Come ai vecchi tempi!

Blake&Mia

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    Blake Barnes ~ Black OpalSi era sforzato di capire dove fossero andati insieme la prima volta che erano davvero usciti insieme. Sapeva per certo che era il periodo di natale e sapeva altrettanto per certo che lei lo aveva aiutato a fare vari regali di natale e che ci aveva preso alla grande. Blake voleva bene a Mia come una sorella, le voleva bene perchè con lei si era sempre sentito dalla parte giusta del mondo e non aveva mai dubitato, neanche una volta, che il loro rapporto potesse essere diverso da quello che era sempre stato. Erano amici. Forse era la sua migliore amica anche al di sopra di Jessica con la quale comunque era andato a letto insieme. Mia era bella ma per l'opalino era, praticamente, la stessa cosa che Annie era per Aaron: famiglia. Non poteva farne altrimenti e seppur c'erano dei mesi che davvero riuscivano ad incorciarsi solamente per i corridoi senza mai parlare davvero, sapeva che se avesse avuto bisogno anche solo per un istante di lei, lei ci sarebbe stata. A prescindere. Inoltre da quando era successo tutto quel casino con Marck e da quando si era messa con quel coso brutto, Blake e Mia si erano un pò separati, un pò perchè Blake non ce la faceva a insultare il suo ragazzo un pò perchè neanche si sforzava, un altro pò perchè alla fine della fiera avevano sempre compiti e lezioni da seguire, tirocini e quelle cose la. Ma quel pomeriggio, Blake mandò un messaggio alla biondina chiedendole di farsi trovare al villaggio, precisamente vicino l'armeria verso le 17.00 in punto. Ecco, si lui tornava per quell'ora da Londra e di conseguenza si sarebbe trattenuto li fare qualche giro con lei e poi sarebbero andati in qualche posto che lui aveva scoperto di recente in quell'isola che non è che amava particolarmente. Aveva un maglioncino nero, dei jeans strappati al ginocchio, un 100 grammi addosso, occhiali da sole e telefono rigorosamente in mano. Cavolo se Blake fosse stato riconoscibile anche a distanze esorbitanti. Una volta arrivato davanti l'armeria, si mise con una gamba piegata a 90 gradi e si accese una sigaretta in attesa della ragazzina. Si, aveva bisogno di un pomeriggio con lei e poi non la vedeva da un pò a lezione o a girare per i corridoi. Era sicuro che fosse successo qualcosa e che lo stava evitando. Per carità, le manie di protagonismo e labirintite erano all'ordine del giorno, ma comunque il fatto che mia non frequentasse le lezioni era comunque strano ed assurdo! Attese. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra




    Edited by Giadì - 4/12/2021, 10:26
     
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    Era stanca, quella era l’unica definizione che le veniva in mente per delineare il suo stato in quel momento. Non riusciva a fare altro che trascinarsi da una situazione all’altra, e nella maggior parte delle volte non riusciva a fare nemmeno quello: stava cercando di darsi tempo, di non avere troppa fretta, di non imporsi un ideale da raggiungere perché se c’era una cosa che aveva imparato nella sua vita era che il dolore andava accettato, passato e superato ogni volta con i suoi tempi. Non era così semplice, soprattutto perché dopo i primi giorni aveva la sensazione che chiunque se ne stesse accorgendo, che tutti avessero gli occhi su di lei, pronti a cogliere ogni suo errore e ogni sua mancanza.
    Le sembrava che il tempo le stesse scivolando via dalle dita ancora più del solito, aveva la sensazione di starsi perdendo ogni cosa, come se il suo cercare di far fronte al proprio dolore l’avesse trascinata in una bolla nella quale il mondo esterno non riusciva a infilarsi. Era come se sapesse che là fuori stavano succedendo cose che lei però non riusciva a seguire, e provava a tenere il passo ogni tanto, a districarsi tra lezioni, eventi, provare a non starsene tutto il tempo da sola, isolata da qualche parte, ma ogni volta che ci provava le mancava il fiato, non riusciva a concentrarsi e le sembrava di aver fallito ancora di più che arrendendosi a prescindere.
    Difficile non notare la differenza nel suo comportamento: da ragazza studiosa e diligente, Mia aveva cominciato a saltare le lezioni, a non presentare i compiti per tempo e a sparire nel nulla anche per tutte quelle persone alle quali aveva sempre promesso di esserci per ogni evenienza, cosa che le aveva provocato non poche ansie e nuovi sensi di colpa. Proprio perché le sembrava che ogni sforzo nel cercare di essere “normale” portasse solo a peggiorare le cose, alla fine si era arresa e aveva cominciato ad assecondare i propri bisogni, finendo però per allontanare tutto e tutti, e doveva ammettere di non aver ancora visto risultati nemmeno in quella scelta.
    Forse era ancora passato poco tempo, forse quella volta riprendersi sarebbe stato più difficile anche perché era costretta a dover convivere con la possibilità di incontrare Cameron nei corridoi o in qualunque altro posto senza preavviso, cosa che la portava ad avere non pochi pensieri e sussulti ogni volta che qualcuno le si avvicinava, anche solo per sbaglio. Come se lui potesse davvero avvicinarla ancora…!
    L’invito di Blake era arrivato in un pomeriggio come gli altri, e se sembrava una cosa innocente, addirittura dolce da parte di Blake vista la location, Mia era riuscita ad andare nel panico anche per quello, cominciando a pensare di essere “stata scoperta” e che il ragazzo l’avrebbe riempita di domande. Aveva cercato di declinare l’offerta, ma poi aveva pensato che sarebbe stato anche peggio e si era sforzata di darsi una vaga sistemata e andare comunque.
    Purtroppo però, per quanto Mia avesse dalla sua parte la magia e tempo per prepararsi, non era riuscita a fare nessun miracolo: si infilò dei pantaloni della tuta, una felpa più o meno scelta alla cieca e un piumino imbottito bianco, e cercò di pettinarsi i capelli e truccarsi abbastanza da nascondere le occhiaie, anche se alla fine le sembrava di avere lo stesso lo sguardo spento di sempre e non si sentiva sé stessa nemmeno per sbaglio.
    Finì per arrivare anche in ritardo, lo stomaco chiuso dall’ansia e le mani che continuavano a giocherellare con la cerniera della giacca, impossibili da calmare. Sperò addirittura che Blake, conosciuto non certo per la sua pazienza, si fosse arreso ai primi minuti e se ne fosse andato senza aspettarla… dopotutto era da lui no? Si sarebbe fatta perdonare più avanti, quando le cose sarebbero migliorate.

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    Blake Barnes ~ Black OpalLa vide arrivare, all’inizio non la riconobbe. Mia non era mai stata una persona troppo appariscente ed in genere vestiva in maniera tranquilla, ma mai trascurata. Quando focalizzò la persona della sua amica sgranò gli occhi e quasi si intossicò da solo con la sua stessa sigaretta, che alla fine buttò a terra, sputò il fumo e le andò appena in contro. Freeman. Ti senti bene? Anche un egoista, narcisista presuntuoso come Blake Barnes si era reso conto che ci fosse qualcosa che non andava. Mia non era così ed il solo fatto che era uscita in tuta, mezza truccata, con quegli occhi sempre vispi e pronti a fare qualche tipo di cazziata, spenti ed assenti, voleva dire solamente una cosa: c’era davvero qualcosa che non andava. Come poteva essere che non se ne fosse accorto prima? Era vero che frequentando due tipi diversi di percorsi si vedevano sempre in maniera di rado e che comunque i loro trascorsi dopo quel casino con Lilith, li aveva leggermente allontanati, ma si sentiva comunque un amico di merda. Possibile che lei stava in quel modo e lui non aveva fatto niente per farla stare meglio? Si morse i labbro e scosse il capo. Aveva sicuramente dei programmi per quel pomeriggio, ma non con lei in quelle condizioni e non prima di aver saputo cosa stesse succedendo nella sua vita. Li vicino c’era una panchina, la prese per il braccio e la tirò verso quella e si mise seduto invitando anche lei a farlo. Salti le lezioni, non fai i compiti, non ti vedo più in sala grande ne per il pranzo ne per la cena… insomma! Freeman. Cosa succede? Non dirmi che sei incinta che non potrei davvero reggere un altro campanello. Alex è già troppo. Era comunque Blake Barnes e comunque non era uno che spiccava per la sensibilità. Era così e più la guardava e più non voleva pensare al peggio. Cameron era talmente tanto inesistente nella sua vita che non ci aveva neanche minimamente pensato a lui, in fondo era qualcosa che non gli interessava e se solo avesse saputo una cosa del genere, beh, Cameron era stato avvertito ampiamente su cosa sarebbe successo. Attese ancora una volta la risposta di Mia. Doveva ammetterlo, adesso era preoccupato. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Sapeva bene quanto Blake la conoscesse e anche per questo aveva saggiamente deciso di stargli alla larga, perchè sapeva bene che con lui così come Charles o Jess fingere sarebbe stato inutile, se non impossibile. Per la stessa ragione avrebbe dovuto e potuto starsene in camera anche quel giorno, tirare fuori una scusa qualunque ed evitare di presentarsi all’appuntamento, ma aveva avuto la sensazione che, non appena Blake aveva fatto cenno di volerla vedere, ogni sua coperatura fosse già saltata.
    Conosceva bene Barnes, anche se sospettava che una persona come lui fosse difficile da comprendere fino in fondo, ma sapeva abbastanza di lui da riconoscere per tempo quando cominciava a fissarsi con qualcosa e sapeva che con lui la tecnica “ignora e fai finta di niente” non avrebbe mai funzionato. Sparire dalla circolazione, fino a quel momento, sembrava essere servito a qualcosa, ma ora che era stata scoperta si sentiva messa a nudo e aveva la sensazione di non poter più negare l’evidenza.
    Blake poteva essere pieno di difetti, gli stessi che Cameron avrebbe elencato più che volentieri, ma con lei era sempre stato premuroso, si era sempre preoccupato per lei e sapeva essere dolce e attento all’occorrenza, seppur a modo suo. Avrebbe forse dovuto sorprendersi di più alla sua reazione, cercare di rimanere impassibile, o magari sorridere e negare l’evidenza, ma faticò a non sciogliersi sentendo la sua mano stringersi sul proprio braccio, mentre il suo viso veniva oscurato dalla preoccupazione e la trascinava con sè verso una panchina lì vicino. Si schiarì la voce, provando a mantenere un minimo di dignità e non scoppiare a piangere, cosa che avrebbe voluto fare molto volentieri.
    ” Fumare non fa bene Barnes, dovresti smettere.” provò a borbottare, infilando le mani nelle tasche e guardando il vuoto davanti a sè per qualche istante. Si voltò verso di lui alla sua domanda, scuotendo la testa con decisione e sicurezza, almeno su quello era sicura.
    “No Blake, non sono incinta e…non c’è rischio che lo sia.” replicò, cercando di mettere da parte quell’argomento il prima possibile, senza sapere comunque che cosa dire dopo. Sapeva che cosa sarebbe successo, sapeva che Blake non era tipo da reagire sempre in modo razionale e lucido, anzi, e non voleva creare altri problemi, lei avrebbe solo voluto starsene in disparte…
    “Non è successo niente di che, il terzo anno è difficile, io e te abbiamo scelto percorsi diversi…” provò a tergiversare, evitando comunque il suo sguardo “...Io e Cam ci siamo lasciati.” aggiunse alla fine, abbassando la voce e la testa, concentrandosi sulla punta delle sue scarpe da ginnastica.

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    Blake Barnes ~ Black OpalBlake Barnes era una persona poco emaptica con il mondo, ma sapeva esserlo sempre a modo suo, ma con le persone che meglio gradiva o comunque con quelle che lui riteneva necessarie. Mia era subito rientrata nella sua personalissima cerchia e non poteva in nessun modo negarlo: sia perchè lui non era il tipo da fare quelle cose, sia perchè Blake non mentiva mai ne a se stesso ne agli altri. Una sola regola Aaron gli aveva sempre dato ed era sempre stata quella della sincerità. Non ci poteva fare niente, non poteva in nessun modo trasgrdirla anche perchè era oramai parte di lui e non poteva fare altro che assecondarla e rispettarla. Guardò Mia più volte, anche seduti sulla panchina, quel rimprovero gli sembrò quasi nullo, come se lo stesse dicendo perchè lui stesso se lo aspettava. Non aveva un forte senso dell'intuito, ma era una persona che sapeva riconoscere quello che gli succedeva intorno specialmente quando si trattava di persone a cui voleva veramente bene. Scrutò Mia come se dovesse trovare davvero quale fosse la cosa che non andava. Davvero? Insomma davvero la scusa è che salti le lezioni perchè il terzo anno è difficile? Sei la Mia giusta, oppure hai una gemella ed io non lo sapevo? Nel caso, stai sbagliando modo di farmi credere che vada tutto bene! Ma la verità arrivò immeditamanete dopo, e per quanto voleva dire davvero "Menomale, per fortuna, era ora", non disse niente. Se si erano lasciati era solamente perchè lui era un coglione e non sapeva apprezzare in nessun modo cosa davvero aveva davanti. Si morse il labbro e poi cercò le parole più dolci per dire qualcosa. Che ti ha fatto? Era impossibile che la colpa fosse della ragazza, lei si era sempre impegnata tantissimo in quel rapporto e comunque essere la fidanzata di quel cretino non solo era da coraggiosi ma era anche da masochisti. Che poi parlava proprio lui che a Lilith gli faceva passare i peggio guai? Ma non era li per parlare della sua non relazione. Lui almeno aveva avuto le palle di avvertire immediatamente la ragazza che era complicato e che sicuramente le cose non sarebbero davvero andate come lei credeva, che lui non sarebbe cambiato e che faceva bene a razionalizzare tutta la situzione. Cameron lo aveva fatto? Bene, questo non lo sapeva, sapeva solamente che lo detestava perchè frequentava persone assurde e che avevano fatto male a Mia in primis e poi si era anche permesso di farlo con Jessica. Cavolo, con Jessica! Comunque non era quello il punto della situazione. Buttò la sigaretta sputò il fumo in alto e poi si voltò verso di lei. Voleva saperlo e voleva spaccargli la faccia anche solo se era stato giusto ed onesto. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Conosceva abbastanza bene Blake e la sua natura scoppiettante da sapere che cosa avrebbe fatto a Cameron se solo ne avesse avuto l'occasione. D'altronde non aveva mai nascosto la sua antipatia e sapeva che se ne avesse avuto motivo e occasione lo avrebbe punito per qualsiasi cosa avesse fatto di sbagliato a suo dire, fosse anche solo averla guardata storto per qualche secondo. Aveva sempre cercato di non coinvolgerlo in quella relazione perchè sapeva non approvasse, e forse anche per questo aveva finito per mettere distanza tra loro due, più o meno consapevolmente.
    Eppure Blake non era stupido e continuava a sapere leggere le sue azioni e i suoi comportamenti più che bene e non ne faceva certo un gran mistero. Avrebbe voluto nascondersi meglio, saper fingere di più ma non era quello il caso ed era comunque tardi per inventare nuove scuse.
    Sospirò profondamente, portando lo sguardo altrove e cercando di prendere tempo mentre infilava con cura le mani nelle tasche, premendo la giacca verso il basso e stringendosi nelle spalle in un silenzioso "forse" che non risultava comunque troppo convincente.
    Non è che non si aspettasse una domanda del genere, a parti invertite avrebbe indagato anche lei, ma non aveva ancora detto ad alta voce che cosa fosse successo nei dettagli e non era ancora pronta a spiegare ogni cosa a qualcun altro, ancora meno a Blake. Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto succedere, non era certo un segreto e le persone che tenevano a lei avrebbero voluto capire, solo che sospettava non sarebbe mai stata pronta.
    Via il dente via il dolore no? Prese un profondo respiro ma prima di dire le cose come stavano ci tenne comunque a mettere le mani avanti. Portò gli occhi azzurri, già lucidi, in quelli di Blake, cocciuta e testarda come suo solito. "Solo se prometti che non andrai a fare qualche cazzata delle tue. Solo se mi giuri che resterai qui con me e che non gli farai del male." sussurrò piano, ma comunque con una sicurezza nella voce che non ammetteva un no come risposta. "Ho bisogno di te Blake, non costringermi ad alzarti, rincorrerti e mettermi in mezzo: perchè lo farei, lo sai, ma...non adesso. Ora non riesco." continuò poco dopo, abbassando di nuovo lo sguardo e cercando di mantenere il respiro e i battiti regolari senza perdere del tutto il controllo ancora prima di cominciare il discorso vero e proprio.
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    Blake Barnes ~ Black Opal Aveva fatto bingo. Non sapeva ancora bene come ci riusciva, ma sapeva perfettamente che alla fine se lui voleva sapere qualcosa, in qualche modo lo avrebbe saputo ed ottenuto. Forse era l'unica caratteristica di Blake costante nel tempo, che non riusciva a mutare e non riusciva ad essere messa da parte. Quando sentì quelle parole sgranò gli occhi. Se Mia lo voleva proteggere ancora voleva dire che le aveva fatto qualcosa per la quale Blake lo avrebbe ucciso di botte come gli aveva promesso in passato. La guardò. Si alzò dalla panchina, cominciò a fare avanti ed indietro, ma non rispose subito. Se prometteva o peggio ancora giurava, Blake era una persona che manteneva. la sua parola era il suo onore ed il suo onore e la sua persona e personalità, per lui erano tutto. Si morse il labbro e la guardò più e più volta. Sapeva che se non avesse giurato di non fargli del male, allora lei non avrebbe detto cosaera successo e di conseguenza lui non poteva essere leggittimato neanche a picchiarlo, se lo giurava non poteva farlo perchè la sua parola era per lui e per gli altri importante. Ma comunque non poteva fare niente a Cameron perchè Mia aveva appena detto che si sarebbe messa in mezzo e lui non l'avrebbe toccata neanche con un dito, senza contare che alla fine della storia sarebbe finito tutto con una grandissima espulsione per lui e Cameron ne sarebbe rimasto illeso perchè era un sensa palle che si nascondeva dietro ad un dito ed una sorella morta. Dio solo sapeva quanto in quel momento lo stava odiando e quanto già era carico per fargli del male. Si fermò solamente quando la biondina gli disse che aveva bisogno di lui e che non aveva la forza di mettersi in mezzo, almeno non in quel momento. Il fatto era che tutto quello era assurdo. Blake si fermò, si mise di nuovo seduto vicino a lei. Te lo giuro. Ma il mio giuramento durerà fino a quando lui non ti avvicinerà di nuovo in mia presenza. Se lo farà, tu promettimi che non ti metterai in mezzo. Si, stava cercando una scappatoia al suo stesso giuramente. Non ce la faceva, non poteva farci seriamente niente. Tutto quello non gli piaceva veramente per niente! Lo aveva giurato ma gli si era piantato un sasso nel cuore. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Non era così sciocca o illusa da pensare di poter cambiare l'atteggiamento di Blake nei confronti del mondo. Teneva a lei, questo lo aveva capito, e aveva sempre fatto di tutto per renderla felice, a suo modo, ma da lì a non fare cose "da Blake" c'era parecchio margine di miglioramento. Non lo pretendeva nemmeno, e visti i recenti avvenimenti cominciava a pensare che fosse impossibile cambiare o influenzare una persona, anche quando lo si faceva con amore, anche quando quella persona voleva provare a cambiare.
    Perchè Cam lo aveva voluto no? Aveva sempre detto di provarci davvero, aveva sempre dimostrato di avere intenzione di essere una persona migliore, non aveva mentito giusto? Lo aveva sempre detto sul serio? O era solo stato molto bravo a fingere? Non era quello il momento per farsi quelle domande, era già abbastanza complicato così e non aveva bisogno di altri dubbi.
    Sospirò piano, facendo dondolare le gambe giù dalla panchina e fissandosi le punte dei piedi, in rigoroso silenzio mentre aspettava la sentenza di Blake. Le sembrava di poter sentire le rotelle nel suo cervello attivarsi e girare mentre cercava di valutare pro e contro di quel che gli aveva chiesto. Sapeva bene che non era facile, che gli stava facendo una richiesta enorme per quel che era il suo carattere, ma in cuor suo sperava che accettasse, da brava egoista: non le bastava farlo preoccupare, no, doveva anche fargli fare giuramenti ben al di fuori della sua comfort zone...!
    Alzò la testa di scatto alle sue parole, guardandolo con genuina sorpresa nello sguardo: non pensava nemmeno lei di potergli strappare una promessa simile, non credeva che Blake avrebbe mai concesso qualcosa di simile a qualcuno, se non forse a suo fratello e a pochi altri eletti. Non pensava di far parte di quei pochi.
    Si umettò le labbra, piano, prendendo qualche istante per assimilare le sue parole e calibrare la sua risposta, presa in contropiede. "Non voglio che tu venga cacciato qui per colpa mia. O di Cameron." ammise piano, ma ormai sapeva di non potergli strappare una promessa migliore e dopotutto le aveva già concesso parecchio, per i suoi standard. Sospirò profondamente e alla fine lasciò andare il peso che aveva sulle spalle e parlò tutto d'un fiato. "Cameron è andato a letto con Elizabeth. Ha detto che non gli dispiace, che...gli è piaciuto. E tra noi è finita." sussurrò, stranamente mantenendo lo sguardo fisso su Blake come se non volesse perderlo di vista.
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    Edited by Mia Freeman - 9/1/2022, 21:52
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalMa la vera botta in faccia non gli arrivò quando fece quella promessa ma quando Mia gli disse cosa aveva fatto Cameron. Di tante persone a scuola con chi diavolo l'aveva tradita con Elisabeth Lynch? No, non era possibile, non parlavano della stessa persona. Liz era una bastarda, stronza ma non avrebbe mai fatto una cosa del genere ad una ragazza dolce come Mia. Certo, Mia e Liz erano veramente diverse quindi quel demente o stava prendendo in giro la bionda di fronte a lui oppure la mora alla quale teneva comunque moltissimo. Ma la verità era che Blake non aveva nessuna intenzione di pensare a Liz in quel momento. Il fatto che lei non abbassasse lo sguardo e che soprattutto non stava ancora piangendo la rendeva molto più forte di quello che era realmente. Blake non ce la fece, aveva promesso di non rompere la faccia a lui, non a quello che aveva intonro e visto che le promesse le sapeva veramente mantenere, non riuscì davvero a trattenersi e voltandosi, diede un pugno così forte alla panchina che si sentì un piccolo crack. Si morse il labbro, si voltò di nuovo verso Mia. Stava cercando di non dirlo, di trattenersi ancora una volta ed infatti si alzò di nuovo. In quel momento la voglia di andare da Cameron era così forte che sentiva le mani formicolare, il cervello spegnersi e sentire la voce di quel coglione dirle addirittura che le era piaciuto. Non doveva proprio cominciare tra di voi. Non ce la fece, davvero. Non riuscì a non dirlo. Il suo tono era duro, ma non la stava guardando. Era come se stesse cercando di contenere la sua rabbia e cercare di appellarsi a tutto il suo self control. Si morse ancora il labbro prima di fermarsi di fronte a lei, posare entrambe le sue mani sulle ginocchia della ragazza ed abbassarsi sulle punte per guardarla in faccia. Non ti preoccupare Mia. Prima o poi gli dispiacerà. Solamente che non avrà più la faccia per dirtelo. E quella era una promessa. A costo veramente di chiamare damian in persona per farlo squartare vivo. Non lo voleva morto, voleva che soffrisse, come stava soffrendo adesso la sua migliore amica. é talmente tanto coglione che prima o poi tornerà ed io aspetterò panziente come ho fatto con questo giorno. Cazzo dovevi fidarti di me. Neanche io sono così ignobile da fare una cosa del genere. Il tradimento fa schifo, ma dirti addirittura che gli è piaciuto. Dio solo sa quanto anche quella scema di Lynch non sappia scegliersi gli uomini. Eterna seconda. Ecco, lo aveva detto. Non voleva difendere Liz, non ne aveva proprio intenzione ma si stava chiedendo come due persone tanto intelligente, vere, belle e sempre al top potessero anche solo pensare di stare con uno come quello che si nascondeva dietro la morte della sorella solamente perchè era un buono a nulla. Le accarezzò una guancia con il dorso della mano non sanguinante, forse si era infilata anche una piccola scheggia di legno all'interno della sua mano, ma niente. In quel momento provava solamente rabbia. E comunque non devi affrontarlo da sola. Non lo sei. Non lo sei mai stata. Sussurrò con la voce roca e rotta dalla rabbia. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Non pensava che Blake fosse davvero in grado di resistere e sapeva che chiedergli di promettere una cosa del genere era stata una mossa infima, ma era l'unica arma che aveva dalla sua parte, l'unica cosa che poteva usare a proprio favore per bloccarlo in qualche modo. Conosceva Barnes abbastanza bene da sapere che manteneva davvero le sue promesse e vederlo accettare anche qualcosa di così difficile, per uno come lui, le aveva scaldato il cuore come niente aveva fatto nelle ultime settimane.
    Forse anche quel calore le aveva impedito di scoppiare a piangere quando aveva ammesso quel che era successo, o semplicemente si stava nascondendo dietro la freddezza e una maschera di distacco perchè le sue stesse parole non la ferissero troppo. Non c'era un modo migliore per ammettere quel che era successo, non c'era un modo per nascondere le sue mancanze, che coincidevano con gli errori di Cameron ma che non lo sollevavano comunque dalle sue colpe, così come non facevano apparire lei innocente e pura. Non che pretendesse di esserlo, aveva le sue responsabilità che non avrebbe esplorato con Blake ma di cui era consapevole.
    Forse non lo aveva soddisfatto davvero, forse avrebbe potuto impegnarsi di più, di certo non sapeva tenersi un uomo o se non altro non aveva saputo tenersi Cameron.
    Sussultò nell'istante in cui Blake colpì la panchina, alzandosi all'istante non tanto per lo spavento ma per fiondarsi su di lui, avvicinandoglisi e cercando di capire come stesse, provando a prendere la sua mano tra le proprie, dimenticandosi di ogni dubbio e di ogni sua insicurezza, pensando solo a lui. Dopotutto Mia era sempre stata così, gli altri venivano prima di lei e di certo Blake in quel momento scalava tutte le sue priorità. Ficcò una mano nella tasca del giubbino, recuperando un fazzoletto di stoffa perfettamente pulito, che avvolse con delicatezza intorno alle sue nocche, le sopracciglia corrucciate per la concentrazione mentre assimilava le sue parole. "Lo so che la pensi così ma non rimpiango niente." rispose delicata e tranquilla, a mezza voce, sincera come forse non era mi stata con nessuno. Avrebbe dovuto odiare Cameron molto di più - e lo avrebbe fatto, la scrittrice già lo ha visto, ma ancora Mia non lo sa- e probabilmente odiare anche Elizabeth per aver permesso tutto quello, ma stava ancora provando ad assimilare il dolore e la rabbia poteva solo seguire.
    Le parole che seguirono da parte di Blake avrebbe scoperto essere un unguento perfetto per lenire le sue ferite, ma allo stesso tempo un rimedio che bruciava e che non era poi così piacevole: Mia non voleva il male di Cameron, non voleva il suo pentimento nè la sua sofferenza, non gli augurava niente. Non era colpa sua se lei ci stava così male, era colpa di Mia se ci aveva creduto così tanto, Cameron non aveva mostrato dolore o risentimento, era stato molto più bravo di lei a rimanere distaccato e non illudersi troppo. Sospirò piano. "Non so se tornerà Blake... e io non so se sarò lì ad aspettarlo." ammise piano, con un leggero sorriso amaro. "Per quello che mi riguarda può anche stare con Elizabeth ed essere felice...sono io che ci investito troppo. E lei non la conosco abbastanza da poterla giudicare." provò a spiegare, gli occhi leggermente lucidi ma appellandosi ancora a quel buon cuore che aveva sempre avuto e a cui non voleva rinunciare.
    Furono le ultime parole a farla vacillare, la portarono a schiudere le labbra e guardare Blake spiazzata, cogliendo il luccichio della sua rabbia e percependo il bisogno di lenirla. "Oh lo so Blake...ci sei tu." sussurrò piano, prendendo poi lo slancio e abbracciandolo, stringendolo a sè con tutta la forza che aveva in corpo come se non volesse lasciarlo ma più andare.
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    Blake Barnes ~ Black Opal Era tutto così surreale che Blake non si rendeva neanche conto di quello che davvero stava succedendo. Forse aveva sempre contato sulle persone sbagliate e forse Lilith si era semplicemente appoggiata alla persona sbagliata. Jessica era per lui davvero come una controfigura, ma Mia. Mia era qualcosa che Blake non sapeva neanche ben definire. Il solo fatto che qualcuno le avesse fatto del male e che lei era così assurdamente corretta per non isultarlo e vederlo davvero come il verme che era, lo faceva innervosire ancora di più! Si morse il labbro, era incredibile come anche in quel momento si era alzata per curare una sua ferita lasciando completamente scoperte le sue. Scosse il capo, le lasciò bendare la sua mano e poi la guardò dritta negli occhi. Non sei tu che devi rimpiangere qualcosa. Non sei tu quella che ha sbagliato e non sei tu quella che deva aspettare. Cosa cazzo vuoi aspettare? Uno che non sa altro che mascherare il suo carattere finto, la brutta copia di tutto quello che non sarà mai con una morte? No Mia, non devi avere rimpianti. Hai provato a salvare una nullità e non ci sei riuscita. Nessuno ci riesce. Era arrabbiato perchè, ancora una volta, lui aveva detto quello che sarebbe successo e nessuno gli aveva dato retta. Ok, al cuor non si comanda, ma esattamente Cameron Cohen per Mia Freeman cosa aveva fatto? Oh si che tornerà. Tornano sempre. I tipi come lui tornano perchè non sanno stare da soli e perchè sanno approfittarsi delle persone belle come te Mia. Ma quando tornerà non sarai tu ad aprire la porta! Perchè se non lo aspetti tu, allora lo farò io! Non stava urlando, la sua voce era calma, roca, bassa. Era arrabbiato in una maniera che non riusciva neanche a spiegarsi. Come poteva uno come lui anche solo far soffrire una come lei? Perchè nessuno mai apprezzava quello che aveva!? Lui aveva tradito, era vero, ma mai si era permesso di dire a Lilith che gli era piaciuto, che non era dispiaciuto e che per lui poteva finire. Immaginava la faccia di Cameron, immaginava la freddezza riservata a lei. Lui con Lilith si era scusato quasi, si era allontanato da lei perchè era stato una merda e perchè l'aveva fatta soffrire. Certo, gli era piaciuto con Jess ma mai avrebbe sputato veleno alla persona che amava. Per quanto Liz abbia sbagliato non è lei quella fidanzata. E poi è solo da compatirla, le piace così tanto essere la seconda scelta di qualcuno che non riesce a capire quanto vale e come e cosa dovrebbe fare per essere l'unica di un uomo. Ma questi sono problemi suoi. Voleva bene ad Elisabeth Lynch, ma ne voleva di più a Mia.
    Poi successe qualcosa che Blake non si aspettava. Si era avvicinato a lei, l'aveva guardata dritta negli occhi e le aveva cercato di far trasparire tutto quello che davvero pensava, il fatto che per lei ci sarebbe stato sempre, ma quando Mia si buttò tra le sue braccia e sprofondò stringendolo come mai aveva fatto, Blake sentì tutta la sua rabbia svanire. In quel momento si sentiva come se un treno lo avesse colpito in pieno a 100 all'ora. Era la prima volta che provava una cosa così sublime, così intensa. La strinse forte a lui. Non l'avrebbe più lasciata andare.
    cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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