High hopes

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    Secondo te qual è il più bello? Domandò Jessica con uno sbuffo, buttando all'aria così tanti vestiti, che iniziava a stupirsi di come ci fossero stati tutti dentro il suo armadio.
    Si trovavano a casa propria, a Londra, nella sua enorme camera da letto. Lei e Lilith. Come ai vecchi tempi. Ciò che era successo con il Barnes, era solamente un vecchio ricordo, adesso sembravano stare meglio entrambe, per quanto Blake rimanesse comunque una delle persone più importanti della vita di entrambe. Il suo parabatai senza rune.
    Comunque, stavano scegliendo quale fosse il vestito migliore per il ballo, mentre Alex le osservava dal suo lettino, tutto sicuro del fatto che avesse già cosa mettersi. Avrebbe usato il vestitino da renna che gli avevano regalato Elisabeth e Joshua al suo primo Natale.
    Aveva detto, a Lilith, qualche giorno prima, che non sarebbe voluta andare al ballo... ma poi Lucas l'aveva invitata! E d'improvviso, le era passata la voglia di rimanere a casa e piangersi addosso, anzi, voleva rendersi il più bella possibile per lui, sebbene era sicura che l'avrebbe trovata perfetta persino con un sacco di yuta. Però non le interessava ed aveva chiesto aiuto alla sua migliore amica (finalmente lo era ancora!) per scegliere quello che potesse essere migliore.
    Sai, Lil iniziò, buttando l'ennesimo vestito sulla pila di quelli già sul letto, Non mi aspettavo proprio l'invito. Jones non è un tipo da ballo. Sollevò le mani in aria come a volerla bloccare prima che dicesse qualsiasi cosa. Lo so che non andate esattamente d'accordo, però dovresti dargli una possibilità. Mi sta rendendo davvero felice. Anche se non so cosa siamo. Guarda. Sollevò il polso, dove vi era allacciato il bracciale con il fiore che lui le aveva regalato, identico a quello allacciato al polso più piccolo di Alexander.
    Aveva raccontato all'amica del ritorno di Daniele e probabilmente sapeva quanto avesse bisogno di distrarsi, di essere finalmente felice.
    Anche Pantera sembrò voler convincere Lilith di quella cosa, infatti iniziò a strusciarsi addosso alla ragazza.
    Jessica Whitemore


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    «Non cambiare discorso. MA DAVVERO? Jones, Jey?»

    Jessica e Lilith avevano superato da un po' le avversità dovute a quella piccola caduta di Jessica sul palo di Blake, soprattutto da quando Lilith aveva capito che Blake aveva deviato completamente percorso da lei e per quanto le facesse male, aveva compreso che perdere tutti gli amici non era la cosa giusta, soprattutto quando la cerchia di amici si limitava proprio alla corvina.
    Lilith guardò tutti quei vestiti buttati sul letto e si chiedeva da dove li stesse cacciando, ne prendeva uno e subito gliene arrivavano addosso altri dieci. Ad un certo punto, quasi temeva di esser diventata cieca: un vestito lunghissimo l'era finito in testa, coprendole la vista.

    «Santo Merlino. La tenda di mia nonna era uguale! Jey, che razza di roba é!»

    Afferrò quel vestito celeste e si girò verso di lei, avvicinandolo per provare addosso a lei che effetto facesse.

    «Una bomboniera, devo dire.»

    La prese in giro, per poi volgere lo sguardo verso Alex e sorridergli, avvicinandosi per giocare un po' con un pupazzo che trovò nel suo lettino.
    Ascoltò quello che Jessica le stava dicendo e si girò aprendo la bocca, ma l'amica la bloccò conoscendola al meglio, frenando quell'irresistibile voglia di dire qualcosa sull'ametrino.
    Sbuffò, sedendosi accanto alla grossa pila che continuava a crescere, mentre quel ruffiano di Pantera arrivò a richiedere le sue attenzioni. Osservò il bracciale, sembrava lo custodisse con estrema cautela, quindi sollevò gli occhi al cielo e scosse il capo.

    «Non mi piace. Non so se fidarmi di lui. Ti fa stare bene?»

    Si buttò indietro, lasciando che il gatto si poggiasse sulla sua pancia piatta, quindi guardò il soffitto.

    «E Daniele?»

    Una domanda buttata lì, curiosa di sapere cosa ne pensasse l'ex docente di quello strano avvicinamento. Si sollevò piano, lasciando che il gatto scivolasse giù dal letto, poi afferrò la sua borsa e cacciò fuori un abitino.

    «Io ho scelto questo. Secondo me, quello giallo ti sta divinamente.»
    Lilith Clarke

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    Jess posò gli opali sul volto dell'amica contornato da quei bellissimi ricci.
    Non sto cambiando discorso e sì, davvero. Jones. A dirla tutta, lei era la prima ad essere scettica, eppure... Lucas l'aveva invitata nel modo più dolce possibile. E poi aveva usato Alex, il suo punto debole, quindi non avrebbe potuto mai dirgli di no... anche se Jess non l'aveva presa negativamente, tutt'altro.
    Era veramente euforica di quell'invito del tutto inaspettato, che le aveva sconvolto la serata e fatto cambiare completamente idea sulla sua partecipazione al ballo. Quasi di riflesso, sorrise ripensando all'ultimo ballo cui era stata, ballo in cui era stata invitata da Jesse. Era andato tutto abbastanza regolare, durante quell'evento, escluso qualche piccolo incidente che la preside aveva visto molto più tragico di quello che era realmente.
    Osservò pigramente il vestito che era atterrato sopra Lilith, stringendosi nelle spalle. Non mi ricordo proprio da dove arriva, deve avermelo regalato mio zio. Lo disse come se quello spiegasse tutto e, in effetti, era proprio così, visto che generalmente gli uomini avevano un gusto orribile. Ma, per non sembrare sessiste, Jessica pensava che anche molte donne non avessero il minimo gusto estetico, al contrario suo e di Lilith, ovviamente.
    Eddai non mi sta così male protestò debolmente quando lei si avvicinò, ridacchiando a quella sua definizione. Ma aveva ragione, di sicuro non la valorizzava.
    Continuò ad ammassare vestiti su vestiti mentre Lil andava verso Alex. Generalmente non si distraeva un secondo quando qualcuno si avvicinava al figlio, troppo piccolo per difendersi da solo, però c'erano pochissime persone delle quali si fidava ciecamente e alle quali avrebbe affidato la sua vita e quella del figlio: Lilith era una di quelle.
    Perché non ti fidi di lui? E' solamente un po' svogliato lo difese, annuendo poi leggermente. Togliendo il fatto che con lui il sesso è sempre fantastico, sì, Lil. Mi fa stare così tanto bene che a volte ho paura che tutto possa scoppiare come un palloncino e questo mi impedisce di godermelo appieno. Una pausa, mentre si tormentava una ciocca di capelli, arrotolandola sul dito, riflettendo.
    E poi piace anche ad Alex. Vorrà pur dire qualcosa. Era convinta che i bambini fossero in una di quelle rare categorie avverse alle bugie, quindi se non gli fosse piaciuto, glielo avrebbe detto senza problemi con quel suo tono dolce ed innocente.
    Lui non lo sa. E non vedo perché dovrebbe saperlo. Il suo tono si era fatto gelido e tagliente come una lama di ghiaccio ed il suo corpo si era irrigidito nel sentire il nome del suo primo vero amore. Una parte di lei lo amava ancora disperatamente, ma le aveva fatto troppo male perché potesse fingere che tutto fosse normale.
    Riprese un po' di colore solamente osservando la scena di Pantera sul ventre di Lilith e sorrise, prima che l'animale scendesse.
    Ma è magnifico, Lil! Jess batté le mani, osservando la scelta dell'amica. E secondo me ti sta perfettamente. Sarai bellissima. Sai già con chi andare al ballo? Glielo chiese con un mezzo sorriso, consapevole di quel primino che da un po' le ronzava attorno. Si appose l'abito giallo ai vestiti che aveva addosso per vederne l'effetto finale.
    Jessica Whitemore


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    Lei non lo vedeva adatto all'amica, questa era la verità. Lei era una ragazza di classe, lui un outsider del cavolo. Non poteva essere la sua dolce metà, Lilith stentava a crederci. Eppure sembrava che Jessica stesse camminando sulle nuvole, non ricordava di averla mai vista così. Certo, innamorata folle del suo docente, ma sembrava tornata adolescente, tanti i sospiri e l'euforia che aveva da quando Jones l'aveva invitata al ballo. Se davvero Jessica stava così bene, Lilith ne era contenta e forse, molto lontanamente, avrebbe anche potuto storcere meno il naso alla vista del Jones.

    «Indosserà il suo cappellino anche al ballo?»

    Disse, smorfiosetta come poche, mentre canzonava l'abito strano che l'era arrivato in testa. Lo zio non aveva ottimi gusti, quell'abito lo confermava ancora una volta. Una pessima persona, con pessimi gusti.

    «E tu lo conservi ancora?»

    Domandò lanciandolo chissà dove nella stanza. Alla domanda di Jey non sapeva rispondere, perché non si fidava di lui. Oddio, proprio in quel suo periodo della vita non è che c'era proprio qualcuno di cui lei si fidava, tuttavia la questione Jones andava avanti da quadno lo aveva conosciuto. Portò le mani avanti, girando lo sguardo fingendosi schifata.

    «No, Jey, ti prego no. Non sono sicura di voler sapere di come ... lo fa Jones. Ti vedo sicuramente più rilassata e questo mi fa pensare che tu sia abbastanza soddisfatta dalla sua prestazione. Comunque, fintanto che ti fa stare bene, io approvo. Ma approvo la tua felicità, Jey, non lui. Se solo ti ferisce, lo ammazzo. Ricordaglielo.»

    Le disse con un sorriso inquietante e veritiero al tempo stesso. Prese un respiro profondo e guardò verso Alex. Era vero, loro erano la voce della verità, ma Lil aveva imparato che Jones sapeva farsi voler bene da tutti.

    «Jey, vivi ogni attimo un po' per volta. Lasciati andare oggi, senza pensare a domani. Ok? Vedi me... vedevo un futuro con Blake, e ora? Dov'è? Io qui a raccogliere i pezzi e lui chissà nel letto di quale hotel con quella prefetta inutile.»

    C'era leggerezza nelle sue parole, quasi rassegnazione, come se avesse affrontato ormai totalmente la totalitaria assenza dell'opale.

    «Questa cosa è giusta. Speravo che mi rispondessi così!»

    Era felice che anche Jey stesse uscendo da quella sua tortura amorosa di Daniele, non sapeva se doveva dir grazie a Lucas o alla crescita dell'ex prefetta, fatto sta che si ritrovava a concordare con il suo pensiero.
    Arrosì appena al complimento dell'altra, poggiandosi addosso l'abitino.

    «Dai, proviamoli!»

    Le disse, mentre si sfilava la maglia e faceva cadere subito addosso il vestitino nero, per poi calarlo e far scivolare i jeans, da sotto, così da non rimanere completamente nuda e subire lo sbalzo termico.

    «Nessuno. A quanto pare la tanto chiacchierata Lilith, non ha un cavaliere per questo ballo! Troppo stronza e irraggiungibile da spaventare chiunque possa pensare di invitarla!»

    Ironizzò sugli aggettivi che le avevano affibiato, quindi si guardò allo specchio, sistemandosi il seno sotto il vestito.

    «Senza reggiseno, vero?»

    Si guardò allo specchio, curvandosi appena per vedere la curva del suo sedere.
    Lilith Clarke

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    Sotto sotto, Lilith non poteva essere biasimata per la sua avversione nei confronti di Lucas, non se la si vedeva dal suo punto di vista. Erano completamente gli opposti: lei perfettina popolare, mai un capello in disordine, voti sempre perfetti, un sorriso stampato perennemente in faccia -almeno per chi non la conosceva come la conosceva lei-, lui imperfetto ed outsider, sempre disordinato, voti appena accettabili ed un sorriso sghembo ed a volte provocatorio. Ma lei era capace di vedere perfetti entrambi e di adorare entrambi allo stesso modo, sebbene fossero così diversi.
    Magari riesco a fargli indossare un cappellino natalizio ridacchiò Jessica, mentre quell'idea le si formava sempre più chiara in testa. Quanto sarebbe stato adorabile Lucas, con un capellino rosso con tanti campanellini attaccati, che suonavano ad ogni suo movimento? Fastidioso, certo, ma tremendamente carino.
    Osservò l'abito con uno sguardo pensieroso, stringendosi nelle spalle. Non aveva idea del perché lo conservasse ancora, invero, semplicemente non aveva mai pensato di disfarsene.
    Magari potrei regalarlo a qualche ragazza meno fortunata... è brutto ma è costato una fortuna, poche persone se lo possono permettere. Forse Jessica non aveva l'immensa fortuna dei Barnes, tuttavia non se l'era mai passata male economicamente anzi, aveva così tanti soldi che avrebbe potuto asciugarsi le lacrime con le banconote.
    Rise. Una risata bassa ma sincera. Scosse la testa. Glielo farò presente sicuramente, contaci. Grazie. Le regalò uno dei sorrisi più luminosi che avesse. Le cose con Lilith non erano state sempre tutte rosa e fiori, tuttavia le voleva un bene infinito e non avrebbe mai fatto più niente che potesse ferire i suoi sentimenti. La loro amicizia era iniziata in modo abbastanza drastico, tuttavia ora era una delle migliori amiche che potesse desiderare.
    Infatti non voglio chiedermi cosa stia succedendo tra me e Jones. Preferisco... non trovare una risposta. Dopo la storia con Daniele, qualsiasi altra relazione la spaventava ed aveva sempre ritenuto quella con Lucas, qualcosa di facile e leggero, senza troppi obblighi ed impegni ma ora... non lo sapeva più. Aveva paura di rimanere soffocata da qualcosa che non sapeva controllare.
    Fu grata quando Lilith cambiò argomento. Più o meno. Una smorfia sostituì il sorriso sul suo viso e scosse la testa.
    Io credo che quella prefetta inutile si sia innamorata di Barnes. Se fosse stata meno elegante e non fosse stata in camera sua, avrebbe sputato a terra per il disgusto. Come poteva, Blake, passare da Lilith a Louise? Certo, la riccia era incredibilmente pazza, gelosa e psicopatica ma insomma... era più gnocca di tutte le altre ragazze messe insieme.
    Ma non può reggere il confronto con te affermò, avvicinandosi all'amica e sedendosi su un angolo del letto. Non lo diceva solo per fare la lecchina, lo pensava davvero.
    In seguito, la osservò indossare il proprio vestito, studiandola nei minimi dettagli per capire come effettivamente le stesse addosso.
    Sì, aspetta...
    Si avvicinò a lei e le sistemò al meglio il davanti del vestito perché fosse sistemato bene e lasciasse solo intravedere quello che ogni ragazzo avrebbe solo potuto immaginare.
    Eddai non dire così. Hidenstone è pieno di ragazzi senza una dama. Per esempio... Harry, James... penso Benjamin. Tra l'altro, sai che quello sta con Giada, no? Non puoi capire, poverino, ha più corna che capelli in testa! Hidenstone era un luogo dove i segreti non rimanevano tali a lungo e, ad ogni modo, Julian lei lo conosceva da davvero un sacco di anni, quindi sapeva bene che l'aveva ammaliata. Sennò c'è Howard... in amicizia, chiaramente. Non era un mistero l'orientamento sessuale del dioptase e che poco collimava con l'anatomia di Lilith. Ma era comunque una piacevolissima compagnia e gli voleva bene. Sennò c'è... Joo-Hyuk. Il suo nome lo pronunciò con un certo livello di malizia nella voce.
    Oppure puoi venire con noi! Non hai bisogno di un cavaliere. Ti divertirai, per Lucas vedrai che non sarà un problema. Beh, gli conveniva. Se voleva Jessica, avrebbe dovuto accettare tutto il pacchetto di amicizie e traumi che si portava dietro. Poi magari fai conquiste lì aggiunse, afferrando il vestito giallo ed infilandoselo dalla testa dopo essersi spogliata.
    Jessica Whitemore


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    Doveva ammettere che quegli attimi di normalità le servivano più di ogni altra cosa al mondo. Quello che lei e Jessica stavano faccendo era ciò che più si avvicinava ad una tipica serata da pigiama party, con la sola differenza che stavano indossando i futuri abiti del ballo, piuttosto che quei pigiami per mangiare pop-corn mentre vedevano film romantici dove sognavano di essere loro stesse le protagoniste.
    Certo, l'altra sembrava quasi in uno di quei film, per quell'espressione rilassata che indossava perfettamente sul volto; quasi la invidiava, aveva voglia anche lei di sentirsi leggera e di camminare sulle nuvole come stava facendo l'altra, peccato che per la riccia il fato aveva destinato una cinica congelatura dei sentimenti, ritrovandosi ad elargire il minimo sorriso sincero solo alla ragazza, in quel momento.
    All'idea di vedere Jones con un cappello di Natale, Lil si ritrovò a ridere, decisamente divertita e anche quasi indispettita, sperando che l'altra riuscisse a compiere quell'atto, il giorno del ballo (Lucas, nel frattempo sta scuotendo il capo in dinniego, eh!).

    «Credo che tu abbia delle ottime armi per convincerlo. E' un debole, potrebbe dirti sì a tutto se te lo porti a letto.»

    Proprio non riusciva a farselo scendere, l'outsider, come se avesse un repulso ogni volta che veniva nominato. Scrollò le spalle, riguardo al vestito, come se fosse una scelta sua quella di regalarlo ai meno abbienti. Certo, a Lilith piace la beneficienza, ma in quel momento non aveva proprio idea se fosse un indumento che avrebbero potuto riutilizzare i meno fortunati.

    «Potresti prestarlo alla piccola combinaguai. Magari evita di mettere uno dei suoi vestitini da bambina, dovresti farle da consulente di moda per questo tipo di eventi. A proposito, come se la passa?»

    Il riferimento a Gyll non fu fatto con un tono acido, rispetto a quello che dedicava al Jones. In fin dei conti, a Lilith faceva quasi tenerezza la McKenzy, inesperta con la vita.
    Il sorriso della corvina venne ricambiato con gentilezza, apprezzando che avesse recapitato il messaggio all'outsider con cui stava uscendo. Il consiglio che aveva elargito all'altra, forse doveva essere anche utilizzato per se stessa, anche se era difficile in quel periodo, dove le uniche relazioni umane che non fossero accademiche, erano diradate al minimo.
    Sentì appena incresparsi le proprie labbra, quasi come se avesse assaggiato qualcosa di aspro e stesse cercando di ricacciare indietro il sapore acidulo.

    «E quando mai. Quella scuola pulula di gente che si innamorano di Blake.»

    Era la sincera verità, lei non era stata da meno e per quanto quella ferita bruciasse ancora, stava cercando di pensarci davvero poco, nonostante quell'argomento fosse spuntato fuori come un fungo avvelenato in quel pomeriggio tranquillo. Si ritrovò, tuttavia, a gonfiare il petto in un respiro profondo, mentre tentava di sorridere al complimento dell'altra.

    «Credimi, non potrà mai reggere il confronto con me, né fuori nè dentro il letto, Jey. Ma quando Blake se ne accorgerà, potrebbe essere troppo tardi.»

    Classica frase detta tra amiche, mentre una di loro cercava ancora di leccarsi le ferite di una relazione lunga andata in mille pezzi. Si sollevò col busto, mettendosi a sedere e guardando l'altra.

    «Sai cosa? Io e Blake avevamo qualcosa che non potrà avere mai con nessuno. Io fermavo la sua rabbia, assorbivo ogni suo difetto e lo rendevo più accettabile, e lui faceva di me una persona più normale. Blake ha bisogno di una donna, accanto, non di una bambina. E quella sembra una che frigna se le togli la sua penna preferita. Sta solo giocando con la penna di qualcun altro, fin quando non si spegnerà l'interesse per lei e quella penna andrà a cercare un altro foglio da scrivere.»

    Se odiava Louise? No, perché odiarla sarebbe significato provare un sentimento per quella ragazza. Per lei era la più totale indifferenza. Se avesse goduto a vederla piangere col cuore spezzato a causa di Barnes? Oh, sì. Quello l'avrebbe sicuramente riempita di un'emozione, ma sicuramente non sarebbe stata lei a raccogliere quelle lacrime. Louise stava solo prendendo ciò che Lilith aveva lasciato indietro.
    Per quanto sarebbe durata?
    Si diede una spinta e scivolò ad indossare il vestito. Fece un giro su se stessa per far osservare al meglio l'abito all'amica, quindi al suo dire si sarebbe fermata, ma prima che l'altra potesse aggiustarla, avrebbe piegato le braccia dietro la schiena, per togliere il reggiseno, così da vedere che effetto potesse fare l'abito così come lo avrebbe indossato al ballo.
    Sentì i nomi elargiti dall'amica e quasi si ritrovò ad avere un rigetto immediato. Lei era troppo selettiva anche per questo.

    «Ti prego, Jey. Mi ci vedi a fare l'ingresso al ballo con... loro? Se anche venissero a chiedermelo nel migliore dei modi, chiuderei una porta in faccia all'istante. Sai chi si è buttato subito a chiedermelo? Miguel. Il black opal messicano, quello ciaciottello con i capelli ricci. Puoi immaginare la mia risposta...»

    E Jessica sapeva quanto era difficile in fatto di gusti, l'altra, ma anche di scelta di compagnie. Forse era per questo che aveva poche reali amicizie lì dentro.

    «Ma allora è vero? Se Astrid lo sa, gli fa una faccia quanto un pallone a Julian.»

    Julian Miller era un altro di quelli che Lilith amava poco, in quella scuola. Lo conosceva solo per il forte legame che legava lei alla sorella dell'americano. Scosse il capo al sentire il nome di Howard, ma con un sorriso più dolce del solito. Quindi tornò a sedersi sul letto, accavallando la gamba, dondolandola appena, mentre osservava Alex giocare con un peluche.
    Al nome di Kwon, la riccia sgranò gli occhi, ritornando sulla corvina.

    «Tu sei una vipera

    Le disse ridendo, lanciandole dietro forse uno dei vestiti scartati. Scosse il capo, ancora ridendo della malizia che aveva messo nel nominare il ragazzo. Jey era la sola che sapeva realmente di quel primino. Tornò a stendersi sul letto, era così morbido e rilassante che ci sarebbe volentieri rimasta. Sospirò, continuando ancora per qualche istante quel silenzio.

    «Devo aver spaventato anche lui, a quanto pare. Ti dirò... quel tipetto è davvero interessante, mi ha concesso un paio di pause da tutta la pesantezza che mi gira attorno. Se si fosse fatto avanti, con molta probabilità, non avrei rifiutato il suo invito. Povero, ha perso la sua occasione anche lui.»

    Lo disse con un po' di saccenza, seppur dentro provava un fastidio strano a non aver avuto nessun invito da parte dell'orientale. Era piuttosto certa che gli avrebbe fatto mangiare le mani, una volta lì, se fosse andato.

    «No, Jey. E' il tuo ballo e voglio che sia speciale per te. Io ho già fatto un ballo accompagnata e sai quanto poco mi interessi il ballo, se non per la facciata della carica che ricopro. Vai e goditi il tuo cavaliere. Voglio vedervi ballare in pista. Questa volta non piangerai per nessuno che si è dimenticato di venire al ballo da te.»

    Il riferimento a Daniele fu un po' cattivo, ma era vero. Quel ballo lo ricordava come fosse ieri (n.d.a. questa player l'ha letto proprio ieri, in verità) e sapeva quanto Jessica avesse sofferto, ora doveva riscattarsi. La guardò con il vestito indosso e fischiò l'apprezzamento, quindi si alzò e prese un polso dell'amica, per avvicinarla allo specchio.

    «Vedi, Jey. Questo è il nostro ballo. E non ci sarà nessuno a rovinarcelo. Con o senza cavalieri, saremo quelle più belle della festa, avremo gli occhi addosso di tutti. Farai girare la testa a Jones come mai nessuna prima di te lo abbia incantato. E, in quanto a me, farò un po' soffrire il piccoletto che non si è fatto avanti.»

    Sorrise a quello specchio, quindi guardò attraverso il riflesso, l'amica e facendole un occhiolino.
    Lilith Clarke

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    Sul fatto che Lucas, per certi versi, fosse un debole, Lilith non aveva torto. Avrebbe fatto qualsiasi cosa lei avesse voluto, se solo si fosse impegnata. Però per fortuna del Jones, lei voleva un uomo, non uno zerbino. Quindi non avrebbe cercato di ordinargli di fare niente, anche se avesse provato a buttare là dei suggerimenti, sperando lui li cogliesse. Come smetterla di andare in giro con quel cappellino, anche se lo trovava perfetto anche con quello.
    Ricacciò indietro il sentimento d'affetto che le stava crescendo dentro al petto, tornando a concentrarsi su Lilith, che aveva molto più bisogno di lei di qualcuno che le stesse accanto in quel momento difficile.
    Forse hai ragione, sai? Gyll dovrebbe smetterla di indossare quei vestiti ridicoli. Ti giuro, quando mi ha mostrato quello che vuole mettersi al ballo, ho meditato di legarla al letto per impedirle di uscire. A dir poco ridicola. Voleva bene alla ragazzina, ma era un po' troppo infantile per essere ormai al terzo anno di Hidenstone, dove normalmente bisognerebbe essere abbastanza maturi per capire che cosa andasse fatto e cosa no.
    Credo stia bene, non ci parliamo da un po'. So che ha passato un periodo strano, tra Aidan, Gerald e probabilmente qualcun altro. Poverino, Aidan è più cornuto di un giovane cervo. Fece quella considerazione ridacchiando, nonostante fossero passati mesi e mesi ed ora lui sembrasse molto più sereno vicino ad Aibileen, per quel che lo conosceva, almeno.
    Si fermò ad osservarla da testa a piedi, accarezzandole i ricci con lo sguardo, scendendo poi sul seno, i fianchi, la pancia piatta, le gambe... era la perfezione, quella ragazza. Nessuna sarebbe riuscita ad eguagliarla, qualsiasi cosa avesse deciso di fare Blake.
    E' completamente diverso dal sentimento che vi ha uniti per questi anni le assicurò. Non lo stava solo dicendo a mo' di contentino, era sinceramente convinta di ciò che stava dicendo.
    Quando Blake se ne accorgerà, tu non devi essere pronta a ricaderci. Glielo disse come un consiglio da migliore amica, perché si sarebbe fatta solamente del male. Troppo male. E poi lei avrebbe dovuto raccogliere i cocci. Amava entrambi i suoi migliori amici e voleva che nessuno dei sue soffrisse, quindi forse non erano destinati a stare insieme ma, magari, con il passare del tempo il loro rapporto si sarebbe saldato in un'amicizia imprescindibile, come quella dei film. Jessica ci sperava tanto.
    Pensa che l'ho trovata a frignare nella torre, ha lanciato via le cuffie come se avesse cinque anni e la mamma le avesse tolto un giocattolo. Sospirò, pensando a quella ragazzina che era grande solo fisicamente, ma dentro rimaneva comunque una poppante, qualcuno che non sapeva realmente come affrontare il mondo. Non lo diceva solo per solidarietà nei confronti dell'amica, ma in lei aveva percepito qualcosa che la infastidiva ed era forse il fatto che fosse troppo appiccicata a Blake. Certo, si ricordava di averle anche detto che per Blake, lei non fosse solamente un giocattolo... non era incoerente, pensava ancora che fosse così, ma non c'erano comunque paragoni rispetto alla prefetta dioptase.
    Per fortuna, poco dopo l'argomento venne accantonato a favore di qualcosa di più frivolo, come il vestito che avrebbero indossato per andare al ballo. Sorrise mentre piroettava per mostrarlo nella sua totalità, poi le posò una mano sul braccio per evitarle che le venisse la nausea e che le sporcasse il letto. O il pavimento.
    Rise ancora. Povero Miguel, dai. Sicuramente è stato davvero carino. E poi sarei proprio curiosa di sapere che cosa nasconde sotto la cintura commentò, sollevando gli occhi al cielo. A dir la verità, non biasimava affatto la sua amica, nemmeno Jess era una facile in fatto di gusti, quindi probabilmente la sua risposta sarebbe stata uguale a quella della riccia.
    Sì, è verissimo. Ma il problema non è suo. Forse lo difendeva perché conosceva il ragazzo da anni, eppure ne era convinta. Chi è che deve rimanere fedele? Chi è fidanzato o chi non lo è? Domandò con ovvietà, perché entrambe sapevano benissimo la risposta. Certo, avrebbe potuto essere più rispettoso nei confronti di Benjamin, però la vera troia è lei. Ne era fermamente convinta, era lei che doveva tenersi allacciati i pantaloni, ma la cosa che più la lasciava basita, era il fatto che Ben non l'avesse ancora lasciata. Cornuto ma contento, insomma.
    E a te piace un po' troppo fare la preziosa, amica mia la schernì con una risatina, scuotendo la testa ed osservandola.
    Afferrò il vestito che le aveva lasciato e lo buttò su una poltrona, ridendo.
    Sei una donna emancipata, Lil. Potevi chiederglielo tu ridacchiò, annuendo alle sue stesse parole. Magari è solo timido.
    Avrebbe fatto qualsiasi cosa perché la sua amica sorridesse, compreso lasciare che andasse con lei e Jones. Non le interessava l'opinione del moro in quel frangente, se ne sarebbe fatto una ragione. Si avvicinò a lei e le andò in contro con il busto, prendendola una mano prima di sedersi sul letto.
    Dai Lil, mi conosci abbastanza bene. Le strinse la mano e le sorrise, negando con un cenno ciò che lei aveva detto fino ad ora. Qualsiasi cosa che ti possa far sorridere, viene al primo posto, per me. Non sarà l'ultimo ballo della nostra vita né l'ultima occasione che avrò per stare con Lucas. L'importante è non vedere più quel broncio su quel tuo bel visino. Allungò la mano libera ad accarezzarle la guancia. Voleva un bene non quantificabile, a quella riccia ribelle, per quanto il loro rapporto fosse nato dall'odio per un ragazzo che Lilith credeva volessero entrambe, anche se quello con Jess era solamente di cortesia.
    Captò benissimo il riferimento a Daniele e sospirò, abbandonandosi sul letto. Ricordava anche lei quel ballo, il fatto che avesse sperato che lui le rivolgesse più di qualche parola di cortesia, aveva sperato che la invitasse a ballare nonostante fossero studentessa e docente, ma forse sarebbe stato sconveniente. Ricordava bene, poco dopo la mezzanotte, come si era presentata nella sua stanza, come lo aveva baciato, come lo aveva abbracciato e soprattutto di aver dormito con lui.
    Pochi secondi dopo, si ritrovarono di nuovo in piedi davanti lo specchio a figura intera a guardarsi.
    Saremo le migliori convenne, annuendo. Joo si pentirà di non averti invitata. Vedrai che ti chiederà un ballo prima della fine della serata. Sarà impossibile che si resista!
    Jessica Whitemore


    Black Opal
    IV Anno
    Bisex

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