Un vampiro ed un ragazzo

Oliver&Spike

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    Solita notte di caccia, alla ricerca di sangue. Vita sempre monotona, come ogni vampiro continua a fare. Oramai non faccio altro che questo e, per quanto possa essere noioso, non posso farne a meno.
    Il mio organismo ha bisogno di essere nutrito, ha bisogno di sangue e non posso placare la mia fame senza dover attaccare un altro essere umano.
    Solitamente vado nella Londra babbana, nei quartieri meno affollati. Oggi però ho deciso che la mia vittima sarà un mago o una strega. Per questa volta, evito anche di ucciderla.
    Ne trovo una che potrebbe fare al caso mio, una giovane donna che, chissà per quale motivo, stava girando per le strade di Nocturn Alley. Mi ci avvicino, sembra anche amichevole, stranamente. Di solito si spaventano o tentano di scappare via. Ma lei no. Come successe anche con Regina, quella ragazza non scappa via. Mi guarda, accenna un sorriso e mi chiede di cosa io abbia bisogno. 'Del tuo sangue' avrei dovuto risponderle. Invece ho preferito dirle una bugia, chiedendole se conosca un posto dove vendono amuleti porta sfortuna. Lei mi risponde che naturalmente queste cose le vende il Magie Sinister. Cosa che già sapevo, in realtà. Le dico che, essendo nuovo di qui, non conosco quel posto e le chiedo se fosse disponibile ad accompagnarmi. Senza pensarci, quella donna accetta e mi dice di seguirla.
    Ed è in quel momento, quando si volta, che affondo i miei canini sul suo collo, sentendo finalmente il suo sangue dissetarmi come acqua nel deserto.
    Il vicolo sembrava deserto. Ero sicuro che nessuno fosse nelle vicinanze. Mi sbagliavo...
    Per la prima volta in più di 100 anni da vampiro, non mi sono reso conto che qualcuno stava passando di lì.
    Con le labbra ancora sporche di sangue, il corpo della donna svenuta ai miei piedi, alzo lo sguardo verso quel ragazzo, mi ripulisco le labbra con la lingua.
    “Cosa c'è da guardare? Vattene via!” gli urlo da quella distanza. La luce non è tanta, ma io sono un vampiro e noto che si tratta di un giovane ragazzo, piuttosto magro, capelli scuri, Non credo di averlo mai visto prima. Lascio cadere il corpo della donna sul terreno e mi avvicino lentamente a quell'uomo.
    “Chi sei?” gli chiedo, incuriosito...a meno che non sia scappato via. Ma siamo a Nocturn Alley...qui vive solo gente inquietante.



    Oliver Jackson
     
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    L
    ’affare che doveva sbrigare era un po’ diverso rispetto ai soliti, motivo per cui Oliver si sentiva un po’ strano - sicuro di star mettendo i piedi in un campo di cui conosceva davvero molto poco. Abituato com’era ad avere a che fare unicamente con i tossici – poiché era lui stesso a far parte di quella medesima cerchia –, quando gli era stato chiesto di recarsi in quel di Notturn Alley aveva storto il capo e si era chiesto che cosa mai potesse farci uno come lui in quelle strade oscure.
    Dal momento che si reputava da solo un ragazzo cattivo poteva soltanto immaginare il modo in cui lo avrebbero fissato soltanto vedendolo aggirarsi confuso per quei lidi, ma era allo stesso tempo sicuro di non avere una faccia tanto “minacciosa” quanto quella di chi spesso varcava l’ingresso di Magie Sinister – perché era quella, effettivamente, la sua destinazione finale.
    L’uomo per il quale lavorava gli aveva chiesto di raggiungerlo nella sua residenza in quel di Londra – un quartiere per famiglie, il che era quanto dire (quindi ottimo per non attirare troppo l’attenzione) – in modo tale che potesse consegnargli lo strano pacchetto che il Jackson avrebbe dovuto recapitare direttamente nel rinomato negozietto in quel di Notturn Alley: nascosto il tutto nello zaino e sistemato lo stesso in spalla, partì alla volta di Diagon Alley fino ad immettersi nel quartiere meno trafficato nel primo.
    E se Diagon Alley rappresentava la luce della Londra magica, Notturn Alley era invece l’oscurità.
    Era deciso a concludere il tutto in più in fretta possibile, per cui si affrettò a percorrere i viottoli di cui non conosceva le uscite – perdendosi anche di tanto in tanto.
    Fu proprio quando capì che di quel passo avrebbe tardato al suo appuntamento che in lontananza vide un uomo parlare con qualcuno: era stato avvisato sulla gente che percorreva quelle strade, ma le storie avevano risvolti negativi soltanto per chi non era in grado di raccontarle con una degna verità. Senza alcun timore, quindi, Oliver si avvicinò un po’ di più allo sconosciuto con l’intenzione di chiedergli indicazioni – salvo poi vederlo premere i suoi denti contro il collo di una donna.
    Il passo dell’ex Serpeverde si arrestò di colpo, gli arti si fecero rigidi, il sangue nelle vene gli si raggelò e gli occhi si strabuzzarono per la paura.
    Aveva scelto la persona sbagliata sulla quale riporre le sue speranze.
    Si disse di affrettarsi, fare dietrofront e scappare via. Ma ormai era troppo tardi.
    «Volevo solo..»
    Aveva visto, forse sarebbe bastato questo allo sconosciuto per decidere di sbarazzarsi di lui. Chiuse appena gli occhi e scosse il capo per calmarsi; quando li riaprì si ritrovò il tipo più vicino e le proprie braccia sollevate a mezz’aria in segno di resa – ma apparentemente più tranquillo.
    «Stavo solo cercando Magie Sinister»
    Ho un appuntamento, avrebbe voluto aggiungere.
    «Mi stanno aspettando»
    Così come si aspettavano di vederlo arrivare, da un momento all'altro. Voleva solo accertarsi che ci sarebbe arrivato per davvero, lì.
    Come si chiamava? Era saggio rivelargli il suo vero nome? Ma davanti ad una possibile morte perché mentire, a questo punto?
    «Oliver»
    Solo un Oliver. Indifeso.
    E, stranamente dopo tantissimo tempo che si era soffermato a pensare alla morte, fottutamente desideroso di vivere.
     
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    Se parliamo di oscurità...beh...parli proprio dei vampiri. Quelli che non possono vagare di giorno per le strade della città. Quelli che non conoscono altri colori oltre il nero. Coloro che farebbero l'impensabile per potersi saziare.
    Io, in quanto vampiro, ho davvero fatto l'impensabile. Non dirò mai cosa voglio intendere per 'impensabile', perché sarebbe troppo anche per voi.
    Io, essendo vampiro, faccio parte dell'oscurità. La creatura della notte che tutti temono. E quel ragazzo, di fronte a me, ha appena visto ciò che ho fatto a quella donna. Ha scoperto ciò che sono. Non che mi importi così tanto, in realtà. Il suo sguardo mi fa alzare un angolo della bocca, sono quasi divertito dalla sua reazione. Ma mi ha visto. In effetti è stata anche colpa mia, che non ho portato la vittima in un posto più isolato. Il ragazzo, alla mia domanda, comincia a balbettare qualcosa. Alza le mani, come a volersi arrendere, come se fossi pronto ad ucciderlo. Bravo, sa che potrei davvero fargli del male.
    Col dorso della mano ripulisco un pò di sangue che mi stava colando dalla bocca, per poi ripulirlo con la lingua, gustandomi quel liquido che mi fa venir voglia di riprendere a bere il sangue da quella donna che giace ancora ai miei piedi.
    Osservo il ragazzo, che poi rivela il suo nome. “Fossi uno che non vuole che si sappia della mia natura, ti avrei già ucciso. Ma non sono così. E poi...” Mi avvicino ancora un po' al ragazzo. “Sembri uno che non è quasi mai stato qui a Notturn Alley. Sembri...perso. Anche perché Magie Sinister si trova dall'altra parte. Dovresti girarti e fare la strada opposta.” Abbasso lo sguardo verso il corpo della donna per poi tornare sul ragazzo. “Oliver. Ti consiglierei, magari, di non dire in giro di avermi visto nutrirmi di una donna a Notturn...o dovrei farti stare zitto. Puoi anche dire di aver visto un vampiro. Quello non mi importa. Cerca solo di essere...discreto.”
    Il mio sguardo è il solito: Inespressivo, impassibile. Quasi indecifrabile. É difficile capire le mie intenzioni. A meno che io non voglia farlo intendere.
    “Cosa devi vendere?” chiedo, indicando lo zaino che tiene in spalla. “O cosa devi comprare, lì?” Magari quello zaino è ancora vuoto e deve riempirlo con la roba che ha intenzione di prendere in quel negozio. Dubito che mi risponda, però...ma mai dire mai.

     
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2 replies since 6/11/2022, 17:08   54 views
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