Votes taken by Thomas Richenford

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Non aveva mai capito davvero cosa provasse per quella biondina. Era come se tutto quello fosse realmente strano, come se tutto quello fosse completamente assurdo. Lei era completamente diversa da lui e lui sapeva benissimo di essere stato uno stronzo con lei, di essere sparito come non si poteva neanche raccontare. Avrebbe dovuto vergognarsi immensamente e smetterla anche di parlarle, proprio perchè non si meritava tanta purezza, bontà e spontaneità. Era qualcosa di incredibilmente assurdo come dalla prima volta che si erano incontrati in riva al mare a denrise non era cambiato niente. Oddio, si forse qualcosa era cambiato eccome, ma non ci poteva fare niente, Thomas aveva un debole per lei e lo avrebbe dimostrato ogni volta che si fossero visti, come se la sua mente e la sua memoria fossero sempre ferme a quel momento, il suo profumo gli sapeva seriamente di buono e non poteva farci assolutamente niente. Sorrise alla ragazzina e poi ridacchiò. Hai ragione, ed io ti adoro anche per questo. Le tue guancie rosse mi fanno ricordare che esiste ancora l'autenticità nel mondo! Era sincero, veramente sincero. Poi si mise affianco a lei per sentire quel racconto e ridacchiò quando gli disse che si chiamava Thomas anche il suo gemello. Allora è destino! Deve esserci per forza un Thomas nella tua vita! Le diede un pizzicotto sulla sua guancia e poi il suo tono di voce così dolce lo fece sorridere. Diciamo che non è una notizia da dare a cuor leggero e che si smaltisce allo stesso modo, quindi non so, credo che sia la reazione di tutti quella di scappare, almeno come prima! Adesso vi sentite di più? Vi vedete più spesso? Chiese poi intrecciando le loro mani come aveva fatto lei e lasciando che l'odore dei suoi capelli gli inebriasse le narici. Si gli era mancata da morire, ne era certo.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Seguiva la pista della droga oramai da anni. Da quando aveva saputo che Emma ci aveva quasi rimesso la vita, era diventata una sua ossessione. Era qualcosa di incredibile. Non riusciva neanche a pensare a come sarebbe stata la sua vita senza di lei. Cosa strana visto che non si sentivano da un bel pò, ma quella cicatrice era rimasta e lui voleva delle spiegazioni o comunque cercare il responsabile. Era qualcosa che gli premeva, alla fine aveva conosciuto Lilith in quel modo ma continuava a girare intorno, come se quegli spacciatori fossero sempre un passo prima di lui. Guardò Charles. Tu credi che dovremmo denunciare ad un caposquadra quello che è successo al mercato?Chiese seriamente preoccupato. Alla fine si quello era un contrabbandiere, ma i suoi colleghi ci erano andati giù troppo pensantemente. Bastava semplicemente imprigionarlo, specialmente perchè non aveva una bacchetta! Bastava confondergli la mente e tutto si sarebbe risolto in tre sole mosse, invece lo avevano aggredito neanche fosse il più pericoloso degli assassini. Credi davvero che Barnes possa aitarci? é ricco ed io non mi fido delle persone così ricche!Se solo Thomas o Charles, avessero anche solo potuto intuire che Aaron era quello che aveva sintetizzato una droga meno pericolosa di quella dell'acromantula, ma comunque letale, forse non avrebbero mai paralto con lui, ma nessuno lo sapeva o lo sospettava, quindi potevano stare tranquilli.Comunque il giovane Richenford era preoccupato. Sono pericolosi, più di qualsiasi altro. Non mi piace il fatto che abbiamo trovato della droga anche in quel posto, e se fosse tutto collegato con quella trovata a Londra secoli fa?Chiese ancora tra il curioso e l'agitato. In fondo Charles aveva sicuramente molta più esperienza di lui, quindi non poteva che chiedere risposte a lui, era il suo diretto superiore in quel momento.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Erano imbarazzanti. Tutti e due. Thomas perchè era davvero un auror e dire quelle cose con la divisa voleva dire essere veramente un bambinetto da quattro soldi. Jessica, perchè gli dava corda e continuava a battibeccare come se niente fosse. Erano imbarazzanti, ma tremendamente sinceri. Ognuno per le proprie ragioni, ognuno per qualcosa che non conosceva realmente, ed tutti e due per la gelosia nei confronti di un'uica persona: Evelyn.- Certo era che Thomas aveva avuto una cotta per la sorellastra maggiore che non finiva più ed i fatto di essere stato più volte violentato da sua madre non aiutava per niente ad essere una persona sana mentalmente. Comunque si avviicnò a lei e scosse il capo, altrettanto malizioso. Non lo faresti perchè sei solamente una quaquaraqua! Mimò con le mani. Si la stava sfidando davvero a fargli un pompino? Andiamo Thomas, davvero potevi vantarti di essere un auror, prescelto, se facevi quelle cose. Ma Jessica aveva fatto un errore. Aveva messo in dubbio l'affetto ed il bene che Xander provava nei suoi cofnronti. Peccato che io non abbia mai rischiato di morire in nessuna missione, tu invece, ad Hidenstone non te la sei mai passata troppo bene. Sempre qualcuno che ti parava il culo, se no saresti morta in due minuti. Magari recuperi entrando qui. Erano cattivi e lo erano entrambi. Erano veramente, ma veramente pessimi e non si poteva dire altro. Uno augurava la morte all'altro. Si poteva mai davvero essere così stupidi? Comunque erano vicini, ma Thomas fece un passo indietro. Doveva ammettere che era cresciuta bene. Ci mancherebbe. Una volta hai scopato e quelli sono i risultati. Quasi ti manderei gli assistenti sociali a casa!E non stava scherzando, a dire il vero. Sorrise fintamente e quando lei gli disse grazie lui scosse il capo e sospirò, alzò il medio e decise che era il caso di andare via, perchè se no sarebbe finita veramente in un duello tra loro due e no, non ci sarebbe neanche andato troppo leggero, a dire il vero!

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Thomas non era una preda e neanche un predatore, era un giocatore. Ecco come poteva definirsi. Lui amava giocare, in generale, era una persona che perdeva tempo infinito con le persone che sapevano stare al gioco e che sapevano essere persone leggere. Mai superficiali, ma sicuramente leggere. Thomas, comunque, sapeva essere una persona illegibile. Non era uno che esprimeva le sue preferenze davvero, anche perchè era una persona gentile ed attenta con tutti, era raro che facesse brutto a qualcuno e cercava sempre la soluzione migliore per non ferire o far del male a nessuno. Lilith era una ragazza sveglia, era una ragazza attenta e soprattutto era interessante. Si vedeva che molto spesso fingeva o che faceva qualcosa solamente per mascherare alcune insicurezze. Sorrise alla ragazza e si avviciò ancora un pò a lei. Dipende dal predatore che ho di fronte! Le sussurrò facendole capire che pèoi, così tanto preda non riusciva veramente ad esserci. Ridacchiò per la sua affermazione, poi scosse il capo. No, semplicemente era lui che non si era mai soffermato, davvero a conoscere nessuno. Forse era quello il problema della situazione. Lui giocava con tutte, lui era uno che riusciva ad essere interessato a tutti e a nessuno nello stesso momento. Emma lo aveva rapito, ma giusto per un piccolo periodo di tempo, dopo la sua prima volta, nonostante avesse pensato a lei in più occasioni, alla fine non c'era stato assolutamente iente di concreto. non era stato attento e bravo nel conoscerla veramente. Per Lilith era stata la stessa cosa, Kether aveva fatto la stessa fine e Rebecca peggio di andar di notte. Gyll? L'aveva rincorsa e baciata in un tubo di cemento, ed alla fine? oddio, forse neanche si ricordava lei di quello che era successo e forse per Thomas nessuno era mai stato davvero interessante da soffermarsi, almeno non in quel senso. Sorrise alla ragazza. Magari era perchè dovevo incontrare te! Aggiunse poi non rispondendo davvero a quella affermazione. In fondo cosa doveva dirle: non mi sono mai innamorato ne infatuato di nessuno a tal punto da ritenere tutti uguali e solo e semplice sesso? Gli sembrava di essere troppo cinico e no, non gli sembrava il caso, anche perchè Lilith era diversa. Era una ragazza molto interessante, ma che non avrebbe mai avuto la sua attenzione sotto quel preciso punto di vista. Sogghignò poi a quella frase. E scommetto che ci riesci sempre! Aggiunse sorridendo. Poi quel suo modo di chiedere qualcosa di molto profondo, ma in maniera leggera, velata, quasi come se stesse sondando il terreno. Si vedeva dagli occhi che era una ragazza intelligente, quello era sicuramente qualcosa di scontato. Erano vicini, molto vicini, e a lui piaceva tutto quello, anche perchè era sempre stata una persona fisica, praticamente il contrario di Barnes. Oh, lascia stare i miei scheletri ed i miei armadi! é difficile anche solo raggiungerli! Ammise poi leccandole leggermente la bocca. Ecco qua, era un ninfomane e quello era chiaro, almeno a lui era chiaro. Forse anche lui doveva cominciare a seguire un terapista, ma in quel momento non stavano parlando di lui. Le accarezzò la guancia con il dorso della mano. Sarebbe bellissimo. Mi piacciono certi armadi, poi più sono misteriosi più mi piace scoprirli! Rispose, e questa volta non in maniera maliziosa. Aveva capito i senso ed il senso, per lui, era che, effettivamente gli sarebbe piaciuto conoscerla. Sorrise alla ragazza e le rubò un bacio. Allora potremmo prendere qualcosa da bere, oppure vederci un film, oppure giocare ad un gioco alla play. Ma se non posso aprire l'armadio, come faccio a scoprire cosa c'è dentro? Le fece l'occhiolino e quando sentì il medimago chiamarla, la lasciò andare. Hai il mio numero, fanne buon uso, magari mettimi alla prova e vedi se davvero quando sei in difficoltà io arrivo!Aggiunse poi lanciandole un bacio con la mano e poi andando via. Si, era interessante.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Aveva sempre pensato al perchè, Xander, fosse davvero il suo mentore, la persona che più ammirava ed idolatrava. Aveva sempre pensato che fosse la sua bellezza, il suo carisma ed il suo sharm ha renderlo così impossibile da non amare. La competenza arrivava, ma subito dopo a tutto quello che Thomas aveva già elencato. Era qualcosa di strano a dirla tutta, Thomas non era mai preso così a male per una missione forse perchè davvero le aveva condotte sempre al finaco di Xander. Xander, Xander Xander. Non aveva mai neanche riflettuto troppo a quel loro legame, ma dopo quella conversazione e dopo quelle parole aveva capito cosa davvero ammirava di lui. Xander era un uomo completo. Prima arrivava la sua persona e la sua personalità e poi arrivava il suo ruolo. Alexander Olwen, per Thomas era un'istituzione, uno stile di vita. Sapeva che parlare con lui poteva solamente fargli bene, sapeva che dirgli le cose come stavano davvero era la cosa giusta. Sapeva che solo dopo aver parlato con lui si sarebbe sentito meglio, si sarebbe sentito più completo e soprattutto più disponibile, più importante, più competente e sicuramente pronto per tornare sul campo. Era qualcosa che non riusciva neanche a pensare da solo, il concetto di Xander era stato così preciso che Thomas non potè che arrossire dentro, sorridegli annuire e dargli ragione. Era vero che Thomas gli avesse dato ragione anche se avesse detto: si tu non puoi andare sul campo, ma era veramente contento del fatto che non lo avesse detto e che anzi, lo stava incoraggiando ad andare avanti, lasciando anche fargli capire, tra le righe, che c'erano dei complimenti in quelle parole. Alexander Olwen era fiero di lui e non era deluso e Thomas era l'unica cosa che voleva veramente. Posso ribadire che sei il mentore più competente ed indicato per tutti gli auror ed in particolar modo per me? Grazie Xander, davvero. E lo diceva senza malizia e non per fare il ruffiano. Davvero pensava quello che aveva detto, specialmente perchè il caposquadra era davvero fonte di ispirazione per lui. Sorseggiò la sua bevanda. Sono veramente contento che tu sia tornato. Adesso le cose andranno davvero molto meglio!Ammise con una certa gioia nella voce. Avrebbero continuato a fare la loro colazione prima di andare nel loro ufficio. Thomas era davvero al settimo cielo, non poteva crederci a quello che era appena successo ed al fatto che Alexander fosse comunque dalla sua parte. Ogni volta che si vedevano per lui era una lezione importante, non c'era che dire.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Se avesse potuto dire davvero tutto quello che gli passava per la testa, avrebbe potuto davvero insultarla molto più di quello, ma aveva la divisa addosso e non poteva farlo. Per quanto Thomas fosse un ragazzo senza nessun tipo di freni teneva a quel lavoro più di ogni altra cosa al mondo e niente e nessuno avrebbe potuto dire il contrario. Si era sempre impegnato e non era certo una come Jessica che gli avrebbe tolto onore solo perchè esisteva e voleva essere al centro dell'attenzione. Sospirò, cercò di non darle una capocciata in fronte e poi scosse il capo. Infatti mi hanno portato con loro in una missione molto importante e mi hanno premiato facendomi diventare direttamente auror, senza neanche finirla l'accademia. Tu entreresti già qui dentro come auror, dopo aver finito l'accademia di Hidenstone chissà come! Non poteva neanche dirgli che si era scopata qualche professore, sia perchè non lo sapeva che era successo davvero sia perchè neanche lo immaginava! Comunque l'odio era evidente e soprattutto era reciproco. Due erano le cose per quei due: o sarebbero finiti, prima o poi a letto insieme, oppure si sarebbero ammazzati di botte a prescindere dal loro sesso o età. Si morse il labbro e poi scosse la testa per la sua risata. Era davvero, davvero indignagno, non c'era niente da fare. Sei una gallina sciocca. Malattie? Mica sono come te, io non ho figli sparsi per il mondo senza neanche sapere chi cavolo è il padre!Si, c'era andato giù pesante, non era da Thomas, ma era anche vero che davvero non la poteva vedere. Quando fece quel gesto hiuse appena gli occhi, prese la bacchetta e si pulì. Riesci a comprare solo cose ciroclari. Se almeno fossi stata brava a fare qualche pompino, adesso già eri caposcuola ed invece... Beh...adesso gli piacevano di più i suoi insulti? Poi sentì cosa era andata a fare in quel posto. Quarta porta a destra. Tuo zio mi fa davvero tenerezza per dover vivere con una come te! E senza dire altro fece per andarsene. Alla fine le aveva detto dove doveva andare no? Era sufficiente per la sua divisa.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Ultimamente era veramente fuori di testa. Per tanti versi gli stava crollando il mondo sotto i piedi ma non era quello il vero punto. Thomas avevabisogno di riprendere le sue vere abitudini almeno settimanali. A lui piaceva andare in discoteca, ballare, bere, divertirsi, conoscere gente anche un pò a caso ed essere sempre completamente leggero e delle volte fuori di testa. Specialmente quando si trattava di locali babbani e situazioni dove doveva semplicemente levare di mezzo la magia ed ogni suo onere ed obbligo nei confronti dei maghi, del suo mentore e del suo stesso lavoro. Gli piaceva essere semplicemente Thomas e non l'auror giovane che aveva guadagnato, dopo una missione, l'entrata nel corpo auror, lo stesso che faceva parte di una task force importante per lo spaccio di droga. Ecco, era convinto che a volte era meglio non dover andare in quei posti ed attivare il sesto senso da auror e la cosa non gli dispiaceva affatto, a dire il vero. In quel momento non gli interessava assolutamente niente di quello che il ragazzo volesse o dovesse fare. Era bello, simpatico, sapeva stare al gioco e beveva. Per Thomas tanto bastava per essere una persona degna di nota. Tutto li. Si bagnò perchè era una persona solidale, in fondo aveva buttato un telefono nel lago perchè la ragazza di fronte a lui non aveva il telefono. Thomas era un pò così, soffriva di qualche tipo di complesso di cazzeggio che lo portava a fare delle cose veramente assurde. Ridacchiò per quello che disse. No! Non ti avrei mai dato modo di metterti nella posizone di lanciari una birra addosso. Ricorda, l'alcool non si spreca. MAI! Rispose neanche stesse dicendo davvero qualcosa di solenne. In effetti pensava davvero a quello che aveva detto e Thomas era convinto che anche il nuovo amico fosse della stessa opinione. La cosa buona del giovane auror era che faceva amicizia in una maniera spaventosa e comunque non riusciva a mettere le persone a disagio. Andò a prendere i drink e tornò dal ragazzo continuando a ballare, gli passò il drink e ne bevve un generoso sorso. Oh beh! Se me lo dici in questo modo posso rimanere anche per sempre! Era ubriaco. Comunque si avvicinò ancora un pò al ragazzo per ballare con lui. Carino, fuori di testa e ninfomane, Oliver poteva fare di Thomas quello che voleva quella sera. Sei di Londra? Chiese con il suo accento palesemente amiricano. Ah quanto gli piaceva socializzare e farsi i fatti degli altri.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Cominciava a pensare che il problema fosse esattamente lui ed il suo modo di fare così spontaneo, sbadato e senza alcuna riserva. Eppure quando metteva la sua divisa da auror, Thomas cambiava aspetto portamento e comportamento. Totalmente un'altra persona. Ma la verità era: in quel momento gli fregava qualcosa di come appariva? Assolutamente no. Anzi, era qualcosa di estremamente intuile anche solo mettersi a pensare e a riflettere del perchè e del per come risolvere una situazione che forse non doveva essere semplicemente risolta. Lo guardò, scoppiò a ridere quando lo chiamò amico e visto che era già bello che andato, non fece altro che buttarsi addosso l'ultimo sorso della sua stessa birra.Almeno così le maglie sono rovinate entrambe! Sono una persona generosa e mi chiamo Thomas, ma tu, amico puoi chiamarmi Tom, o come meglio preferisci! Era ubriaco in quel momento, ma alla fine si sarebbe comportato nello stesso identico modo anch eda sobrissimo. Thomas era socievole e non voleva stare da solo per nessuna ragione al mondo. Aveva un sacco di amici intorno pur di non sentire il peso del silenzio che si poteva dietro. Sorrise al ragazzo prima di sparire ed andare verso il bancone e prndere due birre, tornare, sgomitando, verso il ragazzo dai capelli lisci e la maglietta che sapeva di birra. Questo genere di punizioni mi piacciono un sacco! Tu come ti chiami? Sei qui da solo? Chiese poi avvicinandosi a lui e facendo tintinnare il fondo della bottiglia e cominciando a ballare con il ragazzo. Ecco, per Thomas erano veramente già amici. Se poi il ragazzo contava che di fronte a lui aveva un ninfomane che per ringraziare, fare amicizia, conoscenza, per gratitudine, rabbia o altro faceva sesso, era la fine. Ma lo avrebbe scoperto preso!In fondo Thomas non si era mai nascosto nelle sue azioni folli, che a lui sembravano essere sempre così normali. Fatto si era che quel ragazzo gli stava simpatico, gli sembrava anche un tipo apposto a dire la verità, e forse quello era l'alcool che non lo faceva riflettere davvero. A parte lui che soffriva di solitudine, cosa ci faceva un ragazzo da solo in discoteca se non per spacciare? Ma era in servizio? No, ed allora non gliene fregava niente!

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    Tre cose c'erano che si potevano davvero salvare nella vita di Thomas in quel momento: il suo lavoro, la sua fedeltà a xander che non sarebbe mai mutata, il fatto di essere una persona per lo più libera, spensierata e soprattutto senza alcun legame. Thomas era fatto in quel modo, era una persona totalmente per la libertà, mai per l'esclusività e sempre per la condivisione e per la sua dote immane di essere sempre amico di tutti anche se non conosceva le persone con cui approcciava. Viveva in quel modo. Sapeva che sua madre aveva contattato la sua sorellastra e sapeva che per fortuna non era in città. Il problema era che Thomas e sua madre avevano avuto una vera e propria relazione e saperla ancora viva era qualcosa he lo agitava e neanche poco. Si era preso due giorni di ferie, due giorni di stacco da quel lavoro, ogni volta che faceva una missione, alla fine doveva per forza staccae un pò. Non gli piaceva come erano finite le situazioni quel giorno e dopo l'articolo di giornale di quel giornalista ficca naso era un pò scosso. Alla fine Wyatt si era dovuto per forza rendere conto di come le sue azioni fossero molto eccessive, ma non gli piaceva comunque che un suo collega e suo amico avesse dovuto subire una cosa del genere. Insomma erano auror! In qualche modo dovevano pur farsi ascoltare. Aveva la sua birra in mano, in un locale non troppo raccomandabile, quella sera aveva deciso di mettere gli occhiali da sole e fumari una rigorosa canna. Si, era un auror, ma quello era un locale babbano, dove nessuno aveva una bacchetta, almeno non per fare quel tipo di magie e lui era un semplicissimo ragazzi di 22 anni che faceva serata e si divertiva. Alla fine, in quel modo, l'ultima volta aveva conosciuto Lilith, no? Adesso poteva conoscere altre persone interessanti! Lui non si precludeva assolutamente niente, ed infatti mentre ballava tranquillo e da solo, decise che l'equilibrio non era proprio il suo forte e di rovesciare interamente una birra addosso ad un ragazzo. Invece di scusarsi gli venne da ridere, fortissimo. Sei sexy tutto bagnato! Ma cosa diavolo rideva?
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
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  10. .
    Era sempre stato un ragazzo tranquillissimo, era sempre stato uno di quelli che sorrideva senza sosta, allegro, un compagnone, un altruista e sempre dedito alle regole. Si era sempre immolato per gli altri e non aveva mai lasciato nessuno da solo. Aveva sempre cercato di essere la versione migliore di se stesso e non riusciva mai a parlare davvero di se stesso. Se solo avesse saputo che Lilith aveva ricevuto il suo stesso trattamento, allora l’avrebbe capita ancora di più. Thomas era stato violentato da sua madre per anni ed anni, da quando aveva sei anni a quando ne aveva 16, dove finalmente era riuscito a cambiare città, a non vergognarsi più di se stesso ed essere una persona libera. Thomas aveva avuto una relazione amorosa con sua madre, controvoglia e contro natura, ed ogni volta che andava a letto con la donna, o che la donna lo cavalcava, lui non riusciva seriamente a fare altro che andare con una ragazza che gli piaceva per levarsi dalla mente certe sensazioni e certi ricordi. Si morse il labbro guardandola ancora un po'. Ancora meglio. Era bella, era divertente ed era intelligente, sapeva come rispondere, sapeva come tenere alto l’interesse. Odiavi il fatto che non lo filasse come lui voleva e meritava. Ma stava con Blake, no? E a dirla tutta odiava anche Blake. Comunque, sorrise alla riccia e ridacchiò, avvicinandosi ancora un po' a lei e passandole la mano lungo il braccio. Era bella, aveva una pelle veramente profumava ed amava il fatto che non si staccasse, che non avesse paura e che, in un certo senso, non era la solita ragazzina ocheggiante. Ridacchiò appena per quello che disse. Non avevo dubbi. Io adoro quel tipo di predatori. In fondo da preda sarebbe bello scegliere in che predatore imbattersi! In realtà lui aveva solamente voglia di replicare quella sera in sala giochi. Una serata divertente, spensierata e senza drammi ne famigliari ne magici. Era pazzesco come ogni volta bisognava per forza uscire dalla centrale auror per andare di qua e di la per salvare qualcuno. Rise per le dip e poi si strinse nelle spalle. Diciamo pure che a voi donzelle piace fingervi indifese per farvi salvare e vedere chi davvero riesce a farlo! Siete più forbe di noi e sicuramente molto più sensibili ed intelligenti, su certi punti di vista! Era ancora un più vicino a lei. Dio solo sapeva quanto avrebbe alzato quella gonna e toccato tutto quello che c’era sotto. Sogghignò comunque toccando la sua pelle con le sue labbra e godendosi quella spiegazione sul dottor Barnes. Na, i soldi vanno e vengono, tu invece, non credo che sei la ragazza che va e viene senza un motivo o in generale. E tutti abbiamo scheletri nell’armadio, non puoi sapere quanto siano atroci i miei! Aggiunse poi facendole l’occhiolino fino a far aderire i loro corpi. Non posso aspettarlo, esce dopo domani… quindi potrei passare anche più tardi, andiamo a mangiare qualcosa insieme, non sarà poi così tanto male passare del tempo con me! In realtà voleva semplicemente conoscerla, quella ragazza era eccitante, interessante ed aveva un modo di fare che lo stregava.
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
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  11. .
    Era bellissima davvero e vedere che lui le faceva sempre lo stesso effetto fu bello, fu particolare e fu entusiasmante. Non sapeva ancora come definire quel suo volerla vedere, ancora non aveva veramente idea del perché le era mancata e se effettivamente le fosse mancata. Sorrise alla ragazza e poi le diede un pizzicotto sulla guanciotta rossa. Ma no, non dovresti imbarazzarti più con me! Sai benissimo che ti trovo bella, brillante, affascinante! Lo pensava davvero, ma glielo aveva detto più per spezzare la tensione che per altro. Non aveva mai esagerato con i complimenti, o almeno lui così credeva, ma era una persona che non nascondeva mai le cose positive che davvero pensava, ed Emma era veramente speciale per lui, anche se quando gli disse che doveva dirgli qualcosa, gli venne un vuoto nello stomaco intenso, immenso. Non aveva idea di quello che lei dovesse dirgli, ma il solo pensiero che non volesse vederlo più, che lei si era magari fidanzata e lui non poteva più toccarla, abbracciarla, e baciarla se ne avesse avuto voglia lo deprimeva, davvero, ma davvero tantissimo. Sospirò appena, ancora e poi lasciò che lei cominciasse a parlare mentre lui si sedeva vicino a lei sulla panchina dove poco prima era da sola. Era nervoso a vederla nervosa, ma lei era la priorità, e di conseguenza le prese la meni per farla smettere di torturarsi da sola. Le sorrise, e poi quando cominciò a parlare della sua vita, fece un piccolo sospiro di sollievo. Non voleva che lei lo allontanasse e non voleva tornare al periodo in cui non si parlavano più. Era assurdo e doloroso. Poi la guardò sorridendo a quella notizia. NON CI CREDO! Ma è una cosa meravigliosa, come hai fatto e soprattutto chi è? Lui lo sa? È a scuola con te? Andiamo racconta Em! Disse con entusiasmo. Sapeva della sua storia e sapeva del dolore che provava per quella lontananza. Ammirava la biondina proprio perché non era una che frignava spesso ed anzi, era una che non si dava mai per vinta ed aveva sempre il sorriso sulle labbra, nonostante tutto, nonostante tutti. Le sorrise attento per capire di chi si trattasse e come l’avesse trovato. In fondo Thomas era una scimmia curiosa e pazza!
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
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    C’erano due cose che Thomas davvero detestava: l’arroganza e la strafottenza. Jessica era sia arrogante ma soprattutto strafottente. Si era intromessa in una relazione che neanche conosceva. Lui ed Eve erano fratelli e purtroppo anche da parte della stessa madre e lei non aveva fatto altro che rompere le palle in qualsiasi modo. Ma chi si pensava di essere. La cosa più assurda era che lei pensava anche di stare dalla parte della ragione. La guardò sgranando gli occhi e facendo un’espressione di sdegno ed anche un po' di schifo da parte sua. Non ti ci fanno neanche mettere piede qui dentro. Potresti lavorare come porta borse. Non credo neanche che tu sia capace a fare qualcos’altro che leccare gelati! Che poi lui non era molto diverso visto che stava sempre senza mutande a casa di qualcuno di diverso, quindi il punto non era quello! Sbuffò poi scuotendo ancora il capo in segno di disapprovazione e poi si guardò la maglietta. Oddio se solo avesse potuto l’avrebbe davvero presa a sberle in faccia. Quella mossa poi, lo fece seriamente alterare. Con un dito prese un po' di cannolo non siciliano e glielo spiaccicò sulla fronte a modi “simba un giorno questo sarà tuo!” e poi le rise in faccia. Ecco, adesso, in quel momento, entrambi sembravano due ragazzini sciocchi che si facevano i dispetti, ma in realtà era quello che erano sempre stati. Thomas quando incontrava Jessica tornava ad essere un bambino, uno di quelli capricciosi e stupidi che non si reggevano. Quasi immaturi. Mi dici che ci fai qui? Oppure non sapevi dove andare e quindi hai deciso di perderti dentro i ministero! Quella conversazione poteva finire solamente in due modi: o contro un muro oppure con un duello. Nessuno dei due era veramente escluso. Era veramente importante tutta quella storia perché non si poteva fare a meno di notare che entrambi avevano una propensione al sesso non indifferente.
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
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    Era un periodo che il suo essere socievole, solidale e soprattutto solare veniva messo da parte dalle mille preoccupazioni che aveva veramente. Non sapeva dove stava sua sorella, non sapeva come stava il più piccolo, non vedeva più Maddison nonostante vivessero insieme, Alexander ancora non era torntato e chissà se mai l'avesse fatto. Kether non rispondeva ai suoi messaggi, Nick era in chissà quale posto a fare chissà quale cosa. Si sentiva solo ma soprattutto si sentiva veramente abbandonato. Possibile che a nessuno di loro era sfiorato per la mente che lui stesse soffrendo? Era qualcosa che non riusciva a capire, qualcosa che lo logorava da dentro e per uno che non si faceva mai domande era davvero strana tutta quella situazione, tutto quel pensare, tutto quel turbinio di emozioni così assurdamente negative erano una novità ed erano qualcosa che lui non sapeva gestire propriamente. Thomas era però, stato addestrato per quel tipo di situazioni, era stato addestrato in un'accademia auror dove nessuno faceva sconti a nessuno, che non importava quanti anni si avessero, l'importante era raggiungere degli obiettivi, e lui ci era sempre riuscito. Lui era sempre stato molto bravo a farlo. Aveva attaccato un bersaglio nella sua cameretta e se prima ci lanciava spesso e volentieri freccette cercando di colpire sempre il centro, un pomeriggio, preso quasi dalla disperazione e dello sconforte, mentre stava mangiando un pò di carne, un urlo gli salì fin da dentro lo stomaco fuoriuscendo e con la mano destra venne lanciata la prima cosa che ebbe in mano: un coltello. Centro. Quel gesto lo lasciò interdetto, per quanto lui amasse il duello non era una persona violenta, cercava sempre prima di essere diplomatico di attaccare solamente quando era necessario. Ma tutto quello a cosa lo aveva portato veramente? A cosa lo aveva portato fino a quel momento? C'erano auror della sua età molto più bravi di lui, che erano sempre in missione e mai a scrivere scartoffie. Si alzò dalla scrivania dove stava mangiando e decise di andare a riprendere quello stesso coltello, si mise più lontano e lo lanciò, questa volta mirando in un punto preciso. Era bravo con gli incantesimi, era atletico e resistente, adesso doveva fare un salto, doveva specializzarsi davvero in qualcosa. La cosa che più lo colpì che quella attività lo stava facendo tornare il solito Thomas, si stava scaricando, stava centrando gli obiettivi perchè cominciava a vederne di nuovi. Il giorno dopo, si alzò di mattina presto, mise apposto, finalmente la sua stanza, aprì le finestre, un tocco di bacchetta ed i panni sporchi si divisero da quelli puliti e cominciò a fare lavatrici e sistemare il tutto. Per le 11 di mattina, era pronto: sarebbe andato da un esperto ed avrebbe comprato il suo primo set di coltelli. Voleva veramente imparare, voleva essere impeccabile. Non fu una cattiva idea. Si tagliò, spesso, non prese il bersaglio, maledì il giorno di aver cominciato ad avere quell'ambizione, fino a quando non trovò un posto, magico, a noctur alley dove ti offriva un percorso ad ostacoli dove dovevi sopravvivere. Sopravvivere seriamente. Certo un auror che fa certe cose non è proprio il massimo ma Thomas ne aveva bisogno, aveva bisogno davvero di tornare ad essere il solito, di riuscire ad essere se stesso, e di conseguenza pagò il suo biglietto, mise in tasca i suoi due coltelli preferiti e cominciò a "giocare". Incredibile come ogni suo movimento fosse ponderato, ogni sua mossa fosse pensata nei minimi dettagli, i coltelli non facevano neanche più rumore, ogni lancio era segnato da un pallino verde, come a dire che aveva centrato il bersaglio. Dietro avanti. Ogni rumore veniva visualizzata nella testa dell'auror. L'impugnature erano fatte di plastica che non faceva scivolare la mano in caso di sudore, le lame erano lisce, affilate, silenziose. Se era quello il modo per non sentirsi più solo, allora voleva che continuasse. 1 un coltello venne lanciato, mirando alla testa del manichino, poi una capriola in avanti, aveva ripreso il coltello, si era abbassato e senza pensarci troppo, fidandosi del suo istinto, prese l'altro e lo lanciò dietro di se, questa volta mirando alla gamba di un altro manichino. Poteva farsi male?Sicuramente ma in quel momento la priorità era sentirsi vivo. Non seppe quante ore rimase chiuso in quella stanza, i suoi coltelli volavano e tornavano a lui come se riconoscessero la sua mano. Sarebbero divenuti il prolungamento del suo braccio, di questo ne era convinto.
    Uscito da li era sudato, era accaldato, era stanco ma aveva il sorriso di chi aveva appena ritrovato se stesso. Li fece roteare nelle sue mani e li infilò uno in una tasca all'interno del suo giubbetto, una volta indossato, ed uno lo mise nel pantalone, vicino alla caviglia, dove aveva messo precedentemente una fodere appositamente per lui. Li chiamerò Marte e Giove. Pensò ad alta voce ed andò via.
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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
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    Era strana come cosa, da quando vivevano insieme, si vedevano di meno di quando vivevano in due case separat. Alla fine Thomas is era trasferito nel suo appartamento in centro e stavano bene! Doveva ammettere che non restare nella casa dove si era sentito dannatamente abbandonato era stato veramente importante e soprattutto rivelatorio. Thomas aveva veramente bisogno di qualcuno che gli stesse dietro, un pò perchè gli era mancata una figura materna, nonostante la madre diThomas ci fosse stata fisicamente, non c'era mai stata mentalmente. Violentare ed abusare di un bambino non era fare la madre e quello era qualcosa che Thomas, purtroppo, sapeva fin troppo bene. Maddison si prendeva, in un certo senso, cura di lui quando Evelyn non c'era ed in quel momento lei non c'era o se ne era andata o non ne aveva idea di quello che era successo e la cosa lo sconfortava. Da quando avava saputo che era una vampira era come se le loro strade si fossero completamente separate e la cosa lo distruggeva. In fondo Thomas avrebbe ucciso per la rossa e quello era qualcosa che non sarebbe mai potuto cambiare. Davvero. Era preoccupato per lei, voleva sapere dove diavolo fosse e il fatto che Maddie anche, in quel periodo, era sfuggente era qualcosa che lo stava ammazzando. Senza contare che Nick era praticamente scomparso e la cosa lo devastava ancora di più. Thomas si sentiva seriamente solo, come si era sentito solamente dopo aver capito cosa succedeva nella sua vita per colpa di sua madre. Si sentiva solo, incompreso, incompleto. Era qualcosa che lo stava devastando e non sapeva come uscirne. Alexander non c'era, Maddie non c'era, Eve non c'era, Emma non c'era, Lilith non c'era, Nick non c'era, Kether non c'era. Era solo. Per quello, decise di comprare due cassette di birra, una bella canna di qualità e chiudersi per un fine settimana intero in camera sua, a giocare ai videogiochi, a fare live, a fare tutto tranne che pensare. Voleva solamente scomparire in quel momento e la playstation 5 appena presa da un Gamestop babbano poteva ed era l'unica alternativa possibile.
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    Non sapeva neanche lui cosa gli diceva la testa, ma in genere, Thomas, faceva sempre quello che la testa gli diceva. Non era uno che si fermava troppo a riflettere sui suoi sentimenti e su quello che poteva provare davvero. Sapeva che alla fine non era male il fatto di rivederla, che comunque lei le aveva fatto battere il cuore per davvero ma che alla fine per una cosa o per un'altra si erano allontanati. Perchè lo avevano fatto? Non ne era certo, ma le circostanze, alcune situazioni, forse le persone che entrambi avevano intorno, avevano fatto si che alla fine non si vedessero più spesso come prima. Ma non era un problema quello, per Thomas. Alla fine il tempo e soprattutto alcune situazioni ti portavano sempre a staccarti da alcune persone. Avevano due stili di vita diversi, erano diversi quando pensavano alle cose, lui lavorava, lei andava ancora a scuola, lei aveva i suoi amici e i suoi impicci all'interno della scuola, lui invece aveva problemi come licantropi assassini, preti folli, gente africana o cose del genere che irrompevano ed ammazzavano gente a caso solamente per vedetta, lui rischiava la vita tutti i giorni ed aveva Xander, lei era ad Hidenstone e per quanto volessero rischiare la vita li dentro,Victoria aveva sempre un piano per ogni occasione, quindi non era del tutto reale. Ma Thomas non era uno che minimizzava le emozioni degli altri ne tanto meno era uno che si metteva a paragonare delle situazioni quindi, alla fine decise di vederla ed invitarla e quando la vide vestita in quel modo ringraziò il signore di essersi messo un abbigliamento decente e non essere uscito come sempre. Ma ci teneva a fare bella figura con lei ad essere bello ai suoi occhi, era strano, ma era esattamente così. Wao! Non ti vedo da un pò, ma vedo che sei sempre più bella! Le disse andandole incontro prima di sporgersi verso di lei per darle due baci sulla guancia. Emma Lewis lei mi sconvolge sempre. Aggiunse prendendole le mani e allontanadosi un pò per vederla meglio, se lei si fosse alzata. Come stai? Chiese poi seriamente. Era un come stai diverso da quelli di ciroctsanza, voleva sapere davvero come stava e non della scuola o cose del genere. Aveva bisogno di sapere cosa succedeva nella sua vita.
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