Phantom Alley

Skyler Mave

“Oh bro, cazzo - dovremmo evitare di chiedere alle vampire se sanno succhiare bene! Mi sa che potremmo rischiare la morte! Anche se, non so te, ma per me la tentazione è tantissima...”: ecco il genere di messaggi che stava mandando a Markab.
Da quando aveva saputo che per quella sera si sarebbero trovati nuovamente insieme, Skyler non poteva fare a meno di scodinzolare, pur non avendo una coda posteriore: chi mai avrebbe potuto resistere al fascino del pericolo, sapendo che si trattava di un bar gestito da una creatura della notte? Probabilmente pure gnocca, a giudicare dalle voci che giravano sul suo conto.
“Non avevo idea che a Nocturn Alley sapessero cosa sia il divertimento - insomma, sembrano sempre così impegnati a… boh? Non saprei, ma mi danno idea di essere abbastanza emo o goth… non che ci sia niente di male!”
A mo’ di scusa, mando al socio un selfie del proprio abbigliamento: un completo completamente nero, con una cravatta rossa, con la didascalia “Perché i Green Day vanno sempre di moda, e se il completo ha funzionato per il mio compleanno, perché non dovrebbe funzionare anche per Halloween?”.
Rispetto ad agosto, aveva solamente aggiunto un po’ di ombretto nero sotto gli occhi, un po’ per nascondere le vere occhiaie, e un po’ per fare scena. Più che un vampiro, sembrava uno zombie di Warm Bodies - e gli andava benissimo così.
‘Anche perché se le tipe si sono bagnate per Nicholas Hoult si bagneranno pure per me.’
Ricevette un messaggio: Peter C.
Non gli venne in mente subito chi fosse, ma fortunatamente le foto gli vennero in aiuto: qualche selfie scattato dopo una partita di Quidditch?
‘AH, ma è il giocatore… oddio, che ruolo fa più? Boh, fingiamo di ricordare tutto… mi verrà in mente qualcosa di più!’
Rispose al messaggio: “Ehi, Big P! Certo, ci vediamo lì, bello!”.
Altro SMS, come ogni buon Millennial che si rispetti: “Oh MC, ma ti dimentichi mai dei tipi che hai visto e ti viene da domandarti se li hai già scopati?”
Nel locale, per quanto la musica non fosse proprio di suo gusto, dovette ammettere che aveva un certo stile: la padrona di casa (o almeno, doveva essere lei: era la più figa e la più rilassata, lì dentro) stava parlando con un bel po’ di gente… tra cui Samuel (‘Ehi, ma quello è quello che mi ha steso! Voglio stenderlo io, stasera!’) e Peter, che riconobbe giusto perché il suo cervello finalmente si svegliò (‘Ah, ma sì - quello imbranatino che ci provava con la gelataia...!’).
“Bro, beviamo qualcosa?”: se Markab fosse stato d'accordo, si sarebbe avvicinato al bancone.
‘Non fare battute sul succhiare, non farne!’
“Ehi, ciao - posso chiederti uno Spicy Mary per me?” disse, rivolto alla barista, ma evitando per una volta commenti inopportuni. Ci teneva alla sua gola, lui.
“Ciao, Samuel - non avevamo un altro duello in sospeso, noi due? Uh, vedo che conosci Peter - come stai, bello mio?”: avrebbe dato una pacca amichevole sulla schiena del giocatore, prima di girarsi e vedere una vecchia conoscenza.
“DANIELE! Ma che bello vederti qui! Come stai? È passata una caterva di tempo - ci manchi ad Hidenstone, sai?!”: sorrise all’ex docente di Astronomia, pensando a quanto fosse diverso da quella specie di bomba trash attuale.
Nel mentre, cercò con lo sguardo Markab, pronto a fargli il cenno di unirsi a lui non appena l’avesse visto.
‘Mi incollerò al suo culo come un fottuto francobollo!’

"Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.