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Infine il momento era giunto, Wyatt e Isond stavano per convolare a nozze e lui, come testimone di nozze, aveva il dovere di organizzargli un addio al celibato degno del suo nome. Il ministeriale si sarebbe adoperato per fare il tutto all'oscuro dell'Auror così che la sua sorpresa fosse autentica. Non avrebbe organizzato uno di quegli squallidi tour di locali e night-club per l'amico e una settimana prima delle nozze, di venerdì mattina, si sarebbe recato nell'ufficio di Wyatt. Avrebbe bussato con tre colpi delle nocche e, una volta invitato ad entrare, si sarebbe palesato. «Wyatt, buongiorno! Mi è arrivato l'invito, finalmente avete fissato una data!» Il Ministeriale dopo i vari ritardi e gli impegni lavorativi che Auror e Medimaga stavano affrontando non ci sperava più. Si sarebbe schiarito la voce e, accomodandosi ad una delle sedie della scrivania, Vath avrebbe posto il proprio bastone da passeggio accanto a sé. Un lieve sorriso e, inspirando con calma, avrebbe continuato a dire. «Senti, a proposito del matrimonio, mi sono permesso di andare a ritirare di mia iniziativa l'abito che ti eri fatto fare nella boutique dove ti avevo portato. Ne ho approfittato dato che dovevo ritirare anche il mio e se per te non è un problema domani dato che è sabato potresti passare da me per ritirarlo, magari prenderci un caffè assieme, che ne dici?» Il Ministeriale si sarebbe così alzato e, appena avrebbe avuto la risposta da parte di Wyatt, avrebbe detto. «Se per te va bene potremmo vederci alle nove del mattino, tanto per quel giorno avevo chiesto ferie che ho alcune commissioni da sbrigare. Allora a domani!» Il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale si sarebbe congedato così, rivolgendogli un leggero sorriso per poi dirigersi verso l'uscita dell'ufficio salutandolo con un cenno della mano.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ecco l'invito sono stati mandati per il matrimonio.
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Non era la prima volta che le porte di casa Remar si sarebbero aperte per Wyatt, l'Auror non aveva più avuto occasione di venire a trovarlo da quando aveva accettato di occuparsi delle nuove reclute dell'accademia degli Auror. Certo, ognuno aveva i suoi impegni lavorativi, le proprie responsabilità e il lavoro segreto dell'Arania Exumai ma si era sempre detto disponibile all'amico per incontrarsi fuori dal lavoro. L'ultima volta che Wyatt lo aveva chiamato era stato poco dopo la missione ad Edgware Road per chiedergli consiglio riguardo cosa fare con alcune lezioni di prova e da allora non si erano sentiti, Vath si era sentito un po' in colpa, aveva avuto un importante incontro all'ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche ma, dopo quello, non aveva più avuto occasione di scrivere o sentire l'amico fino al giorno prima. Aveva chiesto ferie, libero da incombenze lavorative si aggirava per la propria residenza come un fantasma vestito con un pigiama di seta verde. Quel mattino aveva fatto colazione con una spremuta d'arancia fatta direttamente in casa, un caffè della sua macchinetta con chicchi e una tazza di latte con alcuni cornflakes e, dopo aver mangiato, si era messo a suonare un po' il proprio pianoforte. Aveva avvisato il personale in servizio quella mattina che sarebbe giunto Wyatt per unirsi a lui e, grazie all'incanto Anti-intrusione della sua casa, sapeva esattamente quando l'Auror si sarebbe presentato. I giardinieri stavano rimodellando le siepi della tenuta, la Karpoi Grinty, frutto dell'assonanza tra le parole Green Tea e la sua natura grintosa stava curando la piccola coltivazione di pianticelle di the personale di Vath e il personale di casa, per il week end, era stato ridotto all'osso. Vath avrebbe eseguito su sé stesso un incantesimo di Vestizione per rendersi più presentabile, al pigiama di seta verde smeraldo si sarebbe sostituito un completo tra l'elegante e il casual e, lasciato il piano, il ministeriale si sarebbe diretto alla porta per accogliere in maniera adeguata l'ospite.
Edited by Vath Remar - 18/1/2023, 20:19. -
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Wyatt si era presentato di buon mattino, come gli aveva detto aveva spaccato il minuto per la sua puntualità e Vath non poté che sorridere. L'algido ed irreprensibile Ministeriale, se conosciuto bene, altro non era che un pezzo di pane. Vath era della filosofia che pochi amici ma buoni età meglio di tanti amici e così, la maggior parte delle persone, non vedeva il vero volto del Ministeriale bensì una maschera. Quella maschera poteva essere levata a piacimento e, quasi per un istante, durante il Blind Valentine quella maschera era caduta facendo spazio al suo vero io. Vath avrebbe aperto la porta di casa e, sorridendo al proprio ospite, gli diede il benvenuto. «Buongiorno Wyatt, so benissimo che eri tu. Prego, entra pure.» Gli avrebbe aperto ancor di più la porta, spostandosi leggermente di lato per consentirgli l'accesso e, una volta richiusa, Vath si sarebbe avvicinato a lui per dargli modo di aiutarlo a sfilarsi la giacca. L'Auror e amico aveva portato con sé un vassoio di paste e, anche se non era del tutto necessario, Vath apprezzò il gesto. «Ti ringrazio, non era necessario tutto questo disturbo, le farò mettere in salotto su un piattino insieme al vassoio con il necessario per prendere il caffè. Ho lasciato la confezione con il tuo abito nello studio e immagino che lo vorrai recuperare quanto prima.» Il Ministeriale avrebbe avanzato la mano verso l'Auror per farsi consegnare vassoio e giacca. Vath vide che una delle domestiche gli si era avvicinata e, così, le avrebbe affidato il vassoio con i pasticcini. «Johanna, gentilmente, potresti portare questi in salotto?» Vath avrebbe aperto l'armadio appendiabiti, prendendo al contempo una gruccia, sistemando il cappotto per bene sulla gruccia, posizionarla sulla barra di metallo e solo allora, una volta che ebbe chiuso l'armadio, si sarebbe dedicato in tutto e per tutto al proprio ospite.
Edited by Vath Remar - 18/1/2023, 23:32. -
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Lasciata l'incombenza delle paste a Johanna Vath fece un lieve sorriso e, alzata la mano a palmo aperto, avrebbe fatto cenno a Wyatt di seguirlo. «Lo sai che con me non devi pensare a queste sottigliezze, apprezzo il gesto come ho detto ma non è che ogni volta che ti presenti devi portare qualcosa. Ti ospito volentieri e non c'è bisogno di doversi sdebitare con qualcosa.» Avrebbe detto, iniziando ad avviarsi verso il proprio studio. «Credo di averla già sentita quella pasticceria, anzi, sì ne sono più che certo. Avevo lasciato a Lizzie il compito di organizzare un piccolo rinfresco per un colloquio e tra le molte cose che aveva portato come dolci aveva scelto proprio quella pasticceria. Per l'occasione però aveva scelto pasticceria fresca e non secca.» Si sarebbe diretto nel corridoio che, guardando i punti cardinali, avrebbe portato verso la sezione di nord ovest e salite le scale avrebbe percorso un nuovo corridoio colmo di ritratti animati ed armature sistemate in fila lungo tutto il corridoio che dava su una finestra con del verde all'esterno. Un percorso fatto in silenzio, godendosi il rumore che veniva dall'esterno di una cesoia che si apriva e chiudeva, dei rami che cadevano a terra e, più in lontananza e flebili, i cinguettii degli uccelli. Da lì, a circa metà corridoio, Vath avrebbe deviato verso una porta a destra accedendo così allo studio dove solitamente leggeva, lavorava o nutriva Nehushtan. Il rettile si trovava lì, placido e satollo, nel proprio rettilario. Aveva già cacciato due di quei topolini bianchi che si usano per fare da cavia e Vath aveva osservato il predatore strisciare sinuosamente verso di loro per poi scattare e affondare le proprie zanne rilasciando una quantità di veleno sufficiente per uccidere le due prede, quasi istantaneamente, nei loro corpicini. Vath avrebbe dato uno sguardo rapido alla teca e, sorridendo come se avesse pensato ad una battuta tra sé e sé, si sarebbe diretto verso il pacco posato sulla propria scrivania. «Ecco qua.» Esordì, posando la mano sulla scatola di cartone con impresso il logo della sartoria. «Se per te va bene te lo faccio preparare in ingresso proprio accanto alla giacca.» Il Ministeriale avrebbe sollevato la scatola, per nulla ingombrante o pesante, reggendola dai fori per inserirvi le mani. Sulla sedia Wyatt avrebbe potuto notare un sacchetto in stoffa dalla stessa foggia e logo della scatola. Vath, reggendo la scatola con una sola mano avrebbe dispiegato il sacchetto e inserito il contenitore di cartone all'interno di quello di stoffa. Prendendolo per le maniglie lo avrebbe passato all'amico. «Nulla di nuovo in realtà, ho dovuto seguire un incontro inerente all'intenzione di un privato intenzionato ad acquistare un lotto di terreno boschivo con l'intenzione di farlo diventare un nuovo Golf Club, io e il Dipartimento per il Controllo e Salvaguardia dell'Ambiente Magico ci siamo dovuti impuntare per negargli qualsiasi autorizzazione. E tu che mi dici, come sta andando all'accademia?» Chiese, appoggiandosi leggermente alla scrivania con le natiche.. -
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Vath poteva comprendere benissimo come Wyatt fosse comunque una persona dedita al rispettare certe convenzioni sociali e quindi non era stupito del fatto che lui avesse portato con sé delle paste per sdebitarsi dell'invito a casa sua. Ciò che tuttavia non poteva concepire era come, nonostante glielo avesse detto più e più volte l'amico continuava ad ostinarsi nel portare comunque qualcosa anche se non richiesto. Passi la prima volta quando, insieme al collega Krasus, il Grifondoro aveva portato delle birre per accompagnare la pizza maxi che Vath aveva ordinato per la serata. Era stato un miracolo, o forse più probabilmente una dimenticanza di Wyatt, se alla grigliata di ferragosto non portò nulla. Un sorrisetto avrebbe fatto capolino sulle labbra di vath che, piegate all'insù, avrebbero potuto denotare il suo divertimento alla successiva affermazione dell'Auror. Nehushtan era con lui da quando aveva diciotto anni e il rettile aveva raggiunto la maturità da almeno dieci anni. Ciò rendeva palese quanto, in effetti, Wyatt ne sapesse poco o nulla dei serpenti e non sarebbe stato consigliabile per lui averne uno come animale domestico. «Non saprei Wyatt, un serpente non è come un cane o un gatto, serve molta cura e soprattutto ha bisogni tutti suoi che probabilmente con gli impegni lavorativi che hai non collimerebbero. E non credo che Isond possa sentirsi tranquilla con un animale del genere in casa.» Avrebbe tentato di dissuaderlo in quel modo, conscio che l'amico aveva molte qualità ma la cura di un animale così impegnativo e particolare non fosse tra quelle. Il Ministeriale avrebbe risposto alla domanda dell'amico, il cellulare aveva vibrato nella sua tasca e, estraendolo avrebbe sbloccato lo schermo per leggere il messaggio da una delle sue applicazioni di messaggistica. «A parte il fatto che il disboscamento progressivo delle aree può causare problemi come frane e allagamenti? Stiamo già soffrendo a livello globale per quanto riguarda il clima: la foresta pluviale, il polmone del mondo, si riduce sempre di più a causa del governo locale che complice delle lobby dell'industria della carta e dell'agricoltura leva spazi alle foreste per far spazio a campi di coltivazione. È un circolo vizioso e, purtroppo, ci stiamo finendo dentro anche qui nel regno unito. Se posso cerco di preservare ogni spazio verde che madre natura ci ha donato» Vath avrebbe poi ascoltato Wyatt alle prese con il suo nuovo incarico di Istruttore, l'uomo avrebbe annuito e, avviandosi con il pacco verso il salone, uscendo dallo studio avrebbe detto. «Essere Istruttore è un po' come essere docente ad Hogwarts o a Hidenstone, hai una grossa responsabilità ma puoi anche influenzare le nuove generazioni con le tue idee. Mi hanno avvisato che il necessario è pronto per il caffè.» Lo avrebbe atteso, lasciandogli modo di affiancarsi a lui.. -
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L'ascendente è un qualcosa di sottile e impalpabile, il Ministeriale era abituato a usare le parole e, instillare idee e convinzioni nella mente di qualcuno, era una capacità di cui faceva ampiamente uso senza tuttavia abusarne. Un semplice, "per favore, potresti passare a ritirare un documento…" era un'arma molto utile: tutto stava nella sensazione che, chi a cui veniva chiesto questa cosa, di libertà nella scelta e molti si sentivano più predisposti ad accettare. Il fatto che Vath ritenesse Wyatt inadatto ad occuparsi di un rettile era uno dei fattori per cui aveva sconsigliato allo stesso di prenderlo e, facendo leva sulla difficoltà con cui Isond avrebbe accettato l'animale, Vath aveva esercitato la propria influenza con tutte le buone intenzioni possibili. «Regalale un cucciolo di Crup o un Kneazle. Sono certo che in entrambi i modi la farai felice, ricorda solo di recarti al Quarto livello per ottenere il patentino. Suppongo che un breve corso su come riuscire a controllare il tuo Crup di fronte ai Babbani non sia un grosso problema per te.» Quando l'argomento animale domestico si esaurì i due erano già al piano inferiore, a pochi passi dall'armadio in cui Vath aveva riposto il cappotto di Wyatt e, aperto, avrebbe posato al suo interno anche il sacchetto con l'abito nuziale del futuro sposo. «Non sbagli…» Disse, ritornando da lui e avviandosi verso il salotto. A pochi passi dalla maniglia della porta avrebbe portato avanti la conversazione. «Sono proprio i nuovi paesi industriali emergenti quelli ad emettere più inquinanti, il pianeta ha bisogno di più piante e invece noi qui stiamo combattendo contro una ristretta cerchia di riccastri che voglio un nuovo golf club dove potersi svagare alla domenica. E cosa diciamo a questi riccastri? Non oggi.» Citazioni alla serie TV di Martin a parte Vath avrebbe sorriso leggermente e, abbassata la maniglia della porta, sarebbe entrato in salotto dove l'aroma del caffè si era già espanso in tutta la stanza. «È importante metterci passione in tutte le cose che si fa e, stanne certo, le persone lo notano. Ed è proprio quella passione che ci metti a farti raggiungere risultati che, in altri modi, avresti potuto solo sperare di ottenere.» Si sarebbe seduto e, afferrando una tazzina, avrebbe versato il caffè per Wyatt e poi per sé.. -
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Si sarebbe versato la propria tazzina di caffè, a differenza dell'amico Vath avrebbe preso il caffè amaro senza zucchero né dolcificanti. Sul vassoio oltre alle paste di Wyatt c'erano anche due bicchieri di vetro, una bottiglia d'acqua e un paio di cioccolatini, due cubetti di pochi millimetri di spessore di finissimo cioccolato al 99% di cacao. Il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale si sarebbe versato un po d'acqua, il giusto per riempire metà bicchiere e, preso uno dei due cioccolatini, lo avrebbe scartato per poi metterlo in bocca e lasciarlo sciogliere. In quel frangente altro non poteva fare che aspettare ed ascoltare Wyatt senza aver modo di replicare. Si sarebbe preso i suoi tempi, senza mettersi fretta, assaporando quel concentrato di cacao amaro fino a quando non si sarebbe liquefatto per via della saliva e del calore interno della bocca. Solo allora, una volta deglutire avrebbe preso il bicchiere d'acqua in mano e facendo un leggero sorriso avrebbe detto a Wyatt. «Ecco, decisamente piu fattibile e poi, a quanto mi pare di capire hai scelto di prendere un Crup, ce ne sono di diverse razze. Mio nonno Albert aveva una muta di Crup dobermann nero focati per la sua tenuta ma, dato che voi siete in un appartamento in città, credo che potreste scegliere un qualcosa di piu tranquillo. Ricordati ovviamente fi fargli tagliare la seconda coda, i Babbani non sono soliti vedere cani con due code.» Avrebbe così ingerito l'acqua, sciacquandosi per bene la bocca dal gusto amaro del cioccolato extrafondente, per poi dedicarsi finalmente al caffè prendendo una delle paste dal vassoio e tenendola in mano. Il Ministeriale avrebbe girato il liquido all'interno della tazzina roteandola con molta cautela per non far fuoriuscire il caffè e, portandosi la ceramica alle labbra, avrebbe assaporato la bevanda.. -
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Ed infine Wyatt l'aveva fatto, aveva assaggiato una delle paste che lui stesso aveva portato da Vath. Mentre il diplomatico beveva il caffè la golosità dell'Auror gli fece prendere una delle paste. Una sensazione di torpore si sarebbe impadronito dell'Auror mentre le palpebre gli si chiudevano pesanti e sonnolente. Era sempre un peccato sprecare buon cibo e, correggere tutte le paste con alcune gocce di Distillato della Morte Vivente, era necessario per ciò che il Ministeriale avrebbe potuto fare. Aveva dato istruzioni precise ai propri domestici, conscio che Wyatt portasse qualcosa avrebbe dato l'oggetto ai domestici che, mentre loro sarebbero andati a prendere il pacco nello studio, avrebbero usato una siringa per riempire con poche gocce della pozione ogni singola pasta. Vath non ne aveva toccata nemmeno una o meglio, lo aveva fatto ma solo per dare l'illusione a Wyatt che stava per mangiarla. Il Ministeriale avrebbe atteso che Wyatt crollasse dalla stanchezza e, una volta addormentato, fece ciò che aveva programmato da tempo. L'unico ad esserne all'oscuro era Wyatt e quando il giorno prima aveva detto di avere tutta la giornata libera Vath si era dovuto trattenere per non ridere, non aveva solo quella giornata libera ma, addirittura, tutta la settimana precedente e le due successive al matrimonio. La prima per l'addio al celibato e, le seconde, per la luna di miele.
Wyatt si sarebbe svegliato legato ad una trave, privo di ogni suo oggetto personale quali bacchetta e telefonino. Gli occhi una volta che si abituarono alla poca luce che filtrava da una grata gli fecero vedere come, al momento l'uomo si trovava all'interno di una cantina. L'odore di muffa, terra e qualcos'altro di indefinito permettano lo stanzino mentre a terra alcune foglie secche rimanevano immobili. Solo le braccia erano legate, seduto sul duro pavimento in cemento avrebbe potuto sentire come i legacci che ai polsi fossero di corda. Se avesse cercato di muoversi o sollevarsi da terra avrebbe scoperto che aveva abbastanza mobilità per farlo e, nel farlo, si sarebbe potuto accorgere di come sulla trave di legno, ci fosse un chiodo non del tutto piantato nel legno. Regnava il silenzio, nulla, se non il rumore del vento che filtrava dalla grata avrebbe potuto dirgli dov'era. Era freddo, segno che non c'era riscaldamento in quel luogo, un umidità che entra nelle ossa, ecco, quello riflettendoci era l'odore che in precedenza non era riuscito ad identificare..