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.SPOILER (clicca per visualizzare)Vath Remar.
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Ore 05:55 Molo Londinese.
Il Ministeriale quella mattina si era svegliato presto, consapevole che il viaggio tra la Gran Bretagna e l'isola di Denrise avrebbe preso gran parte della mattinata se non tutta. Da quando si erano chiuse le frontiere dell'isola raggiungerla era diventato molto più complesso e solo il traghetto che sarebbe partito di lì a poco avrebbe potuto portare lui e Wyatt a destinazione. L'Auror ancora non si era visto, e Vath ne aveva approfittato per fare a entrambi un biglietto di andata e ritorno per la giornata.
Ore 12:00 Isola di Denrise, Porto.
Il viaggio nonostante tutto era trascorso agilmente, tra un discorso e l'altro con Wyatt, che ancora moriva dalla curiosità per sapere cosa Vath avrebbe organizzato per il suo addio al celibato. Informazioni del genere non ne avrebbe date il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale e anzi, avrebbe mantenuto il più stretto riserbo sulla cosa chiudendosi in un rigoroso silenzio celandosi dietro le pagine di un “1984" di George Orwell. Lo aveva praticamente finito quando le manovre di attracco al porto di Denrise erano terminate così lo infilò nella propria ventiquattrore e sollevando lo sguardo su Wyatt rispose alle sue domande. «Non è stato male, anzi, il mare è stato abbastanza calmo.» Avrebbe detto, iniziando a scendere a terra seguito dall'Auror. «La Piazza nuova è il nostro obiettivo primario, lì c'è la succursale del ministero e, in questo caso, il documento che mi serve. Dovremmo metterci poco, spero.» Il presidio del Ministero presente nella piazza: si trattava di un singolo ufficio, in vero, che serviva per gestire le pratiche burocratiche di confronto tra i due popoli e la scuola. Il Rainbow Party era stato un evento che doveva rivelarsi pacifico, ma il popolo Denrisiano aveva fatto dello stesso fonte di problemi, problemi che Vath aveva dovuto risolvere nei confronti della delegazione di Licantropi Francesi feriti durante la manifestazione. Ora gli servivano quei documenti per trasmetterli alla sua controparte Francese. Poi, una volta fatto ciò, i due Ministeriali avrebbero visitato il fabbro di Denrise.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Vath Remar.
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Se da una parte c'era Vath, serio, composto e di poche parole, dall'altro Wyatt tra i due era quello che più mostrava le sue emozioni, parlando a raffica e rivelandosi il più esuberante dei due. Erano molto diversi, certo, tuttavia il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale e l'Auror avevano una bella sinergia, come se i lati del loro carattere venissero compensati l'uno dall'altro. Le poche parole che Vath aveva detto vennero subito inondate dal fiume di parole che Wyatt fece uscire dalla sua bocca e, mentre lo ascoltava, Vath estrasse il proprio Magifonino dalla tasca. Che funzionassero i cellulari era una cosa piuttosto recente, merito di Cora Delaine a quanto era riuscito a comprendere, e così avviando il navigatore pose come destinazione la succursale del Ministero. La piazza presentava una pavimentazione in ceramica piastrellata. Le piastrelle smaltate di bianco erano rese infrangibili grazie alla magia runica, ognuna di esse presentavano un disegno al suo interno dominato dalle tonalità del blu e da temi marittimi, donando una luminosità senza pari, mai accecante, sempre ad opera della magia. Vath percorse la strada fino all'ufficio e, entrato si schiarì la voce per richiamare l'attenzione dell'unico dipendente che era lì. «Buongiorno, sono Vath Remar, Ufficio Cooperazione Magica Internazionale.» Si sarebbe identificato così, dando modo al mago dietro il bancone di capire con chi avesse a che fare. «Son venuto sin qui da Londra perché avrei bisogno del fascicolo riguardo il Rainbow Party. Sarebbe così gentile da potermelo fornire?» Vath avrebbe atteso una risposta da parte dell'uomo, per poi scoccare uno sguardo a Wyatt. In genere cose di questo genere erano tediose, mettendo alla prova la pazienza di chi si recava per queste incombenze burocratiche, cosa ben rappresentata dal cartone animato di Asterix e Obelix le dodici fatiche, dove tra le tante prove avrebbero dovuto ottenere un Lasciapassare A38.. -
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Lenti e cadenzati i secondi parevano scivolare lentamente come se fossero stati inglobati in un vaso di melassa le lancette dell'orologio che campeggiava sulla parete dell'ufficio sembravano non muoversi, fisse nell'immobilità. Vath era abituato a quella lentezza e non ci faceva ormai quasi più caso, Wyatt d'altro canto suppose il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale che fosse più un uomo d'azione, poco incline alla pazienza e quei minuti che sarebbero stati richiesti per sbrigare tutte le formalità e ritirare un documento sarebbero potuti sembrare una tortura. Se solo non ci fosse stato quell'orologio alla parete sarebbe stato quasi impossibile per i due capire quanto ci volle: 39,40 minuti. Solo una volta che Vath controllò che il fascicolo fosse quello da lui richiesto se lo mise nella ventiquattrore e, salutato il Collega, si sarebbe avviato fuori precedendo Wyatt. «E ora che questa incombenza è stata eseguita, possiamo dedicarci finalmente ai tuoi anelli. Sai per caso dove si trova il fabbro?» Avrebbe detto, guardandosi attorno, era stato solo un'altra volta a Denrise e non conosceva così bene il posto. Wyatt invece gli aveva detto di aver ordinato il calderone per sé e per L'Arania Exumai e che era già stato lì. Se prima, per arrivare alla piazza nuova, era stato lui a guidare i passi dell'Auror adesso sarebbe stato il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale a seguire Wyatt lungo le stradine del luogo fino alla bottega di Brugnir. La bottega del fabbro Denrisiano era rinomata in tutta l'isola per la qualità delle sue armi. Il mago artigiano da quello che aveva potuto informarsi possedeva la sua forgia da circa settant'anni e la sua lunga esperienza lo aveva reso quasi una leggenda in città, al punto che da quei villici di compatrioti era stato paragonato ad Olivander come competenza come artigiano. Il locale tuttavia non rifletteva minimamente questo prestigio. Sorgeva in una traversina abbastanza malfamata dei Vicoli ed esternamente si presentava come una casa ad un solo piano in legno con un grosso comignolo sempre fumante. A tratti sembrava anche dismessa e probabilmente molti compreso il Funzionario Scelto, non ci fosse l'insegna in legno, avrebbero tirato dritto.. -
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Edward Heart.
User deleted
DONGIOVANNICorteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore.A volte, Edward era come un ragazzino troppo curioso: si era messo a ficcanasare tra le diverse teche esposte nella stanza rettangolare, mettendo mani alle armi che si “erano messe” sulla strada percorsa dai suoi occhi. Più volte aveva virato uno sguardo desideroso al percorso sul pavimento e al manichino in legno posto al centro della stanza. Non si poteva negare che volesse provare qualche arnese su quel burattino, ma trattenne le sue mani al loro posto, più o meno, fino a quando la sua attenzione non fu attirata da un tridente d’oro.
- Wow… - esclamò, stupefatto. Era spettacolare! Non aveva mai visto nulla di simile. Chissà quale sarebbe stata la sua funzione… e sì, pur essendo lì come aiutante, non conosceva proprio tutto di quello che vi era in negozio. Ogni tanto, infatti, era costretto a chiedere aiuto per orientarsi.
Si guardò attorno, per verificare che non ci fosse nessuno, e allungò furtivamente la mano, stringendo l’asta del tridente tra le sue dita. Sorrise. Un giorno, quando avrebbe avuto abbastanza soldi, avrebbe provato a comprarlo. “Dopo devo controllare il prezzo… ma potrei anche prenderlo in prestito…”. Fu un pensiero maligno quello: sin da quando era più che un bambino, era solito rubacchiare qui e lì portafogli, collane, oggettini di valore. “No. Cosa caspita sto pensando?!”. Si rese conto che non poteva far una cosa del genere, poi proprio nel negozio di Philipp Garlic. Continuò a dargli un’occhiata, giusto per appagare il proprio gusto visivo. Alzò il tridente e cominciò a giocarci, con il rischio di combinare qualche guaio. I giovani, si sapeva, di fronte alle novità si trasformavano in veri e propri bambini. Fortuna volle che una voce sconosciuta giungesse alle sue orecchie, costringendolo a rimettere il tridente al suo posto. Allungò il collo e notò fossero due clienti. Si avvicinò a questi con il suo solito passo esuberante.
- Buongiorno! Il signor Garlic ha da fare, quindi, vi servirò io. Come posso esservi utile, signori? -
Le buoni maniere che era solito utilizzare con le donne si stavano rivelando parecchio utili in veste di tuttofare.24 ANNI PREDONE SCHEDA PG STATISTICHE EDWARD HEARTIl pubblico si è sempre aspettato che io fossi un playboy, e un bravo ragazzo non delude mai il suo pubblico. . -
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Il Ministeriale non era mai stato alla fucina di Brugnir Forgen e nemmeno conosceva Philipp Garlic di vista quindi, quando si trovò di fronte ad Edward Heart, il primo pensiero che gli sovvenne in mente fu che era troppo secco per essere un buon fabbro ma il ragazzo subito chiarì subito di non essere il fabbro ma un semplice garzone. Un sorriso comparve sul volto del Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale e, mettendo al primo posto le buone maniere, avanzò verso di lui e tese la mano pronto a dare il proprio contributo in quella giornata di acquisti. «Buongiorno, Vath Remar. Eravamo venuti qui perché il mio amico era rimasto parecchio soddisfatto di un lavoro che il signor Garlic gli aveva realizzato e avremmo intenzione di commissionargli un altro compito.» Il sorriso non avrebbe abbandonato il volto di Vath che, se Edward avrebbe stretto la mano, avrebbe scosso con un paio di rapidi movimento e lasciato il contatto con la mano del ragazzo. «Vede il mio amico, qui presente, si sposa e avremmo bisogno di due Fedi per lui e la sua consorte. Sono certo che realizzare due anelli in Oro di Freyr, con su inciso due rune Brudir rivolte in maniera da poter avere su di essi un rituale di Sposalizio, sia uno scherzo per questa forgia.» Quelle erano le linee generali, materiale ed incisione su cui non ci sarebbero state deroghe, per quanto riguardava la forma e eventuali gemme da incastonare dentro quello era un'altro discorso. Wyatt avrebbe potuto sicuramente apportare tutte le modifiche al progetto in quanto Vath, in veste di testimone, aveva modo solo di suggerire certe cose. Il suo compito si stava rivelando più semplice del previsto, aveva già organizzato l'addio al celibato dell'amico e l'acquisto degli anelli nuziali era un piccolo surplus su cui l'Auror gli aveva chiesto un consiglio che lui era stato pronto ad offrire.. -
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