La forza della natura

[Arti Elementali I - Magiecolo]

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    Inutile a dirlo, la vita era fatta di continuo studio ed Eva ne sapeva qualcosa. La rumena non aveva mai mollato i libri e le sue ricerche, aveva sempre cercato di fare il meglio per i suoi studenti e per tale motivo doveva sempre tenersi aggiornata su quello che accadeva alla magia e non solo.
    Erano ore che stava china sui libri, mentre con la mano mancina prendeva appunti, senza nemmeno controllare cosa stesse scrivendo, con la pergamena sul lato sinistro e il libro a destra, con il suo indice che portava il segno di ciò che scriveva.
    Non le dispiaceva passare tempo tra le vecchie pagine di quei volumi, anzi, lei amava fare il topo da biblioteca ed era per questo che nel suo studio era stata allestita da lei stessa un'enorme stanza biblioteca, dove lei custodiva i manuali più antichi e le riviste più interessanti.
    Erano anni che la bionda faceva ricerche sui flussi magici che riguardavano la magia elementale, era uno di quegli argomenti che l'aveva sempre affascinata ed era uno dei suoi campi di continua ricerca. Quest'anno aveva svolto con il triennio un bel lavoro sulle magie elementali ed era solo l'inizio di ciò che la docente aveva in mente per la sua classe del triennio.
    C'erano tanti aspetti che quella magia le faceva amare, uno di questi era proprio la comunione del mago o della strega, con l'elemento naturale.
    Aveva imparato a sue spese che un qualsiasi tipo di elemento, per essere domato, doveva fidarsi del mago che stava accingendo alla sua energia e il flusso stesso del mago doveva essere pronto a gestire la forza della natura.
    Era intenta a riprendere degli interessanti passi di un manuale di Magia Elementale, quando qualche riga prese la sua attenzione, facendola sussultare appena e raddrizzare la schiena che era stata chinata fino a quel momento sulla carta. Rilesse più volte quelle righe e poi sorrise dolcemente: «Il mago che riesce a gestire il flusso magico elementale, diventa padrone dell'elemento stesso. Esso, in ottemperanza delle sue capacità, riuscirà a far di quel elemento un suo fidato alleato, tanto da riuscire a dividere la sua potenza per direzionarla ovunque lui voglia.» - Eva rileggeva quelle parole come se le stesse imprimendo nella sua stessa mente, quindi si alzò e sistemò delle candele in vari punti della stanza, quasi a formare un irregolare semicerchio, con lei al centro come fuoco.
    La bacchetta scivolò nella sua mano, mentre gli occhi accarezzavano ad una ad una le candele, quasi a volerne calcolare la distanza tra l'una e l'altra.
    Svuotò la mente e cercò di iniziare a concentrarsi. Chiuse le iridi chiare e cercò dentro di lei quel calore che veniva generato dalla fiamma. Il fuoco che distrugge e ricrea, il simbolo dell'eterno ciclo vitale.
    Sentì il suo flusso magico scorrere e nella sua mente il percorso che faceva le invadeva il corpo, con un amichevole calore che non voleva che l'abbandonasse. Abbracciò quello stesso calore e tentò di focalizzare il flusso, mentre prendeva a scorrere lungo il suo braccio; braccio che avrebbe fatto da catalizzatore come tramite per trasmettere alla bacchetta quell'energia indomabile; le candele di sinistra erano quelle che aveva più lucidamente nella sua mente e quando aprì gli occhi, proprio quelle guardò, mentre disegnava in aria una fiamma stilizzata e pensava un silenzioso «Incendio.» - se tutto fosse andato per il verso giusto, dalla sua bacchetta sarebbe fuoriuscita una fiamma a due lingue che si sarebbe diretta ad accendere lo stoppino di quelle due candele, una lingua per ciascuna.
    Eva sorrise e abbassò la mano che teneva la bacchetta, quindi si avvicinò alle candele e le osservò senza spegnerle.
    Sì, era davvero deliziosa quella branca della magia, non poteva che esserne affascinata.
    Si riportò al centro della stanza e fece per agitare la bacchetta a disegnare il simbolo che avrebbe poi portato a farle proferire la formula «Ventus» - tentando di concentrare l'attenzione dell'incanto solo ed esclusivamente sulle due candele accese, così da spegnerle senza dover raccogliere foglietti svolazzanti per la stanza.
    Se questo anche fosse riuscito, Eva si sarebbe sentita più che soddisfatta tanto da ritornare a leggerne la teoria, magari trovava qualcosa di interessante, oltre a questo.
    Provino per Magiecologo
    Requisiti:
    Intelligenza 35/32
    Intuito 30/30
    Lo Snaso Sbadato Lo Snaso Sibillino Lo Snaso Stupidino Lo Snaso Depravato Lo Snaso Ubriaco
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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