Votes taken by Charles Freeman

  1. .
    Sorrise a Layla, anche se il suo sorriso svanì allo spiegone su chi, teoricamente, avesse bloccato il carico. Non sembrava proprio una bella persona, a giudicare dalla descrizione, ma nemmeno una persona che fosse una buona idea mettersi contro... in pratica non potevano né scendere né salire, né scendere né salire.
    Il numero del corriere, comunque, sarebbe potuto essere sempre utile, anche fosse solo per avvisarlo del loro piano in modo che non si spaventasse, per quanto non fosse la sua estrema priorità.
    Si salvò il contatto sul magifonino, riponendolo in tasca ed aspettando che la donna finisse di dare le ultime spiegazioni e raccomandazioni. Su tutte, spiccava il desiderio di non usare la violenza e Charles avrebbe cercato di rispettarlo il più possibile, anche perché era convinto che in caso contrario, la biondina sarebbe potuta diventare molto peggio dell'uragano multicolor.
    Fece abbastanza fatica a non mettersi sulla difensiva alle parole di Einar, ma alla fine scosse le spalle ed annuì.
    Quando furono pronti, afferrò i due tappeti volanti che la donna gli porse, osservandoli con curiosità. Ed avrebbe anche voluto studiarli ma, sigh, aveva solamente un'azione in canna. Ascoltò le parole del suo ex mentore, poi venne il momento di agire.
    Prendete uno di questi, sicuramente ci metteremo meno ad arrivare annunciò, porgendo uno dei tappeti ad Einar e James, mentre lui e Morrigan avrebbero usato l'altro.
    Le ultime parole di Layla gli scaldarono il cuore e le promise che sarebbero ritornati con il suo carico, permettendole di proseguire con la preparazione della sua Antilupo, così da aiutare quanti più licantropi possibile.
    Aprì il tappeto e nella speranza che funzionasse, ci salì sopra, tralasciando i ricordi del Vietnam. Aspettò che ci salisse anche Morrigan, prima di partire alla volta del luogo in cui il carico era stato bloccato.

    Si voltò verso Morrigan, quando questi parlò. Annuì, perché aveva ragione. Le azioni del Pastore non erano proprio un segreto.
    Spero tu non intenda dire che dobbiamo forzare la trasformazione scherzò con, però, un tocco d'apprensione perché effettivamente non era un'idea così lontana dal vero e Charles non aveva nessuna intenzione di provare quell'esperienza con ventiquattro ore d'anticipo.
    Sollevò la bacchetta, portandosela alla gola e replicando un incantesimo che gli era tornato utile mesi e mesi addietro. Voxanimalia sussurrò, cimentandosi poi nel riprodurre il più fedelmente possibile il verso del licantropo che lui per primo aveva sentito centinaia di volte soprattutto provenire dalla propria bocca.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
    Eterosessuale

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    Il post in breve: //
    Azione 1: Voxamalia (Carisma 32 + Quirk - che forse non sarà utile in questo turno, ma chissà)

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Modulazione
    Classe: Sonico
    Formula: Voxanimalia
    Movimento: Puntare la bacchetta alla propria gola.
    Effetto: Replica il verso dell'animale o creatura magica a cui si sta pensando.
    Note: Il mago deve conoscere il verso in questione per poterlo riprodurre. Con Carisma ≥ 35 consente di cammuffare la propria voce sostituendola con quella di un altro.

    Azione 2: //
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: Lupo interiore: non si può vivere negando una parte di sè, o almeno, così ti ha detto Layla. Se Cahrles ulula e abbraccia il suo lato ferale, il suo Coraggio cresce temporaneamente e i suoi sensi si acuiscono, ricevendo +2 temporaneo a odorare.
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    •13/11/2022 Figlio del Vento - Atleta II;
    • 12/12/2022: Divinatore - Div I;
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv
    2 Pozioni esplosive
    1 Pozione cura ferite
    Spada bastarda: +3PP Coraggio agli Incantesimi Offensivi

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 35
    Tecnica: 22
    Intuito: 40 (Post conversione)
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  2. .
    Gli occhi color ghiaccio si posarono su Annie, pensosi, per dei lunghi secondi. Aveva intuito che la sua ricerca non fosse andata nel migliore dei modi, ma anche lui sentiva che fosse quel posto ad essere corrotto, a rovinare la loro magia ed ostacolarne le capacità... tuttavia, non potevano farci niente se non andare avanti, superare quell'ennesimo ostacolo.
    Quindi, perseveranti nella loro convinzione, iniziarono ad avviarsi verso l'acqua. Charles chiuse il gruppetto per poter intervenire in caso di eventuali pericoli provenienti dalle retrovie, anche se aveva la bacchetta ancora danneggiata, quindi non aveva idea di quanto sarebbe potuta essere utile. Ci avrebbe comunque provato, però. Sorrise alle parole di Annie. Ironico che quando decidiamo di fare qualcosa, ci ritroviamo sempre in situazioni come questa. E nella sua mente, rapidamente, scorsero i ricordi della notte di Halloween di qualche anno prima, dell'avventura con i lupi mannari sia la prima che la seconda volta e probabilmente molte altre che dovevano ancora arrivare.
    Proseguirono ancora in sostenuto silenzio, almeno finché un ruggito preoccupante, non ruppe quella quiete, quasi scuotendo la sala. Charles rabbrividì fin alla punta dei ricci, annuendo alla rossa.
    Impossibile non sentirlo replicò, la mano che correva alla bacchetta e la sollevava davanti al volto, pregando tutti gli Dei Licantropi, che funzionasse. Scosse la testa alla domanda muta della metamorfa, ma alzò ulteriormente la guardia, pronto a tutto per proteggere la donna che amava e la sua migliore amica.
    E poi, anche lui, vide l'ombra. Deglutì. Persino lui, come la compagna di (dis)avventure, sperò che fosse solamente un gioco di luce e che in realtà dietro la curva ci fosse un innocuo Kneazle e non... qualunque cosa avesse fatto quel ruggito.
    Cosa? Replicò il rosso, inarcando il sopracciglio, confuso. Cos'aveva detto? Stava per aggiungere qualcosa, anche se non sapeva cosa, era incapace a rincuorare le persone, quando anche lui decise di sporgersi appena. Oh, caz- si fermò in un soffio, sentendo i polmoni svuotarsi e gli occhi si spalancarono quasi al limite dell'umano. C'era effettivamente qualcosa che pareva essere Olwen, ma non fu su di lui che i suoi occhi si posarono.
    Morrigan sussurrò, la bocca improvvisamente asciutta. Che cosa ci faceva, là? Chi ce lo aveva portato? Che cosa gli avevano fatto? Il docente, ex auror, era stata la prima persona che aveva creduto in lui, fin da quando aveva dodici anni ed era entrato per la prima volta al Ministero per una sorta di lezione interattiva, ad Hogwarts. Era la prima persona che lo aveva spronato a seguire i propri sogni nonostante la sua famiglia fosse contraria a qualsiasi atto di ribellione. E lui, per un po', aveva seguito questa filosofia perché aveva una ragazzina da proteggere, non poteva permettersi colpi di testa che mettessero a rischio anche lei. Eppure, l'ex ministeriale gli aveva fatto capire quanto importasse fosse non farsi mai fermare da nessuno. Senza contare che era stato il primo a cui aveva svelato della sua vera natura. Il primo a non guardarlo come se fosse frutto di un terribile errore della genetica, un mostro.
    Eilidh sussurrò, quasi assente nel tono di voce. Si volse verso di lei, smarrito, per capire se provasse la stessa cosa ma alla vista di Olwen. Aveva visto bene le orbite vuote, aveva sentito quei suoni incomprensibili, ma aveva voluto sperare che non fosse nulla di vero, che fosse tutto frutto della sua immaginazione. Mosse un passo in avanti perché voleva andare da lui, controllare che stesse bene, nonostante la sua preparazione avrebbe dovuto avvisarlo che c'era qualcosa che non andava, che quelli non erano le persone che conoscevano ed amavano.
    A fermarlo, fu solo il gemito di dolore di Annie. Si voltò verso di lei, mentre Eilidh cercava di rendere sicura l'area in modo che avessero tempo di ragionare su un piano e che non rischiassero di attirarsi addosso le ire di quelle due creature e del Grifone.
    Si avvicinò anche lui, abbassandosi alla sua altezza. Cosa succede? Le sussurrò, allarmato. Non poteva aveva idea che il dolore fosse dipeso dal collegamento con Aaron, anche perché non aveva idea che ci fosse anche lui in una di quelle gallerie infernali.
    Io... non so cosa fare ammise in risposta ad Eilidh, il cervello ancora troppo annebbiato dalla vista di Morrigan.
    Dobbiamo salvarli, è successo qualcosa aggiunse, risollevandosi in piedi e spazzolandosi distrattamente il ginocchio. Strinse gli occhi per pensare. Ma non era mai stato così difficile. Si avvicinò ad Eil, chinandosi di nuovo davanti a lei. Io ci posso provare. Ma non voglio fargli del male aggiunse, sfiorando la guancia di lei con le dita. Sapeva quanto fosse importante Morrigan per lui e quanto avesse potuto destabilizzarlo quella vista, ma sapeva anche che si sarebbe impegnato per salvare lei e la rossa.
    Io li distraggo, tu cerca una via di fuga. Forse dietro di loro c'è la galleria che ci porterà fuori, oppure conviene di più tornare indietro. Non lo so. Si rialzò, avvicinandosi alla curva e sporgendo appena la testa e la mano armata di bacchetta, puntandola verso un punto più in alto della testa dei due uomini, sopra il dorso del Grifone. Non era sicuro che sarebbe stata una mossa furba quanto più azzardata, ma non aveva alternativa. Magari, semplicemente, le macerie avrebbero distratto loro e creato una via di fuga per i tre, in caso non ce ne fossero state altre. Bombarda sibilò, stando attento a non colpire nessuno. Una volta eseguito, si sarebbe guardato attorno -cercando di restar nascosto-, alla ricerca di una via se si fosse andata a creare.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
    Eterosessuale

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    Il post in breve: Interagisce con Eilidh ed Annie, dopodiché cerca di creare un varco e/o distrarre fake Lance e fake Morri
    Azione 1: Bombarda (Cor. 38 + Duello I + Ninjutsu)

    Azione 2: Cerca via di fuga
    Mezza-azione: Prova a rimanere nascosto alla vista
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34 + 1
    Tecnica: 22 + 1
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  3. .
    Se Eilidh avesse espresso quel pensiero ad alta voce, Charles avrebbe risposto che prima di un'altra proposta di matrimonio, avrebbe dovuto imparare a fare i migliori pomp... cioè, avrebbe dovuto mettersi in ginocchio. Beh insomma, comunque la si giri suona male.
    Tornando a noi, assolutamente nulla stava andando secondo i piani, proprio come succedeva ogni volta che si trovava in missione. Qualcosa andava così storto da costringerlo a trovare un piano di riserva ed uno di riserva della riserva e probabilmente uno di riserva della riserva della riserva.
    Evidentemente la donna aveva dimenticato che fosse un auror e che non si trattasse di voler fare l'eroe a tutti i costi ma semplicemente del suo ruolo e senso del dovere che gli imponevano di essere lui a buttarsi in pasto al pericolo per salvare degli innocenti, dei civili che non avevano nessuna competenza utile, se non quella di andare in panico per un nonnulla. E di certo era tutto tranne che utile.
    Si fermò, osservandola con il sopracciglio inarcato.
    Qualcuno deve pur andarci. Non penserai che lasci andare te, Annie o peggio, uno di quelli là replicò, indicando con il pollice tutte le persone che piano piano venivano liberate da sole da quelle nuvolette dove, probabilmente, erano più al sicuro che ora.
    E poi tutto iniziò ad andare inevitabilmente male, quando tentò di avvicinarsi alla grotta per entrarvi. Per esempio, il fatto che il suo Visibula non solo si trasformò in un nulla di fatto, ma iniziò a fargli sanguinare gli occhi. Si morse il labbro, annuendo alla frase di Eilidh. Se n'era accorto solamente per la sensazione di bagnato sul volto, sennò lo avrebbe completamente ignorato, dal momento che non gli faceva per nulla male.
    Vaffanculo anche a te replicò con un mezzo sorriso, senza propriamente rispondere a quel suo giochetto elementare ma, allo stesso tempo, certificando che ci vedesse senza alcun problema. Per fortuna, per il momento, il sangue non gli aveva creato qualche danno.
    Lasciò, in seguito, che magheggiasse, mentre il suo cervello era perso a pensare a come mai, effettivamente, stessero avendo tutti quei problemi. Forse la grotta conteneva un elevato potenziale magico che disturbava i loro catalizzatori.
    Nel frattempo, l'incantesimo di Eil pare funzionare e tutti quei preti smettono di ballargli davanti alla vista, cosa che non ha confidato per nulla alla medimaga. Che prima di allora quella caverna fosse una specie di luogo di preghiera? Si passò una mano tra i ricci, tentando di riflettere il quanto più lucidamente possibile.
    Ah, cazzo! Protestò quando un'apparente casuale scarica di dolore gli attraversò il braccio e, come per riflesso, mollò la presa sulla bacchetta, che cadde a terra, inerme. Attese per qualche secondo prima di raccoglierla ed in quel tempo, vide le rune formare dei disegni. Si avvicinò solo dopo aver raccolto la bacchetta ed aver notato come una sottile crepa si fosse formata alla sua base. Ma non poteva abbandonarlo, non in quel momento, con così tante magie da fare. La risollevò. Tracciò il contorno di quei disegni, ma non aveva la minima idea di che cosa potessero star a significare. Come te la cavi con l'interpretazione delle rune? Domandò ad Eilidh, riabbassando il braccio armato di bacchetta. Solamente in quel momento gli giunse all'orecchio il suono di acqua corrente. Aveva imparato che l'acqua doveva pur avere una fonte e, per questo motivo, non si potevano trovare così tanto in profondità. Sì perché se fosse stata stagna allora era un conto, ma stava scorrendo.
    Iniziò ad avviarsi proprio nella direzione da cui sentiva l'acqua scorrere.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
    Eterosessuale

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    Il post in breve: //
    Azione 1: Si dirige verso l'acqua

    Azione 2: //
    Mezza-azione: Aguzza lo sguardo in caso di pericoli
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34 + 1
    Tecnica: 22 + 1
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  4. .
    Non ricordava di essersi fatto di qualche sostanza pericolosa oppure allucinogena, eppure dopo aver lanciato quell'incantesimo... gli parve di vedere cose assurde, talmente tanto che non riuscì nemmeno bene a muoversi per capire che cosa stesse succedendo. Prima delle rune iniziarono a fare il girotondo attorno a loro, poi davanti ai suoi occhi apparvero dei... sacerdoti? Non lo sapeva nemmeno lui, però dei tizi in abito candido iniziarono a volteggiare davanti alla sua vista, trasportando qualcosa di piumato che non seppe identificare.
    Gli occhi gli bruciavano così come la testa, che prese a pulsare così tanto da doverlo costringere in ginocchio, le mani posate con i palmi rivolti verso le tempie, come se bastasse quel movimento per alleviare il suo dolore. E poi tutto si fece nuovamente buio, normale, quasi. Se non fosse stato per lacrime di sangue che gli scendevano lungo le guance, non avrebbe trovato nulla di strano. La cosa bizzarra era che non gli facesse male, ma aveva comunque un certo timore del fatto che stesse succedendo qualcosa che non avesse nessuna spiegazione logica.
    Si portò, quasi senza accorgersene, una mano alle guance, sporcandosi le dita con quel sangue che nemmeno sembrava suo.
    Si sollevò completamente eretto e si guardò attorno, strizzando gli occhi per riuscire a vedere meglio. Sperava che Eilidh non se ne accorgesse, non voleva che si aggiungesse una preoccupazione al suo bagaglio già abbastanza consistente.
    Teneo sussurrò, rivolgendo la bacchetta contro se stesso. Non avrebbe cambiato il suo piano di entrare nella galleria che la sua bacchetta aveva indicato in precedenza, ma aveva bisogno di una protezione. Sperò solo che la sua bacchetta riprendesse a funzionare e che prima fosse stato solo un attimo di malfunzionamento. Deglutì, sperando di passare inosservato, mentre si buttava all'interno della galleria, aguzzando la vista per scorgere qualsiasi cosa potesse essere un potenziale pericolo.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
    Eterosessuale

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    Il post in breve: //
    Azione 1: Teneo (31 + Difesa I)

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo dell’armatura
    Classe: Scudo
    Formula: Teneo
    Movimento: Linea da destra verso sinistra
    Effetto: circonda il bersaglio con un’aura protettiva, generalmente di colore argenteo
    Note: L’incanto assorbe danni da un solo attacco magico e poi si infrange: l’assorbimento massimo è pari alla metà di 1d20 al netto di bonus e malus.
    Con Car ≤ 35, la magia è di un colore brillante che fornisce malus in caso di azioni furtive o di elusione al protetto.
    Con EMP > 15 ha un effetto placante e rilassante; con EMP>25 può proteggere dalle intemperie, inclusi caldo e freddo.
    Con COR ≥ 35 eventuali creature oscure che tocchino il bersaglio subiranno danno.


    Azione 2: Si addentra di più nella galleria
    Mezza-azione: Aguzza lo sguardo in caso di pericoli
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
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    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34 + 1
    Tecnica: 22 + 1
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  5. .
    Tutto quello che voleva, sia da auror che da (ex) fidanzato, era portare in salvo sia Eilidh che tutti gli altri che non avevano capacità magiche che spiccassero in particolare e che quindi, semplicemente, si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
    E quindi, provò a rintracciare la posizione di Logan che, si augurava, fosse al sicuro lontano da lì, cercando di usarlo come appiglio per arrivare fuori da quella grotta che non aveva mai visto in vita sua e della quale non immaginava nemmeno l'esistenza e che probabilmente avrebbe fatto prendere un infarto al proprietario del Paiolo.
    Sulle prime, pensò che il suo "Guidami" non avesse alcun effetto, ma poi il catalizzatore iniziò a levitare, distanziandosi dalla sua mano, ed abbassando la propria punta, come se l'uscita si potesse trovare sotto di loro. Poi si rivolse verso il tempo di Annie, poi verso il soffitto -e da quel momento iniziò a surriscaldarsi, tanto che per un attimo avrebbe voluto mollarla-, infine indicò la galleria a destra, prima di ricadergli inerte in mano. E quasi bruciante.
    Charles sbuffò frustrato, guardandosi attorno. Di tutte le direzioni che aveva indicato l'oggetto, la più probabile era la galleria, perché dubitava di dover scendere in basso per uscire o di dover entrare nel tempio luminoso... però era terribilmente incerto, non c'era in gioco solo la sua sicurezza.
    Cazzo sbuffò infastidito come se quello fosse solamente un noioso contrattempo, prendendo a camminare verso la sua metà e la di lei migliore amica.
    E' strano che indichi così tante direzioni. Immagino che la più plausibile sia la galleria. Mi sbaglio? Domandò, grattandosi la barba con perplessità. Era molto più bravo nell'azione che nei ragionamenti, preferendo lasciare ad altri quell'incombenza. Mh. Immagino che abbia puntato quattro cose cruciali per la nostra salvezza. Si strinse nelle spalle, avvicinandosi di qualche passo alla galleria di destra, voltandosi poi di nuovo. Credo che il nostro proposito di non separarci, debba morire qui. Un sospiro e si puntò anche lui la bacchetta contro, imitando la scelta di Eilidh. Visibula Noctambulus. La sua speranza, era quella di poter vedere meglio in una galleria potenzialmente buia. Io vado in quella galleria, voi... analizzate qui -sai bene che non è il mio forte- e poi raggiungetemi o mandatemi un messaggio se scoprite qualcosa annuì perentorio, accostandosi ad Eilidh. Ovviamente, se i cellulari non prendevano (non ne aveva la certezza), le sarebbe bastato utilizzare l'incantesimo messaggero, anche se lui aveva i ricordi del Vietnam di quel coso.
    Ci rivedremo. Ti porterò fuori da qui. Glielo sussurrò così piano che solamente lei avrebbe potuto udirla, dopodiché si chinò fino a guardarla negli occhi e le posò sulle labbra un bacio così leggero da essere quasi impercettibile. Ti amo. A presto. Sembrava quasi che sarebbe partito per la guerra e forse era così, non poteva sapere cosa lo aspettasse.
    Si allontanò definitivamente e si avvicinò alla galleria prescelta, puntandosi nuovamente la bacchetta addosso. Desilludo sussurrò, nella speranza di diventare invisibile. Quindi, si sarebbe addentrato nella galleria.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
    Eterosessuale

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    Il post in breve: //
    Azione 1: Visibula noctambulus (Intuito 37) per riuscire a vedere nella galleria, in caso sia buio
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo della Visione Notturna
    Classe: Percezione
    Formula: Visibula Noctambulus
    Movimento: chiudere gli occhi e toccare la guancia sotto di essi, delicatamente, mentre si pronuncia la formula
    Effetto: permette di vedere al buio
    Note: con Intuito > 30 evita di rimanere abbagliati da fonti di luce


    Azione 2: Desilludo prima di entrare nella galleria

    Nome: Incantesimo di Disillusione
    Classe: Mentale
    Formula: Desilludo
    Movimento: Disegnare una D
    Effetto: Crea quasi lo stesso effetto del mantello dell'invisibilità, rendendo chi è protetto da questo incanto indistinguibile dal’ambiente circostante
    Note: La portata della magia è proporzionale all’Intuito dei maghi nemici, in funzione del carisma e della destrezza del mago.
    Se l’Intuito dei nemici supera il Carisma del mago, il mago riceve un bonus a destrezza, ma resta dal nemico parzialmente visibile.
    Se l’Intuito non supera Carisma, invece, il mago è completamente invisibile e può essere individuato solo consumando un’azione per individuarlo. Nel caso ciò non venga fatto, il master lancerà un dado aggiuntivo per determinare se il mago indovinerà la posizione del bersaglio. Tale dado non sarà lanciato in caso la magia atta a colpirlo sia ad area, lo spazio sia ristretto e renda poco coerente lo sbagliar mira o il bersaglio Disilluso si faccia scoprire tramite rumori o sia evidenziato in altro modo annullando il proprio cammuffamento. Le magie aggiranti avranno un bonus di riuscita a questo dado aggiuntivo.
    In caso l’intuito del mago non superi la Destrezza del mago disilluso, quest’ultimo potrà sempre tentare attacchi furtivi.

    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34 + 1
    Tecnica: 22 + 1
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  6. .
    Un brivido lo percorse da capo a piedi nel sentire le labbra della ex bionda, sulla propria guancia, misto al rimpianto di doversi accontentare di quello. Ma erano stati chiari l'uno con l'altro, qualche tempo prima: tempo. Era necessario del tempo, il solo che avrebbe potuto risolvere tutto e risanare qualsiasi ferita. Si sedette comunque sullo sgabello accanto a quello della medimaga, intenzionato ad ordinare qualcosa.
    Io pensavo di passare da Madama Mcclan e cercare un vestito che mi ha chiesto Mia soffiò, stringendosi nelle spalle. Come per lei, anche per Charles era strana un'affermazione del genere. Anche se lei aveva da pochi anni qualcun altro a cui pensare oltre se stessa, mentre lui badava a Mia da diciott'anni ormai, eppure era ancora difficile credere di non essere solo.
    Cosa? Replicò ad Eilidh sovrappensiero, non intendendo a cosa si riferisse, prima di abbassare per caso lo sguardo e capire a cosa si riferisse. Scosse la testa, anche se in realtà non ne aveva la certezza assoluta. No, non credo... non mi pare di averlo letto da nessuna parte. Osservò quasi preoccupato la nebbia che invadeva le fessure del pavimento e che risaliva verso l'alto. In effetti il Proprietario era un tipo piuttosto eccentrico e lo avevano constato in più occasioni, eppure... no, sicuramente era tutto normale. Non poteva succedere qualcosa ogni volta. (Cit.)
    Almeno finché il locale non cominciò a tremare come se fosse in corso un terremoto, ma non se ne vedevano molti da quelle parti, perciò si insospettì... ed i suoi sospetti divennero freddo terrore solo quando una stalattite penetrò il pavimento del locale, provocando parecchie sterline di danni, spuntando in mezzo al nulla. Ma da dove poteva essere apparsa?
    Come per riflesso, si mosse per avvicinarsi il più possibile ad Eilidh.
    E poi la nebbia prese a risalire con più ferocia, avvolgendo tutti i presenti con la sua coltre, annerendo la vista ed impedendogli di vedere i compagni di shopping, soprattutto la sua medimaga. E poi sentì le urla. La paura palpabile nell'aria più che la nebbia.

    Dove... siamo? Biascicò, rimettendosi in piedi e spolverandosi il retro dei pantaloni. Non si era fatto eccessivamente male, per fortuna. Era atterrato su un duro pavimento liscio ma roccioso, circondato da terribili spuntoni che non si vedevano poi così bene, immersi nella penombra.
    Prima di qualsiasi altra cosa, andò in contro a quel guizzo che aveva visto e sentito parlare, posando delicatamente le mani sulle spalle della Rheon. Sei ferita? Le domandò in un sussurro, prima di dare veramente un'occhiata a ciò che aveva attorno. Nuvolette che contenevano... persone? Si strofinò gli occhi con una mano come se quel posto potesse comparire e potessero ritrovarsi di nuovo al Paiolo, come fosse solamente un brutto incubo. Ma purtroppo si trovò davanti alla tangibile realtà. Dedicò a malapena un attimo ai segni indecifrabili sulle pareti, distratto dalle urla delle persone che chiamavano un amico, un fratello, la fidanzata. Rabbrividì dal terrore che sembrò percepire nella loro voce.
    Per un attimo riuscì a sorridere davanti all'altruismo delle medimaghe, che sapevano mettere da parte se stesse a favore degli altri anche in una situazione del genere.
    Si girò verso le tre gallerie, chiedendosi perché fosse tutto così complicato. Era un chiaro incentivo a dividersi, anche se non era una scelta intelligente.
    Nei film dell'orrore che mi impedisci di far vedere a Log iniziò a sussurrare all'orecchio della madre del gruppo chi si separa fa sempre una brutta fine, eppure... lasciò la frase in sospeso, allontanandosi da lei di qualche passo. Si avvicinò alle tre gallerie, sistemandosi direttamente al centro. Non avrebbe voluto lasciare Eilidh da sola, non un'altra volta... ma non potevano permettersi di setacciare tutte e tre le gallerie una alla volta, contando anche che avevano anche la responsabilità di chissà quante altre persone che non erano addestrate né in ambito medico né in con le armi, gli incantesimi offensivi e tutto ciò che ci andava dietro. Arrivò alla conclusione che era meglio stessero all'interno delle nuvolette, per il momento.
    Posò la bacchetta sul palmo della mano e prese un profondo respiro. Guidami sussurrò, sperando che gli indicasse la possibile galleria che avrebbe portato all'uscita. In particolar modo, aveva pensato a Logan. Se la bacchetta gli avesse indicato la strada per andare da lui, avrebbe anche indicato l'uscita. O almeno, lo sperava. Avrebbe fatto di tutto per non separarsi dagli altri ma se fosse stato necessario, avrebbe dovuto farlo.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
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    Il post in breve: //
    Azione 1: Guidami (Intuito 37) - pensa a Logan (figlio di Eil) perché l'incantesimo trova oggetti e persone, nessuna menzione a luoghi, quindi dovevo inventarmi un escamotage v.v

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Orientamento
    Classe: Percezione
    Formula: Guidami
    Movimento: poggiare la bacchetta sul palmo della mano
    Effetto: Trasforma la bacchetta in una specie di bussola che punta sempre a Nord
    Note: con Intuito ≥ 35 può guidare il mago verso la posizione di oggetti o persone che si vuole trovare.


    Azione 2: //
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34
    Tecnica: 22
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  7. .
    L'innocenza dei bambini lo aveva sempre affascinato, fin da quando Mia era piccola, ma non aveva mai pensato di desiderarne di propri, anzi. Faceva un lavoro troppo pericoloso per concedersi il lusso di amare delle figure così piccole, fragili ed indifese da avere sempre bisogno dei loro genitori. Non avrebbe voluto che soffrissero se gli fosse successo qualcosa.
    Aveva cresciuto la piccola Freeman perché le era stato strappato tutto fin dalla nascita, con una madre che altri non era che una domestica, ed un padre troppo codardo per riconoscere il frutto della passione con una donna che non era sua moglie. Lui era stato l'unico ad innamorarsi della bionda fin dal primo momento, prendendola sotto la sua ala...nonostante tutto, i suoi genitori adoravano abbastanza il loro unico figlio legittimo per osare troppo, infatti fu la sua protezione ad impedire che la sorella venisse trattata peggio. L'aveva cresciuta perché era rimasta senza nessuno e lui non avrebbe permesso che le venisse fatto del male. Ma era sua sorella, aveva un obbligo morale ed affettivo nei suoi confronti, non aveva scelto lui di averla come lei non aveva scelto di nascere... ma i figli, di averli, lo si sceglieva e lui era sempre stato sicuro che non avrebbe mai voluto fare quel passo. Fino al momento in cui aveva incontrato Eilidh.
    Davvero, Log gli assicurò, tornando con la testa in quella stanza piena di persone che amava. Accompagnò quelle parole con un sorriso ed un cenno della testa per rafforzare la sua affermazione.
    Si sentì rinato, finalmente, solo quando Brianna sgambettò nella sua direzione per farsi prendere in braccio. Ridacchiò quando il morbido pupazzo cozzò contro il suo viso, poi la sollevò, stringendola tra le braccia. Riprese a respirare. Per chi guardava dall'esterno, sarebbe potuto sembrare che fosse tutto come prima, ma lui sapeva che non era così e che avrebbe dovuto impegnarsi per riguadagnare la fiducia soprattutto della medimaga. E, seguendo la sorellina, anche Logan decise di accettare il suo invito, avvicinandosi a lui ed arrampicandosi sulla gamba libera. Si sbagliava, prima. Ora sì che aveva ricominciato a respirare. Sorrise, scompigliandogli i ricci color cioccolato.
    Sono troppo grande per rispondere "io", vero? scherzò Charles quando lei nominò il gelato. Ma in verità, era un vero e proprio golosone, quasi peggio dei due nanerottoli.

    I nanerottoli sopracitati erano comodamente sul divano con i loro ghiaccioli gocciolanti, mentre loro si erano trasferiti in cucina, ovviamente sempre senza perderli d'occhio, soprattutto la più piccola del duo.
    Afferrò il suo bicchiere con gratitudine, limitandosi ad annuire alla sua affermazione. Non ti biasimo, Eil. Lo capisco confermò comunque a voce pochi attimi dopo, abbassando lo sguardo sul color rosso sangue scuro del suo vino. Quello avrebbe un po' sciolto quell'insolita tensione che era calata nella stanza ma che tra loro non vi era mai stata.
    Non volendo farla sentire una stupida, l'unica ad aver sofferto, ci tenne a precisare: quando ami davvero qualcuno, è impossibile nascondere la sofferenza nel starci lontano. Non era mai stato bravo con le parole, era più un uomo d'azione, ma sperava che il discorso avesse senso o, perlomeno, che lei capisse cosa voleva intendere. Anche Mia se n'è accorta, quand'è venuta a casa. Ho provato a fingere che nulla fosse successo, ma è stato impossibile. Ti amo e questo non è cambiato minimamente in questi mesi. Di riflesso, prese anche lui un sorso di vino, sorridendo nel sentire quella conosciuta e piacevole sensazione. Il liquido scese lento e caldo lungo la sua gola e se lo godette fino a quando non fu completamente defluito all'interno del suo stomaco. Quando si girò per aprire i mobili, il suo sguardo non poté far a meno di scorrere dalle sue spalle alla curva morbida del suo fondoschiena che aveva tanto bramato e che bramava ancora. Distolse lo sguardo solamente quando la donna tornò da lui, portando qualcosa da mangiare. Prese un pezzo di formaggio e lo portò alle labbra, rimanendo in religioso silenzio mentre lei parlava. Prenditi il tempo che ti serve, quando ti sentirai pronta, potrai ritornare a casa. Calcò su quel termine che lei si era sbrigata a correggere, trattenendo un sospiro addolorato. Ti aspettiamo -vi aspettiamo- a braccia aperte, come se non ve ne foste mai andati. Non avrebbe mai forzato la mano alla donna, terrorizzato dal compiere un altro passo falso e perderla, stavolta per sempre.
    Quasi rise -ma non di lei- quando concluse il suo discorso, riconoscendo che era lo stesso che provava lui. Avrebbe voluto baciarla subito, portarla in camera da letto e chiudere fuori il mondo almeno per qualche ora.
    La osservò avvicinarsi e posò il calice di vino per evitare che si rompesse, annuendo quasi senza accorgersene, troppo persa nei suoi occhi.
    Va bene, Eilidh. Avrebbe voluto prenderla e tirarla a sé per baciarla, perdersi nelle sue labbra e dimenticarsi di qualsiasi avvenimento negativo della loro vita. Ma si limitò alla prima parte del suo pensiero. Le sue mani si avvicinarono ai suoi fianchi e la avvolsero, avvicinandola a lui. Non fece, però, nessun cenno di baciarla né altro perché voleva rispettare i suoi spazi ed i suoi bisogni, quindi avrebbe lasciato che fosse lei a fare la prima mossa per fargli capire quando si sentiva pronta ad una riconciliazione totale.
    Voi state bene? Le domandò, il fiato caldo che le accarezzava la pelle. Sapeva di un leggero aroma di vino rosso, ne aveva bevuto ancora troppo poco perché fosse marcato. Osservò l'ambiente circostante che era più modesto di quello della sua villa, ma sicuramente molto più intimo e accogliente. Almeno da quando lei se n'era andata. Ho cambiato marca di cereali disse d'un tratto, cambiando totalmente discorso per un secondo. Così non sono più noioso, no? Il suo intento era unicamente quello di strapparle un sorriso e magari una risata, visto che lei l'aveva sempre preso in giro per le sue colazioni. Ricordava che a Natale si fosse coalizzata anche con la piccola Freeman. A proposito di colazioni, ti ho portato i suoi biscotti alla cannella. Posò il pacchettino sul bancone della cucina e sorrise quasi timidamente, allentando la presa sui suoi fianchi il giusto perché potesse prenderne uno.
    Non ho mai creduto che fossi tagliato per fare il padre. Il compagno. Il marito. Ho sempre pensato di essere fatto per stare da solo. Ancora un cambio repentino di discorso, la voce più bassa e roca, quasi addolorata. Sai meglio di chiunque altro, quanto sia pericoloso quello che faccio e quanto metta a rischio le persone che mi circondano, alle volte, oltre che la mia vita. Lei aveva partecipato a più di una missione, persino da incinta, nonostante lui fosse chiaramente contrario a farle correre qualsiasi rischio. Lei però le aveva affrontate sempre a testa alta e con molta più tenacia di quella che, probabilmente, aveva lui.
    Ma tu mi hai fatto ricredere continuò, avvicinandola a sé ancora una volta -stavolta girata di schiena- e posando il mento sulla sua spalla, inspirando il profumo dei suoi capelli.
    Nonostante tutti i pericoli che ho corso e che continuo a correre, il pensiero di te ed i bambini e Mia, ha sempre fatto sì che lottassi per tornare a casa. Per tornare da voi. Non ho mai provato questo per nessuna. Nessuna ha mai fatto davvero breccia nel mio cuore, invece ho capito quanto tu fossi diversa fin dalla prima volta che ci siamo visti, quando mi hai curato in ospedale.
    Sorrise appena. Quanta strada avevano fatto da quel giorno in cui lui aveva pensato che fosse un'altezzosa palla al piede, a tratti.
    Charles Freeman


    Auror
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    Eterosessuale

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  8. .
    Non aveva mai davvero conosciuto gli amici di Mia, ma era come se fosse accaduto, visto che a casa lei non faceva altro che parlarne. O, in alternativa, sentiva qualche sua conversazione telefonica... non che origliasse, per carità, era un vivo sostenitore della privacy, ma a volte lei si dimenticava la porta aperta della camera o stava direttamente in salotto credendo non ci fosse nessuno in casa. Come biasimarla, avevano una villa enorme ed avrebbe potuto essere ovunque.
    Però, insomma, gli avrebbe fatto piacere conoscerli meglio, soprattutto quel Barnes. Era stato quindi uno dei motivi che lo avevano spinto ad accettare il tirocinio. Magari alla fine, lo avrebbe potuto invitare a cena un weekend, visto che durante la prova non è che avrebbero avuto così tanto tempo per chiacchierare.
    Quando lo vide arrivare, specchiò il suo sorriso con uno identico. Era vagamente sorpreso del fatto che Mia parlasse di lui e ne era anche sinceramente lusingato, per quanto lo nascondesse. Aveva sempre cercato di fare anche da genitore alla biondina, oltre che da fratello, quindi temeva sempre di star sbagliando qualcosa, calandosi in troppi ruoli per la sua comunque giovane età.
    Cosa...? Oh no, fuma tranquillamente. Ma mi raccomando, non buttare la sigaretta a terra che siamo in un bosco. Sperava che fosse una raccomandazione inutile e che lui avesse abbastanza senno, ma era sempre meglio prevenire l'incendio che doverlo spegnere poi e spiegare i danni al Ministero dell'Alaska. Ad ogni modo, lui non fumava ed avrebbe staccato la testa a Mia se lo avesse fatto ed a chiunque le avrebbe mai offerto una sigaretta, ma gli altri potevano fare ciò che volevano, rispettando gli altri.
    Iniziarono poi quella "lezione" e Charles ascoltò con molta attenzione le parole del ragazzo. Molto in linea con quello che era la sua persona e con quello che gli aveva raccontato la mini Freeman, gli diede informazioni di un discorso più ampio senza approfondire troppo ma Charles non era un docente e non era lì per dare un voto a quel che diceva, perciò lo lasciò parlare. Le informazioni erano comunque corrette e si vedeva che non stava dicendo cose a caso solo per sentito dire. Sorrise, scuotendo la testa per rassicurarlo.
    Non devi salire su un Ippogrifo, non ti preoccupare. In realtà questa narratrice si è completamente dimenticata cosa voleva far fare nel provino, probabilmente c'entravano qualcosa le scope ma essendo che per sbaglio ha già fatto il provino, virerà su altro.
    Però ho scoperto, da alcuni colleghi che lavorano nell'Ufficio Controllo e Regolazione delle Creature Magiche, che in queste zone, ci sono degli Ippogrifi che sono stati catturati da alcuni malviventi. Ho ottenuto il nullaosta per occuparmene personalmente. Allungò il braccio ad indicare una zona oltre gli alberi. Là dietro. Ho sentito racconti piuttosto entusiasmanti su di te ed ho pensato che una semplice giornata in affiancamento non fosse abbastanza stimolante per te. Si avvicinò ad un paio di alberi più grossi degli altri e gli fece cenno, man mano che si avvicinavano, di fare silenzio. Si affacciò tra gli alberi e gli indicò la radura che stava dopo. Diverse gabbie erano disposte a cerchio ed al loro interno, erano appollaiati diversi esemplari di Ippogrifo che sicuramente non erano a loro agio e non erano cresciuti in cattività. Al centro esatto del cerchio, vi erano due uomini che sembravano fare la guardia ma, al tempo stesso, non sembravano essere poi così svegli. Altri due erano posizionati dal lato esattamente opposto della radura e la zona sfrigolava come se fosse elettrificata. Charles si voltò a guardare Blake. Nonostante hai affrontato cose molto peggiori rispetto alla maggior parte degli adulti, voglio che tu non faccia nulla di avventato. Come prima cosa, elabora un piano ed esponimelo.
    Charles Freeman


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  9. .
    Quando Charles si era trovato in quel gruppo, in un primo momento aveva pensato di uscirne, perché niente c'entrava con quel piccolo raduno di vecchi amici. Ma poi, a distanza di poco tempo, aveva ricevuto anche il messaggio di Eilidh ed a lei non riusciva proprio a dire di no, qualsiasi fosse la situazione in cui si trovavano al momento. Prima o poi avrebbe capito che aveva fatto tutto unicamente per proteggere lei, i bambini e la propria sorella.
    Casualmente, i loro giorni liberi coincidevano, anche se avrebbe preferito fare qualcosa con lei... ma la stanchezza era tale che non aveva nemmeno voglia di organizzare qualcosa. Insomma, il messaggio di Xander era caduto a fagiolo... anche se non è che fosse molto entusiasta di uscire con l'ex di Eilidh, nonché suo ex capo. Sospirò, passandosi una mano tra i ricci rossi ed alzandosi dalla sedia sul quale era caduto per finire di smaltire alcune scartoffie. Sperava che finalmente avrebbe avuto una giornata tranquilla ma veramente tale, non come tutte le precedenti che alla fine si erano rivelate missioni più o meno pericolose.
    Come al solito, mise le prime cose che trovò nell'armadio ed in un secondo, si smaterializzò al Paiolo Magico, il luogo dell'appuntamento.
    Immediatamente, cercò una testa bionda -perché era così che aveva visto Eilidh fino a qualche ora prima- eppure non ne vide. Forse non era ancora arrivata? Si morse il labbro, iniziando a farsi strada nel pub affollato, guardandosi attorno nella viva speranza di vederla. Si illuminò solamente quando vide una chioma rosso fuoco che comunque conosceva anche per essere la migliore amica della donna che amava.
    Si avvicinò cercando di non sgomitare troppo le persone, non aveva voglia di alcun problema. Quando finalmente raggiunse Annie... la vide. No, non la ragazza di Lancelot ma la sua donna. Aveva cambiato look ed era tornata più scura ed aveva addosso un abito piuttosto semplice -un maglione oversize, per la precisione- ma era comunque sempre bellissima. Per un attimo, non seppe che dire. Ci mise un po' a ritrovare l'uso della parola.
    Ciao salutò il gruppetto. Si rivolse a tutti e tre ma i suoi occhi erano fissi nelle iridi splendenti della sua medimaga preferita.
    Charles Freeman


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    Il post in breve: Saluta Alexander Olwen Annie-Macrae Welsh ed Eil ma ha occhi solo per lei
    Azione 1: //
    Azione 2: //
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    • 15/08/2019: Magiecologo - Elementale I;
    • 15/08/2019: Resiliente - Resilienza I;
    • 30/10/2020: Duellante Nato - Duello I;
    • 12/01/2021: Magiatleta - Atleta I;
    • 10/05/21 Scudo Magico - Difesa I;
    • 06/04/2022 Ninjutsu - Elem/duello II;
    Figlio del vento (in attesa di approvazione)
    Inventario:
    1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv

    Coraggio: 38
    Empatia: 31
    Intelligenza: 40
    Resistenza: 34
    Tecnica: 22
    Intuito: 37
    Destrezza: 40
    Carisma: 32
  10. .
    Richiedente: Charles Freeman
    Provino per: Figlio del Vento
    Requisiti: Atleta I, 40 Destrezza, 38 Coraggio

    X
  11. .
    Era da mesi che non veniva accolto con calore, seppur esso stesse provenendo solamente dal cane che aveva regalato per Natale ed Eilidh ed ai figli. Sorrise a Bau, ormai fin troppo cresciuto, azzardando una carezza sulla testa, dopo aver liberato una mano, rendendo tutto più instabile nell'altra. Ma era troppo felice di vederli perché potesse anche solo farci caso.
    Ciao, cagnolone lo salutò con un sorriso, concedendogli ancora qualche coccola e sollevando il pacchetto di cioccolatini abbastanza in alto perché non ci arrivasse. Dopodiché, sollevò lo sguardo, concentrandosi sulla padrona di casa e sui due meravigliosi bimbi ai quali teneva come se fossero i suoi.
    Osservò la scena in silenzio, timoroso che anche solo una parola di troppo, avrebbe rotto la magia ed Eilidh gli avrebbe chiuso la porta in faccia. Si morse il labbro, osservando il visino di Logan. Solo qualche tempo prima, si sarebbe buttato tra le braccia dell'auror e quella sua indecisione, aggiunse una nuova crepa al suo cuore ancora piuttosto incrinato, risanato solamente in parte dalla sua richiesta di vedersi. Non voleva che lo associassero a qualcosa di negativo, a qualcuno che aveva abbandonato la loro mamma. Tutto ciò che lui aveva voluto, era stato proteggerli dalla sua vita tutt'altro che semplice. Era un licantropo e già non si attirava le simpatie per questo motivo, in più era invischiato in un'organizzazione criminale che, seppur non avesse mai voluto fare del male a nessuno, si era ritrovata coinvolta in un numero riprovevole di attentati. Voleva solo che loro vivessero sereni senza l'enorme peso della loro sicurezza precaria, sulle spalle.
    Era preparato solamente parzialmente all'attacco di Logan, che seppur debole visto che lui era grande e grosso, riuscì in qualche modo a ferirlo.
    Io... iniziò, interrotto poi dalla successiva frase del bambino. Charles sollevò lo sguardo da lui ad incrociare quello della donna, quasi volesse chiederle se fosse la verità. Ma non dubitava che lo fosse, si ricordava il loro incontro sulla spiaggia.
    Non volevo far piangere la mamma, Log riuscì a dire con un nodo alla gola, portandosi una mano dietro la testa, torturandosi i ricci com'era solito fare quand'era nervoso. Sembrava un ragazzino che andava a presentarsi ai genitori della sua fidanzata, tanto era nervoso... pareva quasi che non avessero già condiviso praticamente tutto.
    Osservò poi Brianna, che aveva imparato a camminare. Un altro piccolo dolore si insinuò nel suo petto all'idea di essersi perso un pezzo così importante della sua crescita. Mille rimpianti, lo riempirono, minacciando di far crollare anche lui... ma doveva essere forte.
    Al suo invito, finalmente superò la soglia, chiudendosi la porta alle spalle. Quell'appartamento era decisamente più piccolo rispetto alla villa che avevano condiviso fino a pochi mesi prima, tuttavia sembrava molto più accogliente. Era raccolto ma caldo. Non osò intervenire mentre la donna tentata di tranquillizzare il figlio, provando a mettere insieme spiegazioni accettabili e comprensibili per un bambino di quattro anni.
    Si irrigidì sentendo quel soprannome, abbastanza sicuro che fosse riferito a lui. Avrebbe solo voluto filare ad abbracciare il bambino, ma l'unico movimento che osò fare, fu mettere i suoi doni sul ripiano di un mobile, abbastanza in alto perché Bau non potesse appropriarsene.
    A casa ci sono ancora tutti i tuoi giochi, lo sai? Disse a Logan, percependo la silenziosa richiesta di aiuto della sua donna. Si piegò sulle ginocchia, posandone uno a terra per non perdere l'equilibrio. Anzi, l'altro giorno ho comprato il modellino di Iron Man. Quello con tutte le luci ed i suoni che ti piaceva tanto, te lo ricordi? Non era proprio un tentativo di arruffianarselo, Charles non sarebbe sceso così in basso, non avrebbe mai comprato l'affetto dei bambini con i giocattoli, voleva solamente far percepire a tutti loro che ci tenesse e, soprattutto, che la casa avesse ancora tutto il necessario per accoglierli. Era una silente proposta a tornare a casa sua, ma non osò esprimerla a voce alta.
    Ecco la mia piccola! Esclamò, vedendo Bri che si avvicinava a lui barcollante e con le braccine protese verso di lui. Non ci pensò due volte ad afferrarla per i fianchi e sollevarla, stringendola delicatamente e cullandola come un tesoro prezioso e delicato. Ci mancò proprio che la sua volontà di non piangere venisse meno, ma resistette. Andò a sedersi sul divano, facendo accomodare bene Brianna sulla sua coscia, tenendola stretta al petto e posandole un braccio dietro la schiena perché non cadesse. E questo gattino? Le domandò, abbassandosi a darle un bacino sulla testolina dove stavano spuntando sempre più mazzetti di capelli.
    Io e la mamma abbiamo dovuto... allontanarci per qualche tempo, per motivi che non dipendevano da noi. Ma adesso sono tornato e non ho intenzione di allontanarmi da voi mai più affermò serrando la mascella con decisione, sottolineando la sua volontà. Non se ne sarebbe andato da quella casa se non fossero stati ancora una famiglia. Vieni a darmi un abbraccio? Gli chiese speranzoso con un sorriso appena accennato, battendosi sulla coscia libera, sollevando poi lo sguardo su Eilidh, invitandola a sedersi accanto a lui. Che stupido che si sentiva.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
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  12. .
    Perché quel dannato orologio scorreva tanto lentamente?
    Le dita di Charles picchiettavano nervosamente contro la propria scrivania all'interno del piccolo ufficio che gli era riservato al Ministero. Piccolo ma sicuramente confortevole, aveva pensato, osservando in tralice il divano che aveva visto diverse effusioni tra lui e... un suono lo distrasse dai propri pensieri.
    Abbassò lo sguardo sul proprio magifonino. Mancava mezz'ora all'orario che lei aveva fissato e lui si era messo una sveglia per lasciare il lavoro in tempo, non voleva assolutamente arrivare in ritardo.
    Aveva chiesto alla piccola Freeman di mandargli la sua ricetta dei biscotti alla cannella, visto che sapeva il debole che aveva la medimaga per quell'alimento. Aveva pensato di farli fare direttamente a Mia nelle cucine di Hidenstone, ma poi aveva deciso di provare lui stesso a cimentarsi in quell'arte, quindi la notte precedente non aveva chiuso occhio, provando a replicare più volte la ricetta.
    Ci aveva provato circa tre volte ed ognuna di esse, presentava un errore che aveva corretto nella versione successiva. La prima infornata era troppo cotta -quasi bruciata, insomma... erano dei sassi. Avrebbe potuto ammazzarci qualcuno-, la seconda era l'esatto opposto, talmente molli che avrebbe potuto devolverli in una casa di riposo come pappetta per degli anziani, mentre la terza... finalmente aveva ottenuto una cottura soddisfacente ed anche il gusto, quando ne aveva assaggiato uno, non sembrava poi così male. Certo, non erano mica ai livelli di quelli della sorella, ma non avrebbe potuto sempre fare affidamento su di lei.
    Aveva coniugato due cose che la donna amava: cioccolato -infatti i biscotti ne erano ricoperti, piccole gocce che sembravano lacrime di cristallo- e cannella, che aveva abbondantemente rovesciato nell'impasto.
    Non li aveva portati a lavoro perché era piuttosto certo che non sarebbero arrivati sani e salvi a fine giornata, complice la voracità dei suoi colleghi, ragion per cui sarebbe dovuto tornare a casa a prenderli.
    Non gli ci volle molto, comunque, ad abbandonare il posto di lavoro e ricomparire nella sua enorme casa fin troppo vuota senza i suoi tre uragani preferiti. Aveva temuto davvero di averla persa, dopo la loro conversazione sulla spiaggia, non si aspettava certamente di ricevere un suo messaggio. Il che si sposava a pennello con il fatto che avesse passato tutto quel tempo a sfornare biscotti fallimentari. Sorrise, afferrando il pacchetto ben rilegato che aveva tragicamente abbandonato sul bancone della cucina, affianco ad una bottiglia di vino rosso. Era il suo preferito, no? Era un Merlot friulano, non di certo quella fuffa che si trovava ai supermercati per una misera manciata di sterline. La sua donna meritava solo il meglio. Anche se, invero, non sapeva se fosse ancora la sua donna. Comunque, prese anche dei succhi di frutta per i bambini, che di sicuro non avrebbero potuto toccare il vino. Come tocco finale, un pacco gigante di biscotti per Bau, quelli ripieni con cose piuttosto oscene ma selezionate. Lui non le avrebbe mai nemmeno annusate, ma i cani le adoravano e non facevano nemmeno male. Aveva esagerato, forse. Ma voleva passare una tranquilla serata con lei, qualsiasi cosa avesse in mente.
    Per ultimo, aveva passato circa un sacco di tempo a scegliere i vestiti giusti e nemmeno una donna al primo appuntamento passava così tanto tempo davanti all'armadio. Avrebbe dovuto vestirsi sportivo? Casual? Elegante? Lei gli aveva mandato solo la posizione ed un orario, non gli aveva detto che sarebbero andati a cena piuttosto che una bella cenetta a casa in famiglia o chissà cos'altro. Si era, prima di tutto, dato una sistematina alla barba, non togliendosela del tutto ma rendendola più ordinata, visto che l'aveva piuttosto trascurata, in quegli ultimi tempi.
    Alla fine optò per una camicia nera piuttosto neutra, che però lasciava visibili alcuni dettagli del suo torace ed un paio di jeans grigi, abbinandoli con delle scarpe bianche molto... babbane. Alla fine, al polso indossò un orologio piuttosto pregiato che gli aveva regalato proprio Eilidh tempo addietro. Prese in mano i suoi doni ed era pronto.
    In un attimo, chiuse gli occhi e si materializzò davanti alla porta della casa che ora ospitava Eilidh ed i suoi figli. E Bau.
    Era insolitamente in ansia e sperò di non star sudando eccessivamente! Si sentiva proprio un ragazzino alle prime armi. Forse avrebbe dovuto prenderle un mazzo di rose azzurre. O di tulipani. O di girasoli. O di crisantemi. Aspetta... ma quelli non erano ideali per i morti? Forse dei tulipani coloratissimi come la sua personalità. Oddio, oddio, oddio i fiori! Come aveva potuto pensare a tutto tranne che ai fiori? Che stupido che era stato! Si agitò così tanto per cercare la propria bacchetta, che quasi gli cadde a terra la bottiglia di Merlot. Ma alla fine riuscì a non fare danni e sventolò velocemente la bacchetta, facendo apparire un mazzo di... primule? sussurrò, insultandosi ancora mentalmente. Forse non erano i fiori adatti ma ormai aveva suonato ed era troppo nervoso per farsi venire altro in mente. Quindi rimase immobile, i fiori in una mano, il Merlot nell'altra e la scatola dei biscotti in bilico tra pollice ed indice.
    Charles Freeman


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  13. .
    Era da un po' che il Freeman non si sgranchiva le gambe, sempre e costantemente avvolto nelle scartoffie fino al collo.
    Quindi, quando gli erano arrivati una pila di fascicoli di studenti di Hidenstone che richiedevano un tirocinio, non aveva esitato a lasciar perdere i propri doveri per dedicarsi a qualcosa che gli confacesse di più: l'azione.
    Aveva vissuto un'avventura piuttosto pericolosa che l'aveva portato ad entrare nella squadra antibracconaggio, capitanato da un altro Alexander, molto più vecchio e probabilmente meno avvenente dell'Olwen. Avrebbe trovato qualcosa di interessante da poter far fare al suo tirocinante.
    Sfogliò i vari candidati, trovandone di ambo i sessi e spalmati per tutto il triennio, ma quando l'occhio gli cadde su uno in particolare, non ebbe più bisogno di guardarne altri: Blake Barnes.
    Non conosceva bene quel ragazzo, non ancora -gli aveva solamente concesso un'intervista l'anno precedente- ma Mia gliene aveva parlato molto, raccontandogli anche nei dettagli ogni sua prodezza compiuta a scuola. Nonostante la maggior parte dei suoi comportamenti fossero pericolosi se non potenzialmente mortali, il Barnes aveva fatto molto di più che i professori, nella difesa di sua sorella. Aveva lasciato che continuasse a frequentare Hidenstone nonostante fosse preoccupato, tutto merito di quei suoi due occhioni dolci, ed erano sicuramente gli studenti quelli che si erano battuti di più per difendersi, non di certo gli adulti. E Blake in particolare, era molto vicino a sua sorella... perciò gli era grato.
    Aveva dunque scritto alla Preside comunicandole la sua scelta e tutti i particolari necessari. Aveva fatto quindi preparare una passaporta che lo portasse in tutta sicurezza dall'ufficio della Preside alla Foresta di Tongass -la quarta al mondo per grandezza-, situata nel sud-est dell'Alaska. Nonostante fosse appena settembre, le temperature non sarebbero state miti come nell'isola di Denrise, permettendo agli studenti di girare anche in maniche corte. No, avrebbe dovuto prepararsi, indossando vestiti pesanti e scarponcini da trekking.
    Quindi, quando fosse venuto il giorno, prese anche lui una passaporta che lo portò esattamente dove sarebbe apparso, sperava poco dopo, Blake.
    Quando fosse apparso, gli avrebbe sorriso.
    Ciao Blake. Immagino non serva mi presenti. Non ci conosciamo molto bene ma Mia mi ha parlato moltissimo di te si annunciò, facendo una pausa. Non era molto capace di rispettare le convenzioni sociali né era molto in grado di fare grandi discorsi, era più un uomo d'azione, perciò passò subito al dunque.
    Avete studiato gli Ippogrifi a scuola? Che cosa sai di loro? Era unicamente una domanda preliminare, ancora non gli aveva annunciato cosa avrebbero fatto ma non avrebbe dovuto preoccuparsi che si trattasse di una lezione prettamente teorica. Voleva solamente, all'inizio, tastare le sue conoscenze con quella domanda. Dopo che gli avesse risposto, avrebbe potuto spiegargli tutto.
    Charles Freeman


    Auror
    Lycan
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    Ciao amorina
    Niente, è uno start banale perché sto ancora definendo bene le idee del piano ahaha ed anche perché coerentemente, non avrebbe senso buttare uno studente allo sbaraglio senza nemmeno capire cosa sa (?)
    Quindi niente, il primo post è solamente introduttivo, l'azione inizierà dal prossimo v.v


    Edited by Lo Snaso Sbadato - 8/11/2022, 22:48
  14. .
    Perché non riusciva a capire? Perché si ostinava a non farlo? Se fosse stata nella sua situazione, sicuramente avrebbe agito allo stesso modo. Ma non poteva biasimarla, era impossibile comprendere come ci sentisse ad essere maledetti per tutta la vita, ad essere guardati con disprezzo dalla propria famiglia ma tenuti in considerazione solamente per evitare scandali, rischiare di uccidere sangue del proprio sangue durante una incontrollabile prima trasformazione! Ma ebbe il buon cuore di non dirglielo, per quanto fosse frustrato. Gli sembrava un colpo basso, una recriminazione per qualcosa del quale lei non aveva nessuna colpa. L'unica colpa ce la aveva il Ministero, anche se non poteva condannarlo completamente, c'erano pur sempre degli elementi validi, la sua squadra.
    Si infilò le dita tra i capelli, tirandosi i riccioli rossicci, imbastendo una risposta che non fosse troppo aggressiva e non la infastidisse più di quanto non fosse già. Anche se forse "infastidita" non era esattamente l'aggettivo migliore.
    C'ero anche io confermò, anche se non serviva. Non... si fermò, ferito oltremisura per quello che stava implicitamente insinuando. Gli sembrò che il suo cuore iniziasse a decorarsi di piccole crepe che non credeva possibili, si era sempre ritenuto l'uomo impassibile, insensibile ai sentimenti stupidi come l'amore. Rabbrividì e non per il freddo.
    Credi... che ti avrei permesso anche solo di avvicinarti a quella chiesa se avessi saputo del pericolo?! Scattò anche lui, irritato. Non ce l'aveva con lei, ma il fatto che credesse potesse metterla intenzionalmente in pericolo, lo feriva più di quanto fosse disposto ad ammettere. Non avevo idea di quel che stesse facendo quel Pastore né null'altro. L'acromantula è la maggior colpevole di quei fatti sottolineò con sprezzo, ricordandole che era stato proprio questo il motivo di più accesa discussione dell'interrogatorio con l'uomo, del quale le aveva riferito. Si sentiva anche ferito nel suo orgoglio maschile, stava forse mettendo in dubbio il suo lavoro? Scosse la testa, rifiutandosi di aggiungere anche quella alla lista delle cose che lei gli stava rinfacciando.
    Quando la sentì ridere a quel ridicolo tentativo di riappacificazione, allontanò la mano come se bruciasse terribilmente, ma poi decise di fare la sua mossa. Non voleva corromperla, davvero, solamente mostrarle quanto lui la amasse e non avesse mai voluto ferirla.
    Fu sentirla irrigidirsi tra le sue braccia e non ricambiare il suo bacio a contribuire ad ingigantire le crepe del suo cuore, ma furono le sue parole a spezzarlo definitivamente. Boccheggiò in cerca d'aria, cercando le parole per protestare, per provare a convincerla a tornare a casa, la loro casa. Ma non sembrava intenzionata a cedere e insistere non sarebbe servito a nulla se non ad indispettirla ulteriormente. Quindi si limitò a far crollare le braccia lungo il corpo ed ascoltare in silenzio cupo le sue parole. I suoi occhi si spensero, caddero in un buio così profondo e glaciale che nemmeno la luminosità delle sue iridi riuscì a dissipare. Io ti avevo avvertita sussurrò, irrigidendo la mascella e sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime. Non sarebbe stato saggio innamorarsi, né per me né per te. Ho provato a metterti in guardia... sussurrò, ma non c'era accusa nella sua voce, solamente un dolore così forte da essere anche fisico e percepibile, per poco le gambe non gli cedettero, le sentiva di gelatina. Ascoltò le sue condizioni senza battere ciglio, il cervello che ormai non pensava più alla richiesta di matrimonio né alla scatolina persa da qualche parte, forse ora sommersa di sabbia. Non cedette alle sue gambe solamente per incredibile forza di volontà.
    Tutto quello che vuoi si arrese alla fine, sapendo che erano richieste legittime. Tuttavia questo non gli impedì di pensare che non riuscisse proprio a capire perché lo avesse fatto. Davvero non si rendeva conto che metterla al corrente di tutto, consegnasse la loro vita in mani molto meno gentili delle sue? Fece un profondo sospiro, i pezzi del cuore che ormai venivano sospinti lontani dalla brezza notturna, spargendosi per l'immenso oceano in tempesta che erano i suoi sentimenti in quel momento. Chi lo sa se sarebbe mai stato capace di rimettere insieme tutti i pezzi, un giorno. Che vuoi fare, adesso?
    Era stanco. Non voleva imporle la sua presenza, non più. Era pronto a mollarla, lasciarla andare per sempre. Gli sarebbe bastata una sua parola e sarebbe sparito dalla sua vita senza disturbarla mai più.
    Charles Freeman


    Auror
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    Edited by Lo Snaso Sbadato - 5/9/2022, 07:13
  15. .
    Charles si aspettava anche lo schiaffo e non fece assolutamente nulla per prepararsi all'impatto. Non scostò la testa, non chiuse gli occhi. Il suono della mano di lei contro la sua guancia risuonò nella spiaggia deserta, il cui silenzio era rotto solamente dallo sciabordio tranquillo delle onde.
    Le pietre azzurre di Charles non persero di vista nemmeno per un secondo Eilidh, come se fosse un tesoro prezioso che sarebbe potuto scomparire da un momento all'altro. Si portò una mano alla guancia. Ahia sbuffò più per sdrammatizzare che per vero e proprio dolore. Dopo tutto ciò che l'auror aveva passato negli ultimi anni, uno schiaffo non era altro che una carezza passionale. Rabbrividì al ricordo di tutte quelle volte che aveva rischiato di morire, prima fra tutte la caduta dalla scopa da circa tremila metri d'altezza. Merlino solo sapeva come avesse fatto a salvarsi. Si strinse nelle spalle, scacciando quel pensiero triste ma miracoloso per concentrarsi solamente sulla sua donna.
    Non la lasciò andare nonostante i suoi tentativi ben poco convinti, aveva paura che sfilando i suoi polsi dalla propria presa, l'avrebbe persa per sempre. Era una convinzione stupida, ma sentire la sua pelle a contatto con i palmi, era tremendamente rassicurante.
    Non avrebbe voluto che scivolasse via da lui ma non la trattenne, sapendo l'importanza del cimelio che le aveva appena concesso di esaminare. Era pieno delle sue memorie più profonde, se solo avesse scorso le pagine un po' più indietro, si sarebbe imbattuta anche nella descrizione dettagliata dell'attacco che aveva determinato la sua trasformazione. Ma glielo avrebbe impedito, non si sentiva pronto a condividere con lei quel caleidoscopio di emozioni dove nemmeno una era positiva. No, in quel momento non c'entrava nulla. In futuro, forse...
    La osservò mentre scorreva tra i suoi ricordi, il corpo su quella spiaggia ma la mente completamente altrove in un viaggio che non aveva prezzo. Charles aspettò, preoccupandosi per le sue espressioni e desiderando prenderla tra le braccia e cullarla fino a tranquillizzarla, ma non osò alzare un dito finché non fosse tutto finito.
    Passarono secondi che si trasformarono in minuti e per Charles sembrò passare un'ora, quando finalmente la medimaga tornò alla realtà con probabilmente mille dubbi e domande che non aspettò ad esplicargli.
    Seguì ancora una volta ogni movimento del suo corpo e delle sue labbra per non perdersi nemmeno una parola di ciò che gli stava chiedendo. Il perché era una domanda legittima, ma temeva non avrebbe capito.
    Tu non hai idea di come mi sia sentito per tutti questi anni sussurrò ma non c'era accusa nella sua voce, semplicemente banale constatazione. Eilidh non poteva capire cosa significava essere licantropo in quella società e soprattutto tra le fila degli auror, tuttavia il suo cuore era certo che si sarebbe sforzata al massimo delle sue possibilità. In fondo era stata lei, molto tempo prima, a fargli capire che lui non era altro che Charles Freeman e in base a ciò doveva essere valutato. Non era uno spregevole licantropo da evitare, non era il mostro che rapiva i bambini e li mangiava. Lui era semplicemente un uomo che aveva sempre fatto di tutto per proteggere la sorella.
    Non hai mai visto come mi guardano tutti, nei corridoi al Ministero. Come mi guarda chi sa. Sono maledetto, Eilidh. E ormai il mondo ne è consapevole. Non hai idea di quante porte mi si sono chiuse. Invece nell'Exalibur ho trovato Layla, lei è come me. Mi capisce, sa cosa vuol dire vivere con questo peso e ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. Nella causa della Delaine mi ci sono rivisto e mi sono sentito sempre accettato da lei e da tutti i membri, senza riserve. Vuole solamente che non ci siano più differenze... anche se nemmeno io sono d'accordo per diversi modi che ha avuto di agire. Ma non ha mai avuto intenzione di fare del male a nessuno, per quanto può valere. Fece una pausa, alzando lo sguardo su di lei e mostrando per la prima volta una patina lucida che ne schermava le iridi. Non piangeva spesso, il Freeman, ma quell'argomento andava a toccare corde fin troppo delicate di sé e lei era l'unica con la quale era disposto a condividere qualsiasi cosa.
    Ed è per questo motivo che non volevo innamorarmi di te, non volevo caricarti sulle spalle un problema in più. Eppure è successo, Eil. Mi sono innamorato di te e non voglio mai più starti lontano. Impresse tutta la sua sincerità in quelle parole, nella speranza che la cogliesse anche lei. Ma poi fu il suo turno di parlare e sfogarsi, quindi la lasciò fare, incassando ogni accusa non espressa, senza smettere di fissarla.
    Avrebbe tanto voluto afferrarla, fare in modo che non avesse bisogno di mettersi in quella posizione difensiva. Il pensiero che fosse proprio da lui che tentava di proteggersi, lo ferì più di mille pugnalate, più di qualsiasi incantesimo di Magia Nera. Era questo l'effetto che le faceva? Avrebbe voluto che lui scomparisse? Avrebbe voluto proteggersi proprio dall'uomo che amava e che l'amava?
    Quelle sue parole sembravano sancire un addio.
    No, no, no si scoprì a sussurrare ma non riuscì, nella disperazione, a capire se lo avesse effettivamente detto a voce alta o se lo avesse solamente pensato. Si ritrovò ad osservarla alzarsi in piedi, allungare una mano verso di lui. Di riflesso, le andò in contro con la propria, adattando il palmo al suo ed intrecciandovi le dita come se le loro mani fossero state fatte per completarsi, così come i loro corpi. Anche lui si alzò in piedi, la patina lucida che si faceva sempre più spessa.
    Ricominciamo da zero sussurrò, non riuscendo a dire altro, per il momento. Le porse la mano libera. Piacere, Charles Freeman. Auror. Provò ad abbozzare un sorriso con scarsi successi, sentendosi stupido e ridicolo, tanto che avrebbe voluto insultarsi. Si morse il labbro, osservando dall'altro quella donna forte come un cavaliere medievale ma delicata come la più fragile tra le principesse. Ed era suo dovere starle sempre accanto, nonostante tutto, nonostante tutti. 'Fanculo ingiunse alla fine, rivolto a tutto e nulla. La attirò a sé, stringendola possessivo ma con eguale delicatezza, ricercando le sue labbra di porcellana, mentre con le dita saggiava le sue mani, capaci di meraviglie e visto il tenore del post no, non intendo niente di sessuale. Ricordava quelle sottili dita, abituate alle ferite, accarezzargli le cicatrici senza paura, senza disgusto e senza una remora. E allo stesso tempo, lui non era cambiato affatto da quel momento di mesi e mesi prima.
    Io sono sempre lo stesso, Eilidh avrebbe sussurrato contro le sue labbra, se avesse acconsentito al contatto. Sono lo stesso che ti ha baciato dopo Halloween e sono lo stesso che vi ha regalato un husky a Natale. Sono lo stesso che si è spogliato davanti a te mostrando quegli orribili segni che ho sempre odiato. Sono lo stesso uomo con il quale hai fatto l'amore la prima volta e lo stesso che ha detto di amarti. Tu, Mia ed i bambini siete la ragione per cui sorrido. Un sospiro addolorato, gli occhi socchiusi. Ancora una volta, si era spogliato di ogni velo di durezza che caratterizzava la sua corazza da auror. Ora stava semplicemente a lei prendere la sua decisione. Non sposarmi, se ancora non te la senti. Lo capisco. Ma ti prego... torna a casa. Un ennesimo sussurro. "Casa" che era diventata improvvisamente vuota senza di lei. "Casa" che era sempre stata sua nonostante se ne fosse andata.
    Charles Freeman


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