Sigurd era uno scemo che lo aveva esiliato senza motivo, ma Morrigan restava pur sempre un Dio buono e caritatevole: ormai non solo aveva perdonato il capovillaggio, ma si era ripromesso di lasciarlo meglio di come lo aveva trovato.
«Inoltre non posso lasciare che i miei compagni si avventurino in un dungeon mortale senza di me» Sentenziò l'uomo, sul bordo di un pontile, con una decina di tirocinanti a seguirlo armati di carta e appunti. Qualcuno tra loro si mostrò sorpreso del coraggio del magitecnico, qualcun altro ancora si chiese se avrebbe avuto l'onore di partecipare a una missione simile, e i meno nobili d'animo finsero un malore per tornarsene al sicuro da Victoria.
Agli otto rimasti disse solo un
«Recuperate i fiori più belli del villaggio e raggiungetemi al Tempio alle nove». Si congedò battendo le mani e la scena successiva lo rivide lì, di fronte ai druidi e ai suoi compagni, con i tirocinanti giustamente non pagati armati di fiori di ogni tipo: uno alla volta marciarono di fronte a Renn per donarle prima rose, poi boccioli di lavanda, e così via.
«Ora potete tornare a Hidenstone» Si congedò come una premurosa mamma anatra di fronte ai suoi anatroccoli portando le mani sui fianchi e un sorriso verso Renn. Una druida anziana che conosceva da molto tempo anche se, purtroppo, non aveva avuto ancora modo di conoscere molto bene. Sfortunatamente la donna si era fatta un po' troppo rugosa per i suoi gusti e probabilmente quell'occasione non sarebbe mai arrivata.
«Salve a tutti» Armato di un mantello porpora e di tanti artefatti craftati con passione e devozione, l'uomo emulò un inchino per salutare i presenti.
«Jon» Un bro fist verso il compagno di mille battaglie.
«Capitan passero» Un sorriso lanciato in direzione di Black Heart ma nessuno commento al suo commento:
Chi? Loro? Lì solo per tesori? No, no... erano la per Kwaku.
Arrivati nel piano del dungeon alzò il capo per annusare l'aria. Probabilmente non sarebbe stata una scelta stupida dividersi: erano presenti quattro percorsi e loro erano dodici, non undici, p*******.
«Dividiamoci per esplorare tutti i percorso» Sentenziò, cercando nella folla i volti famigliari delle sue colleghe.
«Kara, Airwen, tenete» Alle due compagne navigate di missioni mortali l'uomo passò degli specchi comunicanti.
«Ci serviranno per rimanere aggiornati. Sfortunatamente ne ho solo tre e i passaggi sono quattro» Lo sguardo scivolò tra i presenti
«Qualcuno di voi se la sente di usare un gemino per replicarne uno? Non vi spaventate, sono costruiti dal miglior magitecnico dell'isola ma se credete nel vostro cuore riuscirete a replicarli perfettamente» Il che non era vero perché nessuno era bll e xfetto cm Morrigan skus.
«E prima di partire... una preghiera astrale» La bacchetta disegnò il simbolo di Nettuno.
«Chorium Astra» Facendo riferimento alle sue abilità da magiastronomo e tatuatore runico, l'uomo avrebbe espanso il buff ad area tangendo tutti i presenti con la sua magia grafica
«Spero vi torni utile».
Detto ciò, si ritrovò ad annuire all'idea di sfruttare la furtività per raggiungere le camere successive senza farsi scoprire. Sarebbe stato problematico nascondere il proprio odore qualora ci fossero state correnti interne, tuttavia cercò di rimediare accendendo il suo sesto senso da percettore dell'ignoto. Ogni fibra del suo corpo si protese verso l'esterno per percepire possibili trappole o segrete, assieme a tutto il resto, anche se individuare la presenza di queste gli avrebbe permesso di guidare il gruppo evitando imprevisti rumorosi.
«Parlato»"Parlato"Narrato