Make a Tank out of me

Role di Acquisto

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    Samuel Starosta
    Scheda | Auror | Stats
    The world is full of magic things, patiently waiting for our senses to grow sharper.
    Il sole di Denrise bruciava superando il cotone della maglietta per reclamare la pelle del giovane Auror. A Samuel la sensazione non dispiaceva. Londra, nel suo essere il fulcro della criminalità inglese, pareva aver assunto anche il ruolo di concentrato di nuvole e umidità. Per uno spagnolo come il ragazzo il caldo era un abito che avrebbe indossato con più tranquillità.
    "Ma come faccio a perdermi ogni volta?" I pollici affondarono nella spessa carta della mappa del villaggio. La portava con sé da quando aveva iniziato gli studi a Hidenstone e l'aveva accompagnato fino a quel momento in tutti i suoi acquisti.
    Eppure, ancora una volta, Samuel non si era accorto che «È al contrario, coglione».
    «Oh, grazie, signori» L'auror fece un leggero inchino verso un predone grosso come due orsi bruni abbracciati e quando questo sputò a pochi centimetri dai suoi stivali scudo, il ragazzo si limitò a sorridergli «Estrani di merda».
    Le braccia si piegarono e con questa la cartina, ora più chiara. Orientarsi non era facile, ma ora che il mare stava alla sua destra sia sulla carta che nella realtà non era poi neanche così difficile.
    Ancora una volta si aiutò con l'unica bandiera di cui Brugnir aveva bisogno: il fumo delle sue fucine.
    "Oh, eccolo" Le labbra si piegarono verso l'alto e le pupille si dilatarono come petali nella prima Primavera.
    Raggiunse il portale del negozio senza produrre il minimo rumore e poi esitò. La mano scivolò nei jeans per estrarre il magifonino che, in quella terra, poteva tornare utile solo come specchio o reggi carte.
    Samuel non sapeva perché, ma sentì il bisogno di sistemarsi il ciuffo prima di fare la sua entrata.
    «C'è nessuno? Signor Philipp?» Entrare in un locale del genere fu come affondare nelle acque dell'Inferno. Difficile imputare la tensione che stava dilaniando il ragazzo alla temperatura della fucina o al peso di re-incontrare il suo fabbro di fiducia dopo così tanto tempo.
    «Sono qui per comprare degli abiti scudo» Il respiro gli morì in petto e con un leggero sorriso attese risposte. Erano passati mesi dal loro primo incontro e, da tirocinante, ora Samuel era diventato Auror. Le battaglie e le missioni sul campo erano moltiplicate e per quanto Philipp non avrebbe mostrato dolcezza a parole, i suoi abiti scudo avrebbero potuto fare la differenza tra la vita e la morte nel prossimo duello.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato
    Things die. Some come back.
    ©
    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.
     
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  2. Edward Heart
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    DONGIOVANNI
    Corteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore.
    Certo che alla giovanissima età di 23 anni Edward non avrebbe voluto star chiuso lì dentro! Perché cazzo dovevano sempre far così quei denrisiani?! Perché mai dovevano fare gli stronzi e costringerlo a far cose che a lui non andavano minimamente? Era sempre stato così: Edward fai quello… Darkness fai quell’altro… avevano rotto. Non gliene fregava un cazzo di lavare i pavimenti, svuotare barili, lucidare armi o scarpe… era tutto fottutamente noioso e ora era stato messo lì dentro a far da commesso. Che caspita gliene fregava! Mah! Quel giorno era cominciato con il piede sbagliato: aveva provato a scappar via, come al solito, ma era stato acciuffato. Era da tanto che non accadeva: quando era piccoletto l’avevan catturato un sacco di volte e, si sa, i denrisiani non erano proprio conosciuti per la loro gentilezza, quindi, alla fine, era stato costretto a svolgere le sue mansioni a suon di schiaffi. Ora che era grande e grosso lo punivano diversamente, come in quel momento: gli facevan fare ciò che c’era di peggiore. Sventrare pesci, per Edward, sarebbe stato un lavoro di gran lunga migliore! Almeno avrebbe potuto combinare qualche scherzo e spassarsela così… ma star fermo e dover servire clienti non era proprio quello che lui chiamava divertimento. Seduto sullo sgabello in legno, aveva i piedi poggiati sul tavolino e le mani dietro la testa, in una posa di menefreghismo e noia totale, testimoniata dagli sbuffi che lasciavano con costanza le sue labbra, quando un giovane cliente entrò nel negozio.
    No che non c’è nessuno…” era tentato di dirgli, ma non lo fece. Preferì tacere. Lo guardò: magrolino, aveva un volto ben delineato, capelli scuri e abbastanza sbarazzini. Tutto sommato, un bel ragazzo che non aveva mai visto. Tolse la sigaretta spenta, con cui aveva giochicchiato fino a quell’istante, dalla presa delle sue labbra, si alzò e si presentò in tutto il suo splendore al cliente: camicia bianca dalle maniche arrotolate fino a mostrare gli avambracci scolpiti, pantaloni scuri e chioma bionda, liscia, abbastanza lunga da cadere lateralmente.
    - Il signor Philipp non c’è. – affermò senza troppi giri di parole. – Come posso esserle utile? -. Non era proprio il più cordiale dei toni, ma non aveva voglia di stare a badarci, visto che avrebbe preferito andare dovunque, anche a lavare cessi, tranne che star lì.
    Lo osservò meglio: aveva la pelle chiara, quindi, era certo non fosse di Denrise.
    - Non siete abbronzato… - disse. – Siete un forestiero? -
    Sì, i suoi modi lasciavano parecchio a desiderare, ma non gli importava che avrebbe messo il giovane a disagio. A lui interessava, punto.


    24 ANNI
    PREDONE
    SCHEDA PG
    STATISTICHE
    EDWARD HEART
    Il pubblico si è sempre aspettato che io fossi un playboy, e un bravo ragazzo non delude mai il suo pubblico.
     
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1 replies since 13/6/2021, 18:58   33 views
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