I ragazzi so come le piante, vanno coltivati

tirocinio Erik

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    Denrise
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    Ormai erano diversi mesi che aveva concesso ad uno degli studenti di Hidenstone di entrare nella sua bottega e diventare quella cosa che in quella scuola chiamavano tirocinanti. Per lui era un allievo, un po' alla vecchia maniera di come lo era stato lui dagli anziani del villaggio. Quegli inglesi inventavano sempre qualcosa di nuovo pur di dare un'impronta tutta loro a qualcosa di semplice come l'essere uno studente che voleva imparare un'arte.
    Erik Foster, questo era il nome del ragazzino. Jason era stato titubante per i primi tempi, quando l'ametrino era andando a presentarsi e aveva iniziato quel percorso; c'era da dire che il druido aveva iniziato a scrutare il ragazzetto come se non si fidasse abbastanza delle sue capacità e diverse volte lo aveva messo alla prova, talvolta aveva cercato anche di spaventarlo, spiegandogli che la vita a Denrise non era facile come quella a cui erano abituati loro inglesi e che lui non era uno dei suoi dolci docenti pagati per far si che lui avesse dei buoni voti per avere la retta del pagamento dei propri genitori. Ma quello stravagante studente non aveva demorso ed era stato tenace tanto da tornare sempre più spesso da lui. Non poteva negare che ne rimase colpito, da quella tenacia e aveva lasciato uno spiraglio aperto nel credere che forse potesse davvero essere un ottimo allievo.
    Dopo circa un mese e mezzo, il ragazzo si era ambientato bene tra le piante che Jason gli aveva permesso di accudire, nel retro dello Speziale, iniziandolo a trattare sicuramente meglio, come se fosse uno dei loro ragazzi.
    Quando quel pomeriggio era sceso in bottega, lasciò un biglietto sulla porta di legno con su scritto «Per Foster. Ti aspetto in giardino. Jason».
    Quando il ragazzo sarebbe arrivato, avrebbe trovato Jason alle prese con un paio di piante originarie di Denrise, accanto ad un tavolino più piccolo, dove vi era una varietà di una pianta che gli inglesi conoscevano sicuramente, tuttavia la pianta di chiodi di garofano che era lì, aveva una particolarità, rispetto alla classica di quella specie. Il colore rosso scarlatto dei suoi frutti aveva delle sfumature più scure, con delle capacità sicuramente diverse da quella Inglese.
    Seth, in tutto questo, era accucciato sotto il tavolino in questione, come se anche lui aspettasse lo studente.
    Vicino alla pianta, oggetto della prova del tirocinante, c'era un biglietto con su scritto "Chiodi di Garafano. Origine: Denrise." e poco più sotto «Ti hanno insegnato a cosa servono, in quella scuola?» - una domanda che era diretta sicuramente allo studente, che avrebbe potuto avere le capacità basilari per riconoscerne le proprietà in questione.
    jason byrne
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Tutti i suoi amici gli avevano sconsigliato di scegliere un denrisiano come tirocinante, tuttavia Erik credeva nel buono delle persone. Jason all'inizio lo aveva scosso. A farlo era il pregiudizio dovuto alla sua stazza importante, ai suoi avvertimenti, tuttavia il prefetto non demorse, trovando nello Speziale un luogo accogliente, ricco di piante e da un negoziante dal buon cuore. Sì, Jesse, fidati, è come la bestia de la Bella e la Bestia! Jason è grande, grosso, a volte non si capisce quando parla, ma ha un cuore d'oro! Dovresti vedere quante piantine ha la bestia! Ok, definirlo in quel modo non era assai lusinghiero, ma per Erik erano complimenti. Poi non mi ha ancora ucciso, vuol dire che mi vuole bene! Oh, cielo, esistevano mille altri motivi a ciò.
    A ogni, come ormai faceva da un mese a mezzo, quel pomeriggio lasciò l'accademia per recarsi a Denrise. Ignorò i denrisiani che lo squadrono male e corse molto lontano da quelli che mostravano armi in bella vista. Ok, devo rilassarmi.
    È una storia saiiiii, vera più che mai! Solo amici e poi uno dice un noi, non mi ammazzerà. Ok, non faceva proprio così la parte finale, ma in fin dei conti era certo che Jason lo stesse aspettando.
    Giunto presso il negozio lesse un biglietto attaccato alla porta, così si armò di penna e rispose in uno spazietto più in basso. "Sto arrivando e anche se a volte sei burbero ti voglio bene" e aggiunse un cuore alla fine.
    Come il sole ad eeeest, ciao Seth! Ciao Bes-Jason! Dici che un giorno riuscirò ad avere una barba folta come la tua? Si corresse al volo con Bestia, dopodiché pose la sua domanda con un tono estremamente euforico e ricco di speranza. Attendendo una risposta si avvicinò alla pianta che stava curando. A prima occhiata gli parve famigliare, poi leggendo di cosa si trattasse lo sguardo si illuminò.
    So che ha proprietà anestetiche e che viene utilizzato in alcune pozioni curative o per dolori particolari tipo il mal di denti. Non sta scritto nei libri di Magia Verde, ma io ti dirò che son ottimi anche per far delle gustose tisane d'inverno. Comunque tornando a noi, credo di non aver mai visto dei chiodi di garofano così rossi! Ci sono differenze da quelli che compriamo a Diagon Alley? E, anche se meno rilevante, anche con questi è possibile preparare delle tisane? Se danno anche un colore più rossastro sarebbe bellissimo dato che il normale colore ambrato è comunissimo!





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    Se Jason avesse saputo anche solo per sbaglio quella similitudine che Erik aveva fatto, paragonandolo ad una Bestia poi non così tanto Bestia di un cartone animato, probabilmente avrebbe sorriso al ragazzo chiudendolo fuori alla porta per sempre.
    Ma fortunatamente, non era ancora arrivato quel momento, anche se l'idea di farglielo sapere, a questa player che scrive, diverte un sacco.
    Mentre Bell--- Erik era intento a passare in mezzo a Denrisiani non molto contenti di avere quegli studenti tra i piedi, cantando la canzone del suo nuovo film d'animazione; Jason dal canto suo stava annaffiando le sue piante aromatiche che stava crescendo con tanta attenzione per le sue sperimentazioni magggiche.
    Quando Erik arrivò alla porta, l'unico ad accorgersi di questa cosa fu Seth, che sollevò il testone e guardò verso quello che sarebbe potuto essere il percorso del ragazzino. Jason, con la coda dell'occhio osservò il suo cane e scosse il capo «Immagino sia arrivato.» - disse, vedendo la coda dell'husky iniziare a muoversi festosamente.
    E infatti, come volevasi dimostrare, da lì a poco sarebbe entrato cantando un allegro Erik Foster, che ebbe le attenzioni di Seth in maniera molto rapida: il cane si alzò e corse incontro al ragazzino, festoso e si sollevò su due zampe per mettergli i cuscinetti morbidi di questi sulle spalle, iniziandogli a leccare la faccia, se non lo avesse lanciato via.
    In altre situazioni, Jason avrebbe richiamato Seth per stare al suo posto, invece con Erik non lo fece. No, non pensate che fosse perché apprezzava che il suo cane abbracciasse lo studente, ma perché amava vedere un inglese alle prese con gli animali, lo stava mettendo alla prova anche su questo.
    Jason non ricambiò il saluto all'inizio, versando l'acqua nell'ultima piantina, solo quando finì si voltò e lo guardò alzando un sopracciglio per quel cambio di nome che subito venne corretto «Foster, ben arrivato.» - sorrise poi alla sua domanda, scuotendo la testa «Credo che tu dovresti chiederti principalmente se a te un giorno crescerà una vera barba, prima di tutto.» - rise appena, ironizzando su quel poco di barbetta immatura che cresceva al ragazzo «Inizia a non tagliarla più e vedrai che si allungherà.» - un ottimo consiglio, no? Peccato che avrebbe dovuto sapere anche come curarla e tutto il resto, ma questo Jason lo tralasciò.

    Quello che disse Erik fu tutto vero, e Jason si ricordò del motivo per cui apprezzava, seppur minimamente, la presenza di Erik nel suo laboratorio: ne sapeva anche di tisane. Annuì appena «Vedo che hai studiato, ma qui non sei ad Hidenstone, più cuore e meno teoria, ragazzo. Osserva bene questa pianta. Guarda attentamente ogni parte di lei, compresa la terra... cosa noti? E soprattutto, cosa bisogna fare?» - se Erik avesse seguito bene il consiglio, avrebbe potuto vedere che la pianta, oltre ad essere pronta per la raccolta dei frutti, aveva intorno allo stelo stesso delle piccole palline bianche: uova di parassiti. Andava ripulita prima di poterne estrarne le proprietà importanti.
    «I chiodi di Garofano di Denrise ne servono di meno per preparare una buona pozione cura ferite. Inoltre, le tisane fatte con questi nostri frutti, oltre ad avere un sapore più delicato e dolciastro, rendono chi la beve alleviata dai dolori intestinali e le fa sentire un po' più energiche.» - accarezzò con una mano grande le foglie della pianta, con una delicatezza inusuale per le sue dimensioni «Se fai er bravo te faccio assaggià na bella tisana.» - rise appena.
    jason byrne
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Seth era assolutamente adorabile. Erik lo accolse a braccia aperte e si lasciò leccare il viso mentre con la destra fece per accarezzargli la testolina. Oh, ma chi è la creatura più affettuosa di questo mondo? Chi è? La voce di Erik si fece più infantile, un po' come gli inglesi solevano fare quando si rapportavano con i bambini.
    L'attenzione poi si spostò sul proprietario del negozio che rispose alla domanda di Foster sulla barba. Va bene, non la taglierò, magari poi un giorno qualcuno potrebbe pensare che siamo parenti! Sì, beh, ecco difficilmente un Erik molto barbuto sarebbe stato scambiato per il figlio o il nipote di Jason.
    Spostò lo sguardo sulla pianta dei chiodi di garofano. La osservò con attenzione e ne analizzò il terriccio su cui era posato, il colore delle foglie e come i rametti della pianta reagivano al peso dei suoi frutti.
    Poi l'attenzione andò a farsi benedire. Waaa! Per la tisana sarò bravissimo! Bravo davvero, giuro, bravo come non lo sono mai stato. Così bravo che mi comincerai a chiamare Bravo anche se però il nome rimane Erik, ma sarò il tuo bravo. Ok, aveva cominciato a straparlare.
    Fortunatamente si focalizzò nuovamente sulla pianta pochi istanti dopo. Riguardo la pianta, devo dire che vedo i rametti un po' sofferenti per il peso dei chiodi di garofano! Credo sia giunto il momento di raccoglierli, poi sono belli grandi! Poi storse il naso alla vista delle piccole palline bianche intorno allo stelo. Poi ci sono gli ovetti dei cattivissimi parassiti! Dovremo ripulirla? Solitamente non giovano alla crescita di una pianta.
    La voce era calma, anche se gli occhioni nocciola erano completamente rivolti su Jason. Da quel che aveva imparato nell'ultimo mese la sua Bestia preferita sapeva un sacco di cose in fatto di piante e anche se non glielo aveva mai detto era felice di poter dargli una mano di tanto in tanto. Mi sento come se lo Speziale in qualche modo sia anche mio. Ok, forse non era il caso di dar voce a quel pensiero.




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    Quando Erik fece quella voce strana per Seth, il druido si irrigidì. Per fortuna era anche di spalle, così che Erik non avesse potuto vedere i suoi occhi sgranarsi e la sua espressione disgustata sul volto. Fece un respiro profondo, riempendo i polmoni quanto più potesse e poi cacciò tutto, in uno sbuffo lunghissimo. Lentamente si girò verso Erik «Te prego. Nun farlo mai più.» - gli disse pacatamente, guardandolo con i suoi grossi occhi nocciola «Voi inglesi riuscite a rendere fessi pure gli animali. Loro te capiscono anche se nun fai sti versi strani, nun lo sai?» - quello era l'ennesimo insegnamento che Jason stava regalando gratuitamente allo studente, rise appena, nascondendo quel sorriso sotto la barba, per poi scuotere la testa e rimanere stupito dalle sue successive parole «Ce dovemo lavorà sopra pe esse scagnati pe parenti» - rispose con leggerezza, mentre Seth si accucciava ai piedi di Erik felice delle coccole ricevute.
    Il druido notò come si stava dedicando alla pianta e quasi era compiaciuto che finalmente sembrava un cazzo di studente normale: zitto e diligente. Poi Erik divenne qualcosa di molto più vicino ad un orsetto gommoso straparlando e dicendo cose senza senso. Jason sgranò gli occhi quasi spaventato da quella reazione, tanto da dargli uno scappellotto dietro la nuca con fare affettuoso come un papà che risveglia il ragazzo dal «Ao, ma te senti bene? Nun è che te sei fumato qualche mia erba magggica?» - era sbalordito dall'euforia naturale dell'allievo, quindi riprese ad ascoltarlo attentamente.
    Rise sommessamente, con la sua voce cavernosa, quindi si avvicinò al ragazzo e gli diede una mascolina pacca sulla spalla, con la sua grande mano forse un po' pesante, ma non con cattiveria, anzi, era davvero compiaciuto della sua attenzione verso la piantina. Aveva solo commesso un errore, che fece sollevare un sopracciglio al druido, mentre incrociava le braccia al metto, mostrando i suoi muscoli scolpiti sulle braccia «Dovremo? Te sei fumato sicuro qualcosa. E' roba tua sta piantina, te occupi tu de sti parassiti. Ormai sai bene cosa fare, no? E conosci anche tutti i posti, gli strumenti e quello che hai a disposizione.» - gli sorrise, rimanendo immobile alle sue spalle «Che te pensi che ce sarò sempre io a darti na mano. Sistema quella piantina e pigliace sti frutti, dividi quelli più grossi e succosi per na pozione, gli altri te insegno a farci n'infuso.» - Jason era decisamente un ottimo maestro, no?
    jason byrne
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Erik si irrigidì appena non appena sentì le parole di Jason riguardo i modi di fare degli inglesi sugli animali. Osservò l'omone grande e grosso con un'espressione dispiaciuta e sospirò. Credevo che a loro piacesse sentirci con quel tono di voce. Volevo trasmettergli tutto il mio entusiasmo, non pensavo fosse stupido. Scosse rapidamente il capo, cercando di ricomporsi e andar in visibilio di nuovo non appena vennero nominate le tisane. Chiacchierare con Erik era un po' come farsi un giro sulle montagne russe: in un secondo si toccava l'apice della felicità e in quello dopo si precipitava nel baratro dei sensi di colpa. Si riprese grazie a un colpo ben ponderato di Jason: abbastanza forte da farlo fermare, ma non troppo da metterlo fuori combattimento. Sarò bravo! Portò entrambe le mani a tapparsi la bocca.
    Comunque sì, sto bene e ti assicuro che non fumo. Ho provato solo una volta e non mi piace, preferisco più un bel succo di frutta alla pesca oppure il latte di cocco! Certo, ignorando come quella di Jason fosse una domanda volta ad assicurarsi dello stato psichico dello studente e non una scusa per offrirgli qualcosa.
    Se c'era però qualcosa che univa quella strana coppia era l'amore per le piante. Erik rispose alle domande celermente e in maniera oculata, lasciando soddisfatto il negoziante salvo per quel dovremo. In risposta Erik ebbe una pacca che per poco lo fece crollare per terra, ma rispose con una risata isterica. Per un attimo ho visto la morte in faccia. Scosse il capo, avvicinandosi così alla piantina.
    Allora doveva liberarsi delle uova dei parassiti e raccogliere i frutti. So già quali incantesimi utilizzare! Prima però aveva bisogno fi qualcosa: si armò di un telo abbastanza grande e guanti che si mise addosso. Posizionò il telo intorno alla pianta, facendolo passare sopra il terriccio del vaso. Puntò poi contro lo stelo della pianta e disegnò una goccia con la bacchetta. Gratta e Netta! Nelle più rosee delle aspettative una nuvoletta nera avrebbe circondato le parti della pianta indicate da Erik. Il ruolo dell'incantesimo era quello di pulire, grattare e disincrostare da ogni genere di sporcizia le superfici, quindi in un certo senso avrebbe potuto anche ripulire la pianta dalle uova dei parassiti. Puntò con la bacchetta ogni punto in cui si trovavano le uova bianche, finché queste non sarebbero del tutto cadute sopra il telo che poi piegò su se stesso per rimuovere completamente le uova.
    Riguardo ai frutti invece optò per il lavoro manuale: quando la pianta era delicata bisognava procedere con attenzione: con la sinistra reggeva il rametto affinché non si spezzasse, mentre con la destra ruotava i frutti in senso orario senza applicare una reale forza, poiché sarebbe bastato per farli cedere. Raccolse tutti quelli che a occhio nudo gli parvero maturi e, assecondando ciò che gli aveva chiesto Jason, separo quelli più grandi e succosi da quelli più piccoli.
    Jason, ho finito! Sono stato bravo?




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    Denrise
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    Niente da fare, Erik era proprio uno di quei ragazzini che credevano ancora alla fatina dei denti, agli occhi di Jason. Il druido scosse il capo, quasi esasperato da quel pensiero che il ragazzo espresse e dalla sua espressione «Nun fa sti occhioni.» - sospirò il ragazzo, sollevando gli occhi al cielo «Loro sentono il tuo entusiasmo anche senza sta voce, ste leggende ve che vi raccontano a voi inglesi non hanno fondamenta. Gli animali annusano le nostre emozioni.» - era giusto che Erik lo sapesse e che gli venissero aperti gli occhi su quella verità sconcertante «Mostrate sempre sicuro davanti a n'animale. O lui farà di te quel che vuole.» - ed Erik poteva essere certo che Jason non si stesse sicuramente riferendo ad un Seth coccoloso, ma a ben altri tipi di creature.
    Scosse ancora il capo, il druido, capendo come l'ingenuità di Erik era ben lontana dal sarcasmo che lui aveva usato «Il succo di frutta, altra cosa che voi inglesi avete rovinato. Nun ce sta gnente da fa', te devo insegnà a vivere, no a cura ste pianticelle.» - Jason era sicuro che Erik se avesse provato una sola giornata da vero denrisiano, probabilmente non avrebbe retto, ma sicuramente questo era un altro esperimento sociale che Jason avrebbe fatto per quel tirocinio «Quale succo de pesca ve bevete voi. Ve bevete na miscela di robaccia, te faccio sentì io il vero succo de pesca, na giornata de queste.» - sbuffò, quasi offeso dal sentire il ragazzo parlare di un succo di frutta che secondo Jason aveva niente di frutta e tanto di conservanti.
    Non infierì di più di quanto non avesse ancora fatto, quindi, lo lasciò parlottare della pianta e alla sua pacca, Jason scoppiò a ridere, questa volta in maniera decisamente divertita «Se fossi io la morte, qua saremmo tutti più tranquilli, a regazzì. Devi irrobustire ste spalle, oltre a farte crescè la barba.» - quindi fece un passo indietro e fingendo di non controllarlo, tornò dalle sue piantine da curare. Con la coda dell'occhio osservava l'attenzione che quel ragazzo ci stesse mettendo, quindi di tanto in tanto annuiva sorridendo, quasi come se fosse fiero di lui.
    In fondo, sarebbe stato un peccato che Erik a breve avrebbe terminato quel tirocinio con lui, doveva ammettere che si era decisamente divertito a crescerlo.
    Quando Erik lo chiamò, non potè che guardarlo con aria interrogativa «Mh?» - si pulì le mani con uno straccio, pur lasciando residui di terra sulle dita, quindi si avviò al suo banco di lavoro. Controllò in silenzio e poi un braccio gli cinse le spalle «O sono stato io un ottimo maestro?» - disse canzonandolo appena, quindi strinse la presa su quelle spalle «Sei in gamba, ragazzì. Mo veni qua che m'aiuti con la tisana. Prima di annartene, ricordati che se vedi Philipp ricordagli di passà da me per le mie erbe magggiche, lui capirà.» - rise, quindi, accompagnando il ragazzo dentro il laboratorio.
    // Non mi piace doverlo dire, ma questo tirocinio termina qui.
    Erik può giocare tranquillamente che per l'intero mese, fino a Giugno, ha frequentato lo Speziale e ha continuato il tirocinio con Jason, imparando cose sulle piante e sulle erbe, anche a fare qualche tisana, perché no.
    Inutile dire che un altro spunto che ti puoi giocare è quello che Jason, alla fine dei conti, un friccico s'è affezionato al tuo cosetto inglese e quindi può contare sempre sul suo druido di fiducia per qualsiasi cosa.

    Ma vediamo un attimo cosa ci hai guadagnato da questo calvario!
    Erik: +1PP in Empatia, +1PP in Destrezza.

    1. Un sacchetto di chiodi di garfonano di Denrise: 5 chiodi di garfano da utilizzare nella preparazione di una pozione. Quando vengono utilizzati, danno un bonus di +2 al dado per la riuscita della pozione. Se vengono utilizzati per un infuso, donano +2pv a chi lo beve.

    2. Pianta e Netta: quando l'incantesimo viene utilizzato su una pianta, +1 al dado se vuole liberarla da erbacce, parassiti, etc

    Jason: +8 exp, +1PP in Destrezza
    jason byrne
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