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scheda | joanne nilsson | statistiche
Doveva ammettere che quella sua nuova vita non le dispiaceva per niente. Cominciava veramente a respirare e la cosa che gli piaceva di più era il fatto che si cominciava a sentire bella e libera. Si sentiva fiera di se stessa. Non andava fierissima di quello che aveva fatto con Rebecca, ma sapeva benissimo che andava fatto e che la bionda l'aveva aiutata. In realtà avrebbe voluto incontrare ancora una volta anche la rossa che l'aveva aiutata tempo a dietro con delle bullette e non vedeva l'ora di rivedere Emma, fatto si era che alla fine non aveva più visto nessuno se non Jason. Non aveva incontrato più neanche quel dannatissimo biondino di nome James, e la cosa un pò la rincuorava perchè lui gli faceva proprio uno stranissimo effetto. Si era messa la fela, dei leggins grigi, i capelli erano perfettamente mossi e sciolti, un capellino fucsia e forse anche troppo infantile per la sua età e dei guanti che le comprivao solamente la mano, ma le lasciavano le dita ben scoperte. Perchè era in giro? Voleva semplicemente respirare dell'aria e ripassare quello che già sapeva perfettamente. Voleva semplicemente che Jason fosse fiero di lei e che tutta quella situazione rimanesse stabile. Era andata a pregare al tempio di freya ed aveva le gnocchia completamente bagnate. Ma non sentiva molto freddo, anzi era quasi piacevole la pelle bagnta dalla freschezza della neve. Unico inconveniente era che comunque era abbastanza buio e Joanne, in quel momento della sua vita era ben concentrata sui suoi pensieri e su quello che aveva detto Jason sulle piante carnivore rare che avevnao nello speziale, quindi, non vide in nessun modo il ragazzino sulla neve, e ci inciampò addosso cadendogli sopra. Oddio. Sussurrò poi trovandosi ad un centimetro dalle labbra di Lucas. Ma...scusa... io. Cavolo! Quando si sentiva una ragazzina alle prime armi si odiava. Cercò di alzarsi da sopra di lui ma la neve la fece scivolare di nuovo. Che imbarazzo. Se il ragazzo avesse guardato le guancie di Joa avrebbe notato il rossore e davvero l'imbarazzo per quella goffagine assurda.. -
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scheda | joanne nilsson | statistiche
Dire che era impacciata non rendeva assolutamente e minimamente l'idea di quello che stava succedendo. Lei era più grande di Lucas e sicuramente era anche molto più abile e paradossalmente anche più forte, ma tutto quello veniva smontano non solo dalle sue gote estremamente rosse, ma anche dal fatto che tutto quello era assurdo. Possibile che non riusciva ad alzarsi e cadeva inesorabilmente e pricolosamente e sicuramente senza alcuna logica su quel ragazzino? Si sentiva seriamente una stupida e la cosa non sapeva neanche come diavolo potesse succedere. Un colpo di tosse nervosa ed imbarazzata seguì le parole del ragazzo. Oh no... ma io non volevo attirare la tua attenzione... insomma non che non sia stato piacevole. Ecco non in quel senso! Lo ammonì quasi come se stesse ammonendo se stessa anche solo per aver pensato a quel senso e la cosa la faceva sentire a disagio per tanti motivi. Si morse il labbro e quando cadde la seconda volta, voleva seriamente morire, tanto che sentire le sue mani strette lungo i suoi fianchi e dietro la schiena le provocarono un moto di piacere e fastidio degno di una vera pg della scrittrice. Contraddizione allo stato puro, anche questa volta. Non fece niente, lasciò che Lucas facesse il cavaliere e poi, d'improvviso si sentì davvero una bambina di due anni in preda agli ormoni. Ed adesso cosa doveva fare? Alzarsi? Oppure era brutto e poteva sedersi di fronte a lui? E poi? Insomma doveva socializzare? Parlare? Cavolo quanto era complesso e complicato riuscire anche solo ad avere un rapporto umano con una persona del sesso maschile. Adesso che vedeva tutti i giorni anche Jason, era diventato ancora più complicato. Si morse il labbro, di nuovo e poi scivolò da sopra le gambe del ragazzino e scosse il capo. Era imbarazzata anche per il tono dello stesso che sembrava essere davvero preoccupato per lei e... sgranò gli occhi quando sentì quell'odore. Era erba. Oramai cominciava ad avere il naso giusto per riconoscere anche cosa esattamente si stesse fumando. Sorrise appena ed abbassò lo sguardo. Lo sai che quell'erba ha degli effetti veramente curativi? Certo che detto ad uno che se la fumava non poteva che essere d'accordo! Stava cercando davvero di togliersi quell'imbarazzo di dosso e cercare di essere una persona più umana. Veramente, mi dispiace! Ma tu non dovresti stare steso qui, nel bel mezzo del nulla! Comunque piacere Joanne, ma puoi chiamarmi Joa. Era così che in genere la chiamava Jason e la cosa gli piaceva, la faceva sentire speciale avere un piccolo nomignolo!. -
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"Dove basta un minuto intenso per vivere sempre"
Joanne Nilsson | Densiriana | 24 anni |
Che Joanne avesse dei seri problemi in quelle occasioni, oramai era praticamente certo. Se ne erano accorti tutti ed anche lei. Non poteva più giocare la carta dell'ingenua completa ne tanto meno della disinteressata. Il suo primo pensiero vedendo un ragazzo non era certamente quello di copulare, ma cominciava a notare le spalle, le mani, le labbra e gli occhi del sesso maschile, cominciava a pensare che non fossero tutti quanti asessuati e che forse, forse Rebecca aveva ragione, non doveva vivere quella cosa come un taboo. Ovviamente non avrebbe mai seguito i consigli della ragazza bionda, specialmente dopo che aveva saputo che li dentro ci si prostituiva, ma comunque era stata la prima ad arrivare in seconda base e l'aveva fatta stare bene. Terribilmente bene, quindi non vedeva perchè non cercare di stare più tranquilla! La risposta arrivò quando Lucas le fece quella domanda e lei non seppe esattamente cosa rispondere. Quale senso? Si morse l'interno del labbro e distolse lo sguardo. Nessun senso! Assolutamente! Aggiunse poi stringendosi leggermente nelle spalle. Ecco, si magari a lei serviva davvero qualcuno che le ricordasse di avere 24 anni e non 87. Quando cominciarono a parlare di quell'erba, presto, Joanne, si rese conto che Lucas non parlava dei suoi stessi effetti, ma questa volta non gli venne da fargli la predica ma di ridacchiare. Si, forse doveva prendere le cose con più leggerezza e seppur non aveva nessuna intenzione di fare sesso con nessuno, ancora almeno, poteva provare altre cose che non aveva mai fatto nella sua vita, no? Lavoro allo speziale con Jason. Mi sta insegnando tutto quello che c'è da sapere sulle piante e ti posso assicurare che questa non è solo per le canne ma è anche per i medimaghi. Tanto che ne forniamo molta ai druidi! Si sentiva capace di fare o dire qualcosa per una volta. Non c'era che dire, Jason la stava sicuramente rendendo una densiriana degna di nome e nota. Sorrise quando gli disse il suo nome. Molto inglese! Poi la sua proposta, mentre stendeva quel giubbino. Si morse il labbro. Era stato gentile e non voleva fargli niente, giusto? Lo aveva detto! Ecco, forse in quel momento si sentì ancora l'ingenua di semre ma doveva avere coraggio di vivere, quindi alla fine si sdraiò affianco a lui e si voltò a guardare il suo viso. Posso farne un tiro? Chiese in imbarazzo. Insomma non aveva mai fumato in vita sua, solo con Jones poteva effettivamente cominciare a farlo! Chi meglio di lui per l'iniziazzione delle canne per Joanne?. -
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Joanne Nilsson ~ Denrise Ultimamente si stava solamente cacciando in situazioni ambigue. Forse stava avendo davvero la sua adolescenza a 24 anni, e forse le stava facendo anche molto bene frequentare il negozio ed imparare a non stare sempre da sola oppure ad interaggire sempre e comunque con qualcosa di inanimato oppure con piante ed animali. Forse Joanne aveva proprio quello come difetto: non si sforzava mai di parlare con gli altri, o di capirli o comunque non cercava nessun tipo di contatto, come se parlare con un ragazzo fosse la cosa più brutta e disagevole del mondo. Ovviamente non era così ed altrettanto ovviamente era solamente qualcosa che si era creata lei in testa chissà a quale scopo. Era come se in quel modo riuscisse a proteggrsi e la cosa cominciava a starle stretta. Si, certo, aveva fatto tutto quanto da sola, ma cosa ci poteva fare? Alcune volte la solitudine non lasciava spazio a niente se non all'insicurezza e alla timidezza. Per Joanne tutto quello era completamente nuovo. Quando il ragazzo disse che era curioso, Joanne si morse il labbro. Nel senso sessuale della cosa. Lo borbottò, abbassando lo sguardo, ma in maniera tale che Lucas la potesse sentire in maniera forte e chiara. Oddio quanto si sentiva immensamente piccola, ancora di più di quello che poteva essere fisicamente, in quel momento. Si morse il labbro e non riuscì a guardare l'ametrino per un bel pò di tempo, fino a quando riprese il coraggio e lui gli disse il suo nome, che lei commentò tornando di nuovo molto imbarazzata.Penso che sia un bellissimo nome, ma non sei di denrise e questo mi fa comprendere che sei uno studente di Hidenstone... credo! pespicace la ragazza. Ecco, non aveva mai conosciuto nessuno di loro a parte emma. Se solo in quel momento Joanne avesse saputo che il ragazzo di cui lei le aveva sempre parlato era proprio affianco a lei si sarebbe sentita anche davvero una stronza. Comunque alla fine si mise stesa affianco a lui e la genialata fu quasi istintiva. Per una volta fu guidata dalla sua pancia e non dalla sua testa. Si alzò leggermente sul gomito e fece esattamente quello che Lucas le disse di fare, peccato che il dosaggio del fumo non fu proprio giusto e quindi, quando lo trattenne tossì un pò. Oddio che strana sensazione. é vero! Sembra un pò frizzantina! Non passò di nuovo la canna a Lucas ma ne fece un altro tiro, questa volta andò decisamente meglio anche se, forse anche per fortuna, oppure perchp Joanne ha una player bastarda, il tiro fu intenso, tanto che passò di nuvo la canna al suo nuovo amico e si sdraiò ancora un pò vicino a lui. Wao! Cavolo se penso a quante cose potrei fumarmi... E fu subito magia, un sorriso si allargò sul suo viso. Si sentiva bene, rilassata. Tu ci credi nell'amore?Ma era legale fare quelle domande così, all'improvviso ed ad uno sconosciuto?
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Joanne Nilsson ~ DenrisePer quanto fosse abituata oramai alla presenza di Jason, Joanne continuava ad essere completamente un disastro nei rapporti sociali, in particolar modo era un disastro quando si ritrovava ad interagire con un qualsiasi essere maschile. Con Lucas era ancora più difficile perchè sembrava quasi che lui ci stesse mettendo il carico da novanta, cercando di ampiare ancora di più quel discorso che per lei poteva finire bellamente da dove era cominciato. Ma il problema ancora ulteriore era che era stesso lei che riusciva a mettersi in quel casini e se davanti a lei vi fosse stata una persona sveglia come il ragazzo che aveva di fronte allora non poteva far altro che peggiorare la situazione. Non rispose a quel "giusto?" Gli diede solamente un piccolo pugno contro il braccio e poi si strinse nelle spalle come per fargli capire che se avesse nominato un'altra volta la parola sesso, lei sarebbe andata veramente via. Si morse il labbro, si ne conosceva altr di studenti ma non aveva intenzione di rispondere a quello, anche perchè desiderava veramente tantissimo entrare in quella scuola, seguire quelle lezioni così entusiasmanti e non voleva più sentirla nominare. Lui era così fortunato e non lo sapeva. Infatti decise di far cadere anche quell'argomento e si stese affianco a lui prima di provare la canna e sputare un polmone. Certo si era che Joanne stava attraversando la sua adolescenza proprio in quel momento e con un tantinello di ritardo, ma aveva deciso che non voleva più vergognarsi o continuare a chiedersi come poteva andare se solo i suoi genitori avessero avuto modo e tempo di fare qualcosa di diverso da quello che avevvano fatto. Era stanca di tutto quello e comunque la sua vita adesso cominciava a piacergli, quello doveva veramente ammetterlo. Sorrise al ragazzo e al secondo tiro si riprese e si, gli piaceva un sacco sentirsi così rilassata, come se ogni muscolo del suo corpo si stesse abbandonando a se stesso. Ci credo anche io e credo anche che sono una persona sfortunata, veramente, ma veramente sfortunata! Volevo trovare l'amore della mia vita e mi ritrovo a 24 anni a non aver mai dato neanche il mio primo bacio! Lo disse con leggerezza, ma soprattutto scoppiò a ridere, prima di inclinare la sua testa sulla spalla del ragazzo e guardare le stesse come lui aveva indicato. Sai Lucaschecredeancoranellamore non ti odio come tutti gli altri londinesi, tu mi sembri simpatico e sei anche molto buffo a dire la verità! Aggiunse con estrema sincerità. Si era decisamente l'erba che stava parlando. Ma non disse altro, in quel momento, in quel preciso istante, sotto le stelle, sopra quel manto d'erba, si sentiva felice.
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