Alla ricerca di se stessi

Provino Divinazione I - Evocazione

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aveva tutto l'essenziale. Lo spazio che aveva trovato era perfetto: una radura in mezzo alla foresta eterea dove l'unico rumore era il respiro degli alberi, dovuto al vento che sospirava tra i rami.
    Eva aveva perso molto in quel periodo, la perdita di Samuel l'aveva destabilizzata e si era colpevolizzata credendo di non essere riuscita a dare all'alchimista quello di cui necessitava, soprattutto dopo esser diventata Vicepreside, il loro rapporto si era incrinato, come se lui non avesse accettato il suo nuovo ruolo, vedendolo un colpo basso, come se avesse deciso lei di rubarglielo.
    Ora, però, toccava ritrovare se stessa, cercare di capire cosa avesse davanti nella sua vita e per farlo doveva trovare uno spazio dove essere da sola, dove poter dialogare con se stessa e magari, perchè no, trovare un interlocutore superiore.
    Arrivata lì si guardò attorno, stiracchiandosi un attimo e sentendo finalmente la brezza della foresta carezzarle la pelle del viso. Sorrideva, cercando la serenità in quel suono lento del vento fra le fronde. Aveva indossato un leggins nero e una felpa grigia, sopra un top ginnico anch'esso nero.
    Aveva tolto le scarpe e i calzini, per poter sentire il manto erboso sotto i piedi. Era ancora fresco. Le piaceva quella sensazione.
    Cacciò dalla borsa un sacchetto di sale binaco, quindi iniziò a camminare in cerchio spargendo la granella salina a formarne un cerchio, mentre cercava di concentrarsi sul suono della sabbiolina bianca che cadeva e liberare la mente. Intorno ad essa avrebbe tracciato con un incantesimo di scrittura delle rune per contenere l'entità che avrebbe potuto affacciarsi da lei. Al centro del cerchio vi predispose due rami d'ulivo, simbolo della pace e tre fiori di loto che nel linguaggio dei fiori, per gli Orientali, simboleggiano la vita e la virtù, mentre nella Grecia Antica era il simbolo della bellezza e dell'eloquenza, dono di ringraziamento e ammirazione per l'ospite che avrebbe potuto arrivare.
    Quindi si sedette fuori dal cerchio e chiuse gli occhi, incrociando le gambe tra loro e poggiando le mani sulle ginocchia. Iniziò a respirare lentamente, cercando di liberare la mente. Immaginò il suo flusso magico scorrere dentro di lei ed arrivare centro della sua fronte, dov'era il terzo occhio e iniziò a meditare.
    Lo Snaso Ubriaco
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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