Nuotatina?

COMPITO MAGITECH BIENNIO - OTTOBRE 2021

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    |marlee "mar" beauvais|


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    L
    eggere i compiti di Magitecnica le aveva fatto venire un infarto. Non era esattamente una ragazza portata in quella materia, e sinceramente non aveva proprio voglia di cominciare a pensare alla relazione, per di più da sola. D’un tratto un idea le balenò in testa. Quale modo migliore per riallacciare bene i rapporti con Brooks dopo essersi ritrovati? Certo, lo vedeva in sala comune e a lezione, ma sentiva come la necessità di passarci più tempo, come se le mancasse una parte. Sospirò, e si diresse alla guferia, con un bigliettino in mano. Fece qualche carezza alla sua civetta, Nanà, per poi allungarle il bigliettino.
    -Portalo a Brooks, Nanà. Grazie!
    Se il ragazzo avesse letto il biglietto, vi avrebbe trovato vergate un paio di frasi, molto alla Marlee: “Il pensiero dei compiti di Magitecnica mi uccide. Ci vediamo al Lago questo pomeriggio e pensiamo qualcosa insieme?”, che avrebbe fatto capire al ragazzo la volontà di vederlo mascherandola con la necessità dei compiti, che effettivamente andavano consegnati.
    In attesa del momento adatto per andare, certa che Nanà avesse consegnato il bigliettino, si fece una doccia, avvolgendo i capelli in una bandana di seta per far venire fuori dei ricci perfetti, e si mise a cercare una tuta, finendo poi per infilarne una nera e rossa. Guardando fuori, decise che sarebbe cominciata a scendere, tanto non c’era fretta e di sicuro non avrebbe corso per arrivare al lago, e si incamminò. Il tempo, fortunatamente, sembrava reggere, anche se nuvoloni carichi di pioggia si stavano ammassando all’orizzonte delle montagne. Alzò le spalle al vuoto, continuando a camminare, e una volta arrivata si accomodò su una delle panchine, a gambe incrociate. Diede un’occhiata al cielo e pregò silenziosamente Brooks di non farla attendere troppo.


    PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
    bymars




    Brooks Ryan O'Connor
     
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    Brooks O'Connor
    Brooks stava passando il suo tempo steso sul divano in sala comune guardando il soffitto. Fitz in quel momento non c'era e con Amalea... beh con lei non parlava più dalla volta in guferia, quando si erano baciati.
    Aveva tra le mani un libro anche se non aveva proprio idea di che cosa parlasse, visto che lo stava sfogliando tenendo però gli occhi fissi sul soffitto, sbuffando di tanto in tanto.
    Si stava quasi addormentando quando una civetta planò sopra la sua testa con un verso stridulo e gli fece cadere in grembo un bigliettino. Il ragazzo perse ben presto interesse nel libro, lasciandolo cadere a terra ai piedi del divano. Prese il bigliettino e sollevò lo sguardo ad osservare il gufo. Oh ciao Nanà! La salutò allegro, allungando il braccio perché vi si posasse. Se la civetta lo avesse fatto, avrebbe tirato fuori dei semini da darle, visto che li portava sempre in tasca, poi l'avrebbe lasciata andare. Sapeva essere il famiglio di Marlee, quindi di conseguenza il messaggio doveva essere suo; si affrettò ad aprire il biglietto.
    Erano poche parole frettolose, ma Brooks conosceva abbastanza la sua ex da leggere tra le righe. Anche lui aveva voglia di vederla e, paradossalmente, da quando potevano stare insieme tutte le volte che volevano, si vedevano davvero poco. Vuoi per le lezioni, vuoi per le presenze di Amalea e Thomas, ma finalmente forse avrebbero avuto l'occasione di rimanere soli.
    Non mancava proprio tantissimo, quindi volò in dormitorio a scandagliare l'armadio per trovare qualcosa da mettersi che esulasse dalla propria divisa, così anonima e spenta. Alla fine, indossò un paio di jeans, una maglietta ed una giacca tutti neri, abbinando il vestiario con un paio di scarpe bianchissime. I ricci vennero lasciati liberi e ribelli; non si considerava chissà quanto bello, ma stava bene con se stesso ed i suoi capelli erano uno di quegli elementi che piacevano tanto alle ragazze, anche se il suo scopo non era certo quello di conquistare Marlee, per quanto gli piacesse.
    Si avviò quindi al Lago portando con sé uno zaino contenente un thermos di cioccolata calda e due fette di torta al cioccolato e whisky, dolce tipico irlandese che gli aveva fatto avere suo padre. Era davvero delizioso e non era mai riuscito a farlo assaggiare a Marlee, quindi quella era l'occasione giusta.
    Quando arrivò, la vide di spalle seduta su una panchina, quindi si avvicinò di soppiatto, osservandola. Era proprio bella anche da dietro. Le bussò su una spalla, indossando uno dei suoi sorrisoni. CUCU'!
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    |marlee "mar" beauvais|


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    I
    l pomeriggio andava via lentamente, e Marlee si ritrovò a fissare le nuvole che correvano veloci nel cielo, quasi a farsi beffe della lentezza degli umani. Era seduta sulla panchina da massimo dieci minuti, e l’aria fresca le spostava i ricci facendola quasi rabbrividire ogni volta. “Avrei dovuto asciugarli meglio, forse…” si passò una mano tre di essi, aumentandone leggermente il volume per poi farli ricadere. Oh, beh, se li sarebbe fatti andar bene anche così. Si sistemò la giacca, chiudendola a metà sul crop top bianco, e chiuse gli occhi, godendosi la tranquillità assoluta che quel posto emanava. E che, neanche a farlo apposta, fu interrotta da una mano e da un “cucù” direttamente nel suo orecchio, che la fecero sobbalzare e cacciare un piccolo urlato. Si girò ad incontrare il viso di Brooks - andiamo, chi altri poteva essere? - e gli diede un piccolo pugno sulla spalla, sorridendo.
    -Mi hai spaventato, kookie! - gli disse, chiamarono senza pensarci con il soprannome che gli aveva affiliato quando si erano conosciuti - Merlino, avessi saltato un po’ di più sarei arrivata in osservatorio!
    Gli fece una piccola linguaccia, invitandolo poi a sedersi accanto a lei e circondandolo con le braccia, in un abbraccio confortevole e che sapeva di casa. Brooks era vestito di nero, e Marlee si trovò a guardarlo testa piedi, arrossendo un pochino. Innegabile, era davvero un bel ragazzo. Con tutto che si erano lasciati, i sentimenti di Marlee a riguardo non sarebbero mai cambiati.
    -Come stai? Mi sembra di non vederti mai, ci credi? - vide che teneva qualcosa tra le mani, e si spore a guardare, curiosa come sempre - che hai li?
    Attese risposta e si voltò a guardare il cielo, sorridendo. Sperava davvero che non piovesse, considerando che il pomeriggio con Brooks era appena iniziato e non aveva proprio voglia di rientrare al castello. Si girò a guardarlo, con un finto broncio sul visino.
    -Allora, Magitecnica. Cosa facciamo? Che raccogliamo? - sorrise, dandogli una piccola pacca su una mano - cerchiamo qualcosa qui al lago, che ne dici?
    Si portò le ginocchia al petto, circondandole con le braccia e posandoci il mento sopra, aspettando di sentire cosa ne pensasse Brooks.




    PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
    bymars


     
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    Brooks O'Connor
    Finalmente aveva la possibilità di passare diverso tempo con Marlee da solo, senza né Amalea né Thomas. Solo solo due e tutta la storia passata che pesava sulle loro spalle sebbene fosse davvero leggera. Brooks non provava rancore e viceversa, visto che si erano lasciati di comune accordo.
    L'aveva vista su quella panchina e non aveva resistito a coglierla di sorpresa, cosa che accadeva spessissimo quand'erano insieme, mentre ora era così raro che faceva male al cuore. La vide sobbalzare e ridacchiò, quasi sciogliendosi per quel soprannome che si portava dietro da quando si erano conosciuti anni prima e che lui adorava. Rise più forte a quel pugno sulla spalla e, facendo forza con la mano, saltò la panchina con un balzo e finì seduto accanto a lei, trovandosela ben presto tra le braccia, arrossendo e stringendola con affetto di rimando, felice.
    Scusa Lee, ti ricordavo più coraggiosa la canzonò con un sorrisetto furbo, infilando un dito tra i suoi ricci e giocandoci distrattamente come faceva sempre, quand'erano una coppia.
    Non so se sto bene o no, non parlo con Amalea da inizio settembre sbuffò il ragazzo, incrociando le braccia davanti alla testardaggine della sua migliore amica, non capendo che era innamorata di lui. Però quando sto con te sono felice, quindi pazienza! Esultò alla fine, facendole una carezza sulla guancia olivastra e guardandola con lo sguardo perso.
    Anche a me... quasi mi sembra che ci vedessimo di più quando eravamo lontani! Commentò con sincerità, sollevando un sopracciglio alla sua domanda, posando lo zaino sulle gambe e facendo scorrere completamente le cerniere, aprendolo e mostrandole il contenuto. Dentro, oltre che il manuale di magitecnica, vi era un termos dalla fantasia stellata ed un contenitore con due fette di torta. Questa è cioccolata calda normalissima, mentre queste... torta al cioccolato e whisky! Una specialità Irlandese. Non te l'ho mai fatta assaggiare, quindi ho pensato di rimediare spiegò con un sorriso, estraendo tutto e posandolo tra di loro.
    Lo so che magitecnica non è il tuo forte annunciò, osservandola. La conosceva bene e sapeva leggerle in viso anche dopo così tanto tempo. Per questo ci sono io. Ti aiuto e ce la sbrighiamo presto, che dici? Ora fammi un sorriso! Pregò, aprendo la mano e posando il pollice sulla guancia destra di Marlee, mentre le altre dita vennero posate su quella sinistra, strizzandole il faccino.
    Ci sto. Cosa potrebbe esserci, qui? Fece una pausa, puntandosi la bacchetta contro. Vestis e si fece apparire addosso un costume da bagno rosa, nonostante fosse agosto. Denrise era coperta da una barriera magica che rendeva il clima un po' più mite, quindi non faceva poi così freddo. Il corpo di Brooks era asciutto ma aveva muscoli definiti, sebbene non troppo pronunciati. Potremmo trovare qualche pietra preziosa dentro il lago! Detto ciò, si alzò e guardò Marlee, in attesa che anche lei si cambiasse, quindi le avrebbe preso la mano e si sarebbe diretto dentro il lago che lei fosse vestita o meno. Quanto è limpida sospirò, muovendo le dita dei piedi ed osservandole con stupore, quasi non le avesse mai viste. Testabolla disse, puntandosi di nuovo il catalizzatore verso il proprio viso, stavolta facendo apparire una bolla che gli avrebbe permesso di respirare sott'acqua. Si tuffò, quindi, iniziando a scavare con le proprie mani. Non poteva usare la magia e non aveva pensato a strategie particolari ma forse Marlee era più preparata.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    |marlee "mar" beauvais|


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    sere li con Brooks le sembrava tanto naturale quanto strano. Insomma, era abituata alla sua presenza, al calore che sembrava emanare senza neanche rendersene conto, alla tranquillità che le metteva addosso senza neanche provarci. Solo che le sembrava quasi sbagliato continuare a sentirsi così, considerando che ormai la loro storia era passata, considerando che anche se non si erano lasciati male era strano rivederlo e ricordarsi esattamente che sapore avessero le sue labbra e come il suo tocco scivolasse sulla pelle. Si riprese dalle sue elucubrazioni mentali quando, tra le sue braccia, lui la prese in giro. Si rialzò, ridacchiando e mettendo un broncio del tutto finto.
    -Non è colpa mia se sei apparso come un elfo domestico dal nulla!
    Sorrise alle dita di lui nei suoi capelli, per poi ascoltarlo mentre rispondeva alla sua domanda, accigliandosi leggermente alla prima affermazione.
    -Avevo capito fosse successo qualcosa, con tutte le frecciatine che tu e Tom vi siete mandati, ma non pensavo fosse così grave…mi dispiace! - e lo diceva sinceramente , perché non aveva davvero nulla contro la ragazza (tralasciando una punta di fastidio, che le rimaneva in gola ogni volta che ripensava al bacio con il migliore amico, chissà perché) e le dispiaceva che Brooks fosse triste - però hai ragione, non pensiamoci oggi! Me and you come ai vecchi tempi, si?
    Posò la guancia sulla mano di lui, alla fine di quella carezza dolcissima, e gli sorrise guardandolo con dolcezza. Annuì alla sua affermazione, alzando le spalle e informandolo che aveva deciso di passare più tempo con lui, visto che gli era mancato tanto, per poi illuminarsi alla vista delle leccornie.
    -Wow kookie grazie! - prese una fettina di torta e la portò alla bocca, spalancando gli occhi per la bontà improvvisa che le aveva accarezzato il palato - ma è meravigliosa! Merlino, sono in paradiso…
    Alle sue successive parole poi si ritrovò inaspettatamente ad arrossire, e alla strizzata di guance gli fece una linguaccia scherzosa, per poi allungarsi a posargli un piccolo bacio sulla guancia, cercando di non farlo durare troppo. Lo guardò da sopra le ginocchia con un piccolo sorriso, mentre si cambiava e cercava di capire cosa trovare per il compito. Si costrinse - facendosi addirittura violenza fisica, con dei piccoli pizzicotti nascosti alla vista del ragazzo - a non lasciar vagare troppo lo sguardo sul corpo scoperto di lui, sentendosi un po’ una stupida. Lo conosceva a memoria, quel corpo, era il primo che il suo avesse mai scoperto, ed era difficile dimenticarlo. Annuì e si alzò, imitando i movimenti di lui e puntandosi addosso la bacchetta.
    -Vestis!
    Le comparve addosso un bikini giallo, uno dei suoi preferiti, e lei si mosse in avanti, seguendo la strada che stava aprendo Brooks con le loro mani intrecciate. Schizzò il ragazzo non appena l’acqua le permise di farlo, essendole arrivata alla pancia, per poi pronunciare un Testabolla anche lei e tuffarsi nell’acqua. Fece in modo di allontanarsi ancora un po’ dalla riva, per poi farsi affondare e arrivare a sedersi sul fondo del lago. Vide degli agglomerati di alghe, poco più avanti, e si avvicinò ad essi, scostandoli. Nascosti alla vista, come un piccolo tesoro, c’erano un quarzo chiaro e un opalite, che Marlee prese senza esitazione, facendoli vedere a Brooks.
    -Cerca tra le alghe, kookie! Forse avrei fortuna!


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    Edited by Marlee Beauvais - 29/10/2021, 22:16
     
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    Brooks O'Connor
    Non aveva dimenticato come il tempo passato con Marlee lo facesse sentire. Quel pomeriggio era solo un riscoprirsi che lo stava facendo sentire finalmente in pace dopo settimane abbastanza tormentate, nonostante lui affrontasse ogni inconveniente con un gigantesco sorriso sulle labbra e la ferrea convinzione che sarebbe andato tutto per il verso giusto, prima o poi.
    Scosse la testa e ridacchiò, ma poi l'argomento si spostò su qualcosa di un po' più serio e del quale a lui non faceva proprio così tanto piacere parlarne, ma si sforzò per aiutare l'amica a capire quale fosse il problema.
    Non avrei lanciato nessuna frecciatina se Tom non avesse baciato Ama. Insomma! Lo sai come sono, vado sempre d'accordo con tutti! Sbuffò con dispiacere, consapevole di non aver iniziato nel migliore dei modi con l'americano, ma accolse con piacere la frase di Marlee, annuendo con estrema convinzione. Aveva davvero poca voglia di rivangare cose non piacevoli quel pomeriggio soleggiato.
    Me ad you concesse con lo sguardo illuminato dalla vista dell'altra, alla quale voleva un bene dell'anima. Si erano lasciati, quindi erano stati fidanzati e okay, ma si erano separati di comune accordo ed entrambi erano abbastanza maturi, infatti Brooks non ce l'aveva minimamente con la riccia, anzi la adorava ancora ed avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Era quasi ancora come se stessero insieme senza però la componente romantica ed andava bene così... o almeno era ciò che credeva.
    Quindi per riportare la tranquillità, le offrì una fetta di torta che gli aveva spedito il padre personalmente dall'Irlanda. Per fortuna, grazie alla magia, era possibilissimo conservare il cibo ed inviarlo.
    Il suo sorriso si spense non appena le labbra di lei si posarono sulla propria guancia. Si spense a favore di un altro sorriso molto più luminoso e contento. Gli mancavano quelle piccole ed innocenti effusioni ed aveva così ritrovato il suo equilibrio, non poteva desiderare di meglio.
    Alla fine, anche l'americana si cambiò, trasfigurando i propri vestiti in un costume. Se Marlee fece di tutto per non guardarlo e per non farsi notare, Brooks non ci pensò e fissò il suo sguardo su di lei. Non la stava guardando come avrebbe fatto qualsiasi altri ragazzi con gli ormoni a palla, la stava guardando per davvero, studiandone ogni centimetro di pelle non soffermandosi mai su punti particolari. Conosceva il suo corpo come conosceva il proprio, quel giorno non aveva bisogno di sembrare un pervertito, ma si stava abbeverando della perfezione che emanava la sua ex. Pochi secondi dopo, comunque, distolse finalmente lo sguardo e la prese per mano, trascinandola verso le acque.
    Ehi! Questa è guerra protestò prendendo una grossa manciata d'acqua con le mani e ricambiando la cortesia, inondandola e ridendo.
    Ma venne il momento di fare i compiti, quindi si eseguirono un testabolla e si tuffarono alla ricerca delle pietre, anche se la sua fu parecchio infruttuosa, quindi tornò in superficie a mani vuote ma non scoraggiato. Volse la testa verso la ragazza quando gli consigliò di guardare tra le alghe, quindi annuì e tornò sotto, trovando ben presto un cumulo di alghe mollicce.
    Le scostò con le mani, rabbrividendo al contatto con quel materiale non molto piacevole al tatto, ma ciò non fu invano: trovò un agglomerato di pietruzze davvero interessante e ne prese una manciata, risalendo in superficie con il pugno in alto, vittorioso. Avevi ragione, Lee! Sei la migliore! Nuotò verso di lei e la abbracciò, tenendole saldamente le braccia attorno alla vita e facendo attenzione a non mollare la presa sulle pietre: aveva trovato una pietra di aquamarina, una bornite ed un quarzo rosa. Wow, qui sotto si trova praticamente di tutto! Non ci resta che buttarlo per iscritto sbuffò, trovando che fosse la parte più noiosa del compito.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    |marlee "mar" beauvais|


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    l tempo passato con Brooks era sempre speciale, qualsiasi fosse l’attività che facevano. Era semplicemente naturale, per Marlee, stare bene quando c’era Brooks - e Thomas, in effetti, sembrava che quei due fossero gli unici con cui si trovasse sempre a proprio agio - e anche quel pomeriggio al lago non era un eccezione, con tutti che si stavano vedendo per dei compiti. Stava guardando Brooks negli occhi mentre parlava, e spalancò gli occhi alla sua affermazione.
    -Quindi lui ha baciato lei? Non ci ho capito proprio nulla allora…
    Non capiva perché, ma quella piccola rivelazione le aveva fatto correre il cuore e sentire un buco allo stomaco, che cercò di ignorare facendo un sorriso al ragazzo davanti a lei. Non era il momento di farsi domande, decisamente. Sorrise dolcemente all’affermazione di Brooks, sentendosi felice quasi senza un vero motivo. Sarebbe potuto sembrare strano, ad occhio esterno, vedere due ex che si comportavano in quella maniera, ma con Brooks era impossibile non farlo, non parlare con tranquillità, non sorridere ad ogni cosa che diceva, non sentirsi al meglio. La torta dall’Irlanda non faceva altro che migliorare una situazione già perfetta, e si ritrovò a quasi a mugolare di piacere al sapore di questa, risolvendo con un bacio sulla guancia del suo ex.
    Si cambiarono, e Marlee si sentì addosso gli occhi di Brooks, come sempre, come ogni volta in cui il ragazzo l’aveva spogliata, come la prima volta che il ragazzo l’aveva vista sotto di lui. Arrossì e distolse lo sguardo da lui, cercando di non pensarci e entrando in acqua con l’intenzione di distrarsi. Rise quando il ragazzo la bagnò e si tuffò per cercare qualcosa da poter definire utile. Mostrò i ritrovamenti a Brooks e lo guardò mentre si rituffava, tornando poco dopo vincente. Sorrise.
    -Grazie, grazie, modestamente…
    Si lasciò abbracciare, posando la testa sull’incavo della sua spalla e stringendo di rimando, annuendo alle sue successive parole.
    -Si, dovremmo scriverlo… - lo guardò da solo le palpebre, sorridendo - facciamoci una sfera da divinazione! Con uno dei miei quarzi creiamo la sfera principale, e uniamo le altre quattro pietre alla base per darle l’energia elementale necessaria!
    Uscì dall’acqua, trascinandosi dietro Brooks sempre sorridendo. Avevano una relazione da scrivere!



    PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
    bymars


     
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