Discesa nell'abisso

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  1. Kenna MacEwen
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    Kenna Ivonne MacEwen
    Dove cazzo è Kwaku? era diventata la domanda preferita sulle bocche dei denrisiani. Dal mercato alle varie botteghe tutti si chiedevano che fine avesse fatto il consorte del capo villaggio e non vi fu sorpresa nel veder comparire le iscrizioni per una spedizione di ricerca sulle bacheche sparse per le vecchie strade. Dove cazzo è Kwaku? Una domanda che aleggiava anche quella mattina, seduta al suo tavolo, mentre il caffè bollente le riscaldava le mani fredde in attesa dell'arrivo di Garlic. Sapeva che non si sarebbe sottratta a quell'impegno, soprattutto perché aveva avuto modi di conoscere l'uomo nella delegazione di Denrise all'isola di Andromeda. Ma sapeva che il motivo non era solo quello. Dove cazzo è Kwaku? Come animata la scatola contenente i tarrocchi regalati da una amica di vecchia data sembrarono richiamarla. Non adorava quella pratica, ma qualcosa le diede la spinta per alzarsi, arrivare fino al ripiano, prendere l'oggetto e portarlo al tavolo. Liberò le carte dal sacchetto solo dopo che ebbe disteso il velo magico sulla superficie del tavolo. Dove cazzo è Kwaku? sarebbe stata la prima delle domande da porgere, però, prima ancora di contaminare il mazzo di carte con quella domanda sulla bocca di tutti, la storica liberò la mente cercando di ascoltare quell'istinto che l'aveva portata a compiere quelle azioni. Iniziò a mescolare il mazzo, mentre dall'io più profondo un solo quesito andava formandosi. «Cosa dobbiamo fare per sopravvivere?» E nel momento in cui la sua mente pronunciò quella domanda il movimento si arrestò, fino a formare una torre perfetta e prova di disturbi ossessivi compulsivi. La adagiò sul velo e pescò la prima carta alla ricerca di un segno, di una risposta.

    Phill si presentò puntuale alla sua porta. Lei ancora stretta dalla camicia da notte di seta che indossava. «Buongiorno anche a te» salutò mentre l'uomo era già partito con la valanga di precisazioni su quello che erano stati chiamati a fare. Un dungeon li attendeva nuovamente: quali creature avrebbero dovuto affrontare per liberare il principe consorte? Le possibilità erano così vaste che anche un non ipocondriaco avrebbe potuto soffrire al solo pensiero. «Una passeggiata di salute, come sempre», rispose tagliente mentre l'altro si denudava davanti a lei per infilarsi la divisa facendole domandare per un attimo quali fossero i suoi problemi. Non poteva esporre la sua mercanzia se non avevano del tempo sufficiente per banchettare. Decisa a ricambiar la moneta la strega si sfilò la camicia da notte rivelando come quella stoffa fosse l'unica ad abbigliare il suo corpo. «Non meriti risposta», ricambiò il bacio, lasciando scivolare la proposta di dividersi, guadagnandosi una doccia veloce per poi recarsi nella sua stanza per indossare un paio di pantaloni cargo capaci di metterle in risalto il sedere, un top dalle spalline né troppo spesse né troppo sottili e sopra una giacca di quelle termiche e sottili resistenti, capaci di mantenere stabile il suo calore corporeo. Tra i passanti del pantalone vi era il velo della sposa islandese su cui però non vi era alcuna runa tracciata. Non ancora. Al polso vi era allacciata l'arma che lo stesso compagno aveva creato per lei. Si concentrò su Sjalusi, cercando di entrarvi in contatto trasmettendogli la sua forza, il suo potere, le sue speranze. «Proteggimi», un ordine per quell'arma senziente. Oltre quei due gingilli la strega recuperò uno strano zaino nella cui tasca anteriore vi era custodita una pozione incendiaria, mentre nella tasca interna della sua giacca vi era la sfera di luce. A completare il quadro un cubo nero con sei sowilu gialle a levitarle attorno.
    «Muovi le chiappe, Garlic», un leggero palpeggiamento prima di uscire per dirigersi all'incontro.

    Dalla somma druida Renn, che salutò con un lieve inchino del capo, non mancava nessuno: le vecchie facce c'erano tutte con l'aggiunta di un paio di nuovi che però sembravano promettenti. Tra questi l'ex consorella con cui aveva qualcosa in sospeso. Ma chi, tra tutti, attirò la sua attenzione fu Maverick. «Ottimo», pensò, non sapendo se fosse davvero del tutta sarcastica la sua reazione. Garlic aveva compreso come questa volta i loro percorsi non sarebbero andati nella sua stessa direzione e lei sapeva verso chi i suoi piedi si sarebbero mossi una volta che tutto avrebbe avuto inizio. Si limitò a scoccare un'occhiata di traverso al compagno che le era accanto, ascoltando le parole della saggia su cosa li avrebbe attesi, dove era stato percepito Kwaku e su come avrebbero fatto a raggiungerlo. «Io avrei una domanda», fece un passo avanti, il portamento fiero. «Sappiamo come entrare, ma non come uscire. Ci serviremo dello stesso sigillo e ci riporterete indietro o cos'altro?» In Islanda infatti avevano avuto i minuti contati per abbattere l'iceberg, con tanto di pietre per tornare indietro. Ci stava tutto voler sapere come avrebbero fatto a tornare, qualora fossero riusciti a sopravvivere.

    Luci, ombre, la magia che da lì li condusse in un luogo buio dove a stento delle fiaccole riuscivano a rischiarare l'ambiente. Garlic ancora una volta protettivo verso di lei. «Bene», si rialzò, cercando di studiare le vie, mentre gli altri iniziavano a dividersi. Morrigan mise sfoggio alle sue doti, attivando la sagacia di Phill e la messa a disposizione di specchietti comunicanti. Qualora al fabbro fosse riuscito il gemino la strega avrebbe preso il suo, per infilarlo nella tasca della giacca. Una pressione sul suo avambraccio, avvicinandosi a lui ed abbassando la voce. «Vedi di tornare intero o mi costringerai a resuscitarti e poi a ucciderti con le mie stesse mani». Tutt'altro che parole d'amore tra i due. Uno sguardo carico di intesa, prima di alzare la voce continuando a guardare il biondo. «Maverick, a sto giro sono con te». Una stretta e poi seguì il docente, verso cui gravitava anche uno strano uomo. «Bene, direi che andiamo di là», indicò la strada a sud-ovest, incamminandovosi, consapevole che i due l'avrebbero seguita. Tutta la sua attenzione, con la bacchetta sguainata ed il chiarore del cubo magico a seguire, era focalizzata nell'intuire qualcosa, qualsiasi cosa, anche un cambio della qualità dell'aria, un suono o un movimento tra le ombre.




    Interagisce con Reen (Lo Snaso Ubriaco), Philipp Garlic, Morrigan Maverick, Black Heart. Chiede alla druida come faranno a tornare. Prima di partire interroga i tarocchi, poi anima la sua frusta. Imboccano il percorso sud-ovest. Lì tenta di percepire qualcosa.

    Azione 1: Divinazione tramite tarocchi
    PP di riferimento: Intuito, 36
    Skill: Div I
    Quirk: Pesca la tua carta, Kenna! Scelte sbagliate nella storia hanno causato vere e proprie catastrofi. Unicamente durante il primo post di una quest o un evento, Kenna può usare una delle sue due azioni per pescare una carta dei tarocchi e il master darà un indizio a sua scelta su ciò che accadrà nella giocata.


    Azione 2: cerca di attivare Sjalusi
    Oggetto: Sjalusi (d20+2): monile a forma di serpente smaltato d'oro o d'argento che si trasforma in una frusta di 3 metri di lunghezza. Se Kenna viene attaccata o toccata contro la sua volontà, acquisisce parziale senzienza, tentando di frustare l'aggressore (1d6 di danno se è nel raggio di azione dell'arma). Per attivare la funzionalità passiva del bracciale nel tempo è necessario sintonizzare la propria aura magica con l'oggetto al costo di un'azione.

    Mezza azione: Cerca di percepire qualcosa
    PP di riferimento: Intuito, 36
    Skill: Div I

    PP
    CITAZIONE
    Coraggio: 20
    Empatia: 20
    Intelligenza: 42
    Resistenza: 27+1 di conversione
    Tecnica: 32
    Intuito: 35+1 di conversione
    Destrezza: 30
    Carisma: 32

    Skill
    CITAZIONE
    Rune I
    Tec I
    Elem I
    Inc I
    Div I
    Astro I
    Nera I
    Aritmanzia Applicata (Astro II-IncII)
    Sigillo di Uisgesearbhag: sigillo ricostruito da kenna rielaborando gli incanti oscuri della Madre. Tracciandolo come una Linea Runica, fa cadere nell'area delimitata una pioggia acida che danneggia i nemici della strega e le cose artificiali, risparmiando Natura e alleati. [azione avanzata: provoca fatica e consuma 2pv/turno].

    Oggetti:
    CITAZIONE
    1. Sjalusi (d20+2): monile a forma di serpente smaltato d'oro o d'argento che si trasforma in una frusta di 3 metri di lunghezza. Se Kenna viene attaccata o toccata contro la sua volontà, acquisisce parziale senzienza, tentando di frustare l'aggressore (1d6 di danno se è nel raggio di azione dell'arma). Per attivare la funzionalità passiva del bracciale nel tempo è necessario sintonizzare la propria aura magica con l'oggetto al costo di un'azione.
    2. Sfera di luce: la sfera che dava vita al mostro e che sei riuscita ad attirare a te prima che venisse completamente distrutta; ha ovviamente perso parte dei suoi poteri e si è abbastanza rimpicciolita da essere inseribile in un vasetto. Se portata con te, ti garantirà +1 PV a turno.
    3. velo di Svanhildur; velo nuziale mai impiegato dalla principessa groenlandese. Il manto al tatto ha la stessa considenta della neve. Castandovi sopra una runa, essa avrà un effetto Duraturo e non più temporaneo su chi porta il velo.
    4. (free tec I) dado runico giallo: cubo nero con sopra incise 6 Sowilu gialle luminescenti. Il cubo levita spontaneamente e se trasfigurato mantiene questa capacità, così come le sei rune luminescenti. Se attivato, diventa una pistola laser con capacità di Penetrare gli scudi.

    Ester b-egg: n. 3 pozione incendiaria
    (dovrebbe esser free)


    Quirk

    CITAZIONE
    Tutti si bagnano… tranne me:
    Se applichi Oceanum Plenere, attivando questo quirk, si creerà una zona protetta in grado di proteggere te e massimo un alleato.

    La storia non è noiosa... quanto me.
    Diciamolo, Kenna sa essere adorabile, ma quando vuole è proprio insopportabile.
    +2 Carisma se cerca di dissuadere qualcuno dal far qualcosa con un discorso di più di 40 parole.

    Vipera
    La lingua biforcuta di Kenna pare avere l’abilità di colpire sempre nervi scoperti degli altri. Se provoca malus a qualcuno con le sue parole, la durata dello stesso è maggiorata di un turno.

    Supporto runico:
    Kenna è una docente ed archeologa e quando traccia una strada, per quanto antica, è bene seguirla. Quando si serve di Circularis, l'archeologa può servirsi di una sua mezza azione per incantare con una specifica runa tutte le piattaforme evocate. Quando una persona si trova su una delle piattaforme, subisce l'effetto di un Chroium Runae con quella runa, che termina appena se ne stacca

    Pesca la tua carta, Kenna!
    Scelte sbagliate nella storia hanno causato vere e proprie catastrofi. Unicamente durante il primo post di una quest o un evento, Kenna può usare una delle sue due azioni per pescare una carta dei tarocchi e il master darà un indizio a sua scelta su ciò che accadrà nella giocata.

    (pioggia) Acida: le conoscenze in fatto di pioggia e acidume sono enormi nella magiarcheologa. +1 se cerca di mettere la pioggia con Meteo Recanto, inoltre può rendere tale pioggia acida, provocando danni ad area su amici e nemici.
     
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124 replies since 2/10/2021, 08:54   2401 views
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