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Aaron Barnes ~ Medimago Aveva sempre avuto ben chiaro cosa volesse fare come medico, ma non avrebbe mai e poi mai pensato che uno come lui potesse fermarsi e far riflettere e "guarire" la mente delle persone. Non era mai stata una sua prerogativa, aveva sempre pensato che, in realtà, fosse molto più bravo ad agire, a guarire le ferite, ad essere resistente al sangue ed a non si sapeva quale sorta di traoma, ed invece, invece si rendeva conto che più passava il tempo più si ritrovava con disagi umani e soprattutto che a lui lasciavano tutti i casi disperati. Quando Wendy gli aveva detto che avrebbe ricevuto un nuovo paziente, che non aveva mai accettato di andare da uno psicologo e via dicendo, Aaron aveva chiesto la sua cartella clinica, e la sera, sempre mentre cercava di rilassarsi, se l'era letta, a letto, in tranquillità. Cominciava a pensare che i "matti" amavano essere curati da altri matti. Lui era una persona equilibrata e stabile? Lo si poteva seriamente dire? No, assolutament no. La sua vita sentimentale era un casino, la sua vita lavorativa era un casino, le sue amicizie erano ambigue e dove andava lui, esattamente come ogni barnes, c'era qualche disagio e qualche situazione di caos. Ovviamente in maniera completamente diversa rispetto al minore, ma Aaron non era certo una persona equilibrata, eppure aveva una buonissima fama da "strizza cervelli". Non sapeva se andare fiero di quella cosa oppure assolutamente no. Si morse appena il labbro, si lavò la faccia e le mani, si sistemò i capelli allo specchio, si rimise il camice e decise che era ora di ricominciare. Cavolo se ogni volta gli mettevano quei turni strazianti, prima o poi sarebbe morto. Possibile che nonostante ci fossero vari medimaghi, lui era sempre li dentro? Aveva la mente lucida ed adesso era pronto ad un altro caso umano, aprì la porta e sorrise a quel ragazzo. Entra pure. Gli disse semplicemente facendolo accomodare nella stanza e facendogli segno di andarsi a sedere dove voleva. Lui, non si mise dietro la scrivania, ma si mise nella sedia affianco a quella dove si sarebbe dovuto sedere il ragazzo, o almeno a quellache Aaron pensava. La porta, ovviamente, venne chiusa. Wendy mi ha riferito che non sei per niente contento di stare qui e che non è stata una tua decisione venire da me, giusto? Aveva imparato che girare intorno alle cose, quando aveva ragazzi di quell'età di fronte, non era mai qualcosa di buono e giusto. Non avrebbero apprezzato poi tantissimo la delicatezza. Attese paziente. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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Aaron Barnes ~ MedimagoNon aveva nessuna cartella clinica del ragazzo, non aveva neanche contezza di quello che gli passava per la testa, ma quando Wendy gli aveva detto quale fosse il cognome del ragazzo, Aaron, come aveva sempre si era documentato su cosa stesse trattando e dopo aver letto comunicazioni di cronaca sulla morte di Arya, le circostanze ed anche l’assassinio, alzò gli occhi al cielo e pensò decisamente che avrebbe avuto moltissimo lavoro da fare. Infatti, quando Cameron si presentò con quello sguardo d’odio negli occhi, la testa bassa e l’arroganza di chi non vuole cedere, Aaron non battè ciglio sia perché era abituato a Blake, sia perché era abituato a quelle situazioni. Si mise seduto, rispose in quella maniera ed Aaron lo guardò con i suoi occhi chiarissimi rimanendo fermo in quelli scuri del ragazzo. Sogghignò alle ultime parole del ragazzo e scosse il capo. Bisognava stare ben attenti a quello che si faceva e diceva in quelle occasioni specialmente perché non era scontata la reazione della persona che aveva di fronte. No, non ho studiato tanto per fare il lavaggio del cervello alle persone, ed inoltre non credo che ne sarei davvero in grado. rispose tranquillamente al ragazzino. Ecco, forse la caratteristica di Aaron che lo faceva essere una persona così assurdamente brava in quel suo lavoro era la pazienza. Non solo non era uno che perdeva la calma e la pazienza, ma aveva talmente tanto autocontrollo, che in quel momento, Cameron avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, Aaron sarebbe stato completamente inerme ed indifferente a tutto. Era successo anche con Alyce, in fondo, e la cosa era finita sempre in maniera tale che lei aveva parlato ed aveva raggiunto, nolente o volente, dei risultati che Aaron aveva prestabilito. Lo stesso trattamento sarebbe stato riservato a Cameron. Mi chiamo Aaron Barnes, ma penso che tu questo già lo sai. Non sei qui sotto sequestro, se vuoi andare via puoi farlo quando vuoi. Ma se alla fine se arrivato qui, da solo, non mi pare di vedere nessuna stronza affianco a te, è perché sai che vuoi starci. Non vuoi parlare? Non parleremo, farò anche in modo di non farti pagare la seduta. Era serio, ma il suo tono di voce era comunque pacato e tranquillo. Aaron sapeva benissimo che costringerlo a fare qualsiasi cosa era inutile e lo avrebbe solamente indispettito. Cameron doveva assolutamente imparare a fare le cose perché voleva farle e comunque un percorso del genere, se fatto controvoglia non sarebbe andato a buon fine. Con Alyce ci aveva messo più di un anno, con Lilith ci aveva messo almeno 3 anni per farle capire delle cose, ed ancora lavoravano insieme… Insomma i risultati sarebbero arrivati con il tempo. Ne era sicuro. Però l’alternativa è parlare, di qualsiasi cosa, di qualsiasi persona, insultarmi se ti fa stare meglio, oppure subire la tua vita senza avere il coraggio di affrontarla. La scelta è tua Cohen! L’ultima frase fu utilizzata per un motivo. Aaron non voleva che Cameron pensasse che lui parlava a vanvera senza sapere effettivamente con chi stesse parlando, perché non era così ed era giusto che Cameron sapesse che lui sapeva benissimo perché era li, doveva solamente accettarlo. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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Aaron Barnes ~ Medimago Aveva imparato a gestire la ribellione da quando Blake aveva cominciato a camminare, ed Annie era erantrata nella sua vita. Aaron aveva sempre avuto un rapporto strano con le persone, era come se avese una calamita per i problemi, i disaggi e gli scoppiati di testa. Nella sua vita erano tutti quanti presenti e la cosa non sapeva neanche se fosse un problema suo che andava sempre a braccetto con queste persone oppure era un problema di queste persone stesse. Era come se alla fine della fiera avesse qualcosa da dare a tutti loro oppure che tutti loro avevano qualcosa da far scoprire a lui. Era il primo ad analizzarsi in maniera molto scrupolosa, sapeva ogni sua debolezza e sapeva anche il perchè di quella debolezza. Quando Cameron disse quella cosa, Aaron sorrise appena. No, non ti dirò che lavoro sodo, non sono una persona che tende a giustificarsi. Sono stato privilegiato, ma se ho questo patrimonio è perchè la mia famiglia, in particolare mio nonno aveva un fiuto infallibile per i soldi. Ma ti posso assicurare che non è tutt'oro quello che luccica! Rispose sincero. Si, sicuramente la sincerità e l'essere diretti era una delle caratteristiche principali dei Barnes. In maniera differente, Blake ed Aaron non erano persone che le cose le mandavano a dire. Non ce la facevano, non sarebbero stati coerenti con loro stessi e soprattutto con la loro natura. Sospirò per la risposta sul fatto di non pagare e scosse il capo. Non ti sto facendo la carità. Ti sto dicendo che se vuoi andare via senza parlare o fare la seduta, non ti faccio pagare per un servizio di cui non hai usufruito! Sarò anche un privilegiato ma ho il valore dell'onestà, almeno quella intelettuale! Rispose poi lasciando che il ragazzo pensasse un pò a riordinare le idee. In vero era contento che non si alzasse ed adasse via. In quel momento aveva comunque aperto la sua cartella clinica ed aveva letto bene di sua sorella, soffermandosi leggermente sui particolari. Non disse niente ovviamente, e quando quella mezz'ora, in cui Aaron si riposò decisamente la testa dai mille impegni, passò, allora Aaron guardò l'atteggiamento del dioptase ed in cuor suo sorrise appena. Lasciò che facesse il suo sproloquio e che gli parlasse di sua sorella Arya come se fosse davvero l'amore della sua vita. Sorrise a quelle parole che il ragazzino aveva rivolto alla sua sorellastra. A te è mai successo di vedere una persona e sentire il cuore prima fermarsi per un secondo e poi prendere a battere all'impazzata, come se volesse uscire fuori dal petto per arrivare il più vicino possibile al cuore di un altro? Innamorarsi non è una scelta, e tenere lontane due persone che si amano o tenere una persona lontana dalla persona amata non solo è una scelta sbagliata, ma la più dolorosa ed egoista che si possa fare. Si vede che amavi tua sorella, ma non potevi decidere tu dei sentimenti da farle provare, anche se questi l'hanno portata ad un funesto evento. La sua voce era molto più dolce. In quel momento non poteva che pensare a suo padre e l'amore sconfinato per sua madre e di quanto odiasse suo fratello per avergli distrutto una famiglia che era perfetta. L'odio lo aveva consumato a tal punto che adesso non rimaneva niente di Jason Barnes. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
Edited by Aaron Barnes - 6/2/2022, 22:27. -
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Aaron Barnes ~ MedimagoPotevano rimproverare tantissime cose ad Aaron Barnes, la prima era che forse si, il suo patrimonio illimitato avrebbe sfamato almeno mezza popolazione Africana e che forse era anche egoista il fatto di tenerlo comunque centralizzato tutto nelle sue mani. Era un privilegiato e su quello Cameron aveva ragione, ma aveva un cuore grande e sapeva utilizzarlo al meglio, almeno quando aveva un camice bianco addosso. Sorrise appena per quello che disse e quasi a scherzare con falsa modestia si indicò come per fargli capire che adesso poteva anche evitare di paragonarlo agli altri, perchè lui non era in quel modo, perchè lui era diverso non perchè era ricco, ma perchp quel lavoro lo aveva scelto per passione e non di certo per lo stipendio! Forse era un bene avere tutti quei soldi, perchè davvero ci metteva l'anima ed il cuore quando sentiva quei ragazzi parlare e cercare sempre, in qualsiasi momento di aiutarli delle volte non dormendoci neanche la notte. Faceva dei loro problemi i suoi problemi. Aveva un'ematia fuori dal normale e quello lo aveva sempre saputo. Quindi attese che il ragazzino fosse a suo agio ed ancora cercò di ascoltare fino in fondo le sue parole, senza biasimarlo, senza giudicarlo, senza fargli capire quello che pensava, anche perchè in quel momento non pensava assolutamente niente. Qualcosa di simile? Chiese incuriosito. Non conosceva Cameron, per aiutarlo doveva per forza "entrare nella sua mente", doveva cercare di capire come ragionava e soprattutto cercare di riuscire a trovare il punto esatto dove la sua mente si "inceppava". Cameron quando sei innamorato non hai nessuna ragione che tenga. Si, ti avrebbe ascoltato, ti avrebbe capito, ma avrebbe trovato il modo di vedersi con quell'uomo e fare la stessa cosa che ha fatto. Ognuno di noi si rende arteficie del proprio destino nello stesso momento in cui fa una scelta. Qualsiasi essa sia. Credo che tua sorella sia stata una persona coraggiosa ed abbia creduto fino in fondo in un amore. Sbagliato? Certo, forse si, ma probabilmente, se adesso tu potessi parlare con lei, lei ti direbbe che lo rifarebbe ancora. Non era un psicologo per i deboli di cuore ne tanto meno uno che diceva le cose che volevi davvero sentirti dire. Era una persona onesta ed era una di quelle persone che preferivano aiutarti con la verità più tosto che dirti tremila bugie ed illuderti che sarebbe andato tutto bene. Poi le parole del moretto lo lasciarono un pò interdetto ma soddisfatto. Cos'hai fatto che la renderebbe poco felice? Chiese poi portando alla luce delle parole sussurrate. In fondo era attento a quello che stava dicendo il ragazzo perchè era a lui che stava sentendo. Attese i suoi tempi. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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Aaron Barnes ~ MedimagoNon sapeva il perchè, ma alla fine riusciva sempre a far si che le persone si fidassero di lui e quella era la sua vittoria più grande. Cameron era una persona che aveva sofferto e quella era l'unica cosa certa in quel momento. Doveva anche ammettere che tutto quello era palese ed i suoi atteggiamenti erano fin troppo palesi. Era sempre sulla difensiva qualsiasi cosa che gli si dicesse, era diffidente, era poco espansivo e non diveva le cose per intero. Diceva piccole frasi, solamente alcuni nomi, ed anzi per la prima seduta, quello per uno come lui, era fin troppo. Si morse il labbro quando sentì quel nome. Ecco, Mia era sempre stata la migliore amica di Blake, quando l'aveva conosciuta aveva visto in lei qualcosa di realmente bello, puro, vero e persone come lei non ne esistevano al mondo, o comunque era molto molto raro esistessero. La sua espressione però rimase impassibile. Lui non era li come fratello maggiore di Blake o come amico di Mia, ma come supporto per Cameron ed in quel momento gli interessava solamente quello che lui pensava, quello che lui voleva. Sorrise a quel ragazzo come per rassicurarlo. Da li dentro non sarebbe mai uscito niente e comunque Aaron era uno che ci teneva da morire ai suoi pazienti specialmente se erano di Hidenstone. Era incredibilmente assurdo tutto quello, come era riuscito ad entrare a scuola senza neanche entrarci, come si confidavano con lui più gli amici/nemici di Blake che Blake stesso. Ma non si perse sei suoi pensieri e quando disse che aveva fatto stare male le uniche due persone a scuola ce ti tenevano a lui ridacchiò per quello che disse dei suoi professori. I professori sono professori, per quanto possano tenere a voi, loro fanno il loro mestiere, quindi non ti preoccupare che non faccio nessun tipo di nome improponibile! Aggiunse poi ridacchiando prima di farsi di nuovo serio. Che hai fatto che ritiene essere stato "stupido"? Gli fece capire chiaramente che lui non pensava che fosse qualcosa di stupido e seppur aveva intuito di cosa si trattasse, cercò comunque di far parlare lui cercando di metterlo in tutti i modi a suo agio. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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