E ci ritroviamo ogni anno in questa stessa scuola

Jess&Blake

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    Jessica Whitemore
    Quell'ormai lontano marzo 2020 era un ricordo quasi sbiadito come se fosse stato solamente un sogno eppure Jessica ricordava bene le sensazioni che le suscitava stare vicino a Blake. Non si erano visti per praticamente tutta l'estate per un motivo o per l'altro -lei aveva viaggiato molto e supponeva anche lui- quindi si erano incontrati nuovamente il primo giorno di scuola ma non avevano potuto parlare davvero, visto ciò che era successo con Cora Delaine, quindi... beh, aveva voglia di passare un po' di tempo con il suo migliore amico, l'unico che c'era dall'inizio, il primo al quale aveva detto di essere incinta.
    Utilizzando lo stesso metodo di una delle prime volte che erano usciti, lasciò ad un primino un biglietto dove lo pregava di recarsi nell'aula in disuso, sentendo di avere un contatto particolare con quella stanza.
    Dieci minuti prima dell'appuntamento che aveva dato a Barnes, vi si recò lei, andando a sedersi su quel divano rosso e morbidissimo, guardandosi attorno. Vari ricordi sfumati la colpirono con una violenza inaudita. Si ricordava qualcosa... qualcosa di proibito, qualcosa che non doveva fare ma che l'aveva resa felice per un breve periodo della sua vita, anche se non riusciva proprio a capire di che cosa si trattasse. Si odiava in quei momenti, odiava non ricordare qualcosa.
    Nel bigliettino Jess gli chiedeva anche di portare Sambuca, la sua fatina, che fin dal primo momento aveva fatto amicizia con Persefone, la propria, che si era schiusa proprio quel lontano giorno nelle cucine, come un segno che legava i due amici.
    Quel giorno non aveva nessuna intenzione di parlare di ciò che era stato, del fatto che fosse andata a letto con Blake poiché doveva essere acqua passata, ma voleva solo tornare a parlare con il suo migliore amico come faceva prima, divertirsi e combinare casini come se non fosse mai successo niente. Non desiderava altro.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalEra stata un'estate quasi infernale. Era stato quasi sempre a Dubai, poi era andato a casa di Lilith e poi aveva cercato davvero di ricomporre la sua vita. Una cosa era certa: aveva pensato più volte alla prefetta opalina e più volte aveva pensato di scriverle, di invitarla di nuovo a Dubai come i vecchi tempi e cercare di ricucire un rapporto che avevano perso per cosa? Insomma erano andati a letto insieme, era vero. Avevano fatto male entrambi ad una persona che effettivamente amavano anche se in maniera diversa, ma non c'era stato sempre e solo quello. Loro erano amci. Blake era il padrino di Alex, gli aveva comprato l'ira di dio di cose, lo aveva visto crescere, lo aveva sentito dire la prima parola, e lo aveva visto fare il primo passo. Non era giusto tutto quello e seppur desiderava ardentemente che quel rapporto si recuperasse s i voltasse definitivamente pagina, c'era sempre qualcosa che glielo impediva. Michelle, opalina visibilmente con una cotta per lui e con l'emozione negli occhi per aver ricevuto un oh grazie, ma di che si tratta? da un Blake distratto che fumava una sigaretta in cortile, gli diede una bella notizia. Ecco il prefetto Whitemore mi ha chiesto di dartelo...io mi chiamo Michelle delavigne! Blake sorrise. Oh Delavigne. Ok! Era proprio uno stronzo, non c'era veramente niente da dire! Le fece un occhiolino veloce e si diresse nell'aula in disuso. Ci vollero solamente 4 minuti dal cortile a quell'aula, una volta entrato la vide e sogghignò. Ma che prefetta è una si mette in queste posizioni ambigue su di una poltrona? Chiese poi andandosi a sedere affianco a lei. Basta, dovevano andare avanti. Insomma Jessica era la sua migliore amica, era una persona importante, lo era sempre stata e per una cazzata del genere non doveva e non voleva perdere tutto quello che avevano costruito insieme. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Jessica Whitemore
    Persephone stava svolazzando attorno alla sua testa, muovendo con grazia quelle leggere ali porpora tanto belle, in attesa di Blake. Jess le aveva chiaramente spiegato a chi dare confidenza e chi no, quindi non ci era voluto molto perché la sua padrona la spingesse a fidarsi di Barnes.
    Così, quando il ragazzo si presentò nell'aula, la ragazza sorrise e cercò di scacciare quella situazione che le pesava in petto come un macigno, quel ricordo così fumoso e così lontano, lasciando spazio a tutto il sollievo che stava provando per aver visto il suo migliore amico, comparire per quella porta. Durante tutta l'estate aveva avuto modo di pensare con attenzione a tutto ciò che era stato ed a ciò che sarebbe stato, aveva meditato sui suoi sentimenti per Barnes ed aveva deciso che ciò che provava per lui, era solamente un amore fraterno che non poteva in alcun modo essere scalfino da nient'altro. Erano andati a letto insieme, ne avevano parlato più e più volte, si erano chiariti ed era ora di tornare Blake e Jessica come lo erano sempre stati.
    Speravo che arrivasse qualche studente del quinto degno di attenzioni... particolari. Sbuffò, sedendosi composta ed incrociando le gambe, mentre la sua fatina svolazzò verso Blake, posandosi sui suoi capelli con una tale leggerezza, che non glieli scompigliò nemmeno. Sorrise.
    Ed invece sei solo tu, che grande delusione annunciò, fingendo di essere quasi scocciata dalla sua presenza, oltre che delusa, anche se in realtà l'aveva chiamato lei e quindi non aveva senso rimanerci male.
    Si spostò per fargli posto, battendo la mano sulla parte affianco a sé, invitandolo a sedersi, dipingendosi un sorriso a trentadue denti in faccia. Direi che del passato abbiamo già parlato abbastanza! Ora dobbiamo andare avanti esclamò con schiettezza, osservando Blake. è da un po' che non facciamo niente insieme! Verso fine estate mi sono vista con Mia e le ho proposto sia che potremmo fare qualcosa tutti insieme, sia che a Natale potremmo andare a New York, dove sono nata spiegò, stringendo le ginocchia al petto e senza smettere di sorridere. Ma comunque anche io e te potremmo scappare da qua per una sera. Tanto siamo maggiorenni propose sottovoce, già immaginandosi quei due in giro per Denrise.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalSogghignò per quelle parole. Ecco cosa adorava di quella ragazza, la sua nonchalance. Lo aveva detto più e più volte, era come lui, non pensava a niente e quello che gli diceva la testa quello faceva e quello esprimeva. Gli piaceva giocare con lei e comunque lei era sempre stata presente. Ogni volta che lui aveva bisogno di qualcosa, sapeva che bastava un fischio e Jessica sarebbe arrivata, ed era convinto che lei pensava la stessa cosa di lui. Ok non si erano poi così tanto sentiti e forse, da una parte era veramente un bene. Doveva ammettere che adesso capiva il detto che diceva che le cose si apprezzavano di più quando non le si aveva più a disposizione. Blake era abituato ad avere tutti i suoi amici sempre intonro, sempre vicino a lui, ed adesso che l'amica più importante che aveva si era allontanata da lui, si sentiva quasi perso, senza un pezzo di se stesso. Quando quella ragazzina gli aveva dato quel biglietti, Blake non solo era stato felice della cosa, ma doveva anche ammettere che si era sentito meno solo e con un macigno sul cuore in meno. Era andato da lei, si era seduto affianco a lei e sentire quelle frasi, dette con quella leggerezza e malizia allo stesso tempo lo fecero sentire a casa. Solo? Tu sai che alcune persone pagherebbero oro per stare al posto tuo? La Whitemore chiama Barnes rispondere! Non penso che qualcuno possa davvero dire la stessa cosa! Aggiunse prima di posarle una mano sul ginocchio. Era strano per lui tutto quel contatto, ma comunque gli era mancata veramente tanto ed era l'unico modo che conosceva per dimostrarglielo. Tu e Mia uscite senza di me? E non vi vergognate per niente? Chiese scuotendo il capo prima di sentire quello che aveva da dire. Si alzò all'istante, gli era venuta un'idea. Sorrise alla sua fatina tra i suoi capelli. Ehilà! piccola persephone! Da quanto tempo non ci si vede, sono contento che tu sia qui! Sei sempre più bella! Da quando aveva Sambuca aveva anche imparato moltissime cose sulle fatine, e l'egocentrismo e la vanità, cosa che li accomunava, era una di queste. Sorrise poi alla sua migliore amica, si alzò e le tese la mano. Cominciamo da subito! Sperò che la corvina prendesse la sua mano e lo seguisse. Voglio fare una cosa da un sacco di tempo, ma ci sono state varie cose che me lo hanno impedito... quindi adesso bisogna rimediare! Aggiunse poi uscendo da scuola e diriggendosi verso la spiaggia privata di Hidenstone. Una volta li, anche se faceva non proprio caldo, si mise davanti a lei. Chi arriva per ultimo nel mare paga pegno? Voleva divertirsi, basta musi, basta pensare agli altri, basta pensare alle conseguenze. Aveva perso in pò del suo smalto solament perchè si era perso nei pensieri altrui, ma adesso era stanco ed aveva tutta l'intenzione di voler davvero vivere a modo suo. Era sempre stato così, ed era bene ricominciare a vivere così: in fondo, solo in quel modo sarebbe stato davvero felice, si levò la maglia e dopo i pantaloni. Che c'è? La signorina Jessica, Veronica Whitemore si vergonga di stare in mutande ed in reggiseno davanti al suo migliore amico? Chiese prendendola in giro. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Jessica Whitemore
    Non vedersi per tutta l'estate, era stato catartico. Certo, le era mancato tantissimo ed avrebbe voluto scrivergli in continuazione, ma ogni volta si era trattenuta per mantenere le distanze. Non lo avrebbe fatto, in una situazione normale, ma dopo ciò che era successo tra loro, non vedersi era l'unico modo per far passare acqua e perché ritornasse tutto come prima, cosa che effettivamente sembrava essere. Scherzare con Blake era una delle cose migliori che le fosse mai capitata nella vita, non poteva permettersi di perderlo.
    Lo sai benissimo che vale anche il contrario. Dai, quanti possono vantare di avere una bellezza del genere quando hanno bisogno? Nessuno! Commentò replicando il suo commento, ma sapeva che le sue parole avessero un fondo di verità: Blake era un ragazzo profondamente instabile e nonostante avessero litigato così tante volte che ormai ne aveva perso il conto, lei era l'unica per la quale si faceva in quattro, combattendo contro il suo carattere, pur di aiutarla. E, dal canto suo, Jessica faceva di tutto perché fosse lo stesso. Blake non sarebbe rimasto solo nel momento del bisogno, nemmeno dopo il più duro dei litigi. Distrattamente, posò una mano sulla sua, giocherellando con le sue dita posate sul suo ginocchio. Non lo fece con malizia, invero, ma le era mancato qualsiasi contatto con quel ragazzo.
    Erano cose da ragazze. Non sapevo avessi una vagina lo prese in giro, allungando una mano tra i suoi capelli e scompigliandoglieli, fregandosene se lui voleva averli sempre in ordine; in qualità di migliore amica, si era presa da sempre quella confidenza ed avrebbe continuato a fare, testimoniando che le cose tra loro non erano cambiate proprio per niente.
    La fatina, per ricambiare il saluto di Blake, si alzò in volo ed andò a posare la minuscola bocca sulla guancia del ragazzo nel suo tentativo di ricambiare il saluto, cosa che fece ridacchiare la padrona: devo essere gelosa? Domandò, fingendosi offesa ed osservando il proprio nuovo famiglio.
    Stupita piacevolmente, Jessica intrecciò le dita con le sue, alzandosi, e si lasciò condusse ovunque lui avesse voluto, fidandosi ciecamente. Forse era paradossale fidarsi così di una persona come Blake, ma Jess non aveva motivo per non farlo. La trascinò fino alla spiaggia, sulle sponde del lago e Jess fu sorpresa. L'ultima volta che avevano fatto il bagno lì insieme, era stato circa due anni prima, quando avevano conosciuto il professor Black in versione taccola, pronto a spiarli. Dipende in cosa consiste il pegno ridacchiò, scuotendo la testa e roteando gli occhi al cielo. In risposta alla sua ultima affermazione, si tolse semplicemente i vestiti, restando con addosso un intimo coordinato di pizzo viola, nettamente diverso a tutti quelli che aveva di solito, generalmente rossi o neri. Ma quelli erano da "oggi mi scopo qualcuno", mentre quello viola lo metteva quando non aveva di questi piani. Aveva un brutto taglio cicatrizzato al ventre, ma con il suo migliore amico non si imbarazzava di niente. Andò alle sue spalle, avvolgendogli le braccia attorno al collo lasciandole ovviamente leggere -non voleva strozzarlo per ora- e facendo leva sul terreno con i piedi e sul suo petto con le mani, fece un salto e gli avvolse le gambe attorno alla vita, posando il seno sul suo petto. Oppure mi porti tu, eh sussurrò alle sue orecchie, maliziosa.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Edited by Giadì - 9/12/2021, 14:33
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalCome ogni relazione, anche quella per Blake era una cosa complicata. Jessica era per lui tantissime cose, non poteva affermare che non provava niente per lei, non poteva dire che lei era solamente un’amica e che non provasse ancora un minimo di attrazione per lei, era sbagliato e soprattutto era una cazzata. Voleva bene a Jessica come non aveva mai voluto mai bene a nessuna ragazza, ma sapeva di non essere innamorato di lei, ed al contempo, sapeva anche, però, che una parte di lui aveva un debole per lei inspiegabile, che non gli avrebbe mai e poi mai permesso di allontanarsi da lei. Jessica era per Blake quello che erano Mia e Lilith insieme. Mia era davvero la sua migliore amica, non aveva mai provato attrazione fisica nei suoi confronti, seppur la trovasse bellissima, non avrebbe mai fatto battutine maliziose nei suoi confronti ma l’avrebbe sempre difesa; Lilith, invece era la sua dolce metà, sapeva benissimo che il suo cuore le apparteneva e che non avrebbe mai potuto fare a meno di lei. Jessica era il mix delle due ragazze. Era la sua migliore amica, ma non si sarebbe mai pentito di averlo fatto con lei, oltre al fatto che sapeva che non era del tutto escluso che ricapitasse di nuovo, e di nuovo ancora, ma sapeva che il sentimento non era amore, comunque quello inteso in senso romantico. Quando lei lo chiamò, lui scattò come una molla e quando la vide sorrise come non gli succedeva da mesi. Voleva la sua Jessica, rivoleva il loro rapporto. Era ovvio che non voleva in nessun modo ferire Lilith, ma non voleva neanche stare lontano da quella che era una parte importante della sua vita. In fondo Blake era egoista, era un narcisista e tra lui ed il mondo avrebbe sempre scelto se stesso, quello era un dato di fatto. Oh beh!Ma io sono più bello! sorrise soddisfatto per il dolce bacetto della fatina e le sorrise facendole un piccolo inchino con il capo. Aveva imparato a trattare con quelle creature avendone una sempre in torno.
    Quando la portò verso la spiaggia privata di Hidenstone, Blake sogghignò sentendo la sua affermazione Ancora non mi viene in mente, ma lo penserò al momento. Sei diventata una fifona? La mia lontananza ti ha fatto male, è evidente! la stava rendendo in giro, era evidente anche quello, e finalmente avevano ripreso a ridere e scherzare insieme. Sorrise, quando la vide spogliarsi si morse il labbro internamente, ma si godette lo spettacolo. Era rimasto anche lui in mutante e quando lei gli saltò addosso, lui la prese e le mani le posò sul suo sedere, in fondo solo così poteva reggerla. Ma così è come se arrivassi per ultima! Ma non la fece scendere, portandola fino a quella che era la riva, poi, piano piano si cominciò ad immergere. Quindi che hai fatto questa estate? Devi aggiornarmi su un po’ di cose, non credi? Tipo, chi cazz è Nathan? Beh, frequentavano comunque la stessa scuola e comunque lui si interessava sempre alle persone a cui voleva bene. Sei pronta? Senza farla rispondere si girò alla parte più alta e la fece cadere all’interno dell’acqua gelata, immergendosi anche lui di conseguenza. Le era mancata, davvero, davvero tanto.
    cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Jessica Whitemore
    E si ritrovarono nella spiaggia.
    Proprio come uno dei loro primi incontri poco dopo essere diventati amici. Solamente che quel giorno, non ci sarebbe stato nessun docente animagus a spiarli. Erano solamente loro due com'era giusto che fosse. E non era nemmeno incinta, a dirla tutta.
    Ehi, non sono per niente una fifona, zuccone lo canzonò, rispondendo allo scherzo e stando al gioco come avevano sempre fatto. Era parte del loro rapporto, una parte indissolubile e che avrebbe continuato ad esserci. Lui avrebbe potuto rimettersi con Lilith, lei avrebbe potuto mettersi con qualcuno o continuare a scoparsi l'intera scuola, fatto era che erano Blake e Jessica e ciò non sarebbe mai cambiato. Mai mai mai.
    Semplicemente, spero sia qualcosa alla mia altezza si pavoneggiò, spostandosi i capelli oltre la spalla in un gesto teatrale e con un sorrisetto furbo. Nemmeno lei si pentiva di essere andata a letto con lui e lo avrebbe rifatto, se fosse capitato. Era vero, Lilith era una sua grande amica ma... c'era stato Blake, prima di lei. Blake c'era praticamente da sempre, nonostante il carattere di merda che le aveva reso la gravidanza. Non se n'era mai andato.
    Lo so, ma il gioco vale la candela gli sussurrò a fior di labbra, mentre le sue mani erano una dolce pressione sulle sue natiche. Blake si avviò verso la riva di quella spiaggia che, incredibilmente, avevano tutta per loro. Era strano. Non faceva caldissimo, ma era comunque settembre e le temperature erano ancora elevate, unite all'incantesimo per rendere il clima mite sull'isola... era perfetto.
    Entrarono in acqua. O almeno, lui ci entrò. Lei era ancora abbarbicata su di lui, al riparo dallo specchio d'acqua. Almeno finché lui non decise di fare il Blake. La avvisò ma non ebbe comunque abbastanza tempo per prepararsi che si ritrovò catapultata nell'acqua freddissima. Se qualche anno prima se la sarebbe presa a morte per quel gesto, ora riemerse rabbrividendo ma scoppiando in una risata cristallina, una di quelle che non sentiva da tanto. Da quando Blake e lei avevano ricominciato a frequentarsi, iniziata la scuola, era tornata a respirare.
    Nathan? Oh beh, è una scopata, di base annunciò, ripensando ad i muscoli scolpiti di quel ragazzo alto, alla serata di halloween di un anno prima nella stanza delle necessità e rabbrividì di piacere. Ora è solamente un amico sbuffò, alzando gli occhi al cielo, contrariata dal fatto che si fosse fidanzato -o qualcosa del genere- con una ragazza che non riusciva proprio a sopportare. Si è tipo messo con Amelia, non so se te la ricordi. Andava a scuola con noi ad Hogwarts, serpeverde. Si strinse nelle spalle. Invero, lei e Blake non si erano molto cagati ad Hogwarts, però sapeva che anche lui era stato serpeverde, quindi le veniva naturale parlare così. Si stese sulla schiena, muovendo le gambe per rimanere a galla, così come le braccia. Dopodiché lo tirò a sé finché non fossero spuntate solamente le loro teste oltre il pelo dell'acqua.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalEra una situazione veramente strana la loro. Il fatto era che Blake non riusciva ad essere come Lilith lo voleva davvero. Lui era nato per provocare, per stare al centro dell'attenzione. Era sempre stato un leader e non aveva nessuna intenzione di essere veramente diverso da quello che era. Certo era cresciuto parecchio e crescendo aveva persona quella voglia infinita di uccidere chiunque gli si parasse di fronte, ma non era sempre così. AVeva imparato a combattere e a darle in maniera più pesante, aveva imparato a controllarsi e quindi ad usare strategie che di base potevano essere realmente considerate ancora più fatali rispetto a quello che già non fosse il fatto che lui era all'interno di una stanza. Blake era sempre Blake e Jessica era stata la prima che gli aveva fatto dei compiti anche se all'inizio non era andata proprio come lui si aspettava, ma quel giorno sulla spiaggia si era reso conto che gli era mancata da morire. Non era uno che esprimeva i sentimenti in maniera convenzionale, ma il fatto che fossero li a fare qualcosa che non dovevano fare nel modo sbagliato e da soli, era proprio il modo di Blake per dire ad una persona che gli voleva bene. Ed a Jessica gliene voleva veramente tantissimo. Era la sua migliore amica, ma c'era stato un tempo e sopratutto c'era una parte si lui, seppur minima, che la vedeva come qualcosa di molto di più di una semplice amica. Si capivano e comunque il loro contatto fisico era constante e soprattutto lo ricercavano sempre. Oh beh, io sono sempre all'altezza di tutti! Forse è il contrario! Ma alla fine sono abituato ad essere un Dio in mezzo a comuni mortali! Lo disse con altrettanta teatralità e poi ridacchiò appena prima di buttarla in acqua, riemergre, sentire la sua risata cristallina ed avvicinandosi di nuovo a lei, forse anche troppo rise lui quando gli disse di Nathan. Ti sei resa conto che dopo che escono con te si fidanzano tutti? Chiese poi scherzando e scuotendo il capo prima di attirarla completamente a lui. Si, me la ricordo, ma non ad Hogwarts! Ci ho parlato l'anno scorso, è stato divertente ha un caratterino niente male! Si, la stava abbracciando dal bacino, se lei glielo avesse permesso. E devi raccontarmi altro? Dai Jessica! Io cosa posso dirti? Sono uscito con Stefany un paio di volte, ma dopo un pò mi scocci quella ragazza nonostante sia bella, poi... forse tra me e lilith le cose stanno prendendo la giusta piega, ma ancora non torniamo insieme. Io non voglio adesso, è... presto e... boh! Si morse il labbro, dio quanto era difficile starle lontano, sarà stato il fatto che non si erano visti per un'estate intera, che non si parlavano più da tempo... ma... era una sensazione stranissima quella che aveva in quel momento. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Jessica riusciva a capire Blake.
    Non era stato facile, il loro rapporto era iniziato in maniera un po' burrascosa e lei aveva dato la colpa agli ormoni della gravidanza giusto per non prendersi la responsabilità delle sue azioni e delle sue reazioni, ma la verità era che Jess aveva subito un sacco di cose in solamente tre mesi, che avevano contribuito a variare il suo carattere, divenendo quello che Blake, Jesse ed Erik per primi avevano avuto il coraggio di conoscere. Ed ora, dopo tre anni e mezzo, erano ancora amici. E confidava che lo sarebbero sempre stati, nonostante ciò che potesse riservargli la vita.
    Jessica capiva Blake.
    Lo aveva imparato con il tempo, aveva capito che "ti voglio bene" non era nelle sue corde e forse lo aveva detto un paio di volte nella sua vita, ma ciò non voleva dire che non tenesse ai suoi amici. Lui era una persona molto fisica, infatti il contatto era qualcosa che non mancava mai, tra loro. E a Jessica andava benone così.
    Ma stai zitto, idiota lo riprese, scompigliandogli i capelli con una risata, prima di essere gettata in acqua come un sacco di patate. Rise ancora più forte, bevendo molta più acqua di quella che avrebbe dovuto e voluto, quindi riemerse sputacchiando la dolcezza del Lago Vaan. E rise ancora. Ridere era ciò che rendeva la vita bella e lei non aveva intenzione di privarsene, non in quel preciso momento. Ma sai che hai ragione? Esclamò contrariata, facendosi avvicinare senza opporre resistenza ed inspirando il suo profumo familiare. Credo che potrei offendermi. Dici che non sono abbastanza attraente? Domandò, mettendosi un po' in mostra. Non si poteva dire che non fosse bella, aveva tutte le curve al posto giusto e nessun ragazzo era mai riuscita a resisterle. Nessun ragazzo etero, almeno.
    Si lasciò abbracciare. Non ho mai conosciuto una ragazza così fastidiosa ridacchiò, senza essere realmente intenzionata a parlare male dell'ex amica, non in quel momento almeno.
    Si irrigidì appena alle sue parole.
    Capisco sussurrò, indossando un sorriso ed avvolgendogli le braccia attorno al collo. Non forzare le cose, se non te la senti. Ti ricordo che ti ha lasciato perché hai consolato una tua amica volle sottolineare, scuotendo il capo. Voleva bene a Lilith, ma Blake era stato il suo primo amico in quella scuola, mentre Lilith non aveva fatto altro che colpirla con un bicchiere d'acqua, sperando fosse qualcosa tipo acido. Quindi doveva essere completamente sincera con lui.
    Io non ho niente da raccontarti, davvero. Questa estate è stata noiosa, sono stata a New York. Divertente ma non come l'estate scorsa spiegò, scuotendo la testa. Davvero non poteva dirgli di Loki, lo avrebbe messo in pericolo, così come non avrebbe potuto dirgli del morso di lupo mannaro perché ancora non lo sapeva nemmeno lei. Ma il taglio cicatrizzato sul suo ventre era ben visibile. Ah sì e mi ha aggredita un cane mentre eravamo in campeggio ridacchiò, indicando il taglio. O almeno, quella era la versione che le aveva raccontato lo zio quando si era risvegliata in ospedale.
    Jessica Whitemore


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    Blake Barnes ~ Black OpalJessica era un casino. Blake era un tipo incasinato. Erano fatti per stare insieme. Eppure erano così simili che era un casino anche solo riuscire ad immaginarli insieme veramente. Molto probabilmente sarebbero stati insieme per poco tempo e poi entrambi avrebbero capito che le corna non donavano ne all'uno ne all'altro. Jessica era esuberante, bellissima ed a suo modo egocentrica. Blake era un egoriferito, egodinamico, egotutto ed era un pò come la vodafone, tutto doveva per forza girare intorno a lui e se non succedeva allora sbatteva i piedi, faceva esplodere cose, dava fuoco a cose oppure si dava fuoco ed allora lui sarebbe tornato il centro del mondo. Lilith era una persona paziente e che riusciva sempre a contenerlo e soprattutto ad assecondarlo. Lo aveva lasciato, aveva fatto le sue esperienze, ma Lilith era sempre tornata. Jessica lo avrebbe fatto davvero? Forse no, Blake sicuramente no. Si morse appena il labbro per quella vicinanza, per quel loro modo di stare vicini e di scherzare sempre ed ancora ed ancora. Era qualcosa che gli piaceva, che lo faceva stare bene e che soprattutto non riusciva ad eliminare del tutto dalla sua vita. Jessica era una parte di lui importante e seppur non ricordava delle cose con lei, o del perchè avessero fatto delle cose insieme, sapeva che erano legati da un filo invisibile e nessuno li avrebbe mai separati. La strinse a ne e poi sospirò. Beh si dai lo è... era vero, Lilith era una persona fastidiosa, ma che ci poteva fare? Non poteva essere di parte a prescindere! Lo so! Infatti ci sto andando piano per quello! Era sincero. Voleva godersi la situazione, voleva essere sicuro di quello che stava facendo. Infatti in quel momento era li con lei e voleva stare con lei, abbracciato con lei, ad ammirare quel fisico che tanto gli era mancato e non aveva nessuna intenzione di privarsi più di quello che lo faceva stare bene. Su quello era sicuro. NY? E non sei venuta da me a Dubai? Wao... tu si che hai gusti strani! Disse poi lanciandola di nuovo in acqua. Il fatto era che gli era mancato tantissimo stare un pomeriggio da solo on Jessica a parlare, ridere e scherzare del niente. In quel momento si sentiva meglio, più libero, più se stesso. Un pomeriggio come quello era stata la giusta ricarica per farlo tornare il Blake di sempre, il Blake di una volta. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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