Kwaku era sparito da giorni ormai e non era certo stata una sorpresa trovare in bacheca l'annuncio di una missione di spedizione per il suo recupero, che sarebbe partita nientemeno che dalla sede dei druidi
"Ci saranno tutti. Per questo dobbiamo andare" aveva spiegato a Kenna quella mattina: si era recato da lei alle 8 per stare un po' con la sua bella salvo poi partire per essere puntuali all'appuntamento
"Sei mai stata a Niflheimr?" chiese lui, forse retorico
"Sono luoghi sotterranei irti di mostri, quelli che a Londra chiamerebbero dungeon... immagina tipo quell'iceberg dove siamo andati... solo molto più bastardo e grande tanto che nessuno sa dove cazzo finisca" riassunse con la solita eleganza, spogliandosi davanti alla donna per indossare la propria divisa nera da combattimento
"C'è di tutto là sotto e con tutto intendo anche cose antiche e trappole. Per quello dobbiamo andare: ci andrà qualsiasi coglione per Kwaku, per Sigurd o anche solo per fottersi qualcosa... e se non ci saranno persone con un minimo di cervello moriranno tutti... e come al solito come druidi avremo gli soliti stronzi che non hanno cara la vita, tipo Jason e Airwen"Il ritratto non era dei migliori, ma una volta che ebbe indosso la propria divisa si sentì abbastanza bene da inclinare un ghigno beffardo
"Meglio così o meglio nudo?" le propose con voce morbida cercando di cingerla con dolcezza e baciarla
"Siamo una bella coppia, io e te... intendo nelle spedizioni... ma... dovremo dividerci... e forse le nostre competenze saranno più utili divise" concluse, incamminandosi con lei fino a giungere dai druidi, dove fu accolto dalla sua assassina di paperi preferita.
"Ci si rivede, e sempre per parlare di maghi neri: questa cosa mi inizia a stare sul cazzo" disse a Renn, incrociando le braccia ed alludendo
OVVIAMENTE alle note skill di magia nera e fatture minori tipica del mar dei caraibi.
"Ottimo" disse apprendendo della via preferenziale cui avevano accesso per i tunnel sotterranei, osservandosi intorno e chiedendosi se in vero non fosse per gli altri una rovina
'Molti di questi schiatterebbero al secondo piano...' rifletté lui, dissimulando dietro lo sprezzo il brivido che aveva avvertito sentendo parlare non di Kwaku, ma del suo corpo.
'Sigurd è un brav'uomo... non merita... di essere vedovo così giovane' si disse lui, ben sapendo di cosa stesse parlando, anche se non avrebbe mai fatto trasparire dalla propria rigidità altro che disprezzo
"L'ottavo piano è profondo... c'è gente sveglia che è morta ben più sopra" sussurrò a Kenna, volgendo poi le sue attenzioni alla druida
"Sappiamo perché cazzo Kwaku è andato a infilarsi là sotto da solo?" domandò ai presenti, ma soprattutto ai druidi, cercando ovviamente la testa di Sigurd o la sua voce
'Ci lascia andare senza di lui?' si domandava infatti, rendendosi conto che forse il suo concetto di amore era non poco diverso da quello dell'uomo, allora
'Io fosse per me manco farei andare al cesso da sola Kenna... figurati se la lascerei mai in a Nifheimr senza che io ribaltassi ogni pietra per trovarla' dedusse, stringendo la mano della sua bella, nel mentre i druidi facevano il loro lavoro e si ritrovavano tutti nei sotterranei dell'isola.
"Stai bene?" domandò ancora a Kenna, alzandosi e guardandosi intorno, osservando distrattamente dove si trovavano, rilevando il numero di vie.
"Seguiamo tutti i percorsi, non abbiamo tempo da perdere: cerchiamo di avere un druido e un esperto di magia antica a gruppo: questi posti sono pieni di puttanate strane, ci manca solo che poi dobbiamo salvarci pure tra di noi." ululò lui in risposta a Jonathan e Morrigan soprattuto, incrociando a quel punto con gli occhi Kenna, facendo riferimento a quanto già detto, sospirando dalle narici come un toro, chiaramente infastidito dalla cosa a bestia quanto Ernia in Superclassico.
E parlando di fastidio, come non citare morrigan?
"Che, hai commissionato degli specchi a Brugnir?" chiese lui accigliandosi, neanche prendendo minimamente in considerazione che morrigan potesse riferirsi a sé stesso come il miglior magitecnico dell'isola, avvicinandosi e studiandoli
"Non mi sembrano il suo stile, comunque non sono malaccio... Gemino" affermò tracciando un semicerchio, andando poi a toccare un oggetto e a indicare la sua mano libera nel tentativo di replicarlo.
Fatto quanto dovuto lasciò fare le proprie magie runiche al Maverik, avvicinando ancora la sua bella e dandole lo specchio che aveva eventualmente prodotto
"Non mi piace saperti in questo posto senza di me." le disse, quasi con dolore, consegnandogli lo specchio perché se lo avesse ancora tenuto in mano lo avrebbe rotto.
"Jason, tu che pucci sempre il cazzo nella magia nera: da che parte andiamo?" chiese all'amico, salvo poi notare come il suo lobalug, Dafar, pareva essersi fissato su una direzione: la ovest
"Lascia perdere" gli disse con due pacche sulla spalla
"Lui sente qualcosa..." e fu così che si sarebbe incamminato per quella via, non prima, ovviamente, di essersi opportunamente preparato.
"Sii l'arma che ti ho insegnato ad essere, Dafar." disse, duro come sempre, ma con quella dolcezza che alcune volte lo coglieva, tra le righe, quando parlava con Blake, Erik o Lilith o gli altri studenti che aveva avvicinato
"Speciem figuro"Philipp eseguì la magia ad occhi chiusi, ripassando le proprie conoscenze archeologiche e richiamando alla mente uno specifico nome
'Belemnoidea' un perduto ordine di molluschi marini lontani parenti dei calamari della lunghezza stimata di tre metri (tentacoli inclusi) e che lui avrebbe sperato di evocare lievemente più piccolo e agile
'Non deve perdere il suo veleno mortale, ma deve diventare potente, agile... e feroce' del resto di quella specie era ben noto il suo rostro, chiamato dagli inglesi Thunderstone, perché erano erroneamente (forse) convinti che fosse in grado di spararlo.
Trasfigurato il proprio mollusco, Philipp avrebbe annuito alla creatura, mandando in avanscoperta per il percorso, ponendosi poi in testa al gruppo ad una distanza tale da permettergli di agire prontaemente in caso di assalto al suo famiglio, ma tale per cui non rimanere coinvolto nello stesso.