What could have been

#WHATIF - Mia&Cameron

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  1. Cameron Cohen
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    Era bellissima. Cameron non aveva mai posato gli occhi su una creatura più bella della sua ragazza. Ma non lo era solo per via di quei morbidi capelli biondi e per quel paio di grandi occhi blu curiosi, né per quel corpo così minuto che lo faceva impazzire. No, lei era proprio una bella persona. Erano cresciuti insieme, loro due, il cambiamento era stato messo in atto ben dieci anni prima, quando si erano conosciuti al loro primo anno di Hidenstone. Ancora non riusciva a credere che fosse passato così tanto tempo e che così tante cose erano mutate ma... nonostante i mille ostacoli, erano ancora lì ed erano più forti che mai.

    La sollevò e la strinse a sé con la sensazione di averla sollevata anche dalla stanchezza di quella giornata. A lui, dal canto suo, passava qualsiasi spossatezza, anche solo sfiorandola. C'era comunque da dire che lui era sempre stato uno parecchio sportivo. In tutti quegli anni non aveva mai perso l'abitudine di svegliarsi assieme all'alba per andare a correre, né di giocare a Quidditch. Entrambe dinamiche che avevano contribuito a renderlo più forte, anche se esternamente sembrava sempre piuttosto mingherlino.

    Sorrise appena sentendo i gemiti uscire dalle sue labbra. Era perfetta.
    Ti conosco bene. Potrei viziarti per tutta la vita ma tu continueresti ad arrabattarti davanti ai fornelli le sussurrò, mentre le sue dita sul proprio fianco, continuavano a mandargli scariche elettriche al cervello che, di conseguenza, gli consigliava le azioni successive.
    In seguito, la portò quindi all'interno del bagno e chiuse la porta con il peso dei loro corpi, dando costantemente le spalle al lavandino, ignaro del segreto che custodiva. Sto lavorando su un automa che possa fungere anche da maggiordomo propose, sorridendo ed affondando il viso tra i suoi capelli profumatissimi anche dopo una giornata di lavoro. Potrei portarne uno a casa... così non perdiamo tutta la domenica a pulire... e potrei portarti da qualche parte come facevamo prima sussurrò con la voce ovattata dai suoi capelli.
    Mia era da sempre la sua più grande sostenitrice e non aveva smesso di credere in lui nemmeno quando avrebbe voluto gettare alle ortiche la propria carriera perché non riusciva a far funzionare qualcosa. Così come lui sosteneva lei. Prima o poi sarebbe diventato un medico importante, uno di quelli che non si dimenticano facilmente. Per qualcosa di bello, ovviamente, non per scoperte come una malattia. Chi era così pazzo da dare il suo cognome ad una malattia?
    Quindi... dici che posso fartela consumare io, quella energia? Le sussurrò malizioso all'orecchio, mordicchiandole il lobo per qualche secondo. I loro momenti di intimità erano inevitabilmente ridotti poiché alle volte non avevano energia a sufficienza per fare qualcosa di diverso dallo stendersi sul divano a guardare un film e mangiare pop corn. Non che gli dispiacesse, comunque, adorava qualsiasi attività fatta con la Freeman.
    Ehi ehi ehi cos'è che stai guardando tu? Domandò, notando lo sguardo di lei che correva alle proprie spalle. Ormai la ragazza non poteva nascondergli nemmeno un'occhiata sfuggente. Iniziò lentamente a girarsi, salvo bloccarsi sul posto nel notare che l'acqua stava per colmare la vasca... e che aveva Mia Freeman appiccicata addosso, quindi nient'altro aveva importanza.
    Ti sembra che stia scherzando? La rimproverò bonariamente, facendo seguire l'affermazione da una lieve pacca sul sedere a mo' di "punizione", sempre con l'immancabile sorrisetto furbo. Ogni giorno ti guardo ed è come se fosse la prima volta le confessò, prima di doverla per forza posare a terra. Si avvicinò alla vasca e buttò dentro una grossa quantità di sali da bagno e bagnoschiuma vari. In casa non c'era molta plastica, infatti erano tutti quelli monodose. Quando ebbe finito, una cupola di schiuma la faceva da padrona. Prima le signore la esortò, sfilandosi la maglietta. Non era ancora realmente sceso a patti con la bruciatura che gli sfregiava la schiena, ma davanti a Mia non aveva nessun tipo di problema a mostrarsi. Avrebbe quindi aspettato che Mia si spogliasse ed entrasse nella vasca, quasi divorandola con gli occhi. Avrebbe studiato ogni suo movimento senza perdersi nemmeno un battito di ciglia. Se fosse entrata nella vasca, l'avrebbe seguita poco dopo.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
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9 replies since 25/1/2023, 23:15   50 views
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