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.Socchiuse nuovamente gli occhi, lasciando che le dita di André scorressero sui suoi addominali, lasciandosi viziare come non si concedeva poi così spesso. Solitamente, la sua vita era un continuo percorso che andava dalla propria abitazione ad una delle sue numerosissime ed immense sale giochi, soprattutto con il progetto del Wynn 2.0 che aveva in corso, dopo aver rilevato il Paiolo Magico. Certo era che sperava Edwin non tornasse ad avanzare pretese, ma ormai aveva sborsato un bel gruzzoletto per averlo suo. Insomma, quello gli consumava quasi tutto il tempo, che era drasticamente diminuito per festini o vezzi di altro tipo. Quindi aveva accolto la sua vittoria a quel programma, piacevolmente, soprattutto per il premio che avevano ricevuto. Purtroppo erano riusciti a sfruttare l'occasione solamente molti mesi dopo, ma adesso aveva tutta l'intenzione di godersela, soprattutto nel prospetto di un autunno fin troppo colmo di lavoro. Avrebbe dovuto assumere un altro centinaio di dipendenti per essere più libero. Ci avrebbe pensato.
Sei proprio un mascalzone gli sussurrò in risposta, marcando il tono leggero su quella parola un po' strana che non era solito usare, prediligendo linguaggi più coloriti, ma non era ancora il momento, doveva un minimo contenersi... e protrarre il divertimento per più tempo possibile. Potrei anche decidere di accontentarti, se questo è quello che vuoi. Ammiccò all'uomo, mentre gli conduceva la mano sul viso. Le dita di Nick sfiorarono la pelle candida e liscia del docente, un sorriso malizioso appena accennato. Nonostante non stessero facendo niente di male, di sicuro quelle specie di effusioni sarebbero state viste come una scopata in piena regola da occhi esterni, ma mai a Nicholas Ross era importato ciò che pensavano gli altri sul suo conto, soprattutto gente che non avrebbe rivisto mai più.
Mh-Mh... fece finta di non crederci, inclinando la testa verso la direzione dalla quale lui era arrivato. Potremmo tornarci insieme, più tardi. Sai, ho sentito che sono aperte fino a tardi... ma molto meno affollate. Lo sussurrò con voce quasi atona, ma era chiaro cosa intendesse con le sue parole. Di sicuro non era "la pace" ciò a cui anelava.
Mi stai dicendo che potrei essere invecchiato? Lo accusò fintamente arrabbiato, prima di fermargli la mano per farla scorrere lungo il suo ventre fino all'elastico del costume, dove mollò la presa lasciando che si avvicinasse a quello che sarebbe successo di lì a poco, sperava meno di un'ora dopo.
Mi ritengo offeso, lo sai vero? Dovrai impegnarti moltissimo per farsi perdonare. Ammiccò per l'ennesima volta, impegnato a far piani mentali su quando e come portarlo nel proprio letto per poi farlo uscire solamente a notte inoltrata, pronti per immergersi nella spa.
Beh, sì questa è la prima di una lunga serie di vacanze... ma per ora godiamoci questa. In realtà non avrebbe saputo dire quando sarebbero riusciti a fare la prossima ed era proprio quello il motivo per cui preferiva concentrare ogni sua energia nel godersi quella che stavano facendo in quel momento.
Affare fatto, allora! Esclamò, buttando le gambe oltre il lettino ed alzandosi in piedi. La nave sta per attraccare, vedi? Quell'isola mi sembra molto grande e... avremo molto spazio per perderci annunciò, dirigendosi verso il pontile che stavano abbassando, indossando la maglietta, che calò come se fosse stata fatta su misura, fermandosi esattamente sul bordo dei bermuda. Infradito, occhiali da sole ed era pronto per avventurarsi nella giungla. Allungò la mano in direzione del suo accompagnatore e se lui l'avesse afferrata, avrebbe intrecciato le dita con le sue, trascinandoselo dietro a passo sostenuto. Scese con lui fino a toccare la sabbia della spiaggia. Era quasi bianca e molto più pulita delle spiagge alle quali era abituato. Ops, credo di aver la scarpa slacciata annunciò a voce alta e poco importava se avesse le infradito che, quindi, non avevano i lacci. Tanto bastò per far sì che la guida ed i compagni di viaggio che non conosceva, andassero avanti, lasciandolo da solo con Andrè. Aspettò che girarono oltre la curva naturale dell'isola, in modo da essere lontani dalla loro vista, poi si rialzò, voltandosi verso il docente.
Veniamo a noi due, allora. Si avvicinò sempre di più, costringendolo ad indietreggiare finché la sua schiena non fosse stata contro un albero che segnava l'inizio della foresta. Era proprio la classica isola tropicale. Però era incantata da qualche incantesimo per impedire che fastidiose zanzare o la troppa afa, fossero un grande problema.
Non abbiamo più spettatori, sei contento? Gli sussurrò a fior di labbra, premendo il proprio corpo contro il suo.Nicholas Ross
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.Nick sollevò una palpebra, puntando l'occhio sull'altro uomo, sospirando rilassato. Era appena iniziata, praticamente, quella vacanza. Erano passati solamente pochi giorni ed avevano tutto il tempo per godersi ogni singola attività offerta dalla nave.
Nonostante l'enorme rilassamento, qualcosa continuava a tormentarlo. No, non è vero... in quel momento, il suo maggiore problema era in che posizione mettersi per prendere il sole. La sua pelle era liscia, priva di qualsiasi imperfezione, baciata dal sole e lievemente abbronzata. Un timido color olivastro, lo aveva avvolto da quando avevano iniziato quella vacanza. Aveva la fortuna di avere una quantità piuttosto alta di melanina, cosa che gli impediva di scottarsi. Odiava la pellicina secca che si formava sul corpo, in quelle occasioni. Ovviamente lo aveva visto sugli altri, ma gli faceva schifo comunque.
Puntò tutta la sua attenzione su Andrè quando gli si avvicinò e tirò gli arti come un gatto appena riemerso dal pisolino. Si spostò impercettibilmente con le gambe per permettergli di sedersi sullo stesso suo sdraio.
Sei andato alla SPA... senza di me? Domandò in un sussurro sensuale, prendendo l'analcolico in una mano ed osservandolo, stupito. Facevano davvero dei cocktail da paura, all'interno dei bar che vi erano sulla nave. Assaporò il sapore fruttato sulla lingua quando prese un piccolo sorso con la cannuccia. La mano libera, comunque, andò a ribadire il concetto, posandosi sul primo bottone della camicia di lino ed infilando un dito sotto il tessuto per sfiorargli gli addominali. Dovrei punirti, per questo. Il suo tono, se possibile, ora era ancora più basso e malizioso di prima, mentre la sua mano uscì dalla camicia del docente per scendere un po' di più, fino ad appoggiarsi sulla sua coscia con apparente casualità.
Annuì alla sua domanda, lasciando cadere le mani lungo il corpo e rigirandosi a pancia all'insù, osservando il cielo privo di nuvole. Non è male, ci sono molte bellezze... naturali da ammirare. Lo disse osservando il culo sodo di una bella cameriera, oltre che il torace muscoloso di un altro uomo a bordo piscina, ma poi perse subito la sua attenzione su di loro.
Mmmh... potrei farti esplorare a fondo il mio letto, che ne dici? Lo stuzzicò, consapevole che per i cinque giorni passati, non era mai andato fino in fondo con lui e non gli aveva mai concesso quello che voleva, divertendosi a vederlo colmo di desiderio. Avrebbe voluto vederlo esplodere di quel desiderio, bruciare dalla voglia di essere preso, e solo in quel momento avrebbe assecondato.
Intanto godiamoci questa, è appena iniziata lo rimproverò senza cattiveria, rilassandosi sotto il suo tocco, chiudendo ancora gli occhi e riflettendo sulle varie attività che erano state proposte per quel giorno.
Alle quattro c'è la tappa su un'isola dove dicono ci sia un paradiso naturale meraviglioso. Vogliono farci un'escursione. Ad un certo punto potremmo... perderci propose, ammiccando, sicurissimo che l'altro avrebbe colto al volo il doppio senso che colorava quella frase.Nicholas Ross
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Spunto di role vinto qui
Il dondolio docile della nave, accompagnava ormai da qualche giorno la permanenza dei due su quella Crociera.
L'avevano vinta circa a febbraio durante quello show televisivo e, nonostante avrebbe voluto sfruttarla il prima possibile, Nick aveva dovuto rimandare la partenza all'estate sia per lasciare che finisse la scuola e quindi che André non avesse tutti quei mocciosetti tra i piedi, sia perché la gestione delle sue sale giochi lo aveva tenuto occupatissimo e solamente ad agosto era riuscito a liberarsi quel tanto che bastava per prendersi un paio di settimane di ferie. Quindici giorni, per l'esattezza. Ne aveva quindi approfittato per usare il biglietto che avevano vinto. Una Crociera sul Mar dei Caraibi era esattamente ciò che serviva per distendere i nervi e ripartire a settembre con uno spirito diverso, più carichi e pronti ad affrontare nuovi mesi di duro lavoro.
Per quei giorni avevano in programma così tante gite ed escursioni da perderne il conto, senza contare le mille attività che erano state organizzate per i giorni interi di viaggio all'interno della nave. C'era un galà ogni sera con un tema diverso, c'erano immense piscine con altrettanto immensi scivoli d'acqua, c'era una stazione termale, c'era la sauna, c'era addirittura una stanza costruita per ricreare il clima e l'atmosfera di un percorso di grotte marine. Ma non era finita, c'era anche molto altro. Non avevano di sicuro badato a spese per permettergli di svolgere quella vacanza e non gli sarebbe mancato nulla per nessuno dei giorni passati e futuri. C'erano poi organizzati vari tour della Foresta Pluviale, escursioni sottomatine, snorkling, pesca e fin troppe cose perché Nicholas potesse ricordarsele tutte.
Quel giorno se ne stava beatamente a bordo piscina, disteso su un lettino a farsi servire una miriade di frutti tropicali dalle amorevoli signorine che si occupavano degli ospiti. Aveva gli occhi semichiusi, i pensieri che vagavano ben oltre l'oceano. Gli dispiaceva non esser potuto andare anche con Eve e Thomas, anche se probabilmente avrebbe potuto permettersi di pagare i loro due biglietti... però per qualche ragione, stava bene anche così, nell'intimità -per quanto possa essere così- di una vacanza a due.
In quei giorni si era divertito immensamente a stuzzicare André sia fuori che tra le lenzuola senza però mai accontentarlo veramente né andare fino in fondo. Era stato incredibilmente rilassante e gratificante incontrare le sue iridi lucide di desiderio senza però mai concludere nulla né farsi realmente toccare. Prima o poi avrebbe posto fine a quel supplizio, ma aspettava di capire quando fosse giunto il momento giusto per rendere completo il loro divertimento. Sospirò, mentre il pensiero del docente completamente nudo ed ubbidiente, spazzò via in un baleno quello per i suoi due amici. Contrasse gli addominali, stiracchiandosi, ed aprì completamente gli occhi nocciola, aspettandosi di veder spuntare André nel suo campo visivo da un momento all'altro.Nicholas Ross
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.Al contrario di André, lui si che era egocentrico.
Adorava essere venerato un po' da chiunque, se poi questo "chiunque" bramava di essere scopato da lui, allora tanto meglio.
Gli sorrise, una volta sulla nuvola, osservando i suoi gesti ed i suoi movimenti, ghignando appena quando cambiò il canale della tv. Non gli interessava granché guardarla, qualsiasi fosse il programma scelto, aveva ben altre mire. Lo guardò mettersi anche lui sulle coperte e le sue dita, in automatico, si infilarono tra quei capelli biondi per sollevargli appena la testa ed incrociare il suo sguardo.
Vada per Roma, allora annunciò non troppo interessato, invero, alle sue parole, quanto a cosa avrebbe potuto fare in seguito con quelle labbra.
Ricambiò lo scontro di labbra, intensificando appena la presa sui suoi capelli, ma poi lo lasciò andare, scostandosi e sistemandosi meglio, togliendosi la giacca e lasciando che usufruisse della visione dei suoi addominali che guizzavano da sotto la maglietta che aveva scelto apposta per tale scopo. Rifletté.
Caraibi iniziò, sollevando la mano per fermarlo in caso avesse avuto intenzione di dire qualsiasi cosa, poi continuò. Non è là che dovrebbe dirigersi la crociera? Beh, in caso vincessimo, devo avere una casa anche lì. Sì, ne sono piuttosto sicuro. Potremmo fermarcisi. Ma anche se non vinciamo, è un posto che mi attira parecchio. Scrollò le spalle decisamente più attirato da un pene che dalla vittoria.
Dopo un po' di tempo, si alzò a sedere ed incrociò le gambe, osservando l'orizzonte e notando che la loro destinazione si stava sempre più avvicinando, quindi sorrise. Sembra che stiamo per arrivare nella patria della città dell'amore propose, lanciandogli uno sguardo ammiccante che di romantico non aveva proprio nulla. Dopo la prova potremmo trattenerci, magari mi fai vedere qualche punto caratteristico. Ci sono già stato, in Francia, ma di sicuro non l'ho conosciuta meglio di te.Nicholas Ross
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.Howard ripeté il ragazzo, annuendo come se lo avesse saputo fin da subito. Poi adocchiò, nel semibuio del locale, quel braccialetto con una rosa disegnata, o forse era un mazzo di fiori, ma comunque molto elegante e se non fosse stato un ragazzino, probabilmente Nick gli avrebbe chiesto di venderglielo, ma era quello che era, perciò si limitò a posarci gli occhi nocciola per qualche secondo, per tornare a prestare attenzione al ragazzo.
I loro bicchierini, quindi, si scontrarono tra loro in un elegante tintinnio di vetri, quindi Nick tracannò tutto il liquido ambrato, gustandosi per secondo giro. Era veramente ottimo, ne avrebbe preso una bottiglia intera se solo avesse potuto. Che poi avrebbe potuto eccome, il locale era suo.
Vieni, ti faccio fare un giro.
Accennò al barista di passargli tutta la bottiglia di whisky, mentre si alzava dallo sgabello. Ignorò le parole del ragazzo o meglio, non vi rispose direttamente, ma si improvvisò a sua guida turistica.
Gli affari mi vanno meravigliosamente, ne sto per concludere uno bello grosso. Non posso dirti nulla per il momento, ma mi aspetto di vederti là con tutti i tuoi amici commentò con un ghigno, già immaginando il suo patrimonio crescere a dismisura dopo quell'ultimo investimento. Non era stato per nulla economico, ma gli avrebbe fatto guadagnare doppio, triplo e forse anche di più.
Ho da poco ampliato con una nuova sala, vieni ti faccio vedere. Si incamminò verso un rampa di scale di marmo bianchissimo e lucidissimo ed indicò al ragazzo il piano di sopra con un cenno. Iniziò a salire con lentezza. Non erano tante, forse una ventina di scalini. Dopodiché si aprirono su un pianerottolo dal quale partiva un breve corridoio completamente di marmo nero. Alla fine di esso, vi era una stanza semibuia, illuminata da mille laser colorati. Una volta entrati, Howard avrebbe potuto vedere che si trattava di una stanza piena di trampolini elastici, vari attrezzi di divertimento e trampolini. Vuoi fare un giro? Ti serviranno i calzini antiscivolo annunciò, facendosene materializzare due paia in mano e porgendone una al ragazzo.Nicholas Ross
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SPOILER (clicca per visualizzare) -
.Nick era proprio allegro quel giorno e no, non c'entrava l'alcol. Reggeva ben più che un bicchiere innocuo di Whisky. Infatti, il barista glielo servì in tempi brevissimi ed il moro poté da subito dedicarsi a berlo.
Sollevò il bicchierino tra le dita e lasciò che, per un po', il liquido scorresse da una parte all'altra del vetro, sorridendo. Cazzo, abbiamo il liquore più buono di tutta Londra commentò, buttandone giù un sorso. Aveva da poco chiuso un affare enorme, anche se non poteva dire di che cosa si trattasse, non ancora... ma questo lo rendeva eccessivamente euforico, ma forse se lo meritava, no? Ma certo che se lo meritava.
Stava per innalzare lo shottino e fare un brindisi a sé stesso e le sue capacità imprenditoriali, quando una voce vagamente familiare, lo distrasse dai suoi pensieri di successo. Il moro, senza perdere il suo sorriso, si voltò, facendo roteare lo sgabello.
Tu sei il ragazzino a cui ho regalato il pikachu propose, scolandosi un altro sorso del bicchiere e posandolo sul bancone. Sembrava quasi non ricordarsi che gli aveva provocato un'erezione in una grotta, rifiutandosi di soddisfarlo. Probabilmente, mentre Nick si faceva il culo di una bella rossa dagli occhi scuri, lui aveva dovuto farsi una sega. Poco importava, Nick non era noto per la sua memoria fotografica, non con i volti. Ma di quel pupazzetto se lo ricordava eccome.
Un whisky anche per il mio amico comandò al barista, quindi batté una mano sullo sgabello al suo fianco, ridacchiando. Sei maggiorenne, vero? Indagò poiché, per quanto potesse non sembrare, a Nick non piaceva infrangere la legge e non aveva intenzione di finire nei casini ora che era ad un passo dal suo traguardo. Per ora, sembrava non essersi accorto dell'abbigliamento del biondo. In quel momento, tempestivo, il barista posò davanti ad Howard un bicchiere pieno di un liquore color ambrato. Quel whisky era molto, molto, molto costoso ma sicuramente ne valeva la pena. Bevi, su... dobbiamo festeggiare, cazzo commentò, sollevando il bicchiere -senza rispondere alla domanda su come stesse, ma a quel punto sembrava palese- Vorrei fare un brindisi a me proclamò, molto modesto, tentando di far scontrare il bicchierino contro quello del ragazzo. A me e a tutto quello che sono! Eh no, la modestia non faceva proprio per lui.Nicholas Ross
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.Nick amava la sua vita.
Era sfarzosa, i soldi non gli mancavano e non gli erano mai mancati, aveva sale giochi sparse per la maggior parte del globo e faceva così tanti guadagni, che a volte temeva di esaurire lo spazio dove metterli, anche se naturalmente non sarebbe mai successo.
Aveva in mente un grosso progetto per Londra, una sala che nessuno si sarebbe mai aspettato, ma finché non fosse successo, l'attuale sala giochi londinese era il suo regno, il luogo in cui poteva regnare incontrastato senza che nessuno gli dicesse cosa fare e come farlo... lui era il Re di quel luogo e non aveva pari, non là dentro.
Quando varcava la soglia, veniva inondato da un gustoso odore di soldi, perché sapeva che unire maghi e babbani era stata un'idea geniale, visto che aveva il doppio degli incassi.
E anche quel giorno era così.
Era un normale sabato pomeriggio di febbraio ed il freddo era ancora molto intenso, quindi aveva deciso di rifugiarsi lì e portare avanti un po' di pratiche ed affari, così che l'indomani potesse partire per un viaggio di un paio di giorni in un altro continente.
Sorrise mentre si incamminava tra la folla intenta a giocare a questo o quel gioco, a bere questo o quel drink, a discutere di questo o quell'argomento.
Accennò un saluto ai buttafuori, ai baristi e camerieri, che da parte loro gli rivolsero un cenno allegro. Il ragazzo era noto per essere un capo generoso, dall'alto dei suoi soli venticinque anni, era riuscito a portare avanti un impero che aveva costruito sì suo padre prima di lui, ma ce l'aveva fatta a non mandarlo in fallimento. Dopotutto, suo padre l'aveva preparato una vita per quel momento, assumendo insegnanti privati fin da quando aveva iniziato a parlare, proseguendo per tutta l'adolescenza, anche se le lezioni furono messe d'estate quando iniziò a frequentare Hogwarts. Economia, matematica, fisica... tutte quelle materie che prevedevano calcoli, erano diventate le sue compagne di vita. E, d'altro canto, gli unici momenti che poteva passare con il padre più di cinque minuti di seguito, era quando egli gli impartiva qualche lezione d'economia. Sorrise ancora compiaciuto, sedendosi ad un bancone. Avrebbe preso un drink prima di mettersi al lavoro, non ci sarebbe stato niente di male. Un whisky, grazie! Il nerboruto ma sorridente barista, annuì ed iniziò subito a preparare quanto richiesto dal suo capoNicholas Ross
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