sarebbero potuti sentire? Rise per quella storia dell'alcool ma quando gli fece capire che anche lui era un mago e che viveva in quella cittadina tanto famosa, e bella, caratteristica sorrise. Oh, non ci credo! Io Andrò ad Hidenstone! Sussurrò poi proprio vicino al suo orecchio per farsi sentire solamente da lui. Non che fosse realmente qualcosa di preoccupante quello, visto e considerato che erano in una discoteca, ma la precauzione non era mai troppa! Io abito nella Londra babbana, in quanto i miei genitori e mia sorella hanno preferito così! Ma sono contenta! In realtà sua madre voleva stare lontano da quella che era sua figlia e non voleva abitare vicino a lei, ma quello non lo disse. Alla fine per lei, Harry erano uno sconosciuto, perchè doveva dargli tutti quei dettagli? Quando cambiò la musica fece un piccolo gridolio di compiacenza e poi cominciò a ballare più stretta a lui. Si, era una bella sensazione, per una volta stare al centro dell'attenzione.do it for the aesthetic -- ms. atelophobia.
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