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.Una nuova lezione si stava apprestando a mettere alla prova i ragazzi del Triennio. Ormai era volato un nuovo mese, aprendo le porte a Marzo. Nell'aula vigeva un silenzio religioso, l'unico rumore che veniva prodotto era quello delle penne che scrivevano sulle pergamene. «Mancano 10 minuti alla consegna.» - La voce dolce di Eva ricordava ai ragazzi del triennio che il tempo per la verifica stava per terminare. La prima parte del programma era andata a buon fine, quella verifica voleva solo fare un punto della situazione, vedere se c'erano lacune e se c'erano argomenti poco chiari. I ragazzi erano stati avvisati ben due settimane prima di quella verifica, così da potersi preparare al meglio.
Eva era seduta alla sua cattedra, con indosso un vestito semplice fatto da una gonna a tubino che sfiorava il ginocchio, una camicia bianca infilata dentro, con uno scollo a V e una giacca dello stesso materiale della gonna, a completare, di colore bordeaux. Ai piedi dei décolleté della stessa tonalità. I capelli, biondi, erano leggermente mossi, sfioravano appena il collo della docente. Quella mattina aveva deciso di proseguire con la seconda parte del programma che prevedeva un argomento un po' più ostico, dove i ragazzi avrebbero dovuto mettere la loro attenzione e avrebbero dovuto continuare con il loro allenamento costante, anche una volta terminata la lezione. Ma prima di introdurre il prossimo passo, i ragazzi erano stati chiamati a rispondere a delle domande, che ora Eva stava attendendo e che avrebbe valutato a fine lezione, così da consegnare immediatamente i voti.
La traccia del test per il terzo anno era: magia bianca, origini ed utilizzi.
La classe era piena, c'erano ragazzi del terzo anno, quarto e quinto. Per ognuno di loro aveva preparato una traccia differente per cercare di abbracciare le tematiche toccate da ogni anno di corso.
Il volto di Eva era un po' preoccupato, probabilmente perché - osservando i ragazzi che aveva davanti - sapeva che alcuni avevano ancora molte lacune e non sapeva se dipendeva da lei, o dal fatto che non erano portati per quella materia.
Eva sospirò, quindi lasciò ai ragazzi gli ultimi cinque minuti per scrivere le ultime cose, prima di alzarsi in piedi e sorridere a tutti i presenti «Prefetti, raccogliete pure i compiti dei vostri compagni e poggiateli qui da me.» - disse, aspettando che l'ordine fosse eseguito.
Quando anche i prefetti si furono seduti, Eva tirò un respiro e riprese a parlare «Ci sono domande, finora, sugli argomenti trattati? Prima di andare avanti vorrei che fosse chiaro tutto a tutti.» - era chiaro che quello era il momento giusto per esporre qualsiasi tipo di dubbio a riguardo.SPOILER (clicca per visualizzare)//Ciao pulcini del triennio!
Finalmente siamo qui riuniti per fare fest--- ehm no, per iniziare questa bellissima lezione insieme.
Vi ho dato la possibilità di fare un ingresso un po' diverso dal solito, nel senso che siete liberi di giocare dall'entrata in aula alla stesura e consegna del compito; oppure dalla stesura del compito alla consegna; e così via.
E' chiaro che se rispondete alla domanda di Eva lei sarà felicissima u.u inoltre potete - qualora vogliate - scrivere anche qualche pezzetto per giocare il vostro compito in classe non è obbligatorio, ma qualora vogliate, questo è il momento giusto per farlo.
Scadenza: 06 Marzo 2021 - Ore 23.59Eva Ivanova"Pensa, credi, sogna e osa."Doc. Incantesimi, Resp. Diop"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Jessica WhitemoreSi era preparata per due settimane per quella verifica. Voleva svolgerla al meglio, prendere il massimo dei voti e continuare a tenere alto il nome della propria casata che quell'anno avrebbe dovuto vincere la Coppa a tutti i costi.
Il silenzio regnava sovrano, rotto solamente dal rumore delle penne sui fogli e da qualche sospiro da parte dei compagni quando non ricordavano una cosa o, al contrario, gli era venuto in mente qualcosa di utile.
La sua penna non si era quasi mai staccata dal foglio, desiderosa di scriverci tutto ciò che poteva, anche se il tempo non era molto.
Sorrise quando sentì Erik chiedere ancora tempo, non lasciandosi comunque distrarre e mettendo finalmente il punto conclusivo del suo scritto. Poggiò l'oggetto e sollevò il foglio di qualche millimetro per rileggere quello che era il suo elaborato.
La magia bianca è quella che si contrappone alla magia nera e che, quindi, dovrebbe essere usufruita da qualcuno con intenzioni positive, nobili, a scopo benefico, anche se la linea che divide le due, è molto labile, soprattutto quando viene perseguita da qualcuno con un animo egoista e poco disinteressato. Nella magia bianca possono rientrare sia le forme cerimoniali finalizzate all'evocazione di creature sovrannaturali come angeli, divinità, spiriti elementali benevoli oppure come "magia naturale" che, come dice il nome, si propone di agire unicamente sui fenomeni della natura.
La questione fu discussa più e più volte, finché non venne scissa in magia nera e magia bianca. La prima mira ad accrescere il potere del mago, mentre la seconda si propone di lavorare in armonia con le forze della natura.
Diversi studi affermano che la magia sia nata in Egitto, prima di scindersi in due sottocategorie e secondo loro era incarnata -e lo è tutt'ora- dal Dio Heka. Continuò così a svilupparsi passando dalle diverse culture fino ad arrivare all'umanesimo, dove fu messa da parte per dar spazio alla scienza.
Beh non le sembrava un elaborato malvagio, quindi aggiunse il proprio nome e cognome e la consegnò alla professoressa Ivanova, raccogliendo poi i compiti dei compagni che si trovavano nella sua stessa fila, lasciando poi il compito agli altri prefetti, di fare il resto. Tornò a sedersi.
Lei seguiva le lezioni sempre e comunque senza mai distrarsi troppo, immagazzinando quanto imparato e gestendolo all'interno della propria testa, trasformando poi le nozioni da astratte a concrete, buttandole giù su un quadernino degli appunti che, una volta in dormitorio, si premurava di sistemare per bene in modo che fosse tutto ordinato, comprensibile e soprattutto preciso. Sorrise, posando la schiena e riponendo la penna. No tutto chiaro. Affermò la corvina, rivolgendo un secondo sorriso alla docente e preparandosi per la parte pratica, curiosissima di cosa aveva pensato per loro quel giorno.
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.Nonostante avesse avvisato prima, sembrava che l'ansia di un quiz riusciva a mettere a dura prova anche i migliori. Eva aveva un sorriso rilassato, consapevole che comunque sarebbero andati quei compiti, sarebbero stati un grande successo. Aveva degli ottimi studenti e al triennio era facile avere la classe gremita dei migliori, che avevano scelto consapevolmente quell'insegnamento e che si sarebbero impegnati fino alla fine di quel corso. Non era una di quelle docenti che metteva fretta ai propri studenti, per questo quando Foster chiese qualche minuto in più, le uniche cose che disse furono «Ci mancherebbe. Avete dieci minuti in più per poter trascrivere in bella. Credetemi, non è importante per me che voi facciate una bella scrittura, ma se vi fa sentire meglio, procedete pure.» - alla fine, lei era lì come mezzo per il loro apprendimento, per favorirlo, non per metterli in difficoltà. Per questo era così accondiscendente con tali richieste.
Una volta ricevuti i compiti, Eva lasciò la seduta e si alzò, per portarsi al centro della cattedra, dandole le spalle e poggiandosi con i reni al bordo.
Guardò l'intera aula, cercando nei loro volti la sicurezza di quello che si stavano lasciando alle spalle, quindi sorrise a Jessica, così come una madre sorriderebbe ad uno dei suoi figli.
«Prima di procedere, ci tengo a ricordarvi che - qualora qualcosa non fosse chiaro - potete chiedere, interrompendo la spiegazione. Quello che andremo a trattare da ora, fino alla fine dell'anno, è un argomento molto complesso, che prevede molto tempo dedicato all'allenamento. E non parlo di allenamento fisico, soltanto, ma - soprattutto - di quello mentale.» - dopo quell'affermazione, la docente prese la sua bacchetta e con un piccolo gesto, sulla lavagna venne scritto l'argomento «Incantesimi non verbali.» - riprese Eva.
«Come ben sapete, ogni magia per essere lanciata, deve avere una formula che va recitata. Tuttavia, non sempre tale formula deve essere proferita. Spesso, maghi e streghe di grande potenza, lanciano i loro incantesimi in maniera muta. Senza alcun utilizzo delle parole, appunto in maniera non verbale.» - sulla lavagna, insieme al suo parlare si scrissero parole chiave di quella spiegazione, come formula, incantesimo muto, senza parole e potenza.
Eva iniziò a camminare tra gli studenti «La difficoltà di tale castazione sta nell'avere una mente libera e nel focalizzare al meglio l'incantesimo che si vuolelanciare. Questo perché potrebbero succedere spiacevoli incenditi qualora la nostra mente si lasciasse trasportare dalle emozioni troppo forte, o - peggio - non avessimo le idee chiare su ciò che vogliamo lanciare.» - prese un respiro e lasciò che alcuni ragazzi facessero delle domande, alla quale lei rispose.
«Adesso, però, direi di non perdere altro tempo: vi chiedo di seguirmi nella sala accanto e di posizionarvi negli spalti.» - la bacchetta lasciò aprire i pannelli della sala pratica, la docente attese che gli studenti fossero i primi ad entrare e poi lei, richiudendo alle sue spalle le porte. Si posizionò al centro dell'arena, quindi con un sonorus non proferito, riprese a parlare «Vi chiedo, adesso, di riflettere: quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzare un incantesimo non verbale?» - incrociò le braccia sotto i seni e attese la risposta dei ragazzi.SPOILER (clicca per visualizzare)//Benissimo, proseguiamo questa piccola lezione.
Come potete vedere, non c'è niente di che nemmeno in questo post, se non la domanda che Eva vi ha posto successivamente alla parte teorica.
Un bacino ♥
Scadenza: Giovedì 11 Marzo 2021, ore 23.59Eva Ivanova"Pensa, credi, sogna e osa."Doc. Incantesimi, Resp. Diop"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Jessica WhitemoreChe cos'erano adesso, lei e Blake Barnes? Era una domanda che si faceva da quando i suoi ricordi si erano fatti più nitidi. O forse da quando si era ritrovata sopra di lui quel non troppo lontano sei gennaio. Forse il loro rapporto di amicizia stava inesorabilmente cambiando, forse stavano diventando qualcosa di più... fatto sta che ora vedeva il compagno sotto una luce diversa, più intensa.
E siccome parli del diavolo e spuntano le corna, ecco Blake fare la sua entrata in scena in ritardo come spesso succedeva, almeno nelle lezioni che avevano in comune, disordinato come al solito, ma bello più che mai. Ovviamente quei pensieri non li espresse ad alta voce.
Il ragazzo si avvicinò al suo banco e ci posò un cioccolatino, allegato ad un bigliettino. Scartò prima il cioccolatino, cioccolata bianca con ripieno di gianduia, constatò, quando gli diede un morso. Quasi si commosse per il fatto che lui se lo ricordasse. Doveva essere saltato fuori in un discorso casuale una sera dai contorni sfuocati di tanto tempo prima, quando erano andati a preparare dei biscotti in cucina per non si ricordava assolutamente quale motivo.
Si girò verso di lui, sperando di incrociare il suo sguardo chiaro. Se lo avesse fatto, Jess avrebbe annuito, inviandogli anche un bacino volante. L'ultima volta che le aveva chiesto di incontrarsi dopo la lezione, era stato per dirle che aveva detto "ti amo" a Lilith. Quel pensiero, a distanza di così tanto tempo, fu a dir poco strano e quasi sconvolgente, ma scosse la testa e continuò il suo tema, finendolo con calligrafia ordinata e comprensibile.
Una volta fatto, raccolse i compiti e rispose alla domanda della docente, beccandosi un'occhiolino ed una frase sarcastica da Barnes. Che cosa vorresti dire, eh? Gli domandò, fingendo di essere offesa, anche se non riuscì proprio a rimanere seria davanti al suo migliore amico.
Alla fine, comunque, la sua attenzione tornò tutta su Eva e quando disse quale sarebbe stato l'argomento che avrebbero affrontato per il resto dell'anno, il suo sguardo color opale si illuminò proprio come se fossero state due pietre preziose, sovreccitate per poter imparare una cosa che sicuramente le sarebbe stata utile, così come sarebbe stato utile a tutti. Ascoltò quindi il resto della spiegazione finché la donna chiese loro di andare nella stanza accanto e così fecero. Stavolta prese posto affianco ad entrambi gli amici, sorridendo. Ora poteva finalmente parlare con Blake, quindi si accostò al suo orecchio. Ci sarò. Si stava chiaramente riferendo la campo da Quidditch. Comunque dovette parlare per rispondere alle domande di Eva, perciò tornò a concentrarsi.
Come dice Blake, gli incanti non verbali sono ottimi per gli attacchi a sorpresa, per cogliere qualcuno impreparato garantendo appunto un enorme vantaggio, ma bisogna ricordarsi che come noi siamo in grado di farlo, anche i nostri nemici probabilmente ed essendo, per ora, noi degli studenti, è altrettanto probabile che loro siano molto più preparati di noi mentalmente, quindi può essere un'arma a doppio taglio, se nelle mani sbagliate. Fece una pausa, ravviandosi i capelli corvini e sorridendo alla docente, sfoderando come sempre il fatto che le cose le sapesse. Ma oltre a questo, è anche un ottimo modo per tenere allenata la mente ed inoltre potrebbe essere quasi vitale, se per un qualsiasi motivo non abbiamo la bacchetta; magari ci è stata sottratta. Invece gli svantaggi... certo, il fatto che serva una concentrazione maggiore, poiché l'energia magica non potrà concentrarsi in qualcosa di concreto come il catalizzatore magico, perciò dovremmo svuotare la mente ed immaginarci il gesto da fare con la bacchetta e l'effetto dell'incanto, oltre che l'obiettivo. Se non riesce a fare ciò, potrebbero esserci diversi effetti collaterali. Concluse, dando una spallata a Blake e sorridendo. Hai visto? Ti sto dando un buon motivo per prendermi in giro!
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.C'era da aspettarselo che qualche ritardatario si fosse fatto avanti nel bel mezzo della lezione iniziata. Ed Eva non si stupì quando ad entrare in ritardo fu proprio Blake Barnes.
Non disse nulla, per non rompere la concentrazione che gli altri studenti avevano preso, nel scrivere il compito e fece segno all'Opale di accomodarsi tranquillamente al proprio posto, con l'indice che indicava le proprie labbra, in verticale, così da invitarlo al silenzio.
Eva non era solita togliere punti per i ritardi, forse però questo aveva fatto approfittare di lei molti studenti, chissà se avrebbe dovuto iniziare. Scosse il capo a quel pensiero, quindi attese che tutti furono pronti, prima di proseguire con la lezione.
Fece strada ai ragazzi nella zona pratica dell'aula, quindi ascoltò le loro risposte, annuendo a tutti, come se nessuna fosse sbagliata, ma tutte giuste.
Ogni ragazzo del triennio diede la propria opinione sulla questione ed Eva si ritenne quasi soddisfatta di ognuno di loro, avevano sviluppato un'ottima capacità di ragionamento e tutti sembravano impegnarsi.
«Tutti avete detto qualcosa di giusto.» - iniziò dolcemente la donna, per poi volgere lo sguardo su ognuno di loro, mentre commentava le risposte che più le apparivano da puntualizzare. Dopo alcuni accorgimenti su dei ragazzi del terzo e del quinto anno, l'attenzione si spostò su Blake «Molto bene, Barnes, tuttavia voglio precisare una cosa. Non solo per lei, ma per tutti: l'incantesimo non verbale ci affatica, è vero, ma non per questo ci rende più vulnerabili. Che esso riesca o meno, abbiamo sempre la nostra bacchetta e la nostra voce. I mezzi di difesa li abbiamo e dobbiamo essere in grado di utilizzarli al meglio e di valutare quando è il caso di farci sentire e quando di agire in maniera silenziosa.» - sorrise a tutti, in particolare a Blake, donandogli anche un occhiolino complice, come a volerlo preparare nella riflessione precedente alla parte pratica «E' chiaro che dopo molti utilizzi dell'incantesimo non verbale, la nostra mente inizi a sentirne la stanchezza. Sta' a noi conoscere il limite di noi stessi, oltre il quale spingersi può risultare pericoloso per la nostra vita.» - e nel dirlo, lo sguardo celeste si posò su due ragazzi del quarto anno che sembravano stessero bisbigliando e divertendosi un mondo tra loro.
Non li riprese, ma questo non voleva dire che avesse sorvolato.
Passò invece ad esaminare le altre risposte che meritavano attenzione «Benissimo Foster, e anche Whitemore. Tuttavia ci tengo a ricordarvi che per noi, al momento, è importante essere muniti della nostra bacchetta. Ci sono diversi maghi che hanno allenato le loro abilità magiche al non utilizzo della bacchetta, ma questo sarà oggetto di un'altra lezione specifica.» - sorrise dolcemente, quindi salì sugli spalti.
«Riguardo la sua domanda, signor Barnes, direi che la risposta è un ni. Ci sono incantesimi, che dopo un arduo allenamento, ci riusciranno in un batter d'occhio e quasi non sentiremo il loro peso, mentre altri continueranno ad affaticarci, non sicuramente come la prima volta, ma sempre un minimo.» - Rivolse le spalle ai ragazzi e tutt'intorno all'arena si alzarono delle barriere trasparenti. Al centro di queste, al momento c'era l'arena spoglia «Adesso, uno per volta, raggiungerete l'arena lì al centro. Quando entrerete nella circonferenza, lo scenario cambierà e vi metterà davanti a situazioni che dovrete affrontare, cercando di essere strategici, ma soprattutto, silenziosi.» - sorrise, senza credere che fosse troppo difficile per loro «In ogni scenario ci sarà un sacchetto, dovrete trovarlo e recuperarlo, uscendo dall'arena.» - si voltò verso i ragazzi, quindi e sorrise «Direi che possiamo iniziare dai ragazzi del quinto anno. Loro dovrebbero essere già abbastanza allenati negli incantesimi non verbali, voglio vedere la vostra strategia. Ricordate, siete d'esempio ai vostri compagni, quindi non fate castronerie.» - disse, per poi rivolgersi ai ragazzi del terzo anno «Osservate bene e se avete domande potete farmele, quelle pareti sono insonorizzate, quindi non disturberemo gli altri.» - quindi si sedette qualche posto più avanti.
«Partiamo.» - diede il via alla prova pratica.Eva Ivanova"Pensa, credi, sogna e osa."Doc. Incantesimi, Resp. Diop"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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SPOILER (clicca per visualizzare)//Beh, siamo arrivati alla prova pratica, ragassuoli miei.
Come avete letto dovrete sostenere una prova diversificata per ognuno di voi, entrerete nell'arena uno per volta e dovete recuperare un sacchetto che dovrete riportare fuori dall'arena.
Per ognuno di voi sono state create delle difficoltà, che potete gestire come preferite.
Vi chiedo solo poche cose per questo post:
♦ cercate di essere coerenti
♦ potete utilizzare gli incantesimi sia in maniera verbale, che non verbale, in base alla vostra strategia, ma ricordate che dovrete essere silenziosi quanto più vi è possibile
♦ le creature che affronterete sono rese senzientiCITAZIONEErik: ERUMPENT - Grossa bestia grigia dalla grande forza. Gli Erumpent hanno una pelle grigia molto spessa e resistente alla magia, un corno molto più grande e grosso rispetto a quello del Rinoceronte ed una lunga coda simile ad una fune.
Partoriscono un solo cucciolo per stagione e le femmine sono molto protettive nei suoi confronti, anche perché pochi sono i maschi del branco che possono proteggere i piccoli, dato che spesso, nella stagione degli amori, si fanno esplodere l'un l'altro in spaventosi duelli (motivo, tra l'altro, per il quale non esistono molti Erumpent).
Il corno di questa creatura magica, oltre ad essere capace di penetrare anche il metallo più duro e resistente, inietta nella superficie colpita un fluido che la fa esplodere a prescindere dal materiale d cui è composta.
La coda, il fluido ed il corno di Erumpent vengono trattati per la preparazione di pozioni, anche se sono classificati come Materiali Commerciabili di Classe B(pericolosi e soggetti a severi controlli).
Quando nella stagione degli amori (l'Estate Europea) gli esemplari di Erumpent sono particolarmente sensibili al "Muschio di Erumpent", un'essenza che serve ad attirarli e che non è altro che un particolare tipo di Urina che espellono esclusivamente in quel periodo.
Un branco di 3 erumpent, davanti alla propria tana. Se si presta attenzione, sembra che una delle femmine stia proteggendo qualcosa: il sacchetto! Sembra che l'abbia scambiato per suo figlio!CITAZIONEBlake: FIAMMAGRANCHIO - il Fiammagranchio è molto simile ad una grossa tartaruga con un guscio pesantemente incrostato di ogni tipo di gemma preziosa. Particolarmente apprezzata da bracconieri, il Ministero ha deciso di creare una grossa zona costiera di salvaguardia di queste creature nella loro regione natia ed ha anche regolamentato l'estrazione di gemme da parte dei Maghi orafi che ora possono estrapolarne qualcuna tramite un procedimento che non danneggi la creatura.
Se spaventato o arrabbiato, il Fiammagranchio espelle fiamme dall'ano come strumento di difesa.
Se fatta richiesta di una licenza apposita all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche è possibile acquistarne uno per renderlo un animale domestico.
Gruppo di 3 fiammagranchio, che si lanciano il sacchetto come se stessero giocando a palla!CITAZIONEJessica: PIXIE - Blu elettrico, alto fino a venti centimetri e molto dispettoso, un Pixie prova piacere nel praticare trucchi e scherzetti di ogni genere, in particolare quelli più catastrofici, insolenti e dolorosi. Le ali dei Pixie sono translucide e onostante la loro grandezza, alti massimo quindici centimentri, dimostrano una gran forza, tanto che due esemplari possono sollevare un umano per le orecchie e depositarlo in cima ad alti alberi, lampadari od edifici.
I Pixie emettono un acuto chiacchiericcio comprensibile solo ad altri Pixie e come i Lepricani sono mammiferi.
Uno sciame di Pixie (circa 5) proteggono un albero dove c'è una casetta di legno, che sia lì dentro il sacchetto?
Potete fare un postautoconlusivo.
Scadenza: 25 Marzo 2021, ore 23.59. -
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.Jessica WhitemoreGli incantesimi non verbali era un argomento interessante e non vedeva l'ora di mettere in pratica quanto appreso in classe, che sicuramente sarebbe risultato essere molto utile sul campo, soprattutto per lei che voleva diventare auror. Sorprendere un nemico, era essenziale... anche se, dal canto loro, anche i nemici avevano quella conoscenza ed avrebbero potuto sfruttarla senza alcun problema.
Ascoltò le parole della docente con estrema attenzione. Mmh sì, la bacchetta la terrò sempre con me. Ma mi tolga una curiosità... c'è un limite consigliabile di non verbali fatti di seguito, per chi come noi non è allenato? Per esempio uno piuttosto che due eccetera, che una volta superati, sarebbe meglio riposare la mente ed usare quelli verbali?
Alla fine della parte prettamente teorica, la docente si voltò e attorno all'arena ormai vuota, si innalzarono delle bandiere trasparenti.
Ascoltò esaltata la spiegazione della prova pratica, dopodiché osservò uno ad uno i suoi compagni del quinto e del quarto, entrare nell'arena, ansiosa che arrivasse il suo turno. Si chiese distrattamente, che situazione si sarebbe trovata ad affrontare lei, pronta a qualsiasi cosa per raggiungere un risultato eccellente.
I suoi compagni si esaurirono, quindi fu il turno di Erik. Gli batté una mano sulla spalla. Ce la farai gli disse, ammiccando e tornando a sedersi, gomiti sulle cosce e testa posata contro i palmi ad aspettare.
Attese diverso tempo che, non tenendo d'occhio il suo magifonino, poteva essere un'ora così come potevano essere cinque minuti, fatto fu che finalmente vide Erik uscire trionfante con il sacchetto tra le mani.
Grande! Esclamò, prima di lasciarsi andare ad un piccolo sospiro ed alzarsi, dirigendosi a sua volta verso l'ingresso dell'arena, con l'obiettivo di uscirne vincitrice.
Una volta dentro, si trovò davanti un ambiente spoglio senza troppi ostacoli e al centro, un enorme albero con ben cinque esemplari di Pixie, intenti a fare la guardia ad una cassetta che, molto probabilmente, era proprio la sede del sacchetto che lei avrebbe dovuto recuperare. Erano di un bellissimo blu elettrico, alti circa venti centimetri e molto chiassosi, sembravano star animatamente conversando tra di loro, anche se alla corvina non parevano altro che suoni e versi casuali senza capo né coda. Tuttavia, non era proprio capire il loro linguaggio, lo scopo della prova. Comunque, gli esseri così intenti a parlottare tra loro, non sembravano averla ancora notata.
Uno, tra loro, si era allontanato appena dalla zona, forse per spavalderia o per qualche motivo a lei ignoto e che, onestamente, poco le interessava. Ma ne avrebbe approfittato in ogni caso. Silenziosa, lo avrebbe fissato, stringendo le labbra e concentrandosi al massimo. Pietrificus Totalus e con ciò, l'essere divenne di pietra e cadde a terra con un tonfo sordo, ormai inerme ma ciò mise perfettamente in allarme gli altri quattro che quindi iniziarono a guardarsi attorno e di certo non c'erano posti per nascondersi, a parte una specie di cespuglio dietro il quale era lei. Merda... mormorò, quanto sentì delle manine sulla propria divisa, iniziando a tirarla. Due di loro l'avevano scoperta e l'avevano presa, iniziando quindi a sollevarla. Relascio! Stavolta lo esclamò a voce alta, puntando il catalizzatore verso le manine della creatura, spingendolo quindi a mollarla ed ora che la stava tenendo solo un mostriciattolo, riuscì finalmente a toccare con i piedi per terra. Una mano, allenata dopo tutti gli schiaffi che aveva tirato a Blake, volò contro la terza creatura, scagliandola un poco lontano. Ora era libera, ma aveva quattro Pixie con un ghigno stampato sul minuscolo volto, pronti sicuramente a farle qualche scherzo di pessimo gusto. Arriverò a quella scatola, maledetti... sbuffò, indietreggiando di qualche passo e sollevando la bacchetta, pronta a difendersi. Protego! Esclamò, facendo quindi cozzare i mostriciattoli contro la barriera che aveva creato e grazie a quella, riuscì ad avvicinarsi di poco alla scatola, finché i Pixie non si inventarono una specie di ariete tra loro che, in qualche modo, riuscì a sfondare lo scudo e far barcollare la corvina. Maledetti, qui servono le maniere forti eh... borbottò, scattando in una corsa il più lontano possibile, circa dall'altro lato dell'arena, dove si fermò affianco alle barriere trasparenti, cercando di riprendere fiato e pensare ad una strategia efficace. Allora... sono dispettosi, hanno forza e sono in numero superiore a me... ma sono minuscoli e certamente nemmeno troppo intelligenti, ce la posso fare. Si asciugò un rivolo di sudore dalla fronte, rimettendosi perfettamente eretta ed osservando i Pixie che, nel frattempo, avevano drasticamente perso interesse per lei, una volta allontanata. Aveva ormai finito l'anno, cioè erano a marzo, un paio di mesi e sarebbe tutto finito, aveva studiato molto, quindi... meteo recanto! Esclamò, facendo quindi apparire un bel sole splendente che andò ad illuminare l'intera zona con i suoi ridenti raggi. Era un sole finto, certo, ma funzionava comunque egregiamente al suo scopo. Coeli Passio! Puntò uno dei Pixie, quello che le sembrava più forte e più furbo... ed il suo ghigno si distese in un più gioviale sorriso, tanto che non sembrò più bellicoso ed in vena di scherzi, ma si mise a svolazzare da una parte all'altra dell'arena, fermandosi solo quando fu giunto su uno dei rami, dove si sedette e sembrò deciso a prendere il sole.
Benissimo, ora ne mancavano solo tre.
Nebula recanto! Esclamò -mentalmente LOL- ed una fitta nebbia iniziò ad invadere la zona, dopodiché Jess iniziò a camminare quanto più silenziosamente possibile, avvicinandosi all'albero fino ad arrivare ai suoi piedi. Finalmente la scatolina è... ma un verso che, se umanamente tradotto avrebbe potuto significare "non così in fretta", le arrivò alle spalle e la ragazza, forte dei suoi riflessi, si abbassò giusto in tempo per non venir afferrata di nuovo da uno di quei cosi. Teneo! L'attacco combinato dei tre, quindi, si infranse contro l'immaginaria armatura, dando a Jess ancora un po' di tempo.
Incendio! Forse un po' cruento, visto che un Pixie prese letteralmente fuoco e si allontanò urlando, mentre gli altri si spaventarono assai. Infatti, indietreggiarono e Jess fu libera di aprire la scatola e recuperare finalmente il sacchetto. Lo strinse al petto e, come un fulmine, corse fuori dall'arena.
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.I ragazzi avevano finalmente iniziato ad avanzare uno per uno nell'arena. Come da consegna, iniziarono quelli del quinto anno ed Eva li osservava attentamente, ogni singolo studente, per poter valutare la loro scelta strategica. Su qualcuno storse un po' il naso, non condividendo certe scelte che erano state fatte, quindi quando un ragazzo Ametrin del quinto si inoltrò nella sua prova, dopo averla osservata per qualche minuto, Eva si voltò al restante della classe «E' importante che, in qualsiasi situazione voi vi troviate, valutate sempre bene le vostre azioni. Le vostre scelte porteranno a delle conseguenze ed è vostro dovere far sì che queste conseguenze siano quanto più positive possibili per la buona riuscita - o per dirla meglio - per salvarvi la vita.» - incrociò le braccia sotto i seni, quindi tornò ad osservare le prove dei ragazzi, prendendo mentalmente appunti di ogni loro singolo passo falso e mossa egregia.
Quando fu il turno del triennio, Eva trattenne appena appena il respiro. Loro erano alle prime armi con quell'allenamento e non avrebbe mai voluto che si facessero del male. Prima che Foster entrasse in arena, la Ivanova si trovò a rispondere alla domanda di Jessica. Scosse il capo «Non proprio. Mi spiego meglio: se tu castassi un Accio non verbale e subito dopo un decideresti di utilizzare un flipendo, la cosa non ti peserebbe più di tanto. Sono due incantesimi per te molto semplici. Tuttavia, io vi consiglio di non eccedere con incantesimi troppo pesanti di seguito. Prendete "fiato" tra l'uno e l'altro. Cercate di usare quelli più strategici in maniera non verbale e non appesantite la vostra mente.» - quindi allargò un braccio verso l'arena e fece largo al primo studente che voleva mettersi alla prova.
Quando Erik entrò in campo, Eva fu entusiasta di vedere come il ragazzo stesse prendendo ogni briciola degli altri insegnamenti e la stesse mettendo sul piatto, così da dimostrare quanto stesse studiando per quel suo percorso importante per il futuro che aveva davanti a sé. Per pochi attimi trattenne il fiato, quando le creature si erano accorte di lui. Strinse le dita attorno alle braccia che aveva incrociato e trattenne il respiro, senza distogliere lo sguardo dall'arena.
Per fortuna, il ragazzo riuscì a completare la prova e quando tornò sugli spalti con il suo sacchetto, Eva gli concesse un grande respiro «Complimenti Foster, si metta pure seduto e riprenda fiato. Poi vi dirò cosa avete vinto con quel sacchetto.» - quindi porse lo sguardo agli altri presenti «Avanti il prossimo.»
L'entrata di Jessica in arena riportò l'attenzione della docente sul campo, mentre schiuse le labbra per qualche consiglio gratuito «E' bene che mettiate in gioco tutte le vostre conoscenze, quando vi trovate ad affrontare un pericolo od un ostacolo. Per esempio, in questo caso, noto con piacere che la vostra base di magizoologia sta venendo fuori.» - gli occhi erano fissi sulla ragazzina all'interno dell'arena, alle prese con delle creature dispettose «E' necessario che siate voi ad avere il controllo sull'ambiente e a decidere la sorte di questi scontri, non le creature.» - e Jessica se la stava cavando egregiamente.
L'unica cosa che Eva non condivise, ma dovuta alla sua indole e alle sue esperienze sbagliate che preferiva loro non facessero mai, fu quell'Incendio. La docente digrignò appena appena i denti, contrariata dalla creatura che prendeva fuoco.
Tornò con la mente all'immagine della laurea di Aaron e scostò lo sguardo. Quando Jessica uscì dall'arena, non disse nulla, si limitò ad un «Avanti il prossimo.» - rimanendo a guardare l'arena.
Eva guardò attentamente la pratica di Blake, da lui si aspettava più di quello che attendeva dagli altri studenti, doveva ammettere che questo era il motivo per cui spesso lo teneva d’occhio con maggiore attenzione rispetto a quanto avrebbe fatto. Non si trattava di preferenze, in quanto voleva bene ai suoi studenti in egual modo, ma Blake aveva quel di più che prometteva e per questo, quando Eva vide la sua strategia, un sorriso soddisfatto si allargò sul volto della docente, quasi rasserenato, a dirla tutta. Blake sembrava aver messo in pratica esattamente quello che al primo anno Eva aveva cercato di insegnarli e quasi sospirò di sollievo vedendo come aveva affrontato quelle creature. Quando il ragazzo ebbe tra le mani il proprio sacchetto, Eva lo accolse all’esterno dei pannelli con un sorriso che dimostrava a lui quanto l’avesse resa fiera «Barnes, complimenti.» – mormorò appena dandogli un’affettuosa pacca sulla spalla.
Annuì alla sua domanda, quindi «Ci mancherebbe, certo che potete aprirli!» – il suo tono era pacato ma entusiasta allo stesso tempo.
Bene, anche l'ultimo studente di quel triennio aveva terminato la propria prova pratica. Eva si voltò verso i suoi studenti del terzo anno, mentre quarto e quinto guardavano ciò che avevano vinto, e sorrise loro «All'interno del vostro sacchetto in canapa, ci sono dei bracciali. Ognuno di loro ha una pietra che li caratterizza e che sarà il vostro amuleto, da ora in avanti, per il vostro allenamento con gli incantesimi non verbali. Sarà uno stimolo per mantenere sempre in pratica quello che avete fatto oggi. Siete stati tutti molto bravi.» - fermò appena il suo parlare, quindi spostò lo sguardo su Jessica «Ricordate una cosa però, c'è sempre una soluzione diversa al togliere la vita ad un qualsiasi essere vivente.» - e lei ne sapeva qualcosa. La pelle le si gelò appena «Adesso dai, correte! O farete tardi alla prossima lezione.» - sorrise amorevolmente ai suoi ragazzi e li lasciò andare.SPOILER (clicca per visualizzare)//Beh, che dire follettini e follettine, la nostra lezione termina qui, con tanto di valutazioni e un piccolo regalino per voi.
Per qualsisi dubbio o informazione, non esitate a contattarmi in off o in on (Eva è sempre felice di accogliervi e darvi spiegazioni ♥)
Valutazioni
Metodologia di valutazione
Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
0-4: entrata
0-6: teoria
0-10: prova pratica
I punti corrispondono ai punti casata che ogni studente fa vincere alla propria casata e sono tradotti in voti on per la pagella e in esperienza come riportato nella seguente tabella.Punti Voto EXP 20 E 2PP+6EXP 19 E 2PP+4EXP 18 E 2PP+2EXP 17 O 2PP+1EXP 16 O 2PP 15 O 1PP+12EXP 14 O 1PP+9EXP 13 A 1PP+6EXP 12 A 1PP+3EXP 11 A 1PP 8-10 S 12EXP 5-7 D 9EXP 2-4 T exp per i post 0-1 NC exp per i post
I PP tipici di Incantesimi sono Intelligenza e Carisma, nel caso in cui arriviate a prendere solo uno di questi, deciderò io quale assegnarvi in base a come avete agito nella prova pratica.
Ametrin
Erik: 4+6+10=20 → E ► 6 EXP+ 1 PP Intelligenza + 1 PP CarismaCITAZIONEOcchio di Erumpent: un bracciale con una pietra di colore viola. Permette, quando indossato, di avere un +1 al dado quando utilizza un incantesimo non-verbale. Il bonus si applicherà solo una volta in ogni quest.
20+11*= 31
Black Opal
Jessica: 4+5+10=19 → E ► 4 EXP + 1 PP Intelligenza + 1 PP CarismaCITAZIONEAli di Pixie: un bracciale con una pietra di colore bordeaux. Permette, quando indossato, di avere un +1 al dado quando utilizza un incantesimo non-verbale. Il bonus si applicherà solo una volta in ogni quest.
Blake: 1+6+10=17 → O ► 1 EXP + 1 PP Intelligenza + 1 PP CarismaCITAZIONEChela di fiammagranchio: un bracciale con una pietra di colore nero. Permette, quando indossato, di avere un +1 al dado quando utilizza un incantesimo non-verbale. Il bonus si applicherà solo una volta in ogni quest.
19+17= 36
Dioptase
/
11*+11*= 22
Eva: +8 exp (post) +1 Intelligenza +1 Carisma
* Gli 11 che vedete sono per equilibrare il numero degli studentiEva Ivanova"Pensa, credi, sogna e osa."Doc. Incantesimi, Resp. Diop"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Edited by Alexander Olwen - 31/3/2021, 12:23.