MALEDETTO B.B.!

Louise&Jessica

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  1. Louise De Maris
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    LIBERTÀ
    Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.
    Era stanca, terribilmente sfatta. Il suo cervello le sembrava le si fosse ridotta in poltiglia per dolci: Blake di qua, Blake di là… Come si poteva pensare continuamente ad una persona, senza mai una sosta, nemmeno di notte? L’opale abitava pure i suoi sogni, per l’amor del cielo! Proprio durante la dormita che aveva fatto quel pomeriggio, aveva sognato la conversazione che avevano avuto qualche tempo prima, quando lui le aveva detto che fare l’amore con lei era stato strano… ma che cosa significava?! Lei glielo aveva domandato, anche con una certa insistenza, ma Blake si era sempre dimostrato evasivo. E, poi, i messaggi che si erano scambiati la sera prima: perché mai le aveva detto che avrebbe dovuto uscire più spesso con Nicholas Mc Callister? La stava in qualche modo “scaricando”? Sì, loro non erano mai stati nulla, nonostante i baci scambiati con una certa frequenza, quei tocchi gentili che non a tutte sarebbero stati mostrati… non erano mai stati una coppia. Non erano insieme. E non erano nemmeno amici. Quindi cosa cazzo erano? Se il ventenne avesse sentito la parola “amicizia” sul suo conto uscire dalla bocca dell’ametrina, le avrebbe subito detto che non lo erano affatto.
    Tutti quei pensieri le mangiavano letteralmente il capo. Fuori era ancora giorno, ma stava tramontando. Mancava pochissimo all’ora di cena, ma Louise non era sicura che si sarebbe presentata in Sala Grande. Non aveva voglia di mangiare o, meglio, non aveva voglia di vedere la sua faccia.
    Si era infilata le cuffiette nelle orecchie e aveva percorso la strada dalla sua stanza alla Torre dell’Orologio senza mai fermarsi e senza mai guardare indietro, né le persone che le camminavano a fianco. Si gettò su uno dei divani della Torre, nascondendo la testa tra le mani. Si artigliò i capelli ma non abbastanza da farsi male, mentre una canzone francese era cantata nelle sue orecchie.
    D’un tratto, spinta dalla troppa esasperazione per i suoi pensieri, si tolse le cuffie e le lanciò fortemente, alla cieca, mentre urlava, con occhi chiusi: - MALEDETTO BARNES! -. Non aveva notato l’entrata di Jessica Whitemore e la forza con cui le sue cuffie bluetooth l’avevano presa in pieno.





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    LOUISE DE MARIS
    Una donna è libera nel momento in cui desidera esserlo.


    Jessica Whitemore
     
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    Le cuffie la colpirono sulla spalla e rimbalzarono, cadendo a terra inermi, a seguito di un urlo. In realtà non la sorprese nemmeno troppo, erano in molti a rivolgere maledizioni al suo migliore amico, visto che aveva un comportamento un po' sopra le righe. Jessica, però, aveva imparato come prenderlo: lo conosceva dal loro primo anno e se all'inizio il loro rapporto era partito piuttosto male -al che lei aveva dato la colpa agli ormoni della gravidanza-, erano riusciti a recuperarlo fino a diventare praticamente inseparabili. Avevano fatto sesso più volte ed in luoghi pubblici, si erano sempre confidati l'uno con l'altra ed avevano litigato più e più volte. Ricordava ancora benissimo come non si fossero parlati con mesi dopo quanto successo all'Halloween del loro secondo anno, ma alla fine avevano sempre superato tutto. Insieme. Ma poteva capire che non tutti lo conoscessero a tal punto da poter sviscerare ogni suo gesto ed ogni sua parola per capirne il motivo.
    Poteva immaginare cosa stesse provando Louise? Forse sì, forse no. Lei aveva fatto molta fatica a capire se ciò che provava per Blake fosse amore o fosse solamente un grandissimo affetto fraterno. Ma la sua vita era molto più complicata di quello che sembrava, insomma... non era passato molto da quando la sua memoria le era stata restituita ed aveva scoperto di aver passato un periodo orribile e che Blake fosse stato una delle persone che più le era rimasta vicina.
    Sapeva che lui e Louise fossero stati insieme, glielo aveva detto poco dopo che avevano fatto pace. Bibi era da sempre molto libertino, qualcuno a cui piaceva fare tanto sesso e farlo bene, infatti si stupiva di come fosse riuscito a rimanere insieme a Lilith -ed essere fedele- per così tanto tempo. E poi era arrivata lei e, beh... aveva fatto sesso con il Barnes dentro una vasca idromassaggio.
    Le fu sufficiente un semplice gesto della bacchetta per far apparire una tavoletta di cioccolata. Si avvicinò, crollando nel divano affianco a lei. Non sapeva ancora bene se essere gelosa oppure no, ma non aveva voglia di discutere in quel momento. La luna piena era sempre più vicina e lei si sentiva irrequieta, soprattutto perché tipo nessuno sapeva del suo segreto, forse solo una manciata di persone. Credo tu ne abbia bisogno affermò, spezzandone metà e porgendogliela, addentando la rimanente.
    Sentiamo... cosa ha fatto Blake, questa volta? Domandò con una naturalezza quasi preoccupante, come se il biondo fosse solito comportarsi non esattamente bene. Aspettò di deglutire la cioccolata prima di parlare. Ti ha scopata e poi ti ha scartata? Le domandò ancora. Forse non era una domanda da farle e poteva sembrare canzonatoria ma in realtà il tono di Jessica era di chi sapeva esattamente come ci si sentiva, anche se lui e Blake non erano mai stati così uniti. Anche se, a dirla tutta, provò una maligna soddisfazione nel dirlo. Eh già, me lo ha raccontato aggiunse alla fine, per giustificare l'impressione che, in effetti, sapesse.
    Jessica Whitemore


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  3. Louise De Maris
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    LIBERTÀ
    Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.
    Louise non si rese affatto conto di come le sue cuffie rimbalzarono contro Jessica Whitemore, se non quando udì il loro tonfo sul pavimento e alzò il capo, ancora stretto per i capelli tra le mani, in aria di pura disperazione, con lo sguardo diretto verso l’opalina, sgranatosi improvvisamente, poiché l’ametrina aveva appena preso consapevolezza della sua nuova figura di merda.
    - Oh, scusami! Scusami tanto, davvero, non volevo colpirti… io avevo mirato al muro… anche se, presumo, non sono stata troppo precisa… - disse tutto d’un fiato, fermandosi di tanto in tanto per formulare frasi oggettivamente comprensibili e logiche. Voleva risparmiarsi dal farfugliare esageratamente.
    Lasciò la presa sul suo cuoio capelluto, ma, con polso brusco, portò le due ciocche di capelli che le facevano da tendina all’indietro. Sapeva della Whitemore e del suo rapporto con Blake… non poteva che esserne gelosa… lei veniva considerata, Louise no!
    Vaffanculo!” pensò, rivolgendo mentalmente quella sconcezza verso l’opale. Portò in avanti il busto e poggiò i gomiti sulle gambe, quasi all’estremità, dove c’erano le ginocchia, e incrociò le dita tra di loro. Seguì con lo sguardo Jessica, per tutto il tragitto compiuto fino al divano, osservando come estrasse una tavoletta di cioccolato e le porse una metà.
    - …grazie… - rispose, spostando gli occhi per diverse volte tra lei e i quadrotti di cioccolata, prima di prenderli.
    Voleva sapere dei fatti tra lei e Blake… non era sicura di volerle dire i fatti suoi. Chi la conosceva! Avrebbe potuto benissimo essere un’ochetta e una pettegola e dirgli tutto. Louise non voleva, perciò si limitò a tacere e a prendere un piccolo morso dall’angolo della sua metà di tavoletta.
    Tuttavia, non si aspettava quella domanda che, sperava con tutto il suo cuore, non fosse una confessione. Non riuscì a trattenersi dal voltare il capo verso di lei in maniera improvvisa, con occhi spalancati e labbra semiaperte dallo shock momentaneo.
    - COSA?! – si ritrovò ad urlare.
    - TI HA DETTO CHE… CHE IO E-E LUI… OH, SANTA PUTTANA LADRA! -
    L’ametrina non era il tipo da parolacce, ma in quel caso… Le aveva raccontato che erano andati a letto insieme. E le aveva pure detto che era stato solo un divertimento…?
    Scosse il capo, il cuore infranto.
    - No, non me lo dire, non voglio sentirmi dire che sono stata solo il suo passatempo. Tienitelo per te! -






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    Louise non sembrava proprio presa benissimo. Forse era stanca, forse stava avendo qualche problema che la turbava. E quel problema, verosimilmente, riguardava Blake Barnes. O almeno così percepiva da quel suo urlo così liberatorio. La capiva, anche lei aveva maledetto mille volte il Barnes, ma mai in un luogo dove rischiava che comparisse dell'altra gente. Come lei in quel momento.
    Osservò con noncuranza le cuffie cadute sul pavimento e si abbassò ad afferrarle, scuotendo le spalle con la calma pari all'agitazione dell'ametrina. Oh figurati, non ti preoccupare... sono cuffie, non un mattone minimizzò, avvicinandosi e sprofondando sul divano, porgendogliele. Costavano parecchio le cuffie senza fili, quindi era meglio che se le tenesse bene al sicuro e che smettesse di lanciarle in giro.
    Le porse anche del cioccolato, la soluzione migliore verso ogni tipo di male, anche se assunta in dosi troppo elevante, purtroppo ti tradiva anche lei. Non era il loro caso, comunque.
    Scoppiò a ridere senza ritegno quando imprecò in quella maniera ed a voce così alta. Jess non era abituata all'imbarazzo, visto che ne provava veramente raramente, essendo sempre stata spudorata fin da piccola. Bastava pensare che si cambiava tranquillamente anche davanti ai suoi compagni maschi. Okay, ora non lo faceva per via della cicatrice che le deturpava il corpo -regalo di un licantropo-, tuttavia il concetto non cambiava.
    Sì, me lo ha detto. Non prestò attenzione al suo "divieto". Non sapeva esattamente come comportarsi con l'ennesima conquista di Blake... a Lilith si era abituata e le voleva bene, anche se tempo addietro aveva sviluppato certi sentimenti per l'opale, ma fare i conti con una nuova... non era la stessa cosa.
    Mah... non credo tu sia stato solo un passatempo le confessò, sorprendendo persino se stessa. O se è così, non l'ho proprio percepito. Fece una pausa e voltò di nuovo il capo nella sua direzione, chiedendosi se fosse il caso di rassicurarla, vista quella sottile gelosia che l'aveva avvolta da quando lei ed il Barnes si erano avvicinati. Ma non era così tanto egoista e stronza da lasciarla soffrire, però ci teneva comunque a marcare il territorio.
    Blake è il mio migliore amico, lo conosco più di quanto conosca me stessa e credimi, se fossi stata solo una scopata, non si sarebbe tanto preso la briga di raccontarmelo. Avrebbe chiuso tutto con "mi sono scopato una", senza nemmeno farmi nomi tanto sono sempre state tantissime. Non posso dirti che tu possa essere la donna della sua vita o che sia innamorato di te, Blake è la persona che si innamora più difficilmente che io conosca. Ma sicuramente sei qualcosa, per lui. Più di così non era in grado di fare, aveva pur sempre il timore che Bibi la sostituisse con Louise e probabilmente quella cosa l'avrebbe uccisa.
    Jessica Whitemore


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