Philipp Garlic
Predone | 28 anni
Caposquadra delle operazioni di ricerca nel sottosuolo di Denrise. A Philipp quel compito piaceva, ma come ogni cosa gli piacesse, gli bruciava anche, forse pure più dei postumi dopo l'avventura in Africa, dove aveva sì ucciso un capitano del mar mediterraneo, ma solo dopo essere stato aperto in due come un grissino avrebbe fatto col tonno riomare.
'Maledetta troia' ovviamente reputava una medaglia al valore essere rimasto così mal-ridotto, consolandosi anche del fatto di essere stato anche l'unico a riportare a casa la nave, tuttavia un compito di esplorazione richiedeva forza, oltreché intelligenza, e in quello stato sicuramente non poteva lottare, non a caso gli era stato ordinato massimo riposo, il che gli andava anche bene, ma gli creava anche un'ansia (bello il bipolarmismo alla blake, eh?): finito il periodo di riposo sarebbe stato in forma?
Per quanto lui ne sapesse, ne dubitava, sicché, nonostante il parere dei druidi aveva ripreso a fare un po' di ginnastica dolce e, a metà maggio, aveva deciso di poter anche riprendere in mano la spada, possibilmente contro un vero avversario. A quel punto aveva chiamato Gerald, che trovandoselo davanti in pantaloni neri, fasciatura bianca e spada laser lo osservò con un sopracciglio levato.
"Se ti si rompono i punti poi sono cazzi tuoi" gli disse il cugino, imbracciando il suo spadone e continuando a fissar perplesso l'altro, senza però mai osar parlare davvero del suo stato di salute o preoccuparsene oltre un tot, il che confermò a Philipp di aver scelto la persona giusta: come sempre, Gerald era una delle poche persone che lo capiva davvero, in un modo che non gli faceva neanche rimpiangere il suo amato Will. Per certi versi, i due cugini erano persino più affini di quanto mai lo fosse stato col suo compagno e parabatai, col quale aveva ampiamente diviso il campo di battaglia, così come il letto.
Afferrò il proprio dado e ne fece una spada laser, poi con calma, si avviò verso il cugino, che, avendo pietà di lui (forse) fece lo sesso, incrociando la sua lama con quella dell'altro. Scintille si liberarono da quello scontro a causa della natura penetrante della lama rossa di Philipp e nel frattanto i due cugini si studiavano, analizzando uno col dolore l'altro con le reazioni dello sguardo e la pressione dell'arma quanto fosse davvero messo male Philipp.
E no, non stava bene; Phil lo comprese dal dolore, ma fastidiosamente lo comprese anche dal corrucciarsi dell'altro, che infatti si ritrasse, facendogli serrare i denti dalla rabbia.
"Dove cazzo vuoi andare?!" ringhiò infatti, manco l'altro stesse scappando da lui e non dalle sue sanguinanti ferite, assaltandolo con fendente dall'alto, che costrinse Gerald a piegare la lama di piatto per assorbire l'urto, incassandolo con un versetto che tradì sorpresa.
'Non sono ancora morto, stronzo!' fu quasi con soddisfazione che Phil accolse la sorpresa dell'altro, comprendendo come la sua forza non fosse poi così tanto scemata (e dimenticandosi come il problema in vero non fosse quello), trovando quindi la forza per opporsi al dolore (o almeno ignorarlo) e assaltare l'altro con un secondo fedentente, poi un terzo, un quarto e un quinto, che alla fine lasciarono Gerald contro il muro, tanto che dovette rotolare a terra fino a dietro l'altro, che si voltò con un urlo e calò la lama sulla testa del cugino, che balzò indietro appena in tempo.
"CORAGGIO FATTI SOTTO!" infervorato, Philipp estese una mano in senza di sfida, con uno sguardo ebbro di gloria che si scontrò con l'esasperazione dell'altro.
"MA MANCO PER IL CAZZO! SEI GIA' COPERTO DI FERITE COSI', NON TI CI SPEDISCO AL CREATORE, MORIBONDO PAZZO FUORIOSO DI MERDA!" ringhiò l'altro rimettendosi in posizione "Comunque se vuoi menar la spada, fatti sotto, tanto non mi serve attaccarti per vincere: sei così messo male che quelle dannate ferite si riapriranno velocemente e ti lasceranno a terra stecchito!" lo provocò lui, subendo poi una nuova offensiva dell'altro, con un dritto e poi un fendente dall'alto, che parò in entrambi i casi, salvo poi schivare un terzo fedente al suo volto al pelo, tanto da rivedersi rifatta la frangia.
"Brutto bastardo!" ringhiò lui, pintantando il piede a terra e caricando tutto il peso dell'arma dall'alto in basso verso l'altro, puntando non tanto a lui, quanto alla sua arma, che infatti incrociò in una seconda tempesta di scintille determinata dalla forza e dalla resilienza nei due nel non cedere e sostenere invece lo sguardo dell'altro, in una gara a chi cedeva prima.
I loro visi divennero via via più rossi per lo sforzo, ma poi quello di Gerald si fece bianco cadaverico di colpo, quando in effetti vide le fasciature del cugino macchiarsi prepotentemente di rosso: i punti avevano ceduto.
Fu solo un istante di esitazione, ma coincise col momento in cui Philipp si rese conto di essere oltre il limite, e di essere davvero stufo di essere debole. Con un urlo feroce Philipp ignorò tutto, dalla sanità mentale al dolore, levando in alto il braccio con una forza tale da trascinarsi dietro spada laser e spadone, sguarnendo la guardia del cugino, che indietreggiò confuso, riparandosi con la sua arma mentre un fendente di una ferocia assurda gli calava addosso, tranciando di netto la sua arma.
Tunk
In un silenzio esterrefatto il suono della lama tagliata che si incastrava nel parquet risuonò forte e chiaro nel mentre Philipp ansimava davanti ad un gerald con due occhi mai così enormi.
"Fanculo... mi hai tagliato l'arma... io ti ammazzo!" fece lui, troppo sorpreso per essere davvero incazzato, lì per lì.
Philipp sbuffò in tutta risposta "Non è colpa mia se sei un coglione. Comunque non ti mettere a frignare: quando sto meglio te la rifaccio più figa di prima!" decise lui, crollando poi seduto a terra, ansimante, distrutto, ma fiero di sé.
E forse fiero anche del cugino, che prontamente corse via a chiamare Jason perché non lo facesse creapare dissanguato.
.RevelioGDR
