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.Si guardava allo specchio mentre l'acqua fredda scorreva sulle sue mani. Era uscito dal bagno, dove vi era andato non tanto per pisciare, quanto per prendere una pausa dalla presenza di Rey.
Chiariamo: lui adorava passare del tempo con Regina, ma in quel periodo le cose non stavano andando proprio bene; o meglio, si sentiva soffocato dalla sua presenza, come se ogni volta che stavano accanto voleva scappare perché lo innervosiva qualcosa. Eppure, non era cambiato niente tra di loro. Lui si sentiva come se dovesse stare attento e avere gli occhi ovunque per evitare che qualcuno la guardasse troppo e poi, quel Barnes, dannazione che nervi.
Quei due erano praticamente cresciuti insieme, lei aveva avuto sempre le sue cottarelle e lui era uno che non si risparmiava tra uomini e donne, ma cosa cazzo era cambiato?
«Ma che cazzo mi prende...» - si disse guardandosi allo specchio e ripensando a quanto oca fosse stata nel salutare Blake quella mattina nei corridoi. Si strinse le mani dal nervoso, mentre le stava sciacquando dal sapone che aveva usato. Stava perdendo il controllo della situazione e questo non andava bene; aveva evitato di dirle dov'era finito, dopo la lezione di Incantesimi, sfuggendo in bagno per riprendere un attimo fiato, prima di finire a Divinazione di nuovo insieme «Devo parlare con Adrien. Insomma, cosa ne pensa lui di sua sorella che fa l'ochetta?» - più pensava a quello che Regina faceva quando incontrava Blake e più provava odio per quel ragazzo «Coglione di merda.» -sbottò, tirando un pugno al muro e sentendo le nocche sfracellarsi appena «Cazzo.» - tutto quello non era normale. Prese rapidamente un mucchio di carta e lo avvolse attorno alle spaccature. Non aveva mai reagito così, cosa gli stava prendendo?Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Julian sperava che lo scroscio dell'acqua potesse - in un certo senso - calmare quella sensazione di nervoso che provava in quel momento. Era totalmente immotivato, non riusciva a spiegarsi come mai se solo pensava al volto di Barnes, gli scattasse quella voglia di prenderlo a pugni in faccia.
Stava stringendo le nocche della sua mano nella carta, quando nemmeno sentì i passi di Cameron, intento com'era a cercare una spiegazione nei suoi pensieri.
Sussultò appena alle sue prime parole e sollevò lo sguardo dal pavimento bianco al volto squadrato del concasato del terzo anno. Aveva visto di sfuggita Cameron, in Sala Comune, ma non ci aveva mai scambiato quattro chiacchiere, forse perché quella cazzo di Regina gli stava sempre intorno e ... no, non lo infastidiva, era solo che probabilmente avrebbe dovuto trovare altre amicizie, invece di stanziarsi in quella zona di comfort che era la ragazzina newyorkese.
Sbuffò appena, spostando la carta che stava usando per tamponare e notando come non aveva risolto poi troppo.
Rise, amaro, mentre increspava quelle labbra «Se avessi Blake Barnes qui, giuro che gli spaccherei quella faccia da culo che si ritrova, anche se mi facessi male.» - ringhiò, questa volta a qualcuno, fregandosene se quello potesse essere amico o meno dell'Opale in questione.
Lo sguardo scuro di Julian, questa volta si fissò sul volto di Cameron, mentre qualche riccio venne spostato con un colpo di testa. Aggrottò la fronte «Aidan?» - chi era mo questo? Aspetta, non è che aveva sbagliato? «Adrien... Adrien Beauvais. E' il fratello della mia migliore amica, ma... se vuoi spaccare la faccia a questo Aidan, sono ben lieto di aiutarti.» - era così che inziavano le buone amicizie, no? Programmando pestaggi.
«Tu devi essere Cameron Cohen, vero? Sono Julian, Julian Miller e se non fosse che mi sono appena spaccato le cazzo delle nocche ti stringerei anche la mano.» - rise sarcastico, quindi, mentre poggiava la schiena al muro del bagno «Sei venuto anche tu a prendere a pugni i cessi? E... che ti ha fatto Aidan da odiarlo?» - con l'altro concasato non aveva poi così tanta confidenza, ma alla fin dei conti: con chi aveva confidenza lì dentro, se non con Rey? Ah, sì. Giada, colei che aveva usato solo per il suo puro istinto sessuale...Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Le migliori amicizie nascono nei bagni, giusto? Ma quelle sublimi nascono organizzando pestaggi per chi si odia.
Quando Julian vide Cameron, tutto si aspettava da lui, tranne quel commento sul Barnes che lo stupì non poco. Si ritrovò a sollevare le sopracciglia dallo stupore, mentre ogni singolo muscolo facciale si adoperava per mostrare al ragazzo un sorriso soddisfatto di quelle parole «Cazzo, qualcuno intelligente in questa cazzo di Accademia di merda ci sta!» - si trovò ad esclamare senza filtri il primino, mentre gettava l'ennesimo foglio di carta nel cestino, per poterne prendere un'altra buona dose «Un pugno dritto nei denti, così da rompergli quel sorrisetto da coglione che si ritrova. Sì.» - mimò il gesto del pugno, sentendosi decisamente meglio a trovare qualcuno con cui condividere la sua pena «Ha quell'atteggiamento da sono io il migliore che vorrei spegnergli. E poi... dai tutte quelle ochette che gli vanno dietro, ma le hai viste? Cazzo, tu sei qui dentro da più anni, come hai fatto a non spaccargli il naso?» - bene, il più piccolo che chiede consigli al più grande, una vera e propria crescita personale, non c'era che dire.
Scrollò le spalle alla descrizione di Aidan e poi sgranò gli occhi «Ma mica è quel tipo che va in giro con una specie di mazza, capelli lunghetti da qui» - si sfiorò le spalle «dovrei avercelo visto nel letto accanto a me, ma mi sembra un tizio piuttosto noioso. Non parlo con i tizi noiosi.» - questo precludeva che Cameron non lo fosse, quindi?
Apprezzò il fatto che non fosse incline a così tante formalità, poi rise alla sua sincerità che apprezzò ancora più dell'opinione sulle formalità «Vai, cazzo. Tanto credo che io ne avrò per molte, non ho la benché minima voglia di prendere la bacchetta e risolvermi sto problema, andrò da Mave, così lo faccio lavorare un po'.» - scrollò le spalle ancora una volta, con sufficienza, spostandosi per fargli spazio verso gli urniatoi; quindi annuì alla spiegazione «Come un calcio nei coglioni, sì. Sono quei tipi che io odio di più, come se loro sapessero tutto dalla vita e poi... sono i primi a prenderselo in culo. Magari sottoni di qualche ragazza o senza nemmeno la possibilità di averne una.» - era così facile per i ragazzi urinare davanti ad altri uomini. Julian non se ne stupì, mentre portava la mano sana dietro la testa, il piede poggiato al muro «Ma perché questa scuola concentra tutte le teste di cazzo del genere?» - domandò sbuffando annoiato all'idea di persone come Blake o Aidan.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Sentendo Cameron, quasi gli pareva di parlare con se stesso allo specchio. Avevano la stessa dose di rabbia e la stessa quantità di odio verso metà di quella scuola «Spero che almeno la carta per il suo vecchio culo sia meno ruvida di questa o adesso tutto si spiega del perché sia una vecchia acidona.» - non poteva crederci di poter parlare con qualcuno in quel modo, libero da ogni pregiudizio e con qualcuno che avesse almeno il suo stesso pensiero a riguardo «Secondo me si cala gli alcolici. Ce la vedo come vecchia alcolizzata nel suo ufficio, forse per questo non esce mai da lì.» - sbadigliò appena, constatando che quella carta non servisse davvero ad un cazzo.
Alla sua domanda, in realtà Julian guardò verso lo specchio, per cercare il proprio volto «Mi da fastidio anche solo vederlo in quei cazzo di corridoi. Come se ti giudicasse dall'alto al basso.» - la verità forse era un'altra, ma Julian ancora faticava a farci i conti. «Oh, mi spiace che sia finita, amico. Insomma, una che non faccia l'oca dietro Barnes è più unica che rara.» - si disse, per poi volgere i ricci al concasato; non gli chiese, perché tra uomini non si chiede, l'uomo parla quando vuole parlare e il fratello ascolta e commenta, l'uomo parla quando si sente al sicuro con chi è accanto a lui «Quella cogliona di Rey gli va dietro come un anatroccolo, ma come cazzo fa. Cioé, ok, non è la mia ragazza, ma non sai che cristo di fastidio mi dia che stia lì a cinguettare dietro quella feccia! Lei può avere di meglio cazzo.» - e di nuovo il pugno si strinse, la mascella si irrigidì e se Cameron fosse stato attento se ne sarebbe accorto sicuramente.
Allentò la presa solo quando tornò su Aidan l'argomento che si faceva decisamente più divertente. «Alla cerimonia ero sbronzo appena ho messo piede in quella piazza, che cazzo mi sono perso?» - ascoltò il racconto per poi piegarsi in due toccandosi la pancia e ridendo «Sul serio? E chi è sta tipa? Ce l'abbiamo qui in giro?» - insomma, il secchioncello è stato scaricato «Forse s'era stancata anche lei del secchioncello.» - tirò un respiro profondo per riprendere la calma persa poc'anzi. «Passerò a trovarlo, magari mi porto dietro Barnes o Aidan...» - ghignò appena, per poi annuire a quella sua considerazione «Ricco lo sono anche io, figlio di papà pure, ma rimango con i cazzo di piedi per terra, facendo i salti mortali per mantenere la mia media alta. Per l'amor del cielo, ma se dovessi diventare come Barnes, ti prego pestami fino a farmi perdere la memoria, Cameron.» - non si scompose dalla sua posizioneJulian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Davvero, dove cazzo erano stati quei due fino a quel momento? Perché il destino non aveva fatto in modo di farli incontrare prima? Sarebbero potuti diventare i padroni di quella scuola di ricconi, senza ombra di dubbio e avrebbero avuto un potere fuori dall'ordinario se solo le loro strade si fossero incontrate in precedenza. Erano come due facce della stessa medaglia, li accumunava quella rabbia e quella sprucidità che non era da tutti indossare con quella classe con cui lo facevano Cameron e Julian.
Per il riccio sembrava di parlare con un pezzo di sé, come se fossero amici da una vita e non avessero bisogno di parlare per capirsi «Ah, già. Quindi dietro le spalle del principino c'è sempre il fratellone a mettere le pezze a colori? Proprio il classico figlio di papà.» - sbuffò, cercando di eliminare dalla sua testa l'idea che Regina lo trovasse perfetto per lei. Socchiuse gli occhi, prendendo dalla tasca un pacchetto di sigarette, come se niente fosse e ne sfilò una, prima di allungare con semplicità il pacchetto al dioptase accanto a lui. Che ne sapeva che fumava? In verità non lo sapeva, ma non poteva essere diversamente visto che erano così uguali. E cosa gli faceva credere che non lo avrebbe denunciato a qualche prefetto o professore? Facile: erano uguali anche su quello, lo sentiva a pelle. L'accese, quindi, sbuffando aria tossica in quel bagno che era diventato un po' come il loro seminterrato che puzzava di birra e fumo «Coglione.» - ringhiò, riferendosi ancora a Blake.
Quando sentì quell'altro gossip, per poco non soffocava dallo stupore «Cosa?! Cosa?! Cosa?! Chi si scopa la ragazza di Olwen e... Olwen ha una ragazza? Io pensavo che facesse coppia con le sue cazzo di rune! Woo. Questo sì che è divertente.» - rise, prima di accorgersi di star fumando nel bagno, senza nemmeno un posacenere, quindi si allungò al lavandino e buttò la cenere al suo interno.
Il pensiero e la domanda di Cameron su Regina, però, resero i pensieri del ragazzo un tantino più annebbiati «Naaaaah...» - era poco convinto di quella risposta e sarebbe stato facile per Cam accorgersene, perché dilungò abbastanza quella vocale «Dormiamo insieme da quando abbiamo dieci anni, sta a vedere che adesso dovrebbe interessarmi?!» - sembrava più una domanda che faceva a se stesso, in realtà «E' solo che Rey dovrebbe aprire gli occhi e meritare di meglio, ecco. E Blake non è il meglio per lei. Lei è così perfetta, bravissima a scuola, ha la media alta, uno spettacolo quando balla, sempre in ordine e...» - respirò profondamente, quindi riprese a fumare, interrompendo quel pensiero che gli stava dando alla testa.
Sollevò un sopracciglio «Il prefetto dei Black Opal? Insomma, sa bene che amicizie fingere di avere, per farsi via libera verso la vetta. Che calcolatore.» - scosse il capo, con un sorriso ironico e infastidito «Gillian, Gillian, Gillian... mmm non ne ho sentito parlare, ma devo vederla. Magari è davvero carina, il primo di noi che la prova faccia sapere all'altro.» - quei due, insieme, erano il male. Non avrebbero dovuto incontrarsi, ed invece il destino aveva fatto l'esatto opposto. «A quanto pare a Denrise allenano più la sostanza, che la mente. Insomma, tra qui e là non c'è una via di mezzo, a quanto ho capito.»
Quando il discorso virò sui docenti, Julian si trovò ad annuire convinto «La O'Neill. Cazzo, fratello, chi hai nominato. Ma l'hai vista? Per quella si sono impegnati, i genitori. Stare concentrati a lezione è un terno al lotto. Dici che me le fa qualche ripetizione?» - ciccò nel lavandino, mordendosi il labbro e fingendo di muovere il bacino «La Onfroy mi sa di verginella, comunque. Ma dimmi, qui a scuola è mai stata beccata una docente con qualche studente?» - questi si che erano punti importanti per la sua media scolastica.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.«I soldi ce li ho pure io Cam, quello non ha proprio cervello, ecco. E con i soldi non credo si possa comprare.» - si sentiva già decisamente meglio ora che con Cameron aveva spalato merda su tutto quello che di odioso vedeva in quella scuola. Inoltre, entrambi stavano violando almeno una o due regole, tra cui quella di fumare nel bagno, che venne così spontanea ad entrambi che forse era proprio vero che fossero uno il riflesso dell'altro, sembravano usciti dal romanzo di Mark Twain, Il Principe e il Povero, che ovviamente questa player aveva ricordato immediatamente, non ricorrendo a ben due staffer per mettere giù il nome esatto di questo romanzo che la sottoscritta ha odiato nella sua carriera scolastica.
Ma - disgressioni a parte - lui e Cameron sembravano fatti per diventare amici: era quasi un sogno non doversi trattenere dal dire quello che pensava o limare i suoi pensieri per renderli meno scurrili. Quei due avevano trovato un giusto equilibrio e quella era la sigaretta che avrebbe sancito un grande passo per l'umanità di Hidenstone.
«Cazzo, adesso mi fa quasi tenerezza quel logorroico di Olwen. Poi non sembra tanto male, mi spiace se le sue rune lo rendessero un uomo cervo.»
L'argomento Regina fu toccato anche troppo, per i suoi gusti ed apprezzò il commento e la pacca dell'altro, trovandosi a ridere per la sua ironia «Sei un fottuto bastardo!» - gli disse ridendo, mentre tirava una boccata «Te lo giuro: se scopro che Rey mi piace, ti offro una sbronza da paura e un weekend a New York senza nessun cazzone di nome Barnes. Che ne dici?!» - gli aveva appena proposto in maniera molto mascolina di incontrarsi di nuovo, ma poi ritornò docile ad ascoltare, senza smettere di fumare «La Clarke.» - fu un gemito, quasi, mentre la testa spingeva verso il muro dietro di lui «Ti prego, dimmi che posso farmela. Deve essere una scopata pazzesca quella con lei. Come fa a star sotto a quel tizio...» - ah quante cose doveva imparare ancora Julian, eppure era così facile parlare con Cameron che lo stava facendo con la stessa semplicità con cui stava tirando da quella cannuccia cancerogena «Ah, perché giustamente essere protetto da tutti quei cazzo di prefetti non bastava. No, dai, almeno quella degli ametrin salviamola! Parliamo di Freeman, giusto? Sembra una ragazza per bene, oddio, parla piuttosto poco, ma uno come Barnes potrebbe essere la sua rovina!» - spense la sigaretta facendola cadere nel tubo del lavandino, quindi annuì «Il potere che lui non può avere qui, lo cerca negli altri. Che coglione.» - chissà quante volte lo aveva ripetuto, quella mattina.
«Beh, Denrise è lontano al momento. Occhio non vede, cuore non dole, amico. Che cazzo aspetti ad andare da questa Gillian e farle capire chi comanda?!» - una pacca dietro la schiena di Cam «Poi se stai carico, gliela fai vedere bene, altro che Denrise.» - scoppiò a ridere, come se non lo facesse da una vita, libero e finalmente senza freni «Io non posso lamentarmi. Ultimamente ho preso di mira una del primo anno, una delle nostre: Giada. Credimi, posso farle che voglio e lei si presta. Se vuoi ti passo il suo numero, non è da buttare!» - erano favori che ad un amico si potevano fare con grande leggerezza, alla fine, che poteva essere scambiarsi contatti?
Mimò la forma del culo della O'Neil e rise alle parole sulla professoressa di Magia Verde «Merda, se la sgamo fare na roba del genere, finirebbe su tutti i social.» - bullismo a parte, sgranò gli occhi a quella confessione «Noooooooooo! Grande! Ci sono certe professoresse che fingono d'essere tutte professionalmente pulite, poi basta che ti ci chiudi in stanza, uno sguardo un po' più audace, na toccatina nel posto giusto al momento giusto e ti cavalcano come delle amazzoni. Grande, amico! Dove cazzo sei stato per tutti questi mesi?!» - rise, mentre afferrava di nuovo la carta «Senti, ci becchiamo in stanza più tardi? Io vado da Mave, sperando di non incontrare Barnes o mi sa che andremo in due.» - rise, quindi, dando un'utelriore pacca sulla spalla a Cameron e uscendo dai bagni.
Oh, sì. C'era finalmente qualcuno di interessante in quella scuola.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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