Posts written by Emma Lewis

  1. .
    Emma con Thomas si sentiva bene come non si era mai sentita, anche se a volte un po' la faceva soffrire. Era così facile, per lei, pensare che l'altro non la volesse più, quando spariva per giorni e giorni. Nonostante ciò, aveva provato a convincersi che fosse semplicemente il suo lavoro ad impedirgli di usare il telefono. E probabilmente non era nemmeno un'ipotesi così lontana dal vero, visto che essere auror, concerneva il mettere le missioni e tutto il resto, prima di qualsiasi altra cosa. Ma Emma lo capiva e lo accettava perché anche il suo fratellone era un auror, perciò sapeva cosa significasse stare lontano anche per lunghi periodi. In effetti, non lo vedeva da un bel po' e la cosa la rattristava tantissimo, ma si consolava di scambiarci qualche messaggio sporadico quando lui aveva una pausa e non era in servizio.
    Sorrise a Thomas ed arrossì ancora di più alla sua frase. Si stava rendendo conto di essere totalmente cotta di quel ragazzo che le sembrava di conoscere da tutta la vita. Non glielo avrebbe detto, non quel giorno, però. Adorava stare in sua compagnia perché la faceva sentire unica e speciale come non si era mai sentita in vita sua. A dire il vero, anche Lucas la faceva sentire in quel modo, solo che lui la innalzava in una bellissima gabbia d'oro e niente di più. Ma ciononostante, ora come ora nessuno dei due portava rancore all'altro e si volevano molto bene.
    L'altro giorno siamo stati assieme al Luna Park, mi sono divertita tantissimo... è fantastico e molto dolce annunciò arrossendo ancora, mentre le loro dita si intrecciavano. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, anche se purtroppo sapeva che non sarebbe stato possibile. Con un piccolo sorriso, si allungò verso di lui per dargli un bacio sulle labbra. Non succedeva da così tanto tempo, che il suo sapore la inebriò e chiuse gli occhi, ripercorrendo ogni istante della sera in cui avevano fatto l'amore in quella vasca da bagno.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  2. .
    Emma non era mai stata ad un ballo. Figurarsi con qualcuno che l'accompagnasse. No, ricominciamo daccapo.
    Emma odiava profondamente il suo migliore amico. Odiava profondamente Nathan Parker King. Perché? Beh, l'aveva spinta a sconfiggere le sue insicurezze, a dimostrare al mondo che non era solamente lo scricciolo fragile che chiunque credesse, che fosse una ragazzina forte e determinata, che non aveva bisogno di nessuno per brillare. E questo implicava anche sceglierle un vestito che, di sua spontanea volontà, non avrebbe mai e poi mai indossato.
    Il vestito in questione era color panna e, secondo l'altro, riusciva finalmente a valorizzare il suo corpo. Come se il suo cavaliere se ne intendesse di queste cose. Ricordava di aver sbuffato ma di essersi arresa alla minaccia del niente più coccole, quindi aveva dovuto per forza di cose, indossare il vestito da lui scelto. Era così lungo che accarezzava il pavimento sebbene indossasse un paio di scarpe col tacco -che, per la cronaca, non era sicura di saper indossare-. Aveva un profondo spacco sul lato sinistro, che le risaliva fino alla coscia. Nel complesso, il vestito lasciava molta più pelle scoperta di quella che fosse abituata a mostrare.
    Nemmeno per l'acconciatura era riuscita a rimanere nella sua comfort zone, infatti si era legata i capelli in un crocchia dietro la testa, lasciando giusto due ciuffi a pioverle ai lati del viso.
    Almeno per quanto riguardava il trucco, era riuscita ad ottenere qualcosa di abbastanza leggero, sebbene fosse molto di più di quel che si metteva di solito.
    Gli mandò una foto per intero del suo corpo addobbato per la festa, siccome lei era nel suo dormitorio sola soletta. Vado bene così? Scrisse, prima di mettere il telefono in una borsetta della stessa tonalità del vestito.
    Uscì poi dalla porta e guardò la tromba delle scale come un pericolosissimo nemico da affrontare. Era in imbarazzo ad uscire in quel modo, visto che era completamente diverso da ciò che si metteva sempre.
    Si decise a muoversi solamente quando sentì delle voci che riconobbe: Erik e Lucas. Con cautela e rischiando di inciampare ad ogni passo, riuscì a raggiungere la Sala Comune, avvicinandosi ai due ragazzi, le guance arrossate dall'imbarazzo, così come non lo erano mai state.
    Ehi... salutò entrambi, sgusciando affianco ad Erik, riservandogli uno dei suoi due sorrisoni. Ehm... come sto? Chiese loro, facendo una lenta giravolta su se stessa per mostrare loro l'abito completo. Dopodiché, abbassò il braccio per cercare la mano di Erik. Lo adorava, era uno degli amici al quale voleva più bene e sentire il calore delle sue dita, le infondeva un po' più forza per affrontare la serata. Poi i suoi occhi si posarono su Lucas. Sorrise anche a lui. Credo tu ti sia dimenticato qualcosa ridacchiò, riferendosi al cappellino ed allungando una mano per scompigliargli -o sistemargli, come era sicura lei- i capelli, annuendo quando fu soddisfatta del risultato. Non c'è che dire, così stai molto meglio. Approvò sollevando entrambi i pollici, prima di lasciarlo andare dalla sua dama. Quindi tornò a rivolgersi ad Erik. Penso che possiamo andare... sei pronto? Gli sussurrò, sollevandosi in punta di piedi per raggiungere il suo orecchio. Avrebbe aspettato e sgridato Nathan direttamente al ballo.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone



    Insulta mentalmente Nathan Parker King e gli manda un messaggio.
    Scende in Sala Comune ed interagisce con Erik Foster e Lucas Jughed Jones
  3. .
    Si strinse le braccia attorno al corpo, accarezzandosi le braccia con le mani. Faceva parecchio freddo, quel giorno, o forse era semplicemente l'effetto di Ensor. Aveva appena finito la lezione di Magia Verde ed aveva intravisto il Docente di Difesa -traumatizzante-, probabilmente era uscito per sgozzare qualche capretto e sacrificarlo su un altare nascosto nel folto della foresta. La lezione si era prolungata un po' più del normale per colpa di dioptase saccenti che non la smettevano di fare domande. Non era da Emma fare un pensiero del genere, lei che voleva bene persino a chi la trattava male, però per colpa di quelle domande, aveva tardato per la dose di insulina, quindi era irritata. Sentiva il peso della siringa in tasca e, nonostante quel momento arrivasse puntualmente da anni diverse volte al giorno, cercava sempre di rimandarlo il più possibile. Odiava gli aghi seppur ormai ci fosse abituata ed avrebbe dato qualsiasi cosa per non dover fare le punture, ma non avevano ancora inventato una soluzione alternativa.
    Indi per cui, iniziò a dirigersi verso un posto abbastanza tranquillo per farlo. Non che fosse un segreto il suo diabete, tuttavia non le andava nemmeno di sbandierarlo ai quattro venti come se volesse passare per una povera vittima.
    Prima, però, sarebbe passata in Sala Grande per vedere se ci fosse della cioccolata calda per provare a combattere il freddo che penetrava dalle mura del castello e che le era entrato fin dentro le ossa.
    Si strinse la sciarpa della divisa, quando finalmente mise piede all'interno dell'Accademia, un po' più protetta rispetto all'esterno, quindi si diresse a passo spedito verso la Sala Grande, quando vide un volto conosciuto che sembrava in attesa di qualcuno. Sorrise e si avvicinò.
    Erik!! Esclamò tutta contenta, dimenticandosi già dell'insulina, gettandogli le braccia al collo. Lui le mancava ogni volta che non lo vedeva per più di dieci minuti. Fece scivolare le braccia verso il basso e gli strinse le mani, trattenendosi a stento dal mettersi a saltellare per tutto il corridoio.
    Aspetti qualcuno? Vuoi venire con me a prendere una cioccolata?
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  4. .
    Sembrava che Nathan si divertisse a prenderla in giro, ma Emma era ben consapevole che lo facesse a fin di bene. Loro erano come fratelli, condividevano tutto e si dicevano tutto, si dicevano la verità reciprocamente anche quando questa faceva male. Erano anche soliti scherzare tra loro, ma quella domanda era quasi completamente seria. Nathan ed Emma, fidanzati, sarebbero stati così male? Non ne era sicura, lo aveva visto sempre come il suo fratellone protettore, che l'aveva aiutata e sostenuta fin da quando si erano visti per la prima volta e lei gli aveva teso la mano, al porto. Da allora erano diventati una cosa sola, praticamente erano già fidanzati... mancava solo la componente più intima, il sesso. Ma l'idea di fare sesso con Nathan, la straniva abbastanza. Però temeva comunque che lui credesse che lei non fosse abbastanza.
    Siamo... fece una pausa, chiudendo gli occhi quando le labbra del ragazzo incontrarono la pelle bagnata della sua fronte. Siamo una bella coppia, però. Era chiaro -almeno per lei- che con quel suo tono non intendeva "coppia" nel concetto che sempre le attribuiamo ma forse non tutti potevano capirlo. Se ne accorse e ci tenne a specificarlo, mentre tornava a sguazzare in acqua. Sei la mia metà, senza di te non riuscirei mai a stare. Vieni prima di qualsiasi ragazzo. Ti voglio un bene immenso e sei speciale, però stiamo bene così. Vero? I migliori amici migliori di tutto il mondo! Tagliò quindi il discorso, sorridendo tutta felice, annuendo con altrettanto entusiasmo alla sua proposta. Le si stavano raggrinzendo le dita e non vedeva l'ora di rimettersi tra le coperte.
    Rise e si passò il telo mare su tutto il corpo, eliminando gran parte dell'acqua, poi passò diversi minuti a frizionarsi i capelli per asciugarli il più possibile, osservandolo con occhi adoranti.
    Quando ebbe finito, si avvicinò e si infilò sotto le coperte, sbadigliando. Va bene, mi faccio piccola piccola. Si stiracchiò per alcuni secondi, girandosi verso di lui ed accoccolandosi contro il suo petto. Mi piacerebbe farti conoscere Thomas, dopo l'estate. Entrambi, i Thomas. Sì perché sia il gemello che l'auror avevano quel nome.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  5. .
    Ogni volta che Thomas le parlava o le si avvicinava, capiva quanto effettivamente le fosse mancato! Era una sensazione stranissima e che aveva provato solamente con Nathan quando stavano separati per troppo tempo, anche se quella era una sensazione ancora diversa. Era il suo migliore amico, no? Era più che normale che sentisse il bisogno di averlo sempre vicino. In fin dei conti, era stato lui a soffiare su tutte le sue paure, che erano cadute come un castello di carte.
    Tom, io mi imbarazzo persino con i miei genitori ridacchiò, sottolineando il fatto che fosse un suo tratto caratteristico e che la sua timidezza la perseguitasse persino con chi conosceva da una vita. Probabilmente solamente con Percy aveva riuscito, fin da subito, a sciogliersi un po'. Il suo fratellone le mancava così tanto!
    Ma solo a vederlo, gli venne voglia di dire una delle cose più delicate della sua vita ma al contempo bellissima. Lui sapeva che aveva un gemello da qualche parte ma non aveva idea di dove fosse esattamente o che cosa stesse facendo, quindi quella sarebbe stata una novità assoluta, per lui.
    Prese un grosso respiro, tormentandosi le mani tra loro, insicura su dove cominciare. Non gli stava certo comunicando di aver comprato un nuovo vestito che voleva mostrargli. Ma alla fine non ci pensò più e si buttò, sputando il rospo e dicendogli ciò che era successo e che la faceva sentire emozionata e terrorizzata in egual misura. Ad aiutarla a parlare, fu la presa calda delle sue mani, che le impedirono di continuare a strapparsi la pellicina attorno alle unghie.
    Non ci crederai... Si chiama Thomas anche lui! Iniziò così la sua storia, senza togliere le mani da quelle di lui ma, anzi, stringendo ulteriormente la presa. Viene ad Hidenstone con me, anche se lui è in una casa diversa. Non sono stata io a trovarlo ma lui... quando me l'ha detto... un po' me ne vergogno ma sono scappata. Non ero pronta a quella notizia, sebbene l'avessi attesa per tutta la vita. All'inizio ho pensato che fosse solo uno scherzo di pessimo gusto, anche se ragionando a mente fredda, ho capito che fosse impossibile. E poi lui mi somiglia tantissimo! Non tanto fisicamente, lui è castano ed ha gli occhi più scuri, però caratterialmente è la mia copia al maschile. Mi dispiace averlo trattato male. Sospirò, sentendosi risollevata da un enorme peso ad averglielo detto. Senza farci molto caso, si inclinò di lato e posò la testa alla sua spalla, intrecciando le dita con le sue.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  6. .
    Il suo cuore era come delle montagne russe. Picchi di emozioni incredibili la invadevano ad ogni passo che faceva accanto a Thomas. Fin da piccola, aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa a mancarle, una parte di lei che non riusciva proprio ad identificare... solamente parlandone con la sua mamma adottiva, aveva capito quale fosse il problema. Aveva un gemello! Ed ecco che quella figura misteriosa con la quale aveva giocato -per quanto due bambini di appena un anno possano giocare- non era un bambino casuale che condivideva la sorte con lei, ma era addirittura sangue del suo sangue. E da quel momento, ritrovarlo era stata la sua priorità, ma tra tutte le cose, non avrebbe mai pensato di trovarselo davanti proprio ad Hidenstone.
    Siamo gemelli, come hai detto tu, Tommy! Probabilmente abbiamo questa capacità ridacchiò, annuendo con estrema convinzione. Non era solo una battuta, poiché ne era abbastanza certa... aveva solo bisogno della conferma finale.
    Comunque, lo trascinò verso quella giostra particolare che aveva fatto una sola volta in vita sua e l'aveva fatta con Perseus, il suo fratellone che non sentiva da un po' di tempo e la cosa la rattristava, a dire la verità. Scosse la testa con veemenza per pensare solamente positivo almeno per quel giorno. Non voleva rovinare l'esperienza anche al gemello.
    Quindi, una volta superata la fila, entrò all'interno di una delle barchette, tirando il gemello per la mano affinché si affrettasse a fare la stessa cosa siccome l'oggetto non si fermava ma procedeva molto lentamente per permettere a tutti di salirci a bordo.
    Si sedette, quindi, di lato per lasciare lo spazio a Thomas. Nel buio di quel tunnel, mentre la barchetta iniziava a prendere velocità, cercò la sua mano e, quando riuscì a prenderla, la strinse forte. Non è che avesse paura, non era mica un'attrazione eccessivamente adrenalinica... ma adesso che lo aveva trovato, non aveva più nessuna intenzione di lasciarlo andare. Era così bello e dolce e sensibile... e simile a lei. Senza farci troppo caso, posò la testa contro la sua spalla e socchiuse gli occhi, tutta contenta.
    Attraversarono a velocità sostenuta tutto quel bosco pieno di creature fantastiche alle quali non badò nemmeno troppo, più concentrata su colui che aveva di fianco. Era suo fratello eppure non conosceva praticamente niente di lui. Si girò, mettendosi con le gambe a cavallo della panca in modo da poter guardarlo negli occhi, un sorrisetto nascosto dal buio che popolava quel tratto della galleria.
    Come... come mi hai ritrovata? Un sussurro appena udibile, al contrario della sua stretta. Infatti gli aveva preso entrambe le mani e le stava stringendo forte come se da quella risposta, ne dipendesse la sua intera esistenza.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  7. .
    Emma si strinse nelle spalle, costretta a riconoscere che effettivamente Lucas a volte sembrava vivere in una bolla d'ansia, ma cercava sempre di farla sentire speciale, ragion per cui non aveva mai avuto motivo di dubitare sulla loro relazione, se non quando nella sua vita era entrato l'auror-ti-scopo-e-sparisco. Certo, si era fatto risentire ma non abbastanza per rassicurarla sul fatto che non fosse stata solamente un giochetto sessuale. Ma non era nemmeno troppo colpa di Thomas, semplicemente la bionda si faceva fin troppe paranoie su tutto quanto.
    Non capisco proprio come faccia a non sopportarti! Esagerò, posandosi una mano sulla fronte come se fosse incredibilmente stupita. Cosa che ovviamente non era, perché Nathan era allo stesso tempo facile e difficile da amare. A volte era così tanto insopportabile, ma lei lo adorava comunque.
    Gli sorrise, ripensando a tutto quello che avevano vissuto insieme. Lui era stato il migliore migliore amico che avesse mai avuto, perché aveva creduto in lei sempre persino quando era lei stessa a stentare a credere nelle proprie capacità. Lui aveva fatto sparire tutti i suoi dubbi e le sue insicurezze erano assai diminuite solamente grazie alle sue parole, che non erano solo bei complimenti gettati al vento ma anche fatti indissolubili.
    Forse hai ragione, ma Thomas sembra così... diverso. Mi tratta come una principessa. Si strinse nelle spalle, prima di inacidirsi al pensiero di Amelia. Era difficile che Emma prendesse in antipatia qualcuno, appunto, ma il pensiero che stesse facendo soffrire il suo migliore amico, era la cosa più insopportabile che ci potesse essere. Avrebbe sempre voluto vedere quel sorriso da schiaffi sul suo volto.
    Non ti meriti chi non è capace di starti accanto sussurrò contro il suo petto, rifiutandosi di rilasciare l'amico da quell'abbraccio che sapeva così tanto di casa. Non era brava con i discorsi, lei stessa era alle prime armi in ambito sentimentale, ma di una cosa era certa: Nathan si meritava il meglio.
    Troverai certamente qualcuna che capisca quanto vali lo rassicurò, accarezzandogli la schiena e tracciando le righe definite dei suoi muscoli, percependone il calore nonostante fossero in acqua.
    Sì, io e te. Che c'è di male? Non mi dire che non lo hai mai pensato replicò a metà tra il sorriso e la serietà. Non poteva negare di averci pensato alcune volte, ma quel pensiero non aveva né capo né coda. Pensi che non sia abbastanza, per te? Il suo tono era chiaramente ironico, anche se c'era il retrogusto di una paura che aveva fin da bambina, quando aveva preso coscienza del fatto che i suoi genitori avevano lasciato lei ed il gemello all'orfanotrofio.
    Sì perché se lo faccio, tu non potrai lasciarmi propose ridacchiando e ritornando con la mente al qui ed ora, non a situazioni ipotetiche e cose che Nathan non aveva mai detto o fatto.
    Stava per aggiungere qualcos altro, quando le dita di Nathan le si avvolsero al polso
    per ritirarla a sé nonostante i pochi passi indietro che aveva fatto, decisa a ritornare al Bungalow perché ormai l'acqua le stava facendo avere dei freddi brividi lungo la schiena. O almeno, credeva fosse il freddo.
    Io, sono... stava per dire "sicura", ma la parola non le uscì più quando sentì il suo tocco leggero sul collo mentre le sistemava i capelli dietro l'orecchio.
    Come ipnotizzata dal suo sguardo magnetico e dalle sue mani, posate sui suoi fianchi a procurarle qualcosa di molto simile a farfalle nello stomaco, si produsse in un leggero salto che venne aiutato dalla leggerezza percepita in acqua, e gli allacciò le gambe attorno ai fianchi, mentre le mani furono dietro il collo. La luna illuminava la scena ed immergeva i due in un bagno argentato. Le loro labbra erano così vicine che sarebbe bastato un soffio per toccarle. Forse per la prima volta, si chiese che sapore avessero, se fossero morbide, se fossero delicate... ma scosse la testa, non poteva avere quei pensieri sul suo migliore amico. Eppure non riusciva a scostare lo sguardo dal suo. Credo sia ora di rientrare... riuscì a pronunciare quelle parole in un sussurro, mentre il suo cuore diceva tutto il contrario, il battito accelerato che lottava per uscirle dal petto. Ho freddo. Doveva per forza spezzare quella situazione, altrimenti non aveva idea di che cosa sarebbe potuto succedere, dopotutto erano solo due adolescenti. Ed erano quasi nudi nel bel mezzo della notte immersi nell'oceano, i corpi a contatto. Sentiva chiaramente i suoi muscoli contro di lei. Posso ancora dormire con te?
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  8. .
    Aveva sempre avuto l'impressione che a Nathan, Lucas non fosse troppo simpatico. Onestamente non capiva proprio perché; il Jones era uno forte, dopotutto... gli interessavano gli stessi libri che interessavano a lei, adorava scrivere -lei gli aveva persino regalato una macchina da scrivere- ed amava la fotografia. In un primo momento, era sembrato perfetto, anche se man mano che il tempo passava, avevano imparato a scoprire i difetti l'uno dell'altra. Forse quello che avevano provato non era stato davvero amore, ma si erano adagiati in una condizione che faceva comodo ad entrambi. Ma comunque, lei gli voleva bene e potevano benissimo mantenere rapporti civili.
    Non fare quella faccia, Nath sbuffò Emma, incrociando le braccia sotto l'inesistente seno, guardandolo con il piglio più severo del quale fu capace. Praticamente nullo. Comunque no, nessuno potrà eguagliare il nostro rapporto lo rassicurò con gli occhi che brillavano. Nathan era la persona che aveva sempre desiderato affianco, qualcuno che non la giudicasse e non la facesse sentire sbagliata nonostante tutte le sue paure e problemi.
    Sorrise, andando incontro a quell'abbraccio. Era sempre stato così tra loro: nulla era impossibile da risolvere con un loro abbraccio.
    Gli colpì il pettorale con una mano, guardandolo con indignazione. Smettila! Si può sapere come mai ce l'hai così tanto con Lucas? Insomma, perché qualcuno stesse antipatico a qualcun altro, secondo Emma, doveva esserci per forza un motivo scatenante. Non credeva molto nell'antipatia "a pelle".
    Non ti piace nessuno dei ragazzi con cui esco gli fece notare, facendo spallucce. In effetti Thomas non si era più fatto sentire per moltissimo tempo, ma lei aveva deciso di giustificarlo: era un auror, aveva sicuramente tantissimi impegni che non prevedevano l'invasione di uno scricciolo biondo. Probabilmente sarebbe stata un peso per lui e nelle rare giornate libere, avrebbe preferito trascorrere il tempo nell'ozio più totale. Non poteva comunque nascondere al suo migliore amico, quanto la situazione d'incertezza le faceva male, ma come sempre era molto altruista e la prima cosa a cui pensò, fu la situazione dell'amico e del perché le avesse fatto quelle domande. Cosa c'è che non va? La dioptase... come si chiama... non si fa più sentire? In realtà si ricordava benissimo il suo nome, ma anche lei voleva fargli percepire il fastidio che provava nei confronti di Amelia, nonostante l'anno precedente avesse provato e riprovato ad esserle amica e farle capire che tra lei e Nath non ci fosse assolutamente nulla se non una profonda amicizia. Forse aveva giocato a suo sfavore il fatto che l'ametrino, le avesse tolto parecchio tempo per dedicarlo alla platinata tinta.
    Lo sai... ho pensato molte volte che noi due saremmo perfetti per stare insieme. Una pausa ed un sottile riferimento al fatto che all'uno non piacesse il partner dell'altra e viceversa. Però siamo troppo migliori amici, no? Era riuscita a friendzonare Nathan sebbene lui non si fosse dichiarato nemmeno col pensiero (?)
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  9. .
    Preferì non pensare alle sensazioni contrastanti del suo corpo e del suo spirito in quel momento, gettandosi in qualcosa che le fece spostare la mente: il solletico. Sapeva quanto Nathan ne soffrisse e ne approfittò. Con quel gesto, cercò anche di stemperare il disagio che sembrava aver avvolto entrambi, anche se in maniera diversa. Ma era meglio che non esagerassero o ben presto la sua vescica sarebbe scoppiata, messa a dura prova anche dal solletico -soprattutto da quello.
    Mi farai venire il mal di mare ridacchiò la ragazzina, mentre scendevano le scale del bungalow in direzione del bagno. Ma perché, poi, lo avevano messo fuori? Non era proprio l'ideale per chi, come lei, aveva paura persino della sua ombra. Rabbrividì involontariamente al pensiero di aver rischiato di percorrere quella strada senza il suo massiccio amico che la proteggesse da pericoli inventati proprio da lei e che in realtà non esistevano.
    Sbuffò quando la mise a terra, scuotendo la testa esasperata. Abbiamo mangiato la pizza guardando dei film dell'orrore. Forse per questo sento rumori e attribuisco loro caratteristiche che non hanno. Si strinse nelle spalle, lasciando comunque che lui ispezionasse il bagno prima che lei potesse entrarci. Stava ormai saltellando sul posto perché era al limite della sua resistenza, quindi quando lui le diede il via libera, si fiondò in bagno accostando la porta. Non la chiuse perché si sentiva più al sicuro sapendo che Nathan era a portata d'orecchio. Beh, ci pensò lui a chiuderla, alla fine... ma sentì il suo corpo adagiarsi contro la porta, quindi da un lato si sentì più al sicuro. Dall'altro, però, pensò che fosse un bell'ostacolo in caso di necessità.
    Finito di far pipì, batté il pugno contro la porta, facendogli capire che aveva finito, poteva aprire e potevano tornare a letto, anche se persino a lei il sonno era ormai evaporato. Involontariamente, si tirò più giù la maglietta -che aveva rigorosamente rubato a lui e che le arrivava alle ginocchia- e si mise dietro di lui. C'è bisogno di chiedere? Rise lei, illuminandosi quando lui si accovacciò capendo cosa avrebbe scelto ancor prima che lei parlasse. Adorava quanto la conoscesse bene.
    Salì sulle sue spalle ma non fece in tempo né a rispondere né a dire altro, perché il ragazzo si mise a correre. Ma non verso la casa di legno, ma verso l'oceano. Il cielo era ancora nero e punteggiato di stelle, ma sapeva che l'alba non era lontana. Quindi l'acqua doveva essere gelida sebbene fosse estate.
    EHIIII cosa stai facendo! Protestò ridendo, sentendosi sballottata contro la sua schiena. Non credeva che lo avrebbe fatto, nonostante avrebbe dovuto aspettarselo da lui, eppure... si buttò in acqua con lei addosso, vestiti compresi. Vabbè che non avevano molto addosso: lui i suoi boxer, lei la maglietta di lui ed un paio di slip imbarazzanti, ma niente che lui non conoscesse.
    Contrariamente a come aveva pensato, l'acqua era calda e si stava bene. Ma non per questo, aveva desiderato quegli schizzi addosso, ma non perse tempo a ricambiarli -dopo aver sputacchiato l'acqua salata che aveva minacciato di soffocarla.
    Gli tenne le mani mentre lasciava che il sale la tenesse a galla mentre lei muoveva placidamente le gambe senza troppo impegno. Era una delle cose che amava del mare, quella. Potersi rilassare senza doversi concentrare troppo sul rimanere a galla.
    Di sicuro non si aspettava quella domanda nel bel mezzo della notte mentre erano immersi nell'oceano a rilassarsi, ognuno con i propri pensieri.
    Lucas è stato il primo ragazzo che io abbia mai amato iniziò, mettendo più peso nelle gambe in modo da tornare eretta e posò i piedi sulla sabbia, trascinando anche lui in quel movimento in modo che fossero faccia a faccia, i "vestiti" completamente incollati al corpo. Per fortuna quella non era la sua maglia preferita.
    Dopo che l'ho lasciato, è stato un po' strano. Lui mi dava sicurezza ma... non faceva per me. Forse non era la routine, quella che cercavo. Non è durato troppo lo smarrimento ed ora siamo amici. Si strinse nelle spalle, chiedendosi dove volesse arrivare con quelle parole, forse troppo ingenua per capirlo da sola.
    Nathan il suo tono conteneva un insolito avvertimento, come a volerlo avvisare che quell'argomento era delicato, per lei. Lei si era avvicinata a Thomas mentre ancora stava con il Jones, anche se si era rifiutata in qualsiasi modo, di tradirlo, nonostante fosse stata vicinissima all'auror diverse volte. Si era lasciata andare solamente dopo, quando con l'ametrino era tutto finito. Per un attimo, il volto del compagno fu illuminato dalla falce lunare, evincendo quel leggero rossore che gli aveva colorato le guance. Si ammorbidì. L'ho conosciuto quando ancora stavo con Lucas confessò. Come non avevano mai parlato di Amelia, non avevano mai parlato nemmeno di Thomas, eppure erano migliori amici e sembrava si conoscessero da una vita. Aveva capito quanto fosse stato difficile per lui farle quelle domande, troppo imprigionato nella figura del maschio alpha. Quindi decise di ricompensarlo aprendosi a sua volta.
    Mi dava delle sensazioni diverse da quelle di Lucas, più adrenaliniche ma al contempo mi da anche meno sicurezze. Tutt'ora non lo sento da un po' e non so cosa siamo, dopo che... fu il suo turno di arrossire violentemente, così tanto che persino al buio più totale si sarebbe potuto vedere. ...che abbiamo fatto l'amore quando siamo stati a Berlino. Ti ricordi no? Ti avevo detto che andavo con un amico. E' stata... la mia prima volta. Il rossore non faceva che aumentare, tanto che si avvicinò l'amico ed affondò il viso nel suo petto, incollando il proprio corpo a quello di lui. La loro differenza d'altezza era quasi ridicola, visto che lei gli arrivava poco sotto il collo. Ho provato attrazione per lui fin da subito, ma non volevo mancare di rispetto a Lucas. Quindi non ho fatto nulla... mi credi, vero? Sussurrò, la voce speranzosa e soffocata dal petto bagnato e salato di lui.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  10. .
    Sentiva i muscoli di Nathan parecchio rigidi, come se non fosse completamente rilassato. Era il suo migliore amico, lo conosceva così bene che avrebbe potuto disegnare una mappa della sua anima senza che lui aprisse bocca, perciò si accorgeva subito quando c'era qualcosa che non andava. Si stava muovendo nel sonno. Movimenti lenti e leggermente tormentati, non ancora preoccupanti, ma quello unito al fatto che dovesse far pipì, le avevano fatto prendere la decisione di svegliarlo.
    Ci volle un po' ma alla fine percepì le palpebre di Nathan sollevarsi, per quanto non lo vide chiaramente per il buio. Sorrise, scuotendo la testa quasi esasperata.
    Non è questo iniziò, ben decidendo di sedersi su di lui come se nulla fosse, inconsapevole di qualsiasi cosa. Ecco, forse non fu esattamente una buona idea. Arrossì violentemente ma per fortuna sarebbe stato difficile scorgerlo al buio. Scusami gli sussurrò, muovendosi per trovare una posizione migliore per entrambi e forse facendo anche peggio. Sviò tutto iniziando a fargli il solletico, visto che sapeva che lo soffriva parecchio.
    Guerra! Esclamò, sollevando in aria il pugno e sorridendo al suo migliore amico, lasciando che le proprie mani scorressero sul suo corpo, solleticandolo proprio ovunque.
    Ma poco dopo si sentì sollevare, quindi per istinto avvolse le gambe attorno ai fianchi del suo migliore amico, mentre le braccia andarono ad avvolgergli il collo, i respiri mescolati, assieme alle loro risate. Sì, non c'era dubbio sul fatto che fossero due grandissimi idioti e che certo non era il momento di scherzare, visto che aveva sentito dei rumori inquietanti provenire solo da qualche metro più in là.
    Sì devo ancora andarci e velocemente, prima che ti bagni! Annunciò con tono d'urgenza, anche se il corpo era ancora scosso dai residui delle risate. Gli fece la linguaccia quando lui la pizzicò, andando poi a massaggiarselo con una mano.
    Annuì piano e si fece trasportare in bagno tutta contenta, senza mai scostarsi di un millimetro dal ragazzo, come se da un momento all'altro potesse uscire un mostro e rapirla. Forse non era niente sussurrò quando furono nei pressi del bagno, mentre si allungava per scostare timidamente la porta. Si aprì senza problemi e fu abbracciata da una tiepida brezza estiva, proveniente dalla finestra spalancata. Non l'avevi chiusa? Gli domandò, con la memoria che non era proprio eccellente. Si strinse con tutte le sue forze al corpo dell'altro e posò le labbra -con tutta la faccia- contro l'incavo del suo collo.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  11. .
    Aveva sorriso, a Mia, quando le aveva parlato. Era davvero dolcissima ed adorava il fatto che fosse sua compagna di stanza. Però non rimase oltre sulla spiaggia, andando all'avventura.

    Emma, quando si era buttata per aiutare Howard, di sicuro non aveva pensato al fatto che fosse di un'altra squadra. Solo che conosceva piuttosto bene il mare e sapeva quanto, nonostante tutto, potesse essere pericoloso ed imprevedibile, dunque non aveva voluto che l'amico corresse inutili rischi solamente per un gioco.
    Fortunatamente, era andato tutto liscio ed erano riusciti entrambi a recuperare qualche gemma, cosa che la rendeva profondamente felice.
    Quando era a Beauxbatons, non aveva idea che avrebbe avuto quel successo, ad Hidenstone... che così tante persone le avrebbero voluto bene. Credeva di essere solo un'inutile macchiolina su un enorme sfondo che era il mondo. Ed invece, andava d'accordo pressoché con tutti, forse tranne che con il Barnes... ma chi andava realmente d'accordo con lui? Non si soffermò troppo su questi pensieri perché non le interessava davvero, perciò tornò a concentrarsi su quale baule potesse mirare. Stavolta voleva farcela da sola, quindi forse non sarebbe stata una buona idea buttarsi su quelli più in basso. La decompressione poteva essere fatale, se sottovalutata.
    Si avvicinò titubante alla spiaggia, fino a decidere che avrebbe optato per una via di mezzo, quindi quello posto a dieci metri di profondità. Erano sicuramente tanti, ma con la sua perseveranza ce l'avrebbe fatta. Quindi, dopo aver consegnato le gemme agli elfi, si buttò tra le onde, immergendosi e tentando di agguantare il baule.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone



    Il post in breve: //
    Azione 1: Baule 5
    Azione 2: //
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: Arco + Freccia di Phoebe (Elegante freccia in legno con la punta che sembra fatta da un cuore di vetro. Fornisce +1pp a Destrezza, inoltre, se scoccata, ha il potere di trapassare senza subire o apportare danni un ostacolo tra la PG e il bersaglio.)

    Coraggio: 9
    Empatia: 21
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 13
    Tecnica: 23
    Intuito: 14
    Destrezza: 12
    Carisma: 11
  12. .
    Quando lo adocchiò da lontano, si sporse sul bordo della panchina e lo osservò. Solo in quel momento realizzò quanto effettivamente le fosse mancato. Ma proprio tutto, di lui! Dal suo profumo unico al mondo, al suo sorriso. Dai suoi modi gentili, ai suoi complimenti dolcissimi. Era una delle poche persone che, quando non c'era, le mancava come l'aria, anche se non sapeva ancora esattamente qualificare quel sentimento. Comunque, c'erano solamente tre persone alle quali sentiva di voler confidare di aver ritrovato il gemello perduto: Nathan, che già lo sapeva, Percy, il suo fratellone adottivo, ed infine Thomas. A Percy ancora esitava a dirlo, aveva paura di come avrebbe potuto prenderla... era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti ed aveva timore che potesse credere che qualcosa cambiasse tra loro.
    Quindi, per ora, lo avrebbe detto all'auror, anche se doveva trovare il modo migliore per farlo.
    Afferrò le sue mani, seguendo i suoi movimenti ed alzandosi in piedi, un sorriso imbarazzato sulle labbra ed un delizioso rossore sulle gote. Smettila, Tom! Mi fai arrossire sempre, tu! Lo rimproverò, senza però riuscire a nascondere un sorriso, dandogli un leggerissimo colpo sul petto, giusto per sottolineare il suo finto disappunto. In realtà adorava fin troppo le sue piccole attenzioni.
    Quando le aveva dato quei baci sulle guance, avrebbe voluto di più... ma non osò chiederglielo. Una sensazione di calore, lo invase da capo a piedi e non aveva nulla a che vedere con le alte temperature estive. Ma solamente con la presenza del giovane uomo di fronte a lei.
    C'è una cosa che devi sapere iniziò, senza realmente rispondere alla sua domanda. Non sapeva nemmeno lei come andasse: era felicissima, al settimo cielo, non poteva immaginare come la sua vita potesse essere più completa, ma era comunque difficile esprimerlo a parole. Iniziò a tormentarsi le mani, guardandosi attorno, come se qualcuno potesse essere interessato ai suoi discorsi che non avevano di certo niente di segretissimo o pericoloso. Insomma, non erano certo i piani per rapinare la Zecca di Stato.
    Ti ricordi quando... beh, quando ti ho raccontato di avere un gemello ma che siamo stati separati tipo sedici anni fa? Faceva un po' la vaga ma in realtà aveva tenuto conto di ogni singolo giorno di straziante separazione. E lo aveva raccontato a Thomas, quindi sperava la ritenesse abbastanza importante da ricordarselo. Io... l'ho ritrovato concluse in un sussurro a metà tra l'estasiato ed il terrorizzato.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  13. .
    Fin da quando aveva avuto l'età per ricordare, Emma aveva cercato il suo gemello. Non si ricordava quasi niente di lui, se non del legame immenso che avevano avuto nei pochi mesi che erano stati insieme. Due piccoletti che si erano difesi bene all'interno dell'orfanotrofio al quale erano stati affidati, poco prima di essere adottati purtroppo da due famiglie diverse.
    Ritrovarlo ora, dopo diciassette anni di vita, era stato un bel pugno allo stomaco ed aveva avuto bisogno di tanto tempo per metabolizzare, sebbene lo avesse aspettato con tutto il cuore. Si era spesso immaginata come fosse diventato ora il suo all'epoca dolce fratello. Che fosse rimasto così? Che avesse preso una cattiva strada, spinto da orribili compagnie? Voleva fare l'auror? L'avvocato? Il magizoologo? O, ancora, l'insegnante? O magari aveva abbandonato la scuola? O forse, finito il primo ciclo d'anni, aveva deciso di non continuare con un'Accademia specializzata. Il mondo era enorme, poteva essere finito ovunque, ed il terrore che potesse essere così, gli ruggiva nel petto talmente forte che aveva paura potesse iniziare a sanguinarle il cuore.
    Ed invece lo aveva ritrovato.
    Ad Hidenstone.
    Il posto in cui pensava meno al mondo di incontrarlo.
    Su un'anomia scalinata.
    Nemmeno le sue più rosee aspettative avevano dipinto Thomas così com'era diventato. Era dolce, simpatico, divertente e soprattutto era diventato bellissimo.
    Dopo averlo scoperto, aveva pianto per ore, sommessamente, contro il proprio cuscino, sperando che nessuno delle sue compagne si avvicinasse per chiederle che cos'avesse e fortunatamente non era successo. Aveva ritrovato il suo gemello! Erano passati mesi ed era riuscita a metabolizzare davvero bene. Ora avrebbe voluto gridarlo al mondo, sebbene per ora solamente Nathan custodisse quel segreto. Non era ancora pronta per dirlo davvero a tutti, era una cosa così intima... che si sarebbe quasi sentita violata, se qualcuno lo avesse saputo. Non aveva idea del perché. Chissà se lui l'avesse detto a qualcuno: la sua ragazza (ce l'aveva?), i suoi migliori amici o chissà chi altro.
    Si strinse nelle spalle da sola in quella panchina, almeno finché non lo vide arrivare.
    Sentì le sue mani sui fianchi, quando si gettò contro di lui, e poi ad avvolgerle la schiena... e quindi capì che fosse reale. Non era frutto dell'immaginazione della sua mente addolorata, ma era davanti a lei in carne ed ossa.
    Rise. Stavolta rise delle sue parole, quando riuscì finalmente a staccarsi da lui, anche se non avrebbe mai voluto farlo. No, scemo... sono super felice replicò, asciugandosi quelle lacrime che erano riuscite a sfuggire ad ogni tentativo di trattenerle, ma fu inevitabile. Non ti preoccupare, in fondo non ci vediamo da... quanto? Sedici anni? Abbiamo avuto bisogno del nostro tempo entrambi. Ma ora siamo qui, insieme, ed è solo questo che conta no? Gli domandò -anche se era abbastanza retorica, mica poteva risponderle di no, vero?-.
    Non gli lasciò la mano nemmeno quando finalmente si diressero verso il migliaio di attrazioni che invadevano il parco, riflettendo su quale volesse fare per prima.
    Andiamo là!! Propose, indicando il Gruffalo River Ride Adventure. Era, in pratica, un fiume che scorreva attraverso un bosco, sovrastato da barchette dove gli "avventurieri" si sedevano per percorrerlo. C'erano luci laser ed altre cose carine, ma era abbastanza tranquillo perché potessero anche parlare. Insomma, non voleva proprio iniziare col botto.
    Era riuscita ad acquistare i biglietti online, quindi aveva diversi vantaggi, tra cui il poter saltare gran parte della coda, anche se in quel momento non era molta... forse erano tutti a pranzo.
    Quando venne il loro turno, lo precedette quasi saltando sulla barchetta, tutta felice.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  14. .
    Nath, Nath! Svegliati! Eddaiii sussurrò Emma, improvvisando uno strano balletto sul posto, mentre scuoteva il suo migliore amico, comodamente spaparanzato su quel letto singolo all'interno di quel Bungalow di legno che i suoi genitori avevano affittato per l'intera estate come avevano fatto l'anno precedente, ma che anche questa volta, avevano dovuto abbandonare per una settimana a causa di un imprevisto che li aveva tenuti a Londra più tempo di quanto sarebbe stato necessario. Così, visto che mancava poco all'inizio della scuola, avevano ben pensato di concedersi una vacanza insieme. Era il suo migliore amico e le era mancato terribilmente, così quando gli aveva scritto di quella possibilità, era quasi schizzata in aria dalla gioia. Aveva fin troppe cose da raccontargli e finalmente erano completamente soli.
    Quella, però, era la prima notte che passavano al Bungalow -erano arrivati il pomeriggio precedente e si erano concessi giusto un bagno nell'oceano- e lei non aveva ancora chiuso occhio, complici tutti quegli scricchiolii sinistri che sentiva. In realtà era solo perché la struttura era di legno, ma lei non aveva mai avuto abbastanza soldi per permettersi una vacanza che non fosse a Parigi nella casa del padre, ragion per cui non ci era abituata. Le sue notti erano state sempre tutte cullate dalla sicurezza, il calore ed il silenzio della sua modesta cameretta Londinese, di quella molto più grande parigina o, in alternativa, di quelle di Beauxbatons ed Hidenstone. Nath, ti prego piagnucolò, agitandosi ancor di più. Certo che aveva il sonno davvero pesante, eh. Lo osservò per un secondo, la coperta tutta accartocciata ai piedi del letto, l'amico mezzo nudo che occupava gran parte dello spazio a disposizione. Lo guardò con affetto, perché era una delle persone più importanti della sua vita... anche se non gli aveva ancora raccontato di aver passato un meraviglioso pomeriggio in compagnia del suo gemello ritrovato, né di aver... arrossì al pensiero di aver fatto l'amore -o era solo sesso?- con l'auror in una vasca da bagno a Berlino, poco prima di un concerto. Stava solo aspettando l'occasione giusta.
    Devo fare pipì continuò con il tono sempre più urgente, indicando la porta del bagno nel buio, consapevole che lui non avrebbe mai potuto vederla, che fosse sveglio oppure no. Ma ho sentito degli strani rumori provenire da là... aggiunse, esasperata. Beh, Emma aveva altre qualità che non fossero il coraggio, non per nulla era stata smistata nella casa dove il coraggio non era particolarmente richiesto, anche se la vita l'aveva messa davanti a sfide che l'avevano costretta a sfoderare gli artigli. In un estremo tentativo, gli salì a cavalcioni, sentendo un brivido percorrerle tutto il corpo nell'allargare le gambe per metterglisi sopra. Sperava davvero che quel movimento non fosse fatale per la sua vescica. Così, da quella posizione, iniziò a fargli il solletico.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

  15. .
    Emma amava l'acqua. Era praticamente il suo elemento naturale, non per niente il suo starter era un pokemon d'acqua. Nello specifico, Squirtle.
    Gli dispiaceva solamente non poter condividere quel momento con Nathan, ma conoscendo quel pigrone, probabilmente era lì da qualche parte all'ombra degli alberi a farsi un sonnellino. Sorrise appena al pensiero del suo migliore amico, quindi in un attimo si liberò dei suoi vestiti. Era stata Kat, tipo due anni prima, a farle capire che non doveva vergognarsi del suo corpo e che poteva tranquillamente mettersi in costume, senza dover per forza girare con una muta da sub.
    Quindi si spogliò, guardandosi attorno. I suoi compagni stavano tutti partendo alla volta delle acque, quindi anche lei pian piano si incamminò.
    La sua vita, ora, scorreva magnificamente: poteva stare accanto al suo migliore amico nonostante la precedente bocciatura, le cose con il gemello ritrovato procedevano parecchio bene ed anche con l'altro Thomas della sua vita, sebbene la situazione tra di loro non fosse così ben chiaramente definita. Ma non le importava, era felice. Finalmente era felice.
    La camminata si trasformò in una corsa e la corsa in un tuffo tra le onde. Il suo elemento l'abbraccio con dolcezza, avvolgendola nella sua totalità. Era fresca, non fredda... si stava proprio bene.
    Non le servì nemmeno farsi luce con la bacchetta perché attorno a lei era circondata da piccoli pallini luminosi. Nuotò verso il basso alla ricerca di un baule libero o di un compagno da poter aiutare.
    Ed ecco che vide Howard, nuotare forse un po' troppo in profondità. Emma conosceva l'oceano e le sue insidie: anche quando sembrava così calmo e benevolo, poteva trasformarsi in una tomba. Si diede la spinta e nuotò più in basso che poté, seguendo la sua scia di luce, giungendo finalmente a prendere l'altro lato di quel baule profondissimo. Erano stati cattivi a posizionarlo così in basso, ma per lei che nuotava fin da quand'era in fasce, non vi era nessun problema.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone



    Il post in breve: Cerca di tirare su il baule 8 (-16) con Howard H. Van Leeuwen
    Azione 1: Baule 8. L'unione fa la forza
    Azione 2: //
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: Arco + Freccia di Phoebe (Elegante freccia in legno con la punta che sembra fatta da un cuore di vetro. Fornisce +1pp a Destrezza, inoltre, se scoccata, ha il potere di trapassare senza subire o apportare danni un ostacolo tra la PG e il bersaglio.)

    Coraggio: 9
    Empatia: 21
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 13
    Tecnica: 23
    Intuito: 14
    Destrezza: 12
    Carisma: 11
301 replies since 20/1/2020
.
UP