Castle of Glass

Hogwarts 2011

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    Markab Castlewine
    Grifondoro| 15 anni
    'Sarà una malattia venerea di quelle che ogni tanto mi dice Sky?' un adolescente Markab si trovava negli spogliatoi del campo da quidditch di hogwarts, mezzo nudo, osservando con una certa tormentata attenzione i propri calzari 'Tipo che è morto per il troppo uso... o per il troppo poco uso... cioè, dai, cazzo, non ho l'ho usato tanto da consumarlo no? Mi sono tipo segato... boh... dai... 3 volte... al giorno... più i lavoretti delle tipe...'
    Il concetto di troppo era già stato lontano dalla mente del ragazzo, così come lo era di quello del meno-ragazzo, e parimenti i due parevano incapaci di accettare un momento di debolezza, soprattutto quando questo pareva riguardare il loro organo predominante, facendo loro sperimentare una condizione che uccideva ogni uomo: l'impotenza.
    'Lo devo mettere a riposo... o forse lo devo toccare finché non si ripiglia...?' quel pomeriggio Markab avrebbe avuto un appuntamento con una bella ragazza: corvonero, battitrice come lui, niente di indimenticabile, ma aveva sedici anni, due tette sode ed aveva voglia di smollarla ad uno più giovane, dunque cosa mai sarebbe dovuto servire in più a Markab per dire di sì 'Mi sarebbe solo servita la tua straCAZZO di collaborazione, porco il tuo!'
    Esatto, gli sarebbe servita solo quella, e invece niente: calma piatta. Il ragazzo aveva combinato per vedersi negli spogliatoi quel giorno ed era arrivato per prima, sia per ispezionare, sia per prepararsi a quelle che, nonostante tutto, erano ancora le sue prime volte (e un po' lo stress lo pativa). Stava pensando giusto se essere più romantico, più cafone o essere prettamente pratico quando si era reso conto del problema: aveva cercato in più modi di rianimare il suo vicino del piano di sotto, senza gran successo, così, alla si era trovato costretto ad inventare una scusa all'ultimo minuto. Un compito a sorpresa di trasfigurazione, un compito che proprio non poteva non svolgere e non sapeva davvero come scusarsi: si era recato di persona al campo solo per avvertirla e ricombinare per qualche giorno dopo, promettendo che avrebbe trovato il modo di farsi perdonare.
    Lei sulle prime non era rimasta molto convinta, eppure Markab sembrava interessato ed impaziente di stare con lei, per quanto al contempo fosse irremovibile, del resto, dove avrebbe mai potuto andare con lei se persino avendocela davanti nessuno aveva voglia di puntare verso il nord?
    L'aveva convinta alla fine, quindi eccolo lì, a osservarsi e pensare a mille modi per riattivare ciò che lo aveva reso tanto fiero ed orgoglioso.
    'Una doccia fredda calma i bollenti spiriti: proviamo con una doccia bollente!' e quindi eccolo gettarsi nelle docce con addosso solo un costume a slip color indaco, mettendo il getto d'acqua alla massima potenza e alla massima temperatura, andando a diffondere una nube di vergogna, vapore e ormoni per lo spogliatoio.
    RevelioGDR
     
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    Peter Coffey
    A Peter piaceva allenarsi a Quidditch anche quando di allenamenti non ne erano previsti. Voleva essere più forte del cacciatore avversario, più svelto, avere i riflessi più pronti, ma mira migliore ed una migliore capacità di eludere il portiere che gli si parava davanti. Ma aveva anche, segretamente, il desiderio di essere migliore del cacciatore suo stesso compagno di squadra, per dimostrare qualcosa. Forse che nessun bullo l'avrebbe mai avuta vinta su di lui, finché era in campo. E gli allenamenti organizzati dal direttore dei Tassorosso, erano troppo pochi e troppo corti per uno come lui che sarebbe rimasto con una scopa tra le gambe anche tutto il giorno e tutta la notte, vista la passione malcelata che nutriva per quello sport.
    E così eccolo lì, quel pomeriggio, una scopa nuovissima tra le mani, addosso la divisa dei Tassi ed una Pluffa di cuoio leggero sotto il braccio destro. Non aveva perso tempo negli spogliatoi, si era cambiato direttamente in camera ed era corso in campo senza quasi toccare il pavimento, tanta fu la velocità del suo passo.
    I piedi posavano sull'erba morbida e gelida di dicembre, gli occhi castani ad abbracciare l'intero campo e... la voglia di vincere sempre presente, sebbene non ci fosse nessuno tranne lui.
    Salì a cavalcioni della scopa ed iniziò con qualche svogliato giro di campo per riscaldarsi, anche se era consapevole di non averne bisogno. Ne fece circa dieci, dopodiché si dedicò a tirare la Pluffa dentro gli anelli da svariate distanze diverse, si cimentò persino dagli anelli della propria squadra, ma non aveva ancora una tale potenza di tiro, a 17 anni. Doveva senza dubbio migliorarsi.
    Quando fu soddisfatto del proprio allenamento, circa un paio d'ore dopo, sudatissimo planò sugli spalti dove aveva lasciato una bottiglietta d'acqua e la ingollò tutta senza quasi respirare, anche se era gelida e per poco non gli venne una congestione. In effetti non è stata una buona idea... rifletté tra sé, mentre coglieva dei movimenti con la coda dell'occhio che lo fecero avvicinare ai bordi delle tribune gialle, curioso. Osservò la scena che si svolgeva sotto di lui. Era troppo in alto per udirne le parole o mettere a fuoco i volti, però riconobbe i colori rispettivamente dei corvonero e dei grifondoro. Non vi diede molto peso, non era uno che si faceva troppo gli affari altrui, ma per qualche motivo aspettò che se ne andassero, preoccupato di dare l'impressione di essere un guardone che Lance levati. Quindi, quando i due presero strade diverse e scomparvero alla vista, Peter risalì a bordo della sua scopa per poi discendere a terra. Era provato, affamato e molto sudato, perciò pensò bene che la cosa migliore fosse farsi una doccia negli spogliatoi, prima di tornare.
    Entrò ed in un baleno si tolse completamente la divisa, rimanendo con un paio di boxer verdi ed aderenti sulla pelle. Quando entrò nel lato dove vi erano le docce, uno scroscio attirò la sua attenzione ma, come detto in precedenza, non era un guardone e quindi si limitò a prendere posto in quella affianco, anche se in effetti la curiosità di sapere chi ci fosse dall'altra parte, lo stava divorando. Tentò quindi un approccio, invece che venire scoperto nel tentativo di capire chi fosse. Niente è meglio di una doccia post allenamento, eh? C'era da dire che negli anni gli approcci di Peter non erano migliorati per niente e risultava un imbranato ora come allora. Aprì l'acqua.
    26 y.oFalconsAnimagusQuidditch's playerFrom London
     
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    Markab Castlewine
    Grifondoro| 15 anni
    'Dai... dai... dai!' imperterrito, Markab stava cercando di ottenere il proprio scopo, anche se con qualche anno in più certamente avrebbe saputo che l'ansia era la peggior nemica di ogni uomo, costringendolo a sperimentare proprio nel momento del bisogno l'impotenza più assoluta 'Le tette di Pamela Anderson, il culo atomico di Angelina Jolie... dai!' quando la situazione era disperata ognuno si votava alle proprie divinità e il povero Markab si stava rivolgendo alle stelle sexy di Hollywood, in vero senza gran successo neanche in quel caso 'Dai dai dai!'
    Tentò un approccio diretto, ma poi provò anche con l'inganno. Chiuse gli occhi, rivisse scene del passato, provò ad immaginare scene del futuro, ottenendo solo timidi risultati. Tentò di distrarsi, di concentrarsi, di pensare alla Burke nuda: insomma, le provò veramente tutte, senza un grosso risultato 'DANNAZIONE!'
    Fu il quel contesto che Pete entrò. Markab teso com'era lo sentì subito ed infatti si irrigidì come avrebbe voluto accadesse altrove, spalancando gli occhi come un cervo che si stava vedendo arrivare addosso un'auto 'Merda e se ora...' si disse lui, manco fosse stato scoperto a fare chissà cosa, finendo col coprirsi le pudenda, salvo rendersi rapidamente conto dell'inutilità del gesto 'Fanculo.... c'ho il costume apposta!' pensò lui, traendo un sospiro di sollievo ed iniziando a insaponarsi un poco, anche solo per fingersi di essere lì davvero per lavarsi.
    'Ma poi chi cazzo sarà?' si chiese lui, ruotandosi e distraendosi dai propri problemi maschili, evitando comunque di attaccar lui bottone per la semplice ragione che, in fondo, si reputava ancora come se fosse stato scoperto a far qualcosa che non doveva 'Naturalezza: fingi naturalezza. Tu sei qui perché sei al tuo posto e il tuo pisello non è mai stato più felice di oggi: sei un manzo assurdo e il tuo vicino del piano di sotto è perfettamente all'altezza' si ripeté lui un po' di volte, finché la voce di Peter non ruppe quella sorta di masturbazione mentale.
    Si bloccò per un istante 'Chi cazzo è?' si chiese lui, non riconoscendo la voce ma sentendo dentro di sè come non fosse una voce amica, per qualche ragione 'Vabbè, almeno non so chi sia, quindi sticazzi' concluse lui, schiarendosi la voce e poi ridendo un poco "Amico, la doccia post-allenamento è tanta roba, ma è meglio post-scopata!" affermò dunque lui, vanaglorioso come sempre, tentando di far dell'arroganza la sua vera ancora di salvezza.
    'Che gli dico ora?' il futuro reporter chiuse l'acqua con decisione e bandalzoso uscì, mettendosi seduto su di una panchina 'Se gli dico che mi stavo allenando e lui si stava allenando col cazzo che ci crede... poi indaga... e poi è un casino' rifletté ancora, servendosi della bacchetta per evocare un asciugamano grande, che si mise in testa, lasciando intanto le sue rotelle girare. Infine parlò "Quindi tu sei venuto davvero al campo per allenarti?" chiese lui, massaggiandosi la testa ed allungando intanto gli occhi verso la doccia libera, curioso di vedere chi vi fosse dentro e come fosse da nudo.
    RevelioGDR
     
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    Peter Coffey
    Per Peter era un sogno poter avere il campo di allenamento tutto per sé per quel quantitativo di ore, anche perché l'indomani avrebbe avuto una partita con i Grifondoro, ragion per cui aveva voluto allenarsi un'ultima volta prima del confronto, ora si sarebbe fatto una lunga doccia e dopodiché non avrebbe fatto altro che tornare nella Sala Comune dei tassi e rilassarsi completamente, liberando la testa da ogni altro pensiero, prima di dover pensare ad uno schema per il giorno dopo. Ed infine si sarebbe rilassato un'altra volta prima di andare a letto. Ovviamente prima di dormire, si sarebbe dedicato alla sua skincare routine grazie alla quale stava riuscendo ad affrontare l'adolescenza senza tutto quell'acne che aveva colpito molti suoi coetanei. La sua pelle era sempre liscia e perfetta.
    Domani gli facciamo il culo pensò emozionato, mentre l'acqua bollente abbracciava il suo corpo asciutto ma forte ed allenato. Non era per niente nervoso, infatti si prese qualche minuto anche per conversare con il suo vicino di doccia, chiunque esso fosse. La risposta non lo fece arrossire solamente perché ci stava già pensando il calore vaporoso che usciva dalla bocchetta della doccia, ma si prese qualche secondo per buttare giù una risposta che non lo facesse sembrare stupido ed inesperto, anche se sarebbe stato difficile. Non è che Peter non avesse avuto le sue storielle, ma non erano mai state niente di che, niente di cui raccontare insomma. Chiuse l'acqua. Se la giocano piuttosto bene, soprattutto dopo un allenamento estenuante. Decise di rimanere neutro senza svelare troppo della sua inesperienza, dopodiché si concentrò a capire di chi si trattasse con l'unico indizio che fosse un ragazzo, visto che erano nello spogliatoio maschile.
    Mh è così strano? Domandò, uscendo dalla doccia gocciolante. Afferrò l'asciugamano che aveva lasciato appeso là affianco, avvolgendoselo attorno ai fianchi. I capelli moderatamente lunghi, scendevano quasi fino alle spalle, i ricci disfatti a causa dell'acqua. Alla fine aveva deciso che il miglior modo per capire con chi stesse conversando, sarebbe stato uscire e controllare con i propri occhi, quindi le sue iridi scure si scontrarono con un tipo niente male e dall'apparenza familiare, soprattutto perché solitamente lì entravano solo giocatori -la maggior parte delle volte- quindi doveva essere di qualche altra squadra che non fosse quella dei Tassi, ma in quel momento non riuscì a focalizzarlo, forse perché era troppo concentrato su tutto ciò che aveva da offrire. Scosse un po' la testa per pensare ad altro -Markab avrà anche avuto problemi di disfunzione erettile, ma lui no di certo-, quindi si vide bene da continuare a concentrarsi sul corpo dell'altro. Domani ho una partita a cui tengo molto, perciò sono venuto qui per un allenamento solitario. Non mi pare di averti visto però commentò, andando anche lui a sedersi sulla panca a poca distanza da Markab. Non collegò subito che lui fosse il ragazzo che aveva visto dall'alto, visto che era troppo lontano.
    26 y.oFalconsAnimagusQuidditch's playerFrom London
     
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    Markab Castlewine
    Grifondoro| 15 anni
    Lo skincare aveva scacciato qualsiasi brufolo dal viso del piccolo Pete, così come aveva fatto con qualsiasi possibile dubbio sulla sua devozione all'erezione maschile senza spazio per gli effluvi femminili.
    Markab avrebbe mangiato la foglia con anni di ritardo, ma quel giorno sarebbe stato, in un mood diverso, forse quello della svolta, ma così, appunto, non poté essere, siccome il giovane stallone era alle prese con una delle peggiori crisi della sua vita, che lo stavano rendendo più insicuro del normale, e di conseguenza, anche più arrogante.
    Un ghigno si disegnò sul volto del ragazzo quando l'altro parve confermare la sua tesi, nel mentre lui chinava la testa e si continuava a passare l'asciugamano tra i capelli, iniziando poi ad asciugare il resto del corpo, nel mentre emetteva una lieve risata di scherno all'ingenuità dell'altro.
    "Nah, anche io ci vengo spesso qui ad allenarmi" lo rassicurò lui, contento di avere il controllo della situazione, allo scopo di portarla, e non poco, lontano dalle sue disfunzioni, puntando dritto verso la fantascienza 'Lo riempo di cazzate e così poi tutti sapranno che Markab Castlewine ha chiavato durissimo in spogliatoio! Io ovviamente non dirò mai chi è, e lei ovviamente non dirà mai che ho fatto cilecca, perché dovrebbe ammettere che ci sarebbe stata - e non poco - con me: top del top!' nella sua testolina bacata ed imbottita di ormoni sembrava un ottimo piano, esattamente quello che gli serviva anche per essere orgoglioso di sé stesso, quanto bastava per darsi pacche da solo, nella propria testa 'Vai così, Markab: di arroganza!'
    Avrebbe seguito quel piano con gran solerzia, aprendo la coda di pavone che non aveva (e che comunque non si sarebbe eretta (?)), ma infine il misterioso interlocutore uscì. E lì lui si sentì morire.
    'NO! LUI NO!' si studiarono. Markab lo fissò dritto negli occhi per il semplice fatto che se avesse guardato altro si sarebbe sotterrato: non era uno molto fisionomista, ma gli ci volle mezzo secondo per riconoscere chi aveva davanti come uno dei peggiori incubi della squadra dei Tassorosso, la quadra che qualche settimana prima li aveva letteralmente asfaltati 'Lui... ci ha asfaltati!'
    Deglutendo, nel mentre l'altro esitava, egli sentì la propria virilità farsi ancora più piccola nel mentre l'altro si avvicinava con far sereno 'E certo, mica è lui quello che è stato aperto come una fottuta albicocca' si disse lui, osservando l'altro prendere posto accanto a lui, nel mentre l'aspirante reporter si scopriva ad emettere una breve e un po' imbarazzata risata.
    "Woooh, non ti basta l'ultima vittoria che hai avuto: pensavo che per un po' fossi a posto" propose lui, alzando le mani, tossicchiando poi quando gli venne chiesto dove diamine fosse.
    'E ora che cazzo gli dico?' si chiese lui, rendendosi conto, in vero, di non avere molta scelta "E ci macava altro che mi vedessi! Cazzo sei, un guardone?" propose lui, allargando le braccia e ridendo "Te l'ho detto no? Ero con una tipa" e facendo così portò i pugni chiusi davanti a sé e poi verso i fianchi, mimando un classico gesto che indicava il sesso.
    "E' un posto comodo dove vedere gente e infilarsi in un buco... in molti sensi" disse lui, rendendosi conto man mano di quanto fossero vere le sue parole "E c'hai pure la doccia... che nessuno ha voglia di puzzare di preservativo" ammise facendo una smorfia.
    Il ragazzo si iniziò ad asciugare i piedi, lasciando calare un silenzio tra loro che trovò plumbeo: era troppo agitato per lasciare ciascuno di loro preda dei propri pensieri. Doveva agire "Tu non ci sei mai venuto? Dove vai a scopare tu?" chiese lui, forse anche un po' curioso della risposta, lanciando un'occhiata al ragazzo che aveva davanti, senza però riuscire a darli un voto in termine di bellezza: al momento, lo avrebbe definito solo spaventoso.
    RevelioGDR
     
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    Peter Coffey
    Al contrario di ciò che pensava Markab, a Pete le donne piacevano veramente, poi che avesse una predilezione per l'erezione maschile, era un altro conto.
    Dalla frase dell'altro, non riusciva a capire se fosse effettivamente strano che qualcuno usasse il campo da Quidditch per allenarsi, oppure se lo stesse semplicemente prendendo in giro. La sua seconda ipotesi, comunque, venne cancellata ben presto dalla sua replica, alla quale non rispose. Si posò con la schiena al muro bagnato della doccia, concentrandosi sul timbro e sul tono della voce, sicuro di averlo già sentito da qualche parte, ma impossibilitato a riconoscerlo.
    Quindi, insomma, per tagliare la testa al toro decise di spegnere anche lui l'acqua ed uscire, pieno di pensieri.
    Magari è un altro giocatore, anzi lo deve essere di sicuro. E se fosse un giocatore avversario venuto a spiare i miei allenamenti per avere qualche vantaggio nella partita di domani? Erano chiari esempi di circostanze che affollavano la mente del ragazzo, almeno finché non incrociò il volto di Markab, il solo che avrebbe confermare o smentire i suoi dubbi. I loro sguardi si incatenarono l'uno all'altro per qualche secondo, mentre un ricordo gli risaliva alla mente: ma certo, lui faceva parte dei Grifondoro con i quali si era scontrato qualche settimana prima!
    Le vittorie al Quidditch mi basteranno solamente quando potrò alzare la coppa assieme ai miei compagni replicò con grande onestà ed una determinazione ben diversa rispetto a quella che aveva in qualsiasi altro momento della vita.
    N-No, certo, non oserei mai ma insomma... mi pare solamente strano non averti visto allenarti, tutto qua commentò, posando la schiena contro il muro dietro la panca e rilassandosi appena, sentendolo ridere. Okay non capisco se mi stia prendendo in giro per un qualche motivo, o sia proprio così lui... Peter non era sicuro che Markab gli piacesse -cosa ben diversa rispetto all'avvenimento di nove anni dopo-, ma vista la sua natura, non lo diede a vedere né fece alcun tipo di commenti sgarbati.
    Non me lo hai detto chiaramente, ma quindi ti stavi riferendo a questo, prima. Non glielo aveva detto, no? Aveva solo citato la doccia post sesso, giusto? Il biondo era abbastanza confuso, ma nonostante ciò, non era certo che mostrarlo sarebbe stata una mossa molto saggia. Non avrebbe giudicato il fatto che avesse usato quel tempio -così lo vedeva lui- per scopare, sebbene non fosse proprio così d'accordo.
    Arrossì al doppio senso per poi annuire. Sì sì, insomma non credo sia il sogno di nessuno odorare di lattice concordò, non sapendo esattamente cos'altro dire o come dirlo, dal basso della sua inesperienza quasi inesistente.
    Per questo, quando Markab gli chiese dove andasse a scopare, lasciò che il silenzio proseguisse, permettendosi di rispondere in tutta calma, meditando su cosa fosse meglio rispondere. Si fece scivolare di dosso l'asciugamano, rimanendo solamente con il costume, alzandosi a sua volta e raccattando il borsone che aveva abbandonato poco più in là, alla ricerca dei suoi vestiti, quasi meccanicamente. Devo dire di no, non sono mai venuto qui per... scopare. Ci passò già abbastanza tempo per gli allenamenti, non voglio vederlo anche in altri momenti ironizzò con una mezza risata, giusto per prendere tempo. Non è che non avesse avuto nessuna esperienza con qualche ragazza -checché ne dicessero Markab od il suo narratore- ma erano sicuramente esperienze diverse da quelle dell'altro. Prevaleva più la dolcezza che qualsiasi altro istinto, che peraltro teneva da scatenare durante le partite. Hogwarts è immensa, è piena di luoghi dove farsi una scopata risulta molto eccitante. Peter, sebbene alle volte arrossisse e si sentisse a disagio parlando di certi argomenti, era decisamente più disinibito ora rispetto alla sua controparte adulta.
    Mh senti un po'. Lo so che ci siamo appena fatti la doccia, però... domani abbiano una partita, se giocherai. Ti va di allenarti un altro po'? Era una richiesta semplice e forse anche controproducente, visto che stava proponendo ad un suo avversario, di allenarsi insieme. Ma a Peter piaceva aiutare gli altri indipendentemente da che fazione facessero parte.
    26 y.oFalconsAnimagusQuidditch's playerFrom London
     
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    Markab Castlewine
    Grifondoro| 15 anni
    Chi mai si sarebbe potuto sentire a disagio con Peter?
    Anni dopo, l'uomo che Markab pensava si credesse bisessuale solo perché non sapeva distinguere un clitoride e un pene non avrebbe messo alcuna soggezione sul reporter, che anzi, si sarebbe mostrato a lui parimenti figo e sadico, spingendolo verso pratiche che probabilmente manco aveva visto nei film porno, eppure quel giorno, anni addietro, lui era lì, mezzo nudo, bello come sempre, molto meno spesso di quanto poi sarebbe stato, ma, in fondo al suo cuore, agitato.
    E questo lo rendeva solo più arrogante e logorroico del solito, spingendolo a dire qualsiasi cosa pur di sembrare forte, sicuro e macho.
    Fischiò sonoramente nonostante l'agitazione quando l'altro disse quando la sua fame di vittoria sarebbe stata sazia "Mi sa che il cappello parlante il tuo anno s'era fatto qualcosa di forte: mi cadesse il cazzo se non hai detto qualcosa da grifo" affermò lui, ridendo poi un po' stringendo i pugni, incapace di scrollarsi di dosso quella sensazione di fastidio; del resto aveva una non-troppo-grande coda di paglia. Molla.
    Il puffolino chiarì di non essere un guardone, tranne quando era nudo e inginocchiato, né uno che confondeva sport e sesso, specialmente in un posto come Hogwarts, dove era pieno di anfratti dove copulare ed essere scoperti.
    Un sorriso gagliardo e malizioso si disegnò sul volto del ragazzo "Io ho parlato di comodo: alle tipe piace comodo" propose lui "Divertente... qui nah... molto meglio nella foresta proibita o nei sotterranei vicino a pozioni" chiarì lui, palesando come amasse luoghi dove non si rischiasse di perdere la vita o punti casata "Anche se il top... minchia, il top è il capanno del guardiacaccia: quello sì che è divertente... specialmente quando poi lo senti ringraziare gli elfi perché ha trovato la casa meno lurida del solito" ammise lui, sganasciandosi un po' teatralmente, fingendo sempre coò che non riusciva a vivere fino in fondo.
    'Ma che cazzo c'ho oggi' si chiedeva lui, salvo poi dover rivolgere la stessa mental domanda a Pete quando sentì fargli un'offerta "Ancora? Allenarti?!" chiese lui, spalancando la bocca, pronto a ribattere qualcosa di molto arguto (per il suo standard), trovandosi però ammutolito dal proprio stesso sesso, che si fece al sol pensiero di star su una scopa davanti a Peter microscopico, quasi fosse voluto fuggire direttamente dentro di lui e lasciare una vagina.
    'Miiiinchia!' quell'ondata di ansia lo fece alzare in piedi, quasi imbizzarrire. Era in piedi, in slippini, davanti all'altro, a bocca aperta e senza parole 'Che cazzo... faccio?' si chiese lui, tentando l'ennesimo tiro su carisma della sua vita.
    "Woo, frena amico: un'altro giorno magari, ma oggi ho già dato e devo vedermi col mio best bro, quindi, a meno che non si parli di allenarsi con una vagina bella lubrificata, io passo" disse lui, scotendo la testa e rivestendosi piuttosto celermente, lasciando poi gli spogliatoi.
    "Alla prossima!" disse lui 'Ok, abbiamo perso... ma almeno noi scopiamo... pure io spero di scopare ancora' si disse lui, uscendo dagli spogliatoi e poi dal campo da quidditch, ripensando alla bella corvonero e all'occasione sprecata. Appena uscito dall'arena, in pratica, una particolare antenna si attivò nei suoi pantaloni.
    "EHILA', MA ALLORA SEI VIVO!" esclamò lui, spiccando anche un salto di gioia, voltandosi poi inorridito verso lo stadio e comprendendo cosa e chi fossero il problema 'Puttana troia: mi sono fottuto il posto comodo per scopare!' pensò lui battendosi una mano sulla fronte e maledicendo per questo Peter.
    'Mi vendicherò, tassorosso sotto steroidi' si ripromise lui, mantenendo talmente bene quella promessa da dimenticarla.
    RevelioGDR
     
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    Peter Coffey
    Peter non aveva mai negato di essere un altro, completamente, quando si trovava tra i cieli con il culo su una scopa. Amava l'aria tra i suoi capelli biondi ed amava la sensazione che provava quando il pubblico o la sua squadra esultava, a seguito della pluffa lanciata da lui, che finiva dritto per dritto all'interno degli anelli avversari, esattamente come Markab avrebbe voluto esserlo dentro una vagina (?)
    Oh beh, non credo di avere molto di Grifondoro. Però stare in campo mi piace, è la via vocazione commentò, scuotendo le spalle ed aprendo il proprio borsone, visto che ormai erano asciutti persino i suoi capelli, quasi.
    Hai fatto sesso... nel capanno del guardiacaccia? In realtà era una domanda retorica, per lui, visto che date le sue informazioni, la risposta era palesemente sì. No lascia stare, non voglio saperlo aggiunse poi, tirando fuori una semplice maglia con lo stemma dei tassorosso ed un paio di pantaloni della tuta neri. Avrebbe fatto qualche giro di campo correndo e sarebbe tornato in Sala Comune, visto che l'altro non sembrava per niente intenzionato ad allenarsi ancora, anche se dubitava avesse mai iniziato, almeno quel giorno. Ma lui l'indomani avrebbe avuto una partita importante proprio contro la squadra di Markab, non poteva permettersi nemmeno un attimo di comodità. Si sarebbe fatto qualche giro, dopodiché si sarebbe rilassato davanti al fuoco. Sì, forse quella era l'idea migliore che potesse seguire, visto che per essere pronto ad una partita, doveva anche riposarsi, altrimenti avrebbe fatto più cilecca di Markab con la corva.
    Sollevò la mano, sventolandola in direzione dell'altro. Okay, allora ci vediamo alla partita! Fece una pausa, infilandosi prima i pantaloni e poi la maglietta, stiracchiandosi, sentendo i muscoli contratti. Ah e grazie per le dritte... proverò sia la foresta che i sotterranei gli disse come ultima cosa, vedendolo scomparire oltre la porta. Lasciò andare un sospiro di sollievo, chiudendo il borsone e lasciando trascorrere circa dieci minuti da quando il grifo aveva lasciato gli spogliatoi, a quando ne uscì lui. Come aveva premeditato, fece qualche giro di campo con un paio di cuffiette sulle orecchie. Corse fino a sentirsi realmente stanco, cosa difficile per uno sportivo come lui, quindi diede seguito al suo piano. Per prima cosa appellò la propria borsa, dopodiché si diresse nella loro sala comune. Avrebbe incontrato Markab il giorno seguente e sperò di vincere ancora, quasi ne significasse il mantenimento della sua dignità.
    26 y.oFalconsAnimagusQuidditch's playerFrom London
     
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