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.Tre cose c'erano che si potevano davvero salvare nella vita di Thomas in quel momento: il suo lavoro, la sua fedeltà a xander che non sarebbe mai mutata, il fatto di essere una persona per lo più libera, spensierata e soprattutto senza alcun legame. Thomas era fatto in quel modo, era una persona totalmente per la libertà, mai per l'esclusività e sempre per la condivisione e per la sua dote immane di essere sempre amico di tutti anche se non conosceva le persone con cui approcciava. Viveva in quel modo. Sapeva che sua madre aveva contattato la sua sorellastra e sapeva che per fortuna non era in città. Il problema era che Thomas e sua madre avevano avuto una vera e propria relazione e saperla ancora viva era qualcosa he lo agitava e neanche poco. Si era preso due giorni di ferie, due giorni di stacco da quel lavoro, ogni volta che faceva una missione, alla fine doveva per forza staccae un pò. Non gli piaceva come erano finite le situazioni quel giorno e dopo l'articolo di giornale di quel giornalista ficca naso era un pò scosso. Alla fine Wyatt si era dovuto per forza rendere conto di come le sue azioni fossero molto eccessive, ma non gli piaceva comunque che un suo collega e suo amico avesse dovuto subire una cosa del genere. Insomma erano auror! In qualche modo dovevano pur farsi ascoltare. Aveva la sua birra in mano, in un locale non troppo raccomandabile, quella sera aveva deciso di mettere gli occhiali da sole e fumari una rigorosa canna. Si, era un auror, ma quello era un locale babbano, dove nessuno aveva una bacchetta, almeno non per fare quel tipo di magie e lui era un semplicissimo ragazzi di 22 anni che faceva serata e si divertiva. Alla fine, in quel modo, l'ultima volta aveva conosciuto Lilith, no? Adesso poteva conoscere altre persone interessanti! Lui non si precludeva assolutamente niente, ed infatti mentre ballava tranquillo e da solo, decise che l'equilibrio non era proprio il suo forte e di rovesciare interamente una birra addosso ad un ragazzo. Invece di scusarsi gli venne da ridere, fortissimo. Sei sexy tutto bagnato! Ma cosa diavolo rideva?Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Era sempre stato un ragazzo tranquillissimo, era sempre stato uno di quelli che sorrideva senza sosta, allegro, un compagnone, un altruista e sempre dedito alle regole. Si era sempre immolato per gli altri e non aveva mai lasciato nessuno da solo. Aveva sempre cercato di essere la versione migliore di se stesso e non riusciva mai a parlare davvero di se stesso. Se solo avesse saputo che Lilith aveva ricevuto il suo stesso trattamento, allora l’avrebbe capita ancora di più. Thomas era stato violentato da sua madre per anni ed anni, da quando aveva sei anni a quando ne aveva 16, dove finalmente era riuscito a cambiare città, a non vergognarsi più di se stesso ed essere una persona libera. Thomas aveva avuto una relazione amorosa con sua madre, controvoglia e contro natura, ed ogni volta che andava a letto con la donna, o che la donna lo cavalcava, lui non riusciva seriamente a fare altro che andare con una ragazza che gli piaceva per levarsi dalla mente certe sensazioni e certi ricordi. Si morse il labbro guardandola ancora un po'. Ancora meglio. Era bella, era divertente ed era intelligente, sapeva come rispondere, sapeva come tenere alto l’interesse. Odiavi il fatto che non lo filasse come lui voleva e meritava. Ma stava con Blake, no? E a dirla tutta odiava anche Blake. Comunque, sorrise alla riccia e ridacchiò, avvicinandosi ancora un po' a lei e passandole la mano lungo il braccio. Era bella, aveva una pelle veramente profumava ed amava il fatto che non si staccasse, che non avesse paura e che, in un certo senso, non era la solita ragazzina ocheggiante. Ridacchiò appena per quello che disse. Non avevo dubbi. Io adoro quel tipo di predatori. In fondo da preda sarebbe bello scegliere in che predatore imbattersi! In realtà lui aveva solamente voglia di replicare quella sera in sala giochi. Una serata divertente, spensierata e senza drammi ne famigliari ne magici. Era pazzesco come ogni volta bisognava per forza uscire dalla centrale auror per andare di qua e di la per salvare qualcuno. Rise per le dip e poi si strinse nelle spalle. Diciamo pure che a voi donzelle piace fingervi indifese per farvi salvare e vedere chi davvero riesce a farlo! Siete più forbe di noi e sicuramente molto più sensibili ed intelligenti, su certi punti di vista! Era ancora un più vicino a lei. Dio solo sapeva quanto avrebbe alzato quella gonna e toccato tutto quello che c’era sotto. Sogghignò comunque toccando la sua pelle con le sue labbra e godendosi quella spiegazione sul dottor Barnes. Na, i soldi vanno e vengono, tu invece, non credo che sei la ragazza che va e viene senza un motivo o in generale. E tutti abbiamo scheletri nell’armadio, non puoi sapere quanto siano atroci i miei! Aggiunse poi facendole l’occhiolino fino a far aderire i loro corpi. Non posso aspettarlo, esce dopo domani… quindi potrei passare anche più tardi, andiamo a mangiare qualcosa insieme, non sarà poi così tanto male passare del tempo con me! In realtà voleva semplicemente conoscerla, quella ragazza era eccitante, interessante ed aveva un modo di fare che lo stregava.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Era bellissima davvero e vedere che lui le faceva sempre lo stesso effetto fu bello, fu particolare e fu entusiasmante. Non sapeva ancora come definire quel suo volerla vedere, ancora non aveva veramente idea del perché le era mancata e se effettivamente le fosse mancata. Sorrise alla ragazza e poi le diede un pizzicotto sulla guanciotta rossa. Ma no, non dovresti imbarazzarti più con me! Sai benissimo che ti trovo bella, brillante, affascinante! Lo pensava davvero, ma glielo aveva detto più per spezzare la tensione che per altro. Non aveva mai esagerato con i complimenti, o almeno lui così credeva, ma era una persona che non nascondeva mai le cose positive che davvero pensava, ed Emma era veramente speciale per lui, anche se quando gli disse che doveva dirgli qualcosa, gli venne un vuoto nello stomaco intenso, immenso. Non aveva idea di quello che lei dovesse dirgli, ma il solo pensiero che non volesse vederlo più, che lei si era magari fidanzata e lui non poteva più toccarla, abbracciarla, e baciarla se ne avesse avuto voglia lo deprimeva, davvero, ma davvero tantissimo. Sospirò appena, ancora e poi lasciò che lei cominciasse a parlare mentre lui si sedeva vicino a lei sulla panchina dove poco prima era da sola. Era nervoso a vederla nervosa, ma lei era la priorità, e di conseguenza le prese la meni per farla smettere di torturarsi da sola. Le sorrise, e poi quando cominciò a parlare della sua vita, fece un piccolo sospiro di sollievo. Non voleva che lei lo allontanasse e non voleva tornare al periodo in cui non si parlavano più. Era assurdo e doloroso. Poi la guardò sorridendo a quella notizia. NON CI CREDO! Ma è una cosa meravigliosa, come hai fatto e soprattutto chi è? Lui lo sa? È a scuola con te? Andiamo racconta Em! Disse con entusiasmo. Sapeva della sua storia e sapeva del dolore che provava per quella lontananza. Ammirava la biondina proprio perché non era una che frignava spesso ed anzi, era una che non si dava mai per vinta ed aveva sempre il sorriso sulle labbra, nonostante tutto, nonostante tutti. Le sorrise attento per capire di chi si trattasse e come l’avesse trovato. In fondo Thomas era una scimmia curiosa e pazza!Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.C’erano due cose che Thomas davvero detestava: l’arroganza e la strafottenza. Jessica era sia arrogante ma soprattutto strafottente. Si era intromessa in una relazione che neanche conosceva. Lui ed Eve erano fratelli e purtroppo anche da parte della stessa madre e lei non aveva fatto altro che rompere le palle in qualsiasi modo. Ma chi si pensava di essere. La cosa più assurda era che lei pensava anche di stare dalla parte della ragione. La guardò sgranando gli occhi e facendo un’espressione di sdegno ed anche un po' di schifo da parte sua. Non ti ci fanno neanche mettere piede qui dentro. Potresti lavorare come porta borse. Non credo neanche che tu sia capace a fare qualcos’altro che leccare gelati! Che poi lui non era molto diverso visto che stava sempre senza mutande a casa di qualcuno di diverso, quindi il punto non era quello! Sbuffò poi scuotendo ancora il capo in segno di disapprovazione e poi si guardò la maglietta. Oddio se solo avesse potuto l’avrebbe davvero presa a sberle in faccia. Quella mossa poi, lo fece seriamente alterare. Con un dito prese un po' di cannolo non siciliano e glielo spiaccicò sulla fronte a modi “simba un giorno questo sarà tuo!” e poi le rise in faccia. Ecco, adesso, in quel momento, entrambi sembravano due ragazzini sciocchi che si facevano i dispetti, ma in realtà era quello che erano sempre stati. Thomas quando incontrava Jessica tornava ad essere un bambino, uno di quelli capricciosi e stupidi che non si reggevano. Quasi immaturi. Mi dici che ci fai qui? Oppure non sapevi dove andare e quindi hai deciso di perderti dentro i ministero! Quella conversazione poteva finire solamente in due modi: o contro un muro oppure con un duello. Nessuno dei due era veramente escluso. Era veramente importante tutta quella storia perché non si poteva fare a meno di notare che entrambi avevano una propensione al sesso non indifferente.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Era un periodo che il suo essere socievole, solidale e soprattutto solare veniva messo da parte dalle mille preoccupazioni che aveva veramente. Non sapeva dove stava sua sorella, non sapeva come stava il più piccolo, non vedeva più Maddison nonostante vivessero insieme, Alexander ancora non era torntato e chissà se mai l'avesse fatto. Kether non rispondeva ai suoi messaggi, Nick era in chissà quale posto a fare chissà quale cosa. Si sentiva solo ma soprattutto si sentiva veramente abbandonato. Possibile che a nessuno di loro era sfiorato per la mente che lui stesse soffrendo? Era qualcosa che non riusciva a capire, qualcosa che lo logorava da dentro e per uno che non si faceva mai domande era davvero strana tutta quella situazione, tutto quel pensare, tutto quel turbinio di emozioni così assurdamente negative erano una novità ed erano qualcosa che lui non sapeva gestire propriamente. Thomas era però, stato addestrato per quel tipo di situazioni, era stato addestrato in un'accademia auror dove nessuno faceva sconti a nessuno, che non importava quanti anni si avessero, l'importante era raggiungere degli obiettivi, e lui ci era sempre riuscito. Lui era sempre stato molto bravo a farlo. Aveva attaccato un bersaglio nella sua cameretta e se prima ci lanciava spesso e volentieri freccette cercando di colpire sempre il centro, un pomeriggio, preso quasi dalla disperazione e dello sconforte, mentre stava mangiando un pò di carne, un urlo gli salì fin da dentro lo stomaco fuoriuscendo e con la mano destra venne lanciata la prima cosa che ebbe in mano: un coltello. Centro. Quel gesto lo lasciò interdetto, per quanto lui amasse il duello non era una persona violenta, cercava sempre prima di essere diplomatico di attaccare solamente quando era necessario. Ma tutto quello a cosa lo aveva portato veramente? A cosa lo aveva portato fino a quel momento? C'erano auror della sua età molto più bravi di lui, che erano sempre in missione e mai a scrivere scartoffie. Si alzò dalla scrivania dove stava mangiando e decise di andare a riprendere quello stesso coltello, si mise più lontano e lo lanciò, questa volta mirando in un punto preciso. Era bravo con gli incantesimi, era atletico e resistente, adesso doveva fare un salto, doveva specializzarsi davvero in qualcosa. La cosa che più lo colpì che quella attività lo stava facendo tornare il solito Thomas, si stava scaricando, stava centrando gli obiettivi perchè cominciava a vederne di nuovi. Il giorno dopo, si alzò di mattina presto, mise apposto, finalmente la sua stanza, aprì le finestre, un tocco di bacchetta ed i panni sporchi si divisero da quelli puliti e cominciò a fare lavatrici e sistemare il tutto. Per le 11 di mattina, era pronto: sarebbe andato da un esperto ed avrebbe comprato il suo primo set di coltelli. Voleva veramente imparare, voleva essere impeccabile. Non fu una cattiva idea. Si tagliò, spesso, non prese il bersaglio, maledì il giorno di aver cominciato ad avere quell'ambizione, fino a quando non trovò un posto, magico, a noctur alley dove ti offriva un percorso ad ostacoli dove dovevi sopravvivere. Sopravvivere seriamente. Certo un auror che fa certe cose non è proprio il massimo ma Thomas ne aveva bisogno, aveva bisogno davvero di tornare ad essere il solito, di riuscire ad essere se stesso, e di conseguenza pagò il suo biglietto, mise in tasca i suoi due coltelli preferiti e cominciò a "giocare". Incredibile come ogni suo movimento fosse ponderato, ogni sua mossa fosse pensata nei minimi dettagli, i coltelli non facevano neanche più rumore, ogni lancio era segnato da un pallino verde, come a dire che aveva centrato il bersaglio. Dietro avanti. Ogni rumore veniva visualizzata nella testa dell'auror. L'impugnature erano fatte di plastica che non faceva scivolare la mano in caso di sudore, le lame erano lisce, affilate, silenziose. Se era quello il modo per non sentirsi più solo, allora voleva che continuasse. 1 un coltello venne lanciato, mirando alla testa del manichino, poi una capriola in avanti, aveva ripreso il coltello, si era abbassato e senza pensarci troppo, fidandosi del suo istinto, prese l'altro e lo lanciò dietro di se, questa volta mirando alla gamba di un altro manichino. Poteva farsi male?Sicuramente ma in quel momento la priorità era sentirsi vivo. Non seppe quante ore rimase chiuso in quella stanza, i suoi coltelli volavano e tornavano a lui come se riconoscessero la sua mano. Sarebbero divenuti il prolungamento del suo braccio, di questo ne era convinto.
Uscito da li era sudato, era accaldato, era stanco ma aveva il sorriso di chi aveva appena ritrovato se stesso. Li fece roteare nelle sue mani e li infilò uno in una tasca all'interno del suo giubbetto, una volta indossato, ed uno lo mise nel pantalone, vicino alla caviglia, dove aveva messo precedentemente una fodere appositamente per lui. Li chiamerò Marte e Giove. Pensò ad alta voce ed andò via.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAurorcode by ©#fishbone
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.Era strana come cosa, da quando vivevano insieme, si vedevano di meno di quando vivevano in due case separat. Alla fine Thomas is era trasferito nel suo appartamento in centro e stavano bene! Doveva ammettere che non restare nella casa dove si era sentito dannatamente abbandonato era stato veramente importante e soprattutto rivelatorio. Thomas aveva veramente bisogno di qualcuno che gli stesse dietro, un pò perchè gli era mancata una figura materna, nonostante la madre diThomas ci fosse stata fisicamente, non c'era mai stata mentalmente. Violentare ed abusare di un bambino non era fare la madre e quello era qualcosa che Thomas, purtroppo, sapeva fin troppo bene. Maddison si prendeva, in un certo senso, cura di lui quando Evelyn non c'era ed in quel momento lei non c'era o se ne era andata o non ne aveva idea di quello che era successo e la cosa lo sconfortava. Da quando avava saputo che era una vampira era come se le loro strade si fossero completamente separate e la cosa lo distruggeva. In fondo Thomas avrebbe ucciso per la rossa e quello era qualcosa che non sarebbe mai potuto cambiare. Davvero. Era preoccupato per lei, voleva sapere dove diavolo fosse e il fatto che Maddie anche, in quel periodo, era sfuggente era qualcosa che lo stava ammazzando. Senza contare che Nick era praticamente scomparso e la cosa lo devastava ancora di più. Thomas si sentiva seriamente solo, come si era sentito solamente dopo aver capito cosa succedeva nella sua vita per colpa di sua madre. Si sentiva solo, incompreso, incompleto. Era qualcosa che lo stava devastando e non sapeva come uscirne. Alexander non c'era, Maddie non c'era, Eve non c'era, Emma non c'era, Lilith non c'era, Nick non c'era, Kether non c'era. Era solo. Per quello, decise di comprare due cassette di birra, una bella canna di qualità e chiudersi per un fine settimana intero in camera sua, a giocare ai videogiochi, a fare live, a fare tutto tranne che pensare. Voleva solamente scomparire in quel momento e la playstation 5 appena presa da un Gamestop babbano poteva ed era l'unica alternativa possibile.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Non sapeva neanche lui cosa gli diceva la testa, ma in genere, Thomas, faceva sempre quello che la testa gli diceva. Non era uno che si fermava troppo a riflettere sui suoi sentimenti e su quello che poteva provare davvero. Sapeva che alla fine non era male il fatto di rivederla, che comunque lei le aveva fatto battere il cuore per davvero ma che alla fine per una cosa o per un'altra si erano allontanati. Perchè lo avevano fatto? Non ne era certo, ma le circostanze, alcune situazioni, forse le persone che entrambi avevano intorno, avevano fatto si che alla fine non si vedessero più spesso come prima. Ma non era un problema quello, per Thomas. Alla fine il tempo e soprattutto alcune situazioni ti portavano sempre a staccarti da alcune persone. Avevano due stili di vita diversi, erano diversi quando pensavano alle cose, lui lavorava, lei andava ancora a scuola, lei aveva i suoi amici e i suoi impicci all'interno della scuola, lui invece aveva problemi come licantropi assassini, preti folli, gente africana o cose del genere che irrompevano ed ammazzavano gente a caso solamente per vedetta, lui rischiava la vita tutti i giorni ed aveva Xander, lei era ad Hidenstone e per quanto volessero rischiare la vita li dentro,Victoria aveva sempre un piano per ogni occasione, quindi non era del tutto reale. Ma Thomas non era uno che minimizzava le emozioni degli altri ne tanto meno era uno che si metteva a paragonare delle situazioni quindi, alla fine decise di vederla ed invitarla e quando la vide vestita in quel modo ringraziò il signore di essersi messo un abbigliamento decente e non essere uscito come sempre. Ma ci teneva a fare bella figura con lei ad essere bello ai suoi occhi, era strano, ma era esattamente così. Wao! Non ti vedo da un pò, ma vedo che sei sempre più bella! Le disse andandole incontro prima di sporgersi verso di lei per darle due baci sulla guancia. Emma Lewis lei mi sconvolge sempre. Aggiunse prendendole le mani e allontanadosi un pò per vederla meglio, se lei si fosse alzata. Come stai? Chiese poi seriamente. Era un come stai diverso da quelli di ciroctsanza, voleva sapere davvero come stava e non della scuola o cose del genere. Aveva bisogno di sapere cosa succedeva nella sua vita.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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