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"Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."
La poesia che introduceva il concetto dell'unico anello poteva essere tutto un brutto scherzo da parte di Vath per rappresentare il matrimonio dove, una sottile banda di Oro di Freyr, con su incisa una runa Brudir rivolta in maniera da poter avere su di essa e su quella a lei collegata un rituale di Sposalizio. In fondo aveva suggerito lui all'amico di acquistare quei due anelli ritenendoli una valida sostituzione a dei normali e banali anelli in oro con su inciso nome e data del matrimonio. Quando l'auror inserì la combinazione 3 7 9 1 non si sentì alcun click ma, se avesse provato a tirare giù la cassa del lucchetto, questa si sarebbe sbloccata aprendo un nuovo percorso pieno di insidie, o forse no, per il futuro sposo. Aperta la porta Wyatt si sarebbe trovato di fronte ad una rampa di scale posizionate trasversalmente rispetto a lui sulla sinistra un grande open space faceva da cucina e sala da pranzo, se si fosse fermato lì avrebbe potuto trovare una serie di elettrodomestici babbani, dei cassetti e dei ripiani. Osservando a destra invece sarebbe proseguito il corridoio che, portando alla base delle scale, si sarebbe aperto in un modesto ingresso piastrellato da riquadri bianchi e neri. Al piano di sopra, invece, le stanze padronali con tanto di bagni annessi. Tentare di uscire dalla porta principale sarebbe stato inutile, bloccata da qualcosa o, molto più probabilmente, da un incantesimo Colloportus. L'obiettivo quindi, probabilmente, sarebbe stato trovare una Bacchetta magica o, ancora meglio, la sua.. -
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Wyatt, una volta libero da quel salotto decise di optare per una breve esplorazione del comprensorio per farsi un'idea di ciò che, quella struttura, gli riservava. Diede una rapida occhiata alle varie stanze e, una volta fatto, decise di concentrarsi sulla cucina. Nel frigo e nel congelatore c'era del cibo e, a differenza del piccolo minibar che contenevano snack e bibite in lattine, qui c'era tutto l'occorrente per farsi una cena con i fiocchi. Nel cassetto alcune posate, una tovaglia e nel ripiano sopra la credenza stoviglie e bicchieri. A parte la scomodità di non sapere dove si trovava e del risveglio traumatico non si poteva dire che quella casa non gli offrisse certi lussi che, se si fosse goduto, avrebbe reso l'esperienza meno stressante, ma ognuno reagisce a modo suo e, se Wyatt aveva deciso di non concedersi nemmeno una sosta nel tentativo di liberarsi quella era una sua libera scelta. Oltre a varie posate l'auror poté notare come, all'interno della cassettiera, c'erano due paio di bacchette laccate e due poggia bacchette dello stesso materiale all'interno di una scatolina aperta con sopra un piccolo biglietto indirizzato a Wyatt dall'inconfondibile grafia di Vath e accanto a loro, una bacchetta dall'inconfondibile forma. Se avesse aperto il biglietto l'auror avrebbe potuto trovare un messaggio da parte dell'amico. "Spero che tu non te la sia presa troppo per il mio tiro mancino ma sappi che era necessario per rendere quest'esperienza ancor più immersiva. Sei quasi alla fine, tieni duro. Le bacchette tienile con te, sono una piccolissima parte del mio personale regalo di nozze per te e Isond oltre che un piccolo indizio sulla destinazione del vostro viaggio di nozze. Buona fuga, Vath." Nient'altro da parte sua, il Ministeriale probabilmente seguiva tutte le sue mosse e aveva delineato quella cosa con largo anticipo per aver orchestrato tutto quello con grande precisione.. -
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Edited by Wyatt Wolf - 25/1/2023, 20:20. -
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In quel frangente, senza un cellulare per poter controllare Wyatt non poteva immaginare il valore di quel regalo. Solo in seguito avrebbe potuto scoprire che, quel particolare set di bacchette era un raro lavoro da parte di una bottega nella cittadina di Wakasa e, per esse, il Ministeriale era arrivato a spendere duecento sterline. Ciò che poi avrebbe potuto scoprire tramite ricerche era che la caratteristica delle bacchette laccate Wakasa è che gusci e gusci d'uovo che ricordano i fondali marini sono ricoperti di lacca colorata più di dieci volte. Lucidando accuratamente gli strati di vernice che sono stati applicati, emerge una bella texture simile a un fondale marino. Le bacchette laccate Wakasa sono anche chiamate "becco di gru" perché le punte delle bacchette sono sottili e appuntite, e si dice anche che le bacchette di buon auspicio portino fortuna e longevità. Il dono delle bacchette (箸Hashi) deriva dalla parola “橋Hashi” che significa “ponte” o “collegare le persone”. Soprattutto se date come regalo di nozze, le bacchette sono molto di buon auspicio perché hanno lo scopo di collegare e approfondire il legame tra le coppie sposate. Wyatt osservando il regalo di Vath avrebbe potuto notare come fossero di diverse dimensioni, quelle blu più lunghe rispetto a quelle rosse, questa particolarità, se glielo avesse chiesto in seguito, deriva dal fatto che nella cultura giapponese le bacchette più lunghe sarebbero spettate all'uomo riservando quelle più corte alla donna. Eppure l'attenzione dell'auror in quel momento era tutta assorbita dalla bacchetta al loro fianco tanto da dimenticarsi il regalo lì dove era stato posizionato. Con la bacchetta in mano si era diretto verso la porta e, per un breve istante, lo stress o forse altri pensieri a cui non ci è dato sapere fecero fare a Wyatt l'Incantesimo Sigillante anziché l'Incantesimo di Apertura. Invece di aprire la porta il mago si sarebbe chiuso non a doppia ma a tripla mandata… se solo fosse stata la sua bacchetta. In effetti quel pezzo di legno, in tutto e per tutto uguale alla bacchetta in legno di Agrifoglio con nucleo in crine di unicorno di Wyatt, si sarebbe rivelata una Bacchetta Scherzo dei Tiri Vispi Weasley e quando l'auror declamò la formula, errata, dell'incantesimo quest'ultima si sarebbe trasformata in un osso di gomma. Con l'osso in mano wyatt avrebbe potuto notare che, le piastrelle bianche e nere dell'ingresso erano otto per otto e, se avesse alzato lo sguardo verso il piano di sopra, avrebbe potuto notare come sul soffitto, ci fossero otto donne con una corona in testa intente a darsi battaglia e, sotto di esse il cartello, "Otto regine solevan far la guerra l'un l'altra, eppure nessuna era in grado di raggiungere le avversarie."
Edited by Vath Remar - 27/1/2023, 11:56. -
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Esistevano diversi tipi di indovinelli, quelli logici per cui Wyatt sembrava non essere portato e quelli matematici in cui spiccava particolarmente. Non appena l'auror rivide la scacchiera e, sollevando lo sguardo sul soffitto dipinto, poté notare otto regine a farsi la guerra e letto il cartiglio sotto il dipinto poté comprendere come risolvere quel nuovo enigma. Studiata la scacchiera a terra riuscì a individuare le posizioni necessarie per posizionare le otto regine in maniera che queste non si "scontrassero" tuttavia, una volta fatto ciò, si accorse che proprio quelle donne risultavano mancanti all'appello. Dove trovare quegli otto pezzi era un mistero che doveva risolvere per riuscire ad avanzare nella sfida, in fondo l'auror stava per sposarsi e conoscere la natura della sua regina doveva essere per lui una ragione di vita. L'unica opzione a lui disponibile era quindi di esplorare quella casa con molta più calma, godersi l'esperienza di quell'escape room senza timore di fare le corse. Aveva dormito molto probabilmente tutta la mattina e il pomeriggio sotto l'effetto del Distillato della Morte Vivente, lo stimolo della fame e della sete era stato placato da quel veloce spuntino ma, più in basso, uno stimolo più forte e pressante iniziò a farsi strada. La strada per il bagno era semplice, salite le scale Wyatt avrebbe trovato una stanza da letto e, di fronte ad essa, un piccolo bagno sarebbe stato speculare. Tazza, lavandino, una piccola specchiera con dei cassettini a lato e una doccia. Non c'era molto altro, una mensola su cui posare i propri effetti personali e, se avesse voluto lavarsi i denti, dentro quei cassettini avrebbe trovato un beauty con trucchi e, nello stesso ripiano, un pezzo alto circa venti centimetri rappresentante una regina. Dove avrebbe potuto trovare Wyatt i restanti sette pezzi? Solo con un'attenta ricerca avrebbe potuto dirlo.. -
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Il ragionamento dell'auror, espresso solo nella sua mente, aveva la sua logica. Wyatt non sapeva che, qualsiasi altro pezzo, non avrebbe apportato nessun progresso alla sua "fuga". Eppure Wyatt non ci mise molto a trovare il suo primo pezzo, guidato dall'entusiasmo per quel ritrovamento l'auror si diresse verso la scacchiera posando la prima regina sulla piastrella bianca. La sua ricerca lo condusse nella stanza da letto dove mettendosi a cercare, con la soglia dell'attenzione particolarmente alta, andò ad esaminare la stanza in ogni suo anfratto. Fu così che, aprendo l'armadio, scoprì che anziché essere un normale armadio si trattava di un vano a sé stante. Una cabina armadio lunga quattro metri per due dove, ai lati, si trovavano vestiti, scarpe e ornamenti femminili di vario genere. A lato, posata a terra, accanto ad un paio di décolleté nere, si trovava un'altra regina, la seconda di otto. Quel ritrovamento poteva sembrare casuale ma, ad uno sguardo attento, si poteva quasi iniziare a subodorare che dietro ad ogni pezzo ci potesse essere uno schema ben preciso. Era tra le prerogative di Wyatt decifrare lo schema? Forse si o forse no, che fosse una sfida logica differente rispetto alle altre quello era indubbiamente vero eppure l'auror avrebbe potuto certamente notare come, nelle stanze precedenti ad un primo esame non aveva trovato nulla di tutto ciò: il futuro sposo si era ritrovato intrappolato in una piccola cantina spoglia di qualsiasi arredo e, successivamente, in un piccolo salotto ben arredato ma a cui mancava un certo tocco in più. Aveva trovato i pezzi degli Scacchi in una specchiera e in una cabina armadio e, quei luoghi, avevano un certo qualcosa in più rispetto alle stanze precedenti. Capire il nesso logico avrebbe potuto rappresentare la svolta, garantendo a Wyatt una via d'uscita più rapida da quell'escape house.. -
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Era un addio al celibato, certo strano secondo i normali standard della società attuale, tuttavia restava pur sempre quello e come tale doveva dare quel briciolo di libertà che successivamente sarebbe dovuto mancare al futuro sposo una volta pronunciato il "Sì, lo voglio!" Eppure Wyatt si era trovato fin da subito intrappolato, aveva risolto l'enigma dell'unico Anello che, come diceva lo stesso Tolkien, era "Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli." Forse quelle prove non erano per fargli passare un'ultima notte di spensieratezza ma per prepararlo alla vita coniugale. Se tale era lo scopo del Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale allora in quella nuova prova quale lezione celava dietro di essa? Si trattava di otto regine due delle quali erano state trovate una vicina ad un beauty pieno di trucchi e l'altra accanto ad un paio di décolleté. La ricerca di Wyatt questa volta lo condusse nuovamente alla cucina dove era stato precedentemente e, guidato forse dal suo intuito da Auror, iniziò a cercare in maniera più approfondita in quella stanza. Cassetti e credenze vennero aperti e svuotati delle posate e dei piatti, il frigo, una volta aperto, gli diede modo di vedere come dentro di esso c'erano bottiglie d'acqua e vino nello scomparto dell'apertura, insieme a una dozzina di uova, un panetto di burro e alcune confezioni di salse, nel cassetto inferiore erano state posizionate alcune verdure, insalata, cipolle e pomodori. Poco sopra sul ripiano in vetro erano conservati dei formaggi e della carne avvolta intorno a della carta alimentare però, anche lì, nessuna regina. Solo aprendo il forno avrebbe scoperto, all'interno di esso, una nuova regina che aggiunta alle altre due avrebbe portato Wyatt a possedere quasi il cinquanta per cento delle regine necessarie a risolvere quell'enigma. Chiunque lo stesse guardando dalle telecamere installate in tutta la casa si sarebbe chiesto quale nuova mossa l'auror avrebbe fatto per trovare le altre cinque regine.. -
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La fame restava indubbiamente uno degli stimoli base che spesso determinavano le azioni degli esseri viventi. Wyatt, come tale, non potendo resistere ad essa con solo una barretta proteica nello stomaco decise di concedersi una tregua. Non ci volle molto per saziarlo e dissetarsi, un buon rosso, del formaggio edamer, un panino con il sesamo, ciò che gli mancava era il prosciutto crudo ma, quella fetta di carne macinata e compattata a formare un hamburger aveva un richiamo troppo forte per l'auror che si vide cercare una padella e crearsi quel panino farcito. Non era molto ma alla fine il senso era placare la fame e a stomaco pieno il Ministeriale non poté far altro che rimettersi alla ricerca di quelle regine. Non era certo che, in quella stanza, ci fosse un'altra regina eppure Wyatt decise di rivoltare da cima a fondo di modo che non avesse dubbi sull'assenza del pezzo. Ad un esame più attento l'auror poté notare come quelle regine fossero tutte e tre scolpite a mano nella foggia classica degli scacchi Magici: una donna in armatura ed elmo calato sul viso, le mani congiunte sopra una lancia corta, il mateeriale si poteva certamente riconoscere, non era né plastica néferro ma risultava comunque leggermente freddo al tatto e Wyatt avrebbe potuto riconoscere che si potesse trattare di pietra. Non c'era dubbio che, una volta posizionate sulla scacchiera, avrebbero potuto animarsi rivelando altro all'uomo tuttavia, dato che ancora ne mancavano ancora cinque all'appello, un nuovo giro per la struttura sarebbe stato opportuno per l'auror. Il futuro sposo avrebbe potuto esplorare la stanza adiacente all'ingresso, totalmente glissata in precedenza, ed esplorare meglio il piano superiore che non si limitava solamente alla stanza da letto e il bagno anzi, dopo di gueste, alla fine di un corridoio si trovava una porta ancora chiusa a cui l'auror non aveva prestato attenzione e, sollevato ancora un poco lo sguardo, avrebbe potuto notare come sopra di lui si trovasse una cordicella che avrebbe condotto molto probabilmente alla soffitta.. -
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Edited by Wyatt Wolf - 9/2/2023, 14:42. -
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Sicuramente esplorare quel posto in maniera più dettagliata avrebbe fatto bene a Wyatt che, una volta salite le scale ed ignorato il salotto sulla destra rispetto all'ingresso, si decise ad esplorare il resto del primo piano. Una volta tirata la cordicella che conduceva alla soffitta una scala di legno a pioli sarebbe scesa fino a toccare terra e, un odore di legno, umidità e polvere, arrivò alle sue narici. La soffitta era buia e, considerata l'ora tarda, nemmeno aprendo le imposte l'auror avrebbe potuto rischiarare l'ambiente. Non appena l'occhio di Wyatt si sarebbe abituato all'oscurità avrebbe potuto distinguere alcune sagome di scatole, impilate una sull'altra, che si stagliavano nel buio della stanza mentre, alcuni teli, coprivano i vari mobili. Un lumos avrebbe potuto rischiarare l'ambiente intorno a lui ma, vista l'assenza di una bacchetta, Wyatt avrebbe dovuto cercare un interruttore per attivare la calda luce delle lampadine. Non appena fu trovato, sulla destra rispetto all'ingresso della botola, il forte bagliore delle lampadine del lampadario posto al centro della soffitta avrebbe rischiarato a giorno la stanza. Come aveva potuto intravedere Wyatt nella penombra molti scatoloni erano impilati e alcuni pezzi di mobilio erano coperti da teli bianchi che, una volta scoperti, si sarebbero rivelati essere dei divani e alcune cassettiere. In una cassettiera in particolare l'auror, se avesse avuto modo di frugare nei cassetti aperti, avrebbe trovato un quaderno in formato A4, a righe completamente bianco sulla cui copertina c'era la frase "Our Memories", la prima pagina, bianca avrebbe riportato solamente la frase "Wyatt Wolf & Isond Pendragon" ed un cassetto più in basso avrebbe trovato una delle otto regine. Adesso il computo delle regine era esattamente di quattro su otto e, l'auror, era a metà dell'opera. Una l'aveva trovata in una cabina armadio, la seconda nel bagno accanto ad una trousse di trucchi e la terza in cucina nel forno, con la quarta in soffitta vicina ad un album fotografico vuoto lo schema forse poteva apparirgli più chiaro..