Un incontro

Andrè&Andrew

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    Andrè De Long-Prée
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    Probabilmente quella sarebbe stata una serata trascorsa in giro per qualche locale come al solito per il veggente, se non fosse che aveva ricevuto un messaggio anonimo che lo aveva spiazzato particolarmente. “Devo parlarti, incontriamoci il prima possibile al Canto della Sirena, raggiungimi stasera. A.B.” E il ragazzo continuava a ripetere quella frase di tanto in tanto così da essere sicuro e certo di non star vivendo un sogno e di essere completamente cosciente. Non aveva minimamente idea di chi potesse essere, e se in un primo luogo la sua mente era virata verso una delle sue studentesse, in secondo luogo non aveva minimamente idea di chi fosse l’autore di quel bigliettino. “Non può essere Aibileen, di certo non mi avrebbe scritto dandomi del tu, è una ragazza fin troppo educata! Magari, non so… qualche vecchietto in cerca di una mano con la divinazione? Dalla calligrafia non mi sembra una persona anziana, tuttavia.” E, nonostante tutto, il suo cervello decise di spingerlo a vestirsi comunque a puntino per apparire al meglio davanti a chiunque si fosse presentato a quella sorta di ‘appuntamento al buio’, sebbene non fosse del tutto convinto che si trattasse di un ragazzo prestante e bello. Magari era anche una ragazza, chissà!
    Decise, comunque, di indossare un abbigliamento ‘da battaglia’, anche perché se fosse stato un incontro breve si sarebbe recato in una discoteca subito dopo, ed aveva quindi scelto di indossare un paio di jeans attillatissimi che slanciavano le sue gambe magre, dritte e ben formate dagli anni di danza, abbinando il tutto ad un paio di anfibi che gli avvolgevano il piede per bene e provvedevano a slanciarlo ancor di più, ed indossò insieme a quei capi anche una maglietta ben aderente al proprio corpo tonico ma non eccessivamente muscoloso, coprendosi successivamente con un giacchetto in stile kimono, ottenendo quindi un outfit sui colori del nero con alcuni colori più sul rosa e sul viola dati dalla stampa orientale a fiori del kimono stesso. Dopo essersi passato una mano nel ciuffo biondo, il ragazzo si mise un po’ del suo profumo preferito e prese immediatamente a dirigersi verso il luogo dell’incontro, raggiungendolo dopo poco con la sua solita camminata elegante e, a tratti, ancheggiante. Quella sera si sentiva lusingato, ovviamente, per quella specie di invito segreto che aveva ricevuto, e quindi sarebbe stato molto ben disposto anche nel caso in cui non si trattasse di una persona all’interno delle sue aspettative; inoltre, non aveva minimamente idea di cosa volesse quell’individuo, e quindi non aveva idea se volesse qualche aiuto in alcuni servizi specialistici o se, magari, voleva semplicemente mangiare qualcosa in compagnia del veggente. Decise quindi di rimanere tranquillo e di attendere con la sua solita posa elegante, con il fianco leggermente inarcato, mentre teneva tra le dita la lettera che aveva ricevuto: lui non avrebbe potuto riconoscere colui o colei che l’aveva spedita, ma sicuramente la persona in questione si sarebbe palesata per prima non appena l’avrebbe visto. “Chissà chi sarà… Sono curioso.”
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    "La mia vita è una goccia che si tuffa nel mare"

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    Andrew Barber| Divinatore | 31 anni |


    Da quando era arrivato a Denrise, Andrew aveva girato un pò di posti, aveva trovato anche una piccola radura dove fare yoga ed aveva scoperto che, comunque, quell'isola non era poi così tanto male. Prima di allora, a dire il vero non ci era mai stato e comunque anche se ci era stato non aveva nessun ricordo. Il fatto era che voleva conoscere di più della terra natale della madre del suo parabatai e di conseguenza si era messo in cerca di qualcosa di interessante. Aveva anche scritto varie recensioni per il suo blog online, scoprendo con molto dispiacere che in quell'isola internet prendeva poco e forse niente, quindi era costretto di tanto in tanto ad andare a Londra, pubblicare e poi tornare a casa. Forse era una settimana che era li, e doveva ammettere che una cosa molto interessante la trovò. In quell'isola c'era un'accademia dove si insegnava divinazione ed astronomia. Se c'era qualcosa che Andrew amava veramente era la divinazione. Il fatto di avere un dono e di sentirsi sempre in sintonia con il mondo, la natura ed il suo spirito, era qualcosa che lo faceva sentire realmente bene. Si era cercato di informare, nel limite del possibile, di chi potesse essere l'insegnante di quella materia ed alla fine aveva ottenuto un nome: Andrè De Long-Prée. Lo aveva cercato sui social e finalmente aveva anche ottenuto un qualcoa dove contattarlo, quindi, senza alcuna vergogna e con un entusiasmo che stendeva, decise di scrivere un bigliettino carino, profumato e molto chiaro con un piccolo incontro. Aveva raccimolato anche qualche soldo per pagare la cena al docente e dopo aver indossato una camicia di un grigio topo, dei jeans dal lavaggio chiaro e le sue solite scarpette da ginnastica, si era incamminato verso quello che sembrava essere un locale decisamente tipico: il canto della sirena. Sorrise entrando e nella sua mente cominciarono a registrarsi una serie di odori e di dettagli che chiudendo leggermente gli occhi assaporò ancora di più, chiese ad una delle ragazza se poteva avere un tavolo e che stava aspettando una persona. Nel mentre che aspettava prese il suo telefonino e cominciò, sulle note dello stesso, a scrivere giusto due righe per non dimenticarsi quello che stava osservando. Chissà se il cibo è buono! Pensò poi venendo attirato proprio da colui che cercava. Si alzò in piedi per attirare la sua attenzione. Professore De Long-Prèe! Lo chiamò sperando di non aver fatto una bruttissima figura. Se il ragazzo si fosse avvicinato Andrew lo avrebbe accolto con un gran sorriso. Mi scusi per il biglietto, ma non sapevo come arrivare fino su ad Hidenstone! Ammise poi tendendogli la mano. Andrew. Andrew Barber!Si presentò sperando di non fare la figura del cretino.

     
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    Andrè De Long-Prée
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    Andrè era entrato all’interno di quella locanda, dove forse non era solito recarsi così tanto spesso, e probabilmente si comportò in maniera piuttosto spaesata per una manciata di secondi buoni. Una manciata di secondi, sì, perché proprio in quel momento sentì la voce di un uomo chiamarlo da lontano, tanto che il ragazzo si girò in maniera anche piuttosto veloce, brusca, cercando di comprendere la fonte di quel richiamo in maniera piuttosto lesta, riuscendo poi ad individuare un uomo dall’aspetto decisamente, assurdamente, totalmente perfetto. Era una sorta di adone greco, era perfettamente scolpito nel marmo, sembrava possedere dei muscoli che erano stati ritagliati appositamente per lui, ed in qualche modo Andrè rimase paralizzato sul proprio posto per qualche istante. Aveva avuto tanti uomini nella sua vita, molti che rispecchiavano proprio quei canoni ben specifici che Andrew sembrava incarnare alla perfezione, ma difficilmente era stato così catturato da uno di quelli. Forse, in quel momento, Andrè era anche particolarmente colpito dalla situazione che si era venuta a creare, tanto da rimanere paralizzato sul posto per qualche istante, prima di dirigersi in maniera molto calma verso l’uomo che l’aveva chiamato con tanto entusiasmo. “Sì? Mi dica…” Disse con il suo solito tono di voce particolarmente sensuale e calmo, forse in quel momento reso addirittura più avvenente da quella sottile volontà di fare colpo su di lui. Ascoltò le sue parole, e per un qualche momento non seppe se ritenersi lusingato o spaventato dal fatto che lui conosceva il suo nome e la sua professione, ma alla fine decise di optare per la prima delle due sensazioni. Accennò un sorriso non appena terminò di parlare, per poi allungare la mano verso l’altro, stringendola con modo di fare molto delicato e garbato, prendendo posto davanti a lui ed accavallando le gambe con la sua solita eleganza che lo contraddistingueva. “Piacere mio, Andrew. Mi lusinga molto ricevere un invito del genere, e soprattutto mi lusinga vedere che tu sia già informato su alcune cose che mi riguardano! Evidentemente le voci girano piuttosto velocemente da queste parti, ahahah!” Ed accennò una risata, cercando di rompere un po’ il ghiaccio, andando successivamente a poggiare lo sguardo sulla camicia indossata dall’uomo. Era davvero stupendo, e quel capo d’abbigliamento gli stava davvero d’incanto, tanto da spingerlo a fargli immediatamente qualche complimento. “Ti trovo in splendida forma, Andrew, ed anche questa camicia ti sta d’incanto.” Accennò anche lì un sorriso, cercando a questo punto di sfiorare appena la mano dell’altro con la propria, guardandolo negli occhi e dicendogli immediatamente ciò che immaginava. “Sento che tuttavia questo non sia un appuntamento al buio, sbaglio? Mi sembra che tu voglia parlarmi di qualcosa, o magari hai proprio voglia di conoscere più a fondo qualche argomento? Sono qui, parlamene pure, e magari nel frattempo iniziamo anche un po’ a conoscerci, che male non fa! Ah, e dammi del tu tranquillamente!”
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    Andrew Barner ~ DenriseIl suo essere così socievolo lo rendeva sicuramente una persona facile da adescare, facile da conoscere, almeno in superficie, e soprattutto facile da amare. Non era solamente il suo aspetto, era tutto quello che lo circondava. Andrew credeva nell'energia sia positiva che negativa e si comportava di conseguenza. Lui era una di quelle persone che accendevano le candele la sera per avere un ambiete rilassato, candele profumate ovviamente. Era uno che usciva sempre con uno zainetto con un pò di crocchette al suo interno, perchè se incontrava animali randagi sicuramente si sarebbe fermato ed avrebbe provato ad avvicnarsi e dargli un pò di sollievo con coccole e cibo. Andrew era una persona che aveva conosciuto il male, il male vero e forse era proprio per quello che non faceva altro che andare in giro a cercare amore ed affetto. Aveva vissuto una vita in un orfanotrofio, aveva fatto dell'abbandono la propria casa e solamente Erikir era riuscito a rompere determinati muri, ma non per quello il biondino si era chiuso in se stesso. Anzi, si era aperto fin troppo ed aveva capito che comunque l'amore era importante, come la considerazione, la tolleranza ed il rispetto per ogni essere vivente sulla terra. Ma non era li per parlare di quello. Quando vide Andrè il suo sorriso divenne ancora più luminoso ed insistente tanto che quando l'uomo gli fece quei complimenti per la camicia si grattò appena il capo. Oh beh, grazie mille! Ci tenevo a fare bella figura! Ma comunque ti hai molto più stile di me e forse anche molta più eleganza! Anzi niente forse! Sei sicuramente più elegante di me!Cosa stava facendo esattamente? Flertava? Era davvero una situazione drammatica quella, specialmente perchè Andrew era un tipo che nonostante le sue esperienze, non pensava molto al sesso o comunque a mostrarsi in quel modo, ed in realtà non si considerava neanche niente di che. Si mise seduto al suo tavolino e poi lo osservò. Ecco, era una cosa che amava fare, quasi avrebbe voluto prendere appunti su tutto quello che stava succedendo in quel momento, delle sue movenze legiadre, del suo parlare in maniera calma ma molto determinata ed eloquente, si, Andrew si stava incantando su quelle labbra. Oh beh si mi alleno molto! Ho un migliore amico che ci tiene parecchio a queste cose e da quando sono a Denrise cerco di stare al passo con queste persone. Sono un pò incasinate e temo che abbiano qualche problema con i londinesi, anche se non capisco proprio il perchè! Ma non sono qui per questo! Sono un tuo fan. Insomma mi sono informato e so che sei un sensitivo... o comunque che sai gestire le premonizioni. Io... non so se le ho o meno, ma delle volte mi capitano delle cose un pò strane e ecco! Era stato chiaro? Oddio, forse no e forse era stato sempre quel solito uragano di informazioni che non finivano mai, ma non sapeva davvero come spiegarle certe cose e sapeva che, invece, Andrè, era uno che ci sapeva fare. Oh certo che ci possiamo conoscere più affondo, quanto più profondamente possibile! Solite frasi super fraintendibili di Andrew! Sorrise al divinatore attentendo una sorte di risposta, sempre se ci avesse capito qualcosa nel marasma di informazioni che aveva dato il biondino!


     
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    Andrè De Long-Prée
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    Se c’era una cosa che poteva essere definita come ‘il debole’ di Andrè, quelli potevano essere sicuramente i bei ragazzi. Era un veggente capacissimo, tra i migliori in circolazione e forse uno dei migliori anche nella divulgazione del sapere divinatorio, ma quando si mettevano in mezzo dei bei manzi di qualità anche lui iniziava a perdere qualche colpo. Da quanto era riuscito a capire, quel ragazzo un po’ impacciato e timido era un suo fan, e la cosa ovviamente era qualcosa che lo faceva davvero entusiasmare: era sempre stato attratto dalla riconoscenza pubblica, ed il fatto che qualcuno sapesse chi fosse e riconoscesse le sue abilità pubblicamente, dopotutto, era qualcosa di davvero molto lusinghiero.
    Andrè teneva le proprie iridi azzurre come il cielo puntate su quelle del ragazzo, come se in qualche modo volesse studiarlo più a fondo o cercare di carpire qualche informazione sulla sua indole, sulla sua anima, sebbene in quel momento gli unici pensieri che arrivavano alla sua mente erano decisamente altri: Andrew era un bellissimo ragazzo, e quel comportamento da apparente ‘gigante buono’ era anche qualcosa che, per il francese, era estremamente piacevole. E poi, suvvia, le cose ‘giganti’ sono sempre belle, no?
    “Ti ringrazio per le bellissime parole, sono davvero lusingato e mi fa molto piacere che tu mi abbia contattato e mi abbia anche fatto tutti questi complimenti. Detti da un uomo così bello, affascinante ed interessante, valgono sicuramente doppio.” E, dopo aver accennato quelle parole con un tono di voce leggermente più sottile e delicato, come se effettivamente volesse sedurlo solamente con le proprie soavi corde vocali, il veggente prese a solleticare appena la mano dell’altro, come per far nascere in lui delle sensazioni decisamente più forti. “Ti ringrazio anche per avermi detto che sei un mio fan, ma davvero, per me possiamo mantenere un bel rapporto da conoscenti che vogliono approfondire una conoscenza. Ad ogni modo, mi hai parlato di cose strane che ti succedono…” Gli disse, andando a guardarlo nuovamente negli occhi e sfarfallando appena con il proprio sguardo, passandosi una mano nei capelli con fare molto tranquillo e sensuale, per poi mordersi appena il labbro.
    Il francese teneva lo sguardo sull’altro, davvero come se volesse indagare maggiormente su di lui a livello di ‘anima’, ed in qualche modo stava cercando di ottenere quante informazioni possibili sulla sua persona, focalizzandosi sul suo lato caratteriale e relazionale. Da ciò che vedeva, effettivamente, sembrava un ragazzo molto riservato, quasi insicuro, ed il fatto che quelle caratteristiche andassero molto a contrastare con un fisico davvero ‘alpha’, beh, era qualcosa di delizioso. “…Vuoi spiegarmi un po’ queste cose che ti succedono? Cosa ti accade? Che sensazioni provi? Cosa vedi, senti, percepisci? Se può aiutarti, puoi darmi una mano, così iniziamo anche ad instaurare un contatto fisico necessario alla comprensione delle tue abilità.” Il contatto fisico era necessario? Assolutamente no. Voleva aiutare quel ragazzo, ma perché privarsi anche della possibilità di conoscerlo davvero più approfonditamente? Decise di accompagnare le ultime parole con un sorrisetto buffo, per poi ascoltare la sua risposta successiva.
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    Se solo avesse avuto anche solo la metà dello sharm che Andrè aveva visto in lui, Andrew Barber non sarebbe stato così assurdamente impacciato ed insicuro di se stesso. O meglio, quella non era vera e propria insicurezza, quella era un completo disinteresse nei suoi stessi confronti. Non era una persona che riconosceva veramente le sue abitità, ma tendeva ad enfatizzare quelle degli altri, tendeva a volte evidenziare tutto quello che di bello avevano gli altri senza mai soffermarsi su quello che di bello aveva lui.Andrew era mosso da un altruismo e da un senso di appartenenza non indifferente, era stato abbandonato da piccolo in un orfanotrofio aquallido, freddo e dove lo avevano sempre trattato come un numero per il quale avere qualche finanziamento, senza contare che erano tutti babbani e lui l'unico mago che aveva il timore e la paura di poter far male a qualcuno anche solo guardandolo. Quando aveva cominciato a vedere e a sentire anche qualcosa la sensazione di inadeguatezza era cresciuta ben oltre ogni sua aspettativa. Come si poteva anche solo pensare di essere una persona normale e buona se quando picchiava era più forte degli altri, se riusciva a fare qualcosa con il pensiero oppure se non riusciva mai a stare al passo con gli altri? Andrew era bello, capace ed intelligente, eppure se qualcuno gli avesse chiesto di descriversi avrebbe sicuramente scelto tutt'altri aggettivi. Sorrise imbarazzato per quello che Andrè gli disse. Era imbarazzato perchè davanti a lui aveva una persona che ammirava tantissimo e sentirsi dire, addirittura, che era una persona interessante, per lui era quasi troppo. OH! Così mi imbarazzo per davvero, oltre a lusingarmi tantissimo. Insomma io ho letto i tuoi vari articoli, ho seguito un pò la tua vita ed ultimamente ho scoperto anche che sei un insegnante... insomma sono veramente grato a te per avermi ricevuto. Non ho neanche moltissimo per offrirti tutto quello che meriti, ma farò il necessario per farti passare una bella serata e non annoarti con le miei chiacchiere! Ma erano li per chiacchierare, come faceva a non annoiarlo con le sue chiacchiere? Ok, la situazione stava degenerando e quando il divinatore mise la sua mano appena su quella del ragazzo, il biondino sentì quasi una scossa di connessione dietro la spina dorsale. Non ne aveva mai parlato con nessuno se non con Erikir e la cosa era ancora più strana, ma comunque era li per parlare e capire meglio cosa gli succedeva e cosa effettivamente poteva fare, ma soprattutto come migliorare e far divenire più potente quel suo potere, e quindi non si sarebbe tirato indietro. Si morse più volte il labbro, incrociò appena le caviglie sotto al tavolo un pò nervosamente e poi finalmente, riuscì a tornare con lo sguardo sull'insegnante, che aveva delle movenze veramente, ma veramente molto belle, raffinate, eleganti e gentili. Gli piaceva ecco. Gli dava delle belle sensazioni. Ah si... ecco le sensazioni. A volte mi capita di sentire delle cose mentre dormo, oppure di sognare delle cose che nella maggior parte dei casi accadono. Fece una piccola pausa, abbassò di nuovo lo sguardo e levò la mano da quella di Andrè, ma perchè aveva intenzione di torturarsela con l'altra mano proprio per uno stato di imbarazzo e soprattutto perchè davvero era difficile per lui ammettere certe cose. Mi è capitato fin da bambino e la cosa mi ha sempre molto spaventata. é come se... anzi no. A volte "prevedo" il futuro. Non so bene come spiegarlo, ma le sensazioni sono forti, sono sempre molto vere e quando ero più piccolo mi è capitato che una ragazza si è messa in contatto con me, ma io stavo dormendo ma sentivo chiariamente la sua sofferenza, il suo dolore... insomma è qualcosa di strano e mi è sempre stato dato del malato, matto, visionario e chi più ne a più ne mette. Quando ho letto di te, non so, mi sono sentito meno solo. Già. I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli di Andrè in cerca di comprensione. Sperava solamente di non sentirsi ridicolizzato anche da lui. La sua mano si posò di nuovo sotto quella dell'insegnante di divinazione.
    Andrew Barber

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    Andrew Barber - 31 anni
    Denrisiano
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    André in quel momento era nel bel mezzo di una conversazione sulla divinazione con un ragazzo troppo figo per essere vero. Andrew rispecchiava il prototipo di ragazzo che André avrebbe voluto al proprio fianco, forse perché adorava i tipi dai capelli chiari e dai muscoli abbondanti, e forse perché apprezzava anche un carattere piacevole e con il quale conversare in maniera piuttosto affabile. In quel momento voleva quasi che quell’incontro si trasformasse in un appuntamento, era la verità, ma in qualche modo sentiva davvero come se quel ragazzo stesse cercando conforto da parte sua. E chi, più di un insegnante di divinazione, avrebbe potuto dargli conforto? Lo sentì iniziare a parlare, rimanendo davvero molto lusingato dalle sue parole tanto da arrossire lievemente, sfiorando la mano dell’altro con fare quasi sfuggente. Subito dopo cercò di aggiungere qualcosa così da controbattere alle sue parole, sempre con il proprio tono elegante e raffinato e senza mai voler sembrare aggressivo, così da far sentire a proprio agio quel ragazzone. “Davvero, Andrew. Non devi ringraziarmi. A me fa molto piacere poterti aiutare, e fa anche piacere poterti conoscere un po’ meglio. Ho come una sensazione che tu sia un ragazzo sicuramente interessante, lo dico nuovamente, e a quanto ho capito di sensazioni ce ne intendiamo abbastanza entrambi.” E lo disse con un sorriso sulle labbra, andando successivamente ad ascoltare con attenzione tutto ciò che il biondo avesse da dire, così da segnarsi ogni dettaglio.
    Le esperienze che aveva avuto erano una chiara manifestazione di una qualche abilità divinatoria, questo perché le premonizioni non si verificano a tutti, e quando iniziano a manifestarsi in una persona vuol dire che sono l’inizio di una lunga serie di momenti che porteranno la stessa persona ad una coscienza molto maggiore a riguardo del proprio posto nel mondo e delle proprie capacità. “Capisco benissimo come tu ti sia sentito. Io non ho mai avuto molte persone che hanno appoggiato questo mio dono divinatorio, ma come tu dici: sono sensazioni. All’inizio ci sembra qualcosa di estremamente incontrollabile, di particolarmente difficile da domare, e forse ci fa anche un po’ paura perché tutto ciò che sentiamo fa in realtà parte di una dimensione a noi ignota. Ma se tu hai queste sensazioni, allora significa che devi affrontarle e devi abbracciarle.” E gli sorride nuovamente, continuando poi a parlare con lui così da chiarirgli un po’ meglio le idee. “Hai mostrato queste abilità divinatorie, e sono un dono più unico che raro. Non tutti hanno delle visioni, non tutti entrano in contatto con le persone, e non tutti hanno anche delle premonizioni oniriche. Hai un bellissimo dono, e sicuramente io sono qui per aiutarti a coltivarlo. Hai qualche domanda in merito? Hai qualche dubbio, qualche paura?”
    Dopo avergli detto quelle parole, il ragazzo avrebbe guardato le persone che entravano ed uscivano dal locale, andando successivamente a tornare con il proprio sguardo su quel ragazzo, apprezzandolo sempre di più. Gli accarezzava quella mano in maniera dolce, salendo di tanto in tanto anche sull’avambraccio come se volesse solleticarglielo in maniera seducente, per poi continuare a parlare con lui mordendosi il labbro. “Non sei un malato visionario, sei semplicemente un veggente. Un bellissimo veggente, aggiungerei. Un bellissimo veggente che vorrei conoscere ancor più a fondo, così da passare dei bei momenti con te e magari anche aiutarti a capire meglio questo dono che hai.”
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    SOGNATORE
    Colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l'alba prima del resto del mondo
    Gli avevano detto tantissime cose su Andrè ed aveva letto talmente tanti suoi articoli, e lo seguiva sui social e così via che in quel momento non si rendeva conto che tutto quello era reale e che, proprio il suo idolo in manteria divinatoria, lo stesse ascoltando e lo stesse semplicemente capendo, lo stesse apprezzando per quello che davvero era senza troppe complicazioni. Per uno che non sapeva minimamente chi fosse il padre, per uno che non aveva mai avuto una famiglia al di fuori di un freddo orfanotrfio, per uno come Andrew che annaspava ogni volta che trovava una certezza, Andrè era una benedizione scesa dal cielo. Ogni sua parola veniva presa da Andrew come se fosse oro colato, come se tutto quello che aveva sempre voluto solamente in quel momento si stesse realizzando. Sorrise al ragazzo più di una volta ed ogni volta che lui diceva che era bello o che gli faceva dei complimenti, le sue gote si dipingevano di un rosato acceso in quanto, per quanto lui potesse sapere benissimo che era un bell'uomo, non se ne sarebbe mai veramente capacitato, mai veramente avrebbe solo pensato che una persona dello spessore di Andrè potesse essere attratto da lui, in qualsiasi modo. Ho solo paura che alla fine di tutto io possa sbagliare. Perchè lei mie sono delle vere e proprie sensazioni, riesco a guardare degli episodi del mio passato in maniera terza, come se entrassi nella mia stessa testa come spettatore, ma riesco a farlo anche con gli altri, e per quanto riguarda il futuro, è come se io sentissi delle cose o gli spiriti mi venissero a dire alcune cose, mi mettessero in guardia. Non lo aveva mai confessato a nessuno. Non era un vero e proprio veggente, lui si era specializzato più verso l'energia e gli spiriti, tutto quello che era dietro al velo della realtà. Si morse ancora il labbro e poi si strinse nelle spalle. Sei meglio di quello che pensavo, davvero. Non vuole essere un'offesa, solamente che credo che tu sia veramente fantastico. Interessante, bello, molto bello. I tuoi studenti sono veramente fortunati ad averti come insegnante!Ammise poi sorridendogli e poggiando, adesso la sua mano su quella dell'uomo. Dovremmo vederci più spesso a dire il vero. Ammise poi ritirando la mano, come se avesse fatto un gesto troppo audace. Certo anche Andrè lo aveva fatto ma Andrew era una persona timida specialmente in quel capo. Posso venirti a trovare ad Hidenstone? Chiese poi seriamente. Voleva farlo perchè credeva davvero che quell'insegnante, seppur così giovane potesse davvero aiutarlo in quel suo moto di follia che stava vivendo ultimamente.
    Divinatore
    Blogger
    Durmstrang
    23 anni
    ANDREW BARBER
    Felici sono coloro che sognano dei sogni per i quali sono pronti a pagare il prezzo per far sì che si realizzino
     
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7 replies since 6/9/2021, 14:30   1359 views
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