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.Lancelot Olwen ♣ Docente di Rune
'Valentina...' trovarsi davanti ad un Dio (giovane, nudo e superdotato (?)) aveva non poco sconvolto il musicante, ma nulla aveva potuto eguagliare nel suo candido cuore le sue venefiche parole 'Valentina... è morta...'
Quelle parole gli riecheggiavano nella mente senza lasciargli tregua, rendendo tutto il resto un mero zonzio di sottofondo: i ragazzi che si agitavano, e Magnus e Varvara che, letteralmente davano di matto.
"Professor Olwen, spero abbia sentito attentamente le parole del sommo Loki: non ne può fare parola ad anima viva, è una questione esclusivamente di questa Isola, le implicazioni sarebbero impensabili, inimmaginabili! Il divino Loki sa percorrere oscure e tortuose vie per punire chi..."
"Sono un sacerdote runico come tutti voi. Non ho confidenza con le divinità, ma ho studiato attentamente i vostri riti e la vostra cultura e... riferirò solo ciò che devo riferire" affermò lui, poco convinto, persino sulle sue stesse parole, ancora di più sul da farsi.
'Io...' si disse lui passandosi una mano sulla fronte e afferrando poi a tratti disperatamente il cellulare 'Xander... devo scrivere a Xander, devo dirgli...' cosa? Cosa doveva esattamente dirgli? Anzi, la vera domanda era lievemente diversa 'Come posso dirglielo senza che... mi chieda altro?'
Alexander era un Auror, uno sveglio per giunta, e se già non poteva sopportare l'idea di negare lui informazioni tanto preziose, per giunta su un caso a lui tanto vicino, ancora di più non poteva perdonarsi il dir troppo, metterlo in allarme e condurlo a verità che lo avrebbero condotto alla vendetta divina 'Lui direbbe di poter sconfiggere un dio, ma... ma io l'ho incontrato...' e sapeva bene come quell'entità non fosse solo indescrivibile, ma anche più potente e antica di qualsiasi arte magica o rito lui avesse mai letto o studiato.
Ripose il magifonino e nel farlo si sentì chiamare "Jes...sica" pigolò lui, trovandosela davanti nuda, infreddolita, innocente, non fosse stata coperta di fluidi corporei, terra ed erba, tradendo la natura selvaggia della notte appena trascorsa.
La osservò e sbiancò, non tanto perché inorridito da lei (o dalla sua battuta (?)) o spaventato, bensì per puro e semplice senso di colpa 'E'... colpa mia...' lui aveva accettato l'invito, lui aveva condotto lì i ragazzi: di chi doveva essere se non sua la responsabilità?
Socchiuse gli occhi e strinse i pugni, poi con una certa decisione si recò ai limiti della foresta, recuperando una tunica e un'ampolla per la ragazza.
"Come ti senti, Jessica?" non appena tornò da lei, resse con un braccio la tunica, offrendole l'ampolla con l'altra mano "E'... considerala una pozione pulente purificatrice... versatela in testa... purtroppo è fredda, ma ti pulirà completamente... e poi... indossa questa..." pigolò, timido, facendo poi un passo indietro e voltandosi, osservandosi intorno e cercando di vedere se gli altri ragazzi, bene o male, se la stessero cavando da soli.. -
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.Lancelot Olwen ♣ Docente di RuneVedere Jessica ansiosa di vestirsi era per Lancelot un chiaro segno di quanto la situazione fosse brutta e di quanto quella sera avesse lasciato ferite e cicatrici su tutti i presenti 'Maledette rune, maledetti denrisiani e maledetta sia anche la preside che cede ai loro bisogno. E maledetto me, per aver acconsentito e averlo fatto anche per gola' ovviamente sapeva di averlo fatto perché convinto della relativa sicurezza dell'evento, così come perché era convinto che una collaborazione con Denrise non fosse solo utile, ma anche necessaria, se davvero volevano recuperare le reliquie delle quali da un po' parlavano Samuel e Victoria, ma in quel momento non era in grado davvero di crederci fino in fondo, rimanendo in quella sensazione di schifo e fastidio che terribilmente assomigliava a trovarsi davanti Jessica nuda e coperta di fluidi sui quali era meglio non indagare.
Una specie di torpore pervase il docente, forse una certa nausea quasi, nel mentre distoglieva lo sguardo per rispetto della ragazza, ma la sua battuta, tagliente, lo costrinse a sussultare ed avere gli occhi solo per lei "Di... chi parli?" la sua mente ovviamente corse subito a Valentina, ma Loki non aveva fatto accenni alla ragazza nel loro breve-ma-intenso colloquio, sicché una parte di lui sperava o temeva si potesse parlare di altro, soprattutto perché Loki non gli era sembrato particolarmente socievole 'Non si è degnato di parlare direttamente con Victoria... perché mai... avrebbe dovuto farlo con lei?' si domandò lui infatti, ricordandosi con orrore di come il ragazzo si fosse presentato nudo e in aspetto adolescenziale 'Si è... confuso con loro?' realizzò lui, dovendo fare un passo indietro, bianco come un cencio "Hai... hai parlato con un ragazzo dai capelli rossi e un sorriso diabolico?" chiese lui con la morte nel cuore, sentendo fortissimo il bisogno di sedersi a terra, avendo persino le vertigini, cosa che non fece solo perché la sua rigida educazione percepiva ciò come un segno di debolezza e scurrilità, e ciò non si addiceva ad un Olwen.
La rabbia della giovane lo travolse quanto bastava per farlo sussultare ancora, regalando alla ragazza gli enormi occhi dilatati del docente, colmi di senso di colpa, ma non solo 'Noi... vi abbiamo messi in pericolo?' si domandò lui, osservando la ragazza, ricordandola quella sera, così come a settembre, così come il luglio precedente e tutta la tarda primavera, così come due anni prima Blake che si dava fuoco e poi dava fuoco ad un ragazzo 'Nessuno vi ha detto di fare quelle cose... nessuno vi ha autorizzati... tu neanche eri stata invitata questa sera!' lentamente la consapevolezza degli eventi lo invase e la rabbia baluginò nei suoi occhi come una fiamma 'Quando vi diciamo no siamo degli stronzi, e quando vi fate male lo siamo lo stesso? Se siete degli adulti... lo siete anche per assumervi le vostre responsabilità e leccarvi le ferite!' concluse in cuor suo, rendendosi conto di aver detto qualcosa di terribilmente vero, ma anche terribilmente pragmatico, qualcosa più da Magnus che da lui.
'E' davvero... una notte infinita' sospirò, lasciando scivolare via la rabbia da lui, lasciando solo fibre stanche e tristi nel mentre la ragazza perdeva a sua volta forza nel prenderlo a pugni, tanto che al terzo pugno lui ne ebbe a basta di quella farsa e cercò di bloccarle il polso, senza ovviamente metterci eccessiva forza, del resto voleva chiarire quanto fosse stupido, non ferirla più di quanto già fosse stato fatto quella notte "Un di voi..." schiuse le labbra e si trovò incapace di dire qualcosa, assimilando quell'informazione con orrore, chiedendosi ancora una volta cosa diamine passasse per la testa del dio 'Cosa c'entrano le ragazze... perché le ha messe in pericolo?' si chiese lui, domandandosi con orrore se la risposta fosse la più banale e irritante: per noia.
'Maledizione!' imprecò dentro di sé, dovendo poi abbassare lo sguardo sulla corvina, che ora pareva aver perso di colpo almeno 5 anni, tornando una ragazzina spaventata e confusa, con una spada di damocle che le pendeva sul capo. Sospirò, chiuse gli occhi, poi si chinò leggermente "Jessica... guardami" sussurrò lui, cercando di sollevare il mento di lei "Non siete soli in tutto questo... noi non lo permetteremo, e comunque Loki ha coinvolto anche i sacerdoti in tutto questo... ma... non ci ha detto molto... e neanche i druidi lo hanno fatto, quindi, per prima cosa, se vogliamo aiutarvi e provare a render giustizia... a Valentina... mi devi dire cos'è successo... perché Loki vi ha maledetti, perché proprio voi... e cosa vi ha detto?"
Con sguardo deciso, il musicante puntò le proprie iridi su di lei, non staccandole fintanto che ella non avesse rivelato ogni cosa, permettendogli, forse, di iniziare a capirci qualcosa.. -
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.Lancelot Olwen ♣ Docente di RuneValentina Vestrit è stata uccisa e io esigo per lei vendetta. Jessica lo disse con la propria, sconvolta, voce, tuttavia Lancelot sentì i bridivi lungo la schiena, portati dal fatto che alle suo orecchie suonarono come recitate da Loki 'Merlino... aiutaci' pensò lui sentendosi quasi la terra tremare sotto i piedi, sconvolto ma soprattutto confuso da tutto quello che gli stava accadendo attorno 'Perché lo sa? E gli altri? Ma perché Loki tiene a Valentina e... come mai sa della sua morte? E da quanto lo sanno i druidi?' il vorticare di quelle furiose domande si dovette comunque arrestare quando Jessica, nel suo speculare, giunse ad un sospetto, che a lui suonò come una terribile accusa.
"No!" esclamò lui sconvolto, impallidendo alla sola idea che lui fosse potuto rimanere immobile nel mentre Loki faceva coi suoi ragazzi tutto quello che voleva "Nessuno di noi si è accorto della sua presenza... si è mostrato a noi solo a conclusione del rito"
'Non li avrei mai lasciati... in balia di Loki...' nel bloccare il polso della corvina e con esso la sua furia, Lancelot si chiese se davvero avrebbe avuto modo di fermarlo, del resto il dio dell'inganno era il classico Trickster e sapeva bene come i druidi onorassero lui come tutte le altre divinità 'Ma il rispetto e la cieca ubbidienza sono cose ben distinte' concluse nel suo animo, nel mentre l'altra chiariva chi fosse spettattore in quella vicenda, e chi vittima 'Oh... Jessica...'
La pietà che provava per la giovane era seconda solo al suo senso di colpa, anche se il breve riassunto di quella serata lo costrinse per lo meno a corrugare la fronte 'Non sono sicuro che sia saggio informare Magnus e Varvara di quanto i miei ragazzi si siano volentieri calati nella parte loro offerta per il rito...' realizzò, facendosi poi mutacico anche a livello mentale quando Ciaran fu tirato di mezzo 'E' stato lui... l'anello di congiunzione?' si chiese per un istante, rispondendo poi ad una domanda minore della giovane "Non conosco druidi o sacerdoti con quel nome... immagino che intendesse la preside, forse citando qualche suo vecchio epiteto" affermò infatti, annuendo poi quando ella volle rientrare, anche se, dopo un passo, si guardò indietro e sospirò "Perdonami Jessica, ma devo restare qui con gli altri ragazzi... è possibile che anche loro abbiano ricevuto visioni da Loki e potrebbero essere scossi quanto te... senza considerare che... Ostara è un rito terribilmente crudele, e a volte lascia degli strascichi che è bene che un ragazzo affronti con un adulto vicino..." affermò lui con la morte nel cuore, voltandosi e bloccandosi "Non morai Jessica" rispose di getto, con una forza nella voce che forse colpì anche lui "Non lo permetteremo." concluse infine, voltandosi ad osservare la giovane, colmo di dolore, certo, ma anche di determinazione.. -
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