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"La mia vita è una goccia che si tuffa nel mare"
Andrew Barber| Divinatore | 31 anni |
Da quando era arrivato a Denrise, Andrew aveva girato un pò di posti, aveva trovato anche una piccola radura dove fare yoga ed aveva scoperto che, comunque, quell'isola non era poi così tanto male. Prima di allora, a dire il vero non ci era mai stato e comunque anche se ci era stato non aveva nessun ricordo. Il fatto era che voleva conoscere di più della terra natale della madre del suo parabatai e di conseguenza si era messo in cerca di qualcosa di interessante. Aveva anche scritto varie recensioni per il suo blog online, scoprendo con molto dispiacere che in quell'isola internet prendeva poco e forse niente, quindi era costretto di tanto in tanto ad andare a Londra, pubblicare e poi tornare a casa. Forse era una settimana che era li, e doveva ammettere che una cosa molto interessante la trovò. In quell'isola c'era un'accademia dove si insegnava divinazione ed astronomia. Se c'era qualcosa che Andrew amava veramente era la divinazione. Il fatto di avere un dono e di sentirsi sempre in sintonia con il mondo, la natura ed il suo spirito, era qualcosa che lo faceva sentire realmente bene. Si era cercato di informare, nel limite del possibile, di chi potesse essere l'insegnante di quella materia ed alla fine aveva ottenuto un nome: Andrè De Long-Prée. Lo aveva cercato sui social e finalmente aveva anche ottenuto un qualcoa dove contattarlo, quindi, senza alcuna vergogna e con un entusiasmo che stendeva, decise di scrivere un bigliettino carino, profumato e molto chiaro con un piccolo incontro. Aveva raccimolato anche qualche soldo per pagare la cena al docente e dopo aver indossato una camicia di un grigio topo, dei jeans dal lavaggio chiaro e le sue solite scarpette da ginnastica, si era incamminato verso quello che sembrava essere un locale decisamente tipico: il canto della sirena. Sorrise entrando e nella sua mente cominciarono a registrarsi una serie di odori e di dettagli che chiudendo leggermente gli occhi assaporò ancora di più, chiese ad una delle ragazza se poteva avere un tavolo e che stava aspettando una persona. Nel mentre che aspettava prese il suo telefonino e cominciò, sulle note dello stesso, a scrivere giusto due righe per non dimenticarsi quello che stava osservando. Chissà se il cibo è buono! Pensò poi venendo attirato proprio da colui che cercava. Si alzò in piedi per attirare la sua attenzione. Professore De Long-Prèe! Lo chiamò sperando di non aver fatto una bruttissima figura. Se il ragazzo si fosse avvicinato Andrew lo avrebbe accolto con un gran sorriso. Mi scusi per il biglietto, ma non sapevo come arrivare fino su ad Hidenstone! Ammise poi tendendogli la mano. Andrew. Andrew Barber!Si presentò sperando di non fare la figura del cretino.
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Andrew Barner ~ DenriseIl suo essere così socievolo lo rendeva sicuramente una persona facile da adescare, facile da conoscere, almeno in superficie, e soprattutto facile da amare. Non era solamente il suo aspetto, era tutto quello che lo circondava. Andrew credeva nell'energia sia positiva che negativa e si comportava di conseguenza. Lui era una di quelle persone che accendevano le candele la sera per avere un ambiete rilassato, candele profumate ovviamente. Era uno che usciva sempre con uno zainetto con un pò di crocchette al suo interno, perchè se incontrava animali randagi sicuramente si sarebbe fermato ed avrebbe provato ad avvicnarsi e dargli un pò di sollievo con coccole e cibo. Andrew era una persona che aveva conosciuto il male, il male vero e forse era proprio per quello che non faceva altro che andare in giro a cercare amore ed affetto. Aveva vissuto una vita in un orfanotrofio, aveva fatto dell'abbandono la propria casa e solamente Erikir era riuscito a rompere determinati muri, ma non per quello il biondino si era chiuso in se stesso. Anzi, si era aperto fin troppo ed aveva capito che comunque l'amore era importante, come la considerazione, la tolleranza ed il rispetto per ogni essere vivente sulla terra. Ma non era li per parlare di quello. Quando vide Andrè il suo sorriso divenne ancora più luminoso ed insistente tanto che quando l'uomo gli fece quei complimenti per la camicia si grattò appena il capo. Oh beh, grazie mille! Ci tenevo a fare bella figura! Ma comunque ti hai molto più stile di me e forse anche molta più eleganza! Anzi niente forse! Sei sicuramente più elegante di me!Cosa stava facendo esattamente? Flertava? Era davvero una situazione drammatica quella, specialmente perchè Andrew era un tipo che nonostante le sue esperienze, non pensava molto al sesso o comunque a mostrarsi in quel modo, ed in realtà non si considerava neanche niente di che. Si mise seduto al suo tavolino e poi lo osservò. Ecco, era una cosa che amava fare, quasi avrebbe voluto prendere appunti su tutto quello che stava succedendo in quel momento, delle sue movenze legiadre, del suo parlare in maniera calma ma molto determinata ed eloquente, si, Andrew si stava incantando su quelle labbra. Oh beh si mi alleno molto! Ho un migliore amico che ci tiene parecchio a queste cose e da quando sono a Denrise cerco di stare al passo con queste persone. Sono un pò incasinate e temo che abbiano qualche problema con i londinesi, anche se non capisco proprio il perchè! Ma non sono qui per questo! Sono un tuo fan. Insomma mi sono informato e so che sei un sensitivo... o comunque che sai gestire le premonizioni. Io... non so se le ho o meno, ma delle volte mi capitano delle cose un pò strane e ecco! Era stato chiaro? Oddio, forse no e forse era stato sempre quel solito uragano di informazioni che non finivano mai, ma non sapeva davvero come spiegarle certe cose e sapeva che, invece, Andrè, era uno che ci sapeva fare. Oh certo che ci possiamo conoscere più affondo, quanto più profondamente possibile! Solite frasi super fraintendibili di Andrew! Sorrise al divinatore attentendo una sorte di risposta, sempre se ci avesse capito qualcosa nel marasma di informazioni che aveva dato il biondino!
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.Se solo avesse avuto anche solo la metà dello sharm che Andrè aveva visto in lui, Andrew Barber non sarebbe stato così assurdamente impacciato ed insicuro di se stesso. O meglio, quella non era vera e propria insicurezza, quella era un completo disinteresse nei suoi stessi confronti. Non era una persona che riconosceva veramente le sue abitità, ma tendeva ad enfatizzare quelle degli altri, tendeva a volte evidenziare tutto quello che di bello avevano gli altri senza mai soffermarsi su quello che di bello aveva lui.Andrew era mosso da un altruismo e da un senso di appartenenza non indifferente, era stato abbandonato da piccolo in un orfanotrofio aquallido, freddo e dove lo avevano sempre trattato come un numero per il quale avere qualche finanziamento, senza contare che erano tutti babbani e lui l'unico mago che aveva il timore e la paura di poter far male a qualcuno anche solo guardandolo. Quando aveva cominciato a vedere e a sentire anche qualcosa la sensazione di inadeguatezza era cresciuta ben oltre ogni sua aspettativa. Come si poteva anche solo pensare di essere una persona normale e buona se quando picchiava era più forte degli altri, se riusciva a fare qualcosa con il pensiero oppure se non riusciva mai a stare al passo con gli altri? Andrew era bello, capace ed intelligente, eppure se qualcuno gli avesse chiesto di descriversi avrebbe sicuramente scelto tutt'altri aggettivi. Sorrise imbarazzato per quello che Andrè gli disse. Era imbarazzato perchè davanti a lui aveva una persona che ammirava tantissimo e sentirsi dire, addirittura, che era una persona interessante, per lui era quasi troppo. OH! Così mi imbarazzo per davvero, oltre a lusingarmi tantissimo. Insomma io ho letto i tuoi vari articoli, ho seguito un pò la tua vita ed ultimamente ho scoperto anche che sei un insegnante... insomma sono veramente grato a te per avermi ricevuto. Non ho neanche moltissimo per offrirti tutto quello che meriti, ma farò il necessario per farti passare una bella serata e non annoarti con le miei chiacchiere! Ma erano li per chiacchierare, come faceva a non annoiarlo con le sue chiacchiere? Ok, la situazione stava degenerando e quando il divinatore mise la sua mano appena su quella del ragazzo, il biondino sentì quasi una scossa di connessione dietro la spina dorsale. Non ne aveva mai parlato con nessuno se non con Erikir e la cosa era ancora più strana, ma comunque era li per parlare e capire meglio cosa gli succedeva e cosa effettivamente poteva fare, ma soprattutto come migliorare e far divenire più potente quel suo potere, e quindi non si sarebbe tirato indietro. Si morse più volte il labbro, incrociò appena le caviglie sotto al tavolo un pò nervosamente e poi finalmente, riuscì a tornare con lo sguardo sull'insegnante, che aveva delle movenze veramente, ma veramente molto belle, raffinate, eleganti e gentili. Gli piaceva ecco. Gli dava delle belle sensazioni. Ah si... ecco le sensazioni. A volte mi capita di sentire delle cose mentre dormo, oppure di sognare delle cose che nella maggior parte dei casi accadono. Fece una piccola pausa, abbassò di nuovo lo sguardo e levò la mano da quella di Andrè, ma perchè aveva intenzione di torturarsela con l'altra mano proprio per uno stato di imbarazzo e soprattutto perchè davvero era difficile per lui ammettere certe cose. Mi è capitato fin da bambino e la cosa mi ha sempre molto spaventata. é come se... anzi no. A volte "prevedo" il futuro. Non so bene come spiegarlo, ma le sensazioni sono forti, sono sempre molto vere e quando ero più piccolo mi è capitato che una ragazza si è messa in contatto con me, ma io stavo dormendo ma sentivo chiariamente la sua sofferenza, il suo dolore... insomma è qualcosa di strano e mi è sempre stato dato del malato, matto, visionario e chi più ne a più ne mette. Quando ho letto di te, non so, mi sono sentito meno solo. Già. I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli di Andrè in cerca di comprensione. Sperava solamente di non sentirsi ridicolizzato anche da lui. La sua mano si posò di nuovo sotto quella dell'insegnante di divinazione.Andrew Barber"citcitcit"Andrew Barber - 31 anniDenrisianoDivinatore
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