Kwaku vs Samuel

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All that glitters is not gold

L'idea di trovarsi a combattere con uno dei guerrieri più forti non solo del Regno Unito ma degli stessi Sette Mari lo eccitava. Aveva avuto già modo di incrociare le bacchette con Kwaku ma in quell'occasione era stato affiancato dal ben più esperto Alexander Olwen ed era certo che nello scontro il Pirata del Tamigi aveva avuto più di un motivo per trattenersi.
Lo stesso avrebbe fatto Samuel, probabilmente, se avesse voluto di mancare di rispetto all'altro.
Del resto il marito del Re del Baltico era un guerriero importante e averlo scomodato significava dovergli offrirgli uno scontro degno di essere ricordato.
Arrivò all'arena in orario, non in ritardo per evitare problemi organizzativi, non in anticipo per non chiedere di staccare da lavoro con un minuto d'anticipo.
A degli shorts a mezza coscia d'un rosso acceso si accompagnava una canottiera rosa pantera abbastanza morbida da non intralciare alcun movimento. Date le tensioni tra ministero e mare del baltico aveva scelto di evitare la divisa da auror.
«Più forte della lega duelli?» Portandosi le mani sulle ginocchia il ragazzo si piegò in avanti cercando nella sua ombra se fosse presente qualcun altro che non aveva avuto modo di notare fin quel momento. Che Murphy stesse parlando di lui? Nel dubbio preferì tacere.
«Salve signor Kwakuuuu» Quando l'africano gli porse la mano, Samuel ricambiò il gesto con piacere, offrendo euforia al vigore dell'altro. «Vorrei augurarle lo stesso ma so già bisogno che non avrà bisogno della fortuna» Gli sorrise portando la sinistra dietro la nuca, quasi a volerla sorreggere di fronte al peso di una presenza così carismatica.
Mentre il cuore degli sponsor si riempiva di dubbio o sdegno, quello di Samuel si alleggerì benedetto dal sollievo. Da Spagnolo, nella sua tenera educazione la sua famiglia non era mancata di dargli una valida educazione in ambito cristiano, sebbene crescendo si fosse distaccato da alcuni dettami leggermente arretrati.
Tipo lo stigmatizzare la passione per il cazzo.
Ma questi sono dettagli.
Per questo motivo la prima cosa che fece, prima ancora di prestare attenzione al suo nemico, fu tentare di immergere le dita nell'acqua battesimale per farsi il segno della croce.
«Ah... capisco cosa intende... però... ecco... sono sicuro che mia nonna mi stia osservando e non le saprei spiegare minimamente, sebbene la rispetti, perché abbia deciso di concentrarmi sul radere al suolo una cattedrale» A quelle parole fece seguito un inchino di scusa. Non voleva opporsi alle proposte di Kwaku e fosse stato un qualsiasi edificio probabilmente avrebbe anche scelto di supportare l'altro.
Sperando che l'altro non se la fosse presa più del dovuto, con il suo famiglio vegetale aggrappato al braccio sinistro e dopo aver seguito le norme del galateo dei duelli, avrebbe dato inizio allo scontro.
«Cumma muratum» Avrebbe sollevato la bacchetta per tracciare un quadrato e scoccare un affondo verso la prima fattura di Kwaku con il chiaro intento di rispedirlo al mittente. Se fosse riuscito nell'incanto, questo si sarebbe animato un lieve tepore rosa confetto a testimoniare le abilità preventive del ragazzo, nella speranza che fossero sufficienti a grattare via eventuali rimasugli di fattura dal suo corpo.
«Bombarda» Samuel sapeva quanto le protezioni fossero importanti ma mancare di una valida offensiva lo avrebbe costretto a morire di stenti rintanato nel suo castello.
Convogliando nell'esplosione tutta la sua voglia di fare, il ragazzo sperò danneggiare sia Kwaku che la sua arma prediletta. Aveva già avuto modo di averci a che fare e quell'opprimente sensazione non gli mancava per nulla.

«PARLATO»
NARRATO