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Le sinapsi di Wyatt, sollecitate dal continuo stimolo della ricerca in corso, riuscirono a fare il collegamento giusto tra le varie posizioni delle regine e, pregno di quella consapevolezza, l'auror duppose con ragione che ognuna di quelle posizioni era legata al matrimonio imminente. Un'idea iniziò a prendere forma nella mente del giovane che, per verificarla, quasi si getto con foga da quella botola per raggiungere il primo piano. Una volta lì, scrollandosi la stanchezza accumulata di dosso, Wyatt si diresse verso la stanza dove era stato prigioniero a inizio serata. Lì l'auror si mise a cercare, mettendo a frutto tutti gli anni d'accademia, eventuali tracce di un video di matrimonio che ancora doveva avvenire e un'eventuale regina. L'idea, in sé per sé, era buona eppure quel luogo non aveva da offrire nulla di più. Nella sua precedente ricerca Wyatt aveva rivoltato quel luogo come un guanto e, se ci fosse stato un pezzo di scacchi in quella stanza, avrebbe certamente trovato qualcosa. L'intuizione, anche se non aveva portato a nulla di concreto, non era completamente da buttare e, se l'auror avesse avuto la prontezza di spirito ad associare quell'intuizione ad un'altro luogo fino a quel momento inesplorato, sicuramente avrebbe potuto portare un nuovo risultato. A ben vedere aveva esplorato quasi tutto in quel luogo e solamente due stanze restavano da scoprire, entrambe intraviste, l'ora non era sua amica. Probabilmente il problema era che, in quel frangente, sia la stanchezza accumulata che lo stress di trovarsi in un luogo a lui ignoto gli giocavano il brutto scherzo di rendere la sua acutezza mentale sfuggente persino per lui. Aveva avuto un'illuminazione, un'idea che poteva portare non solo alla stanza con il lucchetto ma ad un'altra proprio accanto a quella scacchiera dove aveva posizionato quattro regine su otto: il salotto vicino le scale per salire al primo piano.. -
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Mosso dalla consapevolezza che avrebbe potuto risolvere l'enigma della scacchiera Wyatt si diresse verso il salotto, non senza prima rinfrancarsi dalla stanchezza della nottata con una bevanda energetica conservata in quel frigobar da cui aveva attinto anche in precedenza. L'uomo percorse i suoi passi in direzione del salotto e lì un ambiente più rilassato e accogliente lo accolse, un divano con penisola era addossato contro la parete bianca dove su di essa erano appesi alcuni quadri magici. Di fianco al divano si trovava un tavolino tondo su cui era posato un vaso con alcuni fiori dentro e, poco distante, una porta finestra che conduceva ad un giardino cinto da un muro di mattoni rossi. Di fronte a quel divano con penisola si trovava un mobile su cui era sospesa una televisione a schermo piatto e lì, a differenza della stanza precedente, poteva notare come i canali fossero tutti visibili e raggiungibili. Se avesse iniziato a frugare all'interno dei cassetti, seguendo l'idea del video matrimoniale, Wyatt avrebbe potuto notare come nel mobile al di sotto del televisore era pieno di dischi per il lettore DVD ed, insieme a loro, una Regina nascosta in un vaso messo orizzontale. Con quel ritrovamento solo tre erano i pezzi mancanti all'appello che l'auror avrebbe dovuto ritrovare. Il sesto senso di Wyatt lo aveva ricompensato e, ormai conscio che quella era la strada giusta, l'uomo avrebbe trovato i restanti pezzi con maggior facilità e rapidità. Il solo fatto di poter uscire finalmente da quella casa, seppur circondato da muta, assaporare l'aria fredda della notte e godersi la brezza fresca che spirava in quel momento era una conquista per l'uomo, costretto da chissà quante ore a restare chiuso in quella casa. Non aveva un orologio ma, osservando bene l'orizzonte, si poteva intravedere un chiarore alzarsi e farsi strada oltre la curvatura della terra. Solo in quel momento, Wyatt, comprese che era stato sveglio tutta la notte e che era giunta l'alba.. -
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Un quadro non è altro che una tela bianca su cui, pennellata dopo pennellata, il pittore andava a fissare su di essa un'immagine più o meno fedele di ciò che aveva scaturito la sua ispirazione. Il quel particolare frangente Wyatt non era l'artista, non era stato lui a comporre quel quadro bensì era qualcosa più vicino allo spettatore che, dall'altro lato della corda rossa, osservava quell'opera d'arte con occhio profano. Eppure nella sua visione estranea l'auror si era particolarmente avvicinato a ciò che chi aveva delineato quella sfida aveva organizzato. Non aveva colto le sfumature eppure il quadto complessivo della ricerca era andato a delinearlo con abbastanza precisione. Una volta trovata la regina in salotto il suo obiettivo virò verso un'altra delle stanze che componeva quel luogo, cinque regine erano in suo possesso e, la prossima che avrebbe rinvenuto, l'avrebbe portato ad ottenere la quasi totalità dei pezzi della scacchiera dell'enigma. La sua meta ora era il giardinetto interno, dove nella sua mente aveva preso forma l'idea di comporre un Bouquet di fiori per la futura sposa. L'aria era fresca, la giornata era appena nata, l'alba con il sole nascente si alzava. Era stato teorizzato nell'antica Grecia che fosse un Dio, Febo Apollo, a trainare l'astro sul suo cocchio dorato e, se solo Wyatt avesse partecipato alla giornata dei saldi a Diagon Alley, rimanendo bloccato insieme a Vath nel regno della dea norrena Hela anche lui si sarebbe potuto chiedere come l'amico se forze a loro invisibili avessero già tracciato tutto l'arco delle loro esistenze in maniera premeditata. L'auror li poteva notare come il giardino fosse adorno di fiori e gnomi da giardino in terracotta e, neanche troppo nascosta tra di essi, una Regina. Con quella era finalmente a sei e, mancanti due, c'erano solo due luoghi che Wyatt poteva esplorare: il capanno degli attrezzi lì in giardino e la stanza al primo piano.. -
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Sì, a ragion veduta Wyatt poteva affermare che, dietro a tutta quell'escape house, ci fosse lo zampino di Vath. Era ormai più che palese che il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale fosse la mente che aveva architettato le sfide e, come se non bastasse, aveva approntato e messo messo a disposizione un immobile per la realizzazione delle stesse. Un grande burattinaio sarebbe potuto essere definito, colui che stava a manovrare i fili di tutto quell'evento e che silente osservava dalla sua "cabina di regia". Una volta che Wyatt trovò la terz'ultima regina poteva essere palese per lui che, le restanti, potevano essere negli unici due luoghi che l'auror non aveva ancora visitato. La sua scelta, una volta posizionata la regina in un punto non meglio precisato della scacchiera, fu quella di ritornare in giardino per poter esaminare al meglio il capanno. Chiuso con un lucchetto l'uomo avrebbe dovuto ingegnarsi in qualche modo per spaccare eppure, lì vicino, c'erano delle tenaglia con cui tagliare per bene il lucchetto. Una volta rimosso l'ostacolo Wyatt avrebbe potuto aprire il capanno e dentro trovare una serie di attrezzi: cesoie, palette, vasi, terra e concime. Tutto l'occorrente perché un buon pollice verde o un'appassionato di Erbologia potesse lavorare in tutta tranquillità. Tra di essi Wyatt, se esaminati i sacchi di concime, avrebbe trovato la regina. Che fosse un chiaro riferimento al doversi sporcare le mani o al rimboccharsi le maniche e dare il meglio durante durante una relazione quello l'avrebbe lasciato decidere a Wyatt l'ideatore della posizione della regine ma, seguendo quel ragionamento, quale altro significato potevano avere le altre regine? Indubbiamente con quel ritrovamento era ad un passo della risoluzione dell'enigma della scacchiera e chi lo stava monitorando probabilmente se la rideva sotto i baffi per la velocità con cui Wyatt si stava avvicinando alla fine della sua "notte brava".. -
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Trovare l'ultima regina, una volta compreso il meccanismo con cui era stata creata quella sfida, non sarebbe stato difficile, la posizione di essa nell'ultima stanza si rivelò un'altro discorso. La stanza chiusa, come poté notare Wyatt, era una piccola biblioteca con alti scaffali da circa due metri e mezzo d'altezza, ricolmi di libri, una piccola scaletta a tre scalini era stata messa di modo che si potessero raggiungere anche o ripiani più in alto. La Regina era comodamente poggiata su una libreria, sul ripiano più in alto e, con la sua altezza, Wyatt non avrebbe certamente faticato a recuperarla con l'ausilio di quella scaletta precedentemente vista. Con quell'ultima regina l'auror aveva tutti i pezzi necessari a ricomporre l'indovinello e, se si fosse fermato a riflettere un attimo, si sarebbe accorto che, anche quell'ultimo pezzo aveva dietro di sé un significato più alto. Con la magia nessuno avrebbe avuto difficoltà a recuperare il pezzo, un semplice incantesimo di levitazione o un incantesimo d'appello e quella spiacevole "arrampicata" non sarebbe servita a nessuno mentre senza magia la moglie di Wyatt avrebbe dovuto far appello al marito. Con tutte le regine in suo possesso l'auror poté andare nuovamente alla scacchiera e posizionare i pezzi. Quel particolare enigma era stato risolto con molta rapidità e, una volta posizionate le otto regine sui punti giusti della scacchiera, tutte assieme si animarono e alzata la lancia di pietra di cui erano dotate la puntarono verso la porta tutte assieme, un rumore di serratura che scattava. Stava ora a Wyatt vedere cosa si celava all'esterno della casa, se era libero o meno dalla situazione. Lo stomaco probabilmente avrebbe brontolato, era pur sempre ora di fare colazione e l'uomo, se avesse aperto la porta, si sarebbe ritrovato di fronte a Vath che, con il suo più sfrontato sorrisetto in volto, gli avrebbe rivolto un cenno con il capo.. -
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Il Ministeriale avrebbe accolto con un sorriso il collega, l'amico gli sembrava provato dall'esperienza eppure, in un qualche modo, gli sembrava soddisfatto. Non era stato semplice organizzare tutto quello e, il fatto che Wyatt gli chiedesse da quanto aveva organizzato quella cosa, gli fece piacere sapere che in un qualche modo avesse apprezzato. «Buongiorno!» Disse appena lo vide fare il primo passo all'esterno della casa. «Quando mai io non sono riuscito a fartela?! La Serpe ha sempre battuto sempre il Leone.» Una risata e un'occhiolino avrebbero accompagnato quella frase. Era da un po' che non lo punzecchiava sull'antica rivalità scolastica e, quell'occasione, era molto allettante. «Spero che tu abbia usato la doccia allora. La casa, per quanto un'enorme escape room, era fornita di ogni comfort. Mi hai ucciso dentro quando eri nello studio, ero convinto che avresti dovuto usare tutte le ferie che ho concordato in segreto con il tuo capo reparto per uscire. Ma alla fine ce l'hai fatta. Comunque era da quando mi hai chiesto di organizzare il tuo addio al celibato che un'idea simile mi ronzava in testa, non nello specifico questa, ma con il tempo ho optato per qualcosa di più particolare. Ormai ho imparato a conoscerti e, il fatto che tu porti sempre qualcosa quando sei invitato, mi ha fatto propendere verso qualche goccia di Distillato della Morte Vivente sui pasticcini.» Si sarebbe schiarito la voce e, avvicinandosi a lui, gli avrebbe sussurrato. «Che sia di monito, se non avessi avuto buone intenzioni a quest'ora saresti stato alla mia mercé. Non possiamo rischiare così facilmente, con quello che sappiamo e stiamo facendo.» Si sarebbe schiarito nuovamente la voce e, allontanandosi da lui, avrebbe estratto dalla tasca interna della sua giacca la bacchetta in Agrifoglio con nucleo in crine di unicorno per riconsegnarla al legittimo proprietario.. -
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Era dura non ribattere le parole di Wyatt riguardo al Quidditch. Quando Vath era a scuola e fin dal primo giorno in cui l'amico è compagno di dormitorio Geoffrey Hill era stato capace di salire su un manico di scopo e bandire una mazza da battitore le speranze dei Grifondoro di vincere la coppa del Quidditch si erano drasticamente assottigliate come il girovita di uno Snaso appena rivoltato come un calzino. «Figurati era il minimo che potevo fare, come diceva il biglietto però non è il regalo principale ma solo un indizio. Sono delle Wakasa Nuri e dentro il pacchetto c'è la garanzia d'autenticità.» Se per Wyatt quella giornata era stata estenuante per Vath era stata ancora peggio in quanto, per tutto il tempo, aveva seguito gli spostamenti dell'uomo all'interno della casa dal momento in cui si era risvegliato a quello in cui aveva terminato l'esperienza. Tutto quanto era stato registrato in ultra HD su un compact disk e sarebbe stato donato in seguito all'auror. Vath si portò la mano alla bocca e sbadigliare chiuse un momento gli occhi. «Ti ringrazio Wyatt ma credo che per oggi passerò e, se posso permettermi di darti un consiglio, dovresti fare altrettanto dopo una notte insonne. Ho un impegno e non posso mancare, goditi le ferie, hai l'intera settimana a casa senza contare le successive due al matrimonio.» Gli avrebbe detto, dandogli delle amichevoli pacche sulle spalle, per poi staccarsi da lui. «Ci vediamo settimana prossima in chiesa o ti dovrò venire a prendere?» La domanda avrebbe accompagnato una risata da parte sua, non si aspettava alcun ripensamento da parte di Wyatt. Lo avrebbe lasciato rispondere non tanto per la risposta ma per vedere se le sue gote si sarebbero imporporate per l'imbarazzo e, alzata un'ultima volta la mano in segno di saluto, il Ministeriale si sarebbe Smaterializzato a casa propria.. -
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