Lezione di divinazione - ottobre, triennio

2021/2022

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  1. Gyll McKenzy
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Seppur col pensiero a Denrise, Gyll era di buon umore ogni volta che andava a lezione di Andrè. Il professore in questione aveva davvero un'ottima influenza sulla ragazzina e doveva essere per questo che Gyll lo aveva scelto come una guida, seppur una stravagante guida. Sciolse quindi quell'abbraccio, sorridendo alle sue parole e prendendo finalmente posto.
    Le anticipazioni non erano sicuramente spaventose, alla fine sapeva che il terzo anno sarebbe stato più duro e avrebbe fatto di tutto per stupire ogni docente con le sue favolose nozioni (?) imparate con tante ore di studio (eh?!) e di impegno (certoooo!)
    L'argomento della lezione era interessante e Gyll cercò di seguire ogni singola parola del docente. La meditazione che lei conosceva era spaparanzarsi sdraiata da qualche parte e dormicchiare, quindi se c'erano altri modi, lei non voleva far altro che conoscerli.
    La prospettiva di staccare la mente dalla realtà e rifugiarsi in un proprio spazio personale, continuavano ad aumentare l'interesse della biondina, che si ritrovò a sorridere appena a quella spiegazione.
    Doveva cercare una domanda a cui non trovava ancora risposta e questo fu relativamente facile, visto che ne aveva un trillione di domande davanti a sé, tra cui scegliere. Mentre il docente spiegava cosa doveva fare, istintivamente portò ad incrociarsi le gambe non appena lo disse e a distendere bene la schiena, provando a tenerla più ritta possibile. Mani sulle ginocchia posizionate e continuò ad ascoltare.
    Una volta terminata la spiegazione, cercò di ripetere mentalmente quella procedura per farla: chiuse gli occhi, dopo aver impostato il corpo come Andrè aveva istruito, quindi respirò lentamente, dentro e fuori. Piano, sentendo il petto gonfiarsi con delicatezza. Quindi chiuse gli occhi, cacciando dalla sua testa tutte le possibili distrazioni a partire dalla sua relazione andata a male per colpa sua, da Gerald e dall'influenza che aveva la sua presenza su di lei. Aveva solo una domanda nella testa: stava andando nella giusta direzione o stava sbagliando tutto? Provò a tenere questa domanda con sé, per usarla quando le sarebbe servita e cercò di immaginare una sfera all'altezza della metà della fonte.
    Quella sfera iniziò ad emanare una pulsante luce verdina, i suoi raggi aumentavano fino a vederla esplodre, quindi si sentì quasi trafiggere da questi raggi, senza sentir dolore alcuno, ma - anzi - una sensazione di pace, di benessere, di sicurezza. Ora le onde del mare di cui Andrè aveva parlato le sentiva accarezzarla, come se fosse dondolata da loro e dal vento che scivolava sulla pelle, sollevando dei piccoli granelli di sabbia, come se si stesse sfibrando sul suo volto. Il sottofondo musicale era una piccola nenia che accompagnava ogni suo tentativo di relax, quando non riusciva a prendere sonno, era una melodia da piano e l'aveva sentita in un film che l'era piaciuto. Si fece avvolgere da tutte quelle sensazioni, da quella melodia che l'abbracciava stretta, come una sciarpa d'inverno, infondendole calore. La sfera ricomparì di nuovo, davanti a lei. Un sorriso sul suo volto, mentre si avvicinava e allungava una mano, per passarvi attraverso ed essere avvolta da quella luce verdina.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    Black Opal, III anno

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